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No al podestà d'Italia

"Firma Dai" soprattutto il referendum più cruciale, quello contro il Rosatellum

E' ormai un ventennio che sono al potere i "nominati". Ci rivolgiamo quindi con fiducia ai molti cittadini che, proprio perché li conoscono, sono impermeabili alla loro martellante propaganda e ne vogliono vedere la fine politica. Il momento di incrinare il loro potere, fondato su leggi elettorali ingiuste, è questo. C'è tempo fino a settembre. Non perdiamo questa occasione.

La legge detta "Porcellum" entrò in vigore alla fine del 2005. La firmò e se ne assunse la paternità lo stregone in capo del ciarlatanismo leghista, Roberto Calderoli. Da allora, nonostante le lotte vittoriose di persone come Felice Besostri, che hanno buttato giù prima il Porcellum e poi anche l'Italicum di Renzi, i "nominati" hanno fatto quadrato e hanno difeso la loro casamatta, varando il Rosatellum.

Nel corso degli anni i "nominati" sono stati criticati da tutti, ma nessuno li ha messi seriamente in discussione. L'ultima volta che ci fecero grandi promesse fu in occasione del taglio dei parlamentari, nel 2020 (qui un video che ci sblocca alcuni ricordi).

Quest'anno è stata approvata un'altra legge Calderoli, quella sulla cosiddetta autonomia differenziata. E' un altro grande imbroglio politico, di cui abbiamo già parlato e da cui ci teniamo, come autonomisti e territorialisti, distinti e distanti. Allora la domanda dovrebbe essere: come è possibile che, vent'anni dopo, una persona come Calderoli sia sempre al potere? E' possibile grazie a sistemi come il Rosatellum.

Da quando il Comitato Referendario per la Rappresentanza, di cui Autonomie e Ambiente è copromotrice, ha avviato la preparazione di quesiti referendari contro il Rosatellum, l'idea si è rivelata contagiosa. Si è compreso che nella primavera del 2025 ci sarebbe stato lo spazio politico per una stagione di partecipazione referendaria. La CGIL ha proposto con successo alcuni quesiti sociali. Le forze di opposizione stanno raccogliendo con tutte le loro forze firme contro l'ultima legge Calderoli. Autonomie e Ambiente ha iniziato la lunga e difficile ma necessaria battaglia contro l'elezione diretta del "podestà d'Italia". Si sono moltiplicati i "Firma Day", per informare su tutte queste iniziative, che sono stati chiamati simpaticamente "Firma Dei" a Trieste e "Firma Dai" a Prato.

E' stata finalmente avviata la piattaforma pubblica per la raccolta delle firme, dal 25 luglio (una vittoria frutto di lunghe battaglie per la democrazia che vengono da lontano, condotte da Mario Staderini, Riccardo Magi, Marco Cappato, Lorenzo Mineo e molti altri).

A questo punto non ci sono più ostacoli alla firma, che è più semplice e totalmente gratuita:

https://pnri.firmereferendum.giustizia.it/referendum/open

Questa firma digitale può essere fatta da casa, in vacanza, anche dall'estero. Sulla piattaforma ci sono già molte iniziative meritevoli di considerazione, ma non dimentichiamoci di sottoscrivere le più cruciali, quelle sulla rappresentanza! Se coloro che criticano da sempre il Rosatellum e le altre leggi elettorali ingiuste non mandano un segnale chiaro, Calderoli e il calderolismo continueranno a imperversare. Il Rosatellum è anche sub iudice davanti a molte istanze giuridiche italiane ed europee, ma questo non toglie, ma anzi aumenta la responsabilità delle reti di cittadinanza attiva che si oppongono alle leggi elettorali ingiuste.

La paralisi del Parlamento e il dominio incostratato di pochi leader mediatici (che sono tiranni dei loro partiti) vanno fermati aggredendo le radici del problema, non limitandosi a combattere questo o quello dei loro disegni avvelenati. Picconare il Rosatellum è cruciale e forse proprio questo la campagna unitaria e trasversale #IoVoglioScegliere è stata così sistematicamente censurata dai media conformisti.

Ricordiamo le cinque iniziative del Comitato Referendario per la Rappresentanza, che vanno firmate una per una:

✏️ “ABROGAZIONE DEL VOTO CONGIUNTO TRA CANDIDATI E LISTE PLURINOMINALI” (il numero dell’iniziativa è 500004) https://pnri.firmereferendum.giustizia.it/referendum/open/dettaglio-open/500004

✏️ “ABOLIZIONE PLURICANDIDATURE: OGNI CANDIDATO IN UN SOLO COLLEGIO UNINOMINALE E/O PLURINOMINALE” (il numero dell’iniziativa è 500008) https://pnri.firmereferendum.giustizia.it/referendum/open/dettaglio-open/500008

✏️ LEGGE DI INIZIATIVA POPOLARE PER IL RITORNO ALLE PREFERENZE AI CANDIDATI  «Modifiche al testo unico di cui al D.P.R. 30 marzo 1957, n. 361, e al testo unico di cui al d.lgs. 20 dicembre 1993, n. 533, in materia di elezione della camera dei deputati e del senato della repubblica.» (il numero dell’iniziativa è 500013) https://pnri.firmereferendum.giustizia.it/referendum/open/dettaglio-open/500013

✏️ TUTTI I PARTITI, ANCHE QUELLI IN PARLAMENTO, DEVONO RACCOGLIERE LE FIRME PER LE CANDIDATURE (il numero dell’iniziativa è 500006) https://pnri.firmereferendum.giustizia.it/referendum/open/dettaglio-open/500006

✏️ NIENTE SOGLIE DI ACCESSO PER LISTE AUTONOME E COALIZIONI (il numero dell’iniziativa è 500005) https://pnri.firmereferendum.giustizia.it/referendum/open/dettaglio-open/500005

Grazie e buona firma a tutti, per la rappresentanza.

Firenze, 31 luglio 2024 - A cura della segreteria interterritoriale di Autonomie e Ambiente

 

Con INSIEME, contro il podestà d'Italia

Un nuovo appuntamento con INSIEME, il movimento politico cristiano-sociale con cui Autonomie e Ambiente sta intessendo un dialogo profondo e a lungo termine per la Repubblica delle autonomie personali, sociali, territoriali: sarà a Milano, sabato 23 marzo, ore 9.30, all'Istituto Maria Consolatrice, in Via Galvani 26 (in zona M2 verde Gioia / Centrale). Si affronterà di petto il tema cruciale della centralità del parlamento e della necessità di fermare l'avvento di un "premierato" elettivo, quale quello proposto dal governo Meloni.

L'incontro sarà introdotto da Annamaria Pitzolu e la relazione introduttiva sarà tenuta dal prof. Enzo Balboni. Fra i numerosi interventi previsti, quello del dott. Mauro Vaiani, vicepresidente di AeA e coordinatore della segreteria interterritoriale. L'elenco delle adesioni all'incontro è in aggiornamento, a seguito dell'adesione di altre realtà culturali e politiche, fra cui gli Stati Generali delle Donne, con la dott.ssa Isa Maggi.

Per restare aggiornati sull'evento:

https://www.insieme-per.it/

Pubblicato da Roma, il 10 marzo 2024, a cura della segreteria interterritoriale

 

 

Conferenza stampa #IoVoglioScegliere: è il momento di avere "schiena dritta", contro il Rosatellum, per la rappresentanza

Il Comitato Referendario per la Rappresentanza (CO.RE.RA.), promotore della campagna #IoVoglioScegliere contro il Rosatellum, ha tenuto una conferenza stampa a Roma, al Centro europeo "David Sassoli", oggi mercoledì 25 luglio 2024.
Il Comitato è ispirato dalle lotte del compianto Felice Besostri contro le leggi elettorali ingiuste. A partire dalla fine dello scorso giugno il Comitato ha avviato la raccolta firme su quattro quesiti parzialmente abrogativi del Rosatellum (più una proposta di legge di iniziativa popolare che solleva il problema della restituzione ai cittadini del potere di scelta delle persone che li rappresentano).
Un mese dopo ci si è resi conto che l'iniziativa è stata oscurata dai grandi media. E' stata lanciata quindi una iniziativa politica di dialogo con i promotori di altri importanti referendum (sulle questioni sociali, contro l'imbroglio della legge Calderoli sulla sedicente "autonomia differenziata"), con tutti i partiti, con i media, per superare questo oscuramento.
La conferenza è stata resa possibile grazie al supporto organizzativo e politico di EUMANS e della Lista Referendum. Sono intervenuti: Lorenzo Mineo (Eumans), Marco Cappato (che è co-presidente di Eumans, oltre che alla guida di altre importanti battaglie civili e membro del Comitato), Elisabetta Trenta (presidente del Comitato Besostri anti-Rosatellum), Raffaele Bonanni (vicepresidente del Comitato), Riccardo Magi (segretario di Più Europa). In diretta sono arrivate adesioni importanti anche dal mondo socialista.
Da oltre un ventennio il Parlamento è formato da "nominati", scelti da pochi (e opachi) vertici di partito. Il Rosatellum è sub iudice davanti a molte corti nazionali e internazionali. Tutti dicono di disprezzare quelli che il presidente Mattarella ha definito i "marchingegni" che impediscono all'elettore di sapere, letteralmente, chi ha eletto. La crisi della partecipazione sta raggiungendo livelli di guardia. La riforma del cosiddetto "premierato" immaginata dal centrodestra dà per scontato che il "podestà" eletto dell'intera Italia potrà contare su un parlamento di fedelissimi, cosa che concentrerebbe il potere nelle mani di pochi leader mediatici.

Se tutto questo è vero, allora quello contro il Rosatellum è il referendum dei referendum e si deve riconoscerne la centralità per il futuro della democrazia in Italia e in Europa.

Radio Radicale ha già reso disponibile la registrazione integrale della conferenza stampa al link https://www.radioradicale.it/scheda/734878 (1 ora di ascolto). Qui il frame incorporato

 

 

Si può firmare online e sostenere l'iniziativa sul sito del Comitato: https://www.iovoglioscegliere.it

A cura della segreteria interterritoriale di Autonomie e Ambiente - Roma, 25 luglio 2024

Contro i seminatori di discordia

Solo uno scatto di chi crede in qualcosa di profondamente umano e storicamente vincente, cioè le autonomie, potrà tramandare alle generazioni future un mondo a misura di persona umana.

Noi che crediamo nelle autonomie personali, sociali, territoriali, siamo oggi non solo minoranze, ma anche schiacciati da furiose ondate di conformismo, ma l'ultima parola nella storia del mondo, dell'Europa e dell'Italia, non la diranno i centralisti seminatori di discordia. Tutte le loro idee sono sbagliate e per quanto ossessivamente e testardamente essi le ripetano a reti unificate, esse non diventano "giuste".

Stiamo affrontando le conseguenze di una manovra politica messa in campo da chi, essendo ormai da trent'anni al potere, si è ormai convinto di poter praticare ogni sorta di furbizia. Le elite dei "nominati" dal Rosatellum sono ben salde, ma questo non trasforma i loro torti in ragione.

Appena giunte al potere, le destre hanno messo in atto una sorta di scambio fra tre iniziative: il premierato elettivo, l'elezione diretta del "podestà" d'Italia, a favore dei presidenzialisti di Fratelli d'Italia; un simulacro di riforma della giustizia a favore dei benpensanti di Forza Italia; la legge Calderoli, per tener buoni quei leghisti di periferia che non hanno ancora compreso cosa sia diventato il movimento neonazionalista di Salvini (o peggio di Vannacci).

Calderoli si è dimostrato, ancora una volta, il ciarlatano in capo. Ha scritto una legge di attuazione della cosiddetta "autonomia differenziata", che rende assolutamente irrealizzabili ulteriori autonomie nella Repubblica, ma allo stesso tempo viene venduta ai semplici militanti del Veneto e delle province lombarde come una norma di "attuazione". Tanto, oltre le semplificazioni mediatiche, nessuno avrà mai le capacità, o quanto meno il tempo, di approfondire.

La legge Calderoli (legge 26 giugno 2024, n. 86) viene presentata come "attuativa" dell'attribuzione di "ulteriori forme di autonomia" alle regioni, secondo le previsioni della riforma del Titolo V del 2001. Peccato che queste "ulteriori autonomie" siano semplicemente impossibili, in ogni materia, senza la piena attuazione di quanto disposto dall'art. 119 della Costituzione (entrate proprie, fondo perequativo). Sempre che questo basti, perché con la metastasi legislativa messa in atto dall'Unione Europea, l'intero impianto della sussidiarietà è completamente saltato.

Senza riforme profonde, a livello europeo e non solo italiano, i territori e le regioni ordinarie (e in misura diversa anche le regioni a statuto speciale) restano sotto il ricatto di vecchi e nuovi centralismi. Se ciò non bastasse, la legge Calderoli attribuisce addirittura al potere centrale la possibilità di dare "autonomie" a tempo, che possono essere revocate (art. 7 - durata delle "intese" non maggiore di dieci anni). Se possono essere revocate, che autonomie sarebbero?

Nessun vero autonomista potrà quindi mai difendere le norme Calderoli, che sono solo fumo negli occhi. Non è del resto una sorpresa, per chi ha un pochino di familiarità con la politica politicante: se la legge Calderoli non fosse stata inapplicabile o, al più, applicabile solo dietro stretto controllo del potere centrale, essa non sarebbe mai stata approvata dai centralisti che sono la maggioranza assoluta delle destre.

Dall'altra parte dello spettro politico stiamo assistendo a una mobilitazione contro la legge Calderoli in odio al leghismo e al salvinismo. La comprendiamo e nessun autonomista spenderà un solo attimo del suo tempo in difesa dell'imbroglio, ma è altrettanto chiaro che, alla guida dello schieramento di centinaia di migliaia di persone che hanno firmato la proposta di referendum abrogativo della legge Calderoli, ci sono vertici che sono centralisti tanto quanto le destre.

Siamo insomma stretti fra una destra centralista che ha saputo alzare una nebbia propagandistica per tenere buoni un po' di autonomisti moderati che ancora sono in area leghista, e un neocentralismo di sinistra che rincorre una facile vittoria cavalcando facili slogan contro l'egoismo delle tre regioni "ricche" - Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna - accusate di immaginare una "secessione dei ricchi".

Sta diventando una guerra fra due narrazioni entrambe propagandistiche. Finirà male, molto male, forse addirittura in un ennesimo e ancor più feroce scontro fra Nord e Sud della Repubblica, se il primo sarà egemonizzato dalle destre veterocentraliste e il secondo dalle sinistre neocentraliste.

Autonomie e Ambiente non può che invitare ogni autonomista, territorialista, localista, anticentralista, a tenere una distanza critica dalla nebbia di questa guerra fra centralisti.

Non abbiamo le forze per impedire questo scontro fra tifoserie di un bipolarismo coatto, ma dobbiamo trovare il coraggio di prepararci a ricostruire, dopo che questi due eserciti avranno ricoperto di rovine l'Italia e l'Europa.

Contro coloro che spaccano, insultano, imbrogliano, riscattiamo le parole che il leghismo e il neocentralismo hanno infangato: autogoverno per tutti dappertutto; autonomie personali, sociali, territoriali; federalismo; confederalismo; sussidiarietà, a livello europeo non solo italiano.

La nostra proposta di autonomia è differente, è radicata nelle migliori tradizioni democratiche a partire dai valori di Chivasso, è capace di emancipare chi è rimasto indietro nella globalizzazione, è la cura alle divisioni e alle disumanizzazioni del nostro tempo, resterà in campo per il bene di tutti e dell'intero creato.

Per chi ha interesse ad approfondire altri rilievi critici, rispetto al conformismo da cui siamo bombardati:

 

Prato, 15 settembre 2024

Mauro Vaiani Ph.D.*

* Garante di OraToscana - Vicepresidente segretario di Autonomie e Ambiente

  

In ricordo di Felice Besostri

Milano, 6 gennaio 2024

A nome di tutta Autonomie e Ambiente esprimiamo il nostro cordoglio per la scomparsa di Felice Besostri, avvocato, studioso di diritto costituzionale, attivista per restituire ai cittadini leggi elettorali più giuste, antico e rispettato militante socialista. Besostri, classe 1944,  si è spento oggi a Milano dopo una lunga malattia.

Da senatore eletto con l'Ulivo,  fu capogruppo alla prima Commissione Affari Costituzionali, dove da relatore di maggioranza della legge quadro n°482/1999 diede attuazione all’art.6 della Costituzione in materia di tutela della minoranze linguistiche storiche.

Nell'ultima parte della sua vita fu instancabile nella lotta contro la mostruosità delle ultime leggi elettorali, insieme ad altri avvocati giuristi come Claudio Tani, Aldo Bozzi, Giuseppe Bozzi. Riuscì a far cancellare dalla Corte costituzionale il famigerato Porcellum di Calderoli nel 2014. Ottenne nel 2017 la dichiarazione di incostituzionalità dell' Italicum di Renzi. Restano pendenti le sue battaglie contro il Rosatellum e contro la clausola di sbarramento del 4% nel riparto dei seggi italiani al Parlamento europeo. Aveva già cominciato, ricordiamo anche questo, a impegnarsi contro il premierato e ogni degenerazione presidenzialista della nostra Repubblica.

Come hanno scritto i suoi compagni di Socialismo XXI, fu uno spirito indomito, un uomo di libertà, un lottatore contro ogni ingiustizia.

Che riposi in pace nel seno della Provvidenza.

A cura della segreteria interterritoriale - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

 

La piattaforma pubblica facilita la sottoscrizione delle iniziative anti-Rosatellum

Il 25 luglio 2024 è finalmente partita la piattaforma pubblica per la sottoscrizione di referendum e leggi d'iniziativa popolare. Le iniziative del Comitato Besostri contro il Rosatellum sono state le prime a essere caricate, grazie al generoso volontariato della segreteria (grazie in particolare a Thomas Agnoli). In due giornate scarse di funzionamento, la piattaforma ha attratto 10.000 cittadini attorno all'iniziativa per la rappresentanza, contro il Rosatellum, per porre fine all'odioso ventennio dei "nominati".

Non perdiamo questa occasione. Continuiamo a firmare e a far firmare per la campagna #IoVoglioScegliere. Qui alcune indicazioni operative (da copiare e diffondere con tutti i mezzi):

Campagna #IoVoglioScegliere

📣 Finalmente è possibile firmare online a sostegno del referendum per l’abrogazione parziale della legge elettorale detta "Rosatellum"!

1️⃣ Apri il link https://pnri.firmereferendum.giustizia.it/ e accedi con lo SPID, la CIE o la CNS.

2️⃣ Seleziona queste iniziative dall’elenco:

✏️ “ABROGAZIONE DEL VOTO CONGIUNTO TRA CANDIDATI E LISTE PLURINOMINALI” (il numero dell’iniziativa è 500004) https://pnri.firmereferendum.giustizia.it/referendum/open/dettaglio-open/500004
✏️ “ABOLIZIONE PLURICANDIDATURE: OGNI CANDIDATO IN UN SOLO COLLEGIO UNINOMINALE E/O PLURINOMINALE” (il numero dell’iniziativa è 500008) https://pnri.firmereferendum.giustizia.it/referendum/open/dettaglio-open/500008
✏️ TUTTI I PARTITI, ANCHE QUELLI IN PARLAMENTO, DEVONO RACCOGLIERE LE FIRME PER LE CANDIDATURE (il numero dell’iniziativa è 500006) https://pnri.firmereferendum.giustizia.it/referendum/open/dettaglio-open/500006
✏️ NIENTE SOGLIE DI ACCESSO PER LISTE AUTONOME E COALIZIONI (il numero dell’iniziativa è 500005) https://pnri.firmereferendum.giustizia.it/referendum/open/dettaglio-open/500005
✏️ LEGGE DI INIZIATIVA POPOLARE «Modifiche al testo unico di cui al D.P.R. 30 marzo 1957, n. 361, e al testo unico di cui al d.lgs. 20 dicembre 1993, n. 533, in materia di elezione della camera dei deputati e del senato della repubblica.» (il numero dell’iniziativa è 500013) https://pnri.firmereferendum.giustizia.it/referendum/open/dettaglio-open/500013

3️⃣ Premi su sostieni iniziativa, clicca su continua e nuovamente su sostieni iniziativa.

4️⃣ Dopo aver firmato, torna in Homepage e seleziona l’iniziativa successiva, oppure accedici tramite i link sopra.

📲 Condividi per fare passaparola, inoltra questo messaggio ai tuoi contatti e fai firmare anche loro!

 

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A cura della segreteria interterritoriale di Autonomie e Ambiente e della segreteria del Comitato Referendario per la Rappresentanza - Roma, 27 luglio 2024

 

La Repubblica non ha bisogno di un podestà

Udine - Firenze - Roma, 27 ottobre 2022

Autonomie e Ambiente è e resterà contraria a ogni forma di presidenzialismo, semipresidenzialismo, elezione diretta del cosiddetto "sindaco" d'Italia.

In uno stato già profondamente centralista e non privo di venature autoritarie come il nostro, qualsiasi elezione diretta di un capo con poteri esecutivi, una persona sola al comando, rappresenterebbe l'inizio della fine della Repubblica delle Autonomie.

Siamo controvento, si dirà, rispetto alla spinta alla verticalizzazione che si registra da decenni in ogni campo della vita pubblica, ma noi siamo cittadini attivi nei territori, che vediamo e tocchiamo con mano ogni giorno i guasti delle spinte alla concentrazione di potere e ricchezze nelle mani di pochi. Non possiamo e non vogliamo ignorare i disastri del centralismo nella vita sociale a ogni livello e in ogni campo.

Non lasceremo il futuro dei nostri territori nelle mani di leader centrali, scelti in grandi competizioni mediatiche, che sono sempre più spettacolari, ma anche sempre più opache rispetto a chi le finanzia e le organizza.

Noi crediamo che gli elettori e gli eletti debbano potersi conoscere profondamente ed essere strettamente connessi, prima e dopo le elezioni, così come insegna la storia delle forme di autogoverno di maggior successo nella storia mondiale: i piccoli stati, le province autonome, le istituzioni confederali con i loro organi collegiali, come quelle della Svizzera.

In troppi, non solo nel nuovo governo Meloni appena formatosi in Italia, che si preannuncia come il più centralista della storia della Repubblica, progettano una qualche forma di elezione diretta di un capo per l'Italia. Qualcuno, in una sorta di sinistra competizione a chi centralizza di più, vagheggia persino l'elezione diretta di un presidente dell'Unione Europea. Di fronte a tanta avventatezza, con pazienza e con fermezza, dobbiamo ricordare che nessuna comunità politica moderna, grande, variegata e plurale, potrà mai essere bengovernata da leader solitari scelti attraverso una selezione mediatica. La storia contemporanea di Stati Uniti, Francia, Turchia, Brasile, Sudafrica, Indonesia, dovrebbe pur insegnare qualcosa.

Molti dei movimenti civici, ambientalisti, localisti e territoriali che fanno riferimento ad Autonomie e Ambiente stanno mettendo in discussione l'elezione diretta dei capi degli esecutivi anche nelle regioni e nelle città grandi e medie, perché si moltiplicano anche nei nostri territori i casi in cui sindaci e governatori sono ormai imposti dai poteri forti e dai media, più che essere eletti da una selezione democratica dal basso.

In questa XIX legislatura sono purtroppo presenti pochissimi parlamentari autonomisti e indipendenti, a causa dell'orrenda e incostituzionale legge elettorale nota come "Rosatellum", ma nei territori sono presenti molte realtà civiche, ambientaliste, autonomiste, territorialiste che condividono i nostri ideali: la Repubblica delle Autonomie e l'Europa delle regioni, dei territori, dei popoli.

Di fronte alla deriva presidenzialista non siamo impreparati e non ci troveranno divisi, inariditi e dispersi.

* * *  

A cura della segreteria di Autonomie e Ambiente:

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Approfondimenti:

https://www.autonomieeambiente.eu/news/86-contro-la-deriva-presidenzialista

https://www.autonomieeambiente.eu/news/62-no-all-uomo-solo-al-comando

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Lacrime, ma di speranza

Buon San Lorenzo e auguri di pace e bene per la settimana di Ferragosto, che culminerà nel ponte delle feste dell'Assunta e di San Rocco. Saranno giorni di vacanza per molti, speriamo per quanto possibile sereni, anche per le persone più fragili e più anziane, e meno frenetici per tutti.

Ci riposeremo per qualche giorno e magari qualcuno, che avrà la fortuna di trovarsi in un territorio meno inquinato dalle luci artificiali, potrà emozionarsi per l'eterno ritorno delle Perseidi, le lacrime di San Lorenzo.

I media e le reti sociali continueranno a bombardarci di notizie "acchiappa-clic", funzionali a distrarci e a intrattenerci, oltre che far loro guadagnare introiti pubblicitari. Le poche testate di servizio pubblico veramente indipendenti dalla pubblicità, come Radio Radicale, faranno quello che possono per informarci sulle cose importanti, a partire dalle terribili guerre che sono in corso. O per ricordarci che esistono problemi, come il disastro delle carceri, che nessuno di coloro che si sono succeduti al potere ha mai voluto o saputo affrontare.

La nostra sorellanza di Autonomie e Ambiente, insieme a esponenti di altre reti di cittadinanza attiva di varia estrazione politica e culturale, continuerà a sostenere la campagna #IoVoglioScegliere, del Comitato Referendario per la Rappresentanza. La rivista autonomista "Il Passo Giusto" ha pubblicato in proposito una guida riassuntiva efficace.

Sommessamente, agli attivisti di tante battaglie locali e generali, agli esponenti di tutti i partiti, a coloro che sono scandalizzati dallo stato miserevole della democrazia e dell'informazione in Italia e in Europa, a coloro che si considerano alternativi allo status quo e ai conformismi dominanti, vogliamo ricordare che NESSUNA DELLE VOSTRE BATTAGLIE AVRA' SUCCESSO, SE NON TORNIAMO AD AVERE LEGGI ELETTORALI PIÙ GIUSTE.

Il lavoro del Comitato ispirato dalle idee e dalle lotte di Felice Besostri per convincere 50.000 persone a firmare per il ritorno al voto personale ai nostri rappresentanti, è cruciale per il ritorno a un rapporto diretto fra elettori ed eletti.

L'impegno per convincere almeno 500.000 concittadini, soprattutto attraverso la nuova piattaforma pubblica, a firmare per quattro quesiti parzialmente abrogativi dell'odiosa legge elettorale detta "Rosatellum", è necessario (i nostri quesiti anti-Rosatellum sono i primi quattro visibili sulla piattaforma).

Che l'attacco alla legge elettorale vigente sia importante è dimostrato proprio dal silenzio assordante con cui questa iniziativa è stata accolta dai media conormisti e dai capi della maggior parte dei partiti. Se non venisse considerata "pericolosa" per le attuali elite al potere, i media ne parlerebbero!

Non molleremo, fino all'ultimo giorno utile, perché la nostra opposizione al Rosatellum è solo l'inizio di una campagna culturale e politica di lungo termine, contro la velenosa tentazione di introdurre nella Repubblica l'elezione diretta di un "podestà d'Italia", il quale, peraltro, una volta eletto, dovrebbe poter contare su un parlamento di "nominati" a lui fedeli.

Contro questo travestimento della democrazia, contro questo attacco al pluralismo politico, contro questa distruzione di autonomie personali, sociali, territoriali, siamo e restiamo determinati.

Roma, 10 agosto 2024 - San Lorenzo - A cura della segreteria interterritoriale

 

No all'elezione diretta del premier

La proposta di riforma costituzionale presentata alcuni giorni fa dal governo Meloni è peggio di quanto si era immaginato ed era piuttosto difficile: https://www.governo.it/it/articolo/comunicato-stampa-del-consiglio-dei-ministri-n-57/24163 .

Si conferma la prospettiva inquietante di una elezione diretta, quindi meramente mediatica, del presidente del potere esecutivo. Se realizzato, per la scelta della guida della Repubblica si terrebbero non più elezioni, ma referendum tra simulacri indicati dai comitati elettorali, di centrodestra o centrosinistra non cambierebbe nulla, condizionati da concentrazioni di potere finanziario. Vogliono i cittadini ridotti a tifosi e la politica ridotta a uno spettacolo.

Si tenta anche di cristallizzare uno dei peggiori sistemi elettorali d'Europa, che consente ai capi del centrodestra, del centrosinistra (o anche di eventuali terzi incomodi), di nominare direttamente come parlamentari solo persone a loro fedeli.

Un antico antiparlamentarismo e tutte le elite antiautonomiste dello stato italiano cercano una rivincita. Dobbiamo contrastare questi rigurgiti.

Per il Patto Autonomie e Ambiente opporsi a ogni forma di elezione mediatica di un capo del potere esecutivo è un impegno fondamentale, che ci distingue praticamente da tutti gli altri, i quali, chi più chi meno, si sono tutti baloccati con l'idea di una elezione diretta di un sindaco d'Italia, che ne diventerebbe, inevitabilmente, il podestà.

Grazie al cielo si stanno schierando contro il premierato elettivo molte organizzazioni, ma il Patto Autonomie e Ambiente è l'unica forza che si oppone non per schieramento o posizionamento politico dell'ultim'ora, ma per difendere le autonomie personali, sociali, territoriali, che sono indispensabili per assicurare una vita davvero umana alle generazioni future.

Il premierato proposto sarebbe la fine della Repubblica delle Autonomie e della speranza di costruire una Europa dei popoli, in cui abbiano voce direttamente le nostre regioni e i nostri territori, non gli attuali stati centralisti.

Rammentiamo qui i principali interventi della nostra rete contro questo sciagurato tentativo di rendere lo stato italiano ancora più centralista e autoritario di quanto già sia:

https://www.autonomieeambiente.eu/news/62-no-all-uomo-solo-al-comando

https://www.autonomieeambiente.eu/news/86-contro-la-deriva-presidenzialista

https://www.autonomieeambiente.eu/news/95-la-repubblica-non-ha-bisogno-di-un-podesta

https://www.autonomieeambiente.eu/news/149-no-all-elezione-mediatica-di-un-podesta-d-italia

https://www.autonomieeambiente.eu/news/160-per-la-libertas-europea

A cura della segreteria interterritoriale - Prato, 5 novembre 2023

 

 

No all'elezione mediatica di un podestà d'Italia

Mentre sul presidenzialismo assistiamo a una salutare frenata, anche da parte di coloro che nell'attuale maggioranza lo hanno sempre predicato, temiamo che molte forze di centro, di sinistra, di destra (persino alcuni presunti "autonomisti") stiano cedendo alla suggestione dell'elezione diretta di un "sindaco" d'Italia.

Ne hanno parlato oggi, a Mezz'ora In Più, su Rai 3, insieme a Lucia Annunziata, l'on. Maria Elena Boschi e il prof. Luciano Violante.

E' necessario ribadire con forza che l'elezione diretta, e quindi mediatica, di un premier, sarebbe il tentativo di imporre un podestà, un duce elettivo, peraltro scelto da opache elite che detengono il controllo dei media e delle principali concentrazioni di potere e di ricchezza. E' una prospettiva totalmente inaccettabile, perché ucciderebbe la Repubblica delle Autonomie personali, sociali, territoriali. Di elezioni dirette, cioè "mediatiche" ne abbiamo già troppe (purtroppo anche i sindaci delle grandi città e delle grandi regioni avvengono così, con conseguenze negative su cui occorrerà riflettere approfonditamente).

E' una deriva centralista, plebiscitaria, autoritaria, che dobbiamo fermare, a tutti i costi.

La leggerezza con cui i renziani, i calendiani e altre componenti parlamentari discutono di questa elezione mediatica di un uomo solo al comando, lascia sconcertati e va combattuta in ogni sede. Paiono totalmente ignari di semplici questioni di scala, qualità e concentrazione del potere. Paiono pensare che l'elezione diretta di un amministratore di una comunità circoscritta possa essere riportata impunemente anche in contesti più vasti. Non per nulla, da quella parte, abbiamo persone che, con estrema leggerezza, parlano di elezione diretta - cioè controllata dai media - di un presidente per una repubblica di 60 milioni di abitanti, ma anche, addirittura dell'elezione diretta - cioè telecomandata dai media - di un presidente europeo.

Manca assolutamente un minimo comune denominatore per discutere di qualsiasi riforma. Manca peraltro la comprensione di quanto sia grave l'emergenza democratica, essendo la Repubblica italiana priva ormai da decenni di parlamentari eletti direttamente dai cittadini, collegio per collegio.

Come si possano affrontare dibattiti sulle riforme, senza un parlamento di liberi leader eletti direttamente dai loro concittadini, senza un autentico e plurale dibattito pubblico, senza una percezione della complessità della Repubblica e dei problemi dell'Unione Europea, per noi è e resta un mistero.

 A cura della segreteria interterritoriale - Firenze, 14 maggio 2023

No all'uomo solo al comando

Udine,18 dicembre 2021

Basta uomini soli al comando

Messaggio di fine anno 2021di Autonomie e Ambiente

Importanti studi ci avvertono che tra i cittadini della Repubblica sta crescendo il consenso al presidenzialismo.

Invece di allinearci al coro di chi auspica l’elezione del “podestà d’Italia”, Autonomie e Ambiente si mette di traverso.

Insieme a tutti coloro che credono nella Repubblica delle Autonomie personali, sociali, territoriali, intendiamo moltiplicare i nostri sforzi per avvertire l’opinione pubblica che gli uomini soli al comando sono, nel migliore dei casi, un pericoloso miraggio.

Chiunque partecipi alla vita civica locale sa bene che l’elezione diretta dell’esecutivo non è sempre l’ottimale, né funzionale indipendentemente dalle dimensioni della comunità. Una cosa è eleggere il sindaco di un piccolo comune, o il presidente di un territorio circoscritto e coeso. Cosa ben diversa è eleggere direttamente il capo di una grande città, o di un territorio più vasto, o addirittura dell’intera Repubblica. Con il crescere delle dimensioni del collegio elettorale, si riduce la capacità di giudizio e di scelta del cittadino, aumenta il potere dei vertici dei partiti, le elezioni diventano sempre più condizionabili dal potere mediatico.

La Repubblica è già minata da eccessi di centralismo. Giunti alla fine del 2021 – ma purtroppo non dello stato di emergenza - i guasti dell’eccessiva concentrazione di potere in poche mani sono ormai davanti agli occhi di tutti. In sanità, per esempio, non c’è più una emergenza Covid, c’è piuttosto l’urgenza di ricostruire una sanità presente capillarmente territorio per territorio. Una missione che richiederebbe programmazione e lungimiranza, che possono essere messe in campo solo da forti e responsabili autonomie locali.

Le nostre forze politiche territoriali, insieme a una più ampia rete di iniziative civiche, ambientaliste e autonomiste con cui stiamo tessendo un dialogo in tutta la Repubblica, piuttosto che l’elezione diretta di un capo, pretendiamo invece che il Parlamento in carica metta mano per tempo a una legge elettorale più giusta, che restituisca ai cittadini il potere di scegliere donne e uomini che rappresentino i territori.

Auguri di cuore per le feste, buon Natale, buon anno nuovo 2022.

 

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Passato Ferragosto, i "nominati" continueranno a far nulla

Passato il ponte di Ferragosto, anche se siamo stati bombardati di chiacchiere, sappiamo bene cosa succederà: i "nominati" continueranno a far nulla.

I parlamentari scelti dai loro capi con il Rosatellum non hanno forza politica personale e quindi non possono portare avanti alcuna riforma.

Il Comitato Referendario per la Rappresentanza, ispirato dalle idee e dalle lotte di Felice Besostri, continuerà a ripetere, opportune et importune, che si deve mettere in discussione il Rosatellum, l'ultima di una serie di leggi elettorali ingiuste, iniziata ormai vent'anni fa dal Porcellum di Calderoli.

Ci resta un mese scarso di campagna, ma fino all'ultimo giorno utile continueremo la nostra battaglia culturale e politica contro i nominati: #IoVoglioScegliere.

Non è giusto che i capi dei partiti riempiano il Parlamento di fedelissimi. Ci hanno promesso più e più volte di porre fine a questo disastro e la loro ignavia sta distruggendo la democrazia e allontando sempre più cittadini dalla partecipazione politica.

Finirà il silenzio assordante dei "giornaloni" e delle televisioni su questa crisi della rappresentanza? Alcuni media, almeno i più indipendenti e anticonformisti, parleranno della nostra iniziativa per porre fine al ventennio dei nominati? Svegliamoci!

Dobbiamo raggiungere 50.000 firme sulla proposta di legge per ripristinare il voto alle persone nei collegi plurinominali: https://pnri.firmereferendum.giustizia.it/referendum/open/dettaglio-open/500013.

E' indispensabile la sottoscrizione dei quattro quesiti referendari abrogativi proposti dal Comitato Besostri, per aggredire i peggiori difetti del Rosatellum:

Riprendiamoci la speranza di poter eleggere una nuova generazione di leader locali. Riprendiamoci la rappresentanza!

- - -

Roma, 19 agosto 2024 - A cura della segreteria interterritoriale di Autonomie e Ambiente, in sostegno al Comitato Referendario per la Rappresentanza

 

 

 

Per la fine dello stato d'emergenza e contro il centralismo


Perché la Repubblica
esca dall’emergenza
e si fermi la deriva
centralista e autoritaria

Ordine del giorno della Presidenza collegiale di Autonomie e Ambiente - Udine,5 luglio2021

1) Le forze politiche territoriali collegate nella rete Autonomie e Ambiente chiedono la fine dello stato d’emergenza, iniziato il 31 gennaio del 2020 e in scadenza il prossimo 31 luglio 2021.

2) Chiedono che si ponga fine alla concentrazione di potere nelle mani di ristrette strutture commissariali, speciali, centralizzate; dopo 18 mesi, è tempo che il potere esecutivo torni nell’ambito dei suoi poteri ordinari, che sono peraltro già enormi; ogni autorità centrale - sanitaria, di protezione civile, di pubblica sicurezza, delle forze armate - deve rientrare entro i limiti delle sue funzioni ordinarie; da mesi ormai, alla luce dell’esperienza interna e internazionale, il Covid non è più una malattia sconosciuta, tanto che si sono moltiplicati nel mondo vaccini e farmaci per combatterla; è tempo di amministrazione ordinaria di una malattia che resterà a lungo con noi.

3) Ai comuni e alle regioni, alle università e ai centri di competenza siano assicurate le risorse promesse per la sanità territoriale; come ammesso anche nel programma di governo, solo una sanità presente in ciascuna comunità, con la massima prossimità possibile ai cittadini, specie agli anziani e ai fragili, potrà combattere il Covid-19 e tutte le altre malattie.

4) In caso di nuovi focolai, i sindaci e i presidenti di regione hanno già i poteri necessari per imporre restrizioni circoscritte e appropriate alle caratteristiche di ciascun territorio, senza più ricorrere a disastrose quarantene generalizzate.

5) Di cruciale importanza, dopo questa stagione di vaccinazioni di massa approvate in via sperimentale, è che cessi il boicottaggio delle cure precoci domiciliari, che hanno mostrato di poter ridurre drasticamente l’ospedalizzazione e le complicazioni; la malattia resta un problema serio, ma l’infodemia di terrore non è più in alcun modo giustificabile.

6) Le forze di Autonomie e Ambiente ribadiscono la necessità di sospendere i brevetti (waiver of patents) dei nuovi farmaci, che – ricordiamolo - sono stati integralmente finanziati dai fondi pubblici; ciò anche al fine di moltiplicare i centri di produzione locale, in ciascun territorio, di ciò che serve, in un corretto rapporto tra pubblico e privati, senza improprie rendite di posizione per questi ultimi.

7) Ritengono che l’esercizio dei poteri emergenziali sia già andato troppe volte oltre i limiti costituzionali, in preoccupante correlazione con la riduzione del Parlamento all’impotenza, il grigio conformismo dell’informazione, la sospensione della vita politica.

8) Il coro che esalta le capacità del presidente del consiglio in carica nasconde il tentativo di convincere i cittadini della nostra Repubblica delle autonomie territoriali e sociali ad accettare l’uomo solo al comando, il "podestà d’Italia"; la prosecuzione dello stato d’emergenza finirebbe, inevitabilmente, per accentuare questa tentazione centralista e autoritaria, che ha inquinato già fin troppo la vita pubblica e contro la quale le forze di Autonomie e Ambiente intendono continuare a battersi con tutte le loro forze.

 

Per approfondimenti e contatti:

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(nella foto di corredo al post una immagine della Concordia, fonte: https://it.wikipedia.org/wiki/Concordia)

 

Ultimi giorni di questa prima campagna per leggi elettorali più giuste per tutti

Ultime ore per firmare contro il Rosatellum, contro le liste bloccate: https://www.iovoglioscegliere.it

Cento anni fa, con il fascismo ormai insediato al potere, la legge Acerbo introdusse un veleno che ancora circola: l'idea che ogni elezione debba avere un vincitore ("sapere la sera chi ha vinto le elezioni", si ripete oggi con leggerezza). Secondo questa narrazione un leader, il suo partito, la sua alleanza devono poter vincere le elezioni e godere di una maggioranza parlamentare assoluta garantita.

Questa idea non c'entra nulla con la preferenza che in un territorio si può esprimere per una elezione uninominale o plurinominale, maggioritaria o proporzionale. I sistemi elettorali classici, fondati su collegi uninominali o comunque ristretti, non garantiscono affatto maggioranze automatiche.

Una maggioranza assoluta certa può essere data solo da "marchingegni", quelli recentemente condannati dal presidente Mattarella a Trieste, alla Settimana sociale dei cattolici italiani.

Senza trucchi, praticamente nessun capo del mondo cosiddetto "democratico" ha la garanzia di vincere tutto in una singola elezione. Né il primo ministro britannico, né il napoleonico presidente francese, né il potente presidente americano hanno alcuna certezza di poter dominare il parlamento con i propri fedelissimi.

Questo veleno, invece e purtroppo, gode in Italia di un favore irragionevole, se non di una vera e propria egemonia culturale.

C'è una maggioranza di persone di sinistra, centro o destra che crede che si opportuno garantire a una "parte" vincente una maggioranza sicura nelle rispettive assemblee.

Questa idea così profondamente sbagliata è incarnata nelle leggi elettorali per i comuni, le regioni, per la Camera e per il Senato. Il capo che ha vinto le elezioni può contare su una maggioranza di fedelissimi. A livello del Parlamento essi sono praticamente nominati direttamente da lui.

Il Rosatellum è una legge elettorale ingiusta anche per questo, perché è in continuità con i vergognosi sistemi del Porcellum e dell'Italicum ed è la pronipote della legge Acerbo.

Le inaccettabili proposte di "premierato elettivo" che il centrodestra pare voler portare avanti, presuppongono ancora una volta lo stesso: il capo eletto deve poter contare su una maggioranza garantita.

Contro queste leggi elettorali ingiuste, contro l'ingiusta pretesa dei capi degli esecutivi di avere una maggioranza precostituita di loro fedeli, contro il premierato elettivo, la nostra lotta andrà avanti negli anni e non defletteremo.

Il Comitato Referendario per la Rappresentanza, a cui abbiamo aderito con generosità, è stato praticamente costretto a lanciare nell'estate di questo 2024 la campagna "Io Voglio Scegliere". Il premierato elettivo sembrava essere in dirittura d'arrivo e si doveva tentare una resistenza.

Questa prima campagna è stata tutta in salita, perché "silenziata" dai media e surclassata da altre battaglie politiche. Tuttavia, se questa prima iniziativa concreta contro le leggi elettorali ingiuste, nel nome delle idee e delle lotte di Felice Besostri, dovesse fallire, continueremo.

Autonomie e Ambiente e, ne siamo certi, diverse altre reti e comunità politiche, continueranno.

Senza leggi elettorali più giuste per tutti, senza continuare a resistere contro gli aspiranti podestà d'Italia e napoleoni d'Europa, le nostre aspirazioni di autogoverno, la tenuta costituzionale italiana, il futuro dell'Europa e la stessa pace mondiale sono a rischio.

Per questo non ci arrenderemo mai.

Firenze, 22 settembre 2024, Equinozio d'autunno - a cura della segreteria interterritoriale