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Domande dagli autonomisti di Monza e Brianza


I prossimi 22 e 23 ottobre 2023 il collegio senatoriale n. 6 della Lombardia, che coincide con la provincia di Monza e Brianza, va al voto per le elezioni suppletive. Si deve eleggere una nuova persona al Senato della Repubblica, che vada a occupare il posto dello scomparso Silvio Berlusconi.

Il collegio è geograficamente molto ristretto, ma ha una popolazione di 800.000 abitanti ed è formato da 55 comuni. E' tradizionalmente una costituency dominata dal centrodestra, ma nella vita amministrativa locale conosce anche una importante presenza di civismo, specie nei centri minori.

L'elezione del nuovo senatore avverrà con il sistema maggioritario più semplice, quello che nella cultura anglosassone è chiamato first-past-the-post (indicato anche con l'abbreviazione FPTP), cioè un sistema uninominale secco a turno unico. L'espressione "first-past-the-post" significa letteralmente "il primo oltre il palo" (ispirata dal linguaggio delle corse dei cavalli).

Il bipolarismo verticistico che è purtroppo prevalente nella nostra Repubblica cercherà probabilmente di riproporre (imporre, sarebbe più corretto scrivere) i soliti candidati scelti dai vertici. Tuttavia, essendoci stavolta (nelle suppletive e purtroppo solo in esse) la possibilità di candidarsi anche per figure civiche indipendenti, ci si augura un confronto plurale, dove faccia la differenza il valore della persona, come dovrebbe essere peraltro sempre nelle elezioni dei nostri rappresentanti.

Cittadini di quel territorio, di animo autonomista e con simpatia per il nostro patto Autonomie e Ambiente, ci hanno chiesto di rendere pubbliche alcune loro domande squisitamente politiche ai candidati di questo vasto collegio uninominale, che riportiamo nell'ordine in cui ci sono arrivate.

1) Cosa pensano della svolta presidenzialista proposta dall'attuale maggioranza di destra e da alcune componenti del centro e, fino a ieri, anche della sinistra? Come è noto, il nostro mondo è assolutamente contrario alle elezione diretta di un capo della Repubblica, che si risolverebbe in un circo mediatico dominato da opache concentrazioni di potere e ricchezza.

2) Cosa pensano - in generale - dell'autonomia differenziata chiesta dalla Regione Lombardia con il conforto del referendum consultivo del 22 ottobre 2017? A noi pare ingiusto che le disposizioni costituzionali del 2001 siano rimaste così a lungo inattuate, in particolare quelle fondamentali, relative all'autonomia fiscale e tributaria, che sono la premessa indispensabile per tutto il resto.

3) Cosa pensano - in particolare - del disegno di legge Calderoli (che contiene una sorta di autonomia "a scadenza", graziosamente promessa dal governo più centralista della storia della Repubblica)?

4) Cosa pensano della povertà che avanza per chi lavora e per chi è in pensione? Pare assolutamente insufficiente stabilire un salario minimo (peraltro da fame) mentre siamo di fronte a una perdita così massiccia di potere d'acquisto per la maggioranza della popolazione.

5) Cosa pensano del declino, da decenni, in particolare in Lombardia, di una sanità che sia veramente pubblica e prossima? Pare assurdo che proprio nella regione più ricca e più avanzata della Repubblica, che è meta di costosi "viaggi della speranza" da tutti gli altri territori verso i propri ospedali (anche pubblici, ma soprattutto convenzionati e privati), manchino medici di famiglia e ambulatori di vicinato.

6) Cosa pensano di proporre in Senato riguardo alla necessaria fuoriuscita dal fossile? 

7) Cosa pensano di proporre in Senato riguardo alla metastasi normativa (europea, statale, regionale, delle autorità, degli enti locali) che soffoca le autonomie personali, sociali, economiche, territoriali?

Non interessano, precisano i nostri simpatizzanti, risposte lunghe e articolate. Sappiamo benissimo che non ci sono soluzioni "italiane" (tanto meno "europee") ai problemi dei diversi territori. E' anche evidente che nessun candidato senatore potrà mai fornire risposte tecniche e finanziarie dettagliate, finché non sarà in carica e avrà quindi sul proprio tavolo i fascicoli e i dossier. Sarebbe però molto civile ricevere delle risposte da cui si capisca, all'incirca, che formazione, che preparazione, che convinzione politica abbia ciascuno dei candidati.

Il sito di Autonomie e Ambiente, se arriveranno delle risposte, si impegna a pubblicarle assicurando a tutti uno spazio ragionevole.

Desio, 24 agosto 2023 - a cura della segreteria interterritoriale