A Melfi al lavoro per una Europa diversa

Si sono svolti oggi a Melfi i lavori del Patto Autonomie e Ambiente, in collaborazione con l'Alleanza Libera Europea (European Free Alliance, EFA), i promotori della Charta di Melfi e gli attivisti e i dirigenti di diversi movimenti del Sud.
Il Patto Autonomie e Ambiente, la sorellanza dei territorialisti della Repubblica Italiana che fa riferimento alla famiglia politica europea dei popoli senza stato e degli autonomisti civici del continente, parteciperà alle elezioni europee del prossimo 9 giugno 2024 e l'incontro di oggi a Melfi, città simbolo di cultura, tradizioni, libertà del Sud, è stato una tappa importante nel lavoro preparatorio. A Melfi, attraverso la Charta di Melfi 2019, gli attivisti territorialisti del Sud hanno avviato una sintesi fra i valori della Carta di Chivasso del 1943 e i principi internazionalisti e anticolonialisti della Carta di Algeri del 1976. Da queste radici profonde sta crescendo in tutti i territori della Repubblica Italiana un nuovo, competente, coraggioso territorialismo a difesa delle aspirazioni di autogoverno di tutti, dappertutto.
L'incontro si è aperto con un commosso minuto di silenzio, dedicato alle vittime di tutte le guerre, alla liberazione di tutti gli ostaggi, alla fine delle persecuzioni politiche con la necessaria amnistia (a partire dalla Catalogna), al ritorno degli esiliati. Fra le tante crisi in cui i territorialisti invocano il cessate-il-fuoco, la riapertura del dialogo, la ricerca di compromessi, si è voluta ricordare la vergognosa cacciata degli Armeni dalla loro terra ancestrale dell'Artsakh (Nagorno-Karabakh) a causa del neonazionalismo azero.
Erano in discussione i temi di una piattaforma economico-sociale molto innovatica - che non esitiamo a definire audace e di cui diffonderemo presto una sintesi più ampia - per la difesa delle diversità e biodiversità e per le autonomie personali, sociali, territoriali, come via maestra per l'emancipazione e il riscatto del Sud e di tutti i territori emarginati, oppressi, spopolati e impoverita d'Europa e del mondo.
Alcuni dei temi trattati: una radicale contrapposizione alle concentrazioni di potere finanziario e industriale, con una nuova legislazione antitrust quale l'Europa non ha mai conosciuto, che né socialisti né popolari hanno mai nemmeno lontanamente avuto il coraggio di promuovere; l'adesione a proposte innovative come la Petizione europea 941/2018 (primo firmatario Canio Trione), sulla necessità di dare credito a persone, imprese e comunità a tassi d'interesse diversi a seconda delle diversità territoriali; il rifiuto della Zona economica speciale unitaria per il Sud, la Sicilia, la Sardegna (ZES), che i territorialisti vedono come un nuovo e pericoloso vicereame centralista.
Non ci sono ricette centraliste, grandi progetti, opere faraoniche che possano risolvere magicamente i problemi dei territori che sono impoveriti dalla globalizzazione. Anzi il centralismo continua a favorire le grandi imprese costruttrici del Nord, la ulteriore penetrazione dei prodotti del Nord o delle multinazionali, orge di ferro e cemento come il Ponte di Messina, quindi ulteriori perdite di buona terra, paesaggio e identità.
Altri temi sono stati discussi e messi all'ordine del giorno dei prossimi incontri di lavoro del Patto Autonomie e Ambiente nel Sud: semplificazioni, resistenza al centralismo digitale, amministrazione locale dei servizi pubblici e dei beni comuni, controllo locale della produzione di energia rinnovabile, "compro Sud", riforme nella gestione degli immensi debiti pubblici che sono insostenibili e rendono l'Europa schiava di una dipendenza tossica da ossessioni austeritarie.
All'incontro di Melfi sono arrivati contributi e saluti dall'arch. Ciro Lomonte (segretario dei Siciliani Liberi), da Samuele Albonetti (presidente promotore del movimento politico territoriale Rumâgna Unida), Giuseppe (Beppe) Di Bello (il coraggioso ambientalista e territorialista del movimento "Liberiamo la Basilicata), Alessandro Citarella (Meridionalisti federalisti europei, Meridem).
Nella foto di corredo al post i partecipanti all'incontro finale con la stampa: ROBERTO VISENTIN (presidente Patto Autonomie e Ambiente); MAURO VAIANI (studioso e attivista toscano, vicepresidente Patto Autonomie e Ambiente); LORENA LOPEZ DE LACALLE, presidente del partito politico europeo Alleanza Libera Europea - Free European Alliance; GINO GIAMMARINO (editore, attivista, referente del Patto Autonomie e Ambiente nel Sud).
Fra i molti che hanno partecipato e contribuito ai lavori ricordiamo: Canio Trione (economista, attivista, autore del libro “L’economia Virale”, pubblicato dalla Giammarino editore nel 2021; Stefano Bouché (movimento Lupi del Sud, da oggi associato al Patto Autonomie e Ambiente); Michele Tarantino (associazione culturale Libero Sud); Antonio Caputo (noto napoletanista sin dai tempi della prima Lega Sud); Stanislao Napolano (circolo l'Unione); Giovanni Poggiali (presidente del Movimento per l'Autonomia della Romagna).
La dirigente e attivista di Siciliani Liberi, Eliana Esposito, che è anche una apprezzata musicista, ha portato un importante contributo culturale, oltre che politico, cantando dal vivo il suo brano "Nta lu funnu di lu mari", in siciliano, dedicato alle vittime della conquista della Sicilia e del Napoletano da parte di patrioti italiani che poi si rivelarono parte di un disegno colonialista, oltre che a tutti gli oppressi dalle forze di ogni centralismo autoritario.
Franco Cacciatore, giornalista di Melfi e profondo conoscitore della storia del Melfitano, ha trasmesso ai partecipanti alcune perle della storia del suo territorio, della bella città di Melfi, antica capitale normanna, fòro delle costituzioni federiciane, città negletta dal centralismo italiano ma tuttora faro di cultura e identità lucana.
Gino Giammarino ha annunciato la formazione di un "Comitato Charta di Melfi" in cui si riuniranno tutte le persone associate e associande al Patto Autonomie e Ambiente per la prosecuzione del lavoro politico e per l'organizzazione della campagna elettorale per le Europee.
Lorena López de Lacalle, la presidente EFA, ha concluso i lavori ricordando i valori che la nostra famiglia politica promuove in tutta Europa e nel mondo: la promozione di forme di autogoverno per tutti dappertutto (un mondo di repubbliche sorelle, in pace fra di loro e con l'ambiente); l'unità europea nella diversità; l'emancipazione delle società umane (anche le più piccole, anche quelle minoritarie) dall'umiliazione e dalla paura, per tener desta la speranza di un mondo migliore per tutti.
Nel simbolo di EFA c'è una "E" rovesciata (orientata a sinistra invece che a destra), che è il simbolo della volontà dei territorialisti di promuovere un profondo cambiamento attraverso l'autodeterminazione dei popoli, dei territori, delle regioni.
Si ringrazia https://www.facebook.com/lucanetwebtv/ e il giornalista Vittorio Laviano per aver assicurato una documentazione audiovideo dell'evento.
Melfi, 27 ottobre 2023 - a cura della segreteria territoriale