L'eccedenza autonomista
L'eccedenza autonomista è inaggirabile e incomprimibile. Solo nella comunità locale, nelle sue tradizioni e libertà, le persone possono sentirsi veramente libere, eguali, accolte, vicine, solidali.
Le persone non hanno bisogno di un "sistema-paese", ma di un sistema di paesini, di quartieri, di comunità locali vitali e coese. Ciascuno ha bisogno di servizi pubblici e beni comuni locali, cioè vicini. L'universalità che può veramente migliorare la vita quotidiana degli anziani, delle famiglie, delle imprese, è quella della prossimità, che può essere assicurata solo da forti autonomie locali.
Europa e Italia non sono "nazioni" che possano essere comandate da una ristretta cerchia di capi "nazionali", ma ordinamenti al servizio delle comunità locali. Se si allontanano dai princìpi e dalle buone pratiche della sussidiarietà, diventano inutili, dannosi, non di rado oppressivi delle autonomie personali, locali, territoriali. Non c'è stato centralista che non sia, in atto o in potenza, nemico delle diversità e delle biodiversità, della pace e della giustizia. Per questo la differenza e la resistenza degli autonomisti sono indispensabili.
I territori e le loro istituzioni democratiche locali sono abitate e animate da storici autonomismi e da movimenti civici che non sono rappresentati nelle due principali piramidi politiche italiane. Non perché non siamo anche noi talora più progressisti o più moderati, ma perché la verticalizzazione mediatica non rappresenta le nostre istanze locali. Non ci identifichiamo nella polarizzazione fra pochi leader di centrodestra o di centrosinistra che ci viene imposta dai media. Non ci rassegniamo a un sistema politico italiano ed europeo in cui, attraverso leggi elettorali ingiuste e la concentrazione di potere economico e mediatico in poche mani, i territori non possono liberamente eleggere i propri leader locali, conservare le proprie economie locali, proteggere il proprio territorio e i suoi beni culturali e ambientali.
Nessuna deriva tecnocratica, populista, centralista, autoritaria, ci ridurrà al silenzio e ci cancellerà dalla storia della Repubblica, dell'Europa e del mondo. Le politiche autonomiste, territorialiste, civiche, sono le uniche che possono mettere in campo nuove generazioni di leader competenti, diligenti, resistenti, capaci di porre un freno alla concentrazione di potere economico e tecnologico, che sta disumanizzando le persone e distruggendo il pianeta.
Venezia - Napoli - Bari - Lecce, 6 novembre 2025 - a cura della segreteria interterritoriale di Autonomie e Ambiente (partner di European Free Alliance nella Repubblica Italiana)