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EFAy con i giovani Siciliani Liberi

Lo scorso fine settimana (18-19 marzo 2023) sono venuti in Sicilia i vertici di EFAy - European Free Alliance Young, la rete di movimenti giovanili dei partiti che fanno parte dell'alleanza delle forze territorialiste. EFA - European Free Alliance è, insieme agli ambientalisti e ad altre realtà civiche, la quarta forza nel Parlamento Europeo.

L'incontro è stato organizzato dalla Giuvintù Siciliana Lìbira, movimento giovanile del partito Siciliani Liberi. I giovani membri del bureau europeo hanno partecipato a un seminario del Prof. Massimo Costa sulle Costituzioni siciliane nella storia. C'è stata anche l'occasione per introdurre gli ospiti, per molti dei quali era la prima volta in Sicilia, ai tesori di Palermo.

Il coordinatore di Giuvintù Siciliana Lìbira, Giorgio Priolo, ed Elena Gumina, coordinatrice dei rapporti con EFAy, erano stati a loro volta ospiti in Galizia in occasione della Coruña Winter School di EFAy.

Durante questi incontri internazionali i giovani Siciliani Liberi ed EFAy hanno modo di confrontarsi sui problemi sociali dei giovani, specie quelli che, a causa delle distorsioni della globalizzazione, sono costretti ad emigrare dalle periferie verso le capitali economiche dell'Eurozona.

“Gli incontri fra i giovani delle realtà autonomiste, federaliste e indipendentiste operanti in Europa rappresentano una esperienza utile e formativa per la crescita di una classe dirigente con una visione moderna delle realtà politiche territoriali”, ha dichiarato Priolo, coordinatore di Giuvintù Siciliana Lìbira.

Approfondite la notizia dell'iniziativa attraverso la vasta eco che ha avuto sulla blogosfera e sui media siciliani:

https://www.ecodegliblei.it/palermo-vertice-di-efay-european-free-alliance-young.htm

https://360econews.wordpress.com/2023/03/23/a-palermo-i-vertici-di-efay-dopo-la-visita-in-galizia/

https://www.madonienews.it/2023/03/23/giuvintu-siciliana-libira-organizza-la-riunione-di-efay-a-palermo-visita-guidata-e-seminario-sulla-storia-costituzionale-siciliana/

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In collaborazione con l'ufficio stampa di Siciliani Liberi

Fare rete in Sardegna e ben oltre

 

Olbia 20 novembre 2021

 

Gentilissimi e gentilissime partecipanti al convegno indetto dall’Assemblea Natzionale Sarda (ANS),

 

in occasione dell’incontro con la presidente dell’Assemblea Nacional Catalana (ANC), Elisenda Paluzie, vi scrivo, impossibilitata a presenziare, in qualità di osservatrice ALE-EFA e delegata di Autonomie e Ambiente.

Vi trasmetto i saluti e gli auguri di buon lavoro della presidente ALE-EFA Lorena Lopez De La Calle e del presidente di Autonomie e Ambiente Roberto Visentin, oltre ai miei personali.

La storia della Catalogna, come territorio autonomo che aspira e quindi lotta per il pieno autogoverno in una Europa confederale, è esemplare e dovrebbe essere d’ispirazione per la Regione Autonoma della Sardegna e per tutti gli altri territori della Repubblica Italiana che aspirano all’autodeterminazione.

La repressione anti-catalana deve essere approfondita e ben compresa da tutti noi. Noncisi può nascondere che tale repressione sia sostenuta in molti modi, espliciti o sotterranei, dalle forze del centralismo sia in Italia che in Europa.

La Repubblica Italiana e l’Unione Europea, come dimostrato una volta di più dall’uso del mandato di cattura europeo come armapoliticaimpropria contro gli esuli catalani, sono percorse da pulsioni autoritarie e centraliste, ma la nostra ammirazione per il percorso deiCatalani non deve fermarsi alla valutazione dei risultati da loro ottenuti, tralasciando l’analisi del metodo seguito per ottenerli.

È necessario capire le fasi del percorso, composto di dialogo, unità di intenti, piccole e grandi strategie e che ha portato la Catalogna a sfiorare il Sogno indipendentista.

Lo loro capacità di crescere, rinnovarsi, fare rete con le forze civiche, ambientaliste, territoriali e locali, spiega molti dei loro risultati.

Alla luce di questo oggi,anchein questa assemblea si possono gettare le basi per un nuovo percorso, che vada verso la maturità dell’autodeterminismo sardo,il qualedeve passare necessariamente dalla celebrazione delle altrui vittorie alla programmazione delle proprie,che sianovittorie a breve, a media, o a lunga scadenza.

La pluralità delle forze che aspirano all’autogoverno della Sardegna è una ricchezza che va incanalata nella capacità di fare squadra, rammentando che il nostro unico avversario storico è il centralismo.

Infine l’auspicio è che il mondo autodeterminista sardo volga lo sguardo anche a quei territori della penisola italiana che soffrono degli stessi mali della nostra terra, che aspirano a forme più o menoavanzatedi autogoverno, che come noi detengono un patrimonio culturale e linguistico oramai a rischio.

Non è da sottovalutareche un lavoro politico comune, tra forze delle diverse nazioni e territori,ci consentirebbe di esercitare maggiori pressioni sulla Repubblica Italiana,anche per una riscrittura della Costituzione in terminipiù avanzati nella direzione dell’autogoverno dei suoi popoli e territori.

Lo statuto della nostra regione è oramai obsoleto,dopo esser stato in gran parte tradito,mentre lo stato italiano sta riguadagnando terrenoin ogni materia.

Sono convinta che sia necessario ristabilire i termini dei rapporti fra stato e regione e sono altresì convinta che non si possa aspirare all’indipendenza se non si è capaci di praticare l’autonomia.

Con l’augurio di un proficuo lavoro vi saluto e vi abbraccio.

Silvia Lidia Fancello

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Forum Isole EFA sulla crisi abitativa nelle zone turistiche

In Frisia, l'11 novembre 2023, si è tenuto l'ultimo incontro del Forum Isole EFA, dedicato alla crisi dell' "housing", cioè dell'abitare nelle zone con massicce presenze turistiche. Di seguito pubblichiamo una sintesi dei lavori.

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Terschelling è un’isola di 4.700 abitanti, sul Mare del Nord. E’ un luogo ameno, che attrae molto turismo. Fa parte della Frisia, una delle province che costituiscono lo stato dei Paesi Bassi (quello che comunemente chiamiamo Olanda). EFA (European Free Alliance) lo ha scelto per un seminario di studio sull’ “housing”, ovvero la crisi degli alloggi dovuta alla pressione turistica.

Il problema esiste in tutti i continenti. Si sono studiati casi che spaziano dalla Malesia agli USA, passando per Europa e Mediterraneo.

La prospettiva, da parte dei proprietari di seconde case, di guadagni rapidi, gonfiati oltremisura in alcuni periodi dell’anno, senza la responsabilità della gestione legata ad un unico affittuario, costituisce il nocciolo del problema.

Per coloro che traggono benessere dall’accoglienza turistica, parlare di “problema” risulterà fastidioso, ma ciò che è un bene per alcuni non lo è necessariamente se praticato da troppi. Come ha ricordato la presidente dell’EFA, Lorena Lopez De La Calle, prima o poi la politica tutta e a ogni livello dovrà fare i conti con questo fenomeno negativo creato proprio dall’eccesso di turismo (overtourism).

Del problema alloggi fa parte anche il fenomeno – più antico e forse più studiato, ma mai risolto – della “signorilizzazione” (gentrification) dei centri storici e dei quartieri più residenziali.

Il tema è scottante anche nei territori turistici e nelle città d’arte – grandi e piccole – nello stato italiano.

Deve essere affrontato, anche con l’aiuto di fondi europei. Si devono avere più alloggi (meglio se riutilizzando edifici esistenti) riservati alla popolazione stabilmente residente. Non solo alloggi popolari per gli ultimi, ma più alloggi per tutti, perché anche le classi medie non possono più permettersi di abitare nei territori colpiti dall’eccesso di turismo di oggi e dalla “signorilizzazione” di ieri.

Al seminario ha contribuito Emilia Maggio, che segue il Forum Isole su incarico dei Siciliani Liberi. Per ciò che riguarda la Sardegna, la rappresentante EFA Silvia Fancello (la nostra Lidia), ha illustrato la situazione: il calvario di intere famiglie che da maggio a settembre sono costrette a lasciare l’alloggio in quanto questo viene affittato spezzettando i mesi e le settimane, a volte anche solo per qualche giorno. Spesso queste persone devono spostarsi nei paesi limitrofi o accontentarsi di vivere in locali non idonei ad una civile abitazione. Anche coloro che vengono ingaggiati per lavorare nella stagione turistica vengono costretti a vivere in situazioni precarie, oppure sono costretti a rinunciare al lavoro, perché lo stipendio non può coprire le spese dell’alloggio.

Si ricordi, come caso doloroso ed emblematico, che nel 2013, durante l’alluvione che colpì la Sardegna, un’intera famiglia di origini brasiliane, figli, padre e madre, tutti impiegati nel settore turistico, morirono annegati nello scantinato dove abitavano, proprio alle porte della Costa Smeralda.

Nei diversi territori dello stato italiano la discussione sul tema è ancora al livello delle parole. Ne parlano politici locali e regionali, ma tutti aspettano che faccia qualcosa il governo centrale. C’è ignavia, ma ci sono anche le conseguenze sempre presenti e sempre pericolose della complessità dell’ordinamento italiano, dovuta al centralismo autoritario e alla metastasi legislativa che caratterizzano l’Italia.

Piccoli segnali sono arrivati da Firenze, Venezia, ma anche Milano, dove le amministrazioni comunali hanno finalmente fatto divieto di affittare per meno di due giorni nei centri storici. Una goccia nell’oceano, ma dimostra che la sensibilità al problema sta finalmente emergendo.

Una notizia che segnala una inversione di tendenza viene da New York, dall’isola più costosa del mondo: il tribunale di Manhattan, dal 5 settembre 2023, ha vietato l’affitto per un lasso di tempo inferiore ai trenta giorni.

L’azione di realtà globali come AirBnB è sotto scrutinio, perché essa rischia di configurarsi come pratica abusiva di albergatore e dovrà essere punita con la stessa severità. In questa ricerca di un cambiamento politico, infatti, registriamo un segnale positivo da Federalberghi, che subisce una concorrenza sleale e chiede al governo Meloni di porre fine a questa sorta di “Far West”.

L’argomento “housing” è uno dei molti dibattuti dal “Forum delle Isole“, struttura politica di EFA, costituita nel 2021, impegnata per far emergere nell’Unione Europea i problemi specifici delle isole, ambientali, economici, sociali, oltre a ribadire il nostro tradizionale interesse verso le minoranze etniche, linguistiche e in genere verso l’autodeterminazione delle comunità e degli esseri umani.

Fra i relatori e le relatrici del convegno ricordiamo: Lorena Lopez De La Calle, presidente EFA; Francoise Alfonsi di “Femu a Corsica“, eurodeputato in EFA; Jan Arends presidente di FNP, Partito Nazionale della Frisia; Frank De Boer vicepresidente EFA e componente del FNP; Gea Van Essen, assessora all’Housing di Terschelling; Chris Van Hes assessore all’Housing all’unione dei comuni del sud est Frisia; Sijbe Knol ministro responsabile del nord est Frisia; Bert Koonstra, assessore per l’Housing del nord est Frisia; Sierdjan Koster, docente di economia geografica nella facoltà di Scienze Spaziali all’università di Groningen; Sita Land-Dotinga componente del parlamento frisone eletta con il FNP; Anton Nilsson, rappresentante a Bruxelles delle isole Aland e consigliere rappresentante della Finlandia presso il parlamento europeo; Caroline Van De Pol, sindaca di Terschelling; Barbara Steenbergen capo del collegamento con l'UE dell'Unione internazionale degli inquilini; Matthijs De Vries ministro responsabile delle quattro isole frisone; le già citate Emilia Maggio e Silvia Lidia Fancello.

 

A cura della segreteria interterritoriale del Patto Autonomie e Ambiente
Olbia, 17 novembre 2023

Giornata della lingue madri

Oggi, 21 febbraio 2022, una bella iniziativa dell'Alleanza Libera Europea (ALE, conosciuta anche come EFA, European Free Alliance), dedicata alla giornata internazionale delle lingue madri. L'ufficio europeo della nostra famiglia politica europea ha chiesto ad attivisti culturali e politici dei nostri territori e popoli d'Europa, di indicare dei brani per una "compilation" di canzoni popolari, spesso cantate in lingue antiche, preziose, in pericolo.

Potete seguire l'iniziativa qui:

https://twitter.com/EFAparty/status/1495690135010217984?s=20&t=9x00NXF-4nI7cJlLruBUjw

Oppure sul sito di EFA:

https://e-f-a.org/

 

 

 

 

Green Pass, una proposta controversa

Le 10 forze sorelle di AeA pubblicano un documento aperto, una richiesta di discussione e di riflessione critica su temi che a livello europeo e statale sono molto banalizzati, lasciando spazio a esibizioni mediatiche e torsioni centraliste e autoritarie.

Udine,23 aprile 2021

Alle forze territoriali alleate, candidate e in dialogo con AeA
A tutte le forze EFA

Covid-19 Digital Green Certificate:
Un provvedimento controverso
Richiesta di discussione

Introduzione

Nel marzo 2021 la Commissione ha proposto l’istituzione di un certificato europeo contenente informazioni personali relative al Covid-19: vaccinazione, test e guarigione. Il certificato è chiamato “Digital Green Certificate” ed è noto anche come Green Pass o, più trivialmente, come passaporto vaccinale.

Il 25 marzo 2021, il Parlamento Europeo ha approvato una procedura accelerata per la sua eventuale adozione (Rule 163), con 468 voti a favore, 203 contrari, 16 astensioni.

Il 6 aprile 2021, due organismi europei compenti sulla protezione della riservatezza, lo “European Data Protection Board” (EDPB) e lo “European Data Protection Supervisor” (EDPS) hanno pubblicato un parere congiunto nel quale invitano i legislatori europei a mitigare i rischi che tale strumento porrebbe ai diritti umani fondamentali, fra i quali il suo possibile uso per fini diversi da quelli della sicurezza sanitaria dei viaggiatori e possibili dirette o indirette discriminazioni, nel rispetto dei principi del principale regolamento europeo in materia, il “General Data Protection Regulation” (GDPR).

E’ utile ricordare che la Commissione si è attivata in attuazione degli artt. 21 e 77 del Trattato di funzionamento della UE (TFUE), relativi alla libera circolazione dei cittadini europei ed extraeuropei, peraltro trascurando che la pandemia è un problema di “sicurezza in materia di sanità pubblica” (art. 4, par. 2, lettera k del TFUE), quindi, indubitalmente, una materia in cui la competenzaè concorrente.

Gli stati membri e le autorità locali substatali sono da considerarsi pienamente legittimate ad adottare, di fronte all’emergenza sanitaria, restrizioni ai viaggi per limitare la diffusione del Covid-19, come già accade per altre malattie.

Domande

1) Sappiamo abbastanza riguardo all’immunità da Covid-19? Non ci sono dati o evidenze consolidate, né per le persone che sono negative ai tamponi, né per quelle positive ma non malate, né per quelle che sono guarite, né per le persone che sono state vaccinate. Nessuna di queste categorie è al momento esente dal rischio di essere portatrice sana della malattia. Il documento europeo proposto è quindi privo di solide basi scientifiche e altamente controverso. La fretta con cui lo si vorrebbe istituire ci pare quindi avventata.

2) Il certificato proposto potrebbe essere usato per qualcosa di diversodallafacilitazionedegli spostamenti?Corriamo il rischio che un tale passaporto vaccinale, una volta istituito e consegnato a coloro hanno voluto e potuto (cosa non certo scontata) vaccinarsi, possa diventare discriminatorio rispetto ad altro che il viaggio? Possiamo accettare di schedare la popolazione rispetto all’assunzione di tali farmaci? Non è rischioso un registro centralizzato europeo? Una volta digitalizzate informazioni così sensibili, chi le custodirà e per quanto tempo?

3) E’ veramente urgente e utile in questo momento? I problemi di un tale certificato europeo sono nei dettagli, più ancora che nella sua definizione generale. A chi sarebbe affidata la definizione dei dettagli? Si possono avere opinioni diverse (e anche molto discordanti) sulla politica centralizzata europea in materia di vaccini, ma di sicuro essa è stata fallimentare. Visti gli errori commessi riguardo a tempistica, logistica, costi, clausole di salvaguardia legale, è legittimo nutrire forti dubbi sull’adozione frettolosa di un provvedimento europeo in una materia così delicata.

Controproposta

Chiediamo ai legislatori europei di fermarsi e di non adottare un passaporto così controverso. Rispetto al bisogno diffuso di tornare a spostarsi in sicurezza, il Green Pass rischia di essere una scorciatoia molto mediatica, ma di difficile realizzazione, con inevitabili contraccolpi negativi.

Raccomandiamo, invece, attraverso una agile consultazione allargata a tutte le autorità statali e substatali della Unione Europea, del Regno Unito, della Confederazione Elvetica, dei paesi dell’area Schengen, la condivisionedi protocolli minimi comuni di sicurezza sanitaria per chi viaggia. Un test standard all’inizio e alla fine di un viaggio, per esempio, sarebbe utile a chi viaggia non solo tra gli stati, ma anche tra i diversi territori, senza gravare sui cittadini con nuovi adempimenti e costi burocratici.

Inoltre, e in conclusione, chiediamo una seria discussione, finora incredibilmente mancata, in materia di sospensione dei brevetti, cioè di licenze obbligatorie alla produzione pubblica e locale dei nuovi farmaci sperimentali che sono stati autorizzati per uso compassionevole per fronteggiare la pandemia.

Contatti

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I nostri araldi per le europee 2024

Nel recente congresso di Strasburgo, Maylis Roßberg e Raül Romeva sono stati approvati all'unanimità come i due Spitzenkandidaten dell'Alleanza Libera Europea (European Free Alliance, EFA), il partito politico europeo a cui il nostro Patto Autonomie e Ambiente è strettamente connesso.

Chi è uno  Spitzenkandidat nel sistema politico europeo? Letteralmente la parola tedesca significa "candidato guida". E' una figura di punta, individuata da ciascuna famiglia politica europea, come candidato alla presidenza della Commissione Europea, in occasione delle prossime elezioni europee del giugno 2024. Non c'è alcun automatismo istituzionale (la nomina del presidente è riservata al consiglio dei capi di stato, al momento), ma il messaggio che queste designazioni politiche lanciano a tutti i popoli europei è sicuramente importante: il voto popolare conta per scegliere fra le diverse correnti politiche, che non sono tutte uguali e non vedono tutte il futuro dell'Europa nello stesso modo.

EFA vuole l'Europa come grande confederazione di diversità, nel rispetto delle biodiversità, una grande famiglia di popoli, territori, regioni, impegnata per la pace e per il bene delle generazioni future, attraverso strutture politiche di libertà e realtà economiche di giustizia. Per EFA e per il Patto Autonomie e Ambiente diversità, libertà, giustizia si reggono l'una con l'altra, per fermare ogni centralismo autoritario (a partire dalla urgente necessità di porre fine alle persecuzioni politiche, che ci sono in tutta Europa, ma in particolare in Catalogna dove le nostre forze sorelle lottano per l'amnistia).

I due Spitzenkandidaten di EFA, Raül Romeva e Maylis Roßberg, ne rappresentano la diversità interna e l'attaccamento dei nostri movimenti territoriali al principio di autodeterminazione e autogoverno per tutti, dappertutto. Sono i nostri araldi, messaggeri di pace, rispetto delle diversità e delle biodiversità, libertà e giustizia, per le prossime elezioni europee del 2024.

Raül Romeva (52 anni, della Catalogna) è già stato parlamentare europeo. E' stato membro del governo catalano al tempo del referendum di autodeterminazione del 2017 e per questo è stato in prigione. Incarna, anche come ex prigioniero politico, i nostri ideali di autogoverno democratico, da perseguire in ciascun territorio con metodi nonviolenti. Votare per l'autodeterminazione non può essere mai un crimine.

Maylis Roßberg (23 anni, della minoranza danese in Germania) è stata segretaria del movimento giovanile del partito regionale Südschleswigsche Wählerverband (SSW), che rappresenta l'autonomismo danese dello stato dello Schleswig-Holstein. E' una donna giovane, colta, brillante, che rappresenta la speranza che i nostri valori autonomisti si trasmetteranno e verranno anzi abbracciati sempre di più dalle generazioni future.

Per un approfondimento, sul sito EFA c'è un ampio commento in lingua inglese:

https://e-f-a.org/2023/10/23/maylis-rosberg-and-raul-romeva-efa-spitzenkandidaten/

A cura della segreteria interterritoriale - Bruxelles, 25 ottobre 2023

II Congresso nazionale Siciliani Liberi

Si è tenuto oggi, domenica 18 luglio 2021, il II Congresso nazionale del Movimento Siciliani Liberi, forza sorella di Autonomie e Ambiente. L'assise ha riunito in presenza e attraverso la rete i delegati eletti in tutti i distretti della Sicilia, attraverso una lunga e impegnativa stagione congressuale, che ha visto una grande partecipazione, in particolar modo giovanile.

Ciro Lomonte è stato rieletto segretario. A lui e a tutto il Movimento i nostri complimenti e i più sinceri auguri da parte di tutta la rete di Autonomie e Ambiente.

Per approfondire i contenuti del Congresso si visiti il link:

https://www.sicilianiliberi.org/2-congresso-nazionale/

Pubblichiamo qui un estratto della mozione con la quale Ciro Lomonte si è ripresentato al Congresso:

Bonu Statu e Libirtati!

I punti cardine del nostro progetto a breve

Attuazione integrale dello Statuto, con priorità alla parteeconomico-fnanziaria dello stesso: devoluzione agenzia delleentrate e di tutte le entrate maturate in Sicilia (salvo quantoserve allo Stato per la difesa, la rappresentanza diplomatica ela partecipazione al costo degli organi costituzionali centrali),fiscalità di vantaggio deliberata autonomamente dall’Assemblea Regionale Siciliana, perequazione infrastrutturale.

Sicilia Zona Economica Speciale Integrale (ZESI) da unpunto di vista doganale, fscale, fnanziario, compatibilmentecon quanto previsto dalTrattato sul Funzionamento dell’Unione Europea.

Moneta fiscale complementare,per immettere liquidità nelmercato siciliano, favorire il consumo dei prodotti locali (Km 0)ed aumentare di conseguenza il gettito fiscale regionale.

Devoluzione integrale di tutta l’amministrazione pubblica,inclusa la Polizia, e con la sola esclusione delle Forze Armate,costituite tuttavia in comandi separati.

La Sicilia è la nostra Nazione

Uno degli aspetti più inquietanti della globalizzazione è la distruzione dell’identità dei popoli.Siciliani Liberi si caratterizzacome partito di raccolta dell’Identità Siciliana e su questo non deve esserci alcuna ambiguità.

Esso potrà trovare punti di convergenza, sul piano economico esociale, con le regioni vittime del colonialismo interno italiano, ma nonpotrà mai esserci alcuna confusione politica con il meridionalismo o con ilrevanscismo neo-borbonico. La Sicilia ha bisogno della sua voce distintanelle istituzioni, e non potrà andare al traino di alcuna forza nazionale italiana, mentre può e deve ragionevolmente disporre, sul piano tattico,quelle alleanze e trattative che saranno necessarie alla nostra causa.

La difesa della nostraNazione è anche e soprattutto un fatto culturale ed etnico. Noi, e purtroppo solo noi sicilianisti, difendiamo ilPopolosiciliano da sicura estinzione, per assimilazione di modelli culturali anonimi e globali, per mancata difesa dei nostri confni meridionali marittimi dalla destabilizzazione in atto, per la distruzione delle nostre famiglie, per losvuotamento dei centri rurali e montani.

A questo bisogna contrapporre una valorizzazione della nostra storia, dei nostri beni culturali, della nostra identità nazionale, paralizzata,quasi atrofzzata, dal 1816 ad oggi. Ma noi non vogliamo costruire unmodello diNazione Siciliana ripiegata solo sulla nostra tradizione, per quanto unica al mondo, ma innestarci in questa tradizione per renderlacreativa e proiettata nel mondo di oggi. Le nostre città e i nostri borghi, il nostro modello di società e di cultura, il nostro patrimonio linguistico, letterario, artistico, musicale, dovrà trovare uno speciale impulso. Mai piùmitologia delle “dominazioni” o di “luogo di incontro tra popoli ma senza identità propria”, ma – al contrario – “Civiltà siciliana”, nata dalla felice sintesi tra Occidente e Oriente unica al mondo.

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Il diritto e il dovere di proteggere la propria isola

Da tempo è iniziato il lavoro del "forum isole" di ALE-EFA, per l'autogoverno e il buongoverno delle isole d'Europa e del Mediterraneo.

L'anno scorso, l'11-12 novembre 2022, il forum si era riunito a Palma de Mallorca (Maiorca) e nell'occasione era stato diffuso un importante studio sulle isole europee del prof. Joan David Janer Torrens. A Maiorca erano presenti Silvia Lidia Fancello (rappresentante EFA in Sardegna e associata AeA) ed Emilia Maggio (Siciliani Liberi) - insieme nella foto qui sotto. Grazie al loro lavoro, possiamo mettere a disposizione lo studio in lingua italiana media e in una elegante veste grafica, nella sezione documenti di questo sito.

2023 11 Fancello Maggio a Mallorca

Per approfondire su quell'incontro dell'anno scorso:

https://e-f-a.org/2022/11/14/islands-join-together-to-develop-a-common-strategy-for-european-islands/

Il forum si è nuovamente riunito il 29-30 settembre 2023 a Minorca, presente fra gli altri l'arch. Ciro Lomonte (segretario dei Siciliani Liberi), nella foto a sinistra insieme ad altri dirigenti, studiosi, attivisti di ALE-EFA.

In questa ultima occasione è stata firmata la "Menorca Declaration" sul diritto-dovere all'autogoverno e al buongoverno delle isole europee.

Per aggiornamenti su questo importante passo avanti, si seguano le reti sociali di ALE-EFA:

https://x.com/EFAparty/status/1708174090647789734

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Prato, 1 ottobre 2023 - a cura della segreteria interterritoriale

 

 

 

 

Il Patto per l'Autonomia F-VG alla guida di una nuova stagione autonomista

Il Patto per l’Autonomia è stato eletto nel Consiglio direttivo dell'Alleanza Libera Europea (ALE-EFA, European Free Alliance) nella recente assemblea del 13-14 maggio 2022, tenutasi alle Canarie. Il segretario del Patto, Massimo Moretuzzo, lo ha definito «Un passaggio importante che riconosce il nostro impegno per le autonomie e la valorizzazione delle diversità».

2022 05 13 14 Bureau EFA conPatto AeA

L'Alleanza europea è una famiglia politica di movimenti politici territoriali che portano avanti valori localisti, territorialisti, autonomisti, federalisti e confederalisti. Vi partecipano quasi una cinquantina di gruppi politici ed, essendo ALE-EFA confederata con il gruppo Verdi europei, è la quarta forza politica del Parlamento europeo.

Ricordiamo anche che Lorena López de Lacalle è stata rieletta presidente di EFA. L’esponente di Eusko Alkartasuna guiderà il partito nei prossimi tre anni con Jordi Solé (Esquerra Republicana de Catalunya) e Anke Spoorendonk (SSW – Südschleswigscher Wählerverband), rispettivamente segretario generale e tesoriera.

Il nuovo Consiglio direttivo è ora composto da 15 componenti in rappresentanza dei partiti aderenti e a garanzia dell’equilibrio di genere, 2 componenti in più rispetto al precedente Bureau, a dimostrazione che il partito sta crescendo e includendo nuovi membri.

Durante la recente assemblea a Las Palmas de Gran Canaria, ALE-EFA ha accolto il ritorno al suo interno della storica forza autonomista Union Valdôtaine, una riunificazione frutto del fecondo lavoro svolto da Autonomie e Ambiente, sotto la guida organizzativa e politica del Patto per l'Autonomia Friuli-Venezia Giulia.

Qui il comunicato integrale del Patto:

https://www.pattoperlautonomia.eu/tutte-le-notizie/1097-il-patto-per-l-autonomia-entra-nel-consiglio-direttivo-di-efa-ale-european-free-alliance

 

 

Insieme all'Union Valdôtaine

Lo storico impegno della Union Valdôtaine per la Repubblica delle Autonomie e per l'Europa delle regioni, dei territori, dei popoli,  si è concretizzato con il ritorno dell'antica forza autonomista nella famiglia politica dell'Alleanza Libera Europea (Alliance Libre Européenne - ALE / European Free Alliance - EFA). Una delegazione della Union ha partecipato il 13-14 maggio 2022 all'assemblea generale ALE-EFA convocata alle Canarie. La Union Valdôtaine era stata una delle forze fondatrici dell'organizzazione ALE-EFA, nel 1981. E' un felice ritorno all'interno della comunità di movimenti territoriali impegnati per l'autogoverno di tutti i territori d'Europa e del mondo. Per questa "reunion" ha lavorato Autonomie e Ambiente, sin dai suoi inizi, nel 2019. Questo ritorno al lavoro politico interterritoriale insieme con i più autorevoli e credibili gruppi politici d'Italia e d'Europa, è stato il modo migliore per onorare il 78° anniversario della morte di Emile Chanoux.

Per approfondire, qui il comunicato stampa integrale della Union:

https://www.unionvaldotaine.org/nouvelles.asp?id=1396&cat=4&l=1&n=3456

Per sostenere il lavoro politico della Union, si può devolvere alla storica forza autonomista il due per mille (2 x 1000) nella dichiarazione dei redditi, utilizzando il codice Y27.

2xmille UV Y27 2021

 

 

Invito a Melfi - 27 ottobre 2023

Amministratori, attivisti, studiosi e cittadini appassionati di autonomie personali, sociali, territoriali, si incontrano a Melfi per un incontro pubblico, voluto da alcuni degli autori della Charta di Melfi, dal Patto Autonomie e Ambiente, con la partecipazione dell'Alleanza Libera Europea-European Free Alliance (ALE-EFA). L'appuntamento per i partecipanti è presso l'albergo HOSTEL IL TETTO, piazza IV novembre a Melfi, nel cuore della Lucania, per venerdì 27 ottobre 2023 alle ore 9.30. La stampa è invitata alle 11.30 per documentare la conclusione dei lavori.

Il tema dei lavori sarà:

Una nuova economia virale
per i territori del Sud e dell’Europa,
per tutti, non per pochi

Interventi introduttivi di:

  • GINO GIAMMARINO, editore, attivista, referente del Patto Autonomie e Ambiente nel Sud
  • CANIO TRIONE, economista, attivista, autore del libro  “L’economia Virale” (pubblicato dalla Giammarino editore nel 2021)

Coordina: MAURO VAIANI, studioso e attivista, vicepresidente del Patto Autonomie e Ambiente

Conclude: LORENA LOPEZ DE LACALLE, presidente del partito politico europeo Alleanza Libera Europea - Free European Alliance

Saranno presenti dirigenti e rappresentanti di altre formazioni politiche territoriali impegnate, associate, associande, in dialogo con il Patto Autonomie e Ambiente, in vista delle elezioni europee 2024.

Importanti spunti per la discussione sono stati già diffusi, grazie a un lavoro coordinato da Gino Giammarino, dall'economista Canio Trione e da Mauro Vaiani (in coordinamento con gli studiosi che partecipano al Forum 2043, "think tank" civico, ambientalista e territorialista promosso dal Patto Autonomie e Ambiente).

Riassumiamo qui alcune delle tesi che saranno discusse:

Contro il gigantismo - A seguito della globalizzazione, l’economia è fagocitata da grandi conglomerati finanziari e da gigantesche multinazionali, incompatibili con la vitalità dell’economia locale, il bene comune, la democrazia.

Piuttosto che rovine, riforme - I giganti possono crollare sotto il peso delle loro disarmonie interne, certo, oppure per l’insostenibilità dell’economia globale distruttiva, ecocida e genocida, ma lascerebbero il mondo in rovina. Contro il conformismo dominante, contro il pensiero unico che in nome del “mercato” assiste impotente, vogliamo far parte di un movimento politico europeo che ponga una questione drammatica e urgente: i giganti sono troppo grandi per esistere, non troppo grandi per fallire.

Beni comuni, servizi pubblici e monopoli naturali - Nel campo dei beni comuni e dei servizi pubblici, a partire dall’acqua pubblica, siamo per il maggior decentramento possibile delle competenze e per lo spezzettamento dei gestori.

Banche al servizio non al potere - La parabola storica del risiko bancario è giunta, nella Repubblica italiana e nell’Unione Europea, alle estreme conseguenze, producendo posizioni dominanti incontrollabili, elite chiuse in bolle di lusso e di potere, non più in alcun modo al servizio delle persone, delle imprese, delle comunità: un fallimento epocale a cui dobbiamo porre urgentemente rimedio.

Pluralismo nel credito - Non ci interessa l’assistenzialismo, ma vogliamo un pluralismo creditizio ancora oggi sconosciuto: i mutui si allungano, certo, ma le banche pretendono di continuare a usare i soliti vecchi strumenti, mentre la società chiede forme radicalmente nuove di accesso al credito.

Attenuare i difetti dell’Eurozona - Non ci sottraiamo al grande e difficile processo di critica e correzione dei difetti intrinseci e strutturali di un’area valutaria forte ma non ottimale come l’Eurozona, ma vogliamo e dobbiamo cominciare a introdurre dei sollievi concreti. Si devono approntare, territorio per territorio, esperimenti di circolazione di credito locale agevolato con il fine di rendere possibile la partecipazione di tutti al mondo del lavoro e al consumo di beni locali. Si deve pensare, da subito, a rendere possibile che in regioni diverse non ci siano le stesse regole finanziarie e non vigano gli stessi tassi d’interesse: l’economia di una regione più povera non può sopportare lo stesso tasso di una regione ricca. Si veda in particolare la petizione Trione: Petition No 0941/2018 by Canio Trione - On reforming economic and monetary policy – https://www.europarl.europa.eu/petitions/en/petition/content/0941%252F2018/html/Petition-No-0941%252F2018-by-Canio-Trione-%2528Italian%2529-on-reforming-economic-and-monetary-policy.

Contro il nuovo vicereame ZES - Spesso, quando le autorità del centralismo italiano ed europeo parlano di “Sud” come di una realtà unitaria, il Meridione può tranquillamente aspettarsi altre ingiustizie. Analizziamo criticamente i limiti intrinseci la Zona Economica Speciale (ZES) unificata, che dovrebbe imporre le sue formule uniche a tutti i nostri territori (e anche alle isole di Sicilia e Sardegna).

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La Charta di Melfi è un documento giovane, pubblicato nel 2019, elaborato da attivisti per l'emancipazione dei territori del Sud dalla rassegnazione, dalla subalternità, dalla tristezza. Echeggia la Carta di Algeri del 1976, documento anticolonialista e internazionalista. Abbraccia i valori della Carta di Chivasso del 1943, il documento confederalista scritto ancora durante il tempo cupo dell'occupazione nazifascista dagli attivisti per l'autogoverno delle valli alpine, con parole di speranza per tutti i territori, prezioso testo di cui quest'anno celebriamo l'ottantesimo anniversario e che continua a ispirare un moderno territorialismo per il XXI secolo. 

Melfi abbraccia Chivasso e Algeri
e da Melfi si riparte per una Europa diversa
per tutti i popoli, per tutti i territori,
per la pace, per le generazioni future

Per informazioni e per preannunciare la propria partecipazione ai lavori:

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Contatto di Gino Giammarino, referente del Patto Autonomie e Ambiente nel Sud:

Luigi Giammarino (Gino) <Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 

 

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L'8 marzo più lungo

L'8 marzo 2021 sarà uno dei più lunghi e complicati della nostra vita. Non solo per le ingiustizie dell'attuale crisi sanitaria, economica e sociale, che colpisce le donne più che tutti, ma anche perché domani sarà un giorno che segnerà la storia europea. Il Parlamento europeo voterà in serata sull'immunità di Clara Ponsati, Toni Comin, Charles Puigdemont.

Auguri di cuore a tutte le donne.

Auguri di cuore a Clara Ponsati.

Auguri al Parlamento europeo, che riesca a salvaguardare l'onore e l'integrità dell'Europa, mantenendo l'immunità dei tre eurodeputati catalani minacciati da una proposta ostile originata da ambienti reazionari e sostanzialmente neofranchisti.

Seguite il dibattito su Twitter e sugli altri social:

https://twitter.com/rete_aea/status/1368209682020642819

Il messaggio (diffuso anche in francese e in inglese) del presidente della regione Valle d'Aosta, Erik Lavevaz (della Union Valdôtaine):

https://twitter.com/ErikLavevaz/status/1368615765419716614

 

 

 

L'opaca e triste decisione del Parlamento europeo

E' stata resa nota stamane, 9 marzo 2021, la decisione del Parlamento europeo sulla revoca dell'immunità ai tre europarlamentari catalani Carles Puigdemont, Toni Comin, Clara Ponsatì. I tre esuli erano stati trionfalmente eletti nel 2019, alle ultime elezioni europee.

Qui la presa di posizione dell'Alleanza Libera Europea (EFA):

https://www.e-f-a.org/2021/03/09/efa-statement-on-the-lifting-of-immunity-from-catalan-meps/

Qui il dispaccio ANSA con i dettagli sulle votazioni:

https://www.ansa.it/sito/notizie/politica/2021/03/09/il-parlamento-europeo-revoca-limmunita-a-puigdemont_db59d1de-2b30-4471-888b-859521aa088a.html

La presidenza collegiale di Autonomie e Ambiente conferma il proprio supporto e la propria solidarietà ai tre europarlamentari catalani.

Si sono opposti a viso aperto solo gli eurodeputati di EFA, dei Verdi, delle Sinistre, alcuni conservatori decentralisti come gli eurodeputati fiamminghi. Altri, non pochi ma purtroppo non sufficienti a salvare l'onore del Parlamento, si sono ribellati nel segreto dell'urna.

Assordante il silenzio dei partiti centralisti italiani (cioè tutti). Per questo acquista ancora più valore la voce solitaria, moderata ma ferma di Albert Lanièce, senatore della Valle d'Aosta, sempre al fianco delle #autonomie e di tutti i processi di #autogoverno:

https://twitter.com/albertlaniece/status/1369330852698685442

Per le forze che fanno riferimento ad Autonomie e Ambiente o che sono in dialogo con noi, questa ingiustizia deve essere uno sprone a portare avanti la costruzione del nostro progetto politico. Serve ancora di più anche in Italia una alleanza anti-centralista, anti-autoritaria, per il dialogo e per l'amnistia.

Non è un giorno triste per la Catalogna, ma per l'Europa.

 

La nostra avventura, non avventata, verso elezioni a democrazia limitata

Firenze, 17 gennaio 2023, Sant'Antonio Abate

A meno di cinque mesi dalle elezioni europee (144 giorni al 9 giugno 2023, per l'esattezza), il nostro "Patto Autonomie Ambiente" continua a farsi conoscere. Siamo un'alleanza larga e inclusiva di civismo, ambientalismo, autonomismi, territorialismi, attivisti per le autonomie personali, sociali, territoriali di ogni angolo della Repubblica. Una sorellanza interterritoriale, orizzontale, plurale, confederale, così ampia non la si vedeva da decenni nello stato italiano. Insieme a ALE-EFA, famiglia politica europea dei territorialisti, ci presenteremo alle elezioni europee non solo in Italia, ma anche in Spagna, Francia, Germania, cercando un riscatto in un mondo in cui dominano paurose - vecchie e nuove - forme di centralismo autoritario.

Siamo coscienti che ci assumiamo il rischio di concorrere, con scarsi mezzi, in uno stato, quello italiano, a democrazia gravemente limitata (molto più della maggior parte di quelle che ci sono vicine), ma non possiamo sottrarci a questa sfida, perché siamo gli eredi di una storia preziosa per assicurare alle generazioni future un mondo fondato sulle autonomie locali, quindi una società a misura di persona umana. L'Europa è a un bivio: o si finirà per imitare la Cina e gli altri grandi stati centralisti e autoritari, o ci si ispirerà al federalismo della Svizzera. Saremo forse una piuma, sulla bilancia della storia, ma esserci o non esserci farà la differenza.

Prima ancora di raccontare per cosa lotteremo, per esempio per una agricoltura sostenibile o per una sanità pubblica e prossima, per la promozione delle diversità e biodiversità, per i beni comuni dell'umanità e per la pace, dobbiamo spiegare bene a chi ci rivolgiamo: a quei pochi milioni di persone che già conoscono e amano le autonomie personali, sociali, territoriali.

Questo è ciò che possiamo fare, con senso delle proporzioni, coraggio, pragmatismo, moderazione, in questo contesto in cui vigono leggi elettorali ingiuste; è al potere il governo più centralista della storia della Repubblica; i partiti di opposizione sono anch'essi dominati da leaderismi, populismi, centralismi; i media sono preda di un pigro conformismo.

Ciò nonostante ci saremo. Porteremo il "Patto Autonomie Ambiente" su tutte le schede elettorali delle cinque circoscrizioni della Repubblica, perché i valori della Carta di Chivasso siano un segno di speranza per tutti.

Ci rivolgiamo con fiducia ai cittadini che rifiutano di vedersi ridotti a tifosi di capi e capetti “nazionali”, che non vogliono più dare occasionali voti di protesta, che non si rassegnano alla fuga nell’astensione.

Insieme possiamo fermare il declino del pluralismo e della democrazia, dicendo basta a trent’anni di "bipolarismo", di questa falsa alternanza che non produce mai alternative serie e lungimiranti.

Da troppo tempo ormai centrosinistra, centrodestra, improvvisati movimentismi e collaudati tecnocrati si alternano al potere, ma tutti segnati dalla stessa mentalità centralista.

Il maggioritario all’ “italiana” ha ridotto la politica a una competizione a chi è più conformista, semplicistico, incompetente, spesso volgarmente opportunista.

In opposizione a questo degrado, il nostro "Patto Autonomie Ambiente" darà ai cittadini la possibilità di scegliersi, come rappresentanti, i nostri attivisti, studiosi e leader locali, persone che conoscono e che li conoscono.

Questo impegno è la nostra necessaria resistenza, qui e ora, contro ogni forma di centralismo autoritario e contro il declino economico e sociale, per una nuova primavera di senso civico, democrazia,libertà d’informazione,pluralismo politico e culturale, responsabilità verso le generazioni future,in Italia e in Europa.

 

A cura della segreteria interterritoriale

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Maggiori informazioni sull'evento di Chivasso del 16 dicembre 2023

 

2023 12 16 Patto AeA ed EFA per Chivasso

CON EFA E IL PATTO AUTONOMIE E AMBIENTE A CHIVASSO
PER LE AUTONOMIE PERSONALI, SOCIALI, TERRITORIALI
PER L’EUROPA DEI POPOLI
PER LA PACE
#ForAll

La Carta di Chivasso del 19 dicembre 1943 compie 80 anni, eppure è più giovane, audace, attuale e necessaria che mai. E’ un manifesto cruciale per chi lavora per l’autogoverno del proprio territorio e per costruire una Europa confederale in cui ciascun territorio veda valorizzata la propria diversità, nella libertà e nella sicurezza, pensando soprattutto alle generazioni future.

EFA (Alleanza Libera Europea)
e il Patto Autonomie e Ambiente (AeA)
ti invitano a celebrarla insieme a Chivasso
sabato 16 dicembre 2023:

alleore 10ritrovodavanti a Palazzo Tesio,
il luogo in cui si trovarono per scriverla alcuni attivisti
autonomisti antifascisti, guidati da Émile Chanoux; tutti sono invitati e sono gradite le bandiere dei diversi territori;

alleore 11 all’Hotel La Noce, in piazza Garibaldi 10,
per l’incontro politico dove interverranno
Lorena López de Lacalle (presidente EFA)
Roberto Visentin (presidente AeA)
per la presentazione dell’iniziativa EFA-AeA in vista delle elezioni europee 2024, per le autonomie in Italia e in Europa, per la solidarietà e per la pace in tutto il mondo.

Prima di partire riascoltate la lettura integrale del testo della Carta di Chivasso

Organizzazione sul posto a cura dei Liberi Elettori Piemontesi

Per restare aggiornati sui dettagli dell’evento iscriversi al canale Telegram del Forum 2043:https://t.me/Forum2043

Informazioni: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

 

Occitani per una nuova Europa

Riceviamo e volentieri rilanciamo, pressoché integralmente, un appello occitano per le prossime elezioni europee 2024. L'Occitania è, per definizione, uno spazio europeo. Gli Occitani vivono in diversi stati dell'attuale Unione Europea, a cominciare da Spagna, Francia, Italia. Il loro è un messaggio transnazionale e confederale, che ispira tutti i territori, le regioni, le culture, le diversità, le autonomie, i popoli e le nazioni nel cammino per il pieno autogoverno, al più basso livello possibile.

APPELLO PER UNA LISTA EUROPEA "PER L'AUTONOMIA DELL'OCCITANIA" E PER TUTTE LE AUTONOMIE
 
Le elezioni europee sono ancora distanti, almeno all'apparenza, ma crediamo sia necessario iniziare un dibattimento tra tutte le forze occitane (senza esclusione di natura politica) che portino avanti un'idea autonomista o indipendentista.
Le elezioni europee sono le elezioni più "occitane che ci siano", la nostra nazione si estende infatti su 3 stati (Italia, Francia, Spagna) che fanno parte dell'Unione europea.
Inoltre il formato delle elezioni europee consente una più facile presentazione alle elezioni consentendo di presentarsi senza la raccolta firme (che in Italia e Catalogna rischia di essere una chimera insuperabile visti i numeri esigui di residenti nelle zone occitane), [grazie a] un simbolo presente nel Parlamento europeo.
È necessario mettere alla finestra tutte le divisioni che hanno impedito finora all'occitanesino politico di affermarsi come movimento politico credibile e popolare.
Crediamo sia giunta l'ora di provarci!
Le condizioni politiche (con lo sciovinismo in crescita ovunque come dimostrato dalle recenti elezioni politiche in Italia e Francia e come i sondaggi mostrano in Spagna con Vox) dicono che se continuiamo a essere divisi rischiamo di sparire!
Siamo una delle nazioni non riconosciute più grandi nel mondo ma anche una di quelle dove lingua e cultura stanno velocemente sparendo, inglobate dalla cultura "globale" che finge di tutelare le culture minoritarie ma in realtà le relega a folklore, a diventare una cultura per macchiette: bene, per tutto questo siamo fermamente convinti che si debba reagire! Uniamoci, non in un listone che annulla le diversità e finisce per essere solo elettorale e di élite senza il seguito popolare, ma in un manifesto programmatico semplice, con pochi punti chiari e unitari, su cui tutti siamo concordi!
Noi ci siamo! Chi ci vuole seguire in questa impresa?
 
Versione originale in lingua occitana:
APÉL PER UNA LISTA TRANSNACIONALA "PER L'AUTONOMIA DE L'OCCITANIA"
Las eleccions europèas son encara distantas, au mínim a l'aparença, mas crei qu'es necessari d'iniciar un debat entre totes las forças occitanas (sense exclure de natura politica) que promovon una idèa autonomista o independentista.
Las eleccions europèas son las eleccions mai "ocitanas qu'existisson", la nacion se estén en realitat sus 3 estats (Itàlia, França, Espanha) que son dins l'Union Europèa. A mai, lo format de las eleccions europèas permet una presentacion mai aisada a las eleccions permetent de presentar-se sense la recolha de signaturas (que en Itàlia e en Catalonha risca d'èsser una quimera insuperabla considerat los nombres escasses de residents dins las zonas occitanas) mas amb un simbòl present dins lo parlament europèu.
Una lista unificada a las eleccions europèas amb un simbòl unic d'una realitat autonomista e federalista seria una realitat mai unica qu'una rara en Europa!
Es necessari d'escampar totes las divisions qu'an impedit fins ara a l'occitanisme politic de s'afirmar coma movement politic credible e popular.
Es temps d’i provar!
Las condicions politicas (amb lo chauvinisme crescut a tot arreu, coma demostrat per las recentas eleccions politicas en Itàlia e en França e coma las sondatges mostran en Espanha amb Vox) ditz que si seguèm dividits, nos risquèm de desaparéisser!
Som una de las nacions mai grandas del monde, mas tanben una d'aquelas on la lenga e la cultura s'esvanisson rapidament, englobadas per la cultura "globala" que finta de protegir las culturas minoritàrias mas que las relega al folklore e que se convertiá en una cultura de manchas: ben, per tot aquò, nos convencèm fermament que cal reaccionar! Unim-nos, non pas dins una lista que anula las diversitats e que finís per èsser solament electorala e d’elit sense lo seguiment popular, mas dins un manifèst programatic simple, amb qualques punts clars e unitaris, sus çò que tots som d’acord!
E soi aquí! Qui nos vòu seguir dins aquò?
 
Approfondimenti sull'Occitania:
Fonte:
 
La bandiera dell'Occitania:
Flag of Occitania with star
 Fonte: Di Nimlar - Derived from Image:DrapeauOccitan.png, Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=945312
 
 
 
 

Patto Autonomie Ambiente verso l'Europa

Gino Giammarino, giornalista, editore, attivista e rappresentante di AeA a Napoli e nella circoscrizione Sud, ha intervistato la presidente EFA, Lorena López de Lacalle Arizti, per un approfondimento su come sta crescendo e cambiando il partito politico europeo delle autonomie e su come avanzano i lavori per la partecipazione di una grande lista interterritoriale, il "Patto Autonomie Ambiente", alle prossime elezioni europee del 2024. E' in corso una grande chiamata per tutto il civismo, l'ambientalismo, il territorialismo, a una grande riscossa contro il centralismo autoritario. Una lettura da non perdere:

https://napolivera.info/2023/07/16/autonomia-autogoverno-europa-intervista-a-lorena-lopez-de-lacalle-presidente-dellefa/

Per la pace fra Ucraina, Donbass, Federazione Russa

Autonomie e Ambiente condanna l'invasione dell'Ucraina da parte della Federazione Russa. Invoca l'immediato cessate il fuoco e l'apertura di una conferenza di pace e di ricostruzione.

Ci attestiamo sulla posizione espressa, sin da poche ore dopo l'inizio dell'invasione, da ALE-EFA, la nostra famiglia politica europea:

https://e-f-a.org/2022/02/24/efa-condemns-russias-military-intervention-in-ukraine-which-could-have-devastating-effects/

Ricordiamo le parole pronunciate dalla forza sorella Patto per l'Autonomia Friuli-Venezia Giulia, attraverso il proprio Gruppo consiliare regionale:

:https://www.pattoperlautonomia.eu/gruppo-consiliare/1046-invasione-russa-dell-ucraina

Facciamo nostre le preoccupazioni espresse dalla forza sorella Siciliani Liberi, alla vigilia dell'invasione:

https://www.sicilianiliberi.org/2022/02/23/siciliani-liberi-preoccupati-per-la-politica-aggressiva-della-nato/

Tutto può essere discusso e aggiornato, attraverso mezzi pacifici e democratici. Come autonomisti e decentralisti, noi sappiamo bene che tra le prime vittime della guerra ci sono, dopo la verità, le autonomie personali, sociali e territoriali.

Attraverso il dialogo e il compromesso, invece, tutto può cambiare, anche i confini.

La foto di corredo di questo post è un messaggio di pace condiviso in rete dal fotografo toscano Fulvio Bennati (in arte Benful). Si tratta di uno scatto preso in Toscana nel 2018, che evoca i colori dell'Ucraina. Ringraziamo di cuore l'artista e vi invitiamo a visitare il suo profilo Facebook:

https://www.facebook.com/fulvio.bennati/posts/10225112912124295

 

Promemoria Chivasso 16 dicembre 2023

Confermati gli appuntamenti pubblici dell'evento EFA-AeA a Chivasso (attenzione: per la sala dell'incontro pubblico ci siamo spostati di pochi metri, sempre in piazza Garibaldi):

Chivasso, 16 dicembre 2023

CON EFA E AUTONOMIE E AMBIENTE
PER LE AUTONOMIE PERSONALI, SOCIALI, TERRITORIALI
PER L’EUROPA DEI POPOLI, PER LA PACE
#ForAll

La Carta di Chivasso compie 80 anni (19 dicembre 1943-2023) ma è più giovane, audace, attuale che mai, un manifesto cruciale per chi lavora per l’autogoverno del proprio territorio e per costruire una Europa confederale, nella libertà e nella sicurezza, pensando soprattutto alle generazioni future.

EFA (Alleanza Libera Europea)
e la rete di Autonomie e Ambiente (AeA)
ti invitano a celebrarla insieme a Chivasso
sabato 16 dicembre 2023:

 

alleore 10ritrovodavanti a Palazzo Tesio

il luogo in cui fu scritta dagli autonomisti antifascisti guidati da Émile Chanoux; sono gradite le bandiere dei diversi territori;

 

alleore 11 all’Albergo Italia in piazza Garibaldi 7

incontro sull’iniziativa EFA-AeA per le elezioni europee 2024 con

Lorena López de Lacalle (presidente EFA)

Roberto Visentin (presidente AeA)

 

alleore13 all’Albergo Italia in piazza Garibaldi 7

conferenza stampa

 

Con il contributo organizzativo dei Liberi Elettori Piemontesi

EFA ha dato ampio risalto all'evento sul suo sito:

https://e-f-a.org/2023/12/12/charter-of-chivasso-80-anniversary/

 

Per restare aggiornati:
canale Telegram https://t.me/Forum2043

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https://www.autonomieeambiente.eu

 

 

Sa die de sa Sardigna 2023

Questo 28 aprile 2023 cogliamo l'occasione per raccontare al di fuori dell'isola cosa è “Sa Die de Sa Sardigna”, il giorno della Sardegna, che sta assumendo nell'isola il valore di una festa nazionale.

Si ricorda il 28 aprile 1794, la data che è diventata per tutti “Sa Die”, ovvero il giorno in cui furono cacciati da Cagliari, la capitale del regno di Sardegna, i funzionari piemontesi della dinastia straniera dei Savoia, in seguito ad una rivolta popolare.

I Savoia si fregiavano del titolo di "re di Sardegna", ma governavano l'isola dal Piemonte e il rapporto con il loro possedimento d'oltremare stava diventando sempre più "moderno", cioè colonialista.

Ciò che accese la ribellione fu il rifiuto da parte dei Savoia di soddisfare le richieste inviate dagli "Stamenti" di Sardegna, il parlamento dell'isola. Esse vertevano sul rendere i funzionari sardi partecipi delle decisioni prese a Torino (la residenza dei Savoia) in materie economiche, amministrative, civili, militari e anche culturali.

La rivoluzione sarda ebbe da subito i connotati di una lotta antifeudale, contro lo sfruttamento, le crudeltà e la pesante tassazione operata dai colonizzatori piemontesi.

Il vento illuminista aveva soffiato forte in Europa per tutto il Settecento e aveva accentuato, nei ceti più borghesi e colti, due necessità destinate a scontrarsi: molti individui cominciarono a immaginarsi di vivere in uno stato più forte e più giusto, ma molti altri, quelli appartenenti ad antiche nazioni sottomesse, pretendevano un loro proprio stato. La contraddizione avrebbe attraversato la Francia rivoluzionaria nei suoi rapporti con la Corsica e altri suoi possedimenti, ma anche il Piemonte nei confronti della Sardegna e poi anche di Genova e di altri territori nella penisola italiana.

Francesco Ignazio Mannu, un esponente della piccola nobiltà sarda, dovette rifugiarsi in Corsica dopo avere partecipato ai moti rivoluzionari e dall’isola sorella pubblicò clandestinamente una canzone in sardo ritenuta uno dei più antichi canti popolari d’Europa: “S’innu de su patriotu sardu a sos feudatarios” (Inno del patriota sardo ai feudatari). Tale pezzo, meglio conosciuto come “Procurade ‘e moderare”, chiamato anche “la marsigliese sarda” nel 2018 è stato dichiarato dal governo regionale, inno ufficiale della Sardegna.

La figura più emblematica della rivoluzione sarda rimane comunque quella di Giovanni Maria (Giommaria) Angioy.

Era un Intellettuale e funzionario sabaudo, di formazione illuminista. Chiamato a sedare la ribellione, venne direttamente a conoscenza delle condizioni dei suoi compatrioti. Si fece interprete delle loro richieste presso il re e divenne il loro più strenuo difensore fino a meritarsi una taglia sulla testa che lo costrinse all’esilio in Francia.

La riscoperta di queste memorie e l'adozione di esse nella costruzione di una identità civile (con la festa e l'inno nazionali che si sono aggiunti alla storica bandiera dei quattro mori), sono il frutto di un paziente lavoro che viene da lontano, a cui hanno contribuito persone di ogni appartenenza politico-partitica e della più diversa cultura. Non ultimo, deve essere ricordato il contributo che è venuto dalla diaspora sarda, presente in ogni territorio italiano e in molte parti del mondo.

E' ancora tutto molto simbolico, ma è anche un segnale che il tema dell'autogoverno, per il popolo sardo che sta riducendosi e impoverendosi in questi anni di crisi e di emergenze, è sempre attuale ed è qui per restare. I pochi giovani rimasti (o per fortuna tornati) in Sardegna dovranno entrare nella lotta per l'autogoverno, oppure l'isola declinerà fino a diventare poco più che un parco turistico per pochi ricchi oligarchi del pianeta.

Fino a non molti anni fa, motore di ideali di autogoverno era stato anche l'antico Partito Sardo d'Azione (PSDAz). Ebbe origini complesse e magari anche controverse nel reducismo post-Prima guerra mondiale (l'Inutile Strage, di tantissimi giovani sudditi del Regno d'Italia, quindi anche tanti sardi, in una guerra impopolare, vergognosa, dalle conseguenze storiche disastrose). Alla fine del regime fascista, i sardisti azionisti ottennero per l'isola uno statuto di autonomia speciale. Subito dopo l'avvio della nuova Repubblica, purtroppo, s'inaridirono e dispersero lungo fratture politiche "coloniali", imposte da fuori (allineamento con la DC e l'America, oppure con il PCI, per intendersi, e ovviamente scusandosi della sommarietà). L'autonomia fu tradita e restò inattuata almeno finché non si tornò a costruirla con le giunte progressiste guidate da Mario Melis negli anni '70-'80.

Negli anni '90, con il crollo del sistema dei partiti italiani, ai quali era diventato troppo somigliante, il PSDAz è sopravvissuto a se stesso, come forza clientelare di complemento, a volte dell'uno o dell'altro polo "italiano" della c.d. Seconda repubblica (il centrosinistra o il centrodestra).

Il declino è stato lento, anche per la resistenza interna di molte persone che credevano profondamente nell'autogoverno della Sardegna. La fine, invece, è stata drammatica e ingloriosa, con la svendita del "marchio" PSDAz, antica forza politica autoctona della Sardegna, a uno dei fenomeni più ambigui, deteriori e pericolosi apparsi sulla scena politica dello stato italiano, il "leghismo" finto-federalista, neocentralista, populista.

Chi crede nell'autogoverno e nell'emancipazione civile e sociale della Sardegna non è rimasto in un angolo a lamentarsi della morte cerebrale (politicamente parlando) del PSDAz. Si è elaborato il lutto e molte più persone, di tutte le generazioni, stanno lavorando in progetti alternativi per le autonomie, l'ambiente, il lavoro, la vita delle generazioni future, anche attraverso le reti di Autonomie e Ambiente (AeA) e dell'Alleanza Libera Europea - ALE (European Free Alliance - EFA).

Cagliari - Olbia, venerdì 28 aprile 2023

a cura di Silvia Fancello (Lidia) - rappresentante ALE-EFA in Sardegna - referente Autonomie e Ambiente AeA per la Sardegna

Spunti di approfondimento:

https://www.regione.sardegna.it/messaggero/2008_marzo_13.pdf

https://www.ansa.it/sito/notizie/cronaca/2021/04/17/il-partito-sardo-dazione-100-anni-di-lotte-per-lautonomia_9b3690e3-be92-4d3c-a922-f60be23f27b5.html

https://diversotoscana.blogspot.com/2020/10/la-scelta-di-ale.html

 

 

 Flag of Sardinia bandiera Sardegna