Skip to main content

Resistenza

80° della Resistenza, della Liberazione e della lotta per le Autonomie

L'80° della Liberazione, il 25 aprile 2025, è la naturale prosecuzione di un altro ottantesimo, quello della Carta di Chivasso del 1943, che Autonomie e Ambiente ha celebrato nel 2023 e che ha rappresentato, per tutti noi che lottiamo per le autonomie personali, sociali, territoriali, un momento di svolta culturale, politica e organizzativa.

Celebriamo la Resistenza, la Liberazione, la vittoria sul nazifascismo, le lotte per dare attuazione agli ideali della Repubblica delle Autonomie e dell'Europa delle regioni. Costarono alle nostre madri e ai nostri padri un prezzo molto alto, quella vittoria sul male assoluto, l'amnistia, la nuova Costituzione, l'inizio della Ricostruzione. Sarebbe davvero sconsiderato permettere che le nuove generazioni dimentichino i nomi e le convinzioni di coloro che hanno rifondato le Autonomie, la Repubblica, l'Europa.

Tuttavia non stiamo solo ricordando il passato, tantomeno difendendo l'esistente.

Nessuno riuscirà a toglierci il sorriso e la mitezza. Nessuno ci distoglierà dalla nostra scelta nonviolenta, dalla moderazione, dal realismo politico, dal civismo e dal buon senso, ma non siamo ciechi, né indifferenti, né rassegnati. Siamo, al contrario, in piena resistenza.

Interi movimenti autonomisti, civici, ambientalisti - anche antichi e gloriosi - sono stati distrutti o corrotti dal non aver compreso che si deve resistere contro sempre nuove - e spesso non immediatamente riconoscibili - forme di centralismo autoritario e sorveglianza universale.

Stiamo vivendo un presente pericoloso: le derive centraliste e tecnocratiche; le distorsioni della globalizzazione; le concentrazioni di potere finanziario; il ritorno delle prepotenze nazionaliste delle grandi, delle medie e persino delle piccole potenze; il declino della sussidiarietà all'interno degli stati e della solidarietà interterritoriale e internazionale; gli errori dell'austerità monetaria neoliberista (che viene interrotta solo per consentire nuove - scivolose - forme di competizione tecnologica e di corsa agli armamenti); la folle compressione dei mestieri, dei redditi e dei consumi locali; l'insostenibilità ambientale - ancora oggi dopo decenni di "greewashing" - dell'agroindustria e della maggioranza delle nostre attività industriali e minerarie; il conformismo mediatico; la rovina dell'istruzione pubblica e degli altri servizi pubblici fondamentali; l'abbandono degli anziani nella solitudine delle periferie urbane e nel deserto delle aree interne in via di spopolamento; l'elezione diretta di capi che vogliono essere i podestà d'Italia o i napoleoni d'Europa (o anche peggio); i veleni rilasciati da trent'anni di bipolarismo forzoso che hanno lasciato le comunità locali e i territori senza rappresentanza politica; lo stato miserevole dei partiti e lo smarrimento delle principali famiglie politiche europee.

Non ci sono ricette semplici per rimediare a questa erosione delle autonomie, delle tradizioni e delle libertà. Non ci sono, aggiungiamo, ricette europee o italiane che possano valere per tutti i territori. Per porre rimedio a questo disastroso stato della vita pubblica e della coesione sociale, non vediamo altra via che ricostruire dal basso, territorio per territorio, restituendo poteri e risorse alle comunità locali e ai loro leader locali. Fonte di speranza è una nuova generazione di leader locali, che siano competenti e responsabili, liberi dai veleni del settarismo, critici ma sempre moderati, mai chiacchieroni populisti ma sempre amministratori provati e determinati a migliorare concretamente la vita delle persone e la tutela integrale dell'ambiente.

Celebriamo il 25 aprile, senza tentennamenti e senza retorica, perché anche noi dobbiamo vivere la nostra resistenza, attraverso i movimenti civici, le lotte per le autonomie e le economie locali, il Forum 2043, Autonomie e Ambiente, la rete europea EFA.

Roma, messaggio per il 25 aprile 2025 - a cura della segreteria interterritoriale