A Melfi al lavoro per una Europa diversa

Si sono svolti oggi a Melfi i lavori del Patto Autonomie e Ambiente, in collaborazione con l'Alleanza Libera Europea (European Free Alliance, EFA), i promotori della Charta di Melfi e gli attivisti e i dirigenti di diversi movimenti del Sud.

Il Patto Autonomie e Ambiente, la sorellanza dei territorialisti della Repubblica Italiana che fa riferimento alla famiglia politica europea dei popoli senza stato e degli autonomisti civici del continente, parteciperà alle elezioni europee del prossimo 9 giugno 2024 e l'incontro di oggi a Melfi, città simbolo di cultura, tradizioni, libertà del Sud, è stato una tappa importante nel lavoro preparatorio. A Melfi, attraverso la Charta di Melfi 2019, gli attivisti territorialisti del Sud hanno avviato una sintesi fra i valori della Carta di Chivasso del 1943 e i principi internazionalisti e anticolonialisti della Carta di Algeri del 1976. Da queste radici profonde sta crescendo in tutti i territori della Repubblica Italiana un nuovo, competente, coraggioso territorialismo a difesa delle aspirazioni di autogoverno di tutti, dappertutto.

L'incontro si è aperto con un commosso minuto di silenzio, dedicato alle vittime di tutte le guerre, alla liberazione di tutti gli ostaggi, alla fine delle persecuzioni politiche con la necessaria amnistia (a partire dalla Catalogna), al ritorno degli esiliati. Fra le tante crisi in cui i territorialisti invocano il cessate-il-fuoco, la riapertura del dialogo, la ricerca di compromessi, si è voluta ricordare la vergognosa cacciata degli Armeni dalla loro terra ancestrale dell'Artsakh (Nagorno-Karabakh) a causa del neonazionalismo azero.

Erano in discussione i temi di una piattaforma economico-sociale molto innovatica - che non esitiamo a definire audace e di cui diffonderemo presto una sintesi più ampia - per la difesa delle diversità e biodiversità e per le autonomie  personali, sociali, territoriali, come via maestra per l'emancipazione e il riscatto del Sud e di tutti i territori emarginati, oppressi, spopolati e impoverita d'Europa e del mondo.

Alcuni dei temi trattati: una radicale contrapposizione alle concentrazioni di potere finanziario e industriale, con una nuova legislazione antitrust quale l'Europa non ha mai conosciuto, che né socialisti né popolari hanno mai nemmeno lontanamente avuto il coraggio di promuovere; l'adesione a proposte innovative come la Petizione europea 941/2018 (primo firmatario Canio Trione), sulla necessità di dare credito a persone, imprese e comunità a tassi d'interesse diversi a seconda delle diversità territoriali; il rifiuto della Zona economica speciale unitaria per il Sud, la Sicilia, la Sardegna (ZES), che i territorialisti vedono come un nuovo e pericoloso vicereame centralista.

Non ci sono ricette centraliste, grandi progetti, opere faraoniche che possano risolvere magicamente i problemi dei territori che sono impoveriti dalla globalizzazione. Anzi il centralismo continua a favorire le grandi imprese costruttrici del Nord, la ulteriore penetrazione dei prodotti del Nord o delle multinazionali, orge di ferro e cemento come il Ponte di Messina, quindi ulteriori perdite di buona terra, paesaggio e identità.

Altri temi sono stati discussi e messi all'ordine del giorno dei prossimi incontri di lavoro del Patto Autonomie e Ambiente nel Sud: semplificazioni, resistenza al centralismo digitale, amministrazione locale dei servizi pubblici e dei beni comuni, controllo locale della produzione di energia rinnovabile, "compro Sud", riforme nella gestione degli immensi debiti pubblici che sono insostenibili e rendono l'Europa schiava di una dipendenza tossica da ossessioni austeritarie.

All'incontro di Melfi sono arrivati contributi e saluti dall'arch. Ciro Lomonte (segretario dei Siciliani Liberi), da Samuele Albonetti (presidente promotore del movimento politico territoriale Rumâgna Unida), Giuseppe (Beppe) Di Bello (il coraggioso ambientalista e territorialista del movimento "Liberiamo la Basilicata), Alessandro Citarella (Meridionalisti federalisti europei, Meridem).

Nella foto di corredo al post i partecipanti all'incontro finale con la stampa: ROBERTO VISENTIN (presidente Patto Autonomie e Ambiente); MAURO VAIANI (studioso e attivista toscano, vicepresidente Patto Autonomie e Ambiente); LORENA LOPEZ DE LACALLE, presidente del partito politico europeo Alleanza Libera Europea - Free European Alliance; GINO GIAMMARINO (editore, attivista, referente del Patto Autonomie e Ambiente nel Sud).

Fra i molti che hanno partecipato e contribuito ai lavori ricordiamo: Canio Trione (economista, attivista, autore del libro  “L’economia Virale”, pubblicato dalla Giammarino editore nel 2021; Stefano Bouché (movimento Lupi del Sud, da oggi associato al Patto Autonomie e Ambiente); Michele Tarantino (associazione culturale Libero Sud); Antonio Caputo (noto napoletanista sin dai tempi della prima Lega Sud); Stanislao Napolano (circolo l'Unione); Giovanni Poggiali (presidente del Movimento per l'Autonomia della Romagna).

La dirigente e attivista di Siciliani Liberi, Eliana Esposito, che è anche una apprezzata musicista, ha portato un importante contributo culturale, oltre che politico, cantando dal vivo il suo brano "Nta lu funnu di lu mari", in siciliano, dedicato alle vittime della conquista della Sicilia e del Napoletano da parte di patrioti italiani che poi si rivelarono parte di un disegno colonialista, oltre che a tutti gli oppressi dalle forze di ogni centralismo autoritario.

Franco Cacciatore, giornalista di Melfi e profondo conoscitore della storia del Melfitano, ha trasmesso ai partecipanti alcune perle della storia del suo territorio, della bella città di Melfi, antica capitale normanna, fòro delle costituzioni federiciane, città negletta dal centralismo italiano ma tuttora faro di cultura e identità lucana.

Gino Giammarino ha annunciato la formazione di un "Comitato Charta di Melfi" in cui si riuniranno tutte le persone associate e associande al Patto Autonomie e Ambiente per la prosecuzione del lavoro politico e per l'organizzazione della campagna elettorale per le Europee.

Lorena López de Lacalle, la presidente EFA, ha concluso i lavori ricordando i valori che la nostra famiglia politica promuove in tutta Europa e nel mondo: la promozione di forme di autogoverno per tutti dappertutto (un mondo di repubbliche sorelle, in pace fra di loro e con l'ambiente); l'unità europea nella diversità; l'emancipazione delle società umane (anche le più piccole, anche quelle minoritarie) dall'umiliazione e dalla paura, per tener desta la speranza di un mondo migliore per tutti.

Nel simbolo di EFA c'è una "E" rovesciata (orientata a sinistra invece che a destra), che è il simbolo della volontà dei territorialisti di promuovere un profondo cambiamento attraverso l'autodeterminazione dei popoli, dei territori, delle regioni.

 

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Si ringrazia https://www.facebook.com/lucanetwebtv/ e il giornalista Vittorio Laviano per aver assicurato una documentazione audiovideo dell'evento.

Melfi, 27 ottobre 2023 - a cura della segreteria territoriale

 

AeA ai movimenti della Sardegna

Recentemente Autonomie e Ambiente (AeA) ha inviato un messaggio politico alle forze territoriali impegnate per il pieno autogoverno della Sardegna. Lo abbiamo fatto, insieme a ALE-EFA (European Free Alliance), inviando al VI Congresso di ProgReS, tenutosi il 10 luglio 2021, ad Aritzo, come osservatrice, Silvia Lidia Fancello (che è anche rappresentante personale in Sardegna della presidente EFA, Lorena López de Lacalle). Ne pubblichiamo una sintesi.

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Autonomie e Ambiente è  l’organismo politico che EFA, la nostra famiglia politica europea, ha scelto come interlocutore privilegiato nel sistema politico italiano. Coordina i movimenti autonomisti, indipendentisti, identitari, territorialisti, localisti, civici e ambientalisti attivi nella Repubblica Italiana.

AeA sta dialogando con diverse forze politiche sarde ed è aperta a tutte quelle che abbiano la volontà e le forze per partecipare a un cambiamento politico dello stato italiano in senso decentralista, oltre che per la piena attuazione dell'autonomia speciale sarda, in modo da porre le premesse per il pieno autogoverno della nazione sarda.

"Entrare in AeA ed EFA è un’opportunità che può permettere di essere protagonisti o quanto meno spettatori privilegiati in Europa, passando attraverso la porta principale e non come ruota di scorta dimenticata, dell’Italia"  - ha dichiarato, tra l'altro, Silvia Lidia Fancello ad Aritzo.

AeA lavora, non solo in Sardegna, per una feconda collaborazione fra indipendentisti, autonomisti, identitari, federalisti e più in generale fra tutti coloro che lottano per l'autogoverno dei propri territori.

L'autogoverno,  ha ricordato infine Silvia Lidia Fancello, va costruito attraverso una seria autocritica rispetto alle occasioni perse, con progetti innovativi, azioni concrete, partecipazione popolare, coalizioni larghe e durature.

A innantis.

 

 

Amnistia per l'Europa, non solo per la Catalogna

Udine,24 settembre2021

Amnistia e dialogo per l’Europa,
non solo per la Catalogna

Comunicato della Presidenza di Autonomie e Ambiente

Esprimiamo la solidarietà della rete di forze territoriali Autonomie e Ambiente all’on. Carles Puigdemont, oggi eurodeputato catalano esiliato e perseguitato dalla magistratura spagnola. Il suo arresto, già inconcepibile, diventa particolarmente doloroso perché è avvenuto al suo arrivo nella città catalana di Alghero, nell’isola di Sardegna che lotta per il proprio autogoverno.

Siamo di fronte alla conferma delle nostre preoccupazioni sulle condizioni in cui è ridotto lo stato di diritto nella Repubblica Italiana, tenuta in scacco da pulsioni centraliste e autoritarie.

Ribadiamo che una larga e comprensiva amnistia è la precondizione imprenscindibile per riavviare il necessario dialogo tra il Regno di Spagna e le istituzioni di autogoverno della Catalogna. Restiamo in contatto con i parlamentari autonomisti italiani ed europei e con l’Alleanza Libera Europea (European Free Alliance, ALE-EFA), per seguire l’evolversi della situazione.

Non possiamo nascondere la nostra preoccupazione per le criticità giuridiche che evidentemente sono insite nell’istituto del mandato di cattura europeo, che non dovrebbe in alcun modo, come ribadito anche recentemente dalla Corte europea di giustizia, essere usato per perseguitare dissidenti politici. E’ l’Europa intera, non solo la Catalogna, che ha bisogno di amnistia e dialogo, contro il centralismo e l’autoritarismo.

Per approfondimenti e contatti:

https://www.autonomieeambiente.eu

https://www.autonomieeambiente.eu/strumenti/newsletter

https://www.youtube.com/channel/UCPGdjn5giLSANVvnw-yZFow

https://twitter.com/rete_aea

https://www.facebook.com/AutonomieeAmbienteUfficiale/

https://www.facebook.com/AutonomieeAmbienteUfficiale/posts/374403657500375

https://e-f-a.org/2021/09/24/efa-press-release-arrest-of-carles-puigdemont/

:https://twitter.com/albertlaniece/status/1441287448273702917?s=20

https://t.me/carlespuigdemont

 

 

 

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Autonomie e Ambiente all'Assemblea ALE-EFA

Si sono chiuse le due faticose ma feconde giornate dell'Assemblea generale della Alleanza Libera Europea (European Free Alliance), celebrate online, per via dell'emergenza sanitaria.

ALE è la principale rete europea di raccolta di forze indipendentiste storiche (delle nazioni europee ancora senza stato), autonomiste, federaliste, confederaliste. Ad essa si è ispirata la nostra rete Autonomie e Ambiente nella Repubblica Italiana e con essa AeA ha il proprio rapporto internazionale più diretto e più strategico.

Ripercorriamo i 12 punti del documento finale, aggiungendo alcune considerazioni che potranno essere utili al mondo degli attivisti decentralisti italiani.

L'originale del documento finale è visibile qui.

1) L'Assemblea generale si è aperta con una dichiarazione di solidarietà con il popolo dell'Artsakh (Nagorno-Karabakh), invocando la pace e il riconoscimento del diritto all'autodeterminazione di quella piccola regione, incastonata nel Caucaso meridionale, in armonia con l'azione del Partito Democratico dell'Artsakh, che è una forza sorella di ALE.

2) Si è ricordato il terzo anniversario del referendum per l'indipendenza della Catalogna (1 ottobre 2017). L'autogoverno della Catalogna è e sarà un punto cruciale e discriminante, anche per noi qui nella Repubblica Italiana. Chi non accetta l'idea di un pieno diritto all'autodeterminazione di quel territorio, come di ogni altro, si porrà lontano e fuori dalla nostra comunità decentralista e localista.

3) ALE-EFA ha accolto tra i suoi membri due movimenti che sono soci fondatori di Autonomie e Ambiente: Patto per l’Autonomia e Comitato Libertà Toscana. Invece, dopo anni di discussioni, con dolore, è stato espulso il Partito Sardo d’Azione, che ne fu a suo tempo una formazione fondatrice. Le tradizioni e il prestigio del PSDAZ non possono più essere un alibi per accettare la sua deriva. E' ormai diventata una appendice locale (praticamente una succursale coloniale) di una delle forze più centraliste, autoritarie e retrive del panorama politico italiano (la Lega Salvini Premier). Durante l'Assemblea generale, Roberto Visentin, che presiede AeA in nome e per conto del Patto per l'Autonomia, ha potuto presentare la nostra rete a tutta la famiglia ALE-EFA.

4) ALE-EFA ha aggiornato i propri statuti. In particolare si è curato di mantenere forti rapporti con i movimenti per l'autogoverno della Scozia, del Galles, della Cornovaglia, dello Yorkshire, dopo la Brexit.

5) Sono stati presentati diversi piani e i progetti per le attività ALE-EFA dei prossimi due anni.

6) Si è tenuto un dibattito, moderato da Ana Stanič, con Adam Price (leader di Plaid Cymru, il partito per l'indipendenza del Galles), Valentina Servera (presidente di EFAy), Jill Evans (vice presidente di EFA e parlamentare europeo), Christian Allard (parlamentare europeo), Jordi Solé (neo-deputato europeo, neo-presidente dei deputati europei che fanno riferimento a EFA, e segretario generale di EFA), sul futuro di una Europa confederale anche alla luce delle sfide poste dalla crisi sanitaria e sociale. ALE-EFA prosegue sulla sua storica intuizione di "allargamento interno" dell'Unione, con il riconoscimento dell'autogoverno di tutti i suoi territori, oggi prigionieri di anacronistici stati centralisti.

7) L'Assemblea ha ascoltato una presentazione delle iniziative civiche europee per la politica di coesione territoriale, per l'equo trattamento di tutte le regioni, per la conservazione delle culture regionali.

8) Sono stati dati aggiornamenti sulle attività della Fondazione Coppieters e sulle attività di EFA per i giovani.

9) Sono state approvate diverse mozioni sulla protezione delle minoranze; per la fine della repressione e per l'amnistia in Catalogna; sulla drammatica situazione in Turchia; per le biodiversità e lo sviluppo rurale; per i diritti umani in diverse parti del mondo.

10) Sono state approvate, tra le altre, dichiarazioni in sostegno alla Corsica, alla Tracia, alla Moravia, contro tutti i centralismi e tutti gli autoritarismi.

11) Hişyar Özsoy, parlamentare e rappresentante per gli affari esteri del Partito Democratico dei Popoli (HDP - People’s Democratic Party - di nazionalità curda ed espressione del Bakur - Nord Kurdistan), ha aggiornato l'Assemblea sulla drammatica repressione in atto in Turchia (e nelle altre regioni curde, in particolare in Rojava). Il parlamentare europeo François Alfonsi, copresidente del gruppo di amicizia franco-curda a Strasburgo, è intervenuto, delineando le possibili azioni di solidarietà in corso a livello di Unione Europea..

12) Infine, ALE-EFA da' appuntamento a tutte le formazioni politiche ne fanno parte, per la prossima assemblea generale del 2021. Il '21 sarà anche l'anno del 40° anniversario della fondazione della rete europea decentralista. Si spera di poter tenere riunioni e iniziative in presenza, se la crisi sanitaria sarà passata.

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Buon congresso Union Valdôtaine

L'Union Valdôtaine (UV) è da oggi a congresso e il Patto Autonomie e Ambiente ha inviato alla presidenza del congresso, alla presidente Cristina Machet e all'on. Franco Manes (rappresentante della Valle d'Aosta alla Camera dei deputati), un messaggio di saluto, a firma del presidente Roberto Visentin, che potete leggere qui.

Altri importanti partiti territoriali storici sono degenerati in caricature dell'autonomismo, in gran parte a causa delle relazioni inquinanti con il leghismo populista e nazionalista. Il PSDAZ e il PATT sono irriconoscibili, dopo pochi anni di salvinismo.

L'Union Valdôtaine invece è un organismo politico vivo, plurale, frequentato da giovani e donne, oltre che da persone di tutti i milieu. Guida la regione autonoma, tutelando i servizi pubblici essenziali e i beni comuni in un momento storico difficilissimo, in cui ai vertici della Repubblica sono salite elite di cultura centralista.

La UV è' tornata in EFA, famiglia politica di cui è stata una delle fondatrici, insieme al Patto per l'Autonomia Friuli-Venezia Giulia e ai Siciliani Liberi (queste ultime forze guida del nostro Patto Autonomie e Ambiente).

Sta infine guidando un processo di ricomposizione e riunificazione di tutte le componenti dell'autonomismo valdostano.

Tanti sinceri auguri di buon lavoro alla nostra forza sorella maggiore.

Prato, 28 ottobre 2023 - a cura della segreteria interterritoriale

 

 

Concluso a Strasburgo il congresso ALE-EFA

Si è concluso ieri a Strasburgo il congresso di Alleanza Libera Europea-European Free Alliance (ALE-EFA), la famiglia politica europea dei popoli, dei territori, delle regioni, di coloro che credono nella sussidiarietà, nell'autodeterminazione, nelle autonomie personali, sociali, territoriali, resistendo a ogni forma di centralismo. I lavori si sono svolti il 13 e il 14 ottobre 2023, nella storica capitale dell'Alsazia, città simbolo della riconciliazione e della costruzione della casa comune europea.

Per ALE-EFA è stato il primo raduno congressuale politico-elettorale nella sua storia ultraquarantennale (come prevedono gli statuti, il partito politico europeo ha sin qui celebrato delle assemblee generali che coinvolgevano un pubblico molto più ristretto di soli delegati delle forze politiche assorellate).

Il congresso ha ratificato all'unanimità un agile manifesto per le elezioni europee del prossimo 9 giugno 2024, che sarà reso pubblico a breve.

Inoltre sono state scelte e presentate all'opinione pubblica europea due persone che saranno il ticket degli autonomisti europei per la presidenza della prossima Commissione europea, cioè quelli che la stampa europea chiama gli "spitzenkandidaten" (nella foto sotto): la giovane attivista Maylis Roßberg (Rossberg) del partito regionale Südschleswigsche Wählerverband (SSW), che rappresenta l'autonomismo danese dello stato dello Schleswig-Holstein (uno dei sedici Bundesländer della Repubblica Federale Tedesca);  Raül Romeva i Rueda, economista e dottore di relazioni internazionali, già parlamentare civico-ecologista europeo dal 2004 al 2014 (gruppo Verdi-Ale), già consigliere agli affari esteri della Generalitat (il governo regionale della Catalogna) ai tempi del referendum per l'indipendenza catalana del 1 ottobre 2017 (consultazione duramente repressa dallo stato post-franchista), perseguitato politico imprigionato dalla Spagna per due anni, dalla fine del 2017 alla fine del 2019, oggi aderente al partito Esquerra Republicana de Catalunya (ERC).

2023 10 14 Maylis e Raul spitzenkandidaten ALE EFA

Maylis Roßberge Raül Romeva i Ruedahanno ottenuto il consenso unanime, anzi l'entusiasmo dal congresso, per il loro impegno per un'Europa diversa, per tutti non per pochi (#ForAll è stato uno degli hashtag più popolari del congresso).

Non senza fatica, il congresso ha lavorato su un documento di approfondimento e lavoro politico, non impegnativo per tutte le formazioni politiche che fanno parte dell'Alleanza ma che ha ottenuto il consenso della maggioranza delle forze sorelle. La basca presidente ALE-EFA, Lorena López de Lacalle Arizti, il catalano segretario generale Jordi Solé i Ferrando (che è anche il capogruppo dei parlamentari europei di ALE-EFA, che sono una componente del gruppo Verdi-ALE nel Parlamento europeo) e il giovane consulente politico scozzese Paul Butcher hanno supervisionato questo delicato momento di confronto politico-programmatico. Segnaliamo alcune questioni su cui il dibattito è stato complesso e l'apporto delle forze politiche territoriali della Repubblica Italiana è stato particolarmente ficcante: l'impegno per il superamento del nucleare (non solo per i suoi rischi intrinseci, ma anche per le sue connessioni con il centralismo politico-economico);  il nitido rifiuto di ogni forma di presidenzialismo europeo (l'elezione diretta di capi politici europei sarebbe dominata dai media e dalle lobby, una caricatura della democrazia); la necessità di passare dal pur necessario supporto all'Ucraina all'ancora più urgente "cessate il fuoco", per evitare non solo la distruzione dei territori contesi, ma pericoli ancora più grandi per l'Europa e per il pianeta.

Il congresso ha confermato la solidarietà internazionale come cifra costitutiva dell'identità dell'Alleanza. C'è stato un commosso omaggio agli Armeni dell'Artsakh (Nagorno-Karabakh), che sono stati cacciati dalle loro terre ancestrali dallo sciovinismo azero, una tragedia che non sarà dimenticata, come vorrebbero i fascisti centralisti delle grandi potenze. E' stato confermato il supporto di ALE-EFA per la causa dell'autogoverno della RASD (Repubblica Araba Saharawi Democratica) e dei curdi. E' stata espressa piena solidarietà per le vittime israeliane e palestinesi della violenza, del terrorismo, della guerra, auspicando che si continui a lavorare per la pacifica convivenza fra Gaza, Israele e Cisgiordania.

Sono stati ricordati con commozione dal congresso una madre e un padre del nostro movimento europeo per l'autogoverno di tutti dappertutto: Winifred Margaret (Winnie) Ewing (1929–2023), a lungo deputata europea per la Scozia, che meritò il nomignolo di Madame Écosse; Max Simeoni (1929–2023), medico e politico còrso, già parlamentare europeo per la Corsica, uno dei padri della rinascita dell'autogoverno dell'isola.

Ricordiamo infine i partecipanti provenienti dalla Repubblica Italiana. Erano rappresentate tre forze politiche territoriali cruciali per il futuro della Repubblica delle Autonomie, da Sicilia, Valle d'Aosta e Sardegna.

Il Movimento Siciliani Liberi è stato rappresentato da Elena Gumino (Giuvintú Siciliana Lìbira), Alfonso (Alessandro) Nobile ed Eliana Esposito (foto sotto).

2023 10 14 delegazione Siciliani Liberi

Per la Valle d'Aosta era presente la Union Valdôtaine (UV), rappresentata da Frédéric Piccoli, Diego Bovard e dalla giovane Sylvie Hugonin.

Infine, per il Friuli-Venezia Giulia, era presente il Patto per l'Autonomia (PA-F-VG), rappresentato da Roberto Visentin (che è anche vicepresidente EFA e presidente della nostra rete Patto Autonomie e Ambiente) e, per il giovanile, Gabriele Violino.

Il Patto per l'Autonomia F-VG ha voluto portare al congresso due delegati da altri territori in cui non ci sono ancora forze politiche territoriali strutturate e assorellate a EFA: Silvia (Lidia) Fancello, che in Sardegna è la rappresentante di EFA e AeA; Mauro Vaiani, il garante di OraToscana e, nel Patto Autonomie e Ambiente, impegnato a coordinare la segreteria interterritoriale.

Nella foto di gruppo in alto a sinistra, di corredo al post, da sinistra: Diego Bovard (UV), Gabriele Violino (PA-F-VG), Sylvie Hugonin (UV), Maylis Rossberg (EFA spiztenkandidatin), Frédéric Piccoli (UV), Silvia Lidia Fancello (EFA-AeA in Sardegna), Mauro Vaiani (OraToscana).

A cura della segreteria interterritoriale - Prato, 15 ottobre 2023

 

Congresso ALE/EFA a Strasburgo

I prossimi 13 e 14 ottobre 2023 a Strasburgo si terrà il congresso del nostro partito politico europeo, l'Alleanza Libera Europea - ALE (Free European Alliance - EFA).

ALE/EFA, per la prima volta nella sua storia più che quarantennale, esprimerà una coppia di "Spitzenkandidaten", una donna e un uomo, indicati all'opinione pubblica come potenziali leader di una commissione europea profondamente diversa dall'attuale. Verrà discusso e approvato anche un manifesto di principi per le elezioni europee previste per il giugno 2024. Il nostro Patto Autonomie e Ambiente parteciperà alle elezioni europee grazie al partito europeo ALE/EFA e al partito territoriale che guida la nostra sorellanza nella Repubblica, il Patto per l'Autonomia Friuli-Venezia Giulia.

Il congresso si svolgerà al palazzo IRCAD di Strasburgo. Il partito regionale dell'Alsazia, Unser Land, nostra forza sorella sarà l'ospite dell'evento.

La prima giornata, il 13 ottobre, sarà riservata ai delegati e agli invitati, provenienti da una quarantina di movimenti e gruppi presenti in 19 stati. Verranno discussi il testo del manifesto elettorale e altri temi che emergono dal lavoro dei partiti locali.

Il 14 ottobre, al mattino, ci sarà l'evento pubblico in cui si presenteranno i due "Spitzenkandidaten". Sarà affidato loro il compito di rappresentare nei dibattiti pubblici europei i temi dell'autogoverno promossi da ALE/EFA e da tutte le organizzazioni a essa collegate.

Alle scorse elezioni europee del 2019 EFA aveva un candidato di spicco, Oriol Junqueras, ma il leader repubblicano catalano al tempo era in prigione per aver promosso democraticamente l'autogoverno della Catalogna, partecipando all'organizzazione del referendum del 1 ottobre 2017, che fu represso nel sangue dalle forze dell'ordine dello stato spagnolo.

Per la stampa:: I giornalisti e gli operatori dei media interessati a seguire il congresso EFA possono registrarsi QUI. Per qualsiasi informazione si scriva a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo...

L'annuncio del congresso sul sito EFA:

https://e-f-a.org/2023/09/14/save-the-date-efa-congress/

A cura della segreteria interterritoriale - Lucca, 29 settembre 2023

 

 

Continua il rinnovamento della Alleanza Libera Europea

Alle Canarie si è chiusa l'annuale assemblea generale della Alleanza Libera Europea (ALE, forse più nota con il suo nome inglese di European Free Alliance, EFA). I delegati sono tornati nei loro territori dopo aver eletto un nuovo direttivo, il "Bureau" dell'organizzazione. E' stato eletto fra i quindici membri dell'ufficio di governo il Patto per l'Autonomia Friuli-Venezia Giulia. E' stata rieletta la presidente Lorena Lopez de Lacalle, esponente politica basca. Resta ai vertici dell'alleanza anche il catalano Jordi Solé Ferrando.

La presidenza di Autonomie e Ambiente si congratula con tutti gli eletti ed esprime la propria soddisfazione perché, dopo le Canarie, continua il percorso di rinnovamento di questa piccola ma antica famiglia politica europea.

Importante, per l'azione civica, ambientalista, autonomista, decentralista nella Repubblica Italiana, è il ritorno in ALE-EFA della Union Valdôtaine (UV). L'antica forza autonomista della Valle d'Aosta era stata fra i fondatori di ALE-EFA, ma da anni se ne era ritirata.

Il coraggioso rinnovamento di ALE-EFA non è un pranzo di gala. Ha richiesto e richiederà grandi sacrifici. Ciascuna singola forza che appartiene alla famiglia politica europea dovrà dimostrare sempre di più. sul campo dell'azione politica ed elettorale, la sua capacità di rispondere alle esigenze di autogoverno e buongoverno del proprio territorio. L'ideale di una Europa delle regioni si realizza attraverso un lungo e duro lavoro, che si protrarrà per generazioni.

Per le forze di Autonomie e Ambiente, il nostro sogno di una Europa diversa passa attraverso l'impegno perché lo stato italiano diventi sempre di più una Repubblica delle autonomie personali, sociali, territoriali.

 

 

Dalla parte della Corsica

Autonomie e Ambiente sta dalla parte del popolo còrso, che deve avanzare nel proprio cammino verso il pieno autogoverno della sua terra, la Corsica.

Esprimiamo solidarietà a tutte le vittime, passate e presenti, del centralismo dello stato francese. Il colonialismo interno deve finire, in Francia come ovunque. La persecuzione politico-giudiziaria di chi lotta per il proprio autogoverno deve terminare. L'esistenza stessa di prigionieri politici, per non parlare del loro maltrattamento, è una vergogna da cancellare.

Siamo affranti per i tragici fatti che hanno ridotto in fin di vita Yvan Colonna.

Vogliamo condividere il cauto ottimismo del leader di Femu a Corsica e presidente della istituzione di autogoverno, Gilles Simeoni, che ha dichiarato che siamo di fronte a un momento storico, ma che occorre fermezza. Il rischio che da Parigi arrivino solo parole da parte di un presidente screditato in cerca della sua rielezione, è grande.

Insieme alle forze sorelle di tutta Europa seguiamo con partecipazione l'evolversi della situazione politica in Corsica:

https://e-f-a.org/2022/03/03/assassination-attempt-colonna-corsican/

https://www.federation-rps.org/

https://www.femuacorsica.corsica/fr/

 

 

EFA e AeA insieme, sin dall'inizio

Alcuni dei soggetti politici fondatori di AeA fanno parte dell'Alleanza Libera Europea (European Free Alliance / EFA).

Da questa appartenenza è nata sin dall'inizio la collaborazione di AeA con l'ALE, la quale ha partecipato con i suoi massimi dirigenti alla prima assemblea di AeA del 21 febbraio 2020 e al connesso evento pubblico che si è tenuto lo stesso  21 Febbraio a Udine sul tema "La forza delle autonomie per l'ambiente e il lavoro".

L'EFA opera per rendere l'idea di Europa dei Popoli una realtà politica e culturale a livello europeo e internazionale.

Raggruppa oltre 40 organizzazioni e partiti autonomisti di tutta l'Unione Europea che rappresentano nuovi stati emergenti, nazioni senza stati, regioni e minoranze tradizionali. Il diritto all'autodeterminazione dei popoli è il principio di base che orienta l'azione programmatica dell'EFA.

È presente nel Parlamento Europeo con 13 parlamentari, trai quali il leader catalano Oriol Junqueras.

Qui sono archiviati i link agli interventi dei dirigenti europei presenti a Udine.

Lorena Lopez de Lacalle (presidente EFA)

Jordi Solé i Ferrando (segretario generale EFA)

Anne Tomasi (vicepresidente EFA)

Nelida Pogačić (vicepresidente EFA)

Archivio AeA - Documentazione degli incontri e degli eventi della prima assemblea di AeA - Udine, 21 febbraio 2020

EFAy con i giovani Siciliani Liberi

Lo scorso fine settimana (18-19 marzo 2023) sono venuti in Sicilia i vertici di EFAy - European Free Alliance Young, la rete di movimenti giovanili dei partiti che fanno parte dell'alleanza delle forze territorialiste. EFA - European Free Alliance è, insieme agli ambientalisti e ad altre realtà civiche, la quarta forza nel Parlamento Europeo.

L'incontro è stato organizzato dalla Giuvintù Siciliana Lìbira, movimento giovanile del partito Siciliani Liberi. I giovani membri del bureau europeo hanno partecipato a un seminario del Prof. Massimo Costa sulle Costituzioni siciliane nella storia. C'è stata anche l'occasione per introdurre gli ospiti, per molti dei quali era la prima volta in Sicilia, ai tesori di Palermo.

Il coordinatore di Giuvintù Siciliana Lìbira, Giorgio Priolo, ed Elena Gumina, coordinatrice dei rapporti con EFAy, erano stati a loro volta ospiti in Galizia in occasione della Coruña Winter School di EFAy.

Durante questi incontri internazionali i giovani Siciliani Liberi ed EFAy hanno modo di confrontarsi sui problemi sociali dei giovani, specie quelli che, a causa delle distorsioni della globalizzazione, sono costretti ad emigrare dalle periferie verso le capitali economiche dell'Eurozona.

“Gli incontri fra i giovani delle realtà autonomiste, federaliste e indipendentiste operanti in Europa rappresentano una esperienza utile e formativa per la crescita di una classe dirigente con una visione moderna delle realtà politiche territoriali”, ha dichiarato Priolo, coordinatore di Giuvintù Siciliana Lìbira.

Approfondite la notizia dell'iniziativa attraverso la vasta eco che ha avuto sulla blogosfera e sui media siciliani:

https://www.ecodegliblei.it/palermo-vertice-di-efay-european-free-alliance-young.htm

https://360econews.wordpress.com/2023/03/23/a-palermo-i-vertici-di-efay-dopo-la-visita-in-galizia/

https://www.madonienews.it/2023/03/23/giuvintu-siciliana-libira-organizza-la-riunione-di-efay-a-palermo-visita-guidata-e-seminario-sulla-storia-costituzionale-siciliana/

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In collaborazione con l'ufficio stampa di Siciliani Liberi

Fare rete in Sardegna e ben oltre

 

Olbia 20 novembre 2021

 

Gentilissimi e gentilissime partecipanti al convegno indetto dall’Assemblea Natzionale Sarda (ANS),

 

in occasione dell’incontro con la presidente dell’Assemblea Nacional Catalana (ANC), Elisenda Paluzie, vi scrivo, impossibilitata a presenziare, in qualità di osservatrice ALE-EFA e delegata di Autonomie e Ambiente.

Vi trasmetto i saluti e gli auguri di buon lavoro della presidente ALE-EFA Lorena Lopez De La Calle e del presidente di Autonomie e Ambiente Roberto Visentin, oltre ai miei personali.

La storia della Catalogna, come territorio autonomo che aspira e quindi lotta per il pieno autogoverno in una Europa confederale, è esemplare e dovrebbe essere d’ispirazione per la Regione Autonoma della Sardegna e per tutti gli altri territori della Repubblica Italiana che aspirano all’autodeterminazione.

La repressione anti-catalana deve essere approfondita e ben compresa da tutti noi. Noncisi può nascondere che tale repressione sia sostenuta in molti modi, espliciti o sotterranei, dalle forze del centralismo sia in Italia che in Europa.

La Repubblica Italiana e l’Unione Europea, come dimostrato una volta di più dall’uso del mandato di cattura europeo come armapoliticaimpropria contro gli esuli catalani, sono percorse da pulsioni autoritarie e centraliste, ma la nostra ammirazione per il percorso deiCatalani non deve fermarsi alla valutazione dei risultati da loro ottenuti, tralasciando l’analisi del metodo seguito per ottenerli.

È necessario capire le fasi del percorso, composto di dialogo, unità di intenti, piccole e grandi strategie e che ha portato la Catalogna a sfiorare il Sogno indipendentista.

Lo loro capacità di crescere, rinnovarsi, fare rete con le forze civiche, ambientaliste, territoriali e locali, spiega molti dei loro risultati.

Alla luce di questo oggi,anchein questa assemblea si possono gettare le basi per un nuovo percorso, che vada verso la maturità dell’autodeterminismo sardo,il qualedeve passare necessariamente dalla celebrazione delle altrui vittorie alla programmazione delle proprie,che sianovittorie a breve, a media, o a lunga scadenza.

La pluralità delle forze che aspirano all’autogoverno della Sardegna è una ricchezza che va incanalata nella capacità di fare squadra, rammentando che il nostro unico avversario storico è il centralismo.

Infine l’auspicio è che il mondo autodeterminista sardo volga lo sguardo anche a quei territori della penisola italiana che soffrono degli stessi mali della nostra terra, che aspirano a forme più o menoavanzatedi autogoverno, che come noi detengono un patrimonio culturale e linguistico oramai a rischio.

Non è da sottovalutareche un lavoro politico comune, tra forze delle diverse nazioni e territori,ci consentirebbe di esercitare maggiori pressioni sulla Repubblica Italiana,anche per una riscrittura della Costituzione in terminipiù avanzati nella direzione dell’autogoverno dei suoi popoli e territori.

Lo statuto della nostra regione è oramai obsoleto,dopo esser stato in gran parte tradito,mentre lo stato italiano sta riguadagnando terrenoin ogni materia.

Sono convinta che sia necessario ristabilire i termini dei rapporti fra stato e regione e sono altresì convinta che non si possa aspirare all’indipendenza se non si è capaci di praticare l’autonomia.

Con l’augurio di un proficuo lavoro vi saluto e vi abbraccio.

Silvia Lidia Fancello

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Forum Isole EFA sulla crisi abitativa nelle zone turistiche

In Frisia, l'11 novembre 2023, si è tenuto l'ultimo incontro del Forum Isole EFA, dedicato alla crisi dell' "housing", cioè dell'abitare nelle zone con massicce presenze turistiche. Di seguito pubblichiamo una sintesi dei lavori.

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Terschelling è un’isola di 4.700 abitanti, sul Mare del Nord. E’ un luogo ameno, che attrae molto turismo. Fa parte della Frisia, una delle province che costituiscono lo stato dei Paesi Bassi (quello che comunemente chiamiamo Olanda). EFA (European Free Alliance) lo ha scelto per un seminario di studio sull’ “housing”, ovvero la crisi degli alloggi dovuta alla pressione turistica.

Il problema esiste in tutti i continenti. Si sono studiati casi che spaziano dalla Malesia agli USA, passando per Europa e Mediterraneo.

La prospettiva, da parte dei proprietari di seconde case, di guadagni rapidi, gonfiati oltremisura in alcuni periodi dell’anno, senza la responsabilità della gestione legata ad un unico affittuario, costituisce il nocciolo del problema.

Per coloro che traggono benessere dall’accoglienza turistica, parlare di “problema” risulterà fastidioso, ma ciò che è un bene per alcuni non lo è necessariamente se praticato da troppi. Come ha ricordato la presidente dell’EFA, Lorena Lopez De La Calle, prima o poi la politica tutta e a ogni livello dovrà fare i conti con questo fenomeno negativo creato proprio dall’eccesso di turismo (overtourism).

Del problema alloggi fa parte anche il fenomeno – più antico e forse più studiato, ma mai risolto – della “signorilizzazione” (gentrification) dei centri storici e dei quartieri più residenziali.

Il tema è scottante anche nei territori turistici e nelle città d’arte – grandi e piccole – nello stato italiano.

Deve essere affrontato, anche con l’aiuto di fondi europei. Si devono avere più alloggi (meglio se riutilizzando edifici esistenti) riservati alla popolazione stabilmente residente. Non solo alloggi popolari per gli ultimi, ma più alloggi per tutti, perché anche le classi medie non possono più permettersi di abitare nei territori colpiti dall’eccesso di turismo di oggi e dalla “signorilizzazione” di ieri.

Al seminario ha contribuito Emilia Maggio, che segue il Forum Isole su incarico dei Siciliani Liberi. Per ciò che riguarda la Sardegna, la rappresentante EFA Silvia Fancello (la nostra Lidia), ha illustrato la situazione: il calvario di intere famiglie che da maggio a settembre sono costrette a lasciare l’alloggio in quanto questo viene affittato spezzettando i mesi e le settimane, a volte anche solo per qualche giorno. Spesso queste persone devono spostarsi nei paesi limitrofi o accontentarsi di vivere in locali non idonei ad una civile abitazione. Anche coloro che vengono ingaggiati per lavorare nella stagione turistica vengono costretti a vivere in situazioni precarie, oppure sono costretti a rinunciare al lavoro, perché lo stipendio non può coprire le spese dell’alloggio.

Si ricordi, come caso doloroso ed emblematico, che nel 2013, durante l’alluvione che colpì la Sardegna, un’intera famiglia di origini brasiliane, figli, padre e madre, tutti impiegati nel settore turistico, morirono annegati nello scantinato dove abitavano, proprio alle porte della Costa Smeralda.

Nei diversi territori dello stato italiano la discussione sul tema è ancora al livello delle parole. Ne parlano politici locali e regionali, ma tutti aspettano che faccia qualcosa il governo centrale. C’è ignavia, ma ci sono anche le conseguenze sempre presenti e sempre pericolose della complessità dell’ordinamento italiano, dovuta al centralismo autoritario e alla metastasi legislativa che caratterizzano l’Italia.

Piccoli segnali sono arrivati da Firenze, Venezia, ma anche Milano, dove le amministrazioni comunali hanno finalmente fatto divieto di affittare per meno di due giorni nei centri storici. Una goccia nell’oceano, ma dimostra che la sensibilità al problema sta finalmente emergendo.

Una notizia che segnala una inversione di tendenza viene da New York, dall’isola più costosa del mondo: il tribunale di Manhattan, dal 5 settembre 2023, ha vietato l’affitto per un lasso di tempo inferiore ai trenta giorni.

L’azione di realtà globali come AirBnB è sotto scrutinio, perché essa rischia di configurarsi come pratica abusiva di albergatore e dovrà essere punita con la stessa severità. In questa ricerca di un cambiamento politico, infatti, registriamo un segnale positivo da Federalberghi, che subisce una concorrenza sleale e chiede al governo Meloni di porre fine a questa sorta di “Far West”.

L’argomento “housing” è uno dei molti dibattuti dal “Forum delle Isole“, struttura politica di EFA, costituita nel 2021, impegnata per far emergere nell’Unione Europea i problemi specifici delle isole, ambientali, economici, sociali, oltre a ribadire il nostro tradizionale interesse verso le minoranze etniche, linguistiche e in genere verso l’autodeterminazione delle comunità e degli esseri umani.

Fra i relatori e le relatrici del convegno ricordiamo: Lorena Lopez De La Calle, presidente EFA; Francoise Alfonsi di “Femu a Corsica“, eurodeputato in EFA; Jan Arends presidente di FNP, Partito Nazionale della Frisia; Frank De Boer vicepresidente EFA e componente del FNP; Gea Van Essen, assessora all’Housing di Terschelling; Chris Van Hes assessore all’Housing all’unione dei comuni del sud est Frisia; Sijbe Knol ministro responsabile del nord est Frisia; Bert Koonstra, assessore per l’Housing del nord est Frisia; Sierdjan Koster, docente di economia geografica nella facoltà di Scienze Spaziali all’università di Groningen; Sita Land-Dotinga componente del parlamento frisone eletta con il FNP; Anton Nilsson, rappresentante a Bruxelles delle isole Aland e consigliere rappresentante della Finlandia presso il parlamento europeo; Caroline Van De Pol, sindaca di Terschelling; Barbara Steenbergen capo del collegamento con l'UE dell'Unione internazionale degli inquilini; Matthijs De Vries ministro responsabile delle quattro isole frisone; le già citate Emilia Maggio e Silvia Lidia Fancello.

 

A cura della segreteria interterritoriale del Patto Autonomie e Ambiente
Olbia, 17 novembre 2023

Giornata della lingue madri

Oggi, 21 febbraio 2022, una bella iniziativa dell'Alleanza Libera Europea (ALE, conosciuta anche come EFA, European Free Alliance), dedicata alla giornata internazionale delle lingue madri. L'ufficio europeo della nostra famiglia politica europea ha chiesto ad attivisti culturali e politici dei nostri territori e popoli d'Europa, di indicare dei brani per una "compilation" di canzoni popolari, spesso cantate in lingue antiche, preziose, in pericolo.

Potete seguire l'iniziativa qui:

https://twitter.com/EFAparty/status/1495690135010217984?s=20&t=9x00NXF-4nI7cJlLruBUjw

Oppure sul sito di EFA:

https://e-f-a.org/

 

 

 

 

Green Pass, una proposta controversa

Le 10 forze sorelle di AeA pubblicano un documento aperto, una richiesta di discussione e di riflessione critica su temi che a livello europeo e statale sono molto banalizzati, lasciando spazio a esibizioni mediatiche e torsioni centraliste e autoritarie.

Udine,23 aprile 2021

Alle forze territoriali alleate, candidate e in dialogo con AeA
A tutte le forze EFA

Covid-19 Digital Green Certificate:
Un provvedimento controverso
Richiesta di discussione

Introduzione

Nel marzo 2021 la Commissione ha proposto l’istituzione di un certificato europeo contenente informazioni personali relative al Covid-19: vaccinazione, test e guarigione. Il certificato è chiamato “Digital Green Certificate” ed è noto anche come Green Pass o, più trivialmente, come passaporto vaccinale.

Il 25 marzo 2021, il Parlamento Europeo ha approvato una procedura accelerata per la sua eventuale adozione (Rule 163), con 468 voti a favore, 203 contrari, 16 astensioni.

Il 6 aprile 2021, due organismi europei compenti sulla protezione della riservatezza, lo “European Data Protection Board” (EDPB) e lo “European Data Protection Supervisor” (EDPS) hanno pubblicato un parere congiunto nel quale invitano i legislatori europei a mitigare i rischi che tale strumento porrebbe ai diritti umani fondamentali, fra i quali il suo possibile uso per fini diversi da quelli della sicurezza sanitaria dei viaggiatori e possibili dirette o indirette discriminazioni, nel rispetto dei principi del principale regolamento europeo in materia, il “General Data Protection Regulation” (GDPR).

E’ utile ricordare che la Commissione si è attivata in attuazione degli artt. 21 e 77 del Trattato di funzionamento della UE (TFUE), relativi alla libera circolazione dei cittadini europei ed extraeuropei, peraltro trascurando che la pandemia è un problema di “sicurezza in materia di sanità pubblica” (art. 4, par. 2, lettera k del TFUE), quindi, indubitalmente, una materia in cui la competenzaè concorrente.

Gli stati membri e le autorità locali substatali sono da considerarsi pienamente legittimate ad adottare, di fronte all’emergenza sanitaria, restrizioni ai viaggi per limitare la diffusione del Covid-19, come già accade per altre malattie.

Domande

1) Sappiamo abbastanza riguardo all’immunità da Covid-19? Non ci sono dati o evidenze consolidate, né per le persone che sono negative ai tamponi, né per quelle positive ma non malate, né per quelle che sono guarite, né per le persone che sono state vaccinate. Nessuna di queste categorie è al momento esente dal rischio di essere portatrice sana della malattia. Il documento europeo proposto è quindi privo di solide basi scientifiche e altamente controverso. La fretta con cui lo si vorrebbe istituire ci pare quindi avventata.

2) Il certificato proposto potrebbe essere usato per qualcosa di diversodallafacilitazionedegli spostamenti?Corriamo il rischio che un tale passaporto vaccinale, una volta istituito e consegnato a coloro hanno voluto e potuto (cosa non certo scontata) vaccinarsi, possa diventare discriminatorio rispetto ad altro che il viaggio? Possiamo accettare di schedare la popolazione rispetto all’assunzione di tali farmaci? Non è rischioso un registro centralizzato europeo? Una volta digitalizzate informazioni così sensibili, chi le custodirà e per quanto tempo?

3) E’ veramente urgente e utile in questo momento? I problemi di un tale certificato europeo sono nei dettagli, più ancora che nella sua definizione generale. A chi sarebbe affidata la definizione dei dettagli? Si possono avere opinioni diverse (e anche molto discordanti) sulla politica centralizzata europea in materia di vaccini, ma di sicuro essa è stata fallimentare. Visti gli errori commessi riguardo a tempistica, logistica, costi, clausole di salvaguardia legale, è legittimo nutrire forti dubbi sull’adozione frettolosa di un provvedimento europeo in una materia così delicata.

Controproposta

Chiediamo ai legislatori europei di fermarsi e di non adottare un passaporto così controverso. Rispetto al bisogno diffuso di tornare a spostarsi in sicurezza, il Green Pass rischia di essere una scorciatoia molto mediatica, ma di difficile realizzazione, con inevitabili contraccolpi negativi.

Raccomandiamo, invece, attraverso una agile consultazione allargata a tutte le autorità statali e substatali della Unione Europea, del Regno Unito, della Confederazione Elvetica, dei paesi dell’area Schengen, la condivisionedi protocolli minimi comuni di sicurezza sanitaria per chi viaggia. Un test standard all’inizio e alla fine di un viaggio, per esempio, sarebbe utile a chi viaggia non solo tra gli stati, ma anche tra i diversi territori, senza gravare sui cittadini con nuovi adempimenti e costi burocratici.

Inoltre, e in conclusione, chiediamo una seria discussione, finora incredibilmente mancata, in materia di sospensione dei brevetti, cioè di licenze obbligatorie alla produzione pubblica e locale dei nuovi farmaci sperimentali che sono stati autorizzati per uso compassionevole per fronteggiare la pandemia.

Contatti

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I nostri araldi per le europee 2024

Nel recente congresso di Strasburgo, Maylis Roßberg e Raül Romeva sono stati approvati all'unanimità come i due Spitzenkandidaten dell'Alleanza Libera Europea (European Free Alliance, EFA), il partito politico europeo a cui il nostro Patto Autonomie e Ambiente è strettamente connesso.

Chi è uno  Spitzenkandidat nel sistema politico europeo? Letteralmente la parola tedesca significa "candidato guida". E' una figura di punta, individuata da ciascuna famiglia politica europea, come candidato alla presidenza della Commissione Europea, in occasione delle prossime elezioni europee del giugno 2024. Non c'è alcun automatismo istituzionale (la nomina del presidente è riservata al consiglio dei capi di stato, al momento), ma il messaggio che queste designazioni politiche lanciano a tutti i popoli europei è sicuramente importante: il voto popolare conta per scegliere fra le diverse correnti politiche, che non sono tutte uguali e non vedono tutte il futuro dell'Europa nello stesso modo.

EFA vuole l'Europa come grande confederazione di diversità, nel rispetto delle biodiversità, una grande famiglia di popoli, territori, regioni, impegnata per la pace e per il bene delle generazioni future, attraverso strutture politiche di libertà e realtà economiche di giustizia. Per EFA e per il Patto Autonomie e Ambiente diversità, libertà, giustizia si reggono l'una con l'altra, per fermare ogni centralismo autoritario (a partire dalla urgente necessità di porre fine alle persecuzioni politiche, che ci sono in tutta Europa, ma in particolare in Catalogna dove le nostre forze sorelle lottano per l'amnistia).

I due Spitzenkandidaten di EFA, Raül Romeva e Maylis Roßberg, ne rappresentano la diversità interna e l'attaccamento dei nostri movimenti territoriali al principio di autodeterminazione e autogoverno per tutti, dappertutto. Sono i nostri araldi, messaggeri di pace, rispetto delle diversità e delle biodiversità, libertà e giustizia, per le prossime elezioni europee del 2024.

Raül Romeva (52 anni, della Catalogna) è già stato parlamentare europeo. E' stato membro del governo catalano al tempo del referendum di autodeterminazione del 2017 e per questo è stato in prigione. Incarna, anche come ex prigioniero politico, i nostri ideali di autogoverno democratico, da perseguire in ciascun territorio con metodi nonviolenti. Votare per l'autodeterminazione non può essere mai un crimine.

Maylis Roßberg (23 anni, della minoranza danese in Germania) è stata segretaria del movimento giovanile del partito regionale Südschleswigsche Wählerverband (SSW), che rappresenta l'autonomismo danese dello stato dello Schleswig-Holstein. E' una donna giovane, colta, brillante, che rappresenta la speranza che i nostri valori autonomisti si trasmetteranno e verranno anzi abbracciati sempre di più dalle generazioni future.

Per un approfondimento, sul sito EFA c'è un ampio commento in lingua inglese:

https://e-f-a.org/2023/10/23/maylis-rosberg-and-raul-romeva-efa-spitzenkandidaten/

A cura della segreteria interterritoriale - Bruxelles, 25 ottobre 2023

II Congresso nazionale Siciliani Liberi

Si è tenuto oggi, domenica 18 luglio 2021, il II Congresso nazionale del Movimento Siciliani Liberi, forza sorella di Autonomie e Ambiente. L'assise ha riunito in presenza e attraverso la rete i delegati eletti in tutti i distretti della Sicilia, attraverso una lunga e impegnativa stagione congressuale, che ha visto una grande partecipazione, in particolar modo giovanile.

Ciro Lomonte è stato rieletto segretario. A lui e a tutto il Movimento i nostri complimenti e i più sinceri auguri da parte di tutta la rete di Autonomie e Ambiente.

Per approfondire i contenuti del Congresso si visiti il link:

https://www.sicilianiliberi.org/2-congresso-nazionale/

Pubblichiamo qui un estratto della mozione con la quale Ciro Lomonte si è ripresentato al Congresso:

Bonu Statu e Libirtati!

I punti cardine del nostro progetto a breve

Attuazione integrale dello Statuto, con priorità alla parteeconomico-fnanziaria dello stesso: devoluzione agenzia delleentrate e di tutte le entrate maturate in Sicilia (salvo quantoserve allo Stato per la difesa, la rappresentanza diplomatica ela partecipazione al costo degli organi costituzionali centrali),fiscalità di vantaggio deliberata autonomamente dall’Assemblea Regionale Siciliana, perequazione infrastrutturale.

Sicilia Zona Economica Speciale Integrale (ZESI) da unpunto di vista doganale, fscale, fnanziario, compatibilmentecon quanto previsto dalTrattato sul Funzionamento dell’Unione Europea.

Moneta fiscale complementare,per immettere liquidità nelmercato siciliano, favorire il consumo dei prodotti locali (Km 0)ed aumentare di conseguenza il gettito fiscale regionale.

Devoluzione integrale di tutta l’amministrazione pubblica,inclusa la Polizia, e con la sola esclusione delle Forze Armate,costituite tuttavia in comandi separati.

La Sicilia è la nostra Nazione

Uno degli aspetti più inquietanti della globalizzazione è la distruzione dell’identità dei popoli.Siciliani Liberi si caratterizzacome partito di raccolta dell’Identità Siciliana e su questo non deve esserci alcuna ambiguità.

Esso potrà trovare punti di convergenza, sul piano economico esociale, con le regioni vittime del colonialismo interno italiano, ma nonpotrà mai esserci alcuna confusione politica con il meridionalismo o con ilrevanscismo neo-borbonico. La Sicilia ha bisogno della sua voce distintanelle istituzioni, e non potrà andare al traino di alcuna forza nazionale italiana, mentre può e deve ragionevolmente disporre, sul piano tattico,quelle alleanze e trattative che saranno necessarie alla nostra causa.

La difesa della nostraNazione è anche e soprattutto un fatto culturale ed etnico. Noi, e purtroppo solo noi sicilianisti, difendiamo ilPopolosiciliano da sicura estinzione, per assimilazione di modelli culturali anonimi e globali, per mancata difesa dei nostri confni meridionali marittimi dalla destabilizzazione in atto, per la distruzione delle nostre famiglie, per losvuotamento dei centri rurali e montani.

A questo bisogna contrapporre una valorizzazione della nostra storia, dei nostri beni culturali, della nostra identità nazionale, paralizzata,quasi atrofzzata, dal 1816 ad oggi. Ma noi non vogliamo costruire unmodello diNazione Siciliana ripiegata solo sulla nostra tradizione, per quanto unica al mondo, ma innestarci in questa tradizione per renderlacreativa e proiettata nel mondo di oggi. Le nostre città e i nostri borghi, il nostro modello di società e di cultura, il nostro patrimonio linguistico, letterario, artistico, musicale, dovrà trovare uno speciale impulso. Mai piùmitologia delle “dominazioni” o di “luogo di incontro tra popoli ma senza identità propria”, ma – al contrario – “Civiltà siciliana”, nata dalla felice sintesi tra Occidente e Oriente unica al mondo.

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Il diritto e il dovere di proteggere la propria isola

Da tempo è iniziato il lavoro del "forum isole" di ALE-EFA, per l'autogoverno e il buongoverno delle isole d'Europa e del Mediterraneo.

L'anno scorso, l'11-12 novembre 2022, il forum si era riunito a Palma de Mallorca (Maiorca) e nell'occasione era stato diffuso un importante studio sulle isole europee del prof. Joan David Janer Torrens. A Maiorca erano presenti Silvia Lidia Fancello (rappresentante EFA in Sardegna e associata AeA) ed Emilia Maggio (Siciliani Liberi) - insieme nella foto qui sotto. Grazie al loro lavoro, possiamo mettere a disposizione lo studio in lingua italiana media e in una elegante veste grafica, nella sezione documenti di questo sito.

2023 11 Fancello Maggio a Mallorca

Per approfondire su quell'incontro dell'anno scorso:

https://e-f-a.org/2022/11/14/islands-join-together-to-develop-a-common-strategy-for-european-islands/

Il forum si è nuovamente riunito il 29-30 settembre 2023 a Minorca, presente fra gli altri l'arch. Ciro Lomonte (segretario dei Siciliani Liberi), nella foto a sinistra insieme ad altri dirigenti, studiosi, attivisti di ALE-EFA.

In questa ultima occasione è stata firmata la "Menorca Declaration" sul diritto-dovere all'autogoverno e al buongoverno delle isole europee.

Per aggiornamenti su questo importante passo avanti, si seguano le reti sociali di ALE-EFA:

https://x.com/EFAparty/status/1708174090647789734

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Prato, 1 ottobre 2023 - a cura della segreteria interterritoriale

 

 

 

 

Il Patto per l'Autonomia F-VG alla guida di una nuova stagione autonomista

Il Patto per l’Autonomia è stato eletto nel Consiglio direttivo dell'Alleanza Libera Europea (ALE-EFA, European Free Alliance) nella recente assemblea del 13-14 maggio 2022, tenutasi alle Canarie. Il segretario del Patto, Massimo Moretuzzo, lo ha definito «Un passaggio importante che riconosce il nostro impegno per le autonomie e la valorizzazione delle diversità».

2022 05 13 14 Bureau EFA conPatto AeA

L'Alleanza europea è una famiglia politica di movimenti politici territoriali che portano avanti valori localisti, territorialisti, autonomisti, federalisti e confederalisti. Vi partecipano quasi una cinquantina di gruppi politici ed, essendo ALE-EFA confederata con il gruppo Verdi europei, è la quarta forza politica del Parlamento europeo.

Ricordiamo anche che Lorena López de Lacalle è stata rieletta presidente di EFA. L’esponente di Eusko Alkartasuna guiderà il partito nei prossimi tre anni con Jordi Solé (Esquerra Republicana de Catalunya) e Anke Spoorendonk (SSW – Südschleswigscher Wählerverband), rispettivamente segretario generale e tesoriera.

Il nuovo Consiglio direttivo è ora composto da 15 componenti in rappresentanza dei partiti aderenti e a garanzia dell’equilibrio di genere, 2 componenti in più rispetto al precedente Bureau, a dimostrazione che il partito sta crescendo e includendo nuovi membri.

Durante la recente assemblea a Las Palmas de Gran Canaria, ALE-EFA ha accolto il ritorno al suo interno della storica forza autonomista Union Valdôtaine, una riunificazione frutto del fecondo lavoro svolto da Autonomie e Ambiente, sotto la guida organizzativa e politica del Patto per l'Autonomia Friuli-Venezia Giulia.

Qui il comunicato integrale del Patto:

https://www.pattoperlautonomia.eu/tutte-le-notizie/1097-il-patto-per-l-autonomia-entra-nel-consiglio-direttivo-di-efa-ale-european-free-alliance

 

 

Insieme all'Union Valdôtaine

Lo storico impegno della Union Valdôtaine per la Repubblica delle Autonomie e per l'Europa delle regioni, dei territori, dei popoli,  si è concretizzato con il ritorno dell'antica forza autonomista nella famiglia politica dell'Alleanza Libera Europea (Alliance Libre Européenne - ALE / European Free Alliance - EFA). Una delegazione della Union ha partecipato il 13-14 maggio 2022 all'assemblea generale ALE-EFA convocata alle Canarie. La Union Valdôtaine era stata una delle forze fondatrici dell'organizzazione ALE-EFA, nel 1981. E' un felice ritorno all'interno della comunità di movimenti territoriali impegnati per l'autogoverno di tutti i territori d'Europa e del mondo. Per questa "reunion" ha lavorato Autonomie e Ambiente, sin dai suoi inizi, nel 2019. Questo ritorno al lavoro politico interterritoriale insieme con i più autorevoli e credibili gruppi politici d'Italia e d'Europa, è stato il modo migliore per onorare il 78° anniversario della morte di Emile Chanoux.

Per approfondire, qui il comunicato stampa integrale della Union:

https://www.unionvaldotaine.org/nouvelles.asp?id=1396&cat=4&l=1&n=3456

Per sostenere il lavoro politico della Union, si può devolvere alla storica forza autonomista il due per mille (2 x 1000) nella dichiarazione dei redditi, utilizzando il codice Y27.

2xmille UV Y27 2021

 

 


Autonomie e Ambiente
Via Vittorio Emanuele III n.3 - 33030 Campoformido (UD)

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