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Pane per la democrazia, in Sardegna e oltre


Giovedì 6 marzo 2025 si è tenuto ad Olbia il convegno promosso da Autonomie e Ambiente sulle leggi elettorali, quella nazionale italiana cosiddetta “Rosatellum” e quella regionale sarda.

Presiedeva l’incontro Lidia Fancello vicepresidente AeA e delegata EFA in Sardegna.

Il convegno era rivolto a tutte le forze politiche, quelle al governo della regione, quelle all’opposizione e quelle rimaste fuori proprio a causa delle cosiddette soglie di sbarramento - del 5% per i partiti singoli, del 10% per le coalizioni.
 
La presenza in sala di esponenti di varie forze politiche, compreso il centro destra, con un feedback immediato e positivo, attesta l’interesse trasversale verso l’argomento.
Fra i relatori, Antonello Licheri, autore del saggio "Elettori silenziati”, ha spiegato con semplicità le aberrazioni, le storture e le conseguenze dannose del Rosatellum, con inevitabili pararellismi con la legge elettorale sarda.
 
Portando un saluto ai lavori, collegato online da Firenze, Mauro Vaiani (vicepresidente segretario di Autonomie e Ambiente) ha ricordato come la nostra rete delle autonomie e per l'autogoverno sia impegnata in tutti i territori, nella Repubblica Italiana e, insieme a EFA, in tutta Europa, contro l'erosione della democrazia, di cui le ingiuste leggi elettorali sono più conseguenza che causa. Autonomie e Ambiente, in Italia e in EFA, sta mettendo radicalmente in discussione l'elezione diretta dei "capi" (napoleone d'Europa, podestà d'Italia, governatori delle regioni, sindaci delle metropoli) e ancora di più sta contestando che tali capi eletti dalla mediacrazia debbano poter contare su maggioranze automatiche di fedelissimi nelle loro assemblee.

Danilo Lampis promotore con Sardegna Chiama Sardegna di un grande gruppo costituente per il cambiamento della legge elettorale sarda, ha dichiarato l’obiettivo di coinvolgere più forze politiche possibile, soprattutto quelle al governo della regione perchè la stesura di una nuova proposta di legge elettorale sia davvero il frutto di un contributo collettivo, nato dalla più ampia condivisione.

Manuel Pirino di Generazione Italie, ha spiegato molto bene le differenze fra la legge elettorale italiana e quella inglese, sicuramente di ispirazione maggioritaria quest'ultima, la quale tuttavia consente un grande radicamento territoriale. Quelli inglesi sono collegi uninominali piccoli e aperti anche alle candidature civiche e indipendenti. Non hanno nulla a che fare con il maggioritario "all'italiana".

Giovanna Casagrande, di Sardegna Possibile, ha raccontato l'esperienza purtroppo fallimentare della raccolta firme per i quattro quesiti referendari proposti dal comitato Besostri #IoVoglioScegliere per la correzione dei guasti del Rosatellum, lanciata nel 2024, fallita nel silenzio assordante dei media e delle elite al potere. Ci sono stati sicuramente errori di impostazione da parte dei promotori, ma soprattutto la campagna contro Il Rosatellum è stata ignorata da tutte le forze politiche e sociali che pure, a parole, si dicono spesso insoddisfatte delle norme vigenti.

Michele Zuddas, avvocato e promotore della della proposta di legge di iniziativa popolare "Pratobello 24 " sulle energie rinnovabili in Sardegna, ha raccontato la genesi e lo sviluppo di tale proposta, scontratasi contro la massima istituzione sarda, la presidente della regione Sardegna Alessandra Todde, prodotto diretto di quella legge elettorale sarda, che ha fatalmente concentrato tutto il potere nelle sue mani. Ha ricordato, peraltro, che dopo la sua patente violazione delle norme sulla rendicontazione delle spese elettorali, la presidente Todde potrà senz'altro resistere al potere con l'aiuto della sua maggioranza, ma difficilmente resterà al potere per l'intero quinquennio.

Roberto Visentin, presidente Autonomie e Ambiente e vicepresidente EFA, ha invitato a superare gli individualismi e le primogeniture nelle iniziative per la riforma elettorale, nell'interesse collettivo del raggiungimento del risultato, suggerendo in maniera pragmatica che nella malaugurata ipotesi che il cambiamento della legge elettorale non avvenga in tempi utili, si dovrà decidere di adoperare in maniera strategica l'attuale legge. Una lista unitaria delle persone che credono nella democrazia e nell'autogoverno sardo sarà necessaria, se non vengono eliminate le soglie capestro che da quindici anni le tengono fuori dal parlamento sardo.
 
Le prossime tappe del gruppo promotore delle azioni per la ricostruzione della democrazia sarda, di cui fa parte anche Autonomie e Ambiente con il comitato Sardigna Pro S'Europa, saranno:
 
  • Assemblee itineranti, aperte a tutti, per una riflessione trasversale e inclusiva
  • Raccolta in questo percorso degli orientamenti al fine di elaborare punti concreti di riforma
  • Verifica dell'effettiva capacità di questa campagna entro entro la prima metà del mandato del parlamento sardo

 

Olbia, 7 marzo 2025 - A cura della vicepresidente Silvia Lidia Fancello