Coloroche seguono il nostro Forum 2043sono impegnati a prepararsi per leelezioni europeedel 9 giugno 2024insieme alla nostra famiglia politicaALE-EFA e al patto Autonomie e Ambiente.Crediamo che possa essere d’ispirazione questo riconoscimento a una delle sorgenti culturali, una delle diversità che contribuisce alla nostra sorellanza di diversità. Grazie a Ione Orsini e a Mauro Vaiani per questo omaggio a una sinistra socialista autonomista e libertaria di cui l’Europa e l’Italia hanno bisogno oggi come ieri, in questo tempo dove vecchie e nuove forme di centralismo autoritario sono più scatenate che mai.
La deuxième gauche
Un omaggio all’umanesimo socialista e autonomista di Michel Rocard
di Ione Orsini e Mauro Vaiani*
Vecchiano e Prato, 20 gennaio 2024, San Sebastiano
"... la Deuxième gauche, décentralisatrice, régionaliste,
héritière de la tradition autogestionnaire,
qui prend en compte les démarches participatives des citoyens,
en opposition à une Première gauche,
jacobine, centralisatrice et étatique."
Michel Rocard, Congrès de Nantes du PS, 1977
L’espressione "Deuxième gauche" si diffuse nell’ultimo quarto del XX secolo per segnalare, proprio dalla Francia (l’Hexagone, lo stato centralista per antonomasia, forgiatodai giacobini),alle forze progressiste di tutto il mondo, che è possibile un umanesimo socialista e autonomista, una sinistra amica delle autonomie personali, sociali e territoriali. “Seconda sinistra”, in contrapposizione alla “prima”, centralista e autoritaria, voleva dire “altra”, ma non necessariamente “nuova”, poiché una sinistra antitotalitaria, anticentralista, antiautoritaria, è esistita dai tempi della Gironda, di Pierre-Joseph Proudhon (1809-1865), della primavera libertaria che attraversò la Spagna e soprattutto la Catalogna prima della reazione franchista alla fine degli anni Trenta del secolo scorso.
In tempi più vicini a noi, una “seconda sinistra” è stata necessaria per distinguersi dalla imbarazzante subalternità dei comunisti europei nei confronti del PCUS, ma anche in contrapposizione al bellicismo e al neocolonialismo di tante sinistre centraliste (basti ricordare la SFIO di Guy Mollet, forza della "prima sinistra", al potere nel 1956, che s’impantanò nell’atroce guerra d’Algeria).
Della “seconda sinistra” divenne un portavoce chiave Michel Rocard quando, nel congresso dei socialisti francesi del 1977 a Nantes, chiese al suo partito di abbracciare il regionalismo e l’autonomismo, recidendo una volta per tutte ogni commistione con il settarismo, l’estremismo, l’elitismo autoritario (quello marxista e leninista, ma non solo).
Michel Rocard (1930-2016) era stato sin da giovane un socialista riformista, autonomista, libertario, impegnato nel piccolo ma vivace e plurale Partito Socialista Unificato (PSU), una formazione che dava spazio a molte diversità: laici di sinistra, cattolici cristiano-sociali, ex-comunisti anti-stalinisti, socialisti riformisti che rifiutavano la repressione in Algeria, persone di origine trotskista e altri socialisti con radici anarchiche e libertarie.
La forza e l’originalità del suo pensiero si manifesta nel rapporto "Décoloniser la province" (decolonizzare la provincia) del 1966. Il documento era sulla scia di una lunga tradizione intellettuale anticentralista francese. Riecheggia l’opera di Jean-françois Gravier, Paris et le désert français (Parigi e il deserto francese) del 1947, che a suo tempo aveva fatto molto rumore. Si riconnette alla corrente girondina, che era stata spazzata via dal terrore giacobino nella Révolution française.
Il rapporto analizza lo squilibrio fra Parigi e le province francesi e vede in esso un “tratto coloniale”. Rocard formula un pensiero a noi familiare: "La clé du développement c'est la décision." (la chiave dello sviluppo è la [capacità di] decidere), che equivale a credere che senza potere politico locale di autodeterminazione, i territori non riescono a svilupparsi e prosperare.
Il testo diventò strumento di lotta politica contro quei socialisti e comunisti che si attardavano su posizioni centraliste (e, rispetto ai territori francesi d’oltremare, indulgevano in posizioni neocolonialiste, magari mascherate da “mission civilisatrice “, da parte della patria della Déclaration des droits de l'homme et du citoyen de 1789, una posizione che purtroppo è ancora oggi dominante in sinistre centraliste come quella di Jean-Luc Mélenchon).
Partì da quel rapporto un movimento culturale prima ancora che politico, che ispirerà le future, sia pure timide, riforme decentraliste in Francia, che condussero all’istituzione delle regioni. Se i dipartimenti e la stessa figura dei prefetti sono in discussione in Francia, come in Italia, è merito anche di quel coraggioso e lungimirante documento.
Per Michel Rocard era naturale che il socialismo implicasse autonomie personali, sociali, territoriali, uno sviluppo democratico necessario per ridurre il potere di pochi su molti. Questo socialismo per le autonomie non era solo francese. Influenzava tutta la sua generazione, i leader socialisti di cui era amico sin da giovane, grazie alle fitte relazioni internazionali del socialismo: Bettino Craxi, Willy Brandt, a Felipe González, Mário Soares, Andreas Papandreou, Salvador Allende.
Quando il socialismo francese si riunì in un partito più ampio, quello che poi sarà guidato da François Mitterrand, la “deuxième gauche” diventò una corrente importante ma purtroppo non dominante. Tuttavia Michel Rocard continuò il suo impegno, con battaglie concrete e di successo per la decolonizzazione della Nuova Caledonia, per l’autonomia della Corsica, per il regionalismo, per un’Europa unita ma fondata sulla sussidiarietà, per i redditi minimi d’inserimento, per servizi sociali diffusi.
Michel Rocard avrebbe potuto fare molto di più per smontare lo stato giacobino, se non ci fosse stata l’ingombrante e conservatrice influenza di François Mitterrand, che nelle elezioni europee del 1994, per ridimensionare il socialismo autonomista di Rocard, arrivò a sostenere la lista liberal-radicale di Bernard Tapie.
Una volta eletto nel Parlamento europeo, Rocard, continuò a impegnarsi sui temi sociali, per i giovani, per la libertà d’informazione. Fu rieletto anche nel 1999 e nel 2004.
Verso la fine del suo lungo servizio pubblico, nel 2009 Rocard fu nominato ambasciatore della Francia nei grandi negoziati internazionali per la tutela dei poli dell’Artico e dell’Antardide. In questi ultimi anni s’impegnò molto per la tutela dell’ambiente e per il futuro del pianeta, ma anche per criticare gli eccessi neoliberisti che stavano rendendo l’Unione Europea e il mercato unico un ambiente ostile per le piccole e medie imprese, per i ceti medi, per le nuove generazioni (fra l’altro, si oppose alla direttiva dell'Unione Europea 2006/123/CE, la famigerata “Direttiva Bolkestein”, approvata ed emanata nel 2006, così chiamata dal nome di Frits Bolkestein, uno dei membri della Commissione europea guidata da Romano Prodi, che ne fu il propugnatore).
Anche dopo la scomparsa di Michel Rocard, il 2 luglio 2016, gli ideali della “deuxième gauche” continuano a vivere, influenzando il mondo sindacale, le associazioni civiche, le organizzazioni ecologiste, gli autonomisti delle regioni e dei territori, non solo in Francia.
Rocard volle essere seppellito a Monticello in Corsica, il borgo che era stato caro anche al “babbo” della nazione corsa, Pasquale Paoli, tanto era l’amore che aveva conservato per quella piccola màtria che aspira, come è diritto di ogni territorio, al pieno autogoverno.
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Fonti e inviti all’approfondimento
- https://michelrocard.org/ (progetto di valorizzazione del lavoro politico e culturale di Michel Rocard gestito in collaborazione con la Fondation Jean-Jaurès)
- https://michelrocard.org/app/photopro.sk/rocard/publi?docid=357232#sessionhistory-ready (Décoloniser la province)
- https://www.lemonde.fr/archives/article/1966/12/20/le-socialisme-doit-avoir-priorite-sur-le-regionalisme-estime-m-michel-rocard-qui-demande-d-autre-part-la-suppression-de-l-institution-prefectorale_2684365_1819218.html
- https://it.euronews.com/2016/07/02/e-morto-michel-rocard-ex-premier-francese-sotto-mitterrand-aveva-85-anni
- https://www.rivistailmulino.it/a/michel-rocard (Michele Marchi)
- https://fr.wikipedia.org/wiki/Deuxi%C3%A8me_gauche
- https://fr.wikipedia.org/wiki/Michel_Rocard
- https://it.wikipedia.org/wiki/Michel_Rocard
- https://www.toupie.org/Dictionnaire/Deuxieme_gauche.htm
- https://www.cairn.info/revue-le-debat-2019-1-page-182.htm
- https://it.wikipedia.org/wiki/Bettino_Craxi
- https://france3-regions.francetvinfo.fr/corse/corse-retour-sur-le-discours-de-michel-rocard-en-avril-1989-a-l-assemblee-nationale-2524200.html
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* Ione Orsini, attivista socialista civica e autonomista, è comoderatrice di OraToscana (insieme a Cristiano Pennesi, comoderatore). Mauro Vaiani è, oltre che coordinatore della segreteria interterritoriale di Autonomie e Ambiente, il garante di OraToscana.
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