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Romagna

8 - Dichiarazione di trasparenza di Romagna Unita

Dopo l'entrata in vigore del provvedimento #taglialiste (detta anche #tagliaesenzioni, #ammazzaliste) per le elezioni europee 8-9 giugno 2024, l'unico movimento della rete Autonomie e Ambiente che ha deciso di partecipare è Romagna Unita (Rumâgna Unida), nella coalizione "Siamo Europei - Azione", con un unico candidato, Giovanni Poggiali, nella circoscrizione Italia nordorientale (Nordest).

La relativa dichiarazione di trasparenza è disponibile sul sito del Ministero dell'interno:

https://dait.interno.gov.it/elezioni/trasparenza/europee2024

https://dait.interno.gov.it/documenti/trasparenza/EUROPEE_20240609/Documenti/4/(4_man_albonetti_samuele_6_1185)-4_-_romagna_unita_trasparenza.pdf

Il documento è anche archiviato qui:

https://autonomieeambiente.eu/files/9/Documentazione/40/2024-04-11-manalbonettisamueleromagnaunitatrasparenza.pdf

Dalla segreteria interterritoriale - Bruxelles – Udine - Firenze - Ravenna, 5 maggio 2024

 

 

 

 

 

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9 - Biografia, CV e casellario di Giovanni Poggiali

Dopo l'entrata in vigore del provvedimento #taglialiste (detta anche #tagliaesenzioni, #ammazzaliste) per le elezioni europee 8-9 giugno 2024, l'unico movimento della rete Autonomie e Ambiente che ha deciso di partecipare alle elezioni europee è Romagna Unita (Rumâgna Unida), nella coalizione "Azione - Siamo Europei", con un unico candidato autonomista, Giovanni Poggiali, nella circoscrizione Italia nordorientale (Nordest).

Sul sito del Ministero dell'interno sono disponibili il CV (biografia essenziale) e il casellario giudiziale di Giovanni Poggiali:

https://dait.interno.gov.it/elezioni/trasparenza/europee2024

La biografia - CV di Giovanni Poggiali è archiviata e disponibile anche qui:

https://autonomieeambiente.eu/files/9/Documentazione/41/2024-05-01-Giovanni-Poggialicandidato-EFA-AeA-RU-in-lista-Azione-SiamoEuropei-Bio.pdf

Il casellario di Giovanni Poggiali è archiviato e disponibile anche qui:

https://autonomieeambiente.eu/files/9/Documentazione/42/2024-06-01-GiovanniPoggialicasellariocp-20240424.pdf

Per maggiori informazioni visitare il sito per le Europee di Giovanni Poggiali:

https://europee.giovannipoggiali.it/

Dalla segreteria interterritoriale - Bruxelles – Udine - Firenze - Ravenna, 18 maggio 2024

 

 

 

 

 

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Benvenuta Rumâgna Unida

Insieme agli amici di Rumâgna Unida abbiamo scelto il 25 aprile 2023 come data ufficiale del loro ingresso nella sorellanza di Autonomie e Ambiente (AeA). Lo abbiamo deciso in omaggio alla festa della Liberazione, alle tradizioni antifasciste, anticentraliste, democratiche, libertarie, repubblicane, socialiste, popolari, che hanno radici così profonde in Romagna.

Non c'è forse alcuna altra terra italiana ed europea dove le migliori tradizioni del Risorgimento, richiamate dalla Carta di Chivasso, possono essere depurate da ogni nazionalismo e irredentismo, per essere usate come leva nel cantiere di una sempre più robusta Repubblica delle Autonomie, nel quadro di un nuovo confederalismo europeo, per la solidarietà internazionale, la pace, la giustizia, la salvaguardia del creato.

Benvenuta in Autonomie e Ambiente, Rumâgna Unida, come forza politica sorella, formatasi come nuovo ramo del trentennale lavoro politico-culturale del Movimento per l'Autonomia della Romagna e di un impegno autonomista romagnolo ormai secolare.

Qui la pagina di presentazione del nuovo movimento politico.

Nella III assemblea generale di Autonomie e Ambiente, che, possiamo anticiparlo, è stata indetta per sabato 10 giugno 2023 a Udine, ci sarà la ratifica del processo di adesione di Rumâgna Unida come forza sorella componente effettiva di Autonomie e Ambiente.

 

 

 

 

 

Documentazione video conferenza stampa EFA-AeA a Milano (16 maggio 2024)

Festa dell'autogoverno a Montecopiolo

Ieri, sabato 7 agosto 2021, siamo stati invitati a una bella festa a Villagrande di Montecopiolo. Siamo stati ospiti del Comitato per Montecopiolo e Sassofeltrio in E.-Romagna, che hanno raggiunto quest'anno, dopo 14 anni di lotte, il risultato di essere spostati, a norma dell'art. 132 della Costituzione, dalla regione Marche alla regione Emilia-Romagna.

Tutte le forze di Autonomie e Ambiente, insieme al senatore Albert Lanièce della Union Valdôtaine, hanno contribuito negli ultimi due anni, a questa battaglia per il rispetto della Costituzione e dell'autogoverno delle popolazioni locali.

La forza sorella Movimento per l'Autonomia della Romagna (MAR), in particolare, è stata al fianco di queste comunità romagnole che hanno dovuto aspettare così tanto per riunirsi alla loro terra.

Nel corso del pranzo, ha tenuto un piccolo ma denso discorso uno storico dirigente del MAR, il dottor Riccardo Chiesa, che ha ricordato come quella di Montecopiolo e Sassofeltrio sia stata una battaglia di autodeterminazione. E' stata l'espressione di storica e potente tendenza delle popolazioni, tutte e dappertutto, a pretendere l'ultima parola non solo su chi le governa e come, ma anche dove si è governati e quanto distanti, o piuttosto vicini, debbano essere quelli che ci governano. Evocando la poesia di Aldo Spallucci, il dottor Chiesa, ha ricordato che è stata una lotta ma anche un momento di gioia e di unità popolare. Proprio in una terra che è stata divisa da pulsioni ideologiche vigorose, è tempo per i Romagnoli di abbassare i vessilli che dividono e di innalzare insieme la bandiera unitaria e gioiosa dell'autodeterminazione, per il bene delle generazioni future.

Era presente come ospite alla festa l'architetto Francesco Frattolin, friulano di San Michele al Tagliamento, che è stato uno dei pionieri dell'attivismo delle comunità locali per poter correggere i confini inappropriati, che non rispettano la storia o non sono più confacenti alla situazione sociale ed economica contemporanea. Francolin si è meritato, per il suo apporto alla causa del passaggio in Romagna dei comuni della Vamarecchia, la cittadinanza onoraria di Sant'Agata Feltria. Ci ripromettiamo di fare insieme a lui degli approfondimenti sulla situazione di almeno un'altra ventina di territori che, in questa Repubblica, attendono una risposta alle loro richieste di aggiornamento dei confini amministrativi.

Nelle foto che alleghiamo per documentare il gioioso evento potete riconoscere, tra gli altri, Antonio D'Agostino e Davide Severini (attivisti di punta della lotta che ha riportato Montecopiolo e Sassofeltrio in Romagna), (Serafina Lorenzi (presidente del Comitato che ha riportato in Romagna i due comuni), Samuele Albonetti (coordinatore del MAR), Giovanni Poggiali (vicepresidente del MAR), Mauro Vaiani (dirigente del Comitato Libertà Toscana e segretario dell'assemblea di Autonomie e Ambiente).

20210807 img Montecopiolo Serafina WA0042

20210807 img Montecopiolo Allegria WA0044

 Approfondimenti:

https://www.facebook.com/groups/163391954539

 

Giovanni Poggiali annuncia al MAR la propria disponibilità per le Europee

Riceviamo e pubblichiamo la lettera con cui il presidente Giovanni Poggiali ha annunciato al Movimento per l'Autonomia della Romagna la propria disponibilità a candidarsi per le Europee nelle liste di Azione

Romagna, 10 aprile 2024

Cari amici,

come vi avevo anticipato durante il nostro ultimo comitato regionale del 23 marzo scorso e nelle successive riflessioni, si è concretizzata la possibilità di rappresentare la nostra istanza di autonomia della Romagna direttamente in una competizione elettorale. Si tratta delle prossime elezioni europee.

Come sapete la rete a cui siamo legati, Autonomie e Ambiente, rappresenta in Italia un vasto e variegato arcipelago di forze autonomiste di tutta la penisola ed è il braccio italiano della famiglia politica europea European Free Alliance (EFA), presieduta dalla nostra amica Lorena Lopez de Lacalle.

Una ingiusta legge votata nel nostro Parlamento italiano a poche settimane dalle consultazioni dei primi di giugno ha vanificato la possibilità per Autonomie e Ambiente ed EFA di presentare proprie liste nelle cinque circoscrizioni, liste in cui anche la Romagna avrebbe potuto avere degna rappresentanza. Davanti a un sopruso attuato con tempi che dimostrano un profondo disprezzo per ogni buona forma democratica non ci si poteva arrendere e stare a guardare dopo anni di lavoro.

Sono state sondate altre liste che potevano aprirsi a candidati autonomisti. L’accordo è stato trovato con il partito Azione, che ha peraltro aperto anche ad altre realtà riformiste e repubblicane, oltre che agli autonomisti. C’è quindi la possibilità di una candidatura autonomista distinta e indipendente nella circoscrizione Nord Est. E’ stato proposto a noi di rappresentare tutte le istanze di autonomia e in primis la nostra. Ho ritenuto, consapevole dei rischi e delle opportunità, di accettare io, personalmente, questa candidatura.

E’ il momento di far sapere anche in Europa che c’è una sua antica regione che chiede di avere voce. E’ un messaggio di identità, di valori, di speranza, che dobbiamo soprattutto alle giovani generazioni.

Pertanto, considerando anche le decisioni prese nel nostro ultimo comitato e la fiducia con la quale mi avete incoraggiato a proseguire sulla strada che avevamo già deciso di intraprendere insieme, anche riguardo alle proposte di revisione dello statuto del Movimento, comunico di sospendermi momentaneamente dalla carica di Presidente per meglio affrontare le poche settimane che ci separano dal voto europeo.

La gestione quotidiana del MAR resterà nelle mani del coordinatore e del direttivo, che cureranno anche l’organizzazione della prossima assemblea, già ipotizzata per la seconda metà di giugno.

Con affetto e nella speranza di aver interpretato un sentimento davvero diffuso fra di noi, vi saluto caldamente.

Giovanni Poggiali

 

Giovanni Poggiali per il Forum 2043

Per la Festa della Repubblica, Giovanni Poggiali ha scritto un contributo per il nostro Forum 2043. Cosa significa la Romagna per l'Italia e per l'Europa? L'autonomismo romagnolo può migliorare la vita delle generazioni future, non solo in Romagna. Leggete e approfondite sul Forum 2043:

https://autonomieeambiente.eu/forum-2043/318-romagna-italia-europa

Ravenna, 2 giugno 2024, Festa della Repubblica - a cura della segreteria interterritoriale e del coordinamento Forum 2043

 

 

Giovanni Poggiali ringrazia elettori e sostenitori

Grazie ad Azione per aver permesso alla Romagna e alla rete di Autonomie e Ambiente di essere rappresentati a queste elezioni europee, attraverso la mia candidatura.
Grazie alla famiglia di European Free Alliance per il sostegno e l’incoraggiamento con cui ci hanno accompagnato, gettando le basi per un filo diretto Romagna-Europa che non si esaurirà in questa tornata elettorale.
E grazie a tutti coloro che hanno seguito me e Rumâgna Unida in questi mesi, dimostrando curiosità, interesse e attenzione verso questo progetto e verso le idee che ne sono alla base, un progetto che ha mosso i suoi primi passi e che si sta già preparando per i prossimi.

Giovanni Poggiali, da Ravenna, 11 giugno 2024

https://www.facebook.com/GiovanniPoggiali.pagina/posts/pfbid02LX1LgpQFD459Zn7y8JJXSjCvrurUq4xpW3fZQdLcGai9PhAewnUzwpSMnPJNGKtql

I podcast di Radio Onyx per Autonomie e Ambiente

Radio Onyx, una emittente svizzera di lingua italiana, intervista esponenti di Autonomie e Ambiente. Sono già disponibili le conversazioni con Mauro Vaiani (rappresentante di Comitato Libertà Toscana nella presidenza collegiale di AeA), Alfonso Nobile (rappresentante di Siciliani Liberi nello stesso organismo che regge AeA), Daniel Baissero (assistente nel Gruppo consiliare regionale del Patto per l'Autonomia Friuli-Venezia Giulia); Fabrizio Barnabè (Movimento per l'Autonomia della Romagna), Emiliano Racca (rappresentante di Liberi Elettori Piemonte nella presidenza AeA), Luca Azzano Cantarutti (Patto Autonomia Veneto), Julijan Čavdek (Slovenska Skupnost). E il viaggio nei diversi territori continua...

Qualche giorno dopo la loro messa in onda, saranno disponibili i podcast, sul canale YouTube di Autonomie e Ambiente.

Radio Onyx si ascolta via internet, grazie alla app TuneIn. Per maggiori informazioni: https://www.facebook.com/onyxradio.

Qui una guida ai podcast già disponibili:

1) Intervista a Mauro Vaiani (rappresentante di Comitato Libertà Toscana nella presidenza collegiale di AeA): cosa è Autonomie e Ambiente; la prospettiva dell'autogoverno di tutti dappertutto; non servono nuovi partiti nazionali, ma una nuova generazione di attivisti locali; nel breve termine AeA lotterà per il ritorno alla Costituzione e agli Statuti come essi sono; in prospettiva ogni territorio dovrà poter seguire il proprio percorso verso l'autogoverno e, insieme, puntiamo a una nuova repubblica ispirata al confederalismo; non ci contenteremo di niente di meno dell'autogoverno di cui godono comuni e cantoni svizzeri - Andata in onda lunedì 18 gennaio 2021.

2) Intervista ad Alfonso Nobile (rappresentante di Siciliani Liberi nella presidenza collegiale di AeA) : cosa vuol dire avere un partito per la Sicilia, Siciliani Liberi; in un mondo di forze politiche verticiste e autoritarie, lideristiche e personalistiche, Siciliani Liberi sta costruendosi come strumento per consentire la partecipazione dei cittadini siciliani al loro autogoverno; lo Statuto speciale della Sicilia è stato tradito, mentre, se attuato, può essere un esempio per tutti i territori - Andata in onda lunedì 25 gennaio 2021.

3) Intervista a Daniel Baissero (assistente del gruppo consiliare regionale del Patto per l'Autonomia Friuli-Venezia Giulia): il Patto, una forza autonomista giovane e innovativa, erede di aspirazioni antiche; impegnata per le comunità locali in una regione crocevia (dove si parlano friulano, italiano, sloveno e tedesco) - andata in onda lunedì 1 febbraio 2021.

4) Intervista a Fabrizio Barnabè (segreteria e coordinamento del Movimento per l'Autonomia della Romagna - MAR); il MAR, una lunga storia di promozione, per via democratica, attraverso un referendum, dell'autonomia della Romagna; in dialogo, con Autonomie e Ambiente, con le forze decentraliste di tutta Italia ed Europa; il caso emblematico del tradimento della volontà popolare di Montecopiolo e Sassofeltrio - in onda lunedì 8 febbraio 2021.

5) Intervista a Emiliano Racca (Liberi Elettori Piemonte); i Liberi Elettori del Piemonte stanno creando una nuova stagione autonomista in Piemonte, dal basso, attraverso la rinascita delle culture e delle lingue locali, entrando nei piccoli comuni per portare innovazione e buongoverno; il movimento sostiene le istanze di autogoverno che hanno radici profonde, basti pensare alla Carta di Chivasso, all'Ossola, alle comunità occitane, ai Walser, alla storia valdese, alle tante lotte per l'emancipazione sociale e la tutela ambientale delle valli alpine, alla rinascita della lingua e della cultura piemontese - in onda lunedì 15 febbraio 2021.

6) Intervista ad Alfredo Gatta (Pro Lombardia Indipendenza); la voce di un movimento storico nella regione più grande e popolosa della Repubblica Italiana, che cerca di coniugare antiche istanze di autogoverno con le nuove urgenze sociali e ambientali; l'impegno a superare gli errori del passato (nordismo miope, gestione verticistica del leghismo) - in onda lunedì 22 febbraio 2021.

7) Intervista a Luca Azzano Cantarutti (Patto Autonomia Veneto): la voce di un movimento nuovo in una regione come il Veneto dove la volontà popolare di autogoverno è massiccia, ma non riesce a trovare uno sbocco politico, attorno a un progetto di autonomia praticabile, dopo trent'anni di inconcludenza leghista e nordista - in onda lunedì 1 marzo 2021.

8) Intervista a Julijan Čavdek (Slovenska Skupnost): la parola a un esponente della minoranza slovena che vive in una trentina di comuni, ai confini tra Friuli e Venezia Giulia con la repubblica di Slovenia - in onda lunedì 8 marzo 2021.

9) In preparazione: intervista a Patrie Furlane.

 

 

 

 

 

 

 

 

Leonardo Lotto e Giovanni Poggiali dialogano su Europa e autonomie

 Mancano solo due settimane alle elezioni europee dei giorni 8-9 giugno 2024.

Leonardo Lotto (giovane candidato valdostano Azione-Siamo Europei nel Nordovest) e Giovanni Poggiali (viticoltore romagnolo candidato autonomista indipendente Azione-Siamo Europei nel Nordest) hanno dialogato sul tema "Europa significa Autonomie", insieme con Mauro Vaiani (vicepresidente segretario di Autonomie e Ambiente). Il video è disponibile sul canale YouTube di Autonomie e Ambiente: https://www.youtube.com/@autonomieeambiente.

Azione, che ha presentato liste allargate a molte componenti riformiste, incluso l'esponente autonomista romagnolo Giovanni Poggiali, si presenta come una lista civica di competenze e di generosità.

E' l'unica lista di una certa consistenza a opporsi nitidamente contro il bipolarismo becero e impotente degli ultimi trent'anni. Bipolarismo che sarebbe solo cristallizzato dall'elezione mediatica di capi (aspiranti podestà d'Italia e napoleone d'Europa), a danno della democrazia e di tutte le autonomie personali, sociali, territoriali.

Il federalismo europeo sarà possibile grazie alla valorizzazione di tutti i territori, in una Europa delle regioni, dei territori, dei popoli.

La conversazione è stata registrata ieri domenica 26 maggio 2024 dalle 21 alle 22 circa.

 

 

Ravenna, 27 maggio 2024 - a cura della segreteria interterritoriale in collaborazione con l'ufficio stampa di Giovanni Poggiali

https://europee.giovannipoggiali.it/

https://twitter.com/LeonardoLotto1

 

 

M.A.R. Movimento per l'Autonomia della Romagna

Confermata membro osservatore dalla III assemblea generale del 10 giugno 2023

Movimento culturale istituito - Membro osservatore dal marzo del 2020 - Aggiornamento del 19 aprile 2023

Il Movimento per l’Autonomia della Romagna (M.A.R. o anche semplicemente MAR) nasce nel 1990 con lo scopo di promuovere la costituzione della Regione Romagna attraverso il referendum previsto dall’art. 132 della Costituzione della Repubblica Italiana. Dall'esperienza del MAR ha tratto origine il partito Rumâgna Unida che, a partire dalla data simbolica del 25 aprile 2023, viene accolto come osservatore nella sorellanza AeA. Fino alla piena attivazione del partito, il movimento culturale MAR resterà collegato alla sorellanza come osservatore, attraverso la partecipazione al Forum 2043 e con la nostra famiglia politica europea attraverso l'interlocuzione in corso con la Fondazione Coppieters, salvo diversa decisione delle realtà interessate.

* * *

Il M.A.R. è un movimento culturale e di opinione rispettoso di tutte le ideologie politiche e che ha i seguenti irrinunciabili principi costitutivi:

Il rispetto dell’uomo, della sua libertà, dei suoi diritti e della sua dignità Il rispetto e la tutela del lavoro manuale ed intellettuale e la sua promozione in tutte le sue forme Il rispetto dell’ambiente come diritto fondamentale della collettività in una visione unitaria del bene ambientale comprensiva di tutte le sue risorse La tutela del risparmio L’affermazione dell’etica del “vecchio galantuomo romagnolo” nei rapporti interpersonali e nella gestione della cosa pubblica.

Il M.A.R. auspica una Regione Romagna moralmente pulita, efficiente e non inquinata da campanilismi interni ed esterni, aperta ed ospitale, ma al tempo stesso rigorosa nel rispetto delle leggi e dei principi della convivenza democratica e del buon governo.

Una Regione Romagna attivamente partecipe dell’unità europea favorevole ad ogni responsabile accentuazione dell’autonomia regionale e locale, che non metta però in discussione l’unità nazionale.

Il M.A.R. si batte per l’ottenimento del Referendum per la creazione della Regione Romagna. Tale referendum, finalizzato a concedere ai cittadini la possibilità di esprimersi sulla opportunità di creare la ventunesima regione d’Italia, è previsto dall’articolo 132 della Costituzione Italiana che così recita:

“Si può, con legge costituzionale, sentiti i Consigli regionali, disporre la fusione di Regioni esistenti o la creazione di nuove Regioni con un minimo di un milione di abitanti, quando ne facciano richiesta tanti Consigli comunali che rappresentino almeno un terzo delle popolazioni interessate, e la proposta sia approvata con referendum dalla maggioranza delle popolazioni stesse.

Più informazioni su

www.regioneromagna.org

https://www.instagram.com/movimento.autonomia.romagna/

 

 

Memoria e liberazione

 

Il Giorno della memoria del 27 gennaio 2023 viene ricordato dalle forze civiche, ambientaliste, autonomiste, come momento di consapevolezza che furono i grandi stati centralisti e autoritari ad organizzare persecuzioni, deportazioni e sterminio. Senza una enorme stato burocratizzato, industrializzato, militarizzato, interamente mobilitato, capace di invadere e occupare per anni l'intera Europa, non ci sarebbe stato l'abisso della "soluzione finale", non sarebbe stata possibile la Shoah. Non dobbiamo deflettere dal nostro sostegno a tutti i popoli del mondo in cammino verso la liberazione, in lotta contro.l'oppressione che è sempre possibile nei grandi stati centralisti. Vale per tutti i territori, non solo per chi resiste, si ribella e muore in Russia, Ucraina, Cina, Iran, Etiopia, Nigeria, America Latina. Vale anche per le nostre lotte decentraliste in Italia, in Europa e nei paesi dell'Occidente.

Massimo Moretuzzo, candidato civico, ambientalista, autonomista, alla presidenza della regione Friuli Venezia Giulia, ha ricordato il nostro impegno per una memoria che sia risveglio e liberazione, partecipando alla cerimonia di commemorazione per le vittime della Shoah alla Risiera di San Sabba,a Trieste.

In Toscana, gli esponenti civici, ambientalisti, autonomisti, raccogliendo un suggerimento della lista Un Cuore per Vecchiano e della rete OraToscana, celebrano la Giornata della memoria ricordando che siamo entrati nell'85° anno da quando furono firmate le infami leggi razziali del 1938, dall'infame Savoia, nella reggia di San Rossore (qui un post storico).

In Piemonte il mondo civico, ambientalista, autonomista, di difesa delle culture e delle lingue alpine, coordinato dai Liberi Elettori Piemonte, si avvia a promuovere, insieme con il Forum 2043, un anno di studi e celebrazioni dell'80° anniversario della Carta di Chivasso, che contiene parole vive, oggi più attuali che mai, contro il centralismo autoritario e per la promozione dell'autogoverno di tutti dappertutto.

Alla riflessione contro il centralismo autoritario, che fa strage di diritti e quindi di popoli, hanno contribuito i recenti incontri di Forlì del Movimento per l'Autonomia della Romagna (XXIV assemblea del 21 gennaio 2023, con la commemorazione di Stefano Servadei), e l'assemblea di Siciliani Liberi a Pergusa (22 gennaio 2023, nel settimo anniversario della loro costituzione).

 

 

Per l'autonomia della Romagna

  • Autore: Samuele Albonetti, autonomista romagnolo, membro del coordinamento del MAR - 16 febbraio 2023

La Romagna è una delle più antiche e meglio definite regioni della penisola italiana, ma nella Repubblica nata nel 1946 non ha ancora visto il riconoscimento della sua autonomia.

Si è formata oltre 1400 anni fa, al tramonto dell’Impero Romano. Mentre i Longobardi cominciarono ad occupare gran parte della penisola, una fra le poche entità che si opposero e con successo fu l'Esarcato di Ravenna, la cui area geografica corrisponde all’attuale Romagna.

Da quella lontana epoca storica fino ai giorni nostri la Romagna ha mantenuto proprie peculiarità culturali e sociali. E’ a tutti gli effetti un territorio riconoscibile come una regione storica d’Italia e d’Europa.

Allora, politicamente e amministrativamente, che è successo? Perché, fino ad oggi, non si è riconosciuta l’autonomia della Romagna?

Terminata la lunga dominazione pontificia, all'indomani dell'unità d'Italia, il nuovo stato monarchico, dominato da pulsioni centraliste e autoritarie, non riconobbe la Romagna nemmeno come dipartimento statistico, a causa del forte seguito che nelle città romagnole avevano gli ideali repubblicani. I Romagnoli furono repubblicani un secolo prima degli altri Italiani e ne pagarono le conseguenze.

Nel Novecento, però, emerse un moderno ideale romagnolista, cioè autonomista per la Romagna, ad opera dei bëb (babbi, padri) della Romagna, Giovanni Braschi e Aldo Spallicci, ideale che sopravvisse mentre infuriavano le terribili vicende della Grande guerra, del regime fascista, della Seconda guerra mondiale.

In sede di Assemblea Costituente, negli anni 1946 e 1947, le vivaci discussioni sull’avvio del processo di regionalizzazione della nuova Repubblica furono presto troncate. L’Italia era distrutta dalla guerra, i tempi della Costituente erano stretti, le esigenze di avviare la democratizzazione e la ricostruzione erano stringenti. La Romagna aveva dato i natali al dittatore Mussolini e anche questo non aiutò.

La proposta di una regione Romagna fu accantonata, così come le istanze autonomiste di altri territori come il Salento e il Molise (quest’ultimo territorio però vedrà riconosciuta la propria autonomia nel 1963).

I padri costituenti, tuttavia, lasciarono ai posteri l’art. 132 della Costituzione, allo scopo di lasciare in futuro la possibilità di riconoscere lo status di regione ad altri territori.

Nel Dopoguerra la battaglia romagnolista, infatti, non si esaurì, portata avanti da Aldo Spallicci fino alla sua morte nel 1973.

Negli anni successivi il tema dell’autonomia resta vivo. Se ne fa interprete un politico socialista, Stefano Servadei, prima come deputato e poi come consigliere regionale della Emilia-Romagna. A lui come a molti altri non sfugge che il nuovo ente è fortemente condizionato dalla politica bolognese (e dalle dinamiche politiche nazionali), oltre che fortemente sbilanciato sulle esigenze delle province emiliane, più grandi, più popolose, più industrializzate, meglio collegate con l’economia del Nord e dell’Europa.

Servadei, quando si rende conto che alla fine degli anni Ottanta il regionalismo italiano è cresciuto e che le istanze per la piena attuazione della Repubblica delle Autonomie sono mature, si fa promotore del Movimento per l’Autonomia della Romagna (M.A.R.) nel maggio del 1990, poi formalmente registrato con atto notarile il 9 marzo del 1991.

Nei decenni successivi, grazie al Movimento dell’on. Servadei, gli ideali autonomisti in Romagna hanno continuato a vivere e a diffondersi fra i cittadini. A metà anni Novanta, il M.A.R. ha raccolto oltre 89.000 firme volte a richiedere un referendum per il riconoscimento di una regione Romagna, distinta da Bologna e dalle province emiliane, sulla base della previsione dell'articolo 132 della Costituzione italiana.

Il romagnolismo poi, negli anni Duemila, è stato respinto dal ritorno in campo di potenti processi di verticalizzazione e centralizzazione della politica, proprio come altre culture autonomiste democratiche.

Anche in Romagna abbiamo visto scatenarsi un malcostume diffuso anche in altri territori: l’omaggio all’autonomismo in campagna elettorale, salvo poi ignorarlo del tutto durante il mandato di governo.

Il M.A.R. ha sempre privilegiato l’impegno politico-culturale, restando aperto, inclusivo, trasversale. I partiti hanno cercato di approfittare della simpatia popolare per l’autonomia della Romagna, spesso mostrando un sentimento autonomista di facciata, rivelando solo nel proseguo la loro profonda subalternità al centralismo politico (obbedendo a capi che potevano essere di volta in volta a Bologna, a Roma, a Milano).

Ora, questa ormai lunga esperienza maturata e la constatazione che l'obiettivo del riconoscimento istituzionale della Romagna come regione d'Italia e d’Europa non è, ahinoi, vicino, inducono a profonde riflessioni, critiche e autocritiche, oltre che alla ricerca di percorsi alternativi, anche approfondendo lo scambio d’esperienze e l’aiuto reciproco – in corso ormai da tempo – con altre avanzate, mature, competenti realtà autonomiste, quelle rappresentate in Autonomie e Ambiente e che partecipano a questo Forum 2043.

La Romagna ed i suoi cittadini non possono più aspettare che giungano risposte dai partiti tradizionali, ormai tutti centralisti (i peggiori quelli che pretendono di essere, a parole, addirittura “federalisti”).

Praticamente tutti i partiti – sinistra, centro, destra, movimenti – che hanno sin qui retto le amministrazioni locali in Romagna, si sono rivelati subalterni a poteri forti che li controllano da lontano.

Qualcosa deve cambiare e cambierà, per questa nostra aspirazione all’autonomia della Romagna, che viene da molto lontano ma che è oggi un progetto politico giovane, innovativo, popolare, d’esempio per l’Italia, e per l’Europa, e più necessario che mai.

Romagna,pubblicato il 16febbraio 2023

Samuele Albonetti

membro del Comitato regionale M.A.R.

(Movimento per l'Autonomia della Romagna)

A corredo di questo post la famosa cartina della Romagna dell'artista Giannetto Malmerendi

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Per la Costituzione, non solo per la Romagna

 

Il Senato della Repubblica ha chiuso ieri, con un voto favorevole definitivo, il lunghissimo iter della legge per il passaggio dei comuni di Montecopiolo e Sassofeltrio dalla regione Marche alla regione Emilia-Romagna, dalla provincia di Pesaro e Urbino alla provincia di Rimini.

I due comuni romagnoli avevano chiesto di tornare in Romagna nel 2007, con un referendum popolare organizzato ai sensi dell'art. 133 della Costituzione, dove la volontà popolare si era espressa in maniera schiacciante per il passaggio.

Montecopiolo è un comune di poco più di 1.000 abitanti, Sassofeltrio ha circa 1.300 abitanti. Il fatto che la volontà popolare di due comunità così piccole sia stata contrastata e repressa, oltraggiata e vilipesa, per quattordici anni, la dice lunga sulle condizioni in cui è ridotta la nostra Repubblica delle Autonomie.

Il voto del Senato, oltre che a essere stato finalmente rispettoso per le due comunità interessate e per la Romagna, salva la Costituzione, di cui si stavano calpestando principi indisponibili a chiunque.

Autonomie e Ambiente si congratula con il Comitato promotore del passaggio dei due comuni, che ha lavorato generosamente per tanti anni e ancora vigilerà perché nei vari passaggi amministrativi non si trascurino mai più gli interessi delle persone e delle comunità. Ringraziamo la forza sorella Movimento per l'Autonomia della Romagna per averci coinvolto e consentito di dare umilmente il nostro appoggio alla causa. Ringraziamo il sen. Albert Lanièce, della 'Union Valdôtaine (UV), per essersi sempre informato e interessato della vicenda.

L'opposizione, spesso con motivazioni opache e per assurde impuntature da parte dei partiti centralisti e autoritari, a simili correzioni dei confini amministrativi italiani (che spesso furono cambiati arbitrariamente sotto il fascismo) deve finire. Deve tornare a essere pienamente rispettata, ovunque, la volontà popolare, ovviamente informata e ponderata, espressa nelle dovute forme.

Chi non rispetta la democrazia e la Costituzione nelle piccole cose, non la rispetterà nelle situazioni più grandi, questo deve essere chiaro. Vigiliamo!

 

 

 

Per un Europa di autonomie personali, sociali, territoriali

Il viticoltore ravennate Giovanni Poggiali (nella foto, nel suo posto di lavoro), da sempre sostenitore dell’autonomia romagnola, di una Europa fondata sulla sussidiarietà e sulle autonomie personali, sociali, territoriali, fondatore del partito “Romagna Unita” (Rumâgna Unida), è candidato nelle liste di Azione alle prossime elezioni europee. Riceviamo e volentieri pubblichiamo dall'ufficio stampa del candidato autonomista nelle liste che Azione di Carlo Calenda ha allargato a civici, repubblicani, riformisti, popolari, autonomisti.

GIOVANNI POGGIALI CANDIDATO ELEZIONI EUROPEE

 Ravenna, 15 aprile 2024

 Comunicato stampa

Giovanni Poggiali, ravennate, viticoltore in Romagna e in Toscana, da sempre sostenitore dell’autonomia della Romagna, è candidato alle prossime elezioni europee nella lista di Azione, per quanto riguarda la circoscrizione elettorale Italia Nordorientale (che comprende Emilia-Romagna, Veneto, Trentino-Alto Adige/Südtirol e Friuli-Venezia Giulia).

La candidatura arriva a seguito di colloqui fra la rete nazionale “Autonomie e Ambiente” e il partito guidato da Carlo Calenda, e a valle di incontri diretti fra l’imprenditore ravennate e lo stesso Calenda.

Di Autonomie e Ambiente fanno parte sia la formazione politica territoriale Romagna Unita, fondata lo scorso anno dallo stesso Poggiali e da altri autonomisti, che lo storico Movimento per l’Autonomia della Romagna, di cui Giovanni Poggiali è presidente (si è autosospeso al momento dell'accettazione della candidatura).

Grazie all’accordo, Poggiali si presenta sotto l’egida di Azione, ma con la caratteristica peculiare di essere l’unico rappresentante della rete delle autonomie all’interno della lista del partito nella circoscrizione nordorientale, oltre che l’unico romagnolo presente fra i candidati di Azione.

Nei prossimi giorni, il candidato ravennate (attualmente impegnato al Vinitaly di Verona) incontrerà la stampa per spiegare nel dettaglio i motivi della sua scelta e gli obiettivi legati alla candidatura.

(fonte: ufficio stampa di Giovanni Poggiali - Alberto Mazzotti - 338 8556129 - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. )

Chi è Giovanni Poggiali, una breve biografia personale, professionale, civile (in prima persona)

Sono nato a Firenze il 18 dicembre 1971 da Giuseppe e Paola Mazzavillani, entrambi ravegnani. Pochi giorni dopo il 25, Natale, ero a Fèlsina la tenuta agricola nel Senese acquistata da mio nonno Domenico Poggiali nel 1966 e della quale mi occupo da quando ho 18 anni. Lì, nella chiesina della fattoria, sono stato battezzato.

Sono sposato dal 2009 con Francesca ed abbiamo tre figli, Eugenia (2010), Rachele (2012) e Sebastiano (2013). Frequento da quando ho memoria la parrocchia ravegnana di sant’Agata Maggiore.

Insieme ai miei fratelli Nicolò e Domenico sono impegnato nelle aziende del Gruppo Setramar a Ravenna, fondato nel 1965 da nostro nonno Domenico con altri soci.

Ho studiato a Ravenna dove abbiamo sempre avuto residenza. Ho frequentato il nostro Liceo Scientifico in una classe fortunata, perché stimolata da buoni professori.

Mi iscrissi a suo tempo a legge a Siena, ma le ho subito preferito il lavoro quotidiano come viticoltore nella fattoria di Fèlsina, che è stata la mia vera università.

Oggi che la viticoltura italiana di eccellenza è esplosa, comprendo meglio il privilegio di essermi trovato nei miei vent’anni impegnato a tempo pieno in un’impresa già avviata verso la qualità. Da allora Fèlsina è passata da 100.000 bottiglie di vino vendute a 800.000, tutte di livello nelle rispettive categorie. Più del 70% della produzione è commercializzata all’estero, così da subito agli stivali per i campi e la cantina è stato necessario aggiungere il trolley per rappresentare il frutto del nostro lavoro nel mondo e in particolare nel Nord America.

A Ravenna mi sono iscritto al Gruppo Giovani di Confindustria Ravenna, in cui ho rivestito diversi ruoli fino a diventarne presidente per due mandati (2009 – 2013).

In quegli stessi anni sono entrato a far parte del Movimento per l’Autonomia della Romagna (MAR), di cui oggi sono presidente. In questa famiglia ho conosciuto persone di eccezionale valore. Fra gli altri, l’onorevole Stefano Servadei (+ 2016), fondatore del movimento, il senatore Lorenzo Cappelli (+2015), l’avvocato Riccardo Chiesa (a cui sono indegnamente succeduto come guida del MAR). Galantuomini da cui ho imparato moltissimo, figure indimenticabili e rappresentative di ciò che in cui crediamo, come storici autonomisti e moderni territorialisti.

La “questione romagnola” è sempre stata al centro dei miei interessi in tutti gli ambiti in cui mi sono impegnato, nella convinzione che il buongoverno della nostra terra richieda un avanzato, illuminato, responsabile autogoverno. Le incomprensioni fra campanili, le vecchie e stantie province, una regione artificiale come l’Emilia-Romagna, il centralismo statale, potrebbero essere superati di slancio, nell’ambito di una moderna regione Romagna, ambito storico, culturale, economico e sociale sufficientemente ampio ma allo stesso tempo coeso ed omogeneo, da poter essere una regione d’Europa.

Ho contribuito a promuovere la costituzione di Confindustria Romagna, proponendola per primo come necessaria dimensione per lo sviluppo economico del territorio.

Nello sport di cui sono da sempre appassionato, il rugby, ho promosso l’integrazione dei club romagnoli. Nel 2006 ho fondato il Romagna Rugby Football Club (www.romagnarfc.it).

Ho fondato insieme al mio amico più caro la Compagnia dell’Albero, con l’intento di contribuire all’educazione dei giovani tramite lo sport. Oggi è una polisportiva che opera a Ravenna nel calcio, nel rugby, nella pallacanestro e nella pallanuoto.

Tra le altre esperienze: socio e in passato dirigente dell’Unione Cristiana Imprenditori Dirigenti; Rotary Club Galla Placidia; Società di Studi Romagnoli; Tribunato di Romagna; Casa Matha (antichissimo sodalizio risalente a prima dell’anno mille per la tutela delle valli e dei mestieri tra mare e paludi, nonché importante realtà di divulgazione culturale di Ravenna.

Attualmente sono consigliere del Consorzio del Chianti Classico e lo sono stato dell’Ente Tutela Vini di Romagna.

Leggo molto, tutte le volte che posso.

Sono fra i fondatori di Rumâgna Unida (Romagna Unita), un giovanissimo movimento politico territoriale fondato a Ravenna il 17 febbraio 2023, per contribuire alla realizzazione dei nostri ideali: una Romagna regione, in una rinnovata Repubblica italiana delle autonomie personali, sociali, territoriali, nel quadro di una Europa delle regioni, dei territori, dei popoli. Rumâgna Unidaè parte della rete di Autonomie e Ambiente, associazione politica italiana collegata alla famiglia politica europea delle autonomie, EFA (European Free Alliance).

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Primo congresso di Rumâgna Unida

Si è riunito a Imola ieri, sabato 26 ottobre 2024,  il primo congresso di Rumâgna Unida.

Samuele Albonetti, già presidente pro tempore, è stato confermato presidente. E' stato eletto un " azdor " ("reggitore", un punto di riferimento politico, una sorta di segretario), nella persona del riminese Stafeno Pesaresi. L’azdor ha nominato Francesca Strada quale purtavós e Fabrizio Barbabè quale responsabile comunicazione. Il movimento politico si è dotato di una zonta direttiva, di cui fanno parte, insieme agli altri dirigenti, gli attivisti Andrea Maramotti, Paolo Principale e Giovanni Poggiali. Il presidente Albonetti ha nominato Bruno Castagnoli presidente del Collegio dei Probiviri.

Alcuni punti politici approvati all'unanimità nella mozione congressuale, intitolata La Romagna è una regione d’Italia e d’Europa:

  • "Ci troviamo in un contesto delicato che presenta una Romagna ferita, colpita quattro volte in 16 mesi da drammatici eventi alluvionali, i cui cittadini saranno a breve chiamati alle urne per il voto regionale". Questo magnifica le responsabilità politiche del movimento per l'autogoverno della Romagna.
  • La Romagna è una regione:La Romagna è una antica regione d’Italia e d’Europa che attualmente non vede riconosciuta alcuna autonomia amministrativa e istituzionale, e che pertanto soffre di una stabile sproporzione: causata dalla sistematica carenza di rappresentatività democratica all’interno degli organi decisionali delle istituzioni regionali che momentaneamente la comprendono.
  • Lo Statuto diRumâgna Unida come faro:Rumâgna Unida nasce dalla attivazione dell’art. 5 dello Statuto del M.A.R. (Movimento per la Autonomia della Romagna) e intende svolgere regolare attività politica nel territorio romagnolo, per la Romagna e per i suoi cittadini, nel pieno rispetto di tutte le forze che ne compongono la dialettica e nel solco di una concreta attuazione della Costituzione della Repubblica Italiana. Si sottolinea come l’articolo 5 della Costituzione reciti: “La Repubblica, una e indivisibile, riconosce e promuove le autonomie locali; attua nei servizi che dipendono dallo Stato il più ampio decentramento amministrativo; adegua i principi ed i metodi della sua legislazione alle esigenze dell’autonomia e del decentramento”.
  • Romagna regione ma non solo:Scopo di Rumâgna Unida è giungere al riconoscimento politico e amministrativo della Romagna regione. Ma a questo primo scopo si aggiunge, come indica lo statuto, l’attività politica volta a colmare una grave lacuna dello scenario politico romagnolo dovuta alla mancata presenza sul territorio di forze politiche non centraliste. Le proposte politiche di Rumâgna Unida riguarderanno tutti gli argomenti, tutte le materie che toccano la Romagna, sempre in ottica autonomistica. Dai vari settori economici, fra cui agricoltura, turismo, commercio e artigianato, imprese e cooperazione, all’ambiente in senso lato e alla sua gestione, infrastrutture e trasporti, salute e sanità, università e istruzione, cultura, sport, sociale, politiche per le famiglie.
  • Tanto da costruire! Rimbocchiamoci le maniche! Inteso che è estremamente proficua e fondamentale oggigiorno l’attività svolta a livello di social media, si ritiene opportuno affiancarvi anche una attività tradizionale, classica, di rapporto diretto con i cittadini romagnoli. Rumâgna Unida deve pianificare e realizzare una serie di banchetti e/o incontri con la cittadinanza in vari comuni al fine di coprire al meglio il territorio romagnolo.
  • Posizione del Partito alle prossime elezioni regionali: Mancano poche settimane alle elezioni regionali in Romagna ed Emilia. Ad oggi nessun candidato e nessuna forza politica si è pubblicamente dichiarata favorevole ad un pieno riconoscimento della Romagna quale regione autonoma d’Italia. Nessuna forza politica ha preso in considerazione tale proposta, presentando concrete iniziative in tal senso. Neppur timidamente. Preso atto di tale contesto, non ci è possibile sostenere alcuno. Contestualmente invitiamo candidati e forze politiche, nei pochi giorni che rimangono a disposizione, a considerare seriamente le nostre proposte, volte a raggiungere una Romagna regione autonoma, senza pregiudizi, e ad inserire la “questione romagnola” in agenda, ponendo tali temi sul tavolo della discussione.La Romagna, un territorio ben distinto e caratterizzato, da secoli, merita più attenzione, più autonomia, merita di essere riconosciuta quale regione d’Italia al pari delle altre. Rumâgna Unida sosterrà convintamente in futuro solamente le proposte che andranno in tale direzione.
  • Un primo fondamentale obiettivo è il riconoscimento e la definizione ufficiale dei limiti storico–geografici della Romagna all’interno dell’attuale ente regionale. Questa è una proposta da avanzare pubblicamente dopo l’insediamento del nuovo consiglio regionale. Il riconoscimento della Romagna dovrà avere conseguenze concrete nella ridefinizione dei vari enti che non vedono la Romagna definita e unita, come ad esempio “Visit Romagna” (agenzia di promozione turistica di emanazione regionale che non comprende Imola ma include impropriamente Ferrara).
  • Oltre l’orticello:Rumâgna Unida fa già parte di AeA - Autonomie e Ambiente (rete italiana di partiti e movimenti autonomisti e localisti). E' in corso una interlocuzione con EFA - European Free Alliance (famiglia politica europa delle autonomie e della sussidiarietà), in vista della presentazione di una domanda di adesione. Il tutto nella logica di non rinchiuderci nel nostro “orticello” ma di collaborare a livello italiano ed europeo con forze politiche che condividano un reale percorso autonomista, per una Italia delle Autonomie e per una Europa delle Regioni.

Rumâgna Unida si è assunta la responsabilità di ospitare la IV Assemblea generale di Autonomie e Ambiente a Imola, i prossimi 6-7 dicembre 2024. L'evento viene reso possibile grazie anche alla collaborazione dello storico MAR e di alcuni cittadini imolesi che si sono messi a disposizione con grande senso civico e amore per le autonomie.

Imola, 27 ottobre 2024 - a cura della presidenza di Rumâgna Unida

 

 

 

Romagna, Italia, Europa

  • Autore: Giovanni Poggiali - Ravenna, 2 giugno 2024, Festa della Repubblica

La festa della Repubblica è per noi una felice occasione per ribadire il nostro impegno per le autonomie personali, sociali, territoriali. Nulla di meglio che una aspirazione concreta di autogoverno, moderno, responsabile, competente, solidaristico, come quello della Romagna in Italia e in Europa, rappresenta compiutamente il nostro impegno. Per questo ospitiamo l’intervento di Giovanni Poggiali, viticoltore ravegnano e romagnolo, candidato autonomista indipendente nella lista di Azione – Siamo Europei dell’Italia nordorientale alle ormai imminenti elezioni europee dei giorni 8-9 giugno 2024.

 

Nei giorni scorsi, passando per il Polesine per rendere omaggio al grande socialista riformista autonomista Giacomo Matteotti, ho ripensato a mio nonno Giordano Mazzavillani che, insieme ad amici come Benigno Zaccagnini, andò con le sue marionette e la sua poesia in quella terra sorella, a portare un po’ di solidarietà e di allegria alle vittime delle alluvioni.

Romagna non è solo una parola antica, una storia di 1500 anni, non è solo una cultura e una identità, che sono più forti e più vive che mai (come avviene peraltro, grazie al cielo, per moltissime “periferie” del mondo globalizzato): Romagna è emanciparsi dalla miseria e rialzarsi dalle disgrazie, insieme, attraverso una solidarietà che unisce dall’Appennino all’Adriatico e che ci unisce a tutti gli altri territori, a partire da quelli prossimi.

Romagna è lavorare duro ma sempre con il sorriso sulle labbra, cantando “Romagna Mia” (l’inno di Secondo Casadei che quest’anno compie 70 anni e che ormai è conosciuto in tutto il mondo).

Romagna è inclusione e protezione per chi ci viene a vivere e a lavorare, oltre che capacità di accogliere quelle che sono state e sono ancora oggi le grandi ondate del turismo di massa, senza perdere identità, originalità, qualità, cortesia, generosità.

Nella mia famiglia confluiscono grandi tradizioni repubblicane, socialiste e anarchiche della Romagna, in tutte le loro varianti, tutte incredibilmente capaci di coesione nel comune amore per la nostra terra e la nostra libertà.

Mio nonno Giordano Mazzavillani - dentista, poeta in lingua romagnola, sportivo e burattinaio – era di famiglia repubblicana e laica, ma aveva scoperto Cristo durante la malaria che lo aveva colpito durante una delle guerre d’Africa, dove serviva come medico militare.

Grazie a lui e ai suoi amici abbiamo potuto vedere da vicino l’operosità dei cattolici democratici impegnati in politica. Fu grazie a figure come Benigno Zaccagnini e Luciano Cavacoli (storico presidente della Camera di commercio di Ravenna dal 1951 al 1974) che fu favorito lo sviluppo della moderna Ravenna e del suo porto, in cui mio nonno Domenico Poggiali diventò, grazie ad alcune geniali intuizioni, il primo terminalista privato italiano.

Mio nonno Domenico, precisiamolo, era un monarchico liberale – una mosca bianca in Romagna – ma rispettoso e rispettato da tutti, amici, colleghi, concorrenti, concittadini. Non per nulla il suo punto di riferimento era Luigi Einaudi, il monarchico diventato presidente della Repubblica, liberale amico delle autonomie (autore di un pamphlet troppo spesso dimenticato: Via il Prefetto (Gazzetta ticinese, 17 luglio 1944).

La mia famiglia ha avuto anche la fortuna di vedere la zia Maria Cristina unirsi in matrimonio con il maestro Riccardo Muti. Così anche la grande musica colta e universale è entrata nella nostra casa, insieme alla poesia e alla politica. Tutto in modo leggero, sempre con umiltà e allegria, con cui sempre amano presentarsi le virtù e le competenze più profonde.

La Romagna, quando fu annessa al Regno unitario e centralista dei Savoia, essendo stata terreno fertile per il pensiero dei “perdenti”, pur essendo stata terra di sinceri sostenitori dell’unità italiana, fu politicamente emarginata.

A distanza di oltre un secolo e mezzo, alla luce dei disastri compiuti dal nostro e dagli altri “grandi stati”, siamo finalmente consapevoli che proprio a quei perdenti e quindi anche a noi Romagnoli si riferisce la Carta di Chivasso, quando evoca le migliori tradizioni del Risorgimento, quelle dei federalisti Carlo Cattaneo, Giuseppe Ferrari, Carlo Pisacane, oltre che del romagnolo Aurelio Saffi (ispirato da Giuseppe Mazzini ma anche da Antonio Rosmini).

Reagire all’emarginazione politica del nostro territorio in Italia e in Europa, ha richiesto un lungo cammino, tutt’altro che terminato!

Fra i pionieri dobbiamo ricordare il popolare Giovanni Braschi (1891-1959), fondatore della “Rivista agricola romagnola”. Portò avanti la richiesta di una regione per la Romagna, facendola votare da alcuni comuni addirittura durante il Ventennio. Naturalmente il regime fascista (che pure non mancò di strumentalizzare le identità locali riducendole a “folklore”), non si lasciò distogliere dal suo progetto di rendere sempre più autoritario e infine totalitario il centralismo che era già insito nello stato sabaudo.

Per inciso, le origini romagnole di Benito Mussolini e di molti altri gerarchi fascisti della prima ora, che lo avevano seguito nel suo culto del potere, della violenza e infine della guerra, contribuirono all’emarginazione della Romagna anche nella nuova Repubblica.

Dopo la catastrofe della Seconda guerra mondiale, l’occupazione nazifascista, giunta finalmente la Liberazione, la Costituente eletta nel 1946 si accinse a disegnare una moderna Repubblica delle Autonomie, formata da regioni.

Nella Costituente si fece portavoce della regione Romagna il repubblicano Aldo Spallicci (1886-1973), non per nulla ricordato come il “Babbo della Romagna”.

Spallicci era assolutamente convinto della necessità delle autonomie amministrative. «Siamo tutti italiani e la Repubblica è una ed indivisibile. La storia, la cultura, la stessa geografia ci ha, però, fatti diversi. È una opportunità da mettere a profitto nell'interesse generale del Paese responsabilizzando, nell'esercizio autogestionario, le varie popolazioni» disse alla Costituente, opponendosi alla prosecuzione di quello stato accentrato, napoleonico e infine autoritario che era stato voluto dai Savoia.

La Costituente, purtroppo, bocciò la proposta di istituire regioni più piccole e più omogenee, come sarebbero state la Romagna, ma anche il Salento e altre, magari avviando nel contempo l’eliminazione – secondo un’antica aspirazione autonomista trasversale a diverse famiglie politiche – le province e le prefetture d’impronta centralista napoleonica.

Nel 1970 partono finalmente le regioni ordinarie, fra cui l’ Emilia-Romagna. Non passano molti anni e in molti territori si comprende che alcuni di questi nuovi enti sono troppo grandi e, a loro volta, attori di un improprio centralismo regionale.

Un socialista romagnolo, Stefano Servadei (1923 – 2016), intuisce che dopo il crollo del muro di Berlino e nel momento in cui le grandi piramidi politiche della partitocrazia italiana entrano in crisi, è possibile riprendere il tema della regione Romagna.

Nel 1990 fonda il Movimento per l'Autonomia della Romagna (MAR). A lui e agli altri fondatori si unisce presto il democratico-cristiano Lorenzo Cappelli (1922 – 2015). Oltre che di promuovere l’identità, la cultura e la storia della Romagna, il proposito del MAR è arrivare, alla fine di un ampio e partecipato dibattito pubblico, a sottoporre la proposta dell’istituzione di una nuova regione Romagna ai cittadini, attraverso il referendum previsto dall'art. 132 della Costituzione.

Ho incontrato il socialista e romagnolista Servadei solo una decina d’anni dopo. Sono stato ispirato dalla sua cultura e dal suo impegno, che mi hanno permesso di scoprire le migliori tradizioni socialiste della Romagna. La presenza dell’espressione “l’etica del galantuomo romagnolo”, voluta fortemente dal fondatore, nello statuto del MAR, dice praticamente tutto e permette di comprendere bene ciò che unisce il socialista Servadei, il repubblicano Spallicci, il popolarismo di Braschi, Zaccagnini e Cappelli: l’amore condiviso, inclusivo, unificante per la propria gente, la propria terra, la libertà, la dignità, la responsabilità, le autonomie di tutti, dappertutto.

L’identità romagnola, come dicevo, è forte. Mi sono quindi impegnato con gioia e con energia perché essa potesse trovare delle forme moderne in cui esprimersi, con concretezza, superando le ingiuste e anguste divisioni delle attuali – ma assolutamente obsolete - province (e l’inevitabile, magari talvolta anche inconsapevole), centralismo con cui Bologna (la Dotta, la Grassa, la Rossa) amministra l’intera composita regione Emilia-Romagna.

Mi sono adoperato perché nascesse Confindustria Romagna, come esponente di una famiglia industriale. Come appassionato di sport - in particolare del rugby - ho sostenuto l’associazionismo sportivo romagnolo. Come viticoltore, avendo contribuito in prima persona nella mia azienda toscana al successo del vino di qualità, sto contribuendo alla riscoperta delle DOC della Romagna.

Non bastano, tuttavia, le iniziative economiche, sociali, culturali, in cui tante persone della Romagna si sono impegnate.

Non bastano la dignità, la generosità, il coraggio con cui i Romagnoli hanno affrontato le crisi degli ultimi anni e infine le terribili alluvioni del 2023.

Da trent’anni la politica italiana è paralizzata da uno sterile bipolarismo, inutilmente estremista e divisivo a parole, quanto incapace e impotente man mano che sinistre e destre si sono alternate al potere.

Abbiamo bisogno di riforme e, poiché non esistono soluzioni centraliste buone per tutti i territori, la prima riforma di cui abbiamo bisogno è la ricostruzione di autonomie locali moderne, forti, competenti (e profondamente democratiche, espressione di un ricostruito rapporto fra elettori ed eletti).

Esemplare, in negativo, della crisi politica e amministrativa della nostra Repubblica, è stata, secondo me e molti Romagnoli e romagnolisti, l’incredibile vicenda di Montecopiolo e Sassofeltrio. I due comuni, pur avendo votato in modo “bulgaro” per tornare in seno alla Romagna nel 2007, hanno dovuto attendere un quindicennio per vedere la loro volontà riconosciuta dalle piramidi politiche italiane. Forse, se non fosse intervenuta una attiva solidarietà interterritoriale da altri appassionati di autonomia da tutte le regioni d’Italia e d’Europa, quella loro legittima e costituzionale aspirazione sarebbe rimasta inascoltata persino più a lungo.

Perché dobbiamo lasciar passare i decenni, intere generazioni, per mettere mano a forme di autogoverno più avanzate, più al passo con quelle di paesi che pure ci sono vicini e ci ispirano, come la Svizzera?

Ecco perché l’impegno culturale dello storico Movimento per l’Autonomia della Romagna è stato così importante e deve continuare.

Ecco che comprendete perché abbiamo formato un partito territoriale per la Romagna, Romagna Unita (Rumâgna Unida), per l’unità e il benessere della nostra terra, per tutti i suoi circondari (Cesena, Faenza, Forlì, Lugo, Imola, Ravenna, Rimini,il Montefeltro) e tutte le sue comunità minori, fino all’ultima e più remota frazione a rischio di declino e spopolamento (come tante altre, lungo tutta la dorsale degli Appennini, a causa dell’arrogante incompetenza degli aspiranti “podestà d’Italia”).

Le nostre idee per un migliore e più moderno autogoverno della Romagna implicano maggiore e non certo minore solidarietà con i territori vicini (a partire da Bologna, Ferrara, Parma, Piacenza), con il resto d’Italia e con l’Europa. Sappiamo di stare remando controcorrente, dopo vent’anni che la scena politica è dominata dai ciarlatani dell’autonomia “differenziata”, ma siamo romagnoli, cioè serenamente determinati e testardamente sorridenti di fronte alle difficoltà.

Le migliori forze storicamente autonomiste e modernamente territorialiste d’Europa, raccolte nella European Free Alliance, avrebbero voluto partecipare alle elezioni europee dei prossimi giorni 8-9 giugno 2024 in una forma più visibile, attraverso la nostra rete italiana Autonomie e Ambiente, promotrice di un cartello elettorale “Patto Autonomie Ambiente”. Sinistre manovre dei centralisti, che hanno modificato leggi elettorali già ingiuste a poche settimane dalle elezioni, ce lo hanno impedito.

Era rimasto però aperto un canale di dialogo e collaborazione con Azione, che stava già per suo conto allargando le proprie liste per le Europee ad altre realtà riformiste, popolari, liberali, indipendenti. Romagna Unita ha deciso di accettare la sfida di una candidatura autonomista indipendente e chi scrive si è messo a disposizione. Gli azionisti e gli autonomisti di oggi si sono quindi alleati come già lo furono nel gruppo parlamentare delle Autonomie alla Costituente.

Mi sono ritrovato come unico candidato autonomista (nella sola circoscrizione del Nordest), nell’unica lista di una certa consistenza che stia nitidamente resistendo ai prepotenti (impotenti) del bipolarismo, agli aspiranti podestà d’Italia (e napoleoni d’Europa).

Non pretendo certo, con la mia candidatura indipendente, di rappresentare tutte le diversità e le culture presenti nella famiglia di Autonomie e Ambiente e di EFA, ma spero che comunque essa sia ritenuta utile per la Romagna, per l’Italia, per l’Europa delle regioni, dei territori, dei popoli.

I bipolaristi stanno già propinandoci le ennesime semplificazioni: più Italia vs più Europa; federazione degli stati (uniti?) d’Europa oppure confederazione degli stati (meno uniti?) d’Europa. Le loro “alternative” sono apparenti, fuorvianti e in definitiva slogan vuoti e falsi.

Non vogliamo e non ci lasceremo costringere a scegliere fra centralismo europeo e centralismo italiano. Pretendiamo invece ciò che è sancito dai Trattati europei e dalla Costituzione: la piena attuazione dei principi di sussidiarietà e autogoverno, al più basso livello possibile, secondo la volontà delle comunità locali.

Non ci sarà alcuna federazione o confederazione se gli stati restano quelli che sono oggi. Nessuno può pensare di governare un intero continente ricco di diversità come il nostro unendo solo i 27 attuali governi. Ci sono (almeno!) 270 regioni, territori e popoli che devono essere rispettati e avere una voce, uno dei quali è la Romagna.

La voce dei territori e delle regioni sembrerà forse fioca, oggi, in questo mondo messo in pericolo dai grandi stati, dalle grandi potenze, dai grandi apparati militari-industriali. Ragione di più per non tacere e non restarsene in disparte ad aspettare che altri, in alto o altrove, decidano per noi!

Romagna, Italia, Europa

di Giovanni Poggiali*

* Viticoltore, presidente dello storico Movimento per l’Autonomia della Romagna (autosospesosi per la campagna elettorale), uno dei fondatori del partito territoriale Romagna Unita (Rumâgna Unida), importante esponente della rete Autonomie e Ambiente (collegata con European Free Alliance, EFA)

Ravenna, 2 giugno 2024, Festa della Repubblica

 

Per conoscere meglio Giovanni Poggiali e per approfondire:

https://europee.giovannipoggiali.it/

https://rumagnaunida.eu/politica/

 

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Rumâgna Unida

Promossa membro effettivo dalla III assemblea generale del 10 giugno 2023

Movimento politico costituito il 17 febbraio 2023 - Candidato membro effettivo dal 25 aprile 2023 (l'adesione sarà ratificata dalla III assemblea generale entro il 2023)

Il movimento politico Rumâgna Unida si è costituito il 17 febbraio 2023, come gemmazione dell'esperienza dello storico Movimento per l'Autonomia della Romagna (MAR).

Con una lettera del 17 aprile 2023, d'intesa con il MAR e con la presidenza di Autonomie e Ambiente, il partito ha chiesto l'adesione alla sorellanza. E' stata concordata la data simbolica del 25 aprile 2023, come giorno inaugurale, in onore delle tradizioni antifasciste, socialiste, popolari, libertarie e democratiche della Repubblica delle Autonomie, che hanno in Romagna una delle loro più feconde culle.

Rumâgna Unida si impegna per la costituzione di una regione autonoma inclusiva di tutta la Romagna, sentita la volontà delle popolazioni romagnole e nel rispetto delle autonomie delle vicine province emiliane e delle regioni confinanti.

Dalla Premessa allo statuto del partito romagnolista Rumâgna Unida

La Romagna è una regione storica d'Italia dalle caratteristiche uniche e distinte. Attualmente non vede riconosciuta la propria autonomia amministrativa. Obiettivo di Rumâgna Unida è il raggiungimento della Romagna regione d'Italia e d’Europa.

Le peculiarità della Romagna sono il suo inestimabile patrimonio, il quale solo ed esclusivamente con una propria autonomia potrà essere valorizzato all’interno del quadro istituzionale nazionale, europeo e internazionale: democrazia, sussidiarietà e decentramento del potere sono l’ambito ideale per governare i processi e le politiche pubbliche che determinano - in un mondo sempre più globalizzato - la vita sociale ed economica della comunità romagnola.

Con questo spirito e con autentico amore, in massima armonia con le altre regioni sorelle, intendiamo proporre per il nostro territorio una precisa visione di futuro. Il senso della lotta democratica che intendiamo affrontare si concretizza nel rimettere al centro il cittadino nel suo rapporto con le istituzioni e nel rafforzare la dimensione collettiva di una comunità che ha le proprie differenti necessità non tutelabili da un sistema centralistico.

Iniziamo questo cammino mossi tanto dall’esigenza di alzare una voce fiera - finora mancante in politica - in difesa della Romagna, quanto dalla fedeltà alle nostre nobili radici popolari, repubblicane, democratiche. Consapevoli della storia della comunità romagnola e dei suoi protagonisti, forti dei nostri valori provenienti dai padri fondatori della battaglia romagnolista Aldo Spallicci (1886 – 1973), Giovanni Braschi (1891 – 1959), Stefano Servadei (1923 – 2016), Lorenzo Cappelli (1922 – 2015) e dalla storia del Movimento per l’Autonomia della Romagna che li ha nobilmente trasmessi alle future generazioni, siamo animati dalla massima lungimiranza e dal massimo orgoglio nel proporre un’idea di Romagna coesa, aperta e innovativa.

Senza proporre semplificazioni di comodo, scegliendo né scorciatoie né strade irrealizzabili, la nostra proposta politica vuole rispondere alle sfide della modernità valorizzando l’inassimilabile originalità della Romagna, perfettamente capace di assumere decisioni in completa autonomia (svincolati da logiche politiche centraliste). Per salvaguardare e consolidare l’autogoverno romagnolo, riconosciamo l’istituzione europea come unione di popoli e attuiamo la nostra massima collaborazione per un suo miglioramento democratico.

Una proposta che cerca di farsi carico dei principi che animano storicamente i romagnoli: l’intolleranza a ogni ingiustizia, la libertà, la lotta agli oppressori e alle oppressioni, l’umanità, la solidarietà pragmatica, il senso di comunità e cooperazione, l’apertura e il rispetto reciproco.

Un insieme di persone, quindi, che non giocano d’azzardo con l’Autonomia e con il futuro, che non parlano a sproposito di autonomismi, ma sanno affrontare efficacemente la complessità delle sfide che la Romagna ha davanti.

Un soffio di grazia:
nobiltà carnale e dorata,
profondità dorata degli occhi:
guerriera, amante, mistica,
benigna di nobiltà umana
antica Romagna.
Dino Campana (1885 – 1932)

 

Per maggiori informazioni si contatti il presidente provvisorio, fondatore e garante, Samuele Albonetti:

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Siamo persone d'altri tempi, quelli futuri

Un approfondimento sui lavori del 16 maggio 2024, giovedì scorso, a Milano, presso Slow Mill (quartiere Isola), nell'incontro promosso da EUROPEAN FREE ALLIANCE (EFA) e AUTONOMIE E AMBIENTE (AeA) - a cura dell'ufficio stampa (Alberto Mazzotti)

A Milano ci siamo ritrovati per una lunga giornata di lavoro, dimostrando ancora una volta che siamo persone d'altri tempi, quelli futuri. Siamo andati ben oltre l'agenda di protesta democratica e civile, contro tutte le leggi elettorali ingiuste e in difesa delle autonomie locali di fronte al governo italiano più centralista della storia, che era pianificata.

Il viticoltore ravennate Giovanni Poggiali, da sempre sostenitore dell’autonomia romagnola e candidato nelle liste di Azione-Siamo Europei alle prossime elezioni europee, è stato presentato ufficialmente nel nostro evento internazionale del 16 maggio scorso. Giovanni Poggiali è il principale punto di riferimento per l’impegno EFA e AeA per la democrazia, la sussidiarietà, il federalismo in Italia e in Europa.

L’incontro si è aperto, come sempre accade nella rete Autonomie e Ambiente, con l'appello alla liberazione di tutti coloro che soffrono: gli ostaggi, i civili straziati dalla forza degli eserciti moderni, di tutti i prigionieri politici.

Ha avuto come principali protagonisti la presidente di EFA, la basca Lorena Lopez, e la giovanissima leader europea Maylis Rossberg, della minoranza danese nel nord della Germania. Accanto a loro, il vicepresidente e segretario di Autonomia e Ambiente, Mauro Vaiani, e i membri di movimenti autonomisti di varie regioni d’Italia, dalla Lombardia alla Sardegna, dal Friuli al Veneto, dalla Romagna alla Toscana.

Mauro Vaiani ha introdotto l’incontro con una denuncia politica. “La rete autonomista europea EFA, con il proprio braccio italiano Autonomie e Ambiente, stava lavorando da un anno per partecipare alle Elezioni Europee con una proposta che sarebbe stata largamente inclusiva e rappresentativa di tutte le componenti più progressiste, liberali, popolari del territorialismo del XXI secolo. Ma la legge 38 del 25 marzo 2024 ha escluso dalle elezioni, a meno di due mesi dalla presentazione, una mezza dozzina di famiglie politiche europee più piccole, fra cui la nostra”.

L’incontro di Milano ha confermato però che Autonomie e Ambiente ha reagito con la veraforza di un sorriso a questa ingiustizia, mettendo in campo tante azioni positive e costruttive.

 1989 smiling boy ragazzo che sorride

Prima di tutto, AeA parteciperà comunque con un proprio rappresentante alle imminenti elezioni europee: il viticoltore romagnolo Giovanni Poggiali, un autonomista di prestigio italiano e internazionale, è candidato nella circoscrizione Nord-Est all’interno della lista “Azione-Siamo Europei”.

Inoltre, Autonomie e Ambiente ha promosso e sostiene centinaia di liste civiche e autonomiste presentatesi alle elezioni comunali in tutta Italia. Ne hanno parlato Riccardo Galimberti di RiBella Firenze, e soprattutto, come movimento ospite, Giuseppe Olivieri ed Enrico Chiapparoli di Lombardia Civica.

Infine, la rete autonomista ha aderito al Comitato Referendario per la Rappresentanza che, ispirandosi alle lotte dell'avvocato Carlo Felice Besostri per i diritti elettorali dei cittadini, propone l'abrogazione delle parti più deteriori del  Rosatellum.

“EFA è una delle dieci famiglie politiche europee riconosciute dall’Unione, l’unica che rappresenti davvero le autonomie regionali. Associa 40 partiti in 20 stati diversi.” – ha spiegato la presidente Lorena Lopez, che assieme alla giovane spitzenkandidatin Maylis Rossberg sta girando l’Europa in queste settimane, incontrando le reti autonomiste in varie regioni, dalla Tracia alla Macedonia, dalla Carinzia alla Catalogna, dall’Alsazia alla Corsica.

“Anche se una sinistra decisione della attuale maggioranza parlamentare italiana ha impedito a EFA di presentare una propria lista in Italia, siamo onorati di poter vedere comunque rappresentata la nostra rete grazie alla candidatura di Giovanni Poggiali. Noi continueremo a batterci per vari obiettivi che sono vitali per un futuro democratico europeo: il riconoscimento delle diversità territoriali e regionali all’interno degli stati membri e un processo decisionale che sia fondato su autentica sussidiarietà.” ha continuato Lorena Lopez.

Maylis Rossberg, la "spitzenkandidatin" di EFA per la prossima presidenza europea, ha spiegato: “La nostra è una candidatura simbolica, visti i rapporti di forza, ma incarna le minoranze, i territori, gli interessi delle comunità locali, a partire dalle più piccole e marginali. Stiamo ricevendo un seguito sempre maggiore in tutta Europa.”.

“Sono orgoglioso di rappresentare, unico in Italia, la rete di Autonomia e Ambiente alle elezioni europee.” – ha detto Giovanni Poggiali - “Essere riusciti a far partecipare le autonomie in una coalizione riformista seria e plurale come quella di Azione-Siamo Europei è già una vittoria per tutti noi. Credo fermamente che serva un’Unione Europea più forte e unita, ma basata sempre più sulle diversità dei singoli territori. L’esempio del vino – il mondo che conosco da sempre – va proprio in questa direzione: si diventa più forti quanto più si è in grado di evidenziare le singole specificità di ogni territorio”.

Mauro Vaiani ha sottolineato: "E' convinzione delle nostre reti di storico autonomismo e moderno territorialismo, impegnate per le autonomie personali, sociali, che l'Europa sia incompatibile con le concentrazioni di potere. Con questi 27 stati che esercitano insieme un centralismo europeo, senza rinunciare al proprio centralismo statale, non andiamo da nessuna parte. La nostra Europa sarà una confederazione di 270 popoli, territori, regioni. Questa sarà l'unica Europa possibile.".

La responsabile EFA-AeA in Sardegna, Silvia Lidia Fancello, ha portato a Milano un circostanziato e drammatico appello del mondo politico autonomista e identitario sardo contro il centralismo autoritario che vuole svendere la Sardegna alla speculazione dell’eolico facendone la “dinamo” d’Italia.

Thomas Agnoli, giovane attivista veneto, uno dei segretari del Comitato Referendario per la Rappresentanza, ha spiegato la natura dei quesiti con cui un ampio schieramento trasversale di attivisti per la democrazia si propone di abbattere il Rosatellum, una delle leggi elettorali più ingiuste di sempre (che non per nulla verrà esaminata anche dalla CEDU, la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, a seguito del ricorso presentato dallo storico attivista radicale Mario Staderini).

Sono stati presenti ai lavori di Milano esponenti di movimenti e reti di attivismo amiche delle autonomie, fra cui DEMOS, con lo storico ambientalista Piervito Antoniazzi; hanno inviato un messaggio di saluto Adalberto Notarpietro e Mattia Molteni di INSIEME.

Marco Cappato e Francesco Vecchi del movimento paneuropeo per la partecipazione dei cittadini, EUMANS, sono venuti ad incontrare i leader europei e italiani delle autonomie e a porre delle basi di collaborazione per iniziative comuni, dal referendum contro il Rosatellum in Italia, a nuove iniziative civiche dal basso in Europa.

Sul sito e nelle reti sociali di Autonomie e Ambiente sono disponibili ulteriori approfondimenti, materiali video e foto.

Nella foto in alto, da sinistra a destra:

Thomas Agnoli (Comitato Referendario per la Rappresentanza)

Mauro Vaiani (toscano, vicepresidente segretario Autonomie e Ambiente)

Silvia Lidia Fancello (rappresentante EFA-AeA Sardegna)

Lorena López de Lacalle (basca, presidente di EFA)

Maylis Roßberg (danese-tedesca, Spitzenkandidatin EFA)

Enrico Chiapparoli (Lombardia Civica)

Riccardo Galimberti (RiBella Firenze - civismo toscano)

Giovanni Poggiali (fondatore di Romagna Unita, autonomista candidato nel Nordest per la lista "Azione-Siamo Europei")

Giuseppe Olivieri (Lombardia Civica, civismo milanese)

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Ufficio stampa: Alberto Mazzotti, 338 8556129  - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

da Milano, sabato 18 maggio 2024, vigilia di Pentecoste