Parte la Rete Civica Solidale

A Roma, presso la Camera dei Deputati, lunedì 30 giugno 22025, è stata presentata l'iniziativa politica Rete Civica Solidale. Alla conferenza stampa sono intervenuti i sette promotori: Angelo Chiorazzo - vice Presidente Consiglio regionale della Basilicata - Basilicata Casa Comune; Paolo Ciani - Deputato e Segretario Democrazia Solidale – Demos; Giuseppe Irace - Segretario di PER - Persone e Comunità; Alberto Felice De Toni, sindaco civico di Udine, e Stefania Proietti, presidente civica della Regione Umbria (questi ultimi due sono intervenuti con un collegamento a distanza).
Persone, movimenti civici territoriali e il partito Demos, si sono messi in gioco insieme, per creare uno spazio politico nuovo di partecipazione dal basso, in vista delle elezioni politiche che si terranno entro il 2027. I promotori sono tutti, in grado e modalità diverse, legati al centrosinistra, in particolare alla tradizione cristiano-sociale. Qui si può leggere integralmente il documento dei promotori.
Il presidente di Autonomie e Ambiente (AeA), Roberto Visentin, e il vicepresidente segretario, Mauro Vaiani, invitati dai promotori, hanno partecipato a questo evento, insieme a diversi amministratori locali ed alcuni esponenti della cultura, dell'impegno civile, della politica.
La segreteria interterritoriale di AeA ha apprezzato i valori espressi nel documento base: restituire concreta priorità alla costruzione della pace e della solidarietà internazionale, con uno sforzo comune di tutti gli Europei; la chiara coscienza che è in atto una drammatica erosione della democrazia (anche per le leggi elettorali ingiuste che sono in vigore); l'urgenza di custodire la "casa comune", gli ecosistemi locali e l'intero pianeta, da una economia distruttiva; la restituzione di libertà e responsabilità alle persone che si impegnano in politica nei loro territori.
Ancora più apprezzata da AeA è stata la scelta di una modalità confederale, aperta, inclusiva, dal basso. Ciò che per gli ambienti autonomisti è scontato, è praticamente sconosciuto nella politica italiana. Tutti i principali partiti sono piramidi - spesso cristallizzate e inaccessibili a persone nuove, specie giovani, donne, indipendenti.
L'avvio della Rete Civica Solidale è parso tanto più opportuno perché si è distinto, nei contenuti e ancor più nel metodo, da altre iniziative di questo momento politico, in cui c'è una domanda enorme di novità (nuove idee, ma anche nuove persone, perché quelle attualmente al potere lo sono ormai da trent'anni). Novità che non si può riversare negli otri vecchi...
E' noto che esponenti di diversi partiti si rapportano molto goffamente con il civismo, con le storiche autonomie, con i nuovi movimenti territoriali, pensando di poterli guidare, più che collegare (ricordiamo due casi eclatanti: De Pascale in Emilia e in Romagna; l'assessore Onorato a Roma).
Altri autocandidati "federatori" sembrano volersi calare dall'alto su ciò che vorrebbero unire, rischiando di riprodurre dinamiche leaderistiche troppo verticali per poter veramente accogliere e raccogliere comunità e gruppi di cittadini autonomi e liberi (che sono in fuga dalle urne, perché già abbondamente delusi in passato dalle sirene di altri leader, sia populisti che tecnocrati).
Alla nuova Rete Civica Solidale non solo gli auguri, ma la disponibilità al dialogo su come valorizzare, insieme, le diversità e le autonomie nella nostra Repubblica.
Firenze, 1 luglio 2026 - A cura della segreteria interterritoriale