Omaggio al CTLN
Il Forum 2043 rende omaggio, in questo 25 aprile 2024, alle persone e alle comunità di Toscana le quali, insieme a tutti gli altri territori dell’Appennino centrale, ottant’anni fa soffrirono il passaggio del fronte, le gratuite e atroci sofferenze che i nazifascisti riservarono alle popolazioni durante il loro ritiro verso nord, nel 1944. Subirono anche bombardamenti atroci da parte degli Alleati, per non dimenticare che la guerra moderna aveva già raggiunto allora, a metà del XX secolo, capacità distruttive immani, che non risparmiavano né la popolazione inerme, né l’ecosistema.
Dopo la conquista (e la distruzione) di Montecassino, il 17 maggio 1944, e la liberazione di Roma, il 4 giugno, da parte degli Alleati, le armate tedesche in Italia e i loro alleati repubblichini si ritirano verso nord, finendo per attestarsi lungo la "Grüne Linie" (Linea Verde), più conosciuta col nome di "Linea Gotica". La linea consisteva in una lunga serie di fortificazioni dal Tirreno all'Adriatico, che riuscì a fermare il fronte italiano per otto lunghi mesi. Da Carrara a Rimini, lungo un fronte di oltre 300 chilometri, che si snodava lungo i rilievi appenninici, la Linea Gotica tenne dall’agosto del 1944 all’aprile 1945. Per molti apuani, toscani e romagnoli significò un anno di guerra e di dolore in più.
In quel tragico 1944 coloro che si diedero alla macchia, che organizzarono nuclei di resistenza, che fondarono comitati di liberazione, avevano però già cominciato a suonare la campana della libertà e rianimato una speranza di pace. Un ruolo tutt’altro che secondario, in quell’anno di dolore e di liberazione, fu svolto dal Comitato Toscano di Liberazione Nazionale, il CTLN.
Omaggio al CTLN, il comitato dei coraggiosi resistenti toscani
pionieri della Repubblica delle Autonomie
a cura di OraToscana
Firenze, 25 aprile 2024, Festa della Liberazione
Il Comitato toscano di liberazione nazionale (CTLN) fu attivo dal 9 ottobre 1943 al 26 giugno 1946. Fu l'organo politico della Resistenza toscana. I partiti che dettero vita al CTLN furono il Partito comunista italiano (PCI), il Partito socialista italiano di unità proletaria (PSIUP), il Partito d'azione (PDA), la Democrazia cristiana (DC) e il Partito liberale italiano (PLI).
Il CTLN tese fin dalla sua costituzione a presentarsi non solo come guida politica della lotta resistenziale ma anche e soprattutto come istituzione di autogoverno del territorio liberato dall'occupazione nazifascista.
Già il 2 novembre 1943 il CTLN proclamò solennemente che avrebbe proceduto appena possibile ad un'autonoma assunzione dei poteri, politici e amministrativi nei territori della Toscana, immaginandone la ricostruzione economica, sociale, culturale ma anche istituzionali, con audaci progetti democratici e autonomisti.
Ricordiamo che era agli ordini del CTLN la formazione partigiana dei “Lupi Neri”, di cui faceva parte l’amato Lanciotto Ballerini, caduto con onore il 3 gennaio 1944 presso le Case di Valibona, sui monti della Calvana. Lanciotto è una figura importante, icona di una Resistenza libertaria, plurale, umanitaria, per il suo comune di Campi Bisenzio, ma anche per Prato (la Casa del popolo di Mezzana, circolo ARCI, è a lui intitolata e ha celebrato quest’anno l’ottantesimo del suo martirio).
Fra le persone che svolsero un ruolo di primo piano nella Resistenza toscana e nel CTLN, correndo il rischio di ometterne moltissimi, ricordiamo Foscolo Lombardi, Aldobrando Medici Tornaquinci, Enzo Enriques Agnoletti, Tristano Codignola, Francesco Berti, Raffaello Ramat, Orazio Barbieri, Carlo Ludovico Ragghianti, Luigi Boniforti, Paolo Barile, Gian Paolo Meucci, Mario Augusto Martini.
In un manifesto ai Toscani approvato dal CTLN il 7 giugno 1944 e reso pubblico il 14 dello stesso mese, l'assunzione dei poteri venne rappresentata come la necessità di "meritarsi la libertà", chiamando la popolazione alla mobilitazione generale e presentando lo stesso Comitato come rappresentante del popolo e autorità politica ai cui ordini, d'accordo con le autorità alleate, obbedivano le formazioni partigiane e tutti i cittadini liberi.
Il CTLN pubblicò un quotidiano, anzi "Il quotidiano della Resistenza": La nazione del popolo. L'organo del CTLN uscì dall' 11 agosto 1944 al 3 luglio 1946.
Alla vigilia dell'11 agosto 1944, giorno della battaglia per la liberazione di Firenze, il CTLN si dotò di una struttura organizzativa per il governo dei rioni urbani e delle frazioni rurali liberate.
Nel 1945 la relazione di Eugenio Artom e Vittorio Santoli a un incontro del CTLN ricordava “che la ricostruzione non potrà essere opera soltanto del Governo [...] bisogna ricordare che è necessario liberarci da mal costume italiano che già preesisteva al fascismo e che il fascismo ha più radicato nei nostri animi, di tutto attendere dall’alto in una passiva aspettazione del miracolo: se al governo incombe un compito decisivo, altri ugualmente grandi, ugualmente vitali spettano agli uomini ed agli organismi della periferia”.
Dopo la Liberazione, pur nel progressivo svuotarsi dei propri poteri, ceduti alle istituzioni pre-fasciste che man mano venivano ripristinate, il CTLN rimase in funzione per l'opera di ricostruzione materiale e rinnovamento morale, per promuovere con energia per l'opera di assistenza e di miglioramento sociale e infine per esercitare una influenza politica in favore della erigenda Repubblica delle Autonomie, contro possibili risorgenze del fascismo e di ogni forma di centralismo.
Il Comitato si sciolse il 26 giugno 1946. L’insegna del Pegaso alato, che era stato il simbolo del CTLN, fu conservata prima dal Comune di Firenze e, dal 1975, dalla Regione Toscana.
Gli ideali di autogoverno democratico locale e territoriale del CTLN sono una grande eredità, a cui i partiti popolari toscani (il PCI, il PSI, la DC, ma anche le formazioni repubblicane e liberali, persino alcuni esponenti conservatori del MSI, infine i movimenti civici e ambientalisti e i primi genuini leghisti) rimasero fedeli, nonostante la lenta degenerazione e poi la crisi della partitocrazia, almeno fino agli anni Novanta.
Oggi quegli ideali in Toscana, in Italia, in Europa, sotto le attuali ondate di pericoloso conformismo centralista che avvelenano politica e cultura, sembrano deboli e minoritari, ma in realtà sono ancora vivi grazie al civismo contemporaneo presente in ogni comune toscano (e in realtà in tutta Italia e oltre), al moderno territorialismo degli eredi della Carta di Chivasso, di OraToscana, di Autonomie e Ambiente, di European Free Alliance. Il nostro compito storicamente autonomista e modernamente territorialista è più attuale che mai, contro gli aspiranti podestà d'Italia, napoleone d'Europa, tiranni della globalizzazione.
Animo quindi e buon 25 aprile 2024!
Fonti e inviti all’approfondimento:
Ballini, Pier Luigi - Un quotidiano della Resistenza : La nazione del popolo : organo del Comitato toscano di liberazione nazionale, 11 agosto 1944-3 luglio 1946 - 2008 - Polistampa
https://diversotoscana.blogspot.com/2019/04/il-25-aprile-per-me-e-ctln.html
https://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/pagina.pl?TipoPag=prodente&Chiave=53403 (dove si trovano i riferimenti bibliografici su “L'ipotesi toscana di fondazione della Repubblica”, in La ricostruzione in Toscana dal CLN ai partiti", vol. I: Il Comitato Toscano di Liberazione Nazionale, a cura di E. Rotelli, Bologna, Il Mulino, 1981
https://www.istoresistenzatoscana.it/wp-content/uploads/CTLN.pdf (testo di Paolo Mencarelli, dove si trovano ampi riferimenti bibliografici, in particolare ai lavori di Pier Luigi Ballini)
https://www.reteparri.it/wp-content/uploads/ic/IC_242_2006_8_r.pdf – Paolo Mencarelli, uno scritto del 2006
https://museogotica.it/mugot/ (Museo della Gotica a Ponzalla, in Mugello)
https://www.lineagotica.eu/ (Officina della memoria)
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