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La Repubblica non ha bisogno di un podestà


Udine - Firenze - Roma, 27 ottobre 2022

Autonomie e Ambiente è e resterà contraria a ogni forma di presidenzialismo, semipresidenzialismo, elezione diretta del cosiddetto "sindaco" d'Italia.

In uno stato già profondamente centralista e non privo di venature autoritarie come il nostro, qualsiasi elezione diretta di un capo con poteri esecutivi, una persona sola al comando, rappresenterebbe l'inizio della fine della Repubblica delle Autonomie.

Siamo controvento, si dirà, rispetto alla spinta alla verticalizzazione che si registra da decenni in ogni campo della vita pubblica, ma noi siamo cittadini attivi nei territori, che vediamo e tocchiamo con mano ogni giorno i guasti delle spinte alla concentrazione di potere e ricchezze nelle mani di pochi. Non possiamo e non vogliamo ignorare i disastri del centralismo nella vita sociale a ogni livello e in ogni campo.

Non lasceremo il futuro dei nostri territori nelle mani di leader centrali, scelti in grandi competizioni mediatiche, che sono sempre più spettacolari, ma anche sempre più opache rispetto a chi le finanzia e le organizza.

Noi crediamo che gli elettori e gli eletti debbano potersi conoscere profondamente ed essere strettamente connessi, prima e dopo le elezioni, così come insegna la storia delle forme di autogoverno di maggior successo nella storia mondiale: i piccoli stati, le province autonome, le istituzioni confederali con i loro organi collegiali, come quelle della Svizzera.

In troppi, non solo nel nuovo governo Meloni appena formatosi in Italia, che si preannuncia come il più centralista della storia della Repubblica, progettano una qualche forma di elezione diretta di un capo per l'Italia. Qualcuno, in una sorta di sinistra competizione a chi centralizza di più, vagheggia persino l'elezione diretta di un presidente dell'Unione Europea. Di fronte a tanta avventatezza, con pazienza e con fermezza, dobbiamo ricordare che nessuna comunità politica moderna, grande, variegata e plurale, potrà mai essere bengovernata da leader solitari scelti attraverso una selezione mediatica. La storia contemporanea di Stati Uniti, Francia, Turchia, Brasile, Sudafrica, Indonesia, dovrebbe pur insegnare qualcosa.

Molti dei movimenti civici, ambientalisti, localisti e territoriali che fanno riferimento ad Autonomie e Ambiente stanno mettendo in discussione l'elezione diretta dei capi degli esecutivi anche nelle regioni e nelle città grandi e medie, perché si moltiplicano anche nei nostri territori i casi in cui sindaci e governatori sono ormai imposti dai poteri forti e dai media, più che essere eletti da una selezione democratica dal basso.

In questa XIX legislatura sono purtroppo presenti pochissimi parlamentari autonomisti e indipendenti, a causa dell'orrenda e incostituzionale legge elettorale nota come "Rosatellum", ma nei territori sono presenti molte realtà civiche, ambientaliste, autonomiste, territorialiste che condividono i nostri ideali: la Repubblica delle Autonomie e l'Europa delle regioni, dei territori, dei popoli.

Di fronte alla deriva presidenzialista non siamo impreparati e non ci troveranno divisi, inariditi e dispersi.

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A cura della segreteria di Autonomie e Ambiente:

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Approfondimenti:

https://www.autonomieeambiente.eu/news/86-contro-la-deriva-presidenzialista

https://www.autonomieeambiente.eu/news/62-no-all-uomo-solo-al-comando

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