Skip to main content

Gli imbonitori dell'autonomia, ancora loro


Riceviamo e volentieri diffondiamo anche qui un intervento di Paolo Franco, pubblicato anche su La Nuova Padania (https://www.lanuovapadania.it/opinioni/pre-intese-pre-autonomia-franco-pre-sunte-riforme-datate-2018/):

In pompa magna è stata data notizia della sottoscrizione tra governo e regione di una pre-intesa riguardante l’attribuzione di alcune materie in autonomia ai sensi della Costituzione e della legge di attuazione detta “Calderoli” dal nome del Ministro competente.

Tralascio il fatto che questo avvenga a pochi giorni dal voto, e quindi abbia un sapore piuttosto propagandistico, e vado alla sostanza.

La prima domanda che mi pongo è la seguente: ma le pre-intese non erano già state sottoscritte nel 2018? Certo che sì e, purtroppo, sono rimaste solo sulla carta perché nessun governo succedutosi da allora ad oggi le ha mai ratificate.

Così segue una seconda domanda: cos’è cambiato da allora ad oggi che ci faccia sperare in un esito più fortunato affinché l’autonomia, anche se per poche materie, vada in porto? Mi rispondo: è stata approvata la legge di attuazione dell’autonomia “Calderoli” (anche se la Costituzione non la prevedeva). Allora andiamo a guardare questa legge che all’articolo 2 (Procedimento di approvazione delle intese fra Stato e Regione) scrive: “L'atto di iniziativa relativo alla richiesta di attribuzione di ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia (…) è deliberato dalla Regione, sentiti gli enti locali, secondo le modalità e le forme stabilite nell'ambito della propria autonomia statutaria. L'atto è trasmesso al Presidente del Consiglio dei ministri e al Ministro per gli affari regionali e le autonomie che, acquisita entro sessanta giorni la valutazione dei Ministri competenti per materia e del Ministro dell'economia e delle finanze (…) avvia il negoziato con la Regione richiedente ai fini dell'approvazione dell'intesa di cui al presente articolo”.

Basta questo per capire che siamo fermi ancora al 2018: si tratta di una semplice, rinnovata, ricezione della medesima iniziativa regionale di sette anni fa.

Infatti la nota ufficiale del Ministero scrive che la firma odierna “fa seguito alle recenti iniziative delle Regioni e alle richieste di riprendere i procedimenti già avviati nel 2017” che, appunto, furono sottoscritti nel febbraio 2018. Non è stato fatto un metro in più!

Naturalmente non continuo nell’illustrare il successivo lungo e tortuoso procedimento introdotto dalla Calderoli, che, come ho sostenuto in più occasioni, rende difficilissimo il compimento del processo di autonomia. E, altrettanto, evito di citare la sentenza della Corte Costituzionale, conseguente alla Calderoli stessa, che ha ancor più peggiorato la situazione.

Volevo solo far emergere che la firma di oggi è perfettamente inutile, è una dichiarazione di intenti che sotto il profilo giuridico previsto dalla Costituzione e dalla legge di attuazione significa, nel gioco dell’oca, aver messo piede nella casella "torna all’inizio”.

Paolo Franco *
Vicenza, 18 novembre 2025

* Paolo Franco, autonomista veneto di lungo corso e amico di Autonomie e Ambiente - Ha nei giorni scorsi presieduto l'assemblea costituente del Patto del Nord, una realtà che sta promuovendo la liberazione degli autonomisti del Nord della Repubblica dalla degenerazione e dagli equivoci del leghismo salviniano.