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Leggi elettorali più giuste per tutti

"Firma Dai" soprattutto il referendum più cruciale, quello contro il Rosatellum

E' ormai un ventennio che sono al potere i "nominati". Ci rivolgiamo quindi con fiducia ai molti cittadini che, proprio perché li conoscono, sono impermeabili alla loro martellante propaganda e ne vogliono vedere la fine politica. Il momento di incrinare il loro potere, fondato su leggi elettorali ingiuste, è questo. C'è tempo fino a settembre. Non perdiamo questa occasione.

La legge detta "Porcellum" entrò in vigore alla fine del 2005. La firmò e se ne assunse la paternità lo stregone in capo del ciarlatanismo leghista, Roberto Calderoli. Da allora, nonostante le lotte vittoriose di persone come Felice Besostri, che hanno buttato giù prima il Porcellum e poi anche l'Italicum di Renzi, i "nominati" hanno fatto quadrato e hanno difeso la loro casamatta, varando il Rosatellum.

Nel corso degli anni i "nominati" sono stati criticati da tutti, ma nessuno li ha messi seriamente in discussione. L'ultima volta che ci fecero grandi promesse fu in occasione del taglio dei parlamentari, nel 2020 (qui un video che ci sblocca alcuni ricordi).

Quest'anno è stata approvata un'altra legge Calderoli, quella sulla cosiddetta autonomia differenziata. E' un altro grande imbroglio politico, di cui abbiamo già parlato e da cui ci teniamo, come autonomisti e territorialisti, distinti e distanti. Allora la domanda dovrebbe essere: come è possibile che, vent'anni dopo, una persona come Calderoli sia sempre al potere? E' possibile grazie a sistemi come il Rosatellum.

Da quando il Comitato Referendario per la Rappresentanza, di cui Autonomie e Ambiente è copromotrice, ha avviato la preparazione di quesiti referendari contro il Rosatellum, l'idea si è rivelata contagiosa. Si è compreso che nella primavera del 2025 ci sarebbe stato lo spazio politico per una stagione di partecipazione referendaria. La CGIL ha proposto con successo alcuni quesiti sociali. Le forze di opposizione stanno raccogliendo con tutte le loro forze firme contro l'ultima legge Calderoli. Autonomie e Ambiente ha iniziato la lunga e difficile ma necessaria battaglia contro l'elezione diretta del "podestà d'Italia". Si sono moltiplicati i "Firma Day", per informare su tutte queste iniziative, che sono stati chiamati simpaticamente "Firma Dei" a Trieste e "Firma Dai" a Prato.

E' stata finalmente avviata la piattaforma pubblica per la raccolta delle firme, dal 25 luglio (una vittoria frutto di lunghe battaglie per la democrazia che vengono da lontano, condotte da Mario Staderini, Riccardo Magi, Marco Cappato, Lorenzo Mineo e molti altri).

A questo punto non ci sono più ostacoli alla firma, che è più semplice e totalmente gratuita:

https://pnri.firmereferendum.giustizia.it/referendum/open

Questa firma digitale può essere fatta da casa, in vacanza, anche dall'estero. Sulla piattaforma ci sono già molte iniziative meritevoli di considerazione, ma non dimentichiamoci di sottoscrivere le più cruciali, quelle sulla rappresentanza! Se coloro che criticano da sempre il Rosatellum e le altre leggi elettorali ingiuste non mandano un segnale chiaro, Calderoli e il calderolismo continueranno a imperversare. Il Rosatellum è anche sub iudice davanti a molte istanze giuridiche italiane ed europee, ma questo non toglie, ma anzi aumenta la responsabilità delle reti di cittadinanza attiva che si oppongono alle leggi elettorali ingiuste.

La paralisi del Parlamento e il dominio incostratato di pochi leader mediatici (che sono tiranni dei loro partiti) vanno fermati aggredendo le radici del problema, non limitandosi a combattere questo o quello dei loro disegni avvelenati. Picconare il Rosatellum è cruciale e forse proprio questo la campagna unitaria e trasversale #IoVoglioScegliere è stata così sistematicamente censurata dai media conformisti.

Ricordiamo le cinque iniziative del Comitato Referendario per la Rappresentanza, che vanno firmate una per una:

✏️ “ABROGAZIONE DEL VOTO CONGIUNTO TRA CANDIDATI E LISTE PLURINOMINALI” (il numero dell’iniziativa è 500004) https://pnri.firmereferendum.giustizia.it/referendum/open/dettaglio-open/500004

✏️ “ABOLIZIONE PLURICANDIDATURE: OGNI CANDIDATO IN UN SOLO COLLEGIO UNINOMINALE E/O PLURINOMINALE” (il numero dell’iniziativa è 500008) https://pnri.firmereferendum.giustizia.it/referendum/open/dettaglio-open/500008

✏️ LEGGE DI INIZIATIVA POPOLARE PER IL RITORNO ALLE PREFERENZE AI CANDIDATI  «Modifiche al testo unico di cui al D.P.R. 30 marzo 1957, n. 361, e al testo unico di cui al d.lgs. 20 dicembre 1993, n. 533, in materia di elezione della camera dei deputati e del senato della repubblica.» (il numero dell’iniziativa è 500013) https://pnri.firmereferendum.giustizia.it/referendum/open/dettaglio-open/500013

✏️ TUTTI I PARTITI, ANCHE QUELLI IN PARLAMENTO, DEVONO RACCOGLIERE LE FIRME PER LE CANDIDATURE (il numero dell’iniziativa è 500006) https://pnri.firmereferendum.giustizia.it/referendum/open/dettaglio-open/500006

✏️ NIENTE SOGLIE DI ACCESSO PER LISTE AUTONOME E COALIZIONI (il numero dell’iniziativa è 500005) https://pnri.firmereferendum.giustizia.it/referendum/open/dettaglio-open/500005

Grazie e buona firma a tutti, per la rappresentanza.

Firenze, 31 luglio 2024 - A cura della segreteria interterritoriale di Autonomie e Ambiente

 

2024 - 07 - People want to choose

EFA (European Free Alliance) gave resonance to Italian campaign for democracy "Io voglio scegliere" ("I want to choose [my representative]"). EFA member parties united in the "Autonomie e Ambiente" network are co-promoter of the campaign. Promoters want a referendum to cancel unfair, baroque, sinister electoral rules that place Italy far below European standards of democracy.

Read more on EFA website: https://e-f-a.org/2024/07/04/an-initiative-for-a-more-democratic-europe-sign-the-petition-in-italy/

Read also this protest against Italian unfair electoral rules:

https://e-f-a.org/2024/02/20/italy-changing-electoral-rules-months-before-eu-elections-means-an-attack-on-italian-and-european-democracy/

Bruxelles, 5 July 2024 - by the interterritorial secretariat

 

 

 

AeA al convegno di Insieme a Roma

Il movimento politico d'ispirazione cristiano-sociale INSIEME ha organizzato ieri sabato 19 ottobre 2024 a Roma, al centro congressi Cavour, una giornata d'incontro sul tema "PER UNA ALTERNATIVA DEMOCRATICA E POPOLARE - Esperienze e proposte a confronto". Era presente anche Autonomie e Ambiente (AeA), per la quale è intervenuto il vicepresidente segretario Mauro Vaiani (nella foto, durante il suo intervento).

La giornata di ascolto e dialogo ha prodotto un patto di consultazione fra movimenti politici, realtà sociali, gruppi culturali, formazioni territoriali d'impegno per il buongoverno locale. La politica italiana ed europea ha bisogno di un "supplemento d'anima", secondo un'antica lezione di laicità cristianamente ispirata che ha avuto in mons. Gastone Simoni uno dei suoi più convinti animatori. La giornata è iniziata nel ricordo di Eleonora Mosti, coordinatrice di Insieme recentemente scomparsa.

Sin dagli interventi di apertura di Alfonso Barbarisi, Stefano Zamagni, Maurizio Cotta e dalla relazione introduttiva di Domenico Galbiati, sono subito emersi i riferimenti alla Costituzione, alla dottrina sociale cattolica, alle buone pratiche che sono state valorizzate dalla recente Settimana Sociale dei cattolici italiani di Trieste. E' stato riecheggiato un antico motto autonomista: "nulla per noi senza di noi". Sono state ricordate le parole di filosofi come Habermas quando sostengono che la vita democratica ha bisogno di essere animata dalle spiritualità, così come esse sono concretamente presenti nel cuore dei cittadini, credenti e non credenti.

Notevole il numero e la qualità dei contributi e delle testimonianze. Ne possiamo ricordare solo alcune: Vitaliano Gemelli (Iniziativa Popolare); Luca Emilio Caputo (circoli dossettiani); Franco Esposito (Istituto di cultura urbana Tetraktis); Giuseppe Irace (movimento civico PER le persone e le comunità, dalla Campania); Isa Maggi (Stati generali delle donne, dalla Lombardia); Luca Riccardi (DEMOS); Francesco Russo (vicepresidente consiglio regionale del Friuli-Venezia Giulia, esponente della rete degli amministratori civici d'ispirazione cristiana che si sono ritrovati a Trieste, alla Settimana Sociale); Mario Morcellini (esponente di Insieme e dell'Associazione docenti universitari italiani); Paolo Antonio Amadio (attivista per la rappresentanza, oltre che uno dei membri del Comitato referendario per la rappresentanza); Cristina Ceretti (consigliera comunale civica di Bologna); Fiorello Cortiana (già esponente storico dei Verdi lombardi e oggi nel Patto Ecologista Riformista); Daniela Sgueo (MCL Novara-Verbano Cusio Ossola); Andrea Ventimiglia (Caritas Carmelitana, da Catania); Vera Negri Zamagni (docente emerita di economia internazionale e una delle ispiratrici di Insieme); Primo Fonti (esponente civico di Bellaria in Romagna); Alessandro Risso (responsabile Insieme per le autonomie locali); i civici toscani Paolo Marrocchesi e Francesco Zini. Era presente anche Elisabetta Trenta, presidente del Comitato referendario per la rappresentanza (Co.re.ra., meglio noto come Comitato Besostri).

Mauro Vaiani, nel suo intervento, ha ricordato l'impegno di Autonomie e Ambiente radicato nella Carta di Chivasso del 1943 e il lavoro di oggi contro vecchie e nuove forme di centralismo. E' largamente condivisa, fra tutte le realtà che hanno contribuito alla giornata, la convinzione che senza forti, responsabili, solidali autonomie locali, che diano concreta attuazione a quanto sancito dai progetti di transizione ecologica e innovazione economica, la Repubblica e l'Unione Europea siano condannate a tradire i bisogni della gente, la protezione dei territori e del creato, la coesione sociale e i valori democratici su cui sono fondate.

Dopo l'insuccesso della prima campagna referendaria contro il Rosatellum, a cui Autonomie e Ambiente e Insieme hanno partecipato insieme a tutte le realtà rappresentate nel Comitato Besostri, è stato importante che i partecipanti abbiano ribadito il rifiuto dell'elezione diretta del premier e, più in generale, la messa in discussione di tutte le leggi elettorali ingiuste, quelle che garantiscano ai capi eletti direttamente ai vari livelli amministrativi una maggioranza automatica nel loro consigli.

Lungo la penisola italiana ci sono diverse realtà civiche, storicamente autonomiste, modernamente territorialiste, che fanno già parte di reti interterritoriali - come la stessa Autonomie e Ambiente - o che sono interessate a farne parte. L'esperimento di consultazione promosso da Insieme e a cui AeA ha aderito, può e deve farle incontrare e conoscere.

Autonomie e Ambiente ha invitato alla propria assemblea di Imola gli amici di Insieme, proprio per approfondire questa prospettiva. Domenico Galbiati ha già confermato la sua presenza.

Per approfondire i contenuti della giornata romana promossa da Insieme:

https://www.politicainsieme.com/insieme-contiamo-di-piu-per-costruire-una-alternativa-popolare-e-democratica-il-documento-finale/

Roma, 20 ottobre 2024 - a cura della segreteria interterritoriale

 

Al cuore della democrazia, la rappresentanza

Al via oggi la 50° Settimana Sociale dei cattolici d'Italia, a Trieste. Il tema guida di questa edizione è particolarmente suggestivo e tempestivo: AL CUORE DELLA DEMOCRAZIA.

La crisi della democrazia inizia dalla riduzione della partecipazione elettorale, come spiega in un suo contributo Gabriella Calvano (membro del Comitato scientifico e organizzatore delle Settimane Sociali). Siamo di fronte all'esclusione dalla rappresentanza politica delle fasce sociali più fragili, dei giovani e delle donne. Gli esclusi non vedono più nel voto e nella partecipazione politica uno strumento di riscatto e di miglioramento delle condizioni di vita proprie e del proprio gruppo di riferimento.

E' peraltro difficile, ci permettiamo di notare, che coloro la cui quotidianità è irta di ostacoli materiali, segnata dall'impoverimento, disseminata di nuove barriere fisiche e digitali, bombardata da incessante ondate di conformismo mediatico (continue semplificazioni che sono il brodo di coltura di ogni populismo), possano riscattarsi attraverso la partecipazione politica.

Quanto ai pochi che vanno ancora a votare, la Calvano giustamente sottolinea che anch'essi sono prigionieri di logiche sterili di polarizzazione. I momenti in cui gli elettori si ribellano allo status quo, con una forte mobilità del voto verso nuovi leader, non sono affatto costruttivi, come peraltro è apparso chiaro in questi ultimi vent'anni italiani.

Passare da un leader mediatico all'altro non aiuta affatto a recuperare senso civico, buona amministrazione quotidiana, a comporre interessi, a scrivere riforme.

La 50a Settimana Sociale dei Cattolici in Italia è stata pensata come un laboratorio di partecipazione aperto a tutti, con il coinvolgimento non solo dei delegati provenienti dalle diocesi, ma di tante buone pratiche, cittadini e cittadine che desiderano essere presenti e portare il loro contributo.

Saranno quindi presenti anche molte voci di ispirazione cristiano-sociale (e molte autonomiste), le quali, con umiltà ma anche con determinazione, porteranno il proprio contributo per riaffermare la necessità e la centralità della rappresentanza, contro la deriva culturale del "podestà" d'Italia.

Ricordiamo che è in pieno svolgimento una iniziativa apparentemente modesta eppure cruciale: la raccolta di 500.000 firme  promossa dal Comitato Referendario per la Rappresentanza per alcuni quesiti contro il Rosatellum, l'ultima di una lunga serie di leggi elettorali ingiuste, contro le quali ci aspettiamo di trovare mobilitato il mondo dei cattolici impegnati in politica, come hanno chiesto e stanno in prima persona facendo gli amici di Insieme.

A cura della segreteria interterritoriale - Trieste, 3 luglio 2024

 

 

 

 

 

 

Appello al mondo del lavoro per la democrazia e contro il Rosatellum

 Riceviamo dall'ufficio stampa del Comitato Referendadio per la Rappresentanza:

Roma, Primo Maggio 2024

"Il mondo del lavoro sostenga i referendum contro la legge elettorale, anche per combattere la sua marginalità nel rapporto con le istituzioni e la politica" - Appello di Raffaele Bonanni, ex segretario nazionale Cisl, vicepresidente del Comitato promotore del referendum abrogativo della legge elettorale.

Raffaele Bonanni ricorda che lo scorso 23 aprile il Comitato promotore del referendum per l'abrogazione parziale delle attuali leggi elettorali per la Camera e per il Senato, il cosiddetto Rosatellum, ha depositato i quesiti referendari presso la Corte di Cassazione.

Il comitato è costituito da persone di diverso orientamento politico e formazione culturale, accomunate dal proposito di restituire a ciascun di noi il diritto di scegliere chi debba rappresentarlo. L'iniziativa venne avviata dal compianto Carlo Felice Besostri e sta riscuotendo molte adesioni trasversali agli schieramenti politici e culturali, incontrando l'appoggio di gruppi spontanei di cittadini, associazioni della società civile e figure pubbliche della più diversa estrazione.

"In questi anni le leggi elettorali sono servite a trasformare i soggetti politici in fortini chiusi - ricorda ancora Bonanni - a vantaggio dei leader di turno che scelgono a loro discrezione i parlamentari a scapito della efficienza della politica e del sacro diritto dell'elettore di scegliersi il proprio rappresentante, svilendo cosi' la rappresentanza politica e giocoforza anche quella sociale".

Il comitato, ricorda ancora la nota, è presieduto da Elisabetta Trenta; Giorgio Benvenuto è presidente d'onore; vicepresidenti sono Vincenzo Palumbo, Raffaele Bonanni, Sergio Bagnasco. La segreteria organizzativa è formata da Riccardo Mastrorillo, Luigi Spanu e Thomas Agnoli; tesoriere è Pietro Morace.

Tra i numerosi componenti figurano: Enzo Paolini, Marco Cappato, Nella Toscano, Paolo Antonio Amadio, Nicola Bono, Erminia Mazzoni, Mario Walter Mauro, Francesco Campanella, Matteo Emanuele Maino, Vittorio Delogu, Giuseppe Gullo, Roberto Biscardini, Giuseppe Gargani, Mario Tassone e Mauro Vaiani (vicepresidente segretario di Autonomie e Ambiente, nella foto).

 

Appunti dalla II sessione della Assemblea Generale 2021

Udine,21 marzo 2021

La II Assemblea Generale haavutocome tema “Ritorno alla Costituzione e agli Statuti -Fermare insieme il centralismo autoritario - Salvare la Repubblica delle Autonomie - Costruire un futuro di autogoverno per tutti dappertutto nella Repubblica Italiana e nell'Europa delle regioni, dei territori, dei popoli.”.

Hamoderatoi lavori Roberto Visentin, noto autonomista friulano, in rappresentanza del Patto per l’Autonomia Friuli-Venezia Giulia, la forza territoriale che esercita, con mandato triennale (2020-2023) la presidenza della rete, La segreteria dell’assemblea è stata affidata a Mauro Vaiani (esponente di Comitato Libertà Toscana).

Qui alcune note di rilievo dalla II sessione di ieri 20 marzo 2021, dedicata al nostro impegno nella Repubblica Italiana perché diventi una vera Repubblica delle Autonomie.

Ringraziamenti per i contributi preregistrati ricevuti

Anne Tomasi - II Assemblea Generale Autonomie Ambiente 2021 (in corsu)dirigente EFA che ci ha parlato di temi concreti di autogoverno della Corsica

Contributo del sen. Albert Lanièce per Autonomie e Ambiente II A.G. 2021sulle prospettive di resistenza al centralismo e il ritorno a un cammino comune verso il federalismo

Agostino D'Antonio - Montecopiolo e Sassofeltrio, il referendum tradito– Una testimonianza emblematica sul tradimento della volontà popolare nei territori

Massimo Costa (Univ. di Palermo - mèntore Siciliani Liberi) - Monete fiscali e locali– Un intervento cruciale per una profonda riforma delle finanze locali, dello stato e della Eurozona

Carlo Lottieri (Nuova Costituente) - Intervento alla II Ass. Generale Autonomie e Ambiente– Non siamo soli, facciamo rete per la democrazia e per le autonomie, facendo riferimento anche ad altre esperienze come il Comitato 22 ottobre

Luca Pardi (CNR-ASPO) Contributo sull'emergenza ambientale per la II Assemblea Generale di AeA– Un contributo cruciale per comprendere l’emergenza ambientale

No al deposito unico nucleare - Contributo di Liberu per la II Assemblea AeA - Giulia Lai (Liberu)– Un unico deposito delle scorie nucleari sarebbe una mostruosità, men che meno in Sardegna

https://www.autonomieeambiente.eu/news/38-emergenza-legge-elettorale (Coordinamento Difesa Costituzione)

https://www.autonomieeambiente.eu/news/37-sostiene-giuseppe-remuzzi (Scambio di idee con il prof. Giuseppe Remuzzi sulla necessità di cure domiciliari e precoci)

Interventi degli ospiti e dei delegati

Guido Grimod (https://www.unionvaldotaine.org/) - Riprendiamo l’utopia che fu lanciata da Bruno Salvadori – Uniamoci contro il centralismo, per l’autogoverno responsabile dei nostri territori

Pier Franco Devias (https://www.liberu.org/ ) - In dialogo da tempo con Autonomie e Ambiente, per fare insieme un cammino di resistenza al centralismo e di decentramento dello stato italiano – Un passaggio necessario prima che un territorio come quello sardo, spopolato e impoverito dal colonialismo interno, possa perseguire il suo pieno autogoverno

Igor Gabrovec (https://slovenskaskupnost.org/ ) - Questo progetto politico è concreto, incontra nuovo interesse e nuove adesioni, per l’attuazione, intanto, delle autonomie come sono già previste dalla Costituzione e dagli Statuti

Moira Traversi (https://www.comitatolibertatoscana.eu/ ) - Impegno per l’autogoverno della Toscana e di tutti i territori – Centralità del ricostruire una sanità di prossimità, vicina a ciascuna persona – Verso autonomie più responsabili nei confronti del loro territorio e dell’ecosistema

Chantal Certan (presidente emerito di AeA, esponente della forza storica ALPE http://www.alpevda.eu/ ) - Grande soddisfazione nel vedere il ritorno in rete di forze storiche come la Union Valdôtaine – Impegno per la scuola, la cultura, l’ambiente, verso una primavera delle autonomie

Alfredo Gatta (http://www.prolombardia.eu/ ) - Una riflessione critica e autocritica su cosa è stato essere “indipendentista” in un territorio ampio, complesso e plurale come la Lombardia – Uscire dal centralismo italiano per un nuovo centralismo milanese? Evidentemente no – Criticare l’Italia per sposare un certo “nordismo”? Neanche – Noi siamo per l’autogoverno dei nostri territori in una vera Europa dei popoli

Emiliano Racca (https://www.facebook.com/liberielettori/ ) - Democrazia diretta e autogoverno nei territori, un progetto che nessuno finora ha mai coltivato – Non è più il tempo dei ragli antipolitici o del rancore – E’ tempo di impegnarsi, comune per comune, territorio per territorio

Gianluca Castriaciano (https://www.sicilianiliberi.org/ ) - Intanto dobbiamo ripristinare l’autonomia speciale della Sicilia, sulla carta la più avanzata – Tornare ad autogovernarci, trattenendo sul nostro territorio risorse e competenze, per ricostruire l’economia locale e porre rimedio alla devastazione del nostro ambiente e del nostro patrimonio culturale nazionale siciliano – In prospettiva, come la sorella Sardegna, la Sicilia punta al proprio pieno autogoverno

Federico Simeoni (https://www.facebook.com/patriefurlane/) - Un appello contro il centralismo italiano ma anche europeo – Facciamo rete per avere rappresentanza nelle istituzioni della Repubblicacon una legge elettorale che dia effettiva rappresentanza ai territori– Resistenza contro l’autoritarismo e il pensiero unico –Si tenta di mettere a tacere ogni opinione divergente e noi siamo tutti portatori di un pensiero non conformista

Fabrizio “Caveja” Barnabè (https://www.regioneromagna.org/ ) -Il potere centrale impedisce ai territori di essere quello che ritengono giusto, per esempio romagnoli, come i comuni di Montecopiolo e Sassofeltrio; situazione emblematica di come è ridotta la Repubblica – Trent’anni di storia del MAR sono valorizzati dall’essere in questa rete che ci proietta verso il futuro – Autonomie e Ambiente ha demolito lo stereotipo odioso che rappresenta coloro che vogliono più autogoverno come “campanilisti” folkloristici – Ogni territorio lotta, a proprio modo, per la propria piccola o grande realtà, in una nuova prospettiva culturale – Noi lottiamo per la regione Romagna, che è poi il nostro contributo per battere il centralismo autoritario

Roberto Agirmo(https://www.facebook.com/Patto-per-lAutonomia-Veneto-369995733158468/ -Autonomie e Ambiente, vista dal Veneto, deve essere una rete di forze territoriali capaci di imporre la svolta nella Repubblica, verso il decentralismo – L’ Italia è un insieme di grandi diversità, che si è cercato di annacquare ma che non si è riusciti a livellare – Anche le nostre forze sorelle sono diverse, ma basta con il Divide Et Impera – Insieme possiamo cambiare la Repubblica,con solidarietà, e un domani costruire l’autogoverno, ciascuno il nostro

Ordine del giorno di solidarietà con Montecopiolo e Sassofeltrio

https://www.autonomieeambiente.eu/news/41-sostegno-alla-causa-di-montecopiolo-e-sassofeltrio

Promemoria: temi di Autonomie e Ambiente nel primo anno

Come abbiamo costruito con umiltà un minimo comun denominatore, o come dicono gli amici meridionalisti, una risultante, dopo essersi spogliati di ciò che ci impedirebbe di svolgere una azione comune per un decennio di ricostruzione della Repubblica delle Autonomie e dell’idea di Europa delle Regioni, senza le quali, peraltro, le nostre ambizioni di autogoverno per tutti dappertutto sarebbero vane.

https://www.autonomieeambiente.eu/news/24-una-legge-elettorale-piu-giusta-per-tutti

https://www.autonomieeambiente.eu/news/21-unire-le-forze-territoriali-qui-e-ora

https://www.autonomieeambiente.eu/news/13-questioni-urgenti-di-democrazia-nel-dopocoronavirus

https://www.autonomieeambiente.eu/news/11-autonomie-e-ambiente-chiede-che-regioni-e-territori-possano-ripartire-in-autonomia

https://www.autonomieeambiente.eu/news/8-perche-le-persone-e-i-territori-vivano-durante-e-dopo-l-emergenza-coronavirus

Conclusioni di Roberto Visentin

Senza pretendere di poter sintetizzare tutto, la presidenza si metterà al lavoro su alcuni temi concreti. La rete è nata dal basso, non c’era nulla di pronto. Stiamo costruendo un minimo comun denominatore, insieme. Segnaliamo tre aree di lavoro.

1) Fare una scelta netta sulla sanità: siamo per la sanità pubblica, universale, gestita nella massima sussidiarietà, autogestita al livello più basso possibile.

2) Gestione delle risorse naturali: basta con la rapina dell’ambiente e dei territori; non siamo colonie; ciò che ha valore deve produrre valore per i territori e solidarietà per tutti.

3) Emergenza democratica nelle istituzioni e nelle leggi elettorali: attualmente c’è un verticismo insopportabile; i territori e i cittadini non contano letteralmente più nulla.

Ci sono ovviamente molti altri temi che potremo sviluppare insieme, ma partiremo da questi tre: sanità; risorse locali; riforme elettorali.

Non siamo qua per fondere o per fondare nulla. Ciascuno resta se stesso. Ciascuno resti se stesso. Così saremo più forti per affrontare insieme le battaglie comuni.

Ringraziamenti

Le nostre famiglie, che ci supportano e ci sopportano nel nostro impegno politico, Massimo Marchetto (media manager Patto A. F-VG), Erika Adami (ufficio stampa Patto A. F-VG), Genny Perron (https://www.lepeuplevaldotain.it/), Alessandro Rampani (Radio Onyx), Renzo Giannini (videomaker di Prato in Toscana), lo studioso di dinamiche elettorali Gabriele Maestri (https://www.isimbolidelladiscordia.it/), Sergi Esteve e ovviamente tutta la segreteria EFA, la segreteria della Union Valdôtaine, la segreteria del Gruppo consiliare del Patto A. F-VG in regione F-VG, tutta la stampa, gli attivisti che ci seguono sulle reti sociali, gli attivisti di tanti movimenti territoriali che hanno mostrato interesse per noi e con cui ancora dobbiamo conoscerci e avviare un dialogo, gli appassionati di politica, tutti gli ascoltatori.

La II Assemblea Generale è chiusa. I delegati permanenti del collegio di presidenza saranno riconvocati sia attraverso il vecchio collegamento Whatsapp che attraverso il nuovo strumento Telegram, per concretizzare i prossimi passi politici e organizzativi.

Grazie di cuore e una gioiosa Pasqua a tutti.

Promemoria finale

Si ricorda che tutti i materiali preparatori e l’intera registrazione della sessione sono disponibili sui canali sociali della sorellanza, raggiungibili attraverso il sito ufficiale di Autonomie e Ambiente.

Per maggiori informazioni:

Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

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https://www.autonomieeambiente.eu

 

Ascoltiamo su Radio Radicale la registrazione dell'evento di Milano sul referendum Besostri

Ascoltiamo, grazie all'archivio di Radio Radicale, la registrazione dell'evento di Milano di venerdì 18 giugno 2024, per il lancio del referendum contro il #Rosatellum, proposto dal Comitato referendario per la rappresentanza. Tutti gli interventi sono stati davvero incisivi. Raccomandiamo in particolare di ascoltare attentamente Elisabetta Trenta, Marco Cappato, Raffaele Bonanni, Domenico Galbiati, Paolo Antonio Amadio:

https://www.radioradicale.it/scheda/732296/presentazione-della-campagna-referendaria-io-voglio-scegliere

Ricordiamo anche che è in pieno svolgimento la campagna twitter (ora X) attorno al tag #iovoglioscegliere:

https://x.com/mauro_vaiani/status/1807310360019366265

Come ha scritto Mauro Vaiani, è un bene che stia tornando la voglia di referendum, su tanti temi (lavoro, sanità, contro Calderoli, contro il premierato), ma nessuna battaglia politica o sociale avrà successo se non si pone fine al ventennio dei nominati.

Prato, 30 giugno 2024 - a cura della segreteria interterritoriale

 

 

Come si voterà?

Roma, 7 febbraio 2025

L'erosione della democrazia in Italia e in Europa sta continuando. Non per colpa di Trump, Putin, o Xi. Siamo noi ad aver perso la bussola, ormai da decenni. Nulla lascia pensare che i partiti centralisti, le tecnocrazie, i media, mostrino segni di ravvedimento. Ci stanno nuovamente dicendoche cambierà il modo di votare, ma quello a cui stanno veramente lavorando è trovare nuovi modi per impedirci di esprimere un voto personale ed eguale, libero e segreto, secondo Costituzione (art. 48).

Quest'anno si voterà in Campania, Toscana e Veneto con leggi elettorali che rivendicano - senza alcuna vergogna - che i governatori eletti debbano avere assicurata una maggioranza di fedelissimi nelle rispettive assemblee. Si salva solo la piccola Valle d'Aosta, grazie alla tradizione autonomista democratica, con una legge elettorale non certo perfetta, ma che almeno non impedisce l'ingresso in consiglio di voci indipendenti e civiche.

Il tentativo del Comitato Besostri, l'anno scorso, di risvegliare le coscienze con i quesiti referendari anti-Rosatellum, non ha avuto successo, anzi l'iniziativa è stata soffocata sul nascere nel silenzio assordante di tutti i media più potenti (compresi alcuni che si definiscono "indipendenti", di "opposizione", o addirittura "anti-sistema"). E' stato facile, del resto, nasconderne la stessa esistenza a una pubblica opinione già di per sé sfiduciata e disgustata.

Per le elite di sinistra, centro e destra, che sono incistite al potere da trent'anni, il disastro delle leggi elettorali italiane ed europee, che tiene lontane sempre più persone dalle urne, è una situazione ideale: meno candidati nuovi si presentano, meno gente va a votare, più esse si vedono garantita una facile riconferma. Se vanno a votare solo tifosi e clienti, si può stare certi che gli oligarchi al potere non saranno minimamente messi in discussione.

Forse - sottolineiamo forse - si sta frenando sull'infausta prospettiva di estendere i marchingegni elettorali dell'elezione diretta di sindaci e presidenti regionali anche all'elezione del "sindaco" d'Italia e del "presidente" d'Europa. Eleggere direttamente un podestà d'Italia o un napoleone d'Europa è parso troppo anche a coloro che attualmente controllano le grandi concentrazioni di potere mediatico. Senza contare che, se organizzi le elezioni come un grande circo mediatico virtuale, è inevitabile che prima o poi a vincere siano degli improbabili fantocci o degli autentici aspiranti tiranni, anzi è già successo.

Messo momentaneamente da parte il sindaco d'Italia (da parte del centrosinistra) e il premierato (da parte del centrodestra), si lavora però per perpetuare il sinistro bipolarismo all'italiana: una delle due coalizioni deve vincere e avere assicurata nel Parlamento una maggioranza di fedelissimi ai capi. Lo esige la "governabilitah"! Su questo sono ostinati: non ci deve essere spazio per nessuna altra voce, per forze politiche minori, per realtà territoriali, per candidati indipendenti. Anche le preferenze, se e quando saranno almeno parzialmente reintrodotte, saranno regolate in modo che esse siano espresse dal minor numero possibile di persone. Nessun nuovo leader locale potrà facilmente sfidare i capi della sua piramide politica.

Autonomie e Ambiente continuerà a lottare, insieme al Comitato Besostri e a ogni altra forza disponibile del civismo territoriale, del mondo cristiano-sociale, delle piccole forze politiche ancora riformiste, perché si continui a resistere al degrado morale e civile dell'Europa e della Repubblica Italiana.

Vogliamo più rappresentanza, per fare spazio a una nuova generazione di leader locali, in una democrazia compiuta.

Serve maggior pluralismo politico e culturale nel mondo dell'informazione e dei nuovi media.

Sono urgenti norme di finanziamento pubblico dei partiti che consentano anche alle più piccole formazioni, anche all'ultima lista civica nel più piccolo comune, di avere le risorse e le opportunità di presentare i propri candidati.

Sono necessarie riforme che ripristinino una rigida separazione fra cariche monocratiche e assemblee, fra potere esecutivo e potere legislativo. Chi governa deve avere una assemblea che lo controlli, non che gli obbedisca.

Lottiamo per norme elettorali che consentano al maggior numero possibile di persone - anche singoli indipendenti - di presentarsi alle elezioni. Serve che la scelta del rappresentante, da parte dell'elettore, sia generalizzata, se non addirittura obbligatoria. Gli elettori devono conoscere, se possibile anche di persona, i candidati nel proprio collegio. Non devono votare per un "simbolo" mediatico italiano od europeo, bensì scegliere una donna o un uomo del loro territorio.

Non c'è un solo modo per rimetterci in cammino verso la democrazia, in Europa e in Italia, né Autonomie e Ambiente ha una ricetta precotta, però abbiamo dei principi risalenti eppure attualissimi, che continueremo a promuovere e a difendere dai centralisti, dai populisti, dagli autoritari che oggi ci dominano.

A cura della segreteria interterritoriale di Autonomie e Ambiente

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Per approfondire, seguite:

  • il lavoro politico con cui la Union Valdôtaine si prepara alle regionali della Valle
  • il lavoro civico e politico di OraToscana
  • il convegno per una nuova legge elettorale sarda in programma a Olbia il prossimo 6 marzo 2025 (responsabile dell'organizzazione la vicepresidente Silvia Lidia Fancello)
  • le iniziative civiche e territoriali nel Sud del Comitato Charta di Melfi con il vicepresidente Gino Giammarino
  • una voce civica dagli Abruzzi per una legge elettorale giusta: Abruzzo Insieme

 

Conferenza stampa #IoVoglioScegliere: è il momento di avere "schiena dritta", contro il Rosatellum, per la rappresentanza

Il Comitato Referendario per la Rappresentanza (CO.RE.RA.), promotore della campagna #IoVoglioScegliere contro il Rosatellum, ha tenuto una conferenza stampa a Roma, al Centro europeo "David Sassoli", oggi mercoledì 25 luglio 2024.
Il Comitato è ispirato dalle lotte del compianto Felice Besostri contro le leggi elettorali ingiuste. A partire dalla fine dello scorso giugno il Comitato ha avviato la raccolta firme su quattro quesiti parzialmente abrogativi del Rosatellum (più una proposta di legge di iniziativa popolare che solleva il problema della restituzione ai cittadini del potere di scelta delle persone che li rappresentano).
Un mese dopo ci si è resi conto che l'iniziativa è stata oscurata dai grandi media. E' stata lanciata quindi una iniziativa politica di dialogo con i promotori di altri importanti referendum (sulle questioni sociali, contro l'imbroglio della legge Calderoli sulla sedicente "autonomia differenziata"), con tutti i partiti, con i media, per superare questo oscuramento.
La conferenza è stata resa possibile grazie al supporto organizzativo e politico di EUMANS e della Lista Referendum. Sono intervenuti: Lorenzo Mineo (Eumans), Marco Cappato (che è co-presidente di Eumans, oltre che alla guida di altre importanti battaglie civili e membro del Comitato), Elisabetta Trenta (presidente del Comitato Besostri anti-Rosatellum), Raffaele Bonanni (vicepresidente del Comitato), Riccardo Magi (segretario di Più Europa). In diretta sono arrivate adesioni importanti anche dal mondo socialista.
Da oltre un ventennio il Parlamento è formato da "nominati", scelti da pochi (e opachi) vertici di partito. Il Rosatellum è sub iudice davanti a molte corti nazionali e internazionali. Tutti dicono di disprezzare quelli che il presidente Mattarella ha definito i "marchingegni" che impediscono all'elettore di sapere, letteralmente, chi ha eletto. La crisi della partecipazione sta raggiungendo livelli di guardia. La riforma del cosiddetto "premierato" immaginata dal centrodestra dà per scontato che il "podestà" eletto dell'intera Italia potrà contare su un parlamento di fedelissimi, cosa che concentrerebbe il potere nelle mani di pochi leader mediatici.

Se tutto questo è vero, allora quello contro il Rosatellum è il referendum dei referendum e si deve riconoscerne la centralità per il futuro della democrazia in Italia e in Europa.

Radio Radicale ha già reso disponibile la registrazione integrale della conferenza stampa al link https://www.radioradicale.it/scheda/734878 (1 ora di ascolto). Qui il frame incorporato

 

 

Si può firmare online e sostenere l'iniziativa sul sito del Comitato: https://www.iovoglioscegliere.it

A cura della segreteria interterritoriale di Autonomie e Ambiente - Roma, 25 luglio 2024

Contro il mostro ambidestro creato dal bipolarismo all'italiana

Fra i molti libri che ci raccontano l'erosione della democrazia, l'agile pamphlet di Antonello Licheri, "Elettori silenziati - Democrazia a rischio" (Carlo Delfino Editore, 2023), merita una attenzione particolare. Autonomie e Ambiente ed EFA, attraverso l'impegno delle persone raccolte nel coordinamento Sardigna Pro S'Europa, hanno organizzato un incontro con l'autore a Olbia, venerdì 12 luglio 2024 alle 18, presso la sede CGIL di Via Del Piave.

La collaborazione con la CGIL è particolarmente necessaria in questa stagione in cui essa si è fatta promotrice di alcuni referendum sui diritti dei lavoratori. Si torna, da più parti, a organizzare referendum perché la democrazia è bloccata e non abbiamo più adeguate forme di rappresentanza. E' esattamente per questo che il mondo di Autonomie e Ambiente ha aderito alla campagna "IO VOGLIO SCEGLIERE" per abrogare le parti più indigeribili del Rosatellum. L'attuale legge elettorale è l'ultima e forse la peggiore di una serie di norme che da un ventennio stanno impedendo ai cittadini di scegliere i propri rappresentanti. L'impegno per la raccolta firme contro il Rosatellum continuerà tutta l'estate, anche online: https://www.iovoglioscegliere.it/ .

Antonello Licheri, scrittore e saggista di Banari, classe 1964, ha dedicato la sua vita alla politica e alla buona amministrazione, nella tradizione del comunismo autonomista sardo. Nel suo libro propone di ripartire dalla Costituzione, ripensando e rivedendo tutte le istituzioni attuali, criticamente e autocriticamente, senza scorciatoie o furbizie. I sistemi elettorali vanno ripensati ab imis come elemento di garanzia per tutti, in primis dei cittadini e poi delle loro organizzazioni politiche.

A Olbia con l'autore Antonello Licheri dialogheranno: Silvia Fancello (Lidia), la referente AeA-EFA in Sardegna; Giovanna Casagrande, Sardegna Possibile - Autonomie e Ambiente; Danilo Deiana, segretario generale della CGIL Gallura.

Nel corso della manifestazione si raccoglieranno sia firme contro il Rosatellum, sui quattro quesiti depositati dal Comitato Referendario per la Rappresentanza, ispirato dalle idee e dalle lotte di Felice Besostri, sia firme sui referendum sociali della CGIL, fra cui quello contro il "Jobs Act".

Questo ventennio di leggi elettorali ingiuste ha escluso ormai oltre la metà dei cittadini dalla democrazia. Le reti di cittadinanza attiva della Sardegna stanno reagendo, contro il Rosatellum, con il Comitato Besostri, e contro la loro legge elettorale regionale, una delle più ingiuste.

Stiamo vivendo una polarizzazione forzata degli elettori con continui plebisciti fra pochi leader, spesso imposti da opache piramidi politiche e pompati da un sistema mediatico sempre più concentrato in poche mani. Il bipolarismo all'italiana crea una prigione che è la stessa per tutti, solo che è divisa in tre celle: una per i tifosi di sinistra, l'altra per i tifosi di destra, la terza per i cittadini che si sono rassegnati a non votare più. Non siamo mai di fronte a competizioni leali, fra diversi corpi politici e sociali. Il bipolarismo all'italiana ha concentrato il potere in quello che potrebbe essere visto come un unico mostro ambidestro (così lo ha chiamato Giovanna  Casagrande),  che ci manovra tutti come burattini.

Se non troviamo il mondo di ridare potere ai cittadini, spazio alle minoranze, rappresentanza ai territori, voce agli indipendenti e alle minoranze, finiremo per ritrovarci con il solo potere, ogni cinque anni, di scegliere fra i due "podestà" che ci saranno proposti e imposti dalle concentrazioni di potere finanziario, tecnologico, mediatico.

Gli elettori silenziati devono ritrovare la loro voce, qui e ora.

Olbia, 4 luglio 2024 - a cura della segreteria interterritoriale

 

Costituito il Comitato Referendum per la Rappresentanza

Riceviamo dai promotori del neonato Comitato Referendum per la Rappresentanza l'annuncio della propria costituzione formale, avvenuta il 17 aprile 2024, a Roma. Il Comitato è ispirato al lavoro del compianto Felice Besostri, che ha sempre lottato contro le leggi elettorali incostituzionali.

Roma, 17 aprile 2024

Si è costituito oggi, presso lo Studio Notarile Fanfani-Pellegrino di Roma, il Comitato promotore del referendum per l’abrogazione parziale delle attuali leggi elettorali per la Camera e per il Senato (il cosiddetto Rosatellum). Ne ha dato notizia l’ex senatore liberale Enzo Palumbo che, con Paolo Antonio Amadio e Sergio Bagnasco e in sinergia col compianto sen. Carlo Felice Besostri, ha curato la stesura dei quesiti referendari. Il nome ufficiale del comitato è Comitato Referendario per la Rappresentanza (sui media è già stato chiamato semplicemente "Comitato Besostri", oppure con l'acronimo Co.Re.Ra.). Martedì 23 aprile, alle ore 17:30, presso la sala stampa di Montecitorio, i promotori del referendum presenteranno agli organi d’informazione i quesiti referendari e la campagna per la raccolta delle firme.

Fra i promotori il nostro Mauro Vaiani, vicepresidente segretario di Autonomie e Ambiente e garante di OraToscana (nella foto con Sergio Bagnasco e Paolo Antonio Amadio, dopo la costituzione del comitato).

Segnaliamo che sono già aperte le adesioni, con una raccolta di disponibilità che è essenziale per il successo di questo referendum abrogativo che picconerà il Rosatellum e fermerà gli aspiranti podestà d'Italia e napoleoni d'Europa. Trovate tutti i link utili qui:

https://autonomieeambiente.eu/news/275-perche-la-democrazia-risorga

Per maggiori informazioni:

https://coordinamentoperlarappresentanza.blogspot.com/2024/04/si-costituisce-il-comitato-referendario.html

In alto a sinistra una foto di gruppo degli intervenuti alla costituzione del Comitato. Fra di loro si riconosce Enzo Paolini, storico collaboratore di Felice Besostri. Molte altre importanti personalità saranno presto cooptate nel Comitato.

Nella foto sotto, in senso orario: Luigi Spanu (segreteria del Comitato), Mauro Vaiani, Pietro Morace (tesoriere e coordinatore dell'organizzazione del comitato)

2024 04 17 gruppo organizzativo anti Rosatellum

 

Da Livorno e Firenze: il civismo toscano per leggi elettorali più giuste

Riceviamo e volentieri pubblichiamo, dalla Toscana, una dichiarazione congiunta sulla necessità di riprenderci la rappresentanza e ricostruire la democrazia dal basso, resa da importanti esponenti dell'autonomismo e del civismo.

Livorno –Firenze,2 maggio 2024

Civismo toscano: uniti per riprenderci la democrazia

Comunicato congiunto di
Città Diversa Livorno, RiBella Firenze, OraToscana (Autonomie e Ambiente-EFA)

La lista civica Città Diversa (Livorno), la lista civica RiBella Firenze e la rete territorialista OraToscana (membro della rete Autonomie e Ambiente-EFA) si sono incontrate per rafforzare la propria collaborazione civica interterritoriale.

La democrazia italiana sta declinando vistosamente. Ne è un ulteriore conseguenza l’assenza dalle schede elettorali europee, di molti movimenti ed anche di quella lista europea dei territori che tanti movimenti civici, ambientalisti, autonomisti, stavano preparando, con la famiglia politica europea dei territori, EFA (European Free Alliance), prima che la maggioranza di centrodestra intervenisse con il decreto taglia-liste (decreto-legge n. 7 / 29 gennaio 2024, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 38 / 2024). Le regole del gioco sono state sinistramente cambiate a partita iniziata, nel silenzio assordante dei media e di gran parte del sistema politico italiano.

Non necessariamente il nostro mondo civico toscano avrebbe presentato una lista in più, ma avrebbe potuto contribuire, con pari dignità e con esponenti preparati, in coalizione con altre forze sociali e territoriali, alle importanti elezioni europee del prossimo 8-9 giugno, che si tengono contemporaneamente alle nostre elezioni comunali.

Il prossimo Parlamento europeo dovrà prendere decisioni importanti per una Europa meno burocratica, meno dominata dagli interessi della grande finanza, più democratica, più rispettosa delle diversità e degli interessi dei territori, delle comunità locali, delle piccole imprese, delle famiglie, delle persone comuni.

La voce della Toscana, e in particolare del nostro civismo toscano, con le regole cambiate in corsa, non potrà essere presente direttamente. Speriamo comunque nell’elezione in Italia e in Europa di persone che credono nei territori, nella pace, nel lavoro, nelle autonomie, ma in ogni caso non resteremo in disparte: continueremo il nostro lavoro politico, nei nostri comuni e con nuove forme di collaborazione interterritoriale.

Per ripristinare la democrazia, per riprenderci la rappresentanza, per trasmettere i valori civici, ambientalisti, territorialisti alle generazioni future, abbiamo deciso insieme di partecipare – grazie alla generosità e al senso civico di tante persone - alle elezioni comunali di Livorno (con la lista Città Diversa), a Firenze (con la lista RiBella Firenze), oltre che essere di aiuto e di sostegno alle decine di altre liste civiche indipendenti che si sono attivate, dal basso, per il bene del proprio comune.

Abbiamo inoltre deciso di aderire al Comitato Referendario per la Rappresentanza, che ha depositato il 23 aprile scorso quattro quesiti per abbattere il famigerato Rosatellum (a suo tempo voluto da tutti i partiti, di sinistra, centro e destra, e mai da essi messo in discussione).

Diciamo basta ai parlamentari “nominati” da pochi capi di partito. E’ tempo di riprenderci la rappresentanza e di tornare a far scegliere ai cittadini i loro rappresentanti, territorio per territorio.

Il Comitato Referendario per la Rappresentanza si ispira alle lotte dell’avvocato Felice Besostri, che per il suo impegno contro le leggi elettorali ingiuste e incostituzionali si è guadagnato la fama di “difensore dei diritti elettorali dei cittadini”. Besostri è spirato a Milano il 6 gennaio scorso, ma il suo lavoro per avere in Italia e in Europa più democrazia e più autonomie personali, sociali, territoriali, per tutti, continua!

 

p.Città Diversa Livorno
Marco Cannito

p. RiBella Firenze
Riccardo Galimberti

p. OraToscana (Autonomie e Ambiente-EFA)
Mauro Vaiani

 

Depositati i quattro quesiti anti-Rosatellum

DEPOSITATI IERI IN CASSAZIONE I QUATTRO QUESITI REFERENDARI

Roma, Palazzo Montecitorio 24 aprile 2024

Ieri (23 aprile), alla Camera dei Deputati, il neocostituito comitato promotore del referendum per l’abrogazione parziale delle attuali leggi elettorali per la Camera e per il Senato (il cosiddetto Rosatellum) ha presentato i quesiti referendari appena depositati al competente Ufficio presso la Suprema Corte di cassazione.

Ricordiamo che è necessario registrarsi per aiutare il neonato "Comitato Besostri":

https://docs.google.com/forms/d/e/1FAIpQLSevfwm6gxcPfaJdWSwzQ90PCkD7vqaKnED82DSjAoemScGWXg/viewform?pli=1

Il comitato è costituito da cittadini, di diverso orientamento politico e formazione culturale, accomunati dal proposito di restituire a ciascun italiano il diritto di scegliere chi debba rappresentarlo.

Con il Rosatellum, una minoranza sempre più esigua di elettori, finisce per trasformarsi in una maggioranza parlamentare. Onde possiamo dire che oggi, come ieri, a governare il paese non è la maggioranza dei cittadini, ma la meno debole delle minoranze. -ha spiegato il senatore Enzo Palumbo, vicepresidente del Comitato - A questo punto, visto che ogni tentativo per via giurisdizionale è risultato vano, l'unica possibilità di evitare che anche le prossime elezioni si svolgano con una legge elettorale invisa alla maggior parte dei cittadini, è per l'appunto il tentativo di fare pronunziare proprio i cittadini attraverso un referendum popolare, sui punti più palesemente incostituzionali di questa legge”.

I quesiti referendari sono quattro e intervengono su specifici aspetti della normativa in vigore:

1) ABOLIZIONE DEL VOTO CONGIUNTO TRA CANDIDATI UNINOMINALI E LISTE PLURINOMINALI, per consentire al cittadino elettore la libera scelta tra lista proporzionale e candidato uninominale;

2) VIA LE SOGLIE ELETTORALI PER LISTE AUTONOME E COALIZIONI, per ridurre la dispersione di voti validi e garantire, a chi ha un quorum utile anche in un solo collegio o in una sola circoscrizione, di essere rappresentato;

3) TUTTE LE LISTE DEVONO RACCOGLIERE LE FIRME PER PROPORRE CANDIDATURE, ponendo fine al privilegio dell'esonero dalla raccolta di firme per i partiti già presenti in Parlamento, ponendo tutte le liste in condizione di partire alla pari nella competizione elettorale;

4) FINE DELLE PLURICANDIDATURE, per impedire agli apparati di partito di predeterminare la composizione del Parlamento (contenendo il numero dei "nominati").

“A questa iniziativa, che sconta inevitabilmente i paletti costituzionali che la limitano all’essenziale, se ne accompagnerà un’altra: -ha concluso nel suo intervento Enzo Palumbo - una legge d’iniziativa popolare per consentire l’introduzione delle preferenze, in modo che il Parlamento cessi di essere il luogo dei nominati e diventi invece il luogo degli eletti dal popolo, con una nuova legge elettorale che, se approvata tramite il referendum, potremmo anche chiamare “Besostrellum”,  come postumo omaggio a chi l'ha voluta fino a morirne”.

Nel corso della Conferenza stampa è stato proiettato un video di Giorgio Benvenuto,presidente d’onore del Comitato, che era impossibilitato a partecipare.

Da anni in Italia, di elezione in elezione –ha affermato la presidente Elisabetta Trenta nel suo intervento – i votanti sono sempre di meno e, quindi, il Parlamento eletto, meno rappresentativo, perde progressivamente il suo potere a favore del potere esecutivo e di quella che chiamano governabilità. L’attuale legge elettorale nega uno dei principi della Costituzione e cioè che il voto dovrebbe essere personale ed uguale.  I cittadini lo hanno capito e per questo non vanno più a votare, perché non siamo noi a scegliere coloro che ci devono rappresentare ma i capi dei partiti”.

Le sottoscrizioni saranno effettuate anche con l’utilizzo della firma elettronica mediante piattaforme private, a causa del ritardo nella messa a disposizione della piattaforma pubblica.

Questa iniziativa referendaria, ispirata dal compianto Carlo Felice Besostri, sta riscuotendo molte adesioni trasversali agli schieramenti politici e culturali, incontrando l’appoggio di gruppi spontanei di cittadini, associazioni della società civile e gruppi eterogenei di personalità pubbliche.

Sergio Bagnasco, uno dei principali ispiratori del Comitato Referendario per la Rappresentanza (questo il nome ufficiale del comitato promotore) ha spiegato come questa iniziativa anti-Rosatellum sarà un modo di dare voce ai cittadini in cerca di rappresentanza, delusi ed esclusi dall'attuale degrado delle leggi elettorali della Repubblica.

Mauro Vaiani, vicepresidente segretario di Autonomie e Ambiente, membro fondatore del Comitato e uno dei tredici firmatari del deposito in Cassazione, ha ricordato come ormai da vent'anni siamo privi di leggi elettorali che consentano ai cittadini la scelta dei propri rappresentanti (dai tempi del Porcellum, quindi in pratica dal 2004): "I giovani qui presenti non hanno mai visto nella loro vita una elezione libera e competitiva per la scelta del rappresentante del loro territorio. Picconare il Rosatellum è necessario per frenare la deriva dell'elezione diretta di capi, in particolare del podestà d'Italia".

Enzo Paolini, ha ricordato Felice Besostri (di cui è stato uno storico collaboratore) il quale, in occasione di un dibattimento in Calabria in difesa della minoranza etnico-culturale Arbaresh, gli consegnò uno scritto sulla lotta per la rappresentanza che sarà presto pubblicato. Le parole di Besostri sono state lette, nella commozione generale, e sono state sentite da tutti come un vero testamento spirituale del grande difensore dei diritti elettorali dei cittadini.

Ricordiamo che la segreteria organizzativa del comitato è affidata a Riccardo Mastrorillo, Luigi Spanue Thomas Agnoli. Il tesoriere è Pietro Morace. Oltre ai già citati, ricordiamo che del comitato fanno già parte personalità come Marco Cappato, Nella Toscano, Paolo Antonio Amadio, Nicola Bono, Erminia Mazzoni, Mario Walter Mauro, Francesco Campanella, Mat teo Emanuele Maino, Vittorio Delogu, Giuseppe Gullo, Roberto Biscardini, Giuseppe Gargani, Mario Tassone, Marco Perduca.

Sul canale YouTube del COMITATO REFERENDARIO PER LA RAPPRESENTANZA sono già visibili un importante contributo video di Paolo Pagliaro e la registrazione della conferenza stampa alla Camera dei Deputati.

I quesiti appariranno ad horas sulla Gazzetta Ufficiale (https://www.gazzettaufficiale.it/attiAssociati/1/?areaNode=3):

Per info e contatti:Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. - 348 9044343 - www.iovoglioscegliere.it

Fonti:

  • Ufficio stampa del Comitato Referendario per la Rappresentanza
  • Testimonianze dirette dalla giornata romana del 23 aprile 2024 (genetliaco di Felice Besostri)
  • Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana

 

Donare e aiutare per riprenderci la democrazia, abbattendo il Rosatellum

Molti di noi saranno ancora per due settimane impegnati per le elezioni dei propri comuni. Nel Nordest tanti di noi siamo impegnati a sostenere Giovanni Poggiali, unico candidato autonomista in campo alle elezioni europee 2024, contro il centralismo, le ipocrisie del bipolarismo, la deriva verso cui ci spingono gli aspiranti podestà d'Italia e napoleone d'Europa.

Eppure dobbiamo trovare il coraggio e quindi il tempo di aderire in massa alla grande campagna referendaria per la rappresentanza, quella della raccolta di firme per i referendum contro il Rosatellum, nel ricordo e nella continuazione delle lotte del grande difensore dei diritti elettorali dei cittadini, Felice Besostri.

Nessuno più di noi attivisti del civismo, dell'autonomismo storico, del moderno territorialismo, dell'ambientalismo come grande rinnovamento economico e sociale dal basso, sa quanto gravi siano le conseguenze del vivere sotto leggi elettorali ingiuste. Abbiamo un disperato bisogno di una svolta per riprenderci la democrazia e ridonarci la possibilità di scegliere una nuova generazione di leader locali.

Quindi attiviamoci. La raccolta delle firme partirà subito dopo il voto dei giorni 8-9 giugno 2024, ma da subito dobbiamo

DONARE un po' di soldi per la democrazia

https://www.iovoglioscegliere.it/donazioni

Inviate subito contributi, non importa quanto piccoli, direttamente sul conto corrente:

Comitato Referendario per la Rappresentanza

IBAN:  IT96Q0304801600000000082708 (Banca del Piemonte)

 

DONARE tempo, organizzando un comitato locale

https://www.iovoglioscegliere.it/contatti

 

Firenze, 25 maggio 2024 - a cura della segreteria interterritoriale

 

 

 

Emergenza legge elettorale

Nei lavori preparatori della II Assemblea Generale di Autonomie e Ambiente abbiamo inserito questa recentissima lettera che il  Coordinamento per la Difesa della Costituzione ha inviato a tutti i parlamentari della Repubblica. Si tratta di un documento profondamente consonante con la presa di posizione della nostra sorellanza per una legge elettorale più giusta per tutti.

Riforma elettorale:
ritornare alla Costituzione

 

Onorevole Deputato, Onorevole Senatore

gli eventi politici degli ultimi mesi hanno portato alle estreme conseguenze un malessere profondo che da lungo tempo erode la vita delle istituzioni politiche. In primo luogo la crisi che ha portato alla caduta del Governo Conte 2, aperta proprio nel momento in cui il Paese aveva bisogno di una guida rafforzata per uscire dalla pandemia ed avviare un processo di ricostruzione e di rinnovamento destinato ad incidere sul nostro futuro, ha messo in evidenza la distanza siderale fra i bisogni dei cittadini e le dinamiche dei palazzi della politica. In secondo luogo la nascita di un governo di emergenza, sostenuto da forze politiche contrapposte, ha accelerato i processi di scomposizione dei partiti, sia dal punto di vista della rappresentanza parlamentare (come dimostra la vicenda dei 5 Stelle), sia dal punto di vista politico (come dimostra la vicenda del PD), anche a destra si sono aperte divaricazioni.

Sono anni che registriamo una crescente sfiducia dei cittadini nei partiti e nelle istituzioni politiche rappresentative, un male oscuro che corrode la democrazia italiana ed incoraggia la crescita delle più disparate forme di populismo e di antipolitica. Adesso tocchiamo con mano quanto sia stato dannoso lo snaturamento della rappresentanza politica perseguito inseguendo, con le fallaci scorciatoie di premi di maggioranza, una maggiore governabilità.

Nel disegno costituzionale spetta a tutti i cittadini associati in partiti di concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale (art. 49). Il compito dei partiti è di selezionare una classe dirigente politica con il concorso inscindibile dei cittadini elettori, in modo da creare un canale di comunicazione permanente fra la società e le istituzioni.

Con l’estinzione dei partiti politici come organizzazioni politiche di massa e con l’introduzione di sistemi elettorali sempre più elitari, la composizione delle assemblee parlamentari purtroppo è diventata dominio esclusivo di ristrettissime oligarchie. Gli elettori non possono mettere becco nella scelta dei propri rappresentanti, né attraverso i canali di partito (che non esistono più), né attraverso le preferenze sulla scheda elettorale, non più consentite dal 1994. Di conseguenza i componenti delle assemblee elettive sono, in senso effettivo, non più rappresentanti del popolo, bensì rappresentanti del capo politico che li ha nominati, selezionandoli in base ai livelli di fedeltà alla propria persona. Questa situazione di estraniazione della rappresentanza dalle domande politiche, dai bisogni e dalle aspettative dei cittadini è la causa principale del disagio dei cittadini.

Le convulsioni politiche ed istituzionali che stiamo attraversando impongono un cambiamento di rotta, si deve ripristinare il modello costituzionale fondato sulla centralità del Parlamento, dove le domande, i bisogni ed i conflitti che percorrono la società possano essere rappresentati e trovare composizione attraverso il confronto ed il dialogo politico.

Per ridare valore alla rappresentanza è necessario agire su due fronti, quello dei partiti e quello dei sistemi elettorali. Il metodo democratico deve valere per tutti i partiti che partecipano alla competizione elettorale, non possono essere consentite delle satrapie, ci vogliono delle regole per disciplinare la partecipazione degli iscritti e i loro diritti esigibili, i congressi, il finanziamento, la formazione delle liste. Per questo occorre una legge sui partiti, sul loro funzionamento.

Tuttavia il primo passo per il rinnovamento dei partiti deve venire dal sistema elettorale che deve di nuovo collegare la rappresentanza dei partiti alla volontà espressa dal corpo elettorale, al quale si deve rispondere. Per questo è essenziale ed urgente riavviare il percorso di riforma del sistema elettorale che in questo momento risulta bloccato. A nostro avviso la riforma deve seguire i seguenti criteri.

La rappresentanza di ciascun partito non può essere gonfiata da artifici elettorali, come avviene nei sistemi maggioritari escogitando premi di maggioranza.

I sistemi elettorali devono garantire il pluralismo, senza soglie di accesso se non quelle implicite date dal numero degli eletti, e l’eguaglianza dei cittadini nel voto, sia in entrata che in uscita, consentendo agli elettori, attraverso la loro scelta diretta, di concorrere con i partiti nella selezione del singolo deputato o senatore.

Per questo non è più tollerabile il sistema delle liste bloccate che assicura un privilegio nella scelta dei parlamentari non più al partito-organizzazione di cittadini, ma a ristrette oligarchie, se non ad una singola persona. Il sistema delle preferenze, nel rispetto della differenza di genere e malgrado inconvenienti, che peraltro si possono prevenire con regole adeguate, può ridare dignità e ruolo adeguato all’associazionismo e alle forze vive della società civile, contribuendo in tal modo anche al rinnovamento dei partiti. Possono esistere anche altre possibilità di scelta diretta da parte dei cittadini, sempre a condizione che venga garantito che l’elettore possa indicare direttamente chi lo deve rappresentare.

E’ nei momenti di maggiore difficoltà che devono venire fuori le energie per il cambiamento. In questo momento di crisi della politica è necessario mettere in discussione gli aspetti di incostituzionalità dell’attuale legge elettorale, a partire dal voto unico obbligatorio per il collegio uninominale e la circoscrizione, per dar vita a una riforma elettorale autenticamente proporzionale, che restituisca agli elettori la facoltà di scegliere i propri rappresentanti in piena libertà, e per questa via porre le basi per ricostruire un rapporto di fiducia fra i cittadini e le istituzioni democratiche.

Chiediamo che il Parlamento si assuma la responsabilità di intervenire con urgenza per evitare l’onta che si vada di nuovo a votare con una legge elettorale che la Consulta potrebbe dichiarare incostituzionale, in quanto contraria ai diritti di partecipazione politica dei cittadini. Per quanto ci riguarda prenderemo tempestivamente tutte le iniziative necessarie per evitare che le prossime elezioni politiche si svolgano con una legge elettorale incostituzionale.

P. il Coordinamento per la Democrazia Costituzionale

Il Presidente prof. Massimo Villone

12 marzo 2021

 

 

Enzo Palumbo (Comitato Besostri) sul 25 aprile

Riceviamo dall'ufficio stampa del Comitato Referendario per la Rappresentanza e volentieri diffondiamo:

Co. Re. Ra. - COMITATO REFERENDARIO PER LA RAPPRESENTANZA

(comitato promotore di referendum parzialmente abrogativi del Rosatellum, ispirato al pensiero e all'azione di Felice Besostri)

Comunicato stampa

Enzo Palumbo, vicepresidente vicario del Comitato referendario per la Rappresentanza, ha dichiarato:

I partigiani di ogni colore politico che, dopo l’8 settembre 1943, sono insorti contro l’occupazione nazifascista per riscattare l’onore dell’Italia da una sciagurata guerra di aggressione voluta dal regime fascista, hanno rischiato e spesso perduto la propria vita per dare alle nostre comunità una Costituzione che assicurasse a tutti i cittadini la possibilità di essere liberamente rappresentati nelle istituzioni, dal più piccolo degli enti locali sino al Parlamento.

Grazie alla Costituzione repubblicana, così è stato sino a quando la ventata maggioritaria della c. d. seconda Repubblica ha cominciato a introdurre nel Paese leggi elettorali sempre più incostituzionali che poco alla volta hanno introdotto sistemi elettorali sostanzialmente autocratici, in cui la democrazia si esaurisce in un plebiscito quinquennale verso una sola persona (che sia sindaco, presidente-governatore, premier), che diventa l’unico titolare del potere di decidere le sorti della comunità che l’ha espresso.

Nel momento in cui l’Italia celebra la fine dell’occupazione nazista e della dittatura fascista, il Comitato Referendario si è assunto il compito di restaurare una parte degli istituti di democrazia liberale smarriti negli ultimi decenni proponendo quattro quesiti referendari che mirano a restituire ai cittadini il sacrosanto diritto di eleggere liberamente i propri rappresentanti in Parlamento.

...

Roma, 25 aprile 2024

...

Nella foto, da sinistra, Sergio Bagnasco, Elisabetta Trenta, Enzo Palumbo, Raffaele Bonanni, alla conferenza stampa di presentazione dei referendum anti-Rosatellum, alla Camera, lo scorso 23 aprile 2024

 

 

 

Il Comitato Referendum per la Rappresentanza si organizza

Il Comitato Referendario per la Rappresentanza si organizza e si appresta a depositare in Cassazione i quesiti per abbattere il Rosatellum e frenare la deriva autoritaria, centralista, presidenzialista. Riceviamo e volentieri pubblichiamo dall'ufficio stampa del Comitato Besostri. Ricordiamo a tutti che è possibile DARE LA PROPRIA DISPONIBILITÀ al Comitato attraverso questo modulo raccolta dati.

* * *

IL COMITATO REFERENDARIO CONTRO IL ROSATELLUM SI ORGANIZZA

Roma, 18 aprile 2024

Si è costituito il 17 aprile, presso lo Studio Notarile Fanfani-Pellegrino di Roma, il Comitato promotore del referendum per l’abrogazione parziale delle attuali leggi elettorali per la Camera e per il Senato, il cosiddetto Rosatellum.

Ne hanno dato notizia l’ex senatore Enzo Palumbo, Paolo Antonio Amadio e Sergio Bagnasco, che sono stati fra i principali promotori dell'iniziativa, in continuità con il lavoro di Carlo Felice Besostri.

Il comitato promotore ha scelto Giorgio Benvenuto come presidente d'onore (nella foto).

2024 04 17 Giorgio Benvenuto presidente onore anti Rosatellum

La presidenza e rappresentanza legale è stata affidata a Elisabetta Trenta (nella foto).

Foto Ministro Trenta 

Vicepresidenti sono stati nominati Vincenzo (Enzo) Palumbo, Raffaele Bonanni, Sergio Bagnasco.

La segreteria organizzativa è stata affidata a Riccardo Mastrorillo, Luigi Spanu e Thomas Agnoli. Il tesoriere è Pietro Morace.

Tra i numerosi componenti figurano Enzo Paolini (storico collaboratore di Felice Besostri), Marco Cappato, Marco Perduca, Nella Toscano, il già citato Paolo Antonio Amadio, Nicola Bono, Erminia Mazzoni, Mario Walter Mauro, Francesco Campanella, Mauro Vaiani (vicepresidente segretario di Autonomie e Ambiente), Matteo Emanuele Maino. Molte altre persone di rilievo saranno cooptate ad horas nel comitato.

Nella mattina di martedì 23 aprile prossimo i quesiti saranno depositati in Cassazione. Alle ore 17:30, presso la sala stampa di Montecitorio, i promotori del referendum presenteranno agli organi d’informazione i quesiti referendari e la campagna per la raccolta delle 500.000 firme necessarie per abbattere il #Rosatellum, legge elettorale ingiusta e incostituzionale, contribuendo così a frenare la deriva centralista e autoritaria del c.d. "premierato" (che sarebbe l'elezione diretta di una sorta di podestà d'Italia).

Nella foto sotto: Mauro Vaiani, Sergio Bagnasco, Enzo Palumbo, Enzo Paolini, in un momento dei lavori di costituzione del Comitato Besostri.

 2024 04 17 un momento della costituzione anti Rosatellum

 

Fonte: Ufficio Stampa del Comitato Referendario per la Rappresentanza

Per info e contatti

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E' già aperta una pagina del comitato sulle reti sociali:

https://www.facebook.com/profile.php?id=61558308164893

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Il rischio di non esserci è accettabile?

Un gruppo importante di esponenti di base delle autonomie del Nordovest della Repubblica ha scritto una lettera aperta alla Union Valdôtaine, un documento sincero quindi duro, ma proprio per questo appassionato e generoso. Lo pubblichiamo integralmente, senza molti commenti.

Le elezioni europee sono ormai vicinissime. Dopo le norme #taglialiste, la presenza della lista Autonomie per l'Europa può essere ancora messa in dubbio? L' Union Valdôtaine, che è titolare dell'unico simbolo che può essere prestato a una lista autonomista a questo punto, può davvero ritirarsi in una sorta di sdegnato isolamento? E' davvero l'assenza la risposta che dobbiamo dare alle ingiustizie elettorali di questa Repubblica? Ciascuno dei nostri leader locali faccia le sue riflessioni. Un caveat necessario: coloro che annunciano candidati (senza sapere come presentarli secondo le norme vigenti) non sono molto utili nella gravità del momento. Non è sgomitando con proposte unilaterali di nomi (vecchi o nuovi), che si risponde alla crisi della democrazia e all'attacco frontale che il centralismo sta muovendo alla Repubblica delle Autonomie.

È arrivato il momento che l'Union Valdôtaine (e nessun altro può farlo al suo posto, nemmeno gli esponenti che partecipano alla Réunion) decida, al più presto e con chiarezza, se ripresenterà o meno la lista Autonomie per l'Europa, la quale, se ci fosse, diventerebbe automaticamente un punto di riferimento per molti.

Questa lista nel 2019 ebbe un risultato modesto, vero (13,85 % in Valle - 0,22 % nella circoscrizione Nordovest, per un totale di 18.000 voti). È giusto riproporla?

A questa domanda l'appello che pubblichiamo integralmente risponde nettamente con un sonoro SÌ.

 Alla vostra lettura e alla vostra riflessione:

Lettera aperta

Per una lista delle Autonomie per l'Europa                

Domenica di Pasqua, 31 marzo 2024

1) Noi sottoscritti, esponenti e attivisti di comunità e formazioni politiche territoriali occitane, francoprovenzali, arpitane, walser, piemontesi, liguri, lombarde, rivolgiamo un appello accorato alla Union Valdôtaine (UV) perché non rinunci a presentare una lista delle Autonomie per l’Europa nella circoscrizione dell’Italia Nordoccidentale, in occasione delle prossime elezioni europee indette nei giorni 8-9 giugno 2024.

2) È una iniziativa che è ancora possibile e che ci pare drammaticamente necessaria in una Repubblica in cui, nel silenzio assordante dei media, si sono cambiate le leggi elettorali a poche settimane dal voto, impedendo alle famiglie politiche europee minori di partecipare alle elezioni; fra le escluse c’è anche EFA (European Free Alliance) a cui fanno riferimento la UV, la rete Autonomie e Ambiente, la maggior parte degli autonomisti italiani.

3) Si deve essere arrabbiati, si deve reagire, si deve avere il senso della gravità della situazione e dei pericoli che si corrono in una democrazia in crisi, quando si rinuncia ad agire le poche facoltà democratiche rimaste, che sono nella disponibilità di una formazione storica e popolare come la UV.

4) È previsto dalla legge che la lista promossa dalla UV si apparenti e ovviamente, per non ripetere gli errori del passato (l’accodamento a forze politiche troppo più grandi del nostro mondo autonomista e troppo centraliste), chiediamo che si consideri il collegamento con forze (magari più piccole ma capaci di superare il 4%), che siano estranee all’immaturo e divisivo “bipolarismo all’italiana”, oltre che concordi con la scelta degli autonomisti di dire un secco no alla scivolosa deriva centralista del “sindaco d’Italia”.

5) Non ci pare ragionevole che si rinunci alla lista delle Autonomie per l’Europa per lentezze nella prospettiva della “Reunion” valdostana (sarebbe incomprensibile all’opinione pubblica e sarebbe percepito come un tradimento del processo stesso); inoltre si dovrebbe prendere atto che l’intera Repubblica delle Autonomie e l’Europa delle regioni, i nostri ideali più profondi, sono minacciati! Gli autonomisti nell’Italia Nordoccidentale non sono affatto così pochi e nel Nordovest votano anche tantissimi cittadini che sono immigrati da tante altre autonomie tradite o mancate (dalla Sicilia al Friuli, dal Trentino alla Sardegna); non deludiamoli!

6) Ci permettiamo di essere franchi perché la situazione è grave; nessuna autonomia è al sicuro se si isola e si chiude in se stessa; ci sono sempre dei rischi in qualsiasi azione politica, ma guai a non fare nulla quando se ne ha la possibilità e l’opportunità.

7) Non lasciamo che a parlare di autonomismo e federalismo siano solo forze sinistre, populiste, seminatrici di divisioni ed egoismi, oppure ciarlatani e avventurieri; è tempo di svegliarsi, di ritornare al coraggio dei tempi di Bruno Salvadori, di essere all’altezza dell’eredità di Émile Chanoux; non per noi e nemmeno per eleggere qualche persona, ma per lanciare un grande messaggio di autogoverno e buongoverno alle generazioni future, in questi tempi così oscuri di guerra, distruzione delle economie locali, delle diversità e delle biodiversità.

Joyeuses fêtes de Pâques à vous tous!

Gli oltre quaranta firmatari:

Diego Natalino Genta Piemonte Valli di Lanzo (territorio francoprovenzale )
Paolo Vinardi Piemonte Coassolo
Lorenzo Luparia Valle d'Aosta Collaboratore del Forum 2043
Mattia Pepino Piemonte Valli occitane
Andrea Isoardi Piemonte Val Varaita
Maria Luisa Stroppiana Piemonte Valli occitane
Flavio Vigna Piemonte Valli di Lanzo
Mauro Rey Piemonte Valli occitane
Maria Isabella Calastri Piemonte Val di Susa
Sonia Cibrario Piemonte Usseglio (Torino)
Ivo Boglione Piemonte  
Enrico Chiapparoli Lombardia Provincia di Pavia – Lombardia Civica
Isa Maggi Lombardia già candidata Autonomie per l’Europa 2019
Bruno rubattino Liguria Associazione Repubblica di Genova
Enrico Collo Piemonte  
Piero Talenti Piemonte  
Mario Giachino Piemonte Cuneese
Alessandro Giorgi Toscana Legato all’Occitania per motivi di famiglia
Davide Cleopadre Lombardia Diaspora dalla Calabria
Giovanna Ruffa Piemonte Coassolo
Maura Gemelli Piemonte  
Paolo Bergero Piemonte Val di Susa
Davide Querio Piemonte Frassinetto
Massimo Suppo Piemonte Val di Susa
Gian Luigi Daniele Piemonte Piemonte
Andrea Macciò Liguria Piemonte
Gennaro Zona Toscana Diaspora dal Napoletano
Nicolò Raimondi Lombardia Monza e Brianza
Michele Pietro Rossi Lombardia Provincia di Pavia
Stefano Bouché Campania Coordinatore Lupi del Sud
Piercesare Moreni Trentino Trentino
Maria Claudia Mereu Piemonte Diaspora dalla Sardegna
Emilio Zangari Lombardia Diaspora dalla Calabria
Davide Scaringella Lombardia Provincia di Como
Enzo Cugusi Piemonte Diaspora dalla Sardegna
Marco Cantone Piemonte Vercelli
Adriano Colnaghi Lombardia  
Gian Paolo Rollero Piemonte Piemonte
Bernard Usel Vallée d’Aoste Gressan
Paolo Brunero Piemonte Viù
Costanza Giussani Lombardia Brianza
Christian Sarteur Vallée d’Aoste * vedi nota di aggiornamento sotto
Joseph Bovard Vallée d’Aoste  
  • Nota di aggiornamento del 6 aprile 2024: Ci sono state polemiche sul tentativo di alcuni membri del piccolo gruppo politico Pays d'Aoste Souverain di mettere il "cappello" su questa iniziativa spontanea dal basso di tanti esponenti autonomisti. Tentativo che i firmatari respingono fermamente. Questo messaggio è per la Union, perché è la Union che ha in mano la facoltà e la responsabilità di ripresentare la lista Autonomie per l'Europa.

 

In ricordo di Felice Besostri

Milano, 6 gennaio 2024

A nome di tutta Autonomie e Ambiente esprimiamo il nostro cordoglio per la scomparsa di Felice Besostri, avvocato, studioso di diritto costituzionale, attivista per restituire ai cittadini leggi elettorali più giuste, antico e rispettato militante socialista. Besostri, classe 1944,  si è spento oggi a Milano dopo una lunga malattia.

Da senatore eletto con l'Ulivo,  fu capogruppo alla prima Commissione Affari Costituzionali, dove da relatore di maggioranza della legge quadro n°482/1999 diede attuazione all’art.6 della Costituzione in materia di tutela della minoranze linguistiche storiche.

Nell'ultima parte della sua vita fu instancabile nella lotta contro la mostruosità delle ultime leggi elettorali, insieme ad altri avvocati giuristi come Claudio Tani, Aldo Bozzi, Giuseppe Bozzi. Riuscì a far cancellare dalla Corte costituzionale il famigerato Porcellum di Calderoli nel 2014. Ottenne nel 2017 la dichiarazione di incostituzionalità dell' Italicum di Renzi. Restano pendenti le sue battaglie contro il Rosatellum e contro la clausola di sbarramento del 4% nel riparto dei seggi italiani al Parlamento europeo. Aveva già cominciato, ricordiamo anche questo, a impegnarsi contro il premierato e ogni degenerazione presidenzialista della nostra Repubblica.

Come hanno scritto i suoi compagni di Socialismo XXI, fu uno spirito indomito, un uomo di libertà, un lottatore contro ogni ingiustizia.

Che riposi in pace nel seno della Provvidenza.

A cura della segreteria interterritoriale - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

 

Iniziativa per il dialogo fra i promotori dei diversi referendum

Il Comitato Referendario per la Rappresentanza ha diffuso il testo di una lettera aperta ai movimenti e ai partiti promotrici di altri referendum e iniziative popolari, in particolare al largo schieramento che si propone di abolire la legge Calderoli (l'ennesimo imbroglio che viene da quel mondo di ciarlatani, falsi autonomisti, veri neocentralisti, che è quello dei salviniani).

La lettera è stata firmata dalla presidente Elisabetta Trenta, dal presidente onorario Giorgio Benvenuto, dagli altri esponenti di presidenza, dai membri del Comitato Besostri. Il testo integrale della lettera aperta è disponibile qui.

Diffusa alla vigilia del compleanno del presidente della Repubblica Sergio Mattarella la lettera si apre con la citazione di un suo recente intervento alla Settimana sociale dei cattolici in Italia: “…il principio 'una persona un voto' non può essere distorto attraverso […] marchingegni che alterino la rappresentatività e la volontà degli elettori”, S. Mattarella, Trieste, 3 luglio 2024.

Il Comitato Besostri sta cercando di reagire all'oscuramento che sta colpendo da settimane la campagna per la parziale abrogazione del Rosatellum e chiede una interlocuzione pubblica e urgente alle forze politiche e sociali che si sono impegnate su altri temi, come i referendum sociali della CGIL o i quesiti contro la legge Calderoli sulla presunta "autonomia differenziata" (per comprendere l'inutilità e anzi la potenziale pericolosità di questa legge rimandiamo alle numerose prese di posizione di Autonomie e Ambiente).

I promotori dei quesiti parzialmente abrogativi del Rosatellum chiedono apertamente alle altre realtà politiche e sociali di includere nella loro mobilitazione estiva anche la loro campagna #IoVoglioScegliere (https://www.iovoglioscegliere.it/), in modo da arricchire le proposte riformatrici che potrebbero essere votate nella primavera del 2025, in quella che potrebbe trasformarsi in una grande stagione referendaria di rilancio della partecipazione popolare, proprio assicurando agli elettori la possibilità di esprimersi contro le parti più deteriori del Rosatellum per riprendersi la possibilità di scegliere i propri rappresentanti in Parlamento.

Siamo alla vigilia - secondo fonti autorevoli - dell'avvio della piattaforma pubblica per la partecipazione popolare, che sarà sicuramente di grande impulso per i cittadini attivi. Nessuno però, soprattutto fra coloro che pubblicamente si sono sempre detti contrari alle leggi elettorali ingiuste degli ultimi vent'anni, può sottrarsi al dovere di cooperare perché l'opinione pubblica sia informata e possa conseguentemente attivarsi per restituire sostanza alle forme democratiche della Repubblica.

A cura della segreteria interterritoriale - Roma, 23 luglio 2024