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giustizia sociale

Forum Isole EFA sulla crisi abitativa nelle zone turistiche

In Frisia, l'11 novembre 2023, si è tenuto l'ultimo incontro del Forum Isole EFA, dedicato alla crisi dell' "housing", cioè dell'abitare nelle zone con massicce presenze turistiche. Di seguito pubblichiamo una sintesi dei lavori.

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Terschelling è un’isola di 4.700 abitanti, sul Mare del Nord. E’ un luogo ameno, che attrae molto turismo. Fa parte della Frisia, una delle province che costituiscono lo stato dei Paesi Bassi (quello che comunemente chiamiamo Olanda). EFA (European Free Alliance) lo ha scelto per un seminario di studio sull’ “housing”, ovvero la crisi degli alloggi dovuta alla pressione turistica.

Il problema esiste in tutti i continenti. Si sono studiati casi che spaziano dalla Malesia agli USA, passando per Europa e Mediterraneo.

La prospettiva, da parte dei proprietari di seconde case, di guadagni rapidi, gonfiati oltremisura in alcuni periodi dell’anno, senza la responsabilità della gestione legata ad un unico affittuario, costituisce il nocciolo del problema.

Per coloro che traggono benessere dall’accoglienza turistica, parlare di “problema” risulterà fastidioso, ma ciò che è un bene per alcuni non lo è necessariamente se praticato da troppi. Come ha ricordato la presidente dell’EFA, Lorena Lopez De La Calle, prima o poi la politica tutta e a ogni livello dovrà fare i conti con questo fenomeno negativo creato proprio dall’eccesso di turismo (overtourism).

Del problema alloggi fa parte anche il fenomeno – più antico e forse più studiato, ma mai risolto – della “signorilizzazione” (gentrification) dei centri storici e dei quartieri più residenziali.

Il tema è scottante anche nei territori turistici e nelle città d’arte – grandi e piccole – nello stato italiano.

Deve essere affrontato, anche con l’aiuto di fondi europei. Si devono avere più alloggi (meglio se riutilizzando edifici esistenti) riservati alla popolazione stabilmente residente. Non solo alloggi popolari per gli ultimi, ma più alloggi per tutti, perché anche le classi medie non possono più permettersi di abitare nei territori colpiti dall’eccesso di turismo di oggi e dalla “signorilizzazione” di ieri.

Al seminario ha contribuito Emilia Maggio, che segue il Forum Isole su incarico dei Siciliani Liberi. Per ciò che riguarda la Sardegna, la rappresentante EFA Silvia Fancello (la nostra Lidia), ha illustrato la situazione: il calvario di intere famiglie che da maggio a settembre sono costrette a lasciare l’alloggio in quanto questo viene affittato spezzettando i mesi e le settimane, a volte anche solo per qualche giorno. Spesso queste persone devono spostarsi nei paesi limitrofi o accontentarsi di vivere in locali non idonei ad una civile abitazione. Anche coloro che vengono ingaggiati per lavorare nella stagione turistica vengono costretti a vivere in situazioni precarie, oppure sono costretti a rinunciare al lavoro, perché lo stipendio non può coprire le spese dell’alloggio.

Si ricordi, come caso doloroso ed emblematico, che nel 2013, durante l’alluvione che colpì la Sardegna, un’intera famiglia di origini brasiliane, figli, padre e madre, tutti impiegati nel settore turistico, morirono annegati nello scantinato dove abitavano, proprio alle porte della Costa Smeralda.

Nei diversi territori dello stato italiano la discussione sul tema è ancora al livello delle parole. Ne parlano politici locali e regionali, ma tutti aspettano che faccia qualcosa il governo centrale. C’è ignavia, ma ci sono anche le conseguenze sempre presenti e sempre pericolose della complessità dell’ordinamento italiano, dovuta al centralismo autoritario e alla metastasi legislativa che caratterizzano l’Italia.

Piccoli segnali sono arrivati da Firenze, Venezia, ma anche Milano, dove le amministrazioni comunali hanno finalmente fatto divieto di affittare per meno di due giorni nei centri storici. Una goccia nell’oceano, ma dimostra che la sensibilità al problema sta finalmente emergendo.

Una notizia che segnala una inversione di tendenza viene da New York, dall’isola più costosa del mondo: il tribunale di Manhattan, dal 5 settembre 2023, ha vietato l’affitto per un lasso di tempo inferiore ai trenta giorni.

L’azione di realtà globali come AirBnB è sotto scrutinio, perché essa rischia di configurarsi come pratica abusiva di albergatore e dovrà essere punita con la stessa severità. In questa ricerca di un cambiamento politico, infatti, registriamo un segnale positivo da Federalberghi, che subisce una concorrenza sleale e chiede al governo Meloni di porre fine a questa sorta di “Far West”.

L’argomento “housing” è uno dei molti dibattuti dal “Forum delle Isole“, struttura politica di EFA, costituita nel 2021, impegnata per far emergere nell’Unione Europea i problemi specifici delle isole, ambientali, economici, sociali, oltre a ribadire il nostro tradizionale interesse verso le minoranze etniche, linguistiche e in genere verso l’autodeterminazione delle comunità e degli esseri umani.

Fra i relatori e le relatrici del convegno ricordiamo: Lorena Lopez De La Calle, presidente EFA; Francoise Alfonsi di “Femu a Corsica“, eurodeputato in EFA; Jan Arends presidente di FNP, Partito Nazionale della Frisia; Frank De Boer vicepresidente EFA e componente del FNP; Gea Van Essen, assessora all’Housing di Terschelling; Chris Van Hes assessore all’Housing all’unione dei comuni del sud est Frisia; Sijbe Knol ministro responsabile del nord est Frisia; Bert Koonstra, assessore per l’Housing del nord est Frisia; Sierdjan Koster, docente di economia geografica nella facoltà di Scienze Spaziali all’università di Groningen; Sita Land-Dotinga componente del parlamento frisone eletta con il FNP; Anton Nilsson, rappresentante a Bruxelles delle isole Aland e consigliere rappresentante della Finlandia presso il parlamento europeo; Caroline Van De Pol, sindaca di Terschelling; Barbara Steenbergen capo del collegamento con l'UE dell'Unione internazionale degli inquilini; Matthijs De Vries ministro responsabile delle quattro isole frisone; le già citate Emilia Maggio e Silvia Lidia Fancello.

 

A cura della segreteria interterritoriale del Patto Autonomie e Ambiente
Olbia, 17 novembre 2023

In lutto per Brandizzo

Come il resto dei territori e come tutte le comunità della Repubblica, osserviamo un giorno di lutto per la tragica morte degli operai ferroviari di Brandizzo. Esprimiamo le nostre più sentite condoglianze alle famiglie di tutte le vittime. Siamo addolorati ma anche a determinati a continuare a lottare per un cambiamento, perché ancora una volta il centralismo uccide, non solo metaforicamente, come tutte le persone che lavorano nelle organizzazioni complesse sanno bene: troppi dirigenti centrali seduti su comode poltrone lontano dalla fatica e dai problemi, troppa poca gente a lavorare e a controllare sul campo.

Questa strage terribile è accaduta a poca distanza da Chivasso, dove ci recheremo entro l'anno per concludere le celebrazioni degli 80 anni della Carta. In quell'occasione renderemo omaggio a queste vittime e a tutte le altre - troppe - che muoiono sul lavoro.

Chivasso - Prato, 1 settembre 2023 - a cura della segreteria interterritoriale

 

Una voce nella Repubblica contro la povertà del lavoro

Stiamo riorganizzando il nostro mondo civico, ambientalista, territorialista, delle autonomie, perché vogliamo avere una voce pacata e moderata in questa Repubblica, che abbiamo contribuito a fondare e a ispirare con i valori della Carta di Chivasso. Una voce che conti anche nella lotta al lavoro povero.

Gli attivisti delle autonomie personali, sociali, territoriali si candidano a porre fine a molti problemi sociali, perché siamo persone di buongoverno, di autogoverno, di resistenza alle storture della globalizzazione. Siamo amministratori fisicamente vicini alla nostra gente, al mondo del lavoro, ai nostri territori. Non viviamo nelle bolle di Bruxelles, Roma, Milano, ma nella bellezza e nella fatica quotidiana delle nostre economie locali.

Nella giungla normativa europea e italiana, ci sono già molte norme inattuate (sui minimi contributivi, sui contratti di riferimento, sull'equità delle pensioni, sul godimento effettivo di ferie e permessi, sui diritti dei lavoratori dipendenti, cooperatori e autonomi).

Aggiungere per legge anche un salario minimo orario di circa 9 o 10 Euro lordi, senza uno studio approfondito, senza prudenza, senza un enorme lavoro amministrativo e attuativo, senza studiare i contratti in vigore, senza tener conto delle diversità territoriali, finirebbe per essere un'altra grida manzoniana del solito centralismo - tecnocratico o populista che sia.

Eppure qualcosa bisogna fare, perché non meno di 700.000 i lavoratori sono privi di un serio contratto collettivo di riferimento, secondo alcune stime che si basano su dati INPS.

Qualcosa, ancora più urgentemente, bisogna fare per aumentare tutti gli stipendi e salari, a partire da quelli del lavoro manuale, che deve tornare ad essere onorato, rispettato, fatto in condizioni di sicurezza. I redditi da lavoro sono falcidiati dall'inflazione. Povertà e insicurezza dilagano, soprattutto per la guerra che il centralismo combatte, più o meno coscientemente, contro le piccole imprese e le autonomie locali.

In attesa che l'attuale governo e le attuali opposizioni escano dalle dichiarazioni di principio e si mettano al lavoro, noi facciamo nostre alcune considerazioni che sono circolate soprattutto nel mondo dei sindacati più vicini ai territori e agli umili:

  • si devono bandire gli appalti al ribasso, perché quegli appalti e i relativi subappalti vengono vinti da aziende che sfruttano i lavoratori più poveri che restano poveri pur lavorando;
  • le amministrazioni locali - i comuni e le regioni - devono porre fine alle finte esternalizzazioni; chi ha orecchi per intendere, intenda;
  • il legislatore deve porre mano alle regole della rappresentanza - settoriale, territoriale, aziendale - per restituire voce e dignità a tutti i lavoratori e a tutti i sindacati in cui essi liberamente si associano.

 

A cura della segreteria interterritoriale - Lucca, S.Lorenzo, 10 agosto 2023

La foto del post è tratta dal sito http://www.savt.org