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Invito a Melfi - 27 ottobre 2023


Amministratori, attivisti, studiosi e cittadini appassionati di autonomie personali, sociali, territoriali, si incontrano a Melfi per un incontro pubblico, voluto da alcuni degli autori della Charta di Melfi, dal Patto Autonomie e Ambiente, con la partecipazione dell'Alleanza Libera Europea-European Free Alliance (ALE-EFA). L'appuntamento per i partecipanti è presso l'albergo HOSTEL IL TETTO, piazza IV novembre a Melfi, nel cuore della Lucania, per venerdì 27 ottobre 2023 alle ore 9.30. La stampa è invitata alle 11.30 per documentare la conclusione dei lavori.

Il tema dei lavori sarà:

Una nuova economia virale
per i territori del Sud e dell’Europa,
per tutti, non per pochi

Interventi introduttivi di:

  • GINO GIAMMARINO, editore, attivista, referente del Patto Autonomie e Ambiente nel Sud
  • CANIO TRIONE, economista, attivista, autore del libro  “L’economia Virale” (pubblicato dalla Giammarino editore nel 2021)

Coordina: MAURO VAIANI, studioso e attivista, vicepresidente del Patto Autonomie e Ambiente

Conclude: LORENA LOPEZ DE LACALLE, presidente del partito politico europeo Alleanza Libera Europea - Free European Alliance

Saranno presenti dirigenti e rappresentanti di altre formazioni politiche territoriali impegnate, associate, associande, in dialogo con il Patto Autonomie e Ambiente, in vista delle elezioni europee 2024.

Importanti spunti per la discussione sono stati già diffusi, grazie a un lavoro coordinato da Gino Giammarino, dall'economista Canio Trione e da Mauro Vaiani (in coordinamento con gli studiosi che partecipano al Forum 2043, "think tank" civico, ambientalista e territorialista promosso dal Patto Autonomie e Ambiente).

Riassumiamo qui alcune delle tesi che saranno discusse:

Contro il gigantismo - A seguito della globalizzazione, l’economia è fagocitata da grandi conglomerati finanziari e da gigantesche multinazionali, incompatibili con la vitalità dell’economia locale, il bene comune, la democrazia.

Piuttosto che rovine, riforme - I giganti possono crollare sotto il peso delle loro disarmonie interne, certo, oppure per l’insostenibilità dell’economia globale distruttiva, ecocida e genocida, ma lascerebbero il mondo in rovina. Contro il conformismo dominante, contro il pensiero unico che in nome del “mercato” assiste impotente, vogliamo far parte di un movimento politico europeo che ponga una questione drammatica e urgente: i giganti sono troppo grandi per esistere, non troppo grandi per fallire.

Beni comuni, servizi pubblici e monopoli naturali - Nel campo dei beni comuni e dei servizi pubblici, a partire dall’acqua pubblica, siamo per il maggior decentramento possibile delle competenze e per lo spezzettamento dei gestori.

Banche al servizio non al potere - La parabola storica del risiko bancario è giunta, nella Repubblica italiana e nell’Unione Europea, alle estreme conseguenze, producendo posizioni dominanti incontrollabili, elite chiuse in bolle di lusso e di potere, non più in alcun modo al servizio delle persone, delle imprese, delle comunità: un fallimento epocale a cui dobbiamo porre urgentemente rimedio.

Pluralismo nel credito - Non ci interessa l’assistenzialismo, ma vogliamo un pluralismo creditizio ancora oggi sconosciuto: i mutui si allungano, certo, ma le banche pretendono di continuare a usare i soliti vecchi strumenti, mentre la società chiede forme radicalmente nuove di accesso al credito.

Attenuare i difetti dell’Eurozona - Non ci sottraiamo al grande e difficile processo di critica e correzione dei difetti intrinseci e strutturali di un’area valutaria forte ma non ottimale come l’Eurozona, ma vogliamo e dobbiamo cominciare a introdurre dei sollievi concreti. Si devono approntare, territorio per territorio, esperimenti di circolazione di credito locale agevolato con il fine di rendere possibile la partecipazione di tutti al mondo del lavoro e al consumo di beni locali. Si deve pensare, da subito, a rendere possibile che in regioni diverse non ci siano le stesse regole finanziarie e non vigano gli stessi tassi d’interesse: l’economia di una regione più povera non può sopportare lo stesso tasso di una regione ricca. Si veda in particolare la petizione Trione: Petition No 0941/2018 by Canio Trione - On reforming economic and monetary policy – https://www.europarl.europa.eu/petitions/en/petition/content/0941%252F2018/html/Petition-No-0941%252F2018-by-Canio-Trione-%2528Italian%2529-on-reforming-economic-and-monetary-policy.

Contro il nuovo vicereame ZES - Spesso, quando le autorità del centralismo italiano ed europeo parlano di “Sud” come di una realtà unitaria, il Meridione può tranquillamente aspettarsi altre ingiustizie. Analizziamo criticamente i limiti intrinseci la Zona Economica Speciale (ZES) unificata, che dovrebbe imporre le sue formule uniche a tutti i nostri territori (e anche alle isole di Sicilia e Sardegna).

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La Charta di Melfi è un documento giovane, pubblicato nel 2019, elaborato da attivisti per l'emancipazione dei territori del Sud dalla rassegnazione, dalla subalternità, dalla tristezza. Echeggia la Carta di Algeri del 1976, documento anticolonialista e internazionalista. Abbraccia i valori della Carta di Chivasso del 1943, il documento confederalista scritto ancora durante il tempo cupo dell'occupazione nazifascista dagli attivisti per l'autogoverno delle valli alpine, con parole di speranza per tutti i territori, prezioso testo di cui quest'anno celebriamo l'ottantesimo anniversario e che continua a ispirare un moderno territorialismo per il XXI secolo. 

Melfi abbraccia Chivasso e Algeri
e da Melfi si riparte per una Europa diversa
per tutti i popoli, per tutti i territori,
per la pace, per le generazioni future

Per informazioni e per preannunciare la propria partecipazione ai lavori:

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Contatto di Gino Giammarino, referente del Patto Autonomie e Ambiente nel Sud:

Luigi Giammarino (Gino) <Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 

 

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