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Chivasso

2023 - 12 - After Chivasso - A report for international press

A report in English after Chivasso Day (Chivasso, 16 December 2023) - from Autonomie e Ambiente interterritorial secretariat

Florence, 18 December 2023

On 16 December 2023, EFA and “Autonomie e Ambiente” (AeA - Autonomies and Environment Pact) celebrated in Chivasso (Piedmont, Italian Republic) the 80° anniversary of the Charter of Chivasso. AeA, we remind, is a network of territorial movements which are active in different territories and regions of the Italian Republic. The network is led by “Patto per l’Autonomia Friuli – Venezia Giulia”, EFA member party.

It was a day of political inspiration. As Émile Chanoux, the autonomist and anti-fascist martyr, who was one of the Chivasso Declaration’s author, once said: what was written in Chivasso by Alpine autonomists applies to all regions, all territories, all peoples. The Charter of Chivasso, published on 19 December 1943, projected ancient confederalist principles into modernity. Now it's up to us to feel Chivasso’s joy and hope, and to let it spread, awaken, unite territorial forces and pro-selfgovernment experiences. An Englishaccuratetranslation of the Charter can be read here.

Early in the morning EFA and AeA delegations have paid homage to the workers who died last August in Brandizzo, near Chivasso. Those young people who fall at work are considered by AeA to be victims of centralism, which makes lives precarious and unsafe, destroying local public services’ quality and safety.

The Charter was celebrated in front of “Palazzo Tesio”, in Chivasso, where it was written, at the presence of representatives of more than a dozen of different political movements from all over Italy.

A public political assembly followed, where many leaders took the floor. Among them Milian Racca, “Liberi Elettori Piemonte” (Piedmont’s Free Electors), a local civic network which was crucial for the organization of the event. On behalf of Alliance for Autonomy, autonomist network, mainly active in Lombardy and Veneto and brand new ally of Aea, Gianantonio Bevilacqua, Paolo Franco and Giancarlo Pagliani have spoken, reminding the importance of Swiss confederalist tradition for the future of Europe.

Other interventions were given by Alfonso Nobile, “Siciliani Liberi” (Free Sicilians, EFA member); Claudia Zuncheddu, “Sardigna Libera” (Free Sardinia, AeA associate); Samuele Albonetti, “Rumâgna Unida” (United Romagna, AeA member); Frédéric Piccoli, “Union Valdôtaine” (Aosta Valley Union, EFA member); Mauro Vaiani, “OraToscana” (Tuscany Now), who is also coordinator of AeA interterritorial secretariat; Roberto Visentin, “Patto per l’Autonomia Friuli-Venezia Giulia", who is AeA president and EFA vicepresident.

EFA president, Lorena Lopez De La Calle y Aritzi, gave the keynote intervention, introducing EFA commitment for the coming 2024 European Elections. She explained how and why EFA “spitzenkandidaten” - Maylis Roßberg and Raül Romeva – were chosen to represent diversity among EFA parties, in our joint effort to promote self-determination, democracy, diversity and bio-diversity in Europe. President Lorena Lopez also presented EFA pragmatic proposals for short-term European political agenda:

– conceive a European way of resolution of conflicts between states and territories, caused by authoritarian centralism, which affects not only Spain;

– establish a special status for European islands, protecting them from unfair economic competition;

– promote a new agricultural policy to protect family-run enterprises and to protect territories from multinational giants’ attack;

– consider landscapes as intangible heritage of humanity and expression of local identity and diversity, worth to be protected by the EU;

– introduce community policies that take into account policies’ impact on young people.

Last but not least, EFA president Lorena Lopez also reminded EFA commitment for international solidarity, decentralism, and peace. EFA supports immediate ceasefire between Israel and Hamas, hostages realease and relief for Palestinian people in Gaza and West Bank. EFA supports Kurdish national cause, Kurdish regions’ selfgovernment. Western Sahara independence process, Artsakh’ people right to return and self-govern in Nagorno-Karabakh.

Such a special Chivasso Day has been a crucial step in making the entire EFA community and her allies able to represent in Europe, and in the Italian Republic, universal aspiration for autonomy and self-government of peoples, regions, territories oppressed by authoritarian centralism of states, aspiring napoleons of Europe, globalization tyrants.

* * *

 

4 anni di Autonomie e Ambiente, 80 anni di Chivasso

Dalla newsletter del Patto Autonomie e Ambiente uscita oggi, sabato 11 novembre 2023, festa di San Martino:

Chivasso non è un posto per vecchi

San Martino, 11 novembre 2023

Buona festa di San Martino a tutte le persone che seguono il nostro Patto Autonomie e Ambiente. La nostra sorellanza è nata proprio 4 anni fa, l'11 novembre 2019, e oggi è impegnata con la nostra famiglia politica europea, la European Free Alliance, per le elezioni europee del giugno 2024.

Siamo un'alleanza bambina ma, come nel mito etrusco di Tagete, abbiamo i capelli bianchi, simbolo di chi si lascia ispirare da una saggezza antica, quella della Carta di Chivasso, che sta per compiere 80 anni: 19 dicembre 1943 - 19 dicembre 2023.

Le parole confederaliste, ambientaliste, territorialiste, anticentraliste, antinazionaliste di Chivasso sono più attuali e necessarie che mai. Se si vuole davvero una Repubblica delle Autonomie e una Europa dei popoli, delle regioni, dei territori, si riparte da quelle, insieme.

Salvate questa data nel vostro calendario di impegno civico, ambientalista, territorialista: sabato 16 dicembre 2023. Celebreremo l'ottantesimo anniversario di un documento che ha ancora tanto da dire alle generazioni future: 

 

 

 

Per seguire il PATTO AUTONOMIE E AMBIENTE, per la Repubblica delle Autonomie, per l'Europa dei Popoli e per la pace, fate iscrivere amici, sostenitori, attivisti a questa lista postale.Il modulo di adesione è in fondo a ogni pagina del nostro sito. E' fondamentale essere collegati, in vista delle elezioni europee 2024.

Per comunicare con noi e per associarvi ad Autonomie e Ambiente:

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https://www.autonomieeambiente.eu 

 

 

80 anni di resistenza, autonomia, libertà

Oggi 7 settembre 2024, la Valle d’Aosta celebra l’ottantesimo anniversario della propria Resistenza, dell’avvio del progetto dell'Autonomia, della rivolta dei propri "maquisards" che la condusse alla Liberazione, una vicenda storica ispirata dai valori della Carta di Chivasso.

E' in valle anche il presidente della Repubblica, il prof. Sergio Mattarella, che nei suoi interventi di oggi ha sottolineato il valore dell'autonomia della Valle nella cornice della Repubblica delle Autonomie e dell'unità europea.

Per approfondire questa importantissima celebrazione:

https://www.regione.vda.it/autonomia_istituzioni/origini/autonomismo_i.asp

https://www.80-autonomie-vda.eu/

https://www.lepeuplevaldotain.it/blog/la-valle-daosta-celebra-lottantesimo-anniversario-della-resistenza-alla-presenza-del-presidente-mattarella/

Aosta, 7 settembre 2024 - a cura della segreteria interterritoriale

 

Da Chivasso verso un'Europa diversa

2023 12 16 Patto AeA ed EFA per Chivasso

Chivasso - sabato 16 dicembre 2023 - Si è conclusa la giornata a Chivasso organizzata da EFA (European Free Alliance - Alleanza Libera Europea) e dal patto Autonomie e Ambiente (AeA), la nostra rete di movimenti territorialisti, civici, ambientalisti, attivi in gran parte dei territori italiani.

Ci siamo riuniti per celebrare gli 80 anni della nota "Carta" delle autonomie firmata il 19 dicembre 1943 da un gruppo di antifascisti autonomisti delle valli alpine, fra i quali Émile Chanoux, illustre vittima valdostana della barbarie fascista.

Il nostro patto Autonomie e Ambiente, guidato dal Patto per l'Autonomia Friuli-Venezia Giulia, è la principale espressione della famiglia politica europea European Free Alliance - EFA nella Repubblica italiana. EFA rappresenta in Europa istanze di autonomia e di autogoverno di popoli, regioni, territori oppressi dal centralismo autoritario degli stati, degli aspiranti napoleoni d'Europa, dei tiranni della globalizzazione.

Al mattino, prima dei lavori, i dirigenti delle organizzazioni territorialiste si sono recati nella vicina Brandizzo, presso i binari ferroviari, per rendere omaggio ai cinque caduti sul lavoro morti nella notte fra il 30 e il 31 agosto di quest'anno: Michael Zanera, Giuseppe Sorvillo, Saverio Giuseppe Lombardo, Giuseppe Aversa e Kevin Laganà. Erano operai piemontesi con radici familiari in Sicilia, nelle Calabrie, in Campania. Erano esternalizzati e costretti a lavorare in condizioni precarie. Per Autonomie e Ambiente questi caduti sul lavoro sono da considerarsi vere e proprie vittime del centralismo, che allontana il controllo dei servizi pubblici dai territori, degradandoli e precarizzando il lavoro, creando una realtà ingiusta che è esattamente l'opposto dei valori confederalisti e localisti della Carta di Chivasso.

Alle 10, alla presenza dei rappresentanti di una dozzina di regioni e territori, si è tenuta la commemorazione della Carta davanti a Palazzo Tesio, dove essa fu scritta nel 1943. Ha introdotto Milian Racca, dei Liberi Elettori Piemontesi (realtà associata ad Autonomie e Ambiente). Si è ascoltata una lettura integrale del testo della Carta, che stupisce ancora oggi per la sua concisione, freschezza, attualità politica.

Dalle 11 alle 13, in una sala di piazza Garibaldi, si è riunita con puntualità svizzera un'assemblea politica, con la partecipazione di Lorena López de Lacalle(presidente EFA) e Roberto Visentin(presidente AeA). Ha moderato l'incontro Mauro Vaiani, il garante di OraToscana che coordina anche la segreteria interterritoriale di Autonomie e Ambiente. Oltre a esponenti AeA di diverse regioni, fra cui la Sicilia, la Sardegna, la Romagna, la Calabria, sono intervenuti gli esponenti di Alleanza per l'Autonomia (AxA) del Veneto e della Lombardia, fra i quali Giancarlo Pagliarini, storico esponente del confederalismo d'ispirazione svizzera. AxA, che è come AeA una rete di gruppi e realtà federaliste territoriali, ha stabilito con Autonomie e Ambiente e con EFA un accordo politico per partecipare insieme alle elezioni europee del 2024 e per una collaborazione a lungo termine per le autonomie personali, sociali, territoriali in Italia e in Europa.

Il patto Autonomie e Ambiente, allargato alle altre realtà presenti nell'assemblea politica di Chivasso e ad altre, si configura come una larga sorellanza di forze storiche dell'autonomismo, nuove realtà civiche e territorialiste, gruppi ambientalisti localisti. Parteciperà alle elezioni europee con un programma di radicale decentralismo, ispirato dai valori della Carta di Chivasso, in autonomia dagli attuali schieramenti di centrosinistra e centrodestra, entrambi malati di centralismo. Sarà la lista dei territori, della Repubblica delle Autonomie personali, sociali, territoriali, dell'Europa delle regioni e dei popoli.

In calce a questo post pubblichiamo alcuni scatti fotografici della giornata.

Gli interventi della mattinata

  • Mauro Vaiani, OraToscana, che ha introdotto e moderato l'assemblea
  • Milian Racca, Liberi Elettori Piemontesi
  • Alfonso Nobile (Alessandro), Siciliani Liberi
  • Claudia Zuncheddu, Sardigna Libera, associata di Autonomie e Ambiente
  • Angelo Russo, dalla Calabria, Lupi del Sud (realtà parte del Comitato Charta di Melfi)
  • Frédéric Piccoli, Union Valdôtaine
  • Giancarlo Pagliani, presidente dell'Alleanza per l'Autonomia (AxA)
  • Gianantonio Bevilacqua, Alleanza per l'Autonomia - Lombardia
  • Paolo Franco, Alleanza per l'Autonomia - Veneto
  • Samuele Albonetti, Rumâgna Unida
  • Roberto Visentin, Patto per l'Autonomia Friuli-Venezia Giulia, presidente di Autonomie e Ambiente
  • Lorena López de Lacalle, presidente EFA

Hanno inviato messaggi di saluto all'evento:

  • Cristina Machet, presidente della Union Valdôtaine
  • Diego Bovard, "Commission de dix" per la riunificazione dell'autonomismo valdostano
  • Mattia Pepino, Assemblada Occitana Valadas
  • Piercesare Moreni, associato di Autonomie e Ambiente in Trentino
  • Walter Pruner, associato di Autonomie e Ambiente in Trentino
  • Fausto Valentini, "Primavera dell'autonomia", dal Trentino
  • Guglielmo De Marinis, Movimento Autonomista Toscano, anche a nome del fondatore Alessandro Mazzerelli (il MAT è collegato con AxA)
  • Gino Giammarino, Comitato Charta di Melfi, anche a nome delle diverse organizzazioni del Sud che fanno riferimento al Comitato
  • Slovenska Skupnost
  • Giuseppe Di Bello (Beppe), Movimento "Liberiamo la Basilicata"

Erano presenti anche:

  • Roberto Gremmo, scrittore e storico pioniere dell'autonomismo in Piemonte e Valle d'Aosta
  • Enrico Chiapparoli, Lombardia Civica Alleanza per il territorio e il federalismo

Dei contenuti politici emersi nella mattinata, di ciò che unisce tante diversità per la costruzione di un'Europa diversa, più confederale nelle sue strutture, più coerente con i principi di sussidiarietà, dove si possano superare gli attuali stati senza che nasca un superstato continentale, che sia per le generazioni future più una grande Svizzera del domani che una opaca e soffocante piramide (stile la Cina di oggi), forniremo nei prossimi giorni degli approfondimenti e delle testimonianze.

Alcune immagini di oggi

2023 12 16 omaggio Brandizzo caduti lavoro

 

2023 12 16 davanti a Palazzo Tesio

 

IMG 20231216 WA0021

Chivasso, 16 dicembre 2023

a cura della segreteria interterritoriale

https://www.autonomieeambiente.eu

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Donna, vita, libertà e pace

Il Forum 2043 ha tenuto sabato 11 marzo 2023 scorso il seminario online "Parole vive della Carta di Chivasso per le autonomie e l'ambiente", in collaborazione con Autonomie e Ambiente. I lavori si sono conclusi con l'ascolto di una delle canzoni più popolari della resistenza iraniana per la donna, la vita, la libertà: "BARAYE" di Shervin Hajipour. Abbiamo ascoltato "BARAYE" nella versione remix di DJ Siavash (https://djsia.com/). L'abbiamo dedicata non solo alle donne, ai giovani, alle minoranze curde, baluche, azere, arabe che lottano per un nuovo Iran libero e federale, ma a tutti i popoli senza stato e senza libertà del mondo, dal Tibet al Tigrè, dal Biafra a Zanzibar, dallo Yemen ai territori contesi fra Ucraina e Federazione Russa. L'abbiamo dedicata al bisogno di decentralismo internazionale, perché le persone, le comunità, i popoli vivano e vivano in pace, fra di loro e con l'ambiente.

 

 

I paesi nuovi che vogliamo

  • Autore: Contributo a cura di Gino Giammarino, Piercesare Moreni, Mauro Vaiani, Claudia Zuncheddu - 18 luglio 2022

Forum 2043
Versoi 100 annidellaCarta di Chivasso(19 dicembre 2043):
spunti, pensieri e azioni per costruire insiemei paesi nuovi in cui vogliamo vivere

Contributo Giammarino – Moreni – Vaiani – Zuncheddu

pubblicato il 18 luglio 2022

Seguite il Forum sul canale Telegram https://t.me/forum2043

 

1 Il solco che circoscrive il campo decentralista

1.1 Il nostro campo autonomista, o come forse sarebbe meglio definirci in questo XXI secolo, modernamente decentralista, è ampio e inclusivo, consentendo a persone e gruppi molto diversi di mettersi alla prova.

1.2 Vi abitano a pieno diritto, e sono anzi una delle novità più importanti del nostro tempo, una moltitudine di realtà civiche, ambientaliste, autonomiste innovative e popolari, guidate da leader locali che potrebbero essere definiti autonomisti amministrativi, perché aspirano a una catena di controllo più corta da parte degli elettori sui propri eletti, al fine di avere un maggior controllo sul futuro dei propri territori.

1.3 Resistono le realtà identitarie, per le quali l’appartenenza a un territorio, la lingua, le tradizioni, la storia sono ancora la spinta principale alla propria azione politica autonoma.

1.4 Ci sono ancora autonomisti più o meno esplicitamente “egoisti”: di fronte al centralismo dello stato italiano, della tecnocrazia europea, delle istituzioni della globalizzazione, essi rischiano di attardarsi a difendere idee e progetti del passato, il proprio orticello organizzativo, spesso subalterni a retoriche stantie sulla cosiddetta “competizione” tra territori (semplificazione fuorviante di un pensiero liberale classico pericolosamente reciso dal suo originale contesto geopolitico, storico, istituzionale); il segreto di Pulcinella di una moderna azione politica autonomista e decentralista è che nessun territorio “merita” o “è favorito” da un processo di autonomia serio e responsabile, a scapito degli altri, al contrario tutti i territori possono e quindi devono sperimentare la benedizione dell’autogoverno.

1.5 Ci sono persino gli orfani di partiti del secolo scorso, che trovano nella nostra posizione, da sempre naturalmente estranea ai bipolarismi dominanti e quindi spesso confusa con un malinteso “centrismo”, un luogo di pensiero e di azione; peraltro dobbiamo essere nitidi con molti sé-dicenti centristi: negli antichi partiti popolari le convinzioni autonomiste erano forti e benvenuto è il loro risveglio, ma nella nostra famiglia autonomista e decentralista non c’è posto per gli epigoni della partitocrazia centralista e delle loro rendite di posizione.

1.6 La sfida che lanciamo è niente di meno che quella di scomporre tutte le concentrazioni di potere, attraverso l’impegno politico-elettorale, la lotta nonviolenta nelle piazze e nei luoghi della vita associata, il lavoro politico-culturale per risvegliare le coscienze; a chi la accetta sono richieste qualità non comuni di competenza, senso di sacrificio, elasticità mentale, coraggio culturale, capacità di compromesso politico, adesione a una etica di responsabilità, più che di convinzione.

2 Lontani dal nazionalismo “italiano”

2.1 Avendo come fondamento la formidabile vocazione universale all’autodeterminazione, all’autogoverno di tutti dappertutto, a partire dai livelli più vicini al cittadino, sappiamo con chiarezza di non essere nazionalisti italiani.

2.2 Più in generale, per quanto si possa essere eurocritici, siamo distanti dal sé-dicente sovranismo dei vecchi stati europei; questa è una affermazione netta in un periodo in cui in tanti paiono giocare con le posizioni e le convinzioni, spesso mutevoli come le stagioni.

2.3 Il nazionalismo degli stati europei ha calpestato territori e popoli conquistati, annessi, spogliati della propria identità e delle proprie ricchezze; ha voluto omologare e non valorizzare le differenti storie, culture, lingue spesso con la violenza, quasi sempre con la menzogna.

2.4 La storia italiana, dal Regno alla Repubblica, è stata segnata da una lunga deriva nazionalista, centralista, autoritaria, che critichiamo radicalmente; a tale deriva imputiamo le dissonanze cognitive, le omissioni, le disonestà che ci tormentano sin dai libri delle scuole elementari e che, protratte negli studi superiori e nei media di stato, producono una narrazione “italiana” mai sincera, sempre omissiva ed omertosa dei fatti storici, quindi responsabile dell’attuale vergognosa situazione di ignoranza di massa.

2.5 Il nazionalismo italiano ci ha condotto a vivere in uno stato che ha praticato colonialismo interno e internazionale; si è gettato nella “Inutile strage” della Prima guerra mondiale contro la volontà dei suoi popoli e del suo parlamento; come notò amaramente Piero Gobetti, il fascismo è l’autobiografia di questa “nazione”.

2.6 Il nazionalismo italiano tenta oggi di riemergere accodandosi a chi, giustamente, si batte per il riappropriarsi di sovranità territoriale nei confronti di realtà sovranazionali elitarie e tecnocratiche (l’Unione Europea e non solo); di fronte a questo neonazionalismo è particolarmente necessario distinguere tra falsi amici e veri nemici delle comunità locali e territoriali e delle loro aspirazioni.

2.7 A questo proposito alcuni territori, come Catalogna, Scozia, Corsica, Sardegna, sono salutari pietre d’inciampo per narrazioni tendenziose: a parole molti si stanno rapidamente convertendo a giusti ideali di sovranità alimentare, energetica, economica e sociale, in nome di un ritrovato e necessario rispetto della diversità e della biodiversità, ma proprio da come ci si posiziona rispetto all’autogoverno di questi territori sapremo distinguere tra chi è con noi, dalla parte dei territori, o contro di noi, per fedeltà alle vecchie piramidi statali.

3 La nostra Europa e il nostro internazionalismo

3.1 Da quando l’essere umano è diventato industrialmente capace di genocidio ed ecocidio, poche concentrazioni di potere mondiale stanno distruggendo l’ambiente a ritmi insostenibili e, non contente di questo avvelenamento quotidiano, hanno accumulato la capacità di distruggere il pianeta decine di volte; questo potrebbe e dovrebbe spaventare e quindi bastare per spingere all’adesione di massa agli ideali dell’autonomismo e a un moderno e lungimirante decentralismo universale, che possa incrinare ovunque nel mondo tali insopportabili concentrazioni di potere e di ricchezze.

3.2 Se sovrapponessimo le cartine geografiche della storia recente degli stati moderni (quelli che hanno inventato la rigidità della sovranità e dei confini, oltre che il concetto di “integrità territoriale”, cose totalmente sconosciute all’umanità premoderna), ci accorgeremmo che la geografia degli stati moderni sia sempre cambiata; gli stati e i loro confini non sono né naturali, né durevoli, né tanto meno immutevoli, ma solo una mera fotografia di un momentaneo predominio sociale e politico.

3.3 Sarebbe più velleitario ritenere che i confini attuali debbano restare rigidi, piuttosto che prepararsi al nuovo che ci viene incontro: la semplice e radicale volontà di autogoverno di ciascuna persona non come individuo isolato, ma come membro di una comunità territoriale, prevista da studi sulla mobilitazione sociale come quelli di Karl Deutsch sin dagli anni Sessanta e in realtà anche da molto prima, da mille altre voci localiste, anticolonialiste, indipendentiste.

3.4 Le aspirazioni all’autogoverno non riguardano solo storiche piccole patrie e nazioni oppresse d’Europa, come Catalogna, Paesi Baschi, Scozia, Fiandre, Vallonia, Corsica, Sardegna; l’esigenza di scomporre gli stati così come li abbiamo conosciuti nel secolo XX è una esigenza universale, diffusa in tutto il pianeta; nel disegno di una nuova e diversa ricomposizione, diventa fondamentale il concetto del "rispetto” per tutte le identità, affinché non ve ne siano di dominanti o soccombenti, colonizzatrici e colonizzate, dando così garanzia di credibilità per il nostro impegno presente e futuro.

3.5 A chi ancora teme derive violente della disintegrazione geopolitica, ricordiamo che il paradigma del futuro sarà il consensuale distacco tra Cechia e Slovacchia e più in generale l’autoscioglimento dell’URSS e del Patto di Varsavia, avvenuti in modo incredibilmente pacifico; la violenza, piuttosto, è sempre stata scatenata dalla volontà egemonica delle capitali nei confronti delle proprie periferie(la Serbia contro il Kosovo, l’Etiopia contro il Tigrè, la Spagna contro la Catalogna, ma gli esempi potrebbero essere tanti e andrebbero approfonditi e compresi uno per uno); in ogni caso – lo scriviamo proprio mentre è in corso la terribile guerra fra la Federazione Russa e l’Ucraina – la guerra moderna stessa è drammaticamente inaccettabile per l’umanità globalizzata e insostenibile per la sopravvivenza del pianeta; quindi o poniamo fine a questi vecchi stati centralisti e autoritari, o finirà la nostra storia umana.

3.6 Non abbiamo alcuna necessità di legittimare l’uno o l’altro degli stati esistenti, o immaginati, o astrattamente ritenuti più giusti; il compito autonomista è far prevalere il primato della autodeterminazione delle persone e delle loro comunità; prima vengono le persone e le comunità che possono e vogliono autogovernarsi, poi eventualmente i confini; questo è un dato ineludibile di realtà, non una presa di posizione ideologica.

3.7 Non ripetiamo qui distinguo e valutazioni su ciò che è oggi la casa europea: è evidente che così com’è piace poco e molto dovremo lavorare per migliorarla; non vogliamo alcun “superstato” europeo, né vogliamo che un neocentralismo europeo sostituisca il centralismo italiano che combattiamo; tuttavia crediamo nella confederazione europea perché è in essa che i territori, anche le più piccole matrie, possono trovare albergo e prosperare.

3.8 Non ci sono consentiti sogni isolazionisti e non ci sono confini che possano reggere all’urto della globalizzazione; un futuro di minore esposizione agli eccessi della globalizzazione per ciascuna Heimat, sarà reso possibile da un maggior protagonismo dei nostri territori sulla scena europea, nella cooperazione e nella solidarietà internazionale, nell’impegno per la pace universale.

3.9 Le forze politiche territoriali, civiche, ambientaliste, autonomiste d’Europa, in particolare quelle raccolte nella famiglia politica della Alleanza Libera Europea, ALE (European Free Alliance, EFA), ma anche altre forze civiche e politiche, avranno il dovere, nei decenni a venire, di rapportarsi e cooperare strettamente con le forze decentraliste, e quindi antimilitariste e anticolonialiste, che sono presenti in ogni altra regione del mondo, anche dentro le cosiddette grandi potenze (USA, Cina, Federazione Russa e le altre); è giunto il tempo di pensare a una Decentralism International.

3.10 Se c’è un futuro per il mondo è nel moltiplicarsi di realtà confederali sul modello della Svizzera, non il pericoloso riproporsi dello scontro tra vecchie e nuove potenze nucleari; per dirla con Victor Hugo: «La Suisse, dans l'histoire, aura le dernier mot».

 

Contributo collettivo per l’avvio del Forum 2043, a cura di

Gino Giammarino (Napoli)

Piercesare Moreni (Trentino)

Mauro Vaiani (Toscana)

Claudia Zuncheddu (Sardegna)

 2022 07 18 collettivo Forum 2043

 

 

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La Charta di Melfi

  • Autore: a cura di Gino Giammarino - Melfi, 4 ottobre 2023, Festa di San Francesco d'Assisi

Conentusiasmo pubblichiamo laCharta di Melfi,basandoci sull’edizione apparsa nel 2019 su QM – Quaderni Meridionali, rivista di approfondimento legata al blog Il Brigante, animata da Luigi Giammarino, il nostro Gino...

Il documentoesprime unasintesi politica e culturaleelaboratadai movimenti che siriunirononell’esperimento della Confederazione dei Meridionalisti Identitari (CMI),che ebbevitabrevema che ha segnato per molti attivisti per l’autogoverno dei territori del Sud un momento di svolta rispetto alla frammentazione, al folklorismo, alle ingenuità del loro passato.

Gino Giammarino presiedette la CMI e, dopo il fallimento di quel tentativo, ne ha traghettato le persone e le idee più valide verso l’incontro con i valori della Carta di Chivasso e la collaborazione politica e culturale con la sorellanza interterritoriale di Autonomie e Ambiente,contribuendo quindi anche all’enorme lavoro di rinnovamento intrapreso negli anni Venti dallaAlleanza Libera Europea – ALE (European Free Alliance – EFA).

La Charta di Melfiriaffermacon onestà intellettualee senza piagnisteila centralità del tema dell’autogoverno dell’intera macroregione meridionale,mettendola al riparo daitentativi di depistaggio,dalle chiacchiere inconcludenti, dallecortine fumogenealzatesia dasedicenti vecchi e nuovimeridionalisti,sia dai falsi federalisti in realtà populisti centralisti calati dal Nord,entrambisubalterni da sempre al centralismo italiano, più di recente anche al centralismo europeo e alpensiero unico di una globalizzazione ecocida e genocida.

Melfi è stata e sarà ancora luogo diincontri meridionalisti importantinel XXI secolo, scelto per il suo valore simbolico, essendo stata la città in cui furonoelaborate nel XIII secolo le ben note Costituzioni degli stati governati daFederico II di Svevia,l’illuminato imperatore romano-germanico, re di Sicilia e di Gerusalemme,signore e protettore, fra gli altri, degli stati del Sud.

Noi eravamo, noi siamo, noi saremo

Eravamo una nazione, un insieme di popoli, con culture, lingue e tradizioni diverse ma con un’unica matrice, un unico stato, senza emigrazione, con istruzione organizzata, assistenza medica diffusa ed un esercito di difesa. Cose come camorra e mafia erano piccoli ricettacoli residuali non influenti. Diventammo colonia di soggetti affamati, feroci, fortemente indebitati e guerrafondai della peggiore specie, con menti rivolte alle guerre, lontane dalla cultura e dal miglioramento della società.

Oggi siamo sopravvissuti, ci siamo ancora: nonostante tutto. Con noi è stato usato dal nuovo stato “liberatore” l’iter che usarono i romani con gli irpini e i sanniti: dopo aver distrutto il più possibile popoli e insediamenti, imposero la damnatio memoriae, tentando di cancellare una civiltà intera, e alla storia sostituirono la menzogna. Stiamo strappando via il velo dell’oblio, riscoprendo faticosamente la verità storica e cancellando quella sequela di bugie fatte scrivere anche sui libri di testo, dalle scuole elementari alle università, nei saggi e nei racconti.

Come per altri popoli colonizzati, hanno resistito i racconti orali, le tradizioni, la lingua e l’arte, la musica, l’artigianato. Inoltre, si stanno ritrovando verbali e registri storici di menti libere, di uomini di governo dell’epoca, con annessi conti economici, libri, storie e i registri dell’anagrafe religiosa, anch’essa sottomessa e distrutta dal nuovo nefasto ordine unitario.

Nonostante tutto, oggi noi siamo! E continuando l’opera di riappropriazione della nostra cultura, delle nostre lingue scritte e parlate, stiamo lentamente ricostruendo una realtà di popolo.

Realizzeremo la nostra unità se essa sarà fondata sulle tradizioni e sulla volontà di rappresentarci da soli, perché i nostri interessi sono solo i nostri.

In questo modo saremo di nuovo ciò che eravamo un tempo. E che ci spetta di essere.

Europa e Mediterraneo dei popoli

Siamo una terra di mezzo tra due culture diverse: quella europea e quella mediterranea, e non rinneghiamo nessuna delle due.

In Europa facciamo parte del folto numero delle “colonie interne” in una serie di stati, mentre con il Mediterraneo abbiamo in comune la volontà di affrancarci dal termine “colonizzazione”.

In questo siamo vicini a popoli, regioni e stati che già si sono affrancati, anche dallo stato italiano, e che conoscono la nostra storia e ci riconoscono nelle nostre rivendicazioni.

Abbiamo radici forti che sono sopravvissute e vogliono affermarsi nuovamente, per questo vogliamo una Europa diversa da quella attuale, che vorrebbe invece un insieme di stati con potere assoluto e centralizzato sui popoli. Allo stato attuale infatti abbiamo dei sistemi statali in Europa che tendono a rinunciare alla loro autonomia e libertà di scelta della visione del modello sociale più gradito. Questa coercizione di fatto è attuata attraverso l’uso nefasto dei bilanci e dei debiti, con un sistema politico del tutto asservito a banchieri e multinazionali. E’ l’esatto contrario della democrazia e della volontà dei cittadini di scegliersi con quali regole e in quale ambiente vivere.

Connessi con la Carta di Algeri, dichiarazione universale dei diritti dei popoli

Riconosciamo e ci riconosciamo nella Carta di Algeri (1976), “DICHIARAZIONE UNIVERSALE DEI DIRITTI DEI POPOLI”, poiché questa si basa non più solo sui diritti universali del singolo individuo ma sugli stessi diritti resi “collettivi”, ovvero: tutti i popoli del mondo hanno pari diritto alla libertà ed alla loro autodeterminazione.

Questa Carta è fondamentale perché è stata redatta considerando i "diritti economici" contro le pretese coloniali di coloro i quali hanno usato o usano la forza della coercizione per mantenere lo status coloniale “di fatto” ancora oggi.

Abbiamo due tipi di colonizzazione, una “internazionale”, sul modello della Libia o l’Eritrea per l’Italia, o come l’Algeria per la Francia, ed una “interna”, come ancora oggi accade per il “Mezzogiorno d’Italia”, o ex Stato sovrano delle Due Sicilie, o anche per alcuni paesi interni sottomessi (Scozia e Galles al Regno Unito, Corsica e Bretagna alla Francia, ad esempio), dove esiste una marginalità, che oggi viene descritta come “discriminazione territoriale” ma che merita di essere descritta come stato di “colonia interna”.

La Carta di Algeri è composta da 30 articoli, di cui in particolare rivendichiamo:

L’imprescrittibilità e l'inalienabilità dell'esercizio del diritto,il diritto all’autodeterminazione perché è in corso una dominazione coloniale, di fatto storicamente razzista”;

Il nostro popolo ha diritto ad un governo che rappresenti tutti i cittadini senza distinzione di razza, sesso, opinione o colore, e che sia capace di assicurare il rispetto effettivo dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali per tutti”;

Rivendichiamo il rispetto del nostro diritto all’autodeterminazione legandolo ai principi generali del diritto internazionale, configurando così la violazione di tale diritto come una trasgressione di obblighi nei confronti dell'intera comunità internazionale e in taluni casi, come ad esempio il appropriarsi delle ricchezze dei territori distruggendoli e lasciandoli inquinati, addirittura come un crimine internazionale”;

Spetta al nostro popolo far valere le sue ragioni in caso di violazione dei propri diritti attraverso la lotta politica, sindacale”;

Noi scegliamo di utilizzare la lotta nonviolenta in ogni sua forma per tutelare i nostri diritti”;

Infine, siamo per una visione d’insieme della lotta coordinata tra i popoli oppressi e discriminati, ed il ripristino dei diritti nei fatti è un dovere che deve gravare su tutti i membri della comunità internazionale come attività strategica di lungo termine”

 

Di fatto, la carta di Algeri afferma il diritto all'autodeterminazione in tutte le sue forme e implicazioni. La preoccupazione ossessiva per la tutela dell'integrità territoriale viene posta in secondo piano: l'istanza libertaria dei popoli prevale sulle esigenze della sovranità degli stati. A garanzia dell'autodeterminazione si legittima non solo il ricorso alla forza da parte dei movimenti di liberazione nazionale, ma anche l'intervento di terzi.

Nel nostro caso per fortuna abbiamo la possibilità di esercitare in forma democratica e nonviolenta ogni forma di azione per raggiungere gli scopi che ci prefiggiamo, la tutela della nostra terra, l’integrità dei nostri territori ed una vita non più fatta di emigrazione e da cittadini di serie inferiore, che pur pagando più degli altri ricevono meno. Recuperare la nostra identità e la nostra libertà ed autonomia significa rimuovere le sempre più visibili le catene che abbiamo ai polsi ed ai portafogli.

Agenda unitaria per i territori del Sud

Dividi et impera, con ascari al servizio politico ed amministrativo dei colonizzatori, è sempre stata la strategia di lungo periodo di chi ci tiene ancora in pugno. Abbiamo cultura, informazione, economia ed anche politica autoctone, ma fino ad ora sono state slegate tra loro, ed il non fare rete ci lascia dipendenti e subordinati a sistemi decisionali ed organizzativi di matrice coloniale e comunque a noi del tutto alieni.

Per questo motivo la Charta diventa agenda di eventi, ciclici, collegati, riconosciuti e riconoscibili con certezza, e che operano nella direzione del cambiamento positivo delle nostre terre migliorando le condizioni complessive delle nostre popolazioni.

Quindi fare rete, sia settorialmente che trasversalmente, ci da e ci darà la forza dell’unione e della coesione di tanti soggetti. Facendo massa, intessendo relazioni critiche e positive viene prodotta, sia classe dirigente, che rappresentanza politica propria, che deve esistere unicamente per gli interessi territoriali, modello questo già esistente e vincente in altre aree euro-mediterranee.

Per questo anche l’area politica di riferimento è solo territoriale, fuori da quelle “nazionali italiane”. Qui i soggetti esistenti e certamente riconoscibili per la causa del Sud poco hanno potuto per la divisione, troppo spesso indotta dall’esterno e sostenuta da chi vuole che i nostri territori (che erano uno stato) non abbiano una rappresentanza propria, unitaria e legata a quella rete trasversale della società che prima abbiamo descritto.

Per questo motivo gli stessi soggetti che hanno fatto nascere la Charta di Melfi hanno prima creato e poi superato il Coordinamento dei Movimenti per il Sud diventando una Confederazione dei Movimenti Identitari (CMI).

Questo soggetto politico, basato proprio sulle caratteristiche di forte rispetto tra le diversità di visione politica dell’organizzazione della società, come anche quelle linguistiche e culturali, può mettere insieme le diverse anime politiche che lottano per la comune causa dei nostri territori.

L’informazione e la comunicazione sono e saranno il pilastro e il motore delle attività svolte oggi e che si attueranno, di comune accordo, per realizzare qui da noi ciò che già altrove è stato realizzato o è in via di realizzazione.

Aderire alla Charta di Melfi

Singoli cittadini, associazioni, da quelle di fatto a quelle organizzate e strutturate, imprenditori, artisti, enti Locali, uomini di cultura, organizzazioni politiche con caratteristiche compatibili con lo spirito e gli obiettivi della Charta possono aderirvi riconoscendola e identificandosi con essa.

Così essi stessi diventano soggetti che finalmente fanno sinergicamente rete per migliorarsi e per cambiare la faccia ed i contenuti della nostra società.

Attraverso il recupero e della nostra identità, a partire dalla lingua locale, passando per le tradizioni e la cultura, sempre originali ed autoctone, saranno costruite l’economia, l’arte, l’ambiente, e ogni altra cosa che decideremo di avere attraverso la nostra autodeterminazione.

Se noi tutti assieme lo vogliamo, saremo di nuovo ciò che eravamo:
un popolo e una terra.

Il valore del “RISPETTO”

Divide et impera: ne siamo stati vittime ma anche artefici. Ce lo hanno imposto per meglio sottometterci alle logiche coloniali - romane ieri, europee oggi - ma abbiamo finito per adottare anche tra di noi il modello della delegittimazione per svilire l’operato degli altri o per cercare di impedire loro di attuare quello che cercavano di fare.

Tutto questo, oggi, risulta incoerente ed inaccettabile. Non si può contestare un modello per poi costruirne uno identico ma di senso contrario. Dunque una rivoluzione culturale meridionale non può non partire da un termine e da un valore, quello del “Rispetto”, che diventa punto di riferimento ideale per ogni azione politica e culturale che voglia mettersi in campo per la “Causa” meridionale.

Un rispetto dovuto per quanti, briganti di oggi, lavorano alla soluzione definitiva della “Questione Meridionale” con onestà intellettuale e senza compromessi con chi ci ha messo in ginocchio. E che, con questi comportamenti, innalzeranno la Charta a modello di ispirazione e motivazione a fare rete in maniera sana e costruttiva.

* * *

Pubblicata integralmente sul Forum 2043 a cura di Gino Giammarino, con minimi aggiustamenti formali, il 4 ottobre 2023.

* * *

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Le parole vive di Chivasso

Salvate nelle vostre agende l'invito a questo seminario pubblico, promosso dal Forum 2043, per sabato 11 marzo 2023, dalle ore 16 (attenzione, l'orario d'inizio è stato aggiornato):

PAROLE VIVE
PER LE AUTONOMIE E L'AMBIENTE

Lettura pubblica della Carta di Chivasso e testimonianze su ciò che essa tramanda ancora oggi di essenziale a chi vuole difendere l’acqua, la terra, la salute, le autonomie personali, sociali, territoriali, per le nostre comunità locali e per le generazioni future

Sarà con noi Massimo Moretuzzo (Patto per l’Autonomia Friuli – Venezia Giulia), insieme con attivisti e intellettuali del civismo, dell'ambientalismo, dell'autonomismo impegnati in ogni territorio per la Repubblica delle Autonomie.

Prenotazioni d’intervento sul canale Telegram del Forum 2043: https://t.me/Forum2043

Per restare aggiornati sull'evento:

https://www.facebook.com/events/502898198487883/

Informazioni: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

Con questa iniziativa, avviamo un percorso che ci accompagnerà tutto questo anno 2023, che è l'anno dell'80° anniversario della Carta di Chivasso del 19 dicembre 1943. Per arrivare preparati all'evento, segnaliamo alcuni video realizzati tre anni fa dalla webtivù della forza sorella Union Valdôtaine in occasione del 77° anniversario della Carta di Chivasso:

 

 

 

Lettura pubblica integrale delle PAROLE VIVE della Carta di Chivasso - Seminario online

  • Autore: Gruppo di studio interterritoriale Forum 2043 - 11 marzo 2023
Ciò che i rappresentanti di queste valli hanno affermato,
vale per tutte le regioni italiane,
per i piccoli popoli che formano quel tutto
che è il popolo italiano
(Émile Chanoux, Federalismo e autonomie,
in P. MOMIGLIANO LEVI (a cura di), Écrits, Institut Historique de la Résistance en Vallée d'Aoste,
Aosta, 1994, p. 399, p. 422)

I contenuti del nostro seminario online dedicato alle parole vive della Carta di Chivasso, tenutosi ieri sabato 11 marzo 2023, sono pubblici e disponibili attraverso il prezioso archivio politico di Radio Radicale:

https://www.radioradicale.it/scheda/693128/parole-vive-per-le-autonomie-e-lambiente

Per un approfondimento delle conclusioni politico-culturali e una sinossi completa degli interventi:

https://www.autonomieeambiente.eu/news/117-parole-vive-per-le-autonomie-e-l-ambiente

Attraverso il nostro canale YouTube diffondiamo l'estratto della lettura pubblica integrale della Carta di Chivasso:

https://www.youtube.com/watch?v=wSLSjx0PJ0c

 

La Carta di Chivasso, dopo ottant'anni dal 19 dicembre 1943, ci definisce, ci unisce, ci aiuta a tramandare i nostri valori, ci sostiene nel nostro impegno per la Repubblica delle Autonomie personali, sociali, ambientali.

Aiutateci a diffonderla e a farla conoscere, attraverso le reti sociali:

https://twitter.com/rete_aea/status/1634869894306058240?s=20

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Maggiori informazioni sull'evento di Chivasso del 16 dicembre 2023

 

2023 12 16 Patto AeA ed EFA per Chivasso

CON EFA E IL PATTO AUTONOMIE E AMBIENTE A CHIVASSO
PER LE AUTONOMIE PERSONALI, SOCIALI, TERRITORIALI
PER L’EUROPA DEI POPOLI
PER LA PACE
#ForAll

La Carta di Chivasso del 19 dicembre 1943 compie 80 anni, eppure è più giovane, audace, attuale e necessaria che mai. E’ un manifesto cruciale per chi lavora per l’autogoverno del proprio territorio e per costruire una Europa confederale in cui ciascun territorio veda valorizzata la propria diversità, nella libertà e nella sicurezza, pensando soprattutto alle generazioni future.

EFA (Alleanza Libera Europea)
e il Patto Autonomie e Ambiente (AeA)
ti invitano a celebrarla insieme a Chivasso
sabato 16 dicembre 2023:

alleore 10ritrovodavanti a Palazzo Tesio,
il luogo in cui si trovarono per scriverla alcuni attivisti
autonomisti antifascisti, guidati da Émile Chanoux; tutti sono invitati e sono gradite le bandiere dei diversi territori;

alleore 11 all’Hotel La Noce, in piazza Garibaldi 10,
per l’incontro politico dove interverranno
Lorena López de Lacalle (presidente EFA)
Roberto Visentin (presidente AeA)
per la presentazione dell’iniziativa EFA-AeA in vista delle elezioni europee 2024, per le autonomie in Italia e in Europa, per la solidarietà e per la pace in tutto il mondo.

Prima di partire riascoltate la lettura integrale del testo della Carta di Chivasso

Organizzazione sul posto a cura dei Liberi Elettori Piemontesi

Per restare aggiornati sui dettagli dell’evento iscriversi al canale Telegram del Forum 2043:https://t.me/Forum2043

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Memoria e liberazione

 

La Giornata della memoria del 27 gennaio 2023 viene ricordata dalle forze civiche, ambientaliste, autonomiste, come momento di consapevolezza che furono i grandi stati centralisti e autoritari ad organizzare persecuzioni, deportazioni e sterminio. Senza una enorme stato burocratizzato, industrializzato, militarizzato, interamente mobilitato, capace di invadere e occupare per anni l'intera Europa, non ci sarebbe stato l'abisso della "soluzione finale", non sarebbe stata possibile la Shoah. Non dobbiamo deflettere dal nostro sostegno a tutti i popoli del mondo in cammino verso la liberazione, in lotta contro.l'oppressione che è sempre possibile nei grandi stati centralisti. Vale per tutti i territori, non solo per chi resiste, si ribella e muore in Russia, Ucraina, Cina, Iran, Etiopia, Nigeria, America Latina. Vale anche per le nostre lotte decentraliste in Italia, in Europa e nei paesi dell'Occidente.

Massimo Moretuzzo, candidato civico, ambientalista, autonomista, alla presidenza della regione Friuli Venezia Giulia, ha ricordato il nostro impegno per una memoria che sia risveglio e liberazione, partecipando alla cerimonia di commemorazione per le vittime della Shoah alla Risiera di San Sabba,a Trieste.

In Toscana, gli esponenti civici, ambientalisti, autonomisti, raccogliendo un suggerimento della lista Un Cuore per Vecchiano e della rete OraToscana, celebrano la Giornata della memoria ricordando che siamo entrati nell'85° anno da quando furono firmate le infami leggi razziali del 1938, dall'infame Savoia, nella reggia di San Rossore (qui un post storico).

In Piemonte il mondo civico, ambientalista, autonomista, di difesa delle culture e delle lingue alpine, coordinato dai Liberi Elettori Piemonte, si avvia a promuovere, insieme con il Forum 2043, un anno di studi e celebrazioni dell'80° anniversario della Carta di Chivasso, che contiene parole vive, oggi più attuali che mai, contro il centralismo autoritario e per la promozione dell'autogoverno di tutti dappertutto.

Alla riflessione contro il centralismo autoritario, che fa strage di diritti e quindi di popoli, hanno contribuito i recenti incontri di Forlì del Movimento per l'Autonomia della Romagna (XXIV assemblea del 21 gennaio 2023, con la commemorazione di Stefano Servadei), e l'assemblea di Siciliani Liberi a Pergusa (22 gennaio 2023, nel settimo anniversario della loro costituzione).

 

 

Parole vive per le autonomie e l'ambiente - Tutti gli interventi e le conclusioni politiche

Sabato 11 marzo 2023 si è tenuto il seminario online organizzato dal Forum 2043, in collaborazione con Autonomie e Ambiente, sul tema "Parole vive per le autonomie e l'ambiente - Rilettura integrale della Carta di Chivasso". Siamo già entrati nell'ottantesimo anno da quando la Carta fu scritta, nel 1943, eppure le parole di Chivasso sono vive, giovani, profumano di primavera per la democrazia, le autonomie, l'ambiente, la pace,  la libertà. Sono ancora essenziali per coloro che credono nella Repubblica delle Autonomie, nell'Europa dei popoli, in un mondo liberato da autoritarismi, colonialismi e militarismi.

Com'era nelle intenzioni degli organizzatori, il seminario ha rafforzato tutti i movimenti civici, ambientalisti, storicamente autonomisti, modernamente decentralisti, che hanno partecipato. Essi hanno il compito di portare avanti la visione del partigiano e martire Émile Chanoux e promuovere gli ideali di autogoverno dei territori, sussidiarietà verticale e orizzontale, autonomie personali, sociali e territoriali, che sono incisi nella Costituzione italiana, grazie all’impegno di padri costituenti come Giulio Bordon, Piero Calamandrei, Tristano Codignola, Andrea Finocchiaro Aprile, Emilio Lussu, Aldo Spallicci, Tiziano Tessitori.

Le due sessioni, di un'ora ciascuna circa, sono state registrate e sono disponibili attraverso l'archivio politico multimediale di Radio Radicale:

https://www.radioradicale.it/scheda/693128/parole-vive-per-le-autonomie-e-lambiente

Sul canale YouTube di Autonomie e Ambiente è stata pubblicata, in estratto, la lettura pubblica integrale della Carta di Chivasso.

Come ha sintetizzato Roberto Visentin (presidenza Autonomie e Ambiente, AeA) nelle sue conclusioni, la Carta di Chivasso è ciò che ci unisce e ci definisce. I suoi valori ci sostengono e ci consentono di essere come acqua nel deserto della politica di questa incompiuta "Repubblica delle Autonomie". Le nostre sconfitte sono lezioni. Le nostre differenze sono attrezzi per affrontare e realizzare davvero, territorio per territorio, il grande cambiamento ambientale che ci aspetta.

Hanno partecipato, fra gli altri, Massimo Moretuzzo (nella foto), candidato alla presidenza del Friuli - Venezia Giulia alle elezioni dei prossimi 2-3 aprile 2023, esponente autonomista, civico, ambientalista del Patto per l'Autonomia, sostenuto da gran parte del centrosinistra. E' intervenuto anche Erik Lavevaz, già presidente della Valle d'Aosta, ed esponente dell'Union Valdôtaine, fortemente impegnato nel profondo rinnovamento in corso all'interno dello storico Mouvement e per la ricomposizione delle posizioni autonomiste, che devono riunirsi contro l'eterno ritorno del centralismo.

La rete di Autonomie e Ambiente (AeA) è una larga e inclusiva sorellanza di forze e gruppi politici territoriali attivi nelle varie regioni e province autonome della Repubblica Italiana. Con la collaborazione della famiglia politica europea degli autonomisti, l'Alleanza Libera Europea (ALE - European Free Alliance, EFA), si sta organizzando per la partecipazione alle elezioni europee del 2024.

Di seguito la sinossi completa dell'evento:

2022 07 06 repubblica delle autonomie ancora diversificata FORUM 2043 piccola

Sabato 11 marzo 2023 ore 16-18

Seminario pubblico

PAROLE VIVE

PER LE AUTONOMIE
E L'AMBIENTE

Evento organizzato dal Forum 2043
in collaborazione con Autonomie e Ambiente

Interventi

Parte prima ore 16-17

Mauro Vaiani (OraToscana – segreteria di Autonomie e Ambiente – coordinamento Forum 2043) - Apertura lavori

Eliana Esposito (Siciliani Liberi) – Canto dell’autogoverno

Mauro Vaiani – Introduzione

Sara Borchi e Stefano Fiaschi – Lettura integrale della Carta di Chivasso

Massimo Moretuzzo (Patto per l’Autonomia Friuli-Venezia Giulia)

Erik Lavevaz (Union Valdôtaine – già presidente della Valle d’Aosta)

Silvia Fancello "Lidia" (rappresentante EFA-ALE e referente AeA in Sardegna)

Alfonso Nobile, "Alessandro" (Siciliani Liberi)

Andrea Acquarone (autonomista ligure e animatore di "Che l'inse!")

Claudia Zuncheddu (Sardigna Libera, attivista per l'autogoverno e per la salute in Sardegna)

Parte seconda ore 17-18.00

Samuele Albonetti (Rumâgna Unida, già coordinatore del Movimento per l’Autonomia della Romagna)

Maria Luisa Stroppiana (Assemblada Occitana - Valadas)

Gino Giammarino (editore e attivista per l'autogoverno di Napoli e del Sud, Forum 2043)

Walter Pruner (autonomista trentino)

Silvia Fancello "Lidia" (rappresentante EFA-ALE e referente AeA in Sardegna)

Giovanna Casagrande (Sardegna Possibile)

Alfonso Nobile, "Alessandro" (Siciliani Liberi)

Milian Racca (Liberi Elettori Piemonte)

Roberto Visentin (vicepresidente europeo EFA-ALE, presidente AeA) – Conclusioni politiche

Mauro Vaiani – Saluti finali

A conclusione dell'evento si è lanciato un appello per le donne, la vita, la libertà di tutti, e per la pace, dappertutto, con l’ascolto della canzone Baraye di Shervin Hajipour nella versione remix di DJ Siavash (fonti: https://youtu.be/I0bEMX6Avp0 - https://djsia.com/)

Hanno mandato un messaggio perché non sono potute intervenire le persone amiche:

Alfredo Gatta (Pro Lombardia, vicepresidente di AeA)

Lucia Chessa (RossoMori - Sardegna)

Luana Farina Martinelli (Caminera Noa)

* * *

Per seguire gli sviluppi dell'evento è indispensabile iscriversi al canale Telegram del Forum 2043: https://t.me/Forum2043

Si ringrazia per la collaborazione tecnica e creativa: Renzo Giannini - Il Lampone - https://www.youtube.com/lorenxman

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Promemoria Chivasso 16 dicembre 2023

Confermati gli appuntamenti pubblici dell'evento EFA-AeA a Chivasso (attenzione: per la sala dell'incontro pubblico ci siamo spostati di pochi metri, sempre in piazza Garibaldi):

Chivasso, 16 dicembre 2023

CON EFA E AUTONOMIE E AMBIENTE
PER LE AUTONOMIE PERSONALI, SOCIALI, TERRITORIALI
PER L’EUROPA DEI POPOLI, PER LA PACE
#ForAll

La Carta di Chivasso compie 80 anni (19 dicembre 1943-2023) ma è più giovane, audace, attuale che mai, un manifesto cruciale per chi lavora per l’autogoverno del proprio territorio e per costruire una Europa confederale, nella libertà e nella sicurezza, pensando soprattutto alle generazioni future.

EFA (Alleanza Libera Europea)
e la rete di Autonomie e Ambiente (AeA)
ti invitano a celebrarla insieme a Chivasso
sabato 16 dicembre 2023:

 

alleore 10ritrovodavanti a Palazzo Tesio

il luogo in cui fu scritta dagli autonomisti antifascisti guidati da Émile Chanoux; sono gradite le bandiere dei diversi territori;

 

alleore 11 all’Albergo Italia in piazza Garibaldi 7

incontro sull’iniziativa EFA-AeA per le elezioni europee 2024 con

Lorena López de Lacalle (presidente EFA)

Roberto Visentin (presidente AeA)

 

alleore13 all’Albergo Italia in piazza Garibaldi 7

conferenza stampa

 

Con il contributo organizzativo dei Liberi Elettori Piemontesi

EFA ha dato ampio risalto all'evento sul suo sito:

https://e-f-a.org/2023/12/12/charter-of-chivasso-80-anniversary/

 

Per restare aggiornati:
canale Telegram https://t.me/Forum2043

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https://www.autonomieeambiente.eu

 

 

Seminario sulle parole vive di Chivasso

Seminario online

PAROLE VIVE PER LE AUTONOMIE E L'AMBIENTE

Sabato 11 marzo 2023, ore 16
(conclusione lavori prevista per le ore 18 circa)

Promosso dal Forum 2043
in collaborazione con la presidenza di Autonomie e Ambiente (AeA)

Piattaforma: https://zoom.us/j/97267541503?pwd=KytzRmNzcngzeDIxUnpVNW1mdnE5Zz09

Presentazione

Crediamo in una primavera politica animata da valori civici, ambientalisti, autonomisti. Al deserto di idee e progetti, alle regole elettorali antidemocratiche, alla mancanza di dibattito civile su una stampa libera e pluralista, reagiamo rivendicando il nostro posto e assumendoci le nostre responsabilità in Italia e in Europa. I nostri movimenti, gruppi, intellettuali, attivisti territoriali sono ancorati ai principi della Carta di Chivasso del 1943, di cui quest'anno celebreremo l'ottantesimo anniversario.

Le parole di Chivasso sono vive, qui e ora, per noi che crediamo nella Repubblica delle Autonomie, nell'Europa dei popoli, in un mondo liberato da autoritarismi, colonialismi e militarismi.

Il nostro compito è portare avanti la visione del partigiano e martire Émile Chanoux e promuovere gli ideali di autogoverno dei territori, sussidiarietà verticale e orizzontale, autonomie personali, sociali e territoriali, che sono incisi nella Costituzione italiana, grazie all’impegno di padri costituenti come Giulio Bordon, Piero Calamandrei, Tristano Codignola, Andrea Finocchiaro Aprile, Emilio Lussu, Aldo Spallicci, Tiziano Tessitori.

Ciò che la nostra storia di lotte per l'autogoverno ci tramanda è essenziale per chi vuole difendere l’acqua, la terra, la salute, le autonomie, le nostre comunità ed economie locali, i doveri dei contemporanei e i diritti delle generazioni future.

I nostri pensieri devono essere lucidi, le nostre azioni risolute, oggi più di sempre, contro i cialtroneschi avventurieri di un falso autonomismo "differenziato" che in realtà tradiscono da venticinque anni le autonomie esistenti e vogliono condurci verso il disastro del presidenzialismo, come se l'Italia non fosse già uno stato sufficientemente centralista e autoritario, dove chi è temporaneamente al potere crede ancora, ottant'anni dopo, in "Roma doma".

Programma

  • Lettura pubblica della Carta di Chivasso (le voci sono di Sara Borchi e Stefano Fiaschi)
  • Massimo Moretuzzo (Patto per l'Autonomia Friuli - Venezia Giulia)
  • Mauro Vaiani (OraToscana, segreteria di AeA, coordinamento del Forum 2043)
  • Silvia Fancello, "Lidia" (rappresentante EFA-ALE e referente AeA in Sardegna)
  • Alfonso Nobile, "Alessandro" (Siciliani Liberi, vicepresidente di AeA)
  • Claudia Zuncheddu (Sardigna Libera, attivista per l'autogoverno e per la salute in Sardegna, Forum 2043)
  • Andrea Acquarone (autonomista ligure e animatore di "Che l'inse!")
  • Samuele Albonetti (Rumâgna Unida, già coordinatore del MAR)
  • Gino Giammarino (editore e attivista per l'autogoverno a Napoli e nel Sud, Forum 2043)
  • Alfredo Gatta (Pro Lombardia, vicepresidente di AeA)
  • Maria Luisa Stroppiana (Assemblada Occitana - Valadas)
  • Milian Racca (Liberi Elettori Piemonte)
  • Walter Pruner (autonomista trentino)
  • Erik Lavevaz (Union Valdôtaine)
  • Roberto Visentin (Patto per l'Autonomia Friuli - Venezia Giulia, vicepresidente EFA-ALE, presidente AeA)

 

Per accedere all'evento è indispensabile iscriversi al canale Telegram del Forum 2043: https://t.me/Forum2043

Collaborazione tecnica: Renzo Giannini - Il Lampone - https://www.youtube.com/lorenxman

 Collegamento sulla rete sociale:

https://www.facebook.com/events/502898198487883/

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Vi aspettiamo a Chivasso sabato 16 dicembre 2023

80 ANNI DELLA CARTA DI CHIVASSO, FONDAMENTO DI UNA EUROPA DIVERSA

La Carta di Chivasso del 19 dicembre 1943 compie 80 anni. E’ un documento ancora incredibilmente attuale, che parla all’oggi e ancora di più a chi vuole un domani dal volto umano, ricco di autonomie personali, sociali, territoriali. Ci parla di autogoverno e federalismo, libertà e partecipazione, economia e turismo sostenibile, lavoro e giustizia sociale, valorizzazione delle diversità e tutela delle biodiversità. A Chivasso si è prefigurata un’Europa diversa, di piccoli territori autonomi, che voltasse la pagina dei vecchi e beceri nazionalismi che l’avevano dilaniata. E’ un manifesto cruciale per chi lotta per il proprio autogoverno, per la solidarietà interterritoriale, per costruire una Europa confederale in cui ciascun territorio si senta sicuro e libero.

Per commemorarla, ci troviamo a Chivasso
sabato 16 dicembre2023prossimo.
Il punto d’incontro sarà alle ore 10 davanti a Palazzo Tesio, lungo Piazza d'Armi, a Chivasso

E' il luogo in cui si trovarono per scriverla alcuni attivisti autonomisti antifascisti, guidati da Émile Chanoux.

La Carta di Chivasso sarà il solido fondamento del nostro impegno comune per le elezioni europee del 2024, occasione per la quale ci faremo trovare pronti, con una lista capace di unire le nostre diversità e di dare voce al nostro impegno comune per le autonomie in Italia e in Europa, per la solidarietà e per la pace in tutto il mondo.

Tutti gli aderenti, gli associati, gli alleati, i simpatizzanti della sorellanza di Autonomie e Ambiente e di EFA sono invitati. E' gradita la presenza di vessilli territoriali e bandiere dei nostri movimenti locali.

Civass – Chivasso, 30 novembre 2023 (Sant’Andrea)

E' un invito del Patto Autonomie e Ambiente
con la partecipazione di European Free Alliance
e l’organizzazione da parte dei Liberi Elettori Piemonte

Per restare aggiornati sui dettagli dell’evento iscriversi al canale Telegram del Forum 2043:https://t.me/Forum2043

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