A Naoned (Nantes), capitale della Bretagna storica, si è chiusa oggi, sabato 10 maggio 2025, l'Assemblea generale della famiglia politica europea delle autonomie, di coloro che credono nella sussidiarietà, delle forze politiche territoriali che coltivano l'ideale dell'autogoverno per tutti e dappertutto: l'Alleanza Libera Europea, meglio nota come EFA (European Free Alliance). Autonomie e Ambiente era presente, essendo orgogliosamente partner di EFA nella Repubblica Italiana, attraverso i delegati di diverse realtà regionali. Qui l'elenco dei delegati regionali provenienti dall'Italia che sono stati presenti (nell'ordine in cui appaiono nella foto):

Sotto la grande tenda di EFA si incontrano realtà sociali e culturali, amministratori e uomini di governo o di opposizione, movimenti civici e locali, storici movimenti per l'autodeterminazione, realtà molto diverse tra di loro, ma tutte testardamente determinate a conservare le proprie diversità, la diversità delle proprie comunità e dei loro patrimoni storici, culturali e ambientali. Non meno di una quarantina di regioni e territori d'Europa vi sono rappresentati, in diverse forme. In un precedente approfondimento vi avevamo dato alcuni dettagli sulla partecipazione italiana e sulle varie realtà che si sarebbero incontrate a Naoned.
Qui anticipiamo e diffondiamo alcune notizie importanti sui risultati dei lavori.
Partiamo riassumendo un concetto semplice e radicale espresso da una delle oratrici che più hanno entusiasmato l'assemblea EFA, Lydie Massard, attivista dell'Unione Democratica Bretone, già parlamentare europeo EFA: con vecchie e nuove forme di centralismo la Francia, gli altri stati, le stesse istituzioni europee stanno allontanando la democrazia dai territori e così la stanno uccidendo.
Per far vivere la democrazia la dobbiamo conservare e anzi sviluppare nelle comunità locali, laddove i governati possono davvero conoscere i governanti e quindi sceglierli; dove i governanti vivono insieme ai governati e ne condividono la vita quotidiana, quindi anche le conseguenze delle loro scelte. La metastasi legislativa, le imposizioni tecnocratiche, la rigidità e il conformismo delle burocrazie centrali e centraliste devono essere fermate, perché soffocano il lavoro degli agricoltori, degli artigiani, degli imprenditori; impediscono alle comunità di essere responsabili e creative nella cura dei servizi pubblici, dei beni comuni, del territorio; opprimono le autonomie personali, delle famiglie, delle formazioni sociali.
EFA ha rinnovato il Bureau, il proprio organo direttivo permanente, composto da 13 esponenti effettivi e da 13 supplenti, nel rispetto della parità di genere. Dare spazio alle donne, ai giovani, a rappresentanti del maggior numero possibile di territori, è un impegno costante nella lunga storia di EFA, dalla sua fondazione nel 1981.
Dai territori della Repubblica Italiana è stato rieletto il presidente di Autonomie e Ambiente, Roberto Visentin (Patto per l'Autonomia Friuli-Venezia Giulia), come effettivo. Come supplente è stata eletta Silvia Lidia Fancello, rappresentante EFA-AeA in Sardigna e referente del Comitato Sardigna Pro S'Europa.
Presidente di EFA è stata confermata l'attivista e studiosa basca Lorena López de Lacalle (Eusko Alkartasuna). E' stato invece nominato un nuovo giovane segretario generale: Oriol Cases i Vilà (Esquerra Republicana de Catalunya).
I rappresentanti riuniti nell'assemblea di Nantes, pur proveniendo da territori diversi e da differenti retroterra politici e culturali, sono riusciti ad assumere all'unanimità diverse posizioni politiche. Fra le altre, ricordiamo il sostegno a tutte le autonomie d'Europa, con speciale menzione per la Bretagna e la Corsica, oltre che per l'indipendenza della Groenlandia; la ferma condanna della tragedia che ha portato all'espulsione e all'oppressione degli Armeni dell'Artsakh; la conferma della solidarietà delle autonomie europee verso tutti i popoli oppressi del mondo; la tutela delle lingue regionali e delle minoranze etno-linguistiche; la difesa del territorio dagli ecomostri; l'impegno contro l'inquinamento, specie quello dei cosiddetti "forever chemicals", come PFAS, e delle sostanze non biodegradibili, come le microplastiche; la contestazione del centralismo europeo, oltre a quello degli stati; la difesa del parlamentarismo, contro i "capi" che si dicono eletti dal popolo e che invece sono eletti dalla mediacrazia, come gli aspiranti "podestà" d'Italia e "napoleone" d'Europa; l'impegno per la democrazia, a tutti i livelli, dal più piccolo comune fino alle istituzioni europee, contro gli eccessi della polarizzazione, i populismi, gli estremismi.
Non è la missione di EFA mettere d'accordo i territori d'Europa su tutto, ma anzi mantenere il pluralismo che essi rappresentano e contengono. Tuttavia, attraverso una più forte democrazia europea, una politica europea costruita ascoltando tutti i suoi territori, anche le questioni più complesse, come la politica estera e di sicurezza europea, possono essere affrontate in modo molto più coraggioso e innovativo, di quanto stiano facendo gli attuali vertici UE, della NATO e delle principali cancellerie. E' stato necessario sostenere l'Ucraina e la sua resistenza, cosa che è stata fatta dagli Europei, con grandi sacrifici (e controversie). Tuttavia, allargando lo sguardo, non è difficile da capire che le guerre non arrivano all'improvviso, come calamità naturali. I conflitti hanno origini risalenti e solo un impegno politico, economico, culturale, continuo e costante per la pace, la giustizia, la salvaguardia del creato, la protezione di tutte le autonomie personali, sociali, territoriali, può prevenirli.
Ulteriori approfondimenti sui lavori di Nantes saranno presto disponibili sul sito europeo e sul sito di Autonomie e Ambiente.
EFA continua il suo cammino per farsi conoscere e riunire attivisti, amministratori, studiosi, da tutte le cento regioni d'Europa.
Nell'immagine la tradizionale foto di gruppo di tutti i partecipanti all'evento EFA.
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Nantes, 10-11 maggio 2025 - A cura della segreteria interterritoriale