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Oltre la crisi dell'autonomismo veneto


Il Veneto terrà le sue elezioni regionali i prossimi 23-24 novembre 2025.

La regione che, al di fuori delle autonomie storiche e speciali, ha la più grande cultura politica e storia amministrativa autonomista si avvia al voto in una situazione di grave crisi.

In poche altre regioni d'Europa l'elettorato autonomista è stato così sfacciatamente imbrogliato e strumentalizzato, fino a essere spinto ad allontanarsi dalle urne oppure a votare per i partiti centralisti. Un caso esemplare di patologia politica, prima ancora che di analfabetismo civile e civico, o di conformismo mediatico - che pure ci sono e rappresentano condizionamenti pesanti.

La responsabilità principale è della sé-dicente Lega Veneta salviniana e del suo "leader" Zaia, ma anche di vecchi e stantii "autonomisti" venetisti, come i candidati della lista "zombie", la Łiga Vèneta (ŁV). Un partito morto da anni, guidato da pochi improbabili personaggi che, al solo fine di favorire il centrodestra, è ancora una volta sulle schede elettorali, in cambio di qualche posticino per uno o due dei suoi capetti.

Altri autonomisti sono finiti nel frullatore di liste estremiste e cospirazioniste.

La maggior parte, inevitabilmente, resterà a casa.

Resta un piccolo segnale di speranza: la possibilità di dialogare con chi si è candidato nella lista Popolari per il Veneto, guidata dal candidato presidente Franco Bui. Un tentativo di tenere accesa una piccola luce nell'oscurità di una regione dominata dal conformismo e da una insana polarizzazione politica.

Il Veneto, una delle regioni più cementificate e inquinate d'Europa, avrebbe bisogno di una scossa.

Può venire solo dalla rivolta di chi, territorio per territorio, ha cercato di fare qualcosa per il bene comune, tenendosi distinto e distante dagli estremisti di sinistra, di destra, di centro, di Zaia (uomo immagine ma anche vero specchietto per le allodole autonomiste). Fra di loro vogliamo ricordare le persone straordinarie che animano la sanità di prossimità di Cavarzere e Cona 

Auguriamoci che ci sia, ma se non ci sarà stavolta, sarà per la prossima, perché il popolo è come l'acqua: non si può tenere per sempre. Quello veneto non farà eccezione, se non nel breve, sicuramente nel medio-lungo termine.

Venezia, 15 novembre 2025 - A cura della segreteria interterritoriale

Approfondimenti:

https://www.popolariperilveneto.it/il-veneto-nella-palude-dellautonomia-tradita-serve-un-risveglio-politico-regionale/

https://www.popolariperilveneto.it/