Donna, vita, libertà e pace

Il Forum 2043 ha tenuto sabato 11 marzo 2023 scorso il seminario online "Parole vive della Carta di Chivasso per le autonomie e l'ambiente", in collaborazione con Autonomie e Ambiente. I lavori si sono conclusi con l'ascolto di una delle canzoni più popolari della resistenza iraniana per la donna, la vita, la libertà: "BARAYE" di Shervin Hajipour. Abbiamo ascoltato "BARAYE" nella versione remix di DJ Siavash (https://djsia.com/). L'abbiamo dedicata non solo alle donne, ai giovani, alle minoranze curde, baluche, azere, arabe che lottano per un nuovo Iran libero e federale, ma a tutti i popoli senza stato e senza libertà del mondo, dal Tibet al Tigrè, dal Biafra a Zanzibar, dallo Yemen ai territori contesi fra Ucraina e Federazione Russa. L'abbiamo dedicata al bisogno di decentralismo internazionale, perché le persone, le comunità, i popoli vivano e vivano in pace, fra di loro e con l'ambiente.

 

 

I paesi nuovi che vogliamo

Autore: Contributo a cura di Gino Giammarino, Piercesare Moreni, Mauro Vaiani, Claudia Zuncheddu - 18 luglio 2022

Forum 2043
Versoi 100 annidellaCarta di Chivasso(19 dicembre 2043):
spunti, pensieri e azioni per costruire insiemei paesi nuovi in cui vogliamo vivere

Contributo Giammarino – Moreni – Vaiani – Zuncheddu

pubblicato il 18 luglio 2022

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Sommario

1 Il solco che circoscrive il campo decentralista

2 Lontani dal nazionalismo “italiano”

3 La nostra Europa e il nostro internazionalismo

 

1 Il solco che circoscrive il campo decentralista

1.1 Il nostro campo autonomista, o come forse sarebbe meglio definirci in questo XXI secolo, modernamente decentralista, è ampio e inclusivo, consentendo a persone e gruppi molto diversi di mettersi alla prova.

1.2 Vi abitano a pieno diritto, e sono anzi una delle novità più importanti del nostro tempo, una moltitudine di realtà civiche, ambientaliste, autonomiste innovative e popolari, guidate da leader locali che potrebbero essere definiti autonomisti amministrativi, perché aspirano a una catena di controllo più corta da parte degli elettori sui propri eletti, al fine di avere un maggior controllo sul futuro dei propri territori.

1.3 Resistono le realtà identitarie, per le quali l’appartenenza a un territorio, la lingua, le tradizioni, la storia sono ancora la spinta principale alla propria azione politica autonoma.

1.4 Ci sono ancora autonomisti più o meno esplicitamente “egoisti”: di fronte al centralismo dello stato italiano, della tecnocrazia europea, delle istituzioni della globalizzazione, essi rischiano di attardarsi a difendere idee e progetti del passato, il proprio orticello organizzativo, spesso subalterni a retoriche stantie sulla cosiddetta “competizione” tra territori (semplificazione fuorviante di un pensiero liberale classico pericolosamente reciso dal suo originale contesto geopolitico, storico, istituzionale); il segreto di Pulcinella di una moderna azione politica autonomista e decentralista è che nessun territorio “merita” o “è favorito” da un processo di autonomia serio e responsabile, a scapito degli altri, al contrario tutti i territori possono e quindi devono sperimentare la benedizione dell’autogoverno.

1.5 Ci sono persino gli orfani di partiti del secolo scorso, che trovano nella nostra posizione, da sempre naturalmente estranea ai bipolarismi dominanti e quindi spesso confusa con un malinteso “centrismo”, un luogo di pensiero e di azione; peraltro dobbiamo essere nitidi con molti sé-dicenti centristi: negli antichi partiti popolari le convinzioni autonomiste erano forti e benvenuto è il loro risveglio, ma nella nostra famiglia autonomista e decentralista non c’è posto per gli epigoni della partitocrazia centralista e delle loro rendite di posizione.

1.6 La sfida che lanciamo è niente di meno che quella di scomporre tutte le concentrazioni di potere, attraverso l’impegno politico-elettorale, la lotta nonviolenta nelle piazze e nei luoghi della vita associata, il lavoro politico-culturale per risvegliare le coscienze; a chi la accetta sono richieste qualità non comuni di competenza, senso di sacrificio, elasticità mentale, coraggio culturale, capacità di compromesso politico, adesione a una etica di responsabilità, più che di convinzione.

2 Lontani dal nazionalismo “italiano”

2.1 Avendo come fondamento la formidabile vocazione universale all’autodeterminazione, all’autogoverno di tutti dappertutto, a partire dai livelli più vicini al cittadino, sappiamo con chiarezza di non essere nazionalisti italiani.

2.2 Più in generale, per quanto si possa essere eurocritici, siamo distanti dal sé-dicente sovranismo dei vecchi stati europei; questa è una affermazione netta in un periodo in cui in tanti paiono giocare con le posizioni e le convinzioni, spesso mutevoli come le stagioni.

2.3 Il nazionalismo degli stati europei ha calpestato territori e popoli conquistati, annessi, spogliati della propria identità e delle proprie ricchezze; ha voluto omologare e non valorizzare le differenti storie, culture, lingue spesso con la violenza, quasi sempre con la menzogna.

2.4 La storia italiana, dal Regno alla Repubblica, è stata segnata da una lunga deriva nazionalista, centralista, autoritaria, che critichiamo radicalmente; a tale deriva imputiamo le dissonanze cognitive, le omissioni, le disonestà che ci tormentano sin dai libri delle scuole elementari e che, protratte negli studi superiori e nei media di stato, producono una narrazione “italiana” mai sincera, sempre omissiva ed omertosa dei fatti storici, quindi responsabile dell’attuale vergognosa situazione di ignoranza di massa.

2.5 Il nazionalismo italiano ci ha condotto a vivere in uno stato che ha praticato colonialismo interno e internazionale; si è gettato nella “Inutile strage” della Prima guerra mondiale contro la volontà dei suoi popoli e del suo parlamento; come notò amaramente Piero Gobetti, il fascismo è l’autobiografia di questa “nazione”.

2.6 Il nazionalismo italiano tenta oggi di riemergere accodandosi a chi, giustamente, si batte per il riappropriarsi di sovranità territoriale nei confronti di realtà sovranazionali elitarie e tecnocratiche (l’Unione Europea e non solo); di fronte a questo neonazionalismo è particolarmente necessario distinguere tra falsi amici e veri nemici delle comunità locali e territoriali e delle loro aspirazioni.

2.7 A questo proposito alcuni territori, come Catalogna, Scozia, Corsica, Sardegna, sono salutari pietre d’inciampo per narrazioni tendenziose: a parole molti si stanno rapidamente convertendo a giusti ideali di sovranità alimentare, energetica, economica e sociale, in nome di un ritrovato e necessario rispetto della diversità e della biodiversità, ma proprio da come ci si posiziona rispetto all’autogoverno di questi territori sapremo distinguere tra chi è con noi, dalla parte dei territori, o contro di noi, per fedeltà alle vecchie piramidi statali.

3 La nostra Europa e il nostro internazionalismo

3.1 Da quando l’essere umano è diventato industrialmente capace di genocidio ed ecocidio, poche concentrazioni di potere mondiale stanno distruggendo l’ambiente a ritmi insostenibili e, non contente di questo avvelenamento quotidiano, hanno accumulato la capacità di distruggere il pianeta decine di volte; questo potrebbe e dovrebbe spaventare e quindi bastare per spingere all’adesione di massa agli ideali dell’autonomismo e a un moderno e lungimirante decentralismo universale, che possa incrinare ovunque nel mondo tali insopportabili concentrazioni di potere e di ricchezze.

3.2 Se sovrapponessimo le cartine geografiche della storia recente degli stati moderni (quelli che hanno inventato la rigidità della sovranità e dei confini, oltre che il concetto di “integrità territoriale”, cose totalmente sconosciute all’umanità premoderna), ci accorgeremmo che la geografia degli stati moderni sia sempre cambiata; gli stati e i loro confini non sono né naturali, né durevoli, né tanto meno immutevoli, ma solo una mera fotografia di un momentaneo predominio sociale e politico.

3.3 Sarebbe più velleitario ritenere che i confini attuali debbano restare rigidi, piuttosto che prepararsi al nuovo che ci viene incontro: la semplice e radicale volontà di autogoverno di ciascuna persona non come individuo isolato, ma come membro di una comunità territoriale, prevista da studi sulla mobilitazione sociale come quelli di Karl Deutsch sin dagli anni Sessanta e in realtà anche da molto prima, da mille altre voci localiste, anticolonialiste, indipendentiste.

3.4 Le aspirazioni all’autogoverno non riguardano solo storiche piccole patrie e nazioni oppresse d’Europa, come Catalogna, Paesi Baschi, Scozia, Fiandre, Vallonia, Corsica, Sardegna; l’esigenza di scomporre gli stati così come li abbiamo conosciuti nel secolo XX è una esigenza universale, diffusa in tutto il pianeta; nel disegno di una nuova e diversa ricomposizione, diventa fondamentale il concetto del "rispetto” per tutte le identità, affinché non ve ne siano di dominanti o soccombenti, colonizzatrici e colonizzate, dando così garanzia di credibilità per il nostro impegno presente e futuro.

3.5 A chi ancora teme derive violente della disintegrazione geopolitica, ricordiamo che il paradigma del futuro sarà il consensuale distacco tra Cechia e Slovacchia e più in generale l’autoscioglimento dell’URSS e del Patto di Varsavia, avvenuti in modo incredibilmente pacifico; la violenza, piuttosto, è sempre stata scatenata dalla volontà egemonica delle capitali nei confronti delle proprie periferie(la Serbia contro il Kosovo, l’Etiopia contro il Tigrè, la Spagna contro la Catalogna, ma gli esempi potrebbero essere tanti e andrebbero approfonditi e compresi uno per uno); in ogni caso – lo scriviamo proprio mentre è in corso la terribile guerra fra la Federazione Russa e l’Ucraina – la guerra moderna stessa è drammaticamente inaccettabile per l’umanità globalizzata e insostenibile per la sopravvivenza del pianeta; quindi o poniamo fine a questi vecchi stati centralisti e autoritari, o finirà la nostra storia umana.

3.6 Non abbiamo alcuna necessità di legittimare l’uno o l’altro degli stati esistenti, o immaginati, o astrattamente ritenuti più giusti; il compito autonomista è far prevalere il primato della autodeterminazione delle persone e delle loro comunità; prima vengono le persone e le comunità che possono e vogliono autogovernarsi, poi eventualmente i confini; questo è un dato ineludibile di realtà, non una presa di posizione ideologica.

3.7 Non ripetiamo qui distinguo e valutazioni su ciò che è oggi la casa europea: è evidente che così com’è piace poco e molto dovremo lavorare per migliorarla; non vogliamo alcun “superstato” europeo, né vogliamo che un neocentralismo europeo sostituisca il centralismo italiano che combattiamo; tuttavia crediamo nella confederazione europea perché è in essa che i territori, anche le più piccole matrie, possono trovare albergo e prosperare.

3.8 Non ci sono consentiti sogni isolazionisti e non ci sono confini che possano reggere all’urto della globalizzazione; un futuro di minore esposizione agli eccessi della globalizzazione per ciascuna Heimat, sarà reso possibile da un maggior protagonismo dei nostri territori sulla scena europea, nella cooperazione e nella solidarietà internazionale, nell’impegno per la pace universale.

3.9 Le forze politiche territoriali, civiche, ambientaliste, autonomiste d’Europa, in particolare quelle raccolte nella famiglia politica della Alleanza Libera Europea, ALE (European Free Alliance, EFA), ma anche altre forze civiche e politiche, avranno il dovere, nei decenni a venire, di rapportarsi e cooperare strettamente con le forze decentraliste, e quindi antimilitariste e anticolonialiste, che sono presenti in ogni altra regione del mondo, anche dentro le cosiddette grandi potenze (USA, Cina, Federazione Russa e le altre); è giunto il tempo di pensare a una Decentralism International.

3.10 Se c’è un futuro per il mondo è nel moltiplicarsi di realtà confederali sul modello della Svizzera, non il pericoloso riproporsi dello scontro tra vecchie e nuove potenze nucleari; per dirla con Victor Hugo: «La Suisse, dans l'histoire, aura le dernier mot».

 

Contributo collettivo per l’avvio del Forum 2043, a cura di

Gino Giammarino (Napoli)

Piercesare Moreni (Trentino)

Mauro Vaiani (Toscana)

Claudia Zuncheddu (Sardegna)

 2022 07 18 collettivo Forum 2043

 

 

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Le parole vive di Chivasso

Salvate nelle vostre agende l'invito a questo seminario pubblico, promosso dal Forum 2043, per sabato 11 marzo 2023, dalle ore 16 (attenzione, l'orario d'inizio è stato aggiornato):

PAROLE VIVE
PER LE AUTONOMIE E L'AMBIENTE

Lettura pubblica della Carta di Chivasso e testimonianze su ciò che essa tramanda ancora oggi di essenziale a chi vuole difendere l’acqua, la terra, la salute, le autonomie personali, sociali, territoriali, per le nostre comunità locali e per le generazioni future

Sarà con noi Massimo Moretuzzo (Patto per l’Autonomia Friuli – Venezia Giulia), insieme con attivisti e intellettuali del civismo, dell'ambientalismo, dell'autonomismo impegnati in ogni territorio per la Repubblica delle Autonomie.

Prenotazioni d’intervento sul canale Telegram del Forum 2043: https://t.me/Forum2043

Per restare aggiornati sull'evento:

https://www.facebook.com/events/502898198487883/

Informazioni: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

Con questa iniziativa, avviamo un percorso che ci accompagnerà tutto questo anno 2023, che è l'anno dell'80° anniversario della Carta di Chivasso del 19 dicembre 1943. Per arrivare preparati all'evento, segnaliamo alcuni video realizzati tre anni fa dalla webtivù della forza sorella Union Valdôtaine in occasione del 77° anniversario della Carta di Chivasso:

 

 

 

Lettura pubblica integrale delle PAROLE VIVE della Carta di Chivasso - Seminario online

Autore: Gruppo di studio interterritoriale Forum 2043 - 11 marzo 2023

I contenuti del nostro seminario online dedicato alle parole vive della Carta di Chivasso, tenutosi ieri sabato 11 marzo 2023, sono pubblici e disponibili attraverso il prezioso archivio politico di Radio Radicale:

https://www.radioradicale.it/scheda/693128/parole-vive-per-le-autonomie-e-lambiente

Per un approfondimento delle conclusioni politico-culturali e una sinossi completa degli interventi:

https://www.autonomieeambiente.eu/news/117-parole-vive-per-le-autonomie-e-l-ambiente

Attraverso il nostro canale YouTube diffondiamo l'estratto della lettura pubblica integrale della Carta di Chivasso:

https://www.youtube.com/watch?v=wSLSjx0PJ0c

 

La Carta di Chivasso, dopo ottant'anni dal 19 dicembre 1943, ci definisce, ci unisce, ci aiuta a tramandare i nostri valori, ci sostiene nel nostro impegno per la Repubblica delle Autonomie personali, sociali, ambientali.

Aiutateci a diffonderla e a farla conoscere, attraverso le reti sociali:

https://twitter.com/rete_aea/status/1634869894306058240?s=20

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Memoria e liberazione

 

La Giornata della memoria del 27 gennaio 2023 viene ricordata dalle forze civiche, ambientaliste, autonomiste, come momento di consapevolezza che furono i grandi stati centralisti e autoritari ad organizzare persecuzioni, deportazioni e sterminio. Senza una enorme stato burocratizzato, industrializzato, militarizzato, interamente mobilitato, capace di invadere e occupare per anni l'intera Europa, non ci sarebbe stato l'abisso della "soluzione finale", non sarebbe stata possibile la Shoah. Non dobbiamo deflettere dal nostro sostegno a tutti i popoli del mondo in cammino verso la liberazione, in lotta contro.l'oppressione che è sempre possibile nei grandi stati centralisti. Vale per tutti i territori, non solo per chi resiste, si ribella e muore in Russia, Ucraina, Cina, Iran, Etiopia, Nigeria, America Latina. Vale anche per le nostre lotte decentraliste in Italia, in Europa e nei paesi dell'Occidente.

Massimo Moretuzzo, candidato civico, ambientalista, autonomista, alla presidenza della regione Friuli Venezia Giulia, ha ricordato il nostro impegno per una memoria che sia risveglio e liberazione, partecipando alla cerimonia di commemorazione per le vittime della Shoah alla Risiera di San Sabba,a Trieste.

In Toscana, gli esponenti civici, ambientalisti, autonomisti, raccogliendo un suggerimento della lista Un Cuore per Vecchiano e della rete OraToscana, celebrano la Giornata della memoria ricordando che siamo entrati nell'85° anno da quando furono firmate le infami leggi razziali del 1938, dall'infame Savoia, nella reggia di San Rossore (qui un post storico).

In Piemonte il mondo civico, ambientalista, autonomista, di difesa delle culture e delle lingue alpine, coordinato dai Liberi Elettori Piemonte, si avvia a promuovere, insieme con il Forum 2043, un anno di studi e celebrazioni dell'80° anniversario della Carta di Chivasso, che contiene parole vive, oggi più attuali che mai, contro il centralismo autoritario e per la promozione dell'autogoverno di tutti dappertutto.

Alla riflessione contro il centralismo autoritario, che fa strage di diritti e quindi di popoli, hanno contribuito i recenti incontri di Forlì del Movimento per l'Autonomia della Romagna (XXIV assemblea del 21 gennaio 2023, con la commemorazione di Stefano Servadei), e l'assemblea di Siciliani Liberi a Pergusa (22 gennaio 2023, nel settimo anniversario della loro costituzione).

 

 

Parole vive per le autonomie e l'ambiente - Tutti gli interventi e le conclusioni politiche

Sabato 11 marzo 2023 si è tenuto il seminario online organizzato dal Forum 2043, in collaborazione con Autonomie e Ambiente, sul tema "Parole vive per le autonomie e l'ambiente - Rilettura integrale della Carta di Chivasso". Siamo già entrati nell'ottantesimo anno da quando la Carta fu scritta, nel 1943, eppure le parole di Chivasso sono vive, giovani, profumano di primavera per la democrazia, le autonomie, l'ambiente, la pace,  la libertà. Sono ancora essenziali per coloro che credono nella Repubblica delle Autonomie, nell'Europa dei popoli, in un mondo liberato da autoritarismi, colonialismi e militarismi.

Com'era nelle intenzioni degli organizzatori, il seminario ha rafforzato tutti i movimenti civici, ambientalisti, storicamente autonomisti, modernamente decentralisti, che hanno partecipato. Essi hanno il compito di portare avanti la visione del partigiano e martire Émile Chanoux e promuovere gli ideali di autogoverno dei territori, sussidiarietà verticale e orizzontale, autonomie personali, sociali e territoriali, che sono incisi nella Costituzione italiana, grazie all’impegno di padri costituenti come Giulio Bordon, Piero Calamandrei, Tristano Codignola, Andrea Finocchiaro Aprile, Emilio Lussu, Aldo Spallicci, Tiziano Tessitori.

Le due sessioni, di un'ora ciascuna circa, sono state registrate e sono disponibili attraverso l'archivio politico multimediale di Radio Radicale:

https://www.radioradicale.it/scheda/693128/parole-vive-per-le-autonomie-e-lambiente

Sul canale YouTube di Autonomie e Ambiente è stata pubblicata, in estratto, la lettura pubblica integrale della Carta di Chivasso.

Come ha sintetizzato Roberto Visentin (presidenza Autonomie e Ambiente, AeA) nelle sue conclusioni, la Carta di Chivasso è ciò che ci unisce e ci definisce. I suoi valori ci sostengono e ci consentono di essere come acqua nel deserto della politica di questa incompiuta "Repubblica delle Autonomie". Le nostre sconfitte sono lezioni. Le nostre differenze sono attrezzi per affrontare e realizzare davvero, territorio per territorio, il grande cambiamento ambientale che ci aspetta.

Hanno partecipato, fra gli altri, Massimo Moretuzzo (nella foto), candidato alla presidenza del Friuli - Venezia Giulia alle elezioni dei prossimi 2-3 aprile 2023, esponente autonomista, civico, ambientalista del Patto per l'Autonomia, sostenuto da gran parte del centrosinistra. E' intervenuto anche Erik Lavevaz, già presidente della Valle d'Aosta, ed esponente dell'Union Valdôtaine, fortemente impegnato nel profondo rinnovamento in corso all'interno dello storico Mouvement e per la ricomposizione delle posizioni autonomiste, che devono riunirsi contro l'eterno ritorno del centralismo.

La rete di Autonomie e Ambiente (AeA) è una larga e inclusiva sorellanza di forze e gruppi politici territoriali attivi nelle varie regioni e province autonome della Repubblica Italiana. Con la collaborazione della famiglia politica europea degli autonomisti, l'Alleanza Libera Europea (ALE - European Free Alliance, EFA), si sta organizzando per la partecipazione alle elezioni europee del 2024.

Di seguito la sinossi completa dell'evento:

2022 07 06 repubblica delle autonomie ancora diversificata FORUM 2043 piccola

Sabato 11 marzo 2023 ore 16-18

Seminario pubblico

PAROLE VIVE

PER LE AUTONOMIE
E L'AMBIENTE

Evento organizzato dal Forum 2043
in collaborazione con Autonomie e Ambiente

Interventi

Parte prima ore 16-17

Mauro Vaiani (OraToscana – segreteria di Autonomie e Ambiente – coordinamento Forum 2043) - Apertura lavori

Eliana Esposito (Siciliani Liberi) – Canto dell’autogoverno

Mauro Vaiani – Introduzione

Sara Borchi e Stefano Fiaschi – Lettura integrale della Carta di Chivasso

Massimo Moretuzzo (Patto per l’Autonomia Friuli-Venezia Giulia)

Erik Lavevaz (Union Valdôtaine – già presidente della Valle d’Aosta)

Silvia Fancello "Lidia" (rappresentante EFA-ALE e referente AeA in Sardegna)

Alfonso Nobile, "Alessandro" (Siciliani Liberi)

Andrea Aquarone (autonomista ligure e animatore di "Che l'inse!")

Claudia Zuncheddu (Sardigna Libera, attivista per l'autogoverno e per la salute in Sardegna)

Parte seconda ore 17-18.00

Samuele Albonetti (Rumâgna Unida, già coordinatore del Movimento per l’Autonomia della Romagna)

Maria Luisa Stroppiana (Assemblada Occitana - Valadas)

Gino Giammarino (editore e attivista per l'autogoverno di Napoli e del Sud, Forum 2043)

Walter Pruner (autonomista trentino)

Silvia Fancello "Lidia" (rappresentante EFA-ALE e referente AeA in Sardegna)

Giovanna Casagrande (Sardegna Possibile)

Alfonso Nobile, "Alessandro" (Siciliani Liberi)

Milian Racca (Liberi Elettori Piemonte)

Roberto Visentin (vicepresidente europeo EFA-ALE, presidente AeA) – Conclusioni politiche

Mauro Vaiani – Saluti finali

A conclusione dell'evento si è lanciato un appello per le donne, la vita, la libertà di tutti, e per la pace, dappertutto, con l’ascolto della canzone Baraye di Shervin Hajipour nella versione remix di DJ Siavash (fonti: https://youtu.be/I0bEMX6Avp0 - https://djsia.com/)

Hanno mandato un messaggio perché non sono potute intervenire le persone amiche:

Alfredo Gatta (Pro Lombardia, vicepresidente di AeA)

Lucia Chessa (RossoMori - Sardegna)

Luana Farina Martinelli (Caminera Noa)

* * *

Per seguire gli sviluppi dell'evento è indispensabile iscriversi al canale Telegram del Forum 2043: https://t.me/Forum2043

Si ringrazia per la collaborazione tecnica e creativa: Renzo Giannini - Il Lampone - https://www.youtube.com/lorenxman

Informazioni: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

Seminario sulle parole vive di Chivasso

Seminario online

PAROLE VIVE PER LE AUTONOMIE E L'AMBIENTE

Sabato 11 marzo 2023, ore 16
(conclusione lavori prevista per le ore 18 circa)

Promosso dal Forum 2043
in collaborazione con la presidenza di Autonomie e Ambiente (AeA)

Piattaforma: https://zoom.us/j/97267541503?pwd=KytzRmNzcngzeDIxUnpVNW1mdnE5Zz09

Presentazione

Crediamo in una primavera politica animata da valori civici, ambientalisti, autonomisti. Al deserto di idee e progetti, alle regole elettorali antidemocratiche, alla mancanza di dibattito civile su una stampa libera e pluralista, reagiamo rivendicando il nostro posto e assumendoci le nostre responsabilità in Italia e in Europa. I nostri movimenti, gruppi, intellettuali, attivisti territoriali sono ancorati ai principi della Carta di Chivasso del 1943, di cui quest'anno celebreremo l'ottantesimo anniversario.

Le parole di Chivasso sono vive, qui e ora, per noi che crediamo nella Repubblica delle Autonomie, nell'Europa dei popoli, in un mondo liberato da autoritarismi, colonialismi e militarismi.

Il nostro compito è portare avanti la visione del partigiano e martire Émile Chanoux e promuovere gli ideali di autogoverno dei territori, sussidiarietà verticale e orizzontale, autonomie personali, sociali e territoriali, che sono incisi nella Costituzione italiana, grazie all’impegno di padri costituenti come Giulio Bordon, Piero Calamandrei, Tristano Codignola, Andrea Finocchiaro Aprile, Emilio Lussu, Aldo Spallicci, Tiziano Tessitori.

Ciò che la nostra storia di lotte per l'autogoverno ci tramanda è essenziale per chi vuole difendere l’acqua, la terra, la salute, le autonomie, le nostre comunità ed economie locali, i doveri dei contemporanei e i diritti delle generazioni future.

I nostri pensieri devono essere lucidi, le nostre azioni risolute, oggi più di sempre, contro i cialtroneschi avventurieri di un falso autonomismo "differenziato" che in realtà tradiscono da venticinque anni le autonomie esistenti e vogliono condurci verso il disastro del presidenzialismo, come se l'Italia non fosse già uno stato sufficientemente centralista e autoritario, dove chi è temporaneamente al potere crede ancora, ottant'anni dopo, in "Roma doma".

Programma

  • Lettura pubblica della Carta di Chivasso (le voci sono di Sara Borchi e Stefano Fiaschi)
  • Massimo Moretuzzo (Patto per l'Autonomia Friuli - Venezia Giulia)
  • Mauro Vaiani (OraToscana, segreteria di AeA, coordinamento del Forum 2043)
  • Silvia Fancello, "Lidia" (rappresentante EFA-ALE e referente AeA in Sardegna)
  • Alfonso Nobile, "Alessandro" (Siciliani Liberi, vicepresidente di AeA)
  • Claudia Zuncheddu (Sardigna Libera, attivista per l'autogoverno e per la salute in Sardegna, Forum 2043)
  • Andrea Aquarone (autonomista ligure e animatore di "Che l'inse!")
  • Samuele Albonetti (Rumâgna Unida, già coordinatore del MAR)
  • Gino Giammarino (editore e attivista per l'autogoverno a Napoli e nel Sud, Forum 2043)
  • Alfredo Gatta (Pro Lombardia, vicepresidente di AeA)
  • Maria Luisa Stroppiana (Assemblada Occitana - Valadas)
  • Milian Racca (Liberi Elettori Piemonte)
  • Walter Pruner (autonomista trentino)
  • Erik Lavevaz (Union Valdôtaine)
  • Roberto Visentin (Patto per l'Autonomia Friuli - Venezia Giulia, vicepresidente EFA-ALE, presidente AeA)

 

Per accedere all'evento è indispensabile iscriversi al canale Telegram del Forum 2043: https://t.me/Forum2043

Collaborazione tecnica: Renzo Giannini - Il Lampone - https://www.youtube.com/lorenxman

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