Skip to main content

Contro il presidenzialismo

2025 - 05 - EFA for parliamentarism, against presidentialism

EFA against presidentialism

1.
EFA, a family of diversities, needs to launch bridges of hope even further, for
solidarity, subsidiarity, democracy in Europe.

2.
It is up to EFA to connect with many other independent voters, civic movements,
local and territorial leaders, sharing a critique of presidentialism in the states, in the Union,
in the world, along with all concentrations of political power, and centralism in all its
versions.

3.
EFA should be critical of presidentialism, precisely because we have come to be wary
of leaders’ direct election failures in large centralist states.

4.
Media dominated political campaigns have degenerated in mediacracy: candidates
can emerge only if supported by opaque concentrations of power and riches. Leaders’ direct
election in large constituencies are in fact mediatic “plebiscites”, a travesty of democracy,
not a real expression of bottom-up political processes.

5.
Leaders’ direct election leads to vitriolic polarization, populism, extremism.
Minorities, innovators, mavericks, independent candidates, local leaders are marginalized.

6.
Presidentalism is put in discussion in many large states (not only but also because
many presidents, once elected, have become immovable tyrants) in Africa, North America,
Latin America, Asia.

7.
In Europe, too, we do not need an elected “Napoleon”. EFA should remain critical of
the prospect of a “direct election” of an European “president”, and stand in support of
parliamentarism in all levels of governments.

Created in Florence, 25 March 2025

Adopted unanimously by EFA General Assembly in Nantes, 9 May 2025

Motion number 26

Introduced by Mauro Vaiani (in the picture)

Presented by: Patto per l’Autonomia – FVG, Siciliani Liberi, Ora Toscana, Rumâgna Unida

 

 

 

Contro la deriva presidenzialista

Nota della presidenza di Autonomie e Ambiente
contro il presidenzialismo in ogni versione
Udine, 12 agosto 2022

 

1. Autonomie e Ambiente (AeA), come sorellanza di forze civiche, ambientaliste, autonomiste, decentraliste e territorialiste, pur non partecipando ancora e in quanto tale alle elezioni politiche generali, ha già ottenuto un risultato politico di grande rilievo: abbiamo contribuito a un dibattito pubblico in cui ciascuna forza politica che si candida alle elezioni del 25 settembre 2022 è costretta a essere esplicita riguardo alla deriva del presidenzialismo, una forma di governo che noi combatteremo sempre, a ogni costo e in ogni modo.

2. La nostra Costituzione e gli Statuti delle regioni contengono già in nuce le condizioni necessarie per fare dello stato italiano, qui e ora, in questa generazione, una autentica Repubblica delle Autonomie personali, sociali, territoriali, che resista nel tempo alla pericolosa deriva della verticalizzazione del potere.

3. Non occorre essere autonomisti per essere contrari al presidenzialismo, ma si eviti di rendersi ridicoli raccontando alle comunità locali e ai territori che sarebbe possibile coniugare presidenzialismo e nuove forme di autonomia locale.

4. Non vogliamo un capo eletto direttamente in una competizione che sarebbe inevitabilmente gestita da grandi concentrazioni di potere finanziario e mediatico, come già purtroppo accade in molti luoghi del mondo, pur retti da ordinamenti formalmente democratici, ma in cui la fiducia tra governanti e governati è in una crisi storica di cui non si intravede la fine.

5. Lo stato italiano è già percorso da storiche pulsioni centraliste e autoritarie: un “sindaco d’Italia” ne diventerebbe inevitabilmente l’ennesimo e pericoloso podestà.

6. Non abbiamo bisogno di un presidente eletto direttamente, né in Italia, né in Europa, semplicemente perché la nostra Repubblica e tanto più il nostro continente sono troppo diversificati e complessi per essere gestiti da un potere concentrato in poche mani.

7. Vogliamo, al contrario, ripristinare regole minime di partecipazione dal basso alla vita politica, una informazione più plurale e più critica, restituire ai cittadini il potere di scegliere i propri leader locali, vedere le assemblee elettive rafforzate a scapito dei governi.

A cura della presidenza di Autonomie e Ambiente - AeA

Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

https://www.autonomieeambiente.eu/

https://www.youtube.com/channel/UCPGdjn5giLSANVvnw-yZFow

https://twitter.com/rete_aea

https://www.facebook.com/AutonomieeAmbienteUfficiale/

 

Dalla parte della Corsica

Autonomie e Ambiente sta dalla parte del popolo còrso, che deve avanzare nel proprio cammino verso il pieno autogoverno della sua terra, la Corsica.

Esprimiamo solidarietà a tutte le vittime, passate e presenti, del centralismo dello stato francese. Il colonialismo interno deve finire, in Francia come ovunque. La persecuzione politico-giudiziaria di chi lotta per il proprio autogoverno deve terminare. L'esistenza stessa di prigionieri politici, per non parlare del loro maltrattamento, è una vergogna da cancellare.

Siamo affranti per i tragici fatti che hanno ridotto in fin di vita Yvan Colonna.

Vogliamo condividere il cauto ottimismo del leader di Femu a Corsica e presidente della istituzione di autogoverno, Gilles Simeoni, che ha dichiarato che siamo di fronte a un momento storico, ma che occorre fermezza. Il rischio che da Parigi arrivino solo parole da parte di un presidente screditato in cerca della sua rielezione, è grande.

Insieme alle forze sorelle di tutta Europa seguiamo con partecipazione l'evolversi della situazione politica in Corsica:

https://e-f-a.org/2022/03/03/assassination-attempt-colonna-corsican/

https://www.federation-rps.org/

https://www.femuacorsica.corsica/fr/

 

 

La Repubblica non ha bisogno di un podestà

Udine - Firenze - Roma, 27 ottobre 2022

Autonomie e Ambiente è e resterà contraria a ogni forma di presidenzialismo, semipresidenzialismo, elezione diretta del cosiddetto "sindaco" d'Italia.

In uno stato già profondamente centralista e non privo di venature autoritarie come il nostro, qualsiasi elezione diretta di un capo con poteri esecutivi, una persona sola al comando, rappresenterebbe l'inizio della fine della Repubblica delle Autonomie.

Siamo controvento, si dirà, rispetto alla spinta alla verticalizzazione che si registra da decenni in ogni campo della vita pubblica, ma noi siamo cittadini attivi nei territori, che vediamo e tocchiamo con mano ogni giorno i guasti delle spinte alla concentrazione di potere e ricchezze nelle mani di pochi. Non possiamo e non vogliamo ignorare i disastri del centralismo nella vita sociale a ogni livello e in ogni campo.

Non lasceremo il futuro dei nostri territori nelle mani di leader centrali, scelti in grandi competizioni mediatiche, che sono sempre più spettacolari, ma anche sempre più opache rispetto a chi le finanzia e le organizza.

Noi crediamo che gli elettori e gli eletti debbano potersi conoscere profondamente ed essere strettamente connessi, prima e dopo le elezioni, così come insegna la storia delle forme di autogoverno di maggior successo nella storia mondiale: i piccoli stati, le province autonome, le istituzioni confederali con i loro organi collegiali, come quelle della Svizzera.

In troppi, non solo nel nuovo governo Meloni appena formatosi in Italia, che si preannuncia come il più centralista della storia della Repubblica, progettano una qualche forma di elezione diretta di un capo per l'Italia. Qualcuno, in una sorta di sinistra competizione a chi centralizza di più, vagheggia persino l'elezione diretta di un presidente dell'Unione Europea. Di fronte a tanta avventatezza, con pazienza e con fermezza, dobbiamo ricordare che nessuna comunità politica moderna, grande, variegata e plurale, potrà mai essere bengovernata da leader solitari scelti attraverso una selezione mediatica. La storia contemporanea di Stati Uniti, Francia, Turchia, Brasile, Sudafrica, Indonesia, dovrebbe pur insegnare qualcosa.

Molti dei movimenti civici, ambientalisti, localisti e territoriali che fanno riferimento ad Autonomie e Ambiente stanno mettendo in discussione l'elezione diretta dei capi degli esecutivi anche nelle regioni e nelle città grandi e medie, perché si moltiplicano anche nei nostri territori i casi in cui sindaci e governatori sono ormai imposti dai poteri forti e dai media, più che essere eletti da una selezione democratica dal basso.

In questa XIX legislatura sono purtroppo presenti pochissimi parlamentari autonomisti e indipendenti, a causa dell'orrenda e incostituzionale legge elettorale nota come "Rosatellum", ma nei territori sono presenti molte realtà civiche, ambientaliste, autonomiste, territorialiste che condividono i nostri ideali: la Repubblica delle Autonomie e l'Europa delle regioni, dei territori, dei popoli.

Di fronte alla deriva presidenzialista non siamo impreparati e non ci troveranno divisi, inariditi e dispersi.

* * *  

A cura della segreteria di Autonomie e Ambiente:

Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

https://www.autonomieeambiente.eu/

https://www.youtube.com/channel/UCPGdjn5giLSANVvnw-yZFow

https://twitter.com/rete_aea

https://www.facebook.com/AutonomieeAmbienteUfficiale/

Approfondimenti:

https://www.autonomieeambiente.eu/news/86-contro-la-deriva-presidenzialista

https://www.autonomieeambiente.eu/news/62-no-all-uomo-solo-al-comando

Seguite anche il Forum 2043 ed iscrivetevi al canale Telegram https://t.me/forum2043

 

No all'elezione mediatica di un podestà d'Italia

Mentre sul presidenzialismo assistiamo a una salutare frenata, anche da parte di coloro che nell'attuale maggioranza lo hanno sempre predicato, temiamo che molte forze di centro, di sinistra, di destra (persino alcuni presunti "autonomisti") stiano cedendo alla suggestione dell'elezione diretta di un "sindaco" d'Italia.

Ne hanno parlato oggi, a Mezz'ora In Più, su Rai 3, insieme a Lucia Annunziata, l'on. Maria Elena Boschi e il prof. Luciano Violante.

E' necessario ribadire con forza che l'elezione diretta, e quindi mediatica, di un premier, sarebbe il tentativo di imporre un podestà, un duce elettivo, peraltro scelto da opache elite che detengono il controllo dei media e delle principali concentrazioni di potere e di ricchezza. E' una prospettiva totalmente inaccettabile, perché ucciderebbe la Repubblica delle Autonomie personali, sociali, territoriali. Di elezioni dirette, cioè "mediatiche" ne abbiamo già troppe (purtroppo anche i sindaci delle grandi città e delle grandi regioni avvengono così, con conseguenze negative su cui occorrerà riflettere approfonditamente).

E' una deriva centralista, plebiscitaria, autoritaria, che dobbiamo fermare, a tutti i costi.

La leggerezza con cui i renziani, i calendiani e altre componenti parlamentari discutono di questa elezione mediatica di un uomo solo al comando, lascia sconcertati e va combattuta in ogni sede. Paiono totalmente ignari di semplici questioni di scala, qualità e concentrazione del potere. Paiono pensare che l'elezione diretta di un amministratore di una comunità circoscritta possa essere riportata impunemente anche in contesti più vasti. Non per nulla, da quella parte, abbiamo persone che, con estrema leggerezza, parlano di elezione diretta - cioè controllata dai media - di un presidente per una repubblica di 60 milioni di abitanti, ma anche, addirittura dell'elezione diretta - cioè telecomandata dai media - di un presidente europeo.

Manca assolutamente un minimo comune denominatore per discutere di qualsiasi riforma. Manca peraltro la comprensione di quanto sia grave l'emergenza democratica, essendo la Repubblica italiana priva ormai da decenni di parlamentari eletti direttamente dai cittadini, collegio per collegio.

Come si possano affrontare dibattiti sulle riforme, senza un parlamento di liberi leader eletti direttamente dai loro concittadini, senza un autentico e plurale dibattito pubblico, senza una percezione della complessità della Repubblica e dei problemi dell'Unione Europea, per noi è e resta un mistero.

 A cura della segreteria interterritoriale - Firenze, 14 maggio 2023

No all'uomo solo al comando

Udine,18 dicembre 2021

Basta uomini soli al comando

Messaggio di fine anno 2021di Autonomie e Ambiente

Importanti studi ci avvertono che tra i cittadini della Repubblica sta crescendo il consenso al presidenzialismo.

Invece di allinearci al coro di chi auspica l’elezione del “podestà d’Italia”, Autonomie e Ambiente si mette di traverso.

Insieme a tutti coloro che credono nella Repubblica delle Autonomie personali, sociali, territoriali, intendiamo moltiplicare i nostri sforzi per avvertire l’opinione pubblica che gli uomini soli al comando sono, nel migliore dei casi, un pericoloso miraggio.

Chiunque partecipi alla vita civica locale sa bene che l’elezione diretta dell’esecutivo non è sempre l’ottimale, né funzionale indipendentemente dalle dimensioni della comunità. Una cosa è eleggere il sindaco di un piccolo comune, o il presidente di un territorio circoscritto e coeso. Cosa ben diversa è eleggere direttamente il capo di una grande città, o di un territorio più vasto, o addirittura dell’intera Repubblica. Con il crescere delle dimensioni del collegio elettorale, si riduce la capacità di giudizio e di scelta del cittadino, aumenta il potere dei vertici dei partiti, le elezioni diventano sempre più condizionabili dal potere mediatico.

La Repubblica è già minata da eccessi di centralismo. Giunti alla fine del 2021 – ma purtroppo non dello stato di emergenza - i guasti dell’eccessiva concentrazione di potere in poche mani sono ormai davanti agli occhi di tutti. In sanità, per esempio, non c’è più una emergenza Covid, c’è piuttosto l’urgenza di ricostruire una sanità presente capillarmente territorio per territorio. Una missione che richiederebbe programmazione e lungimiranza, che possono essere messe in campo solo da forti e responsabili autonomie locali.

Le nostre forze politiche territoriali, insieme a una più ampia rete di iniziative civiche, ambientaliste e autonomiste con cui stiamo tessendo un dialogo in tutta la Repubblica, piuttosto che l’elezione diretta di un capo, pretendiamo invece che il Parlamento in carica metta mano per tempo a una legge elettorale più giusta, che restituisca ai cittadini il potere di scegliere donne e uomini che rappresentino i territori.

Auguri di cuore per le feste, buon Natale, buon anno nuovo 2022.

 

Per contatti: https://www.autonomieeambiente.eu/ - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

https://www.youtube.com/channel/UCPGdjn5giLSANVvnw-yZFow

https://twitter.com/rete_aea / https://www.facebook.com/AutonomieeAmbienteUfficiale/

 

Per un maturo e capillare civismo al servizio dei territori

Udine-Firenze-Napoli, 16 maggio 2023

Nota per la stampa

Un maturo civismo ambientalista e territorialista
cresce in ogni regione della Repubblica

Autonomie e Ambiente, rete italiana di forze politiche territoriali guidata dal Patto per l’Autonomia del Friuli-Venezia Giulia, si congratula con le moltissime forze civiche, attente ai problemi ambientali e sociali, che stanno crescendo in tutti i territori della Repubblica, dal Salento al Bellunese, dalla Toscana al Molise.

Si moltiplicano casi di movimenti civici locali di qualità, oltre che di successo, sia quando competono da soli, sia quando si alleano con i rappresentanti locali dei partiti. Praticamente in tutti i ballottaggi, le persone e le liste indipendenti dalle piramidi politiche romane o milanesi, saranno decisive.

I cittadini hanno storie e valori di sinistra, centro o destra, ma non esistono soluzioni di “centrosinistra” o “centrodestra” valide per tutti i territori e per tutte le emergenze di questo inizio secolo. La polarizzazione, così come semplificata sui media, è solo propaganda d’ignoranza e cristallizzazione di pregiudizi.

Sempre più cittadini trovano semplicemente inaccettabile la concentrazione di potere nelle mani di pochi capi di partiti e partitini “nazionali” e non vogliono più votare candidati paracadutati dall’alto e da altrove, o scegliere tra figure e slogan trasmessi dalle televisioni nazionali. E’ un importante risveglio, che potrebbe anche porre rimedio al crollo della partecipazione al voto.

Questo è anche, a nostro parere, un segnale importante in vista della resistenza che in tutti i territori si sta alzando contro le proposte di elezione diretta – quindi mediatica - di un capo per l’intera repubblica (presidente, premier, sindaco o podestà d’Italia che sia). La Repubblica delle autonomie personali, sociali, territoriali, intende resistere alla deriva centralista e autoritaria.

Per sostenere questa primavera di senso civico, ambientalismo, autonomia politica, Autonomie e Ambiente promuove un serio e inclusivo confederalismo dal basso, radicato nella storia della Repubblica delle Autonomie voluta dai padri costituenti (e che san ben distinguere le persone e le esperienze serie dai ciarlatani e dai riciclati).

Da subito promuoveremo alcune riforme delle leggi elettorali per i comuni della Repubblica, che vadano incontro a questa crescente esigenza di serietà, autonomia, responsabilità (come quelle raccolte nella recente riflessione di OraToscana sul nostro Forum 2043, realtà di studio e ricerca politica per le autonomie).

In particolare appoggeremo norme che impediscano liste civetta formate all’ultimo momento da candidati non residenti (il cui unico interesse è piantare bandierine di partito). Per i piccoli comuni promuoveremo la possibilità di sperimentare forme di governo più snelle e più collegiali. Solleciteremo anche una riflessione critica sulla figura del sindaco, che concentra nelle proprie mani un potere eccessivo.

Autonomie e Ambiente è e sarà sempre di più un patto interterritoriale di civismoe ambientalismo, oltre che di autonomismo, impegnato per una democrazia, locale ed europea, più robusta e più rispettosa delle diversità e delle biodiversità.

Dalla Presidenza di Autonomie e Ambiente

Per contatti e approfondimenti:

Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

https://www.autonomieeambiente.eu/

//www.youtube.com/@autonomieeambiente">https://www.youtube.com/@autonomieeambiente

https://twitter.com/rete_aea

https://www.facebook.com/AutonomieeAmbienteUfficiale/

https://t.me/Forum2043

https://youtu.be/Zp5tkweI7Ts

 

Regionali 2025: 12 simulacri per 6 regioni

Con l'eccezione della Valle d'Aosta, dove vigono regole più democratiche, le imminenti elezioni regionali di fine 2025 in sei regioni italiane (Veneto, Marche, Toscana, Campania, Puglia, Calabria) sono già state trasformate dal conformismo mediatico in altrettanti plebisciti fra le due principali piramidi che dominano la vita politica nella Repubblica, centrodestra e centrosinistra.

Sono i guai delle elezioni dirette in tempi di mediacrazia e di bipolarismo tossico all' "italiana". I due poli ci hanno imposto l'elezione diretta di "governatori" che la maggior parte degli elettori potrà solo vedere, figuriamoci valutare, in televisione o sulle reti sociali. La democrazia italiana ed europea viene erosa da forze potenti che ci vogliono polarizzati e divisi in tifoserie arrabbiate (e magari settarie e violente).

Fiumi di parole scorrono per demonizzare le autocrazie, ma nei fatti le normative elettorali e sul pluralismo dei media della Repubblica Italiana sono fra le peggiori d'Europa. E qualcuno vorrebbe addirittura peggiorarle, copiando la Francia o addirittura la Turchia.

Dodici candidati alla presidenza ci sono stati imposti dai due vertici. In alcuni l'arroganza dei capi della destra e della sinistra è tale che si riservano d'imporre il loro nominato all'ultimo momento. I prescelti sono persone, ma verranno usate come "simulacri", figure mediatiche, come nel grande romanzo distopico di Philip Dick.

La voce delle comunità politiche locali, più o meno organizzate in partiti, movimenti territoriali, realtà civiche locali, gruppi e candidature indipendenti, si è sentita poco e quelle poche volte è stata facilmente marginalizzata dalla concentrazione di potere politico, finanziario, mediatico, tecnologico.

Non intendiamo sminuire in alcun modo le persone dei dodici nominati. Avranno qualche possibilità di mostrare la loro competenza e la loro visione, se ne hanno. Nemmeno dubitiamo che alcuni di loro, se lasciati liberi dai capi politici che tiranneggiano, da Roma e da Milano, sul centrodestra e sul centrosinistra, avrebbero già fatto e potrebbero in futuro fare qualcosa di nuovo e di migliore per gli anziani, per le piccole imprese, per i territori marginali condannati dal centralismo allo spopolamento e all'impoverimento.

Né intendiamo in alcun modo incoraggiare alcuna forma di astensionismo o antipolitica. Con la nostra cultura politica autonomista restiamo in campo spes contra spem.  Con appositi focus su queste regionali ci impegneremo per far conoscere i pochi candidati indipendenti, civici, liberi, appassionati di autonomie, che ci sono. Ci esporremo per favorirli.

Ancona, sabato 13 settembre 2025 - a cura della segreteria interterritoriale

 

Fonte dell'immagine: https://roma.corriere.it/notizie/politica/25_agosto_21/tajani-candidati-regionali-76a44e2e-649c-4cda-bb16-32c1712ebxlk.shtml