II Congresso nazionale Siciliani Liberi

Si è tenuto oggi, domenica 18 luglio 2021, il II Congresso nazionale del Movimento Siciliani Liberi, forza sorella di Autonomie e Ambiente. L'assise ha riunito in presenza e attraverso la rete i delegati eletti in tutti i distretti della Sicilia, attraverso una lunga e impegnativa stagione congressuale, che ha visto una grande partecipazione, in particolar modo giovanile.
Ciro Lomonte è stato rieletto segretario. A lui e a tutto il Movimento i nostri complimenti e i più sinceri auguri da parte di tutta la rete di Autonomie e Ambiente.
Per approfondire i contenuti del Congresso si visiti il link:
https://www.sicilianiliberi.org/2-congresso-nazionale/
Pubblichiamo qui un estratto della mozione con la quale Ciro Lomonte si è ripresentato al Congresso:
Bonu Statu e Libirtati!
I punti cardine del nostro progetto a breve
Attuazione integrale dello Statuto, con priorità alla parte economico-fnanziaria dello stesso: devoluzione agenzia delle entrate e di tutte le entrate maturate in Sicilia (salvo quanto serve allo Stato per la difesa, la rappresentanza diplomatica e la partecipazione al costo degli organi costituzionali centrali), fiscalità di vantaggio deliberata autonomamente dall’Assemblea Regionale Siciliana, perequazione infrastrutturale.
Sicilia Zona Economica Speciale Integrale (ZESI) da un punto di vista doganale, fscale, fnanziario, compatibilmente con quanto previsto dal Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea.
Moneta fiscale complementare, per immettere liquidità nel mercato siciliano, favorire il consumo dei prodotti locali (Km 0) ed aumentare di conseguenza il gettito fiscale regionale.
Devoluzione integrale di tutta l’amministrazione pubblica, inclusa la Polizia, e con la sola esclusione delle Forze Armate, costituite tuttavia in comandi separati.
La Sicilia è la nostra Nazione
Uno degli aspetti più inquietanti della globalizzazione è la distruzione dell’identità dei popoli. Siciliani Liberi si caratterizza come partito di raccolta dell’Identità Siciliana e su questo non deve esserci alcuna ambiguità.
Esso potrà trovare punti di convergenza, sul piano economico e sociale, con le regioni vittime del colonialismo interno italiano, ma non potrà mai esserci alcuna confusione politica con il meridionalismo o con il revanscismo neo-borbonico. La Sicilia ha bisogno della sua voce distinta nelle istituzioni, e non potrà andare al traino di alcuna forza nazionale italiana, mentre può e deve ragionevolmente disporre, sul piano tattico, quelle alleanze e trattative che saranno necessarie alla nostra causa.
La difesa della nostra Nazione è anche e soprattutto un fatto culturale ed etnico. Noi, e purtroppo solo noi sicilianisti, difendiamo il Popolo siciliano da sicura estinzione, per assimilazione di modelli culturali anonimi e globali, per mancata difesa dei nostri confni meridionali marittimi dalla destabilizzazione in atto, per la distruzione delle nostre famiglie, per lo svuotamento dei centri rurali e montani.
A questo bisogna contrapporre una valorizzazione della nostra storia, dei nostri beni culturali, della nostra identità nazionale, paralizzata, quasi atrofzzata, dal 1816 ad oggi. Ma noi non vogliamo costruire un modello di Nazione Siciliana ripiegata solo sulla nostra tradizione, per quanto unica al mondo, ma innestarci in questa tradizione per renderla creativa e proiettata nel mondo di oggi. Le nostre città e i nostri borghi, il nostro modello di società e di cultura, il nostro patrimonio linguistico, letterario, artistico, musicale, dovrà trovare uno speciale impulso. Mai più mitologia delle “dominazioni” o di “luogo di incontro tra popoli ma senza identità propria”, ma – al contrario – “Civiltà siciliana”, nata dalla felice sintesi tra Occidente e Oriente unica al mondo.
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