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Union Valdotaine

Al via la Commissione dei 10 per la ricomposizione autonomista in Valle d'Aosta

Il Comitato federale della Union Valdôtaine, lo scorso 13 novembre 2023, e nello stesso giorno gli esecutivi di Alliance Valdôtaine e MOUV’-Vda Unie, hanno nominato i 10 membri della Commission Spéciale, che è incaricata di dare attuazione alla ricomposizione dell'area autonomista valdostana. Sarà la stessa "Commission de dix" a coordinare l'impegno unitario degli autonomisti valdostani per le elezioni europee 2024. La Commissione nominerà nel suo seno un "Président-Rapporteur".

I dieci eletti sono: Diego Bovard, Osvaldo Chabod, Daniele De Giorgis, Diego Empereur et Sylvie Hugonin (i cinque espressi dalla Union Valdôtaine); Alessandro Giovenzi, Patrizia Morelli, Sandro Nogara, Flavio Peinetti et Eloïse Villaz (i cinque designati da Alliance Valdôtaine e MOUV’-Vda Unie).

Per approfondire:

https://www.lepeuplevaldotain.it/blog/la-commission-speciale-a-ete-nommee/

https://www.unionvaldotaine.org/

A cura della segreteria interterritoriale - Aosta, 18 novembre 2023

 

Autonomisti in rinnovamento, unico argine al centralismo

  • Autore: Erik Lavévaz, Union Valdôtaine (già presidente della Valle d'Aosta) - Aosta-Trento, 12 aprile 2023

Il Nuovo Trentino ha pubblicato stamane un altro importante contributo dalla nostra rete per la Repubblica delle Autonomie, l'intervento di Erik Lavévaz, esponente della Union Valdôtaine e già presidente della Valle d'Aosta. D'accordo con il direttore Paolo Mantovan pubblichiamo qui, in serata, l'intervento integrale (titolo originale: Autonomie storiche al lavoro per il futuro).

L'autonomia speciale Valdostana ha, come quella Trentina, una lunga e articolata storia che si è sviluppata nel corso dei decenni e che ha portato ai nostri territori delle grandi opportunità, non sempre colte appieno. L'Autonomia è uno strumento da sfruttare a pieno per il vero obbiettivo, che è il benessere dei nostri territori.

Viviamo anche nell'estremo Nordovest della Repubblica un momento particolare della politica. Per molto tempo le dinamiche della politica nazionale hanno solo lambito, spesso in maniera quasi impercettibile, la politica della nostra piccola regione, quasi come se le nostre alte vette fossero un limite invalicabile per le sirene della politica romana. Oggi, ahimè, questa dinamica si è drasticamente modificata e anche le nostre montagne sono diventate più permeabili alle ondate di politiche populiste e nazionaliste.

Da un lato sicuramente questo è dovuto alla crescente circolazione, facilitata dalle reti sociali, di messaggi sempre più demagogici, più che alla bontà e alla credibilità delle proposte politiche provenienti da lontano, ma dall'altro, come scriveva in queste pagine poche settimane fa l'amico friulano Roberto Visentin, spesso il risultato politico negativo di una compagine autonomista è da attribuirsi più a demeriti propri che a meriti altrui.

La storia dei movimenti autonomisti valdostani nasce sulle orme della Carta di Chivasso, con una storia che quindi si avvicina agli ottanta anni. Decenni in cui la politica è cambiata molto e nei quali naturalmente anche le vicende umane e personali, che naturalmente sono tanto più incisive quanto più piccole sono le dimensioni della realtà di riferimento, hanno influito in maniera pesante. Il mio movimento, il partito storico autonomista Union Valdôtaine, ha subito scissioni e diaspore, in una progressiva polverizzazione di movimenti autonomisti che ha naturalmente facilitato l'attecchimento di partiti, movimenti e leader della scena politica statale.

Il grande sforzo per invertire questa dinamica divisiva e autolesiva che abbiamo portato avanti in questi ultimi anni si concretizzerà nel corso del 2023 in un evento organizzato in una data simbolica per il mondo autonomista, non solo valdostano: il 18 maggio, data della morte per mano dei nazi-fascisti del martire e padre dell'autonomia valdostana Émile Chanoux. In quella occasione formalizzeremo un percorso di ricomposizione del mondo autonomista, unico vero antidoto alla deriva nazionalista e passaggio necessario per il futuro dell'autonomismo della nostra piccola regione.

Come si dice spesso, l'autonomia richiede sforzi e sacrifici per essere difesa e mantenuta e questo è forse vero oggi più che mai nella storia repubblicana.

Nel nostro piccolo abbiamo portato avanti questi sforzi negli ultimi anni proprio per giungere oggi a poter raccogliere qualche frutto e poter immaginare un futuro per il nostro particolarismo.

Nelle ultime elezioni regionali del 2020 la Lega ha ottenuto la maggioranza relativa con 11 seggi sui 35 disponibili, con un ampio distacco sul secondo partito, l'Union Valdotaine, con 7 seggi. Nonostante questo siamo riusciti a formare una maggioranza con soli movimenti autonomisti e progressisti.

Alle scorse elezioni politiche, storicamente il momento in cui la permeabilità alla politica nazionale è più evidente, nei nostri collegi siamo riusciti ad eleggere con ampio margine il nostro deputato autonomista. La Lega ha invece eletto il senatore per poco più di duecento voti, a causa di una candidatura autonomista parallela, che ha di fatto vanificato gli sforzi degli altri movimenti autonomisti.

Ancora in queste ultime settimane abbiamo avuto una crisi politica all'interno del consiglio regionale. Il dibattitto è stato molto acceso e si è protratto per diversi mesi. Il motivo? Una tensione “filo-governativa-romana” all'interno dei movimenti autonomisti, una visione che nella logica di qualcuno avrebbe visto come una panacea per la stabilità politica regionale un accordo con la Lega Salvini, anche in una logica di facilità di rapporti con il governo romano. Un’idea semplice e pragmatica, apparentemente, ma in realtà una pietra tombale sul percorso, assolutamente vitale, di ricomposizione dei movimenti autonomisti.

Non sempre la soluzione più semplice è la soluzione migliore: l'autonomia e in prospettiva l'autogoverno richiedono impegno e sforzi più importanti, ma che sono ampiamente ripagati dalla prospettiva di essere liberi e responsabili del proprio futuro.

Erik Lavévaz

consigliere regionale Union Valdôtaine e già presidente della Valle d’Aosta

Aosta-Trento, 12 aprile 2023

2023 04 12 Erik Lavevaz fonte RTS

 

 

 

 

 

 

(fonte dell'immagine: https://www.rts.ch/audio-podcast/2020/audio/l-invite-de-la-matinale-erik-lavevaz-president-de-la-vallee-d-aoste-25169059.html)

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Buon congresso Union Valdôtaine

L'Union Valdôtaine (UV) è da oggi a congresso e il Patto Autonomie e Ambiente ha inviato alla presidenza del congresso, alla presidente Cristina Machet e all'on. Franco Manes (rappresentante della Valle d'Aosta alla Camera dei deputati), un messaggio di saluto, a firma del presidente Roberto Visentin, che potete leggere qui.

Altri importanti partiti territoriali storici sono degenerati in caricature dell'autonomismo, in gran parte a causa delle relazioni inquinanti con il leghismo populista e nazionalista. Il PSDAZ e il PATT sono irriconoscibili, dopo pochi anni di salvinismo.

L'Union Valdôtaine invece è un organismo politico vivo, plurale, frequentato da giovani e donne, oltre che da persone di tutti i milieu. Guida la regione autonoma, tutelando i servizi pubblici essenziali e i beni comuni in un momento storico difficilissimo, in cui ai vertici della Repubblica sono salite elite di cultura centralista.

La UV è' tornata in EFA, famiglia politica di cui è stata una delle fondatrici, insieme al Patto per l'Autonomia Friuli-Venezia Giulia e ai Siciliani Liberi (queste ultime forze guida del nostro Patto Autonomie e Ambiente).

Sta infine guidando un processo di ricomposizione e riunificazione di tutte le componenti dell'autonomismo valdostano.

Tanti sinceri auguri di buon lavoro alla nostra forza sorella maggiore.

Prato, 28 ottobre 2023 - a cura della segreteria interterritoriale

 

 

Concluso a Strasburgo il congresso ALE-EFA

Si è concluso ieri a Strasburgo il congresso di Alleanza Libera Europea-European Free Alliance (ALE-EFA), la famiglia politica europea dei popoli, dei territori, delle regioni, di coloro che credono nella sussidiarietà, nell'autodeterminazione, nelle autonomie personali, sociali, territoriali, resistendo a ogni forma di centralismo. I lavori si sono svolti il 13 e il 14 ottobre 2023, nella storica capitale dell'Alsazia, città simbolo della riconciliazione e della costruzione della casa comune europea.

Per ALE-EFA è stato il primo raduno congressuale politico-elettorale nella sua storia ultraquarantennale (come prevedono gli statuti, il partito politico europeo ha sin qui celebrato delle assemblee generali che coinvolgevano un pubblico molto più ristretto di soli delegati delle forze politiche assorellate).

Il congresso ha ratificato all'unanimità un agile manifesto per le elezioni europee del prossimo 9 giugno 2024, che sarà reso pubblico a breve.

Inoltre sono state scelte e presentate all'opinione pubblica europea due persone che saranno il ticket degli autonomisti europei per la presidenza della prossima Commissione europea, cioè quelli che la stampa europea chiama gli "spitzenkandidaten" (nella foto sotto): la giovane attivista Maylis Roßberg (Rossberg) del partito regionale Südschleswigsche Wählerverband (SSW), che rappresenta l'autonomismo danese dello stato dello Schleswig-Holstein (uno dei sedici Bundesländer della Repubblica Federale Tedesca);  Raül Romeva i Rueda, economista e dottore di relazioni internazionali, già parlamentare civico-ecologista europeo dal 2004 al 2014 (gruppo Verdi-Ale), già consigliere agli affari esteri della Generalitat (il governo regionale della Catalogna) ai tempi del referendum per l'indipendenza catalana del 1 ottobre 2017 (consultazione duramente repressa dallo stato post-franchista), perseguitato politico imprigionato dalla Spagna per due anni, dalla fine del 2017 alla fine del 2019, oggi aderente al partito Esquerra Republicana de Catalunya (ERC).

2023 10 14 Maylis e Raul spitzenkandidaten ALE EFA

Maylis Roßberge Raül Romeva i Ruedahanno ottenuto il consenso unanime, anzi l'entusiasmo dal congresso, per il loro impegno per un'Europa diversa, per tutti non per pochi (#ForAll è stato uno degli hashtag più popolari del congresso).

Non senza fatica, il congresso ha lavorato su un documento di approfondimento e lavoro politico, non impegnativo per tutte le formazioni politiche che fanno parte dell'Alleanza ma che ha ottenuto il consenso della maggioranza delle forze sorelle. La basca presidente ALE-EFA, Lorena López de Lacalle Arizti, il catalano segretario generale Jordi Solé i Ferrando (che è anche il capogruppo dei parlamentari europei di ALE-EFA, che sono una componente del gruppo Verdi-ALE nel Parlamento europeo) e il giovane consulente politico scozzese Paul Butcher hanno supervisionato questo delicato momento di confronto politico-programmatico. Segnaliamo alcune questioni su cui il dibattito è stato complesso e l'apporto delle forze politiche territoriali della Repubblica Italiana è stato particolarmente ficcante: l'impegno per il superamento del nucleare (non solo per i suoi rischi intrinseci, ma anche per le sue connessioni con il centralismo politico-economico);  il nitido rifiuto di ogni forma di presidenzialismo europeo (l'elezione diretta di capi politici europei sarebbe dominata dai media e dalle lobby, una caricatura della democrazia); la necessità di passare dal pur necessario supporto all'Ucraina all'ancora più urgente "cessate il fuoco", per evitare non solo la distruzione dei territori contesi, ma pericoli ancora più grandi per l'Europa e per il pianeta.

Il congresso ha confermato la solidarietà internazionale come cifra costitutiva dell'identità dell'Alleanza. C'è stato un commosso omaggio agli Armeni dell'Artsakh (Nagorno-Karabakh), che sono stati cacciati dalle loro terre ancestrali dallo sciovinismo azero, una tragedia che non sarà dimenticata, come vorrebbero i fascisti centralisti delle grandi potenze. E' stato confermato il supporto di ALE-EFA per la causa dell'autogoverno della RASD (Repubblica Araba Saharawi Democratica) e dei curdi. E' stata espressa piena solidarietà per le vittime israeliane e palestinesi della violenza, del terrorismo, della guerra, auspicando che si continui a lavorare per la pacifica convivenza fra Gaza, Israele e Cisgiordania.

Sono stati ricordati con commozione dal congresso una madre e un padre del nostro movimento europeo per l'autogoverno di tutti dappertutto: Winifred Margaret (Winnie) Ewing (1929–2023), a lungo deputata europea per la Scozia, che meritò il nomignolo di Madame Écosse; Max Simeoni (1929–2023), medico e politico còrso, già parlamentare europeo per la Corsica, uno dei padri della rinascita dell'autogoverno dell'isola.

Ricordiamo infine i partecipanti provenienti dalla Repubblica Italiana. Erano rappresentate tre forze politiche territoriali cruciali per il futuro della Repubblica delle Autonomie, da Sicilia, Valle d'Aosta e Sardegna.

Il Movimento Siciliani Liberi è stato rappresentato da Elena Gumino (Giuvintú Siciliana Lìbira), Alfonso (Alessandro) Nobile ed Eliana Esposito (foto sotto).

2023 10 14 delegazione Siciliani Liberi

Per la Valle d'Aosta era presente la Union Valdôtaine (UV), rappresentata da Frédéric Piccoli, Diego Bovard e dalla giovane Sylvie Hugonin.

Infine, per il Friuli-Venezia Giulia, era presente il Patto per l'Autonomia (PA-F-VG), rappresentato da Roberto Visentin (che è anche vicepresidente EFA e presidente della nostra rete Patto Autonomie e Ambiente) e, per il giovanile, Gabriele Violino.

Il Patto per l'Autonomia F-VG ha voluto portare al congresso due delegati da altri territori in cui non ci sono ancora forze politiche territoriali strutturate e assorellate a EFA: Silvia (Lidia) Fancello, che in Sardegna è la rappresentante di EFA e AeA; Mauro Vaiani, il garante di OraToscana e, nel Patto Autonomie e Ambiente, impegnato a coordinare la segreteria interterritoriale.

Nella foto di gruppo in alto a sinistra, di corredo al post, da sinistra: Diego Bovard (UV), Gabriele Violino (PA-F-VG), Sylvie Hugonin (UV), Maylis Rossberg (EFA spiztenkandidatin), Frédéric Piccoli (UV), Silvia Lidia Fancello (EFA-AeA in Sardegna), Mauro Vaiani (OraToscana).

A cura della segreteria interterritoriale - Prato, 15 ottobre 2023

 

Essere ancora autonomisti in montagna: possibile e necessario

  • Autore: A cura della segreteria della Assemblada Occitana Valadas (si ringrazia in particolare Mattia Pepino) - Valadas, 25 marzo 2023

Siamo un' organizzazione politica occitanista, aperta, inclusiva e trasversale, forse l'unica con tali connotati presente nelle nostre Valadas che fanno parte della Repubblica Italiana.

Le nostre valli entrano nella storia scritta con l’espansione romana. Il Regno dei Cozii, in Valle Pèllice (Val Pelis), riuscì a mantenere un sostanziale autogoverno rispetto all'Impero Romano almeno fino all'epoca augustea, grazie alla grande duttilità e alla prudenza che sono da sempre caratteristiche della gente di montagna.

Un evento importantissimo avvenne durante il Medioevo, quando, nel 1343, nacque la Repubblica degli Escartons. Nota anche come Carta Magna, la Repubblica si estendeva sui 2 versanti delle montagne (oggi italiano e francese), tra la Valle Varaita e la Alta Val di Susa in Italia, fino a Briancon in Francia.

L’autonomia veniva esercitata attraverso sconti sulla tassazione, che consentirono un florido commercio, un notevole miglioramento socio-economico ed arricchimento culturale, al punto che gli storici parlano di "Paradiso Alpino", o anche di “paradosso alpino”, proprio in riferimento alla Repubblica degli Escartons. Mentre il resto d’Europa soffriva la Peste Nera e le altre crisi del Trecento, si registrò un aumento di istruzione e un'apertura sociale superiore tra le persone di montagna rispetto a quelle di pianura, evento molto raro.

La Repubblica degli Escartons cessò di esistere nel 1713, con il Trattato di Utrecht.

Nei secoli successivi le valli occitane continuarono tuttavia ad essere terre di agricoltori molto intraprendenti, ma anche artigiani, commercianti e maestri. Le valadas, peraltro, diedero rifugio, durante gli anni dell'Inquisizione, al movimento religioso dei Valdesi che furono drammaticamente perseguitati dai potenti della Chiesa Cattolica.

Anche l’avvento della modernità e delle terrificanti guerre e dittature del Novecento non ha spento l’anima occitana. Le nostre valli sono state fra i primi teatri della resistenza al nazifascismo, subendo numerosissime rappresaglie, tra cui spicca l’eccidio di Boves di fine 1943-inizio 1944.

Persone di cultura occitana come Osvaldo Coisson parteciparono alla redazione della Carta di Chivasso del 19 dicembre 1943.

Tuttavia, in particolare nel secondo dopoguerra, le valli occitane subirono, come gran parte dei territori emarginati da nuovi poteri politici e industriali, un drammatico spopolamento. Elva, per esempio, passò dai 1.319 abitanti del 1901 ai 92 del 2016, Vernante dai 4.519 del 1901 ai 1.219 del 2011; Salbertrand dai 1.172 del 1901 ai circa 550 di oggi. L’urbanizzazione e l’industrializzazione delle città di pianura hanno offerto maggiori opportunità, un’alternativa – forse di corto respiro – alla più spartana vita montanara. Purtroppo, con lo spopolamento, i servizi ai cittadini si sono ridotti veramente in montagna. Il turismo, in gran parte fondato sulle seconde case, non basta a compensare ciò che si è perso.

Negli anni '70, in analogia con quanto avvenuto in altri territori europei, in sintonia con il movimento anticoloniale internazionale, una forte riscoperta della cultura e della lingua occitana è stata portata avanti in particolar modo a livello musicale e culturale ma anche a livello politico. Va ricordata la figura di François Fontan (in occitano Francés Fontan), un grande occitanista di Nizza, trasferitosi a Frassino in Val Varacha, Fontan fu il fondatore del PNO (Parti Nationaliste Occitan) in Francia e del MAO (Movimento Autonomista Occitano) in Italia.

Il MAO è stato attivo indicativamente fino al 1985 ed ha ottenuto importanti risultati per la tutela dell’Occitania, come il riconoscimento della madrelingua occitana con la Legge 482/99.

Negli anni di attività del MAO molti comuni hanno messo la bandiera occitana assieme a quella europea ed italiana dai balconi dei municipi, mentre altri hanno inserito il doppio cartello del nome del comune in italiano – occitano.

Nel XXI secolo, finito il ventennio in cui le autonomie sono state messe in pericolo dal grande equivoco leghista e nordista, è tempo che riparta l’azione politica occitanista. Il poco che è stato ottenuto, in termini di riconoscimento dell’identità occitana, non è infatti al sicuro, senza il ritorno alla politica.

Il compito principale del movimento autonomista occitano è in fondo semplice: l’autogoverno delle nostre valadas, attraverso istituzioni di autogoverno, che facendo rete fra di loro, dovrebbero avere una dignità cantonale almeno pari a quella di una provincia autonoma delle valli occitane.

Le montagne – non solo quelle occitane, perché il tema dell’autogoverno riguarda ogni territorio – devono poter gestire in autonomia le proprie risorse. Nessun altro, da fuori, ha il diritto di dirci come dobbiamo vivere! Perché la montagna è prima di tutto patrimonio e responsabilità di chi la vive!

Per questo, verso la fine degli anni Dieci, l’occitanismo ha iniziato a ristrutturarsi politicamente. Come Assemblada Occitana Valadas, in connessione con il movimento occitano interterritoriale, portiamo avanti questa prospettiva di autogoverno, insieme con le battaglie locali di ogni giorno, cercando di ottenere il massimo per il territorio! Un esempio è il nostro forte attivismo a favore della ferrovia Cuneo-Nizza, arrivando ad essere protagonisti della vittoria di questo antico bene comune al concorso "Luoghi del cuore" del FAI.

Siamo storicamente in fecondi rapporti con la Union Valdôtaine e, più recentemente, con i Liberi Elettori Piemontesi animati da Milian Racca.

Abbiamo avviato, grazie al lavoro comune nel Forum 2043, un progetto politico con Autonomie e Ambiente e con EFA, per riportare nel Parlamento europeo, le nostre istanze di autogoverno, insieme con tutti gli altri territori che resistono al centralismo italiano e francese.

Valadas, 25 marzo 2023

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Franco Manes: freniamo sul cibo sintetico

Franco Manes, deputato eletto della Valle d'Aosta (lista VALLÉE D'AOSTE - AUTONOMIE PROGRÈS FÉDÉRALISME) è intervenuto oggi alla Camera in favore di una frenata in materia di cibi sintetici (fra i quali la carne coltivata). Della nostra cultura delle autonomie personali, sociali, territoriali, non fanno parte inutili proibizionismi, ma quello della produzione industriale di cibo sintetico è un terreno minato, su cui deve prevalere il principio di precauzione. Manes ha ricordato oggi alla Camera quanto sia delicato e prezioso il rapporto fra l'essere umano, le tradizioni agricole e di produzione animale, il territorio. Al di là dei limiti evidenti del disegno di legge presentato dal ministro Lollobrigida, oggi all'esame dell'aula, non si può e non si deve dare per scontata l'accettazione della "libera circolazione" di cibo sintetico, magari con denominazioni ambigue e fuorvianti, nel mercato comune continentale. Il tema dovrà essere attentamente sorvegliato in sede europea e anche in molte sedi internazionali, in difesa della produzione locale e tradizionale e dell'integrità delle nostre economie locali, che vogliamo conservare vive per il bene delle generazioni future.

A cura della segreteria interterritoriale - Roma, 16 novembre 2023

 

 

 

I territori protagonisti di EFA

Siciliani Liberi, Union Valdôtaine, Patto per l'Autonomia F-VG protagonisti nell'assemblea di European Free Alliance (EFA)

Si è svolta ieri, 4 maggio 2023, l'assemblea generale della famiglia politica europea European Free Alleance (EFA), raggruppamento di una quarantina fra partiti, movimenti, gruppi e attivisti territoriali. EFA ha una rappresentanza parlamentare al Parlamento europeo, nel gruppo Greens-EFA.

Il giovane movimento Siciliani Liberi e la nostra forza sorella maggiore, la Union Valdôtaine, sono state definitivamente confermate, senza opposizioni, come parte integrante di EFA.

"È una grande soddisfazione e motivo di orgoglio, per me, avere contribuito al raggiungimento di questo traguardo. Un percorso che parte da lontano e per il quale abbiamo lavorato da oltre quattro anni; lo abbiamo terminato anche grazie alle nostre forze sorelle in Italia che sono parte della rete Autonomie e Ambiente". È così che si esprime Alfonso Nobile, delegato di Siciliani Liberi all'assemblea generale EFA, nonché responsabile per i rapporti con EFA e con AeA e membro della Segreteria Politica di Siciliani Liberi.

Nel corso della stessa assemblea è stata approvata una mozione politica redatta e presentata da Siciliani Liberi, per la revisione in senso democratico delle leggi elettorali (un tema molto caro a tutte le forze della sorellanza AeA), abolendo le soglie elettorali. La mozione di Siciliani Liberi è stata appoggiata anche dal Patto per l'Autonomia Friuli - Venezia Giulia (la forza che guida la rete interterritoriale AeA) e altre forze territoriali.

Alfonso Nobile ha aggiunto che l'impegno siciliano e delle forze sorelle in Europa continuerà, per difendere posizioni importanti che sono trascurate dai media conformisti. Ha ribadito, per conto di tutta la sorellanza AeA, la nostra contrarietà al progetto di Ponte sullo Stretto di Messina (smargiassata tipica di tutti gli aspiranti "sindaci", podestà, napoleoni, faraoni d'Italia).

Udine, 5 maggio 2023

A cura della segreteria - Si ringrazia per la corrispondenza l'Ufficio stampa dei Siciliani Liberi - tel. 347 1671731 - mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

Il 2 x 1000 e il prossimo futuro politico

Il 2 X 1000 (due per mille) ai partiti politici è ormai da dieci anni, per effetto del DECRETO-LEGGE 28 dicembre 2013, n. 149,  una poche fonti di autofinanziamento per la politica. L'opzione è usata ancora da un numero ristretto di cittadini, appena 3 contribuenti su 100 se ne avvalgono, ma le statistiche disponibili degli anni passati ci fanno capire che quei pochi hanno inciso almeno un po' nella politica italiana: Partito Democratico e Alleanza Nazionale, che sono in testa alle opzioni dei cittadini, sono anche il principale partito rispettivamente dell'opposizione e della maggioranza.

Il 2 X 1000 è la modalità giusta per finanziare la politica? O sarebbero meglio, per esempio, servizi di pari opportunità per i candidati e poi per gli eletti nel corso del loro mandato? O rimborsi proporzionali al consenso ricevuto? Il dibattito è aperto, ma è anche urgente, perché, per le nostre formazioni politiche territoriali, così come per moltissime altre realtà civiche e ambientaliste locali, le attuali norme del 2013 sono un vetro su cui è difficile arrampicarsi. Qualcosa dovrà essere riformato, per ampliare la platea delle comunità politiche che accedono al due per mille o ad altre risorse.

Per le dichiarazioni dei redditi 2023 (redditi 2022), i cittadini troveranno fra le opzioni una sola formazione politica con cui Autonomie e Ambiente è connessa: la Union Valdôtaine, con il codice Y27.

A cura della segreteria di Autonomie e Ambiente - 2 maggio 2023

 

 

Joël Farcoz alla guida di UV - Il messaggio AeA-EFA

Joël Farcoz, ingegnere trentaseienne di Gignod, è il nuovo presidente dell'Réunion".

Daniele De Giorgis, ha ottenuto 113 voti (due i voti nulli).

Insieme al presidente Farcoz diventa vicepresidente Patrizia Morelli (che aveva in passato partecipato alla stagione di ALPE come movimento autonomo). Tesoriere diventa Michel Savin.

Si tratta di un evidente cambiamento. Nel programma politico di Farcoz abbiamo percepito una comprensione più nitida dei problemi del centralismo italiano ed europeo, che Autonomie e Ambiente ed EFA sperano di poter affrontare insieme all'Union.

Al congresso, EFA e Autonomie e Ambiente hanno inviato una lettera aperta, che pubblichiamo qui integralmente:

Lettre ouverte à la Union Valdôtaine

Gentili persone amiche della Union Valdôtaine,

vi scriviamo nell’occasione del vostro congresso straordinario per la ricomposizione dell’autonomismo valdostano, per augurarvi il miglior esito dei vostri lavori.

Ormai sono quasi cinque anni che Autonomie e Ambiente ha aperto una nuova stagione di collaborazione politica interterritoriale fra movimenti storicamente autonomisti e modernamente territorialisti di tutta la Repubblica Italiana, in stretto raccordo con la nostra famiglia politica europea, EFA-ALE, l’Alleanza Libera Europea.

Dopo una troppo lunga interruzione, la UV e le forze sorelle di Autonomie e Ambiente sono oggi di nuovo insieme in EFA. E’ stato un passaggio importante, ma a noi pare evidente che sia solamente un punto di partenza per affrontare insieme sfide ben più impegnative.

Nonostante i nostri limiti e i nostri errori, andrebbero colti alcuni segnali di speranza. Si stanno diradando gravi equivoci che sono stati la palla ai nostri piedi per decenni. I nostri valori autonomisti non sono più ostaggio di un leghismo degenerato in neonazionalismo. Alcuni autonomismi compromessi in liaisonsdangereuses si stanno dissolvendo. Grazie anche al lavoro politico-culturale del Forum 2043, ci stiamo affrancando da parecchi ciarlatani.

Questo aumenta le nostre responsabilità in un tempo in cui le autonomie personali, sociali e territoriali sono in grave pericolo. Nuove forme di centralismo autoritario stanno stravolgendo la vita economica, sociale, culturale. Le concentrazioni di potere finanziario e tecnologico fanno tremare coloro che, come noi, hanno a cuore le diversità, le biodiversità, le generazioni future.

Pensare che le nostre identità territoriali possano sopravvivere al riparo degli attuali ordinamenti giuridici (gli Statuti, la Costituzione, i Trattati europei), senza una vigorosa ripresa d’iniziativa politica, sarebbe illusorio.

Due questioni politiche sono urgenti, fra tante altre, e pazienza se esse non sono considerate abbastanza “popolari”: 1) contrastare l’elezione diretta del “podestà” d’Italia, perché essa sarebbe la fine della Repubblica delle Autonomie come noi l’abbiamo ereditata dai nostri padri, oltre che un tradimento dei valori della Carta di Chivasso; 2) lottare per la rappresentanza, ponendo fine allo scandalo di leggi elettorali ingiuste, cominciando dall’abrogazione delle parti più vergognose del Rosatellum (Autonomie e Ambiente è copromotrice dei referendum abrogativi appena avviati) ed arrivando a correggerne molte altre, a cominciare da quella europea.

Rafforziamo quindi la nostra collaborazione, perché le libertà, la pace, la giustizia, la salvaguardia del Creato non saranno possibili senza l’energia delle autonomie!

Sin da ora vi invitiamo alla nostra prossima assemblea generale, che si terrà nel primo autunno in Romagna (entro il prossimo 11 novembre 2024, V anniversario della fondazione di Autonomie e Ambiente). Non come ospiti ma – speriamo – come coprotagonisti di una nuova stagione di lavoro politico interterritoriale, che torni a essere d’ispirazione per tutti i movimenti autonomisti d’Europa e del mondo, riprendendo in questo XXI secolo le luminose intuizioni di Bruno Salvadori.

Grazie e a presto, quindi.

Udine – Bruxelles, domenica 16 giugno 2024

Roberto Visentin
presidente di Autonomie e Ambiente
vicepresidente di EFA-ALE

 

 

Parole vive per le autonomie e l'ambiente - Tutti gli interventi e le conclusioni politiche

Sabato 11 marzo 2023 si è tenuto il seminario online organizzato dal Forum 2043, in collaborazione con Autonomie e Ambiente, sul tema "Parole vive per le autonomie e l'ambiente - Rilettura integrale della Carta di Chivasso". Siamo già entrati nell'ottantesimo anno da quando la Carta fu scritta, nel 1943, eppure le parole di Chivasso sono vive, giovani, profumano di primavera per la democrazia, le autonomie, l'ambiente, la pace,  la libertà. Sono ancora essenziali per coloro che credono nella Repubblica delle Autonomie, nell'Europa dei popoli, in un mondo liberato da autoritarismi, colonialismi e militarismi.

Com'era nelle intenzioni degli organizzatori, il seminario ha rafforzato tutti i movimenti civici, ambientalisti, storicamente autonomisti, modernamente decentralisti, che hanno partecipato. Essi hanno il compito di portare avanti la visione del partigiano e martire Émile Chanoux e promuovere gli ideali di autogoverno dei territori, sussidiarietà verticale e orizzontale, autonomie personali, sociali e territoriali, che sono incisi nella Costituzione italiana, grazie all’impegno di padri costituenti come Giulio Bordon, Piero Calamandrei, Tristano Codignola, Andrea Finocchiaro Aprile, Emilio Lussu, Aldo Spallicci, Tiziano Tessitori.

Le due sessioni, di un'ora ciascuna circa, sono state registrate e sono disponibili attraverso l'archivio politico multimediale di Radio Radicale:

https://www.radioradicale.it/scheda/693128/parole-vive-per-le-autonomie-e-lambiente

Sul canale YouTube di Autonomie e Ambiente è stata pubblicata, in estratto, la lettura pubblica integrale della Carta di Chivasso.

Come ha sintetizzato Roberto Visentin (presidenza Autonomie e Ambiente, AeA) nelle sue conclusioni, la Carta di Chivasso è ciò che ci unisce e ci definisce. I suoi valori ci sostengono e ci consentono di essere come acqua nel deserto della politica di questa incompiuta "Repubblica delle Autonomie". Le nostre sconfitte sono lezioni. Le nostre differenze sono attrezzi per affrontare e realizzare davvero, territorio per territorio, il grande cambiamento ambientale che ci aspetta.

Hanno partecipato, fra gli altri, Massimo Moretuzzo (nella foto), candidato alla presidenza del Friuli - Venezia Giulia alle elezioni dei prossimi 2-3 aprile 2023, esponente autonomista, civico, ambientalista del Patto per l'Autonomia, sostenuto da gran parte del centrosinistra. E' intervenuto anche Erik Lavevaz, già presidente della Valle d'Aosta, ed esponente dell'Union Valdôtaine, fortemente impegnato nel profondo rinnovamento in corso all'interno dello storico Mouvement e per la ricomposizione delle posizioni autonomiste, che devono riunirsi contro l'eterno ritorno del centralismo.

La rete di Autonomie e Ambiente (AeA) è una larga e inclusiva sorellanza di forze e gruppi politici territoriali attivi nelle varie regioni e province autonome della Repubblica Italiana. Con la collaborazione della famiglia politica europea degli autonomisti, l'Alleanza Libera Europea (ALE - European Free Alliance, EFA), si sta organizzando per la partecipazione alle elezioni europee del 2024.

Di seguito la sinossi completa dell'evento:

2022 07 06 repubblica delle autonomie ancora diversificata FORUM 2043 piccola

Sabato 11 marzo 2023 ore 16-18

Seminario pubblico

PAROLE VIVE

PER LE AUTONOMIE
E L'AMBIENTE

Evento organizzato dal Forum 2043
in collaborazione con Autonomie e Ambiente

Interventi

Parte prima ore 16-17

Mauro Vaiani (OraToscana – segreteria di Autonomie e Ambiente – coordinamento Forum 2043) - Apertura lavori

Eliana Esposito (Siciliani Liberi) – Canto dell’autogoverno

Mauro Vaiani – Introduzione

Sara Borchi e Stefano Fiaschi – Lettura integrale della Carta di Chivasso

Massimo Moretuzzo (Patto per l’Autonomia Friuli-Venezia Giulia)

Erik Lavevaz (Union Valdôtaine – già presidente della Valle d’Aosta)

Silvia Fancello "Lidia" (rappresentante EFA-ALE e referente AeA in Sardegna)

Alfonso Nobile, "Alessandro" (Siciliani Liberi)

Andrea Acquarone (autonomista ligure e animatore di "Che l'inse!")

Claudia Zuncheddu (Sardigna Libera, attivista per l'autogoverno e per la salute in Sardegna)

Parte seconda ore 17-18.00

Samuele Albonetti (Rumâgna Unida, già coordinatore del Movimento per l’Autonomia della Romagna)

Maria Luisa Stroppiana (Assemblada Occitana - Valadas)

Gino Giammarino (editore e attivista per l'autogoverno di Napoli e del Sud, Forum 2043)

Walter Pruner (autonomista trentino)

Silvia Fancello "Lidia" (rappresentante EFA-ALE e referente AeA in Sardegna)

Giovanna Casagrande (Sardegna Possibile)

Alfonso Nobile, "Alessandro" (Siciliani Liberi)

Milian Racca (Liberi Elettori Piemonte)

Roberto Visentin (vicepresidente europeo EFA-ALE, presidente AeA) – Conclusioni politiche

Mauro Vaiani – Saluti finali

A conclusione dell'evento si è lanciato un appello per le donne, la vita, la libertà di tutti, e per la pace, dappertutto, con l’ascolto della canzone Baraye di Shervin Hajipour nella versione remix di DJ Siavash (fonti: https://youtu.be/I0bEMX6Avp0 - https://djsia.com/)

Hanno mandato un messaggio perché non sono potute intervenire le persone amiche:

Alfredo Gatta (Pro Lombardia, vicepresidente di AeA)

Lucia Chessa (RossoMori - Sardegna)

Luana Farina Martinelli (Caminera Noa)

* * *

Per seguire gli sviluppi dell'evento è indispensabile iscriversi al canale Telegram del Forum 2043: https://t.me/Forum2043

Si ringrazia per la collaborazione tecnica e creativa: Renzo Giannini - Il Lampone - https://www.youtube.com/lorenxman

Informazioni: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.