European Free Alliance and "Autonomies and Environment" in Milan on 16 May 2024
FAIR ELECTIONS STRONG AUTONOMIES IN A EUROPE FOR ALL
Where: Meeting center "Slow Mill" (www.slowmill.it - Dora e Pajtimit, Italian-Albanian non-profit association "The hand of reconciliation") Via Volturno 32,Milan (ISOLA neighborhood, ISOLA metro station)
With: Maylis Roßberg, EFA Spitzenkandidatin Lorena López de Lacalle, EFA President Mauro Vaiani, "Autonomies and Environment" along with other leaders of civism and territorialism
Program of the day (tbc):
-11.00 (11 am) - Press conference (journalists and media operators are asked to register via email Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.)
- 14.00 (2 pm) - MaylisRoßbergmeets young local leaders of civicism, autonomism and territorialism (register at the email Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.)
Translation English-to-Italian and Italian-to-English will be provided.
Dalla newsletter del Patto Autonomie e Ambiente uscita oggi, sabato 11 novembre 2023, festa di San Martino:
Chivasso non è un posto per vecchi
San Martino, 11 novembre 2023
Buona festa di San Martino a tutte le persone che seguono il nostro Patto Autonomie e Ambiente. La nostra sorellanza è nata proprio 4 anni fa, l'11 novembre 2019, e oggi è impegnata con la nostra famiglia politica europea, la European Free Alliance, per le elezioni europee del giugno 2024.
Siamo un'alleanza bambina ma, come nel mito etrusco di Tagete, abbiamo i capelli bianchi, simbolo di chi si lascia ispirare da una saggezza antica, quella della Carta di Chivasso, che sta per compiere 80 anni: 19 dicembre 1943 - 19 dicembre 2023.
Le parole confederaliste, ambientaliste, territorialiste, anticentraliste, antinazionaliste di Chivasso sono più attuali e necessarie che mai. Se si vuole davvero una Repubblica delle Autonomie e una Europa dei popoli, delle regioni, dei territori, si riparte da quelle, insieme.
Salvate questa data nel vostro calendario di impegno civico, ambientalista, territorialista: sabato 16 dicembre 2023. Celebreremo l'ottantesimo anniversario di un documento che ha ancora tanto da dire alle generazioni future:
Per seguire il PATTO AUTONOMIE E AMBIENTE, per la Repubblica delle Autonomie, per l'Europa dei Popoli e per la pace, fate iscrivere amici, sostenitori, attivisti a questa lista postale.Il modulo di adesione è in fondo a ogni pagina del nostro sito. E' fondamentale essere collegati, in vista delle elezioni europee 2024.
Per comunicare con noi e per associarvi ad Autonomie e Ambiente:
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Per la Repubblica delle Autonomie personali, sociali, territoriali
Appello pubblico
1. Per le elezioni politiche dell’anno prossimo 2023, Autonomie e Ambiente promuove, non in solitudine ma cercando alleanze e collaborazioni, una lista rappresentativa di storiche forze delle autonomie territoriali e di una più ampia rete di gruppi e attivisti civici, ambientalisti, autonomisti.
2. Lotteremo fino all’ultimo giorno utile per una legge elettorale più giusta, ancora più necessaria visto che si andrà a eleggere un Parlamento drammaticamente ridimensionato, ma parteciperemo comunque per non lasciare la nostra gente, i nostri territori e le nostre comunità locali senza una voce nella prossima XIX legislatura.
3. Sarà una lista di speranza, proposta e lotta, ispirata ai valori impressi dal partigiano e martire Émile Chanoux e dai suoi compagni nella sempre attuale Carta di Chivasso del 19 dicembre 1943; la nostra iniziativa politica ed elettorale sarà al servizio degli ideali di autogoverno dei territori, sussidiarietà verticale e orizzontale, autonomie personali, sociali e territoriali, che sono incisi nella Costituzione, grazie all’impegno di padri costituenti come, fra gli altri, Giulio Bordon, Piero Calamandrei, Tristano Codignola, Andrea Finocchiaro Aprile, Emilio Lussu, Aldo Spallicci, Tiziano Tessitori.
4. Senza nascondere o appiattire ma anzi valorizzando le nostre diversità, ci uniremo attorno ad alcuni essenziali principi, a partire dal ritorno alla lettera della Costituzione e degli Statuti, oggi traditi dalla deriva centralista e autoritaria dello stato italiano, dalla degenerazione tecnocratica delle istituzioni dell’Unione Europea, dagli abusi delle concentrazioni di potere finanziario globale.
5. Ci opporremo al presidenzialismo, in ogni forma e declinazione, e anzi lavoreremo a ogni livello per diminuire i già troppo ampi poteri degli esecutivi, rafforzando gli organi collegiali, le assemblee rappresentative, la democrazia locale, la partecipazione dei cittadini al più basso livello possibile.
6. Ci impegniamo per la pace, contro gli imperialismi, i neocolonialismi e ogni forma di militarismo interno e internazionale, fermamente convinti che non esista alcun conflitto interterritoriale a cui non possa essere data soluzione attraverso un’antica sapienza confederale e nuove pratiche di autogoverno – di tutti e dappertutto - aggiornate alle condizioni e alle sfide del XXI secolo.
7. Ci schieriamo dalla parte delle generazioni future, impegnandoci perché ciascuna comunità locale possa dotarsi di soluzioni locali innovative, che producano energia rinnovabile, la risparmino e la conservino, liberando i territori dalla schiavitù del fossile e del fissile.
8. Sosteniamo l’importanza di una sanità pubblica, gratuita, universale, gestita valorizzando merito e competenza, autogovernata dalle autorità locali, capillarmente presente in ogni territorio andando incontro alle reali necessità delle popolazioni, rispettosa delle persone e della loro autodeterminazione; senza negare il ruolo sussidiario dell’iniziativa privata, del terzo settore, della libera professione medica, crediamo che solo la sanità pubblica territoriale possa affrontare problemi come, per esempio, le pandemie, che è stato sbagliato trattare come emergenze perché sono invece prevedibili ricorrenze.
9. Non crediamo esista una soluzione “italiana”, tanto meno “europea”, ai problemi dei diversi territori negli anni difficili che ci aspettano, di crisi e di cambiamento; vogliamo quindi fare largo a una nuova generazione di leader locali, competenti e capaci, territorio per territorio, di individuare e percorrere la strada migliore per la loro comunità, per affrontare la transizione ecologica, fermare l’impoverimento, l’abbandono e lo spopolamento, promuovere le pari opportunità, autogestire localmente i servizi pubblici, salvaguardare i beni comuni, mettere le persone al riparo dalla sorveglianza digitale universale, ricostruire economie locali aperte sì, ma anche largamente autosufficienti dal punto di vista alimentare, economico, tecnologico, finanziario, sociale e culturale.
10. Per affrontare le sfide drammatiche che ci attendono, non disponiamo di ricette semplicistiche o soluzioni salvifiche, ma garantiamo di attingere a un patrimonio di competenza, serietà, elaborazione programmatica che è quello accumulato nel tempo dalla nostra famiglia politica europea, l’Alleanza Libera Europea (ALE-EFA), dal gruppo parlamentare europeo Greens/EFA, dai governi autonomisti delle nazioni europee senza stato (Catalogna, Corsica, Scozia), dalle migliori tradizioni di buongoverno autonomista di Valle d’Aosta, Trentino e Sudtirolo, oltre che dalla storia personale e dalla credibilità politica dei fondatori della sorellanza di Autonomie e Ambiente.
11. Autonomie e Ambiente riprende il progetto di collaborazione politica fra territori che fu già di Bruno Salvadori e delle liste “Federalismo”; condurrà questo cantiere politico, culturale, organizzativo, di autofinanziamento, elettorale, mantenendolo aperto a tutti coloro, forze politiche territoriali, liste civiche, gruppi di attivisti locali, che ne condividano le premesse e che siano disposti a condividerne la fatica.
12. Chiediamo a tutte le persone cittadine della Repubblica di sostenere la lista delle autonomie, dei territori, delle generazioni future, tornando massicciamente alle urne, per votare leader locali che si sono distinti in difesa delle proprie comunità, che conoscete e che conoscono voi.
Per informazioni e adesioni: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Insieme agli amici di Rumâgna Unida abbiamo scelto il 25 aprile 2023 come data ufficiale del loro ingresso nella sorellanza di Autonomie e Ambiente (AeA). Lo abbiamo deciso in omaggio alla festa della Liberazione, alle tradizioni antifasciste, anticentraliste, democratiche, libertarie, repubblicane, socialiste, popolari, che hanno radici così profonde in Romagna.
Non c'è forse alcuna altra terra italiana ed europea dove le migliori tradizioni del Risorgimento, richiamate dalla Carta di Chivasso, possono essere depurate da ogni nazionalismo e irredentismo, per essere usate come leva nel cantiere di una sempre più robusta Repubblica delle Autonomie, nel quadro di un nuovo confederalismo europeo, per la solidarietà internazionale, la pace, la giustizia, la salvaguardia del creato.
Benvenuta in Autonomie e Ambiente, Rumâgna Unida, come forza politica sorella, formatasi come nuovo ramo del trentennale lavoro politico-culturale del Movimento per l'Autonomia della Romagna e di un impegno autonomista romagnolo ormai secolare.
Nella III assemblea generale di Autonomie e Ambiente, che, possiamo anticiparlo, è stata indetta per sabato 10 giugno 2023 a Udine, ci sarà la ratifica del processo di adesione di Rumâgna Unida come forza sorella componente effettiva di Autonomie e Ambiente.
Quella tomba vuota è sorgente di speranza per tutti
Buona Pasqua 2025
Nell'immagine un dettaglio de "La tomba vuota", Beato Angelico (Vicchio, 1395 circa – Roma, 1455) Convento di San Marco, Firenze - fonte: https://www.cultura.gov.it
AUTONOMIE E AMBIENTE - Imola, 9 dicembre 2024 -Comunicato stampa
Si è chiusa la IV assemblea generale di Autonomie e Ambiente
Insieme al civismo autentico ed autonomo, per generare nuove autonomie in Europa e in Italia
Movimenti territoriali, autonomisti storici, liste civiche, amministratori indipendenti, si sono riuniti a Imola nei giorni scorsi, al centro congressi dell’Hotel Donatello, per la IV assemblea generale di Autonomie e Ambiente (AeA). La rete è attiva da cinque anni, ma si considera erede dei valori della Carta di Chivasso del 1943 e di ottanta anni di lotte per le autonomie personali, sociali, territoriali, nella Repubblica italiana. Ne fanno parte movimenti autonomisti e realtà civiche attive in tutte le regioni.
La IV assemblea generale ha preso due decisioni politiche:
1) Autonomie e Ambiente si fa garante dell’autonomia delle liste civiche veramente indipendenti dai partiti centralistie dal velenoso bipolarismo che ha allontanato ormai più della metà dei cittadini dalle urne. Offre le proprie solide tradizioni di attivismo politico orizzontale e confederalismo politico per sostenere i leader locali che, dopo aver dimostrato competenza e amore per le autonomie nella propria amministrazione, vogliano partecipare alle elezioni regionali.
2) Per far fronte alla deriva della democrazia italiana, Autonomie e Ambiente cerca dialogo, collaborazione, alleanza con ogni altra componente civica, sociale, politica della Repubblica, che sia disposta ad impegnarsi per fermare l’elezione plebiscitaria del “podestà” d’Italia, la mediacrazia, l’antiparlamentarismo, oltre che per restituire ai cittadini il diritto e il dovere di scegliersi, territorio per territorio, propri rappresentanti locali dotati di poteri adeguati.
Le componenti dell’alleanza rimangono ciascuna gelosamente attaccata ai propri programmi di emancipazione dei loro diversi territori. Sono state però confermate alcune storiche posizioni comuni, come la difesa della sanità pubblica di prossimità.
L’assemblea generale di Autonomie e Ambiente ha anche lanciato un appello per la liberazione degli ostaggi e dei prigionieri politici, tutti e dappertutto, e in favore del cessate il fuoco su tutti i fronti, in linea, fra gli altri, con i ripetuti appelli anche di papa Francesco.
Sono stati approvati alcuni ordini del giorno tematici e territoriali. Fra di essi l’appoggio alla rivolta popolare “Pratobello 2024”, quella di 211.000 cittadini sardi contro la speculazione delle multinazionali dell’energia eolica (era presente a Imola uno dei promotori, l’avvocato Michele Zuddas), la solidarietà a Radio Radicale, l’appoggio ai coltivatori di canapa contro il malgoverno centralista e autoritario di Salvini e Meloni, l’emergenza carceri.
A livello europeo Autonomie e Ambiente appartiene alla famiglia politica EFA (European Free Alliance) degli autonomisti, dei regionalisti, dei civici europei. Hanno partecipato ai lavori di Imola la presidente EFA, l’attivista e studiosa basca Lorena Lopez, e un giovane esponente alsaziano del regionalismo in Francia, Maxhence Helfrich.
Ha partecipato ai lavori di Imola il presidente della Union Valdôtaine Joël Farcoz. E’ intervenuto Domenico Galbiati, dirigente italiano del movimento cristiano-sociale Insieme, insieme ai rappresentanti di altri movimenti e reti insieme ai quali Autonomie e Ambiente ha promosso i referendum contro il Rosatellum.
Alla guida dell’alleanza AeA è stato confermato Roberto Visentin, il mentore di quella che è al momento la più popolare e innovativa forza autonomista della Repubblica, il Patto per l’Autonomia Friuli-Venezia Giulia.
L’assemblea di Imola è stata resa possibile dall’adesione al progetto di Autonomie e Ambiente di importanti realtà romagnole: civici autonomi di Imola; lo storico Movimento per l’Autonomia della Romagna (presieduto da Giovanni Poggiali); il movimento politico Rumâgna Unida, la nuova voce del romagnolismo.
Quella di promuovere le autonomie personali, sociali, territoriali, è una grande missione spirituale e culturale, civica e politica. Un missione difficile in Italia dopo un quasi trent’anni di finti autonomismi che poi si sono rivelati nuovi e peggiori centralismi, ma necessaria per riaffermare l’ideale dell’Europa dei popoli, delle regioni, dei territori. Com’è ribadito dal documento politico finale, l’ idea di autonomia di AeA è differente da quella dei cialtroni della “differenziata”, perché essa è fondata non sulla demagogia di pochi leader mediatici, ma sulla competenza, provata sul campo, di migliaia di amministratori locali.
Giovanni Poggiali, una delle figure più importanti, a livello italiano ed europeo, della nostra rete civica, ambientalista, territorialista, ha tenuto oggi a Ravenna un incontro con la stampa cittadina e della Romagna, per parlare della sua candidatura alle elezioni europee ormai imminenti, nella lista Siamo Europei-Azione. L'incontro si è tenuto al Caffé Corte Cavour. Erano presenti, fra gli altri, Filippo Govoni (Azione Ravenna), Samuele Albonetti (il presidente di Romagna Unita, il movimento di cui Giovanni Poggiali è uno dei promotori), Mauro Vaiani (vicepresidente segretario di Autonomie e Ambiente).
Dopo il sinistro decreto strozza-esenzioni e taglia-liste, con EFA e il nostro Patto Autonomie Ambiente esclusi dalle elezioni, questa candidatura è un segno di speranza, finalmente.
Le migliori tradizioni autonomiste della nostra storia repubblicana, da Chivasso a oggi, e i cinque anni di lavoro di Autonomie e Ambiente, sono rappresentati da Giovanni Poggiali nella circoscrizione nord-orientale (Sudtirolo, Trentino, Veneto, Friuli, Venezia Giulia, Emilia, Romagna). Romagna Unita - Rumâgna Unida ha accettato infatti di partecipare, con questa candidatura indipendente, alle liste che Azione ha allargato a molte altre realtà del riformismo italiano.
Giovanni Poggiali ha spiegato di essere in sintonia con Azione, per le sue convinzioni e la sua storia personale. La sua famiglia ha connessioni profonde con le diverse e vivaci tradizioni politiche repubblicane, socialiste, liberali, cristiane, anarchiche della Romagna, ma soprattutto con le radici più profonde (Giovanni Poggiali è nipote di Giordano Mazzavillani, importante poeta romagnolo). Autonomisti e azionisti erano insieme nella Costituente e nel prossimo futuro il dialogo fra queste due anime della Repubblica e dell'Europa avrà la possibilità di essere rinnovato. Magari proprio a partire da Ravenna, città che alle prime elezioni dirette del Parlamento europeo, nel 1979, ebbe la partecipazione al voto più alta d'Europa (il 94,47%, tanto da essere premiata dalla prima presidente, Simone Weil, nel 1980).
Con questa candidatura Giovanni Poggiali restituisce una voce agli ideali di una Europa delle Regioni e della Repubblica delle Autonomie, fondate sulla sussidiarietà e sulle più ampie autonomie personali, sociali, territoriali.
In questi tempi difficili di guerra, inquinamento, crisi dei valori, tutti i territori hanno bisogno di autorità locali forti e competenti in cui le comunità possano riconoscersi. Mentre il sistema politico italiano è da trent'anni paralizzato da un bipolarismo divisivo e sterile, incapace di riforme (ostinato a rifiutare cambiamenti anche minimi, come accadde con la vergognosa resistenza alla volontà di Montecopiolo e Sassofeltrio di passare dalle Marche alla Romagna), l'idea di una moderna amministrazione unitaria della Romagna non è più un sogno audace, ma una necessità per il bene delle generazioni future, dei giovani che si sono mobilitati, durante le terribili vicende dell'alluvione, per essere d'aiuto lavorando duramente nel fango, ma cantando "Romagna mia" ogni volta che ne avevano il tempo e il fiato.
La Romagna, riunita in una moderna forma di autogoverno - proprio come ogni altro territorio e regione d'Europa - può migliorare in tutto: dal fermare l'inquinamento, al riprendere il controllo di una diligente manutenzione del territorio, alla valorizzazione dell'economia locale in tutte le sue componenti, salvaguardandone l'originalità e promuovendone l'innovazione.
Romagna Unita, Autonomie e Ambiente, EFA coltivano l'unità nella diversità (anche al loro interno) e lavorano per una Europa forte e coesa proprio perché rispettosa di tutti i suoi territori e di tutte le sue diversità e biodiversità.
La campagna elettorale di Giovanni Poggiali è iniziata, alla romagnola, cioè con generosità, allegria e gentilezza, per portare la Romagna in Europa, per dare una voce a tutte le autonomie, per un'Europa di tutti e per tutti.
Ravenna, 3 maggio 2024 - Fonti: Ufficio stampa di Giovanni Poggiali e testimonianze dirette
Per conoscere Giovanni Poggiali e seguire la sua campagna:
Nella foto, da sinistra a destra: Samuele Albonetti (presidente Romagna Unita), Giovanni Poggiali, Mauro Vaiani (vicepresidente segretario di Autonomie e Ambiente)
Solo uno scatto di chi crede in qualcosa di profondamente umano e storicamente vincente, cioè le autonomie, potrà tramandare alle generazioni future un mondo a misura di persona umana.
Noi che crediamo nelle autonomie personali, sociali, territoriali, siamo oggi non solo minoranze, ma anche schiacciati da furiose ondate di conformismo, ma l'ultima parola nella storia del mondo, dell'Europa e dell'Italia, non la diranno i centralisti seminatori di discordia. Tutte le loro idee sono sbagliate e per quanto ossessivamente e testardamente essi le ripetano a reti unificate, esse non diventano "giuste".
Stiamo affrontando le conseguenze di una manovra politica messa in campo da chi, essendo ormai da trent'anni al potere, si è ormai convinto di poter praticare ogni sorta di furbizia. Le elite dei "nominati" dal Rosatellum sono ben salde, ma questo non trasforma i loro torti in ragione.
Appena giunte al potere, le destre hanno messo in atto una sorta di scambio fra tre iniziative: il premierato elettivo, l'elezione diretta del "podestà" d'Italia, a favore dei presidenzialisti di Fratelli d'Italia; un simulacro di riforma della giustizia a favore dei benpensanti di Forza Italia; la legge Calderoli, per tener buoni quei leghisti di periferia che non hanno ancora compreso cosa sia diventato il movimento neonazionalista di Salvini (o peggio di Vannacci).
Calderoli si è dimostrato, ancora una volta, il ciarlatano in capo. Ha scritto una legge di attuazione della cosiddetta "autonomia differenziata", che rende assolutamente irrealizzabili ulteriori autonomie nella Repubblica, ma allo stesso tempo viene venduta ai semplici militanti del Veneto e delle province lombarde come una norma di "attuazione". Tanto, oltre le semplificazioni mediatiche, nessuno avrà mai le capacità, o quanto meno il tempo, di approfondire.
La legge Calderoli (legge 26 giugno 2024, n. 86) viene presentata come "attuativa" dell'attribuzione di "ulteriori forme di autonomia" alle regioni, secondo le previsioni della riforma del Titolo V del 2001. Peccato che queste "ulteriori autonomie" siano semplicemente impossibili, in ogni materia, senza la piena attuazione di quanto disposto dall'art. 119 della Costituzione (entrate proprie, fondo perequativo). Sempre che questo basti, perché con la metastasi legislativa messa in atto dall'Unione Europea, l'intero impianto della sussidiarietà è completamente saltato.
Senza riforme profonde, a livello europeo e non solo italiano, i territori e le regioni ordinarie (e in misura diversa anche le regioni a statuto speciale) restano sotto il ricatto di vecchi e nuovi centralismi. Se ciò non bastasse, la legge Calderoli attribuisce addirittura al potere centrale la possibilità di dare "autonomie" a tempo, che possono essere revocate (art. 7 - durata delle "intese" non maggiore di dieci anni). Se possono essere revocate, che autonomie sarebbero?
Nessun vero autonomista potrà quindi mai difendere le norme Calderoli, che sono solo fumo negli occhi. Non è del resto una sorpresa, per chi ha un pochino di familiarità con la politica politicante: se la legge Calderoli non fosse stata inapplicabile o, al più, applicabile solo dietro stretto controllo del potere centrale, essa non sarebbe mai stata approvata dai centralisti che sono la maggioranza assoluta delle destre.
Dall'altra parte dello spettro politico stiamo assistendo a una mobilitazione contro la legge Calderoli in odio al leghismo e al salvinismo. La comprendiamo e nessun autonomista spenderà un solo attimo del suo tempo in difesa dell'imbroglio, ma è altrettanto chiaro che, alla guida dello schieramento di centinaia di migliaia di persone che hanno firmato la proposta di referendum abrogativo della legge Calderoli, ci sono vertici che sono centralisti tanto quanto le destre.
Siamo insomma stretti fra una destra centralista che ha saputo alzare una nebbia propagandistica per tenere buoni un po' di autonomisti moderati che ancora sono in area leghista, e un neocentralismo di sinistra che rincorre una facile vittoria cavalcando facili slogan contro l'egoismo delle tre regioni "ricche" - Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna - accusate di immaginare una "secessione dei ricchi".
Sta diventando una guerra fra due narrazioni entrambe propagandistiche. Finirà male, molto male, forse addirittura in un ennesimo e ancor più feroce scontro fra Nord e Sud della Repubblica, se il primo sarà egemonizzato dalle destre veterocentraliste e il secondo dalle sinistre neocentraliste.
Autonomie e Ambiente non può che invitare ogni autonomista, territorialista, localista, anticentralista, a tenere una distanza critica dalla nebbia di questa guerra fra centralisti.
Non abbiamo le forze per impedire questo scontro fra tifoserie di un bipolarismo coatto, ma dobbiamo trovare il coraggio di prepararci a ricostruire, dopo che questi due eserciti avranno ricoperto di rovine l'Italia e l'Europa.
Contro coloro che spaccano, insultano, imbrogliano, riscattiamo le parole che il leghismo e il neocentralismo hanno infangato: autogoverno per tutti dappertutto; autonomie personali, sociali, territoriali; federalismo; confederalismo; sussidiarietà, a livello europeo non solo italiano.
La nostra proposta di autonomia è differente, è radicata nelle migliori tradizioni democratiche a partire dai valori di Chivasso, è capace di emancipare chi è rimasto indietro nella globalizzazione, è la cura alle divisioni e alle disumanizzazioni del nostro tempo, resterà in campo per il bene di tutti e dell'intero creato.
Per chi ha interesse ad approfondire altri rilievi critici, rispetto al conformismo da cui siamo bombardati:
Autonomie e Ambiente sta dalla parte del popolo còrso, che deve avanzare nel proprio cammino verso il pieno autogoverno della sua terra, la Corsica.
Esprimiamo solidarietà a tutte le vittime, passate e presenti, del centralismo dello stato francese. Il colonialismo interno deve finire, in Francia come ovunque. La persecuzione politico-giudiziaria di chi lotta per il proprio autogoverno deve terminare. L'esistenza stessa di prigionieri politici, per non parlare del loro maltrattamento, è una vergogna da cancellare.
Siamo affranti per i tragici fatti che hanno ridotto in fin di vita Yvan Colonna.
Vogliamo condividere il cauto ottimismo del leader di Femu a Corsica e presidente della istituzione di autogoverno, Gilles Simeoni, che ha dichiarato che siamo di fronte a un momento storico, ma che occorre fermezza. Il rischio che da Parigi arrivino solo parole da parte di un presidente screditato in cerca della sua rielezione, è grande.
Insieme alle forze sorelle di tutta Europa seguiamo con partecipazione l'evolversi della situazione politica in Corsica:
Dichiarazione di Autonomie e Ambiente sulle imminenti elezioni politiche del 25 settembre 2022 e sulle elezioni regionali siciliane
Udine, 1 agosto 2022
01. Autonomie e Ambiente (AeA), in quanto tale, non presenterà liste alle imminenti elezioni politiche del 25 settembre 2022, ma le forze territoriali che ne fanno parte e che sono in rete con noi non rimarranno in silenzio o in disparte in questo momento storico così difficile.
02. AeA condanna il modo disordinato con cui i vertici istituzionali hanno voluto porre precipitosamente fine alla legislatura, quando erano necessari e possibili importanti provvedimenti di fine anno ed era ancora più necessaria una minima manutenzione della legge elettorale, per aumentare il pluralismo della proposta politica e per restituire agli elettori fiducia nella partecipazione alla vita politica della Repubblica.
03. Nei diversi territori - spesso pateticamente nella migliore tradizione del trasformismo italiano – alcuni avranno la sfrontatezza di definirsi “civici, ambientalisti, autonomisti”, ma i nostri gruppi, attivisti, elettori sapranno riconoscere i millantatori, senza peraltro rinunciare a sostenere qualche personalità veramente indipendente e sinceramente impegnata per la Repubblica delle Autonomie personali, sociali, territoriali.
04. Tutte le forze territoriali della nostra rete manterranno rigidamente le distanze da candidati e liste portatrici di proposte presidenzialiste, centraliste, nazionaliste.
05. I principi autonomisti della Costituzione e gli Statuti di autonomia sono ancora largamente inattuati e di tutto la Repubblica e i territori hanno bisogno, fuorché di una ulteriore verticalizzazione del potere.
06. Dobbiamo invece lottare per autonomie locali ancora più forti, come indispensabile presidio di libertà, corresponsabilità, solidarietà, in questi tempi di centralismo autoritario, guerra e disinformazione, crisi sociale e sanitaria, stagnazione e inflazione.
07. Se vogliamo che giustizia fiscale e monetaria, assistenza sociale agli ultimi, innovazione tecnologica, transizione ambientale, siano perseguite con moderazione ed equità, esse devono essere portate avanti da autorità locali vicine alle persone e alle comunità, non da alte e lontane tecnocrazie centrali, tanto meno da multinazionali.
08. Autonomie e Ambiente esprime il proprio convinto sostegno alle candidature autonomiste che saranno presentate nei collegi uninominali della Valle d’Aosta.
09. Per le prossime elezioni regionali della Sicilia, AeA appoggia convintamente le liste del movimento Siciliani Liberi e la candidata presidente Eliana Esposito, portatrici di un coraggioso programma di piena attuazione dello Statuto siciliano, ricostruzione di una economia e di una finanza locali con il progetto della Zona Economica Speciale Integrale (ZESI), impegno contro lo spopolamento e l’impoverimento della Sicilia, che sono la dolorosa conseguenza di ciò che non esitiamo a chiamare con il suo nome: colonialismo interno.
10. Gli impegni di lungo termine che le forze di Autonomie e Ambiente e gli alleati civici, ambientalisti, autonomisti avevano preso con l’Appello 2023 saranno mantenuti e portati avanti.
11. Proseguiremo il nostro lavoro politico ed elettorale per dare attuazione ai principi autonomisti che furono ripristinati dai padri e dalle madri costituenti, oltre che per spingere l’Europa intera verso ideali di “autogoverno per tutti dappertutto”, pace, giustizia, salvaguardia del creato, libertà e responsabilità verso le generazioni future.
A cura della presidenza di Autonomie e Ambiente - AeA
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Il documento è frutto dei contributi che le forze sorelle e altre realtà in dialogo con Autonomie e Ambiente hanno dato ai lavori del seminario politico-elettorale dello scorso 30 luglio 2022.
IV assemblea generale di Autonomie e Ambiente Imola, 6-7 dicembre 2024 https://www.autonomieeambiente.eu Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Documento politico finale
Il civismo genera autonomie in Europa e in Italia
Civism generates autonomies in Europe and Italy
“Non c’è ingiustizia più grande che fare parti uguali tra diversi” (don Lorenzo Milani)
Introduzione
I movimenti territoriali, gli autonomisti storici, le liste civiche, i gruppi ambientalisti, i liberi elettori, gli eletti indipendenti, gli attivisti delle comunità locali, riuniti a Imola nei giorni 6-7 dicembre 2024 nella IV assemblea generale di Autonomie e Ambiente (AeA), riaffermano il proprio radicamento nei valori della Carta di Chivasso del 1943 e nei principi fondamentali di autonomia che ispirano gli Statuti dei comuni, delle province autonome e delle regioni; la Costituzione italiana; la Dichiarazione universale dei diritti umani del 1948; il Consiglio d’Europa istituito dal Trattato di Londra del 1949; gli accordi di Helsinki del 1975; i trattati istitutivi di una Unione Europea fondata sulla sussidiarietà.
Insieme alla famiglia politica europea degli autonomisti e dei civici, EFA (European Free Alliance), Autonomie e Ambiente è impegnata con risolutezza per le autonomie territoriali, sociali, personali, le diversità umane e le biodiversità naturali, gli ideali di una Repubblica italiana delle autonomie e di una Europa delle regioni, dei territori, dei popoli.
Sinistre, destre, tecnocrati, populisti, sovranisti hanno tutti mostrato i loro limiti negli ultimi trent’anni, in ogni campo e in particolare in materia di promozione di autonomie locali forti e competenti, mettendo addirittura in pericolo le autonomie esistenti.
La cosiddetta “autonomia differenziata” è finita in una palude, grazie a ciarlatani che non hanno né la competenza, né il coraggio di attuare processi seri di territorializzazione delle risorse, perequazione tra territori, decentramento di poteri e risorse, ma hanno portato al potere il governo più centralista della storia repubblicana.
Di fronte a questo disastro, noi rivendichiamo la nostra storia autonomista, conoscenza dei territori, sapienza legislativa, esperienza amministrativa, cultura riformista, moderazione e pragmatismo, pur nella radicalità dei nostri ideali di autogoverno.
La nostra idea di autonomia è differente, perché essa è fondata non sulla demagogia di pochi leader mediatici, ma sulla competenza, provata sul campo, di migliaia di amministratori locali.
Autonomie e Ambiente garante di autonomia per liste e reti civiche
Autonomismo e civismo hanno fondamentali tratti in comune: la volontà di impegnarsi con concretezza e audacia al servizio delle proprie comunità; la capacità di prendersi cura del bene comune come è possibile solo nella vicinanza fra governati e governanti; la fedeltà al principio di sussidiarietà, argine contro ogni centralismo e autoritarismo; il rifiuto di essere subalterni a logiche partitocratiche, ma al contrario l’ambizione di essere fieramente liberi dall’egemonia di partiti spesso ridotti a piramidi opache, rette da ristretti gruppi dirigenti autoreferenziali.
Per tutte le forze civiche e territoriali, Autonomie e Ambiente è garanzia di autonomia e agibilitàdemocratica, grazie alla propria solida e competente tradizione di confederalismopolitico.
Per la democrazia, contro vecchi e nuovi autoritarismi
I fondamentali diritti umani e la promozione di forme democratiche di autogoverno delle comunità al più basso livello possibile, sono osteggiati in tutto il mondo e i principali responsabili sono sempre gli stessi: i grandi stati che concentrano potere e risorse, riempiono le prigioni, opprimono le minoranze e trattano i propri stessi territori come colonie interne. Vecchie e nuove forme di autoritarismo, nazionalismo, centralismo avvelenano anche la società europea: le autocrazie non sono solo quelle degli altri.
In Italia l’erosione della democrazia è grave quanto quella del territorio: le voci diverse vengono cancellate dal conformismo dei media (anche dal servizio pubblico); il finanziamento pubblico della politica è regolato da norme astruse che lo lasciano in mano a pochi leader centralisti; le norme elettorali sono sempre più ingiuste (e spesso modificate con manovre opache dell’ultimo momento secondo la convenienza dei grossi partiti).
Non dimentichiamo che ad EFA ed AeA (come ad altre forze minori) è stato proditoriamente impedito di partecipare alle elezioni europee dello scorso 9 giugno 2024. Non dimentichiamo che vecchi e nuovi media hanno ignorato il referendum anti-Rosatellum, promosso dal Comitato referendario per la rappresentanza, a cui Autonomie e Ambiente ha partecipato.
Al quadro già gravemente compromesso della democrazia italiana ed europea, si vorrebbero aggiungere altre elezioni plebiscitarie di capi: dopo i “governatori”, anche il “podestà” d’Italia o il “napoleone” d’Europa. Eppure dovrebbe essere ormai evidente a tutti che i candidati a queste cariche monocratiche sono e sarebbero sempre più imposti da concentrazioni di potere finanziario e mediatico.
Per fermare questa deriva e restituire ai cittadini il diritto e il dovere di scegliersi, territorio per territorio, propri rappresentanti dotati dei poteri necessari, Autonomie e Ambiente è pronta a collaborare, politicamente ed elettoralmente, con ogni altra componente civica, sociale, politica della Repubblica.
Autonomie e Ambiente s’impegna in una lotta politica e culturale contro ogni forma di elezione plebiscitaria di capi. Mettiamo in discussione l’elezione plebiscitaria diretta dei vertici esecutivi a ogni livello, quando essa risulta essere espressione di partitocrazia e mediacrazia, quindi anche nelle regioni e nelle città più grandi, dove è impossibile la conoscenza diretta dei candidati da parte dei cittadini elettori.
Il cuore politico di ogni livello di governo deve tornare a essere l’organo collegiale. Consigli, assemblee e parlamenti, devono tornare a essere il più possibile rappresentativi del pluralismo politico e civico.
Facciamo largo a una nuova generazione di leader locali
Confermiamo il nostro impegno per fare largo a una generazione di leader locali competenti e capaci, territorio per territorio, di individuare e percorrere la strada migliore per la loro comunità, per assicurare coesione sociale, sanità pubblica di prossimità, servizi a una popolazione in cui l’età media non è mai stata così elevata; assicurare una vita quotidiana a misura di persone anziane, cioè a misura di tutti, bambini, famiglie, persone fragili e disabili; sradicare la povertà educativa e l’analfabetismo funzionale; emancipare dalla povertà; affrontare la transizione ecologica, ponendo fine al consumo di territorio, alla distruzione degli ecosistemi, all’avvelenamento di aria, acqua e cibo; fermare l’impoverimento, l’abbandono e lo spopolamento; promuovere le pari opportunità, emancipando le persone umane da ogni discriminazione di sesso, genere, identità; autogestire localmente i servizi pubblici; salvaguardare i beni comuni; mettere le persone al riparo dalla sorveglianza universale e dalla prepotenza degli oligarchi digitali; promuovere economie locali che restino aperte ma abbiano anche una misura di autosufficienza e, soprattutto, biodiversità e diversità alimentare, economica, tecnologica, finanziaria, sociale e culturale.
Europa fautrice di necessari compromessi per porre fine alle guerre
Le guerre contemporanee divorano vite umane, distruggono le possibilità di emancipazione dei popoli, spazzano via intere comunità umane, come è accaduto sotto gli occhi indifferenti del mondo nel Sahara, in Artsakh, in Tigray, in Birmania, in Sudan, nel Donbass, in Israele, in Cisgiordania, a Gaza, in Libano, nelle terre curde, in Siria.
Anche se non vengono usate armi di distruzione di massa, gli armamenti di oggi riescono comunque a distruggere il creato come mai prima. In questo momento storico così difficile, noi riaffermiamo la nostra opzione storica per la nonviolenza come strumento di lotta di liberazione, rifiutando ogni terrorismo, fanatismo, settarismo, militarismo, autoritarismo.
Esigiamo che le istituzioni politiche europee lavorino, con tutto il proprio peso politico, diplomatico ed economico nel mondo, per la fine di ogni “escalation” militare, il cessate il fuoco, il congelamento dei conflitti, la liberazione di ostaggi e prigionieri politici. Non lasciamo arrivare un altro Natale, non lasciamo iniziare un altro Giubileo romano, senza passi concreti verso tregue durature, la ricerca dei necessari compromessi, l’avvio di concreti processi di pace, con la partecipazione di tutte le autorità internazionali, continentali, statali, locali coinvolte.
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Ordini del giorno territoriali e tematici approvati dalla IV assemblea
Solidarietà piena alle comunità locali che vogliono decidere in autonomia su nuovi impianti eolici e fotovoltaici, come la grande iniziativa “Pratobello 2024” in Sardegna e la resistenza dei comitati toscani e romagnoli contro l’irragionevole e speculativo sfregio dell’Appennino. Autonomie e Ambiente assume, come obiettivo politico-programmatico, la necessità della proprietà pubblica e locale delle infrastrutture per la produzione, la conservazione, il trasporto, il risparmio dell’energia, quale bene essenziale. La fuoriuscita dal fossile è forse la più grande rivoluzione industriale e tecnologica del nostro tempo ed essa è troppo importante per essere sottratta al controllo politico e alla sovranità democratica delle comunità locali.
Per la liberazione degli agricoltori della canapa dalla minaccia di essere spazzati via dall’autoritarismo del governo Meloni: 3.000 aziende, 30.000 posti di lavoro e una tradizione agricola millenaria messi in pericolo dal DL “Sicurezza”.
Contro il malgoverno di Salvini, che mette in pericolo con le sue ossessioni securitarie tutti i guidatori e tutti i cittadini, ma in particolare sta minacciando i lavoratori del settore NCC, agendo contro il parere sia dell’Autorità di Regolazione dei Trasporti sia dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato.
Sostegno, senza se e senza ma, a Radio Radicale, che è un modello esemplare di di servizio pubblico e i cui archivi sono un bene culturale di primaria importanza per le generazioni future.
Ribadiamo la nostra ferma opposizione all’assurdo progetto del Ponte di Messina.
Per l’amnistia o altri gesti di clemenza, in momentaneo ma urgente sollievo per la drammatica situazione delle carceri, per le quali proponiamo una riforma di radicale decentramento. Crediamo che sia necessario dare alle autorità locali un ruolo cruciale nella gestione degli istituti e nell’organizzazione di tutto ciò che serve a un carcere secondo Costituzione (art. 49): lavoro, cultura, salute, per la rieducazione del condannato.
Per lo studio di progetti diautofinanziamento delle economie locali con unità di scambio locali (esempio: il Sardex), in alternativa alla c.d. “austerità”.
Per una critica costruttiva alla politica monetaria dell’Eurozona, in particolare alla gestione centralistica dei tassi d’interesse e per porre fine alla insostenibile gestione privatistica dei debiti pubblici.
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Il Forum 2043 ha tenuto sabato 11 marzo 2023 scorso il seminario online "Parole vive della Carta di Chivasso per le autonomie e l'ambiente", in collaborazione con Autonomie e Ambiente. I lavori si sono conclusi con l'ascolto di una delle canzoni più popolari della resistenza iraniana per la donna, la vita, la libertà: "BARAYE" di Shervin Hajipour. Abbiamo ascoltato "BARAYE" nella versione remix di DJ Siavash (https://djsia.com/). L'abbiamo dedicata non solo alle donne, ai giovani, alle minoranze curde, baluche, azere, arabe che lottano per un nuovo Iran libero e federale, ma a tutti i popoli senza stato e senza libertà del mondo, dal Tibet al Tigrè, dal Biafra a Zanzibar, dallo Yemen ai territori contesi fra Ucraina e Federazione Russa. L'abbiamo dedicata al bisogno di decentralismo internazionale, perché le persone, le comunità, i popoli vivano e vivano in pace, fra di loro e con l'ambiente.
Ora è il momento opportuno per associarsi al nostro patto per le autonomie, per l'ambiente, per l'Europa, per la pace.
Persone, gruppi, circoli, liste locali ed altre realtà protagoniste di civismo, ambientalismo, territorialismo, che amano la propria terra e la politica, possono trovare nella nostra rete uno spazio in cui esprimersi, restando se stesse, nel rispetto delle diversità. Stiamo restituendo agibilità politica a una nuova generazione di leader locali della Repubblica delle Autonomie e dell'Europa delle regioni, dei territori, dei popoli.
Insieme, guidati dal Patto per l'Autonomia Friuli-Venezia Giulia e con il supporto dell'Alleanza Libera Europea (ALE-EFA) possiamo partecipare alle elezioni europee del 2024 e tener desta la speranza di restituire autonomie personali, sociali, territoriali alle comunità.
Perché associarsi?
Perché le nostre locali, originali, innovative iniziative di civismo, ambientalismo, territorialismo, mantenendo intatta la propria autonomia e la propria diversità, attraverso il dialogo e la collaborazione politica interterritoriale, possono crescere e incidere sul futuro dell'Italia e dell'Europa.
Perché siamo una parte, magari piccola, nella Repubblica delle Autonomie e nel confederalismo europeo, ma ne siamo parte costituente, dai tempi della Carta di Chivasso del 1943, ed è nostro dovere tramandare alle generazioni future i valori cristiani, socialisti, libertari, democratici, che si sono espressi al meglio nelle esperienze autonomiste.
Perché siamo insofferenti nei confronti di ogni concentrazione di potere e di ricchezze, di ogni centralismo, e solo insieme possiamo avere la forza sufficiente per combattere le attuali centrali di potere finanziario e digitale.
Perché dobbiamo fermare gli imbroglioni dell'antipolitica, i ciarlatani del falso autonomismo, gli aspiranti "sindaci" d'Italia, "presidenti" d'Europa, insieme ai loro generali e luogotenenti.
Perché la vita e la dignità della persona umana finirebbero distrutte in un mondo senza autonomie personali, sociali, territoriali.
Perché dobbiamo restituire dignità, agibilità politica, strumenti e poteri ai leader locali e alle forze territoriali, perché possano cambiare concretamente le cose nella loro comunità.
Perché vogliamo leggi elettorali più giuste, il ritorno del pluralismo culturale e politico, la ricostruzione della libertà di informazione.
Perché siamo stanchi di leader mediatici soli al comando di partiti che sono ridotti a opachi comitati elettorali, verticisti e autoritari.
Perché vogliamo fermare, in Italia e in Europa, la deriva presidenzialista e porre fine a tutte le altre elezioni "dirette", che sono in realtà mere competizioni mediatiche fra candidati scelti dai poteri forti.
Perché insieme possiamo riformare le agende globali, europee, italiane, che devono riaffermare principi e non imporre, dall'alto e da altrove, "ricette" semplicistiche, astratte, centraliste e in definitiva autoritarie.
Perché non esistono soluzioni uguali ai problemi diversi di ciascun territorio.
Perché vogliamo abbracciare e realizzare in modo originale e autonomo, territorio per territorio, la transizione verso una società liberata dal fossile e dal fissile.
Perché intendiamo riprenderci, territorio per territorio, il controllo della sanità pubblica, dei beni comuni, dell'assistenza agli anziani, dell'emancipazione degli umilit, di tutti i servizi essenziali.
Perché il mondo non sia più una discarica per plastiche e altre produzioni di massa di rifiuti non biodegradabili e non riciclabili, per salvare la Terra, ciascuno deve cominciare dalla propria terra.
Perché abbiamo bisogno di un movimento europeo e internazionale di contadini custodi della buona terra e produttori di buon cibo, che può essere promosso solo a partire da ogni territorio.
Perché nell'autonomia fioriscono la fiducia e il rispetto per tutte le persone, le famiglie, le piccole imprese.
Perché dobbiamo fermare la metastasi normativa e il moltiplicarsi paralizzante delle burocrazie.
Perché dobbiamo rompere il conformismo dei media e il bigottismo del pensiero unico.
Perché in tutto il mondo, in tutti gli stati, c'è bisogno di decentralismo.
Perché la democrazia può esistere solo nell'autogoverno di comunità locali circoscritte e coese.
Perché vogliamo la liberazione di tutti i prigionieri politici, il ritorno degli esiliati, la fine di ogni forma di oppressione e discriminazione delle diversità e delle minoranze.
Perché la nuova frontiera della solidarietà internazionale e della pace è nell'alleanza fra movimenti popolari territoriali per l'autogoverno di tutti dappertutto.
European Free Alliance e Autonomie e Ambiente a Milano il 16 maggio 2024
DEMOCRAZIA PER TUTTI: ELEZIONI CORRETTE ED AUTONOMIE FORTI IN UN'EUROPA PER TUTTI
Dove: Centro Slow Mill (www.slowmill.it - Dora e Pajtimit, associazione no-profit italo-albanese "La mano della riconciliazione") Via Volturno 32,Milano (quartiere ISOLA, stazione metroISOLA)
Alle ore 11 - Conferenza stampa Maylis Roßberg, "spitzenkandidatin" EFA Lorena López de Lacalle, presidente EFA Mauro Vaiani, Autonomie e Ambiente
insieme ad altri leader civici, territoriali, della prossimità e delle economie locali, impegnati per le generazioni future
Sarà assicurato un servizio di traduzione Inglese-Italiano e Italiano-Inglese.
Ufficio stampa: Alberto Mazzotti, 338 8556129
Alle ore 14 - Incontro riservato Maylis Roßberg incontra giovani leader di civismo, ambientalismo,autonomismo, territorialismo, solidarismo
Per maggiori informazioni: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
European Free Alliance (EFA-ALE, Alleanza Libera Europea) e Autonomie e Ambiente a Milano il 16 maggio 2024
ELEZIONI CORRETTE AUTONOMIE FORTI IN UN'EUROPA PER TUTTI
Dove: Centro Slow Mill (www.slowmill.it - Dora e Pajtimit, associazione no-profit italo-albanese "La mano della riconciliazione") Via Volturno 32,Milano (quartiere ISOLA, stazione metroISOLA)
Con: Maylis Roßberg, "spitzenkandidatin" EFA Lorena López de Lacalle, presidente EFA Mauro Vaiani, Autonomie e Ambiente insieme ad altri leader di civismo e territorialismo
Programma della giornata (dettagli da confermare):
-11.00 - Conferenza stampa (giornalisti e operatori dei media si registrino via mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.)
- 14.00 - MaylisRoßberg incontra i giovani leader di civismo,autonomismo and territorialismo (registrarsi via mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.)
Sarà assicurato un servizio di traduzione Inglese-Italiano e Italiano-Inglese.
Sono strumenti indispensabili per capire chi siamo e perché le nostre famiglie politiche si sono organizzate per partecipare alle elezioni europee del 2024 con la lista PATTO AUTONOMIE AMBIENTE.
Per cui chi usa la mail, si iscriva, usando le caselle d'iscrizione che si trovano ai piedi di praticamente ogni pagina dei nostri siti.
Siamo in campo per l'autogoverno di tutti dappertutto, per progetti di buongoverno, contro il bipolarismo all'italiana (competizione fra sinistra e destra a chi è più ignorante e strumentale).
Cagliari, 23 febbraio 2024 - a cura della segreteria interterritoriale
Nella serata di venerdì 31 maggio 2024 Giovanni Poggiali ha incontrato online diversi leader delle autonomie nella Repubblica Italiana. Il viticoltore romagnolo Poggiali, un esponente di rilievo dell'autonomismo europeo, è candidato indipendente di Romagna Unita (parte di Autonomie e Ambiente e quindi espressione della famiglia politica europea delle autonomie, dei popoli, delle regioni, dei territori, EFA - European Free Alliance), nella lista di Azione - Siamo Europei nell'Italia nordorientale.
Si è discusso delle motivazioni fondamentali di questa partecipazione autonomista nelle liste allargate di Azione - Siamo Europei: l'opposizione al bipolarismo sterile; la frenata contro l'elezione diretta del podestà d'Italia; problemi storici lasciati insoluti da trent'anni dai ciarlatani dell'autonomia "differenziata", come la territorializzazione delle imposte; i cambiamenti necessari per porre fine all'avvelenamento del mondo; un attenta revisione dei trattati di libero scambio (il cibo non è una merce qualsiasi); la necessità di una profonda democratizzazione dell'Europa e della piena attuazione del principio di sussidiarietà, in una Europa delle Regioni, più coesa ma anche più giusta.
Gli autonomisti non hanno potuto presentarsi in forma più visibile e con altri candidati, anche perché impediti da leggi elettorali ingiuste (e cambiate in corsa dalla maggioranza di centrodestra). Quella di Giovanni Poggiali con Azione è quindi anche un atto di generosità in un momento di emergenza democratica, in cui il centralismo e il conformismo vorrebbero cancellare le autonomie personali, sociali, territoriali.
Giovanni Poggiali ha potuto parlare agli altri autonomisti delle radici, dello spessore politico e culturale, dell'importanza dell'autonomismo romagnolo per il futuro di una rinnovata Repubblica delle Autonomie e nel cammino verso l'ideale di una Europa delle Regioni, dei territori, dei popoli.
Questa sotto il link a una registrazione della parte finale della conversazione a cui hanno partecipato, fra gli altri: Roberto Visentin (presidente di Autonomie e Ambiente, vicepresidente di EFA, mentore del Patto per l'Autonomia Friuli-Venezia Giulia); Alfonso "Alessandro" Nobile (Siciliani Liberi - siciliano che vive nel Nordest); Silvia "Lidia" Fancello (Autonomie e Ambiente - EFA in Sardegna); Danilo Lampis (Sardegna Chiama Sardegna); Samuele Albonetti (Romagna Unita); Manuel Pirino (lista civica Generazione Sassari); Mauro Vaiani (garante di OraToscana, vicepresidente segretario di Autonomie e Ambiente), che ha moderato la conversazione e la cui voce introduce e conclude l'intervento di Giovanni Poggiali.
Ravenna, 31 maggio 2024 - a cura della segreteria interterritoriale
Giovanni Poggiali candidato autonomista alle elezioni europee nella circoscrizione “Italia nordorientale”
A chiusura di una campagna elettorale che lo ha portato, oltre che in giro per la Romagna, in tutti i territori della circoscrizione “Italia nordorientale” e in modo particolare in Friuli, a contatto con esponenti della politica e della società civile, Giovanni Poggiali, il viticoltore ravennate esponente della rete di Autonomie e Ambiente, manda un ultimo messaggio agli autonomisti.
Essendo stata preclusa agli autonomisti una partecipazione autonoma alle Europee (da sinistre modifiche normative fatte a partita iniziata), la candidatura indipendente dell’autonomista Giovanni Poggiali nella lista Azione-Siamo Europei è un segno di speranza.
Il bipopulismo, il leaderismo, i ciarlatani della “differenziata”, gli aspiranti “podestà” d’Italia, possono essere fermati solo con azioni positive, con il sorriso e con serietà, come questa generosa candidatura romagnola, il sostegno alle liste civiche locali, l’impegno – che sta per iniziare subito dopo le Europee – per la grande iniziativa referendaria contro il Rosatellum ispirata alle lotte e ai valori di Felice Besostri.
“Ho accettato di candidarmi in rappresentanza della rete Autonomie e Ambiente, che vorrei portare in Europa all’interno del gruppo EFA, la European Free Alliance che raggruppa decine di formazioni autonomiste dell’intero continente. Mi impegno per far contare sempre più l’autonomia dei singoli territori all’interno di una Europa delle regioni, dei territori, dei popoli. L’unica che potrà essere veramente coesa e insieme fondata sulla più ampia attuazione del principio di sussidiarietà. Ringrazio gli amici autonomisti, in particolare i Friulani, che mi hanno aiutato in questo percorso.”.
“Tanti autonomisti friulani appoggiano la candidatura di Giovanni Poggiali nella nostra circoscrizione. – sottolinea Roberto Visentin, presidente di Autonomie e Ambiente e vicepresidente EFA – L’esponente autonomista romagnolo da sempre si è speso per il riconoscimento delle autonomie territoriali. Se eletto a Bruxelles sarà una voce fondamentale per le autonomie, la nostra e tutte le altre.”.