In Milan, during EFA (European Free Alliance) and AeA (Autonomie e Ambiente) political event and press conference, last 16 May 2024, we have done what we always do, on which we insist and always repeat (evangelically, "opportune et importune"): #freethemall; free the hostages in Gaza, and free all the civilians from fear in every war, especially the most fragile ones; free all the political prisoners; pardon all those who have ended up persecuted in political trials. #Europe must mean freedom, justice, amnesty, #ForAll.
This appeal is urgent and is addressed first of all to "our" (self-styled) democratic states (USA, UE, UK, Turkey, Israel, and beyond), even before distant autocratic powers.
Free Leonard Peltier, free Julian Assange, free Osman Kavala, free Selattin Demirtaş.
Freedom #ForAll.
https://x.com/rete_aea/status/1791769906016391342
Milan, 16 May 2024 - by the interterritorial secretariat
Udine,24 settembre2021
Amnistia e dialogo per l’Europa,
non solo per la Catalogna
Comunicato della Presidenza di Autonomie e Ambiente
Esprimiamo la solidarietà della rete di forze territoriali Autonomie e Ambiente all’on. Carles Puigdemont, oggi eurodeputato catalano esiliato e perseguitato dalla magistratura spagnola. Il suo arresto, già inconcepibile, diventa particolarmente doloroso perché è avvenuto al suo arrivo nella città catalana di Alghero, nell’isola di Sardegna che lotta per il proprio autogoverno.
Siamo di fronte alla conferma delle nostre preoccupazioni sulle condizioni in cui è ridotto lo stato di diritto nella Repubblica Italiana, tenuta in scacco da pulsioni centraliste e autoritarie.
Ribadiamo che una larga e comprensiva amnistia è la precondizione imprenscindibile per riavviare il necessario dialogo tra il Regno di Spagna e le istituzioni di autogoverno della Catalogna. Restiamo in contatto con i parlamentari autonomisti italiani ed europei e con l’Alleanza Libera Europea (European Free Alliance, ALE-EFA), per seguire l’evolversi della situazione.
Non possiamo nascondere la nostra preoccupazione per le criticità giuridiche che evidentemente sono insite nell’istituto del mandato di cattura europeo, che non dovrebbe in alcun modo, come ribadito anche recentemente dalla Corte europea di giustizia, essere usato per perseguitare dissidenti politici. E’ l’Europa intera, non solo la Catalogna, che ha bisogno di amnistia e dialogo, contro il centralismo e l’autoritarismo.
Per approfondimenti e contatti:
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Riceviamo e volentieri pubblichiamo un appello - l'ultimo di una lunga serie - per la liberazione di Leonard Peltier, prigioniero politico negli Stati Uniti, di cui alcuni si interessano da anni, ma nessun media generalista, globale, europeo o italiano si occupa.seriamente. Lo facciamo perché il nostro mondo civico, ambientalista, autonomista, nel suo pluralismo e nelle sue diversità, è sicuramente unito attorno all'urgenza di porre fine alle prigionie senza possibilità di riforma, all'esilio dei dissidenti, alle persecuzioni politiche, alle campagne di denigrazione, a ogni forma di discriminazione delle minoranze e delle diversità. Nessuno meglio di noi, che abbiamo radici nelle minoranze, nelle diversità, nel bisogno di autonomia personale, sociale, territoriale, sa cosa vuol dire subire oppressione e ingiustizia dalle maggioranze, dai poteri costituiti, dagli errori giudiziari, da vergognosi sistemi carcerari, dal conformismo mediatico, dal bigottismo manipolato dai poteri forti.
Tutti coloro che sono perseguitati per la loro irriducibilità al potere dominante, possono contare su Autonomie e Ambiente e sulla nostra coalizione arcobaleno, anche quando non condividessimo tutto o qualcosa della storia e della vita degli oppressi.
Scrivono gli amici del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo:
Leonard Peltier, l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, da 47 anni e' detenuto innocente in un carcere di massima sicurezza statunitense.
Condannato all'ergastolo da una giuria razzista, e' stato dimostrato che le cosiddette "testimonianze" contro di lui erano del tutto false, e che le cosiddette "prove" contro di lui erano anch'esse false.
Lo stesso pubblico ministero che sostenne l'accusa contro di lui ha successivamente riconosciuto l'errore giudiziario e chiesto la sua liberazione.
La liberazione di Leonard Peltier e' stata chiesta da innumerevoli prestigiose personalita' come Nelson Mandela e madre Teresa di Calcutta, Desmond Tutu e Shirin Ebadi, papa Francesco e il compianto presidente del Parlamento Europeo David Sassoli.
Due anni fa proprio David Sassoli fu autorevole voce di una rinnovata campagna per la liberazione di Leonard Peltier che coinvolse innumerevoli persone, associazioni ed istituzioni italiane, tra cui i sindaci di alcune delle principali citta'.
L'Onu ha chiesto la liberazione di Leonard Peltier. Amnesty International ha chiesto la liberazione di Leonard Peltier.
Tutte queste voci chiedono al Presidente degli Stati Uniti d'America di concedere la grazia presidenziale che restituisca la liberta' a Leonard Peltier, un simbolo della lotta dei popoli oppressi in difesa dell'umanita' intera e dell'intero mondo vivente, un uomo generoso e coraggioso, un uomo ferocemente perseguitato, un uomo ingiustamente imprigionato da quasi mezzo secolo, un uomo innocente ormai vecchio e malato.
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Per approfondire:
https://www.whoisleonardpeltier.info/
https://it.wikipedia.org/wiki/Leonard_Peltier
https://diversotoscana.blogspot.com/2021/08/free-leonard-peltier.html
Per maggiori informazioni, si scriva al Centro di Viterbo alla mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Molti se n'erano dimenticati e qualcuno sperava che la questione tornasse d'attualità il più tardi possibile, ma le elezioni spagnole ed europee non sono più lontane e l'elefante è lì in cristalleria.
Clara Ponsati, già ministro del governo presieduto da Carles Puigdemont ai tempi del referendum dell'indipendenza catalana del 1 ottobre 2017, perseguitata da allora insieme allo stesso presidente e a molti altri, è stata arrestata, sia pure per poco, al suo primo ritorno in patria dopo cinque anni di esilio. Questi arresti di indipendentisti catalani, peraltro, non sono più una novità, grazie alle pesanti barbariche falle giuridiche del sistema dei mandati di arresto europeo.
La questione, nel suo caso, è ancora più grave, come lo è stata in passato per l'arresto o il tentato arresto di altri esponenti che, come lei sono eurodeputati.
La professoressa Clara Ponsati lavora all'università di St. Andrews come economista (l'università è la più antica e una delle più prestigiose della Scozia).
E' stata eletta nel 2019 come eurodeputata nella lista degli indipendentisti moderati, centristi e civici di https://it.wikipedia.org/wiki/Junts_per_Catalunya_(coalizione).
A lei e a tutti gli altri esiliati e perseguitati catalani la nostra totale solidarietà.
Il Regno di Spagna e l'Unione Europea, a nostro parere, dovrebbero affrontare la questione catalana in modo più energico di quanto è stato fatto finora, sia pure meritoriamente, attraverso il dialogo fra il governo di Madrid e il governo catalano.
Occorre il coraggio di pronunciare la parola AMNISTIA, per gli indipendentisti catalani e non solo per loro, in questo tempo in cui l'autoritarismo e il centralismo degli stati sono più pericolosi che mai.
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La solidarietà di EFA (la nostra Alleanza Libera Europea) con Clara Ponsati: https://twitter.com/EFAparty/status/1640782614746243083?s=20
Un precedente intervento di Autonomie e Ambiente sull'amnistia
La foto di corredo al post è un ritaglio dalla prima pagina web di https://www.publico.es/