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Coppieters

La famiglia EFA

In tutto il mondo ci sono persone che credono nelle autonomie personali, sociali, territoriali. Aderiscono a storici movimenti per l'autogoverno di popoli, territori, regioni, ma anche a movimenti civici molto variegati, talora molto recenti, che sono emersi nella società contemporanea in correlazione alla mobilitazione sociale universale, resa possibile da un relativo miglioramento delle condizioni materiali di vita per miliardi di esseri umani, dall'alfabetizzazione di massa, dalla diffusione globale di mezzi di telecomunicazione e interconnessione.

In Europa coloro che aderiscono ai valori delle autonomie hanno una famiglia politica, l'Alleanza Libera Europea (ALE), meglio conosciuta con il nome e la sigla in lingua inglese, European Free Alliance (EFA).

La storia di EFA come organizzazione politica europea inizia ufficialmente nel 1981, ma le sue radici sono molto più antiche e diversificate. Gli ideali di una Europa di autonomie erano già vivi al tempo della Carta di Chivasso del 1943 e sono anche più risalenti in molti territori.

EFA è rappresentata nel Parlamento europeo: alcuni eurodeputati formano con i Verdi il gruppo Greens-EFA; altri sono iscritti al gruppo dei Conservatori europei. Nel Comitato delle Regioni dell'Unione Europea è collegata con la European Alliance, che riunisce amministratori delle regioni europee uniti attorno al principio della sussidiarietà.

La famiglia politica europea degli autonomismi e delle reti civiche è una delle organizzazioni politiche registrate presso le istituzioni dell'Unione Europea, ma accoglie anche movimenti politici locali da altri paesi europei non UE e ha relazioni internazionali con movimenti e attivisti impegnati per l'autogoverno dei popoli e per l'autonomia delle realtà territoriali; fra le molte, ricordiamo quelle degli Armeni dell'Artsach, dei Saharawi e di altri popoli berberi, dei Curdi, della Groenlandia, del Quebec, di Portorico.

Ad EFA sono collegate la fondazione culturale Coppieters e l'organizzazione giovanile EFAy.

EFA è costituita da partiti, movimenti e reti territoriali attive in una quarantina di regioni d'Europa, ciascuna con il proprio nome, i propri simboli, i propri originali valori.

Per fronteggiare il centralismo dei rispettivi stati, in Francia, in Spagna e in Italia le realtà EFA si sono organizzate con proprie reti interterritoriali: Régions et Peuples Solidaires, nell'esagono;Ahora Repúblicas, nel Regno di Spagna;Autonomie e Ambiente, nella Repubblica Italiana.

La famiglia EFA è sempre stata ed è tuttora molto orizzontale, plurale, inclusiva. Tutte le organizzazioni che sono collegate attraverso di essa sono e restano assolutamente autonome, gelose custodi della propria diversità e originalità.

Firenze, 18 maggio 2025

Ultimo aggiornamento: 18 maggio 2025

A cura della segreteria interterritoriale di Autonomie e Ambiente

 

Per far vivere la democrazia in Europa e oltre

A Naoned (Nantes), capitale della Bretagna storica, si è chiusa oggi, sabato 10 maggio 2025,  l'Assemblea generale della famiglia politica europea delle autonomie, di coloro che credono nella sussidiarietà, delle forze politiche territoriali che coltivano l'ideale dell'autogoverno per tutti e dappertutto: l'Alleanza Libera Europea, meglio nota come EFA (European Free Alliance). Autonomie e Ambiente era presente, essendo orgogliosamente partner di EFA nella Repubblica Italiana, attraverso i delegati di diverse realtà regionali. Qui l'elenco dei delegati regionali provenienti dall'Italia che sono stati presenti (nell'ordine in cui appaiono nella foto):

 

2025 05 08 173848 Nantes delegati tutti

 

Sotto la grande tenda di EFA si incontrano realtà sociali e culturali, amministratori e uomini di governo o di opposizione, movimenti civici e locali, storici movimenti per l'autodeterminazione, realtà molto diverse tra di loro, ma tutte testardamente determinate a conservare le proprie diversità, la diversità delle proprie comunità e dei loro patrimoni storici, culturali e ambientali. Non meno di una quarantina di regioni e territori d'Europa vi sono rappresentati, in diverse forme. In un precedente approfondimento vi avevamo dato alcuni dettagli sulla partecipazione italiana e sulle varie realtà che si sarebbero incontrate a Naoned.

Qui anticipiamo e diffondiamo alcune notizie importanti sui risultati dei lavori.

Partiamo riassumendo un concetto semplice e radicale espresso da una delle oratrici che più hanno entusiasmato l'assemblea EFA, Lydie Massard, attivista dell'Unione Democratica Bretone, già parlamentare europeo EFA: con vecchie e nuove forme di centralismo la Francia, gli altri stati, le stesse istituzioni europee stanno allontanando la democrazia dai territori e così la stanno uccidendo.

Per far vivere la democrazia la dobbiamo conservare e anzi sviluppare nelle comunità locali, laddove i governati possono davvero conoscere i governanti e quindi sceglierli; dove i governanti vivono insieme ai governati e ne condividono la vita quotidiana, quindi anche le conseguenze delle loro scelte. La metastasi legislativa, le imposizioni tecnocratiche, la rigidità e il conformismo delle burocrazie centrali e centraliste devono essere fermate, perché soffocano il lavoro degli agricoltori, degli artigiani, degli imprenditori; impediscono alle comunità di essere responsabili e creative nella cura dei servizi pubblici, dei beni comuni, del territorio; opprimono le autonomie personali, delle famiglie, delle formazioni sociali.

EFA ha rinnovato il Bureau, il proprio organo direttivo permanente, composto da 13 esponenti effettivi e da 13 supplenti, nel rispetto della parità di genere. Dare spazio alle donne, ai giovani, a rappresentanti del maggior numero possibile di territori, è un impegno costante nella lunga storia di EFA, dalla sua fondazione nel 1981.

Dai territori della Repubblica Italiana è stato rieletto il presidente di Autonomie e Ambiente, Roberto Visentin (Patto per l'Autonomia Friuli-Venezia Giulia), come effettivo. Come supplente è stata eletta Silvia Lidia Fancello, rappresentante EFA-AeA in Sardigna e referente del Comitato Sardigna Pro S'Europa.

Presidente di EFA è stata confermata l'attivista e studiosa basca Lorena López de Lacalle (Eusko Alkartasuna). E' stato invece nominato un nuovo giovane segretario generale: Oriol Cases i Vilà (Esquerra Republicana de Catalunya).

I rappresentanti riuniti nell'assemblea di Nantes, pur proveniendo da territori diversi e da differenti retroterra politici e culturali, sono riusciti ad assumere all'unanimità diverse posizioni politiche. Fra le altre, ricordiamo il sostegno a tutte le autonomie d'Europa, con speciale menzione per la Bretagna e la Corsica, oltre che per l'indipendenza della Groenlandia; la ferma condanna della tragedia che ha portato all'espulsione e all'oppressione degli Armeni dell'Artsakh; la conferma della solidarietà delle autonomie europee verso tutti i popoli oppressi del mondo; la tutela delle lingue regionali e delle minoranze etno-linguistiche; la difesa del territorio dagli ecomostri; l'impegno contro l'inquinamento, specie quello dei cosiddetti "forever chemicals", come PFAS, e delle sostanze non biodegradibili, come le microplastiche; la contestazione del centralismo europeo, oltre a quello degli stati; la difesa del parlamentarismo, contro i "capi" che si dicono eletti dal popolo e che invece sono eletti dalla mediacrazia, come gli aspiranti "podestà" d'Italia e "napoleone" d'Europa; l'impegno per la democrazia, a tutti i livelli, dal più piccolo comune fino alle istituzioni europee, contro gli eccessi della polarizzazione, i populismi, gli estremismi. 

Non è la missione di EFA mettere d'accordo i territori d'Europa su tutto, ma anzi mantenere il pluralismo che essi rappresentano e contengono. Tuttavia, attraverso una più forte democrazia europea, una politica europea costruita ascoltando tutti i suoi territori, anche le questioni più complesse, come la politica estera e di sicurezza europea, possono essere affrontate in modo molto più coraggioso e innovativo, di quanto stiano facendo gli attuali vertici UE, della NATO e delle principali cancellerie. E' stato necessario sostenere l'Ucraina e la sua resistenza, cosa che è stata fatta dagli Europei, con grandi sacrifici (e controversie). Tuttavia, allargando lo sguardo, non è difficile da capire che le guerre non arrivano all'improvviso, come calamità naturali. I conflitti hanno origini risalenti e solo un impegno politico, economico, culturale, continuo e costante per la pace, la giustizia, la salvaguardia del creato, la protezione di tutte le autonomie personali, sociali, territoriali, può prevenirli.

Ulteriori approfondimenti sui lavori di Nantes saranno presto disponibili sul sito europeo e sul sito di Autonomie e Ambiente.

EFA continua il suo cammino per farsi conoscere e riunire attivisti, amministratori, studiosi, da tutte le cento regioni d'Europa.

Nell'immagine la tradizionale foto di gruppo di tutti i partecipanti all'evento EFA.

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Nantes, 10-11 maggio 2025 - A cura della segreteria interterritoriale