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Casa Autonomia

Memento Trentino

Urne ancora calde in Trentino con alcuni esiti in attesa di ballottaggio - previsto per domenica 18 maggio 2025 - ed il comune maggiore, Trento capoluogo, che supera l’esame diretto al primo turno.

Nel capoluogo di regione l’indice di affluenza alle urne si ferma al minimo storico del 49,93%, col candidato sindaco del centro sinistra autonomista riformista vincente col 54,65% e quello della destra centro fermo al 26,60%.

Sono stati 85 i comuni che hanno avuto un solo candidato sindaco, oltre la metà dei comuni totali. In 84 di essi è stato superato il quorum del 40% di votanti, limite di legge per evitare il commissariamento.

Tale norma transitoria è stata introdotta in questa tornata elettorale abbassandola dal 50%. In virtù di un previsto calo di partecipazione: si è preferito intervenire sulla legge anziché sul sintomo, questi sono evidentemente i tempi sbrigativi della politica anche in terra che fu di grande ascolto e mediazione.

Oggi, coi sovranisti al governo ed una parte dell’ autonomismo storico a gonfiarne il petto, diventa normale la forzatura istituzionale ed il bullismo politico. La gente non vota? Abbassiamo del 10% il limite sotto il quale il voto è invalido.

In più della metà dei comuni del Trentino dunque in questa legislatura non ci sarà una minoranza, privando l’ente delle condizioni necessarie alla costruzione e creazione di competenza, ponendo poi grave pregiudizio in termini di sano e democratico confronto partecipativo.

Esclusa Trento, le comunità più grosse chiamate al voto vanno al ballottaggio: si tratta di Pergine Valsugana, Riva del Garda, Arco, Cles, Borgo Valsugana, Avio, Cavalese, Mori, Novella, Ville d’ Anaunia, Volano.

Geometrie variabili quanto ad alleanze coalizionali, con gravi accordi mancati in alcuni casi come a Pergine Valsugana, coesi a destra con la complicità dell’autonomismo sovranista delle due Stelle Alpine, praticati col civismo locale in altri.

Poi, matrimoni contro natura a Riva del Garda con i Fratellisti, e a Cles in cui il fu partito autonomista storico, quello che governò in più riprese la Provincia Autonoma, sigla ufficiale accordo al secondo turno neanche con la coalizione di centro destra che non c’è, ma per non sbagliare indirizzo, direttamente con i sovranisti di Fratelli d’Italia che, unica forza, la rappresenta.

Con gli Autonomisti diasporati e la candidata sindaca di Casa Autonomia - Paola Demagri - costretta in questo ad una coraggiosa rimonta.

Il “movimentismo” degli autonomisti storici del Partito Autonomista Trentino Tirolese è uno dei dati locali che balza immediatamente all’occhio, in questa tornata elettorale che si concluderà con i ballottaggi di domenica prossima. La rinuncia ad un dialogo fattivo con tutte le forze autonomiste frantumatesi in mille rivoli, da parte del Partito autonomista che fu di riferimento per anni nell’universo trentino, assume una sua specifica connotazione.

E’ il cambio di paradigma rispetto ad una storia che vide il PATT protagonista di una sua centralità fino a quando decise di respingere - siamo soprattutto negli ultimi dieci anni - un ruolo di scudo contro i mascherati tentativi di infiltrazione nazionalIsta-leghista, spacciata per "comunanza" politica verso un autonomismo che con quella roba nulla centrava.

La proposta forte di coinvolgimento elettorale da parte di quella Lega sovranista (che altro era ed è rispetto al modello di Miglio), per interpretare la pancia demagogica e populista del peggior nazionalismo italiano e non solo, è la grande impostura di questo ex-autonomismo trentino, asservito alla destra nazionalista ed illiberale, che tenta di spadroneggiare non solo in Europa.

Qui la destra ha il volto di un governatorato a guida leghista edulcorato nei modi, solido nella volontà pervasiva di assicurarsi la perpetuazione di quello che altro non è se non un galleggiamento amministrativo. Galleggiamento amministrativo che non punta ad un governo di scelte, ma di scelte quasi sempre di ordinaria amministrazione, in un regime che richiederebbe urgenze anche qui in tema soprattutto di welfare e potere salariale.

La muscolatura operativa è messa invece in campo con sagacia e rigore “cencellico”, in presenza di nomine specifiche e occupazione precisa di ruoli ritenuti imprescindibili e funzionali.

La recente nomina del giudice laico al Tar di Trento, o la deroga al terzo mandato, nei metodi mostra l’attitudine ad imporre muscolarmente, in ed in violazione di ogni condivisione, puntando unicamente al voto in più, in un’ Aula consiliare spesso sorda, sempre attonita.

L’ autonomismo a forte vocazione ambientalista che il Trentino ha sostanzialmente sfarinato in questo ultimo decennio, in sigle che lo hanno deprivato di grip elettorale sufficiente, mostra in questa fase il volto ferito di una potenzialità inespressa.

E’ venuto meno l’elemento collante che rendeva unificante e federativo quell’autonomismo, che partiva dalle periferie ma incontrava forti simpatie, seppur minori, anche nei centri urbani.

Oggi un patto federativo tra tutte le forze orizzontalmente presenti nel panorama trentino sembrerebbe tecnicamente un passo scontato e l’opzione più necessaria. Pregiudizievole è stata, purtroppo, la non messa a terra di un serio, severo, esigente pragmatismo politico, quello fondato su solidi confini valoriali.

Da questi, con assoluto rigore e chiarezza, occorre ripartire per affermare che non può essere il collante dell’utilità a descrivere le traiettorie dei movimenti.

Troppo comodo ma anche troppo rischioso perché in termini assoluti tutto sarebbe allora fungibile in favore di declinazioni ego rivolte e prive di respiro collettivo.

Solo il discrimine legato a precisi riferimenti ideali potrebbe permettere di creare politiche reali, argomentate da prospettive comuni di società. Il resto è chimica politica con la quale nelle migliori delle ipotesi vincere un’elezione e celebrarne subito dopo la sua lapidazione.

Autonomia, solidarismo, pacifismo, ambientalismo, diritti civili, autogoverno, pietre miliari di una base di partenza, ma anche molto, molto altro, da cui ricostruire. Chi a questa famiglia non vuole aderire, appartiene a qualcosa che non è certamente migliore o peggiore, ma è altro e diverso. Diverso per idea stessa di mondo che si desidera, e che poco rileva se non per questioni di tipo politico lessicale chiamare in un modo o nell’altro secondo rappresentazioni storiche di modelli dello scorso secolo.

Guai però a pensare che al di là delle definizioni geopolitiche della citata storiografia politica del recente passato, oltre quindi le ragioni semantiche di termini oggi - forse - desueti come destra e sinistra, progressisti e conservatori, non sussistano nei fatti ancora oggi gli elementi strutturali di differenza, che rimandano a visioni di società basate su altri capisaldi.

Anche e soprattutto per questo le scorciatoie machiavelliche messe in campo in questa tornata elettorale trentina dall’autonomismo oscurantista lego-nazionalista, lasciano l’amaro nei palati del cittadino.

Esse deludono perché preludono nei fatti all’ idea di una politica mercantile arrogante e disposta ad ogni accordo al ribasso pur di auto-alimentare la propria bulimica, autorigenerante visione di chi lavora partendo dall’oggi per arrivare al proprio domani, e non al domani comune. Perché all’oggi e solo all’ oggi è rivolta.

E’ questo che certo “Autonomismo” ha qui fatto il 4 maggio scorso: infilando una strada acefala di valori, commerciale nei fatti, che al netto dei futuri ballottaggi, ha già perso la partita, prima che con l’urna, con la storia.

Sappiano anche queste vicende di ordinario, convulso “autonomismo nazionalista” fungere da sentinella, monito e speranza, in favore di esperienze virtuose capaci di trarre insegnamento dagli altrui sbagli.

Trento, 13 maggio 2025

Walter Pruner

 

Walter Pruner candidato in Trentino con Casa Autonomia

Walter Pruner, autonomista trentino, intellettuale impegnato per tutte le autonomie e associato ad Autonomie e Ambiente,  si è candidato per il consiglio provinciale del Trentino nella lista di Casa Autonomia. Le elezioni nella provincia autonoma si terranno domenica 22 ottobre 2023.

Walter Pruner non si era mai candidato. La sua è stata una decisione sofferta. Dopo la deriva autodistruttiva del PATT, il partito da cui gli autonomisti come Pruner sono stati costretti ad allontanarsi, non è e non sarà facile la ricostruzione di un autonomismo consapevole, fedele alle proprie radici, quelle dell'ASAR e della Carta di Chivasso, innovativo e aperto, adatto al XXI secolo.

Sono in corso diverse iniziative per rilanciare l'autonomismo trentino, ma fra di esse Casa Autonomia è quella più avanzata e quindi la naturale candidata a essere il principale terreno di ricostruzione.

Ha dichiarato Walter Pruner, in più occasioni dopo l'annuncio della sua candidatura, che non poteva più tirarsi indietro. Con l'incoraggiamento della sua famiglia, ha seguito il cuore e si è schierato in difesa di ciò che è stato costruito dagli autonomisti trentini, fra i quali non possiamo non ricordare suo padre Enrico.

Casa Autonomia si presenta in una alleanza democratica e autonomista insieme a praticamente tutto il centrosinistra, in alternativa alla giunta Fugatti e all'operazione a suo tempo iniziata dal leaderismo salvinista, quando impose la candidatura del suo proconsole per distruggere l'autonomia politica del Trentino, riducendolo a provincia obbediente al "capitano", esattamente come gli altri territori dove oramai spadroneggia il centralismo politico italiano.

Da ciò che resta del PATT, dopo averli visti partecipare a una operazione di tale miopia politica, c'era da aspettarsi di tutto e di tutto infatti è arrivato: persino l'alleanza con Fratelli d'Italia, la forza politica che, senza infingimenti, è la più chiaramente opposta agli ideali della Repubblica delle Autonomie. Avversari rispettabili, anche perché quasi mai ipocriti, ma esattamente all'opposto di ciò per cui è impegnato il nostro mondo autonomista, modernamente territorialista, ambientalista e civico.

Buon lavoro a Walter Pruner e alla lista Casa Autonomia, di cui più avanti pubblicheremo altri contributi per farne conoscere il respiro politico e gli impegni programmatici per il Trentino, quindi per tutta la Repubblica delle Autonomie e per l'Europa delle Regioni.

Trento, 17 agosto 2023 - a cura della segreteria interterritoriale

Segnazioni di approfondimento:

https://www.facebook.com/walter.pruner

https://www.casaautonomia.eu/

https://www.autonomieeambiente.eu/forum-2043/98-la-piu-forte-autonomia-potrebbe-anche-autodistruggersi

https://www.autonomieeambiente.eu/forum-2043/96-fuori-dal-sottosviluppo-politico

Nella foto, Walter Pruner. Sotto, il simbolo di Casa Autonomia.

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