Skip to main content

Sardegna chiama Europa: resistere insieme al colonialismo eolico


Durante l'intensa giornata di giovedì 16 maggio 2024 di EFA e Autonomie e Ambiente a Milano, è arrivato dalla Sardegna un appello intenso e drammatico contro l'ennesima sciagurata decisione del centralismo italiano. La Sardegna viene svenduta alla speculazione internazionale, stavolta nel nome di un "green", parola che assume connotazioni sempre più sinistre. Qui il testo integrale, portato a Milano da Silvia Lidia Fancello, rappresentante EFA-AeA in Sardegna.

 

Logo SARDIGNA PRO S EUROPA 150

Sardegna chiama Europa

La Sardegna, la grande isola del Mediterraneo depositaria di millenarie tradizioni e di un patrimonio paesaggistico di inestimabile valore, il quale è parte integrante dell’identità dei sardi e incanta i visitatori, in questi giorni sta subendo un durissimo assalto d’impronta colonialista.

Società italiane e straniere vogliono realizzare centinaia di parchi eolici (oltre 700), con torri alte più del doppio dei maggiori campanili, la cui produzione di energia sarà enormemente superiore a ciò che l’isola produce e consuma attualmente (la Sardegna è già oggi un esportatore netto di energia, senza peraltro ricevere da questo alcun visibile vantaggio).

L’Italia ha avocato a sé il potere di decidere dove e come costruire tali impianti, perfino in zone limitrofe a siti archeologici e storici.

Le popolazioni locali, che si oppongono attraverso i propri sindaci e i comitati spontanei, non trovano ascolto presso l’attuale governo regionale il quale, non volendo spaventare gli investitori, rimane sostanzialmente inerte di fronte allo scempio che sta per abbattersi su questa terra.

I Sardi, come Europei, intendono partecipare all’obbiettivo di decarbonizzazione delle fonti energetiche entro il 2050, ma non certo sacrificare il proprio patrimonio naturale e storico, per divenire la “dinamo” d’Italia.

Per questo, unendo le nostre voci con quelle delle forze sorelle di Autonomie e Ambiente e di EFA, dobbiamo portare in Europa questa emergenza, chiedendo ascolto e solidarietà per fermare una paurosa speculazione.

Milano, 16 maggio 2024

a cura del Comitato di cordinamento Sardigna pro s’Europa