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Il bipolarismo all'italiana conferma la sua soffocante presa sulla Sardegna


Il predominio del bipolarismo all'italiana si è confermato in Sardegna, in dimensioni che non erano facilmente prevedibili.

Due giorni dopo le elezioni sarde, un lunghissimo, estenuante scrutinio (una delle conseguenze negative di una delle leggi elettorali più ingiuste di sempre) non è ancora terminato. Mancano una ventina di sezioni, ma ormai i risultati sembrano consolidati.

Hanno votato solo la metà dei Sardi e questa continua a essere la prima e più grande vittoria dei guardiani dello status quo neocoloniale che soffoca la natzione sarda.

Ha vinto Alessandra Todde, già membro dei governi Conte 2 e Draghi, sostenuta dal "campo largo" (Cinque Stelle, PD e satelliti), con 330.619 voti (dati provvisori), pari a una percentuale del 45,3%.

Secondo, per un soffio, è arrivato Paolo Truzzu, uno dei sindaci di Cagliari più impopolari di sempre (detto TRVZZV per certe sue nostalgie per i tempi del DVX), con 327.695 voti, pari al 45%.

Ha sorpreso non la vittoria di uno di questi due nominati da Roma, ma l'efficienza della polarizzazione che è stata imposta dai media italiani, come una manganellata sui pensieri e i sentimenti dei Sardi.

Più che la forza (molto relativa) dei loro partiti e delle loro liste, i due poli sono riusciti a imporre lo scontro mediatico tra i due figuranti principali, oscurando non solo la competenza, le idee, le convinzioni, ma la stessa esistenza di ogni altro candidato.

Il generoso tentativo di Renato Soru e della Coalizione Sarda di portare avanti un'idea autonoma e innovativa di Sardegna, un progetto di buongoverno e autogoverno, ha avuto 63.021 voti, 8,7%. Un risultato che per la nostra area civica, ambientalista, territorialista è lusinghiero, ma che in Sardegna significa restare fuori, ancora una volta, dal parlamento dell'isola, grazie a una legge elettorale velenosa (che infatti né centrosinistra, né centrodestra si sono mai sognati di correggere).

Noi ringraziamo per la loro generosità gli attivisti e i candidati di Progetto Sardegna, Vota Sardigna, Liberu. Ci auguriamo che il loro impegno continui in modo unitario e inclusivo, perché la loro idea di autogoverno della Sardegna è indispensabile per le generazioni future.

Grazie anche agli alleati centristi di Azione e all'antica sinistra di Rifondazione, che hanno lottato insieme a Soru contro l'assurda, sinistra e alla lunga pericolosa polarizzazione e verticalizzazione della politica italiana.

Cagliari, 27 febbraio 2024 - A cura della segreteria interterritoriale