Pisa, l'aeroporto che la Toscana ha già
OraToscana, la rete di civismo, ambientalismo, autonomismo, che fa parte della nostra sorellanza Autonomie e Ambiente, ha diffuso una nota sul futuro prossimo degli aeroporti toscani.
La rilanciamo perché alcune delle considerazioni di OraToscana sono valide per tutti i territori. Confermano il nostro comune impegno, come sorellanza di territorialisti, contro le grandi opere inutili, per la salvaguardia dei beni comuni, perché si accetti serenamente, con moderazione, pragmatismo ed equità, la sfida della fuoriuscita dal fossile e dal fissile.
Scrive OraToscana che non possiamo conoscere, oggi, come la transizione ecologia investirà il trasporto aereo: nuovi aeromezzi più piccoli (più lenti ma anche più silenziosi, magari), nuovi biocarburanti, introduzione di soluzioni elettriche o a idrogeno? Non lo sappiamo ma certamente nulla sarà più come prima.
Nel frattempo la Toscana ha un bene comune prezioso: l'aeroporto intercontinentale "Galileo Galilei" di Pisa, capace di funzionare tutto l'anno grazie alla mitezza del tempo, con diverse rotte di avvicinamento dal mare che ne riducono l'impatto per gli abitanti delle vicinanze, circondato da ampi spazi verdi. Pisa ha anche un altro incredibile valore aggiunto: è interamente circondata da un anello ferroviario, che con investimenti contenuti lo renderebbe raggiungibile da ogni parte della Toscana in modo sostenibile.
Spiace, quindi, prendere atto che da decenni va avanti una incomprensibile "novella dello stento" sulla costruzione di un nuovo aeroporto a Peretola, alle porte di Firenze. Come si vede dall'immagine (risalente al 2019) pubblicata a corredo di questo intervento, il "master plan" della nuova pista comporterebbe un investimento enorme e stravolgerebbe la vita della grande piana di Firenze-Prato-Pistoia, la quale è già, peraltro, la più cementificata e inquinata della Toscana. Già oggi la vita di almeno 800.000 residenti della Piana toscana è difficile, insieme con quella di altre centinaia di migliaia di Toscani che vi si recano ogni giorno per lavoro. Se venissero aperti i cantieri di questa opera faraonica, si rovinerebbe definitivamente l'abitabilità di questo territorio per generazioni.
Insistere per un nuovo aeroporto a Firenze è assurdo. Assorbirebbe enormi risorse pubbliche. Comporterebbe il declino di Pisa e l'abbondono di altri piccoli aeroporti che pure in Toscana sono utili, per raggiungere, con un traffico di servizio e non solo turistico, territori come l'Elba.
Gli attuali amministratori della Toscana, come il presidente Eugenio Giani e il sindaco metropolitano di Firenze, Dario Nardella, ma anche esponenti importanti ai vertici della politica italiana, come Matteo Renzi e Matteo Salvini, che continuano a propagandare l'idea di un nuovo aeroporto a Firenze, stanno dimostrando grande limitatezza di vedute.
Il "campanilismo", a ben guardare, non c'entra nulla. Nessun fiorentino, a proprie spese, si avventurerebbe nell'apertura di un cantiere così disastroso. E' solo un centralismo prepotente, ignorante e conformista (e in definitiva autoritario), che può concentrare e sperperare, a spese delle generazioni future, risorse per costruire opere faraoniche inutili, come abbiamo già scritto rispetto a cose ancora più disastrose come il famigerato ponte di Messina.
L'intervento rilancia anche, integralmente, il testo di una mozione della lista civica, ambientalista, autonomista "Un Cuore per Vecchiano", presentata dal consigliere comunale dott. Vincenzo Carnì, per ribadire la storica centralità dell'aeroporto intercontinentale di Pisa per la Toscana.
Per approfondire: https://diversotoscana.blogspot.com/2023/02/pisa-e-lunico-aeroporto-strategico.html