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Perché un referendum contro il Rosatellum


Quella per riavere nella Repubblica italiana leggi elettorali più giuste per tutti è una battaglia che Autonomie e Ambiente persegue sin dalla sua nascita.

Leggi elettorali più democratiche sono urgenti a ogni livello. Critica è la situazione del parlamento italiano, che è formato da "nominati" che si stanno rivelando servili, impreparati, avventati, come si sta vedendo in questi giorni in cui vengono modificate le regole del gioco, mentre la partita delle elezioni europee è già iniziata.

In tutta la rete di Autonomie e Ambiente e fra gli associati e gli alleati con cui stiamo costituendo la lista PATTO AUTONOMIE AMBIENTE per le elezioni europee si stanno moltiplicando le adesioni all'iniziativa del costituendo Comitato referendario per la partecipazione e contro il Rosatellum, animato da Sergio Bagnasco ed ispirato alle lotte e agli ideali di Felice Besostri.

Il costituendo Comitato Besostri sta raccogliendo adesioni trasversali da ogni campo politico, sociale, culturale, oltre che da tutti i territori, con un senso di urgenza, responsabilità e coesione, che non esitiamo a definire ammirevole.

Questo colpo al Rosatellum deve essere dato ora, entro l'estate 2024, perché, come ricorda sempre Sergio Bagnasco, si deve mettere al sicuro la Repubblica dal pericolo che anche le prossime elezioni politiche si svolgano con questa legge elettorale liberticida, in cui tutti i parlamentari sono nominati da pochi capi di partito.

Per noi, storicamente autonomisti e nuovi territorialisti, l'impossibilità di scegliere i nostri rappresentanti è un pericolo mortale. Quella contro il Rosatellum e quella contro il centralismo autoritario sono la stessa lotta, per noi e per tutti coloro che credono in una democrazia minimamente funzionante.

Questa iniziativa referendaria è anche una necessaria profilassi contro la sciagurata iniziativa dell'attuale maggioranza Meloni-Salvini-Tajani per l'introduzione dell'elezione diretta del presidente del consiglio. Si tratterebbe di una elezione meramente mediatica, un plebiscito a cui avrebbero accesso solo pochi candidati espressione di forti concentrazioni di ricchezza e di potere. L'elezione diretta del "podestà" d'Italia sarebbe la fine della Repubblica delle Autonomie così come la conosciamo. Se la maggioranza imponesse la riforma entro quest'anno, nel 2025 saremmo tutti mobilitati per sconfiggere questa deformazione della Costituzione in un referendum confermativo. Combatteremo il "podestà" come e quanto abbiamo combattuto la "repubblica alla turca" che ci venne proposta nel 2016 da Renzi-Boschi-Verdini.

Sarebbe opportuno, nella stessa stagione politica in cui ci batteremo contro il "podestà" elettivo, poter abbattere anche il Rosatellum, per creare almeno la possibilità che il prossimo parlamento non sia più eletto con il Rosatellum, sperando quindi di ripristinare una democrazia rappresentativa minimamente dignitosa in Italia

Nell'area documenti del nostro sito abbiamo messo a disposizione di tutti i primi documenti del costituendo Comitato anti-Rosatellum:

https://autonomieeambiente.eu/files/9/Documentazione/36/2024-01-21-SCHEDA-REFERENDUM.pdf

https://autonomieeambiente.eu/files/9/Documentazione/35/2024-02-09-PercheUnReferendumSullaLeggeElettorale09feb2024.pdf

https://autonomieeambiente.eu/files/9/Documentazione/37/2024-02-19-Perche-OGGI-un-referendum-sulla-legge-elettorale.pdf

Roma, 25 febbraio 2024 - A cura della segreteria interterritoriale