Ora è tempo di avere coraggio, più che mai dopo il decreto #taglialiste

Nell'assordante silenzio dei media e delle elite politiche dominanti, abbiamo subito l'ennesima ingiustizia elettorale, il cosiddetto decreto taglialiste. Il nostro progetto "PATTO AUTONOMIE AMBIENTE", che stavamo costruendo da un anno insieme alla nostra famiglia politica europea EFA, è stato escluso dalle elezioni, assieme a un'altra mezza dozzina di movimenti europei minori.
I media ignorano le molte ingiustizie elettorali in Italia (ce ne sono anche altrove in Europa, ma l'Italia sfigura anche nel confronto con paesi che siamo abituati a considerare poco democratici).
Con tutti i problemi che abbiamo, ci viene detto, abbiamo ben altre priorità! Proviamo tuttavia a ribaltare il ragionamento: da ormai vent'anni abbiamo leggi elettorali verticiste, partitocratiche, centraliste, fondate sulla cooptazione, generatrici di corruzione. Nello stesso ventennio si sono aggravati tutti i nostri problemi: il declino dei servizi pubblici, l'abbandono dei beni comuni, l'inquinamento, l'impoverimento dei ceti medio-bassi, lo spopolamento dei territori marginali ed emarginati, la crisi della sanità pubblica, la guerra. La produzione legislativa non è mai stata così poderosa, siamo ormai alla metastasi normativa, sia in Europa, che in Italia, a ogni livello, ma la qualità non è mai stata così bassa. Tutte le autonomie personali, sociali, territoriali vengono messe in discussione da vertici politici che appaiono incapaci di produrre riforme, ma assolutamente in grado di produrre oppressione e povertà.
Il fatto che non abbiamo più consigli, assemblee, parlamenti, dove possiamo eleggere nostri rappresentanti che abbiano reali poteri, siamo sicuri che non c'entri nulla con questa rovina della Repubblica e dell'Europa? Il fatto che le minoranze politiche e culturali più creative non possano più varcare la soglia delle istituzioni, siamo sicuri che non abbia avuto conseguenze nefaste? Ci possiamo davvero dichiarare soddisfatti di questa lunga stagione politica in cui abbiamo eletto solo capi, persone (soprattutto uomini ma anche donne) sole al comando?
Ora è il momento di reagire, con più politica, non meno, perché politica è "sortirne insieme", avrebbe detto don Milani, mentre disprezzare le regole e rifiutarsi di fare politica sarebbe solo un miope egoismo.
Che fare, da subito?
Nel mondo di Autonomie e Ambiente si sta pensando a lungo termine, promuovendo la formazione e l'impegno di una nuova generazione di giovani leader locali, per le prossime elezioni comunali e regionali.
Si sta pensando anche a medio termine, aderendo massicciamente all'iniziativa del referendum anti-Rosatellum (e anti-premierato), insieme al costituendo comitato "Besostri".
Si deve infine pensare anche a breve e brevissimo termine, alle prossime europee dei giorni 8-9 giugno 2024. Se ci sono ancora delle possibilità, per candidati autonomisti seri, di esserci, queste possibilità vanno colte. Per questo abbiamo guardato con favore al coraggioso appello degli autonomisti del Nordovest perché la forza sorella della Union Valdôtaine, che ne ha ancora la possibilità, non rinunci a partecipare alle elezioni europee con una iniziativa autonomista per l'Europa. Per questo stiamo guardando con rispetto al coraggio di coloro che, nelle altre circoscrizioni, potrebbero impegnarsi personalmente in liste che siano chiaramente distinte e distanti dal trucido "bipolarismo all'italiana" e che frenino sulla scivolosa deriva di chi ci vuole portare all'elezione del "podestà d'Italia".
Per chi volesse aderire al comitato referendario anti-Rosatellum, cliccare qui.
Firenze, 3 aprile 2024 - A cura della segreteria interterritoriale