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Elezioni trasparenti 2024

1 - Informazioni e documentazione sulle elezioni europee 2024

A cura della segreteria interterritoriale

Questa pagina viene dedicata a un indice ragionato dei documenti legali, elettorali, organizzativi, politici che ci guideranno nella campagna per le elezioni europee previste per i giorni 8-9 giugno 2024.

La sorellanza Autonomie e Ambiente promuove, insieme a EFA, la lista PATTO AUTONOMIE AMBIENTE, una grande tenda di diversità che si sono unite attorno a 10 temi comuni, riassunti in questo documento programmatico.

Per conoscere e partecipare alla lista PATTO AUTONOMIE AMBIENTE, è indispensabile iscriversi alla newsletter.

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(ultimo aggiornamento 3 febbraio 2024)

 

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2 - Programma comune Europee 2024

 

2024 02 02 LOGO che ci unisce aggiornato Europee 2024

 

Programma comune
Patto
Autonomie Ambiente
per l’Europa dei popoli, delle regioni, dei territori
e per la Repubblica delle autonomie
personali, sociali, territoriali

Elezioni Europee 8-9 giugno 2024

 

In necessariis unitas, in dubiis libertas, in omnibus caritas

 

  • Pubblicazione: 2 febbraio 2024, per la Candelora

  • Ultimo aggiornamento: 2 febbraio 2024, ore 13.30 - Qui la versione PDF

Impegni comuni

Noi, forze politiche, gruppi e persone attiviste nelle nostre comunità e realtà sociali e politiche, alleate nel Patto Autonomie Ambiente, espressione nella Repubblica italiana dell’Alleanza Libera Europea – ALE (European Free Alliance – EFA), radicate nei valori della Carta di Chivasso, adottiamo questi comuni impegni programmatici in vista delle elezioni europee dell’8-9 giugno 2024:

  • 1 Per una sanità pubblica e prossima, universale e gratuita, sotto il diretto controllo delle comunità locali
  • 2 Affidare ai contadini la cruciale missione di rendere l’agricoltura sostenibile nel rispetto dell’ambiente
  • 3 Compiutezza delle piccole opere che servono nei territori, decise in autonomia dalle comunità locali
  • 4 Per una legislazione antitrust in Europa ben più radicale di qualunque altra sin qui varata nella storia del capitalismo
  • 5 Più credito per tutti nell’Eurozona
  • 6 Basta con la metastasi normativa europea, oltre che statale, regionale, degli enti e delle autorità
  • 7 Ritorno alla sussidiarietà
  • 8 Resistenza contro l’erosione della democrazia
  • 9 Per una Europa di territori, regioni, popoli, non gli “Stati Uniti d’Europa”, etichetta di coloro che tifano per un superstato
  • 10 Per una Europa perpetua et ferma libertas, impegnata per la pace, la solidarietà internazionale, i diritti umani

1 Perunasanità pubblica e prossima, universale e gratuita, sotto il diretto controllo delle comunità locali

1.1 Una sanità pubblica decentrata, fondata sulla centralità degli ambulatori di vicinato e affidata a una rete di medici di famiglia valorizzati nella loro autonomia scientifica, professionale, organizzativa, è necessaria per far fronte all’invecchiamento delle nostre popolazioni e concentrare risorse sulla prevenzione.

1.2 Un’autorevole ed efficiente sanità territoriale, il più possibile prossima alle persone, alle famiglie, alle comunità locali, è indispensabile per una pronta risposta in caso di crisi ed emergenze.

1.3 E’ l’unica che possa, nel rispetto assoluto dell’autodeterminazione delle persone, prevenire l’affollamento degli ospedali, gli eccessi della medicina difensiva, il consumo irresponsabile di farmaci, i rischi delle cure fai-da-te, l’esplosione della spesa.

1.4 E’ la strada maestra per contrastare tentazioni tecnocratiche, centraliste, autoritarie, che spesso nascondono la subalternità agli interessi delle grandi aziende farmaceutiche multinazionali.

1.5 Quella di una sanità pubblica e prossima è la più grande sfida anticentralista e antiautoritaria che possiamo lanciare oggi contro le grandi concentrazioni (globali, europee, statali) di ricchezza e potere, che vogliono prendere in ostaggio la salute e la vita.

1.6 Per un approfondimento: https://www.autonomieeambiente.eu/news/184-primi-spunti-di-lavoro-per-la-sanita-pubblica-e-prossima.

2 Affidare ai contadini la cruciale missione di rendere l’agricoltura sostenibile nel rispetto dell’ambiente

2.1 La terra non è una merce, l’agricoltura non è solo un lavoro, ma una missione di custodia di tradizioni, diversità, biodiversità, paesaggi, ecosistemi, che deve essere retribuita in quanto tale.

2.2 In ogni territorio i contadini e gli allevatori sono i primi protagonisti dell’impegno per lasciare un pianeta abitabile alle generazioni future e produrre cibo sano per la salute di tutti.

2.3 Non hanno bisogno di imposizioni dall’alto, perché non esistono soluzioni “one size fits for all” per conservare la biodiversità e le tradizioni di ciascuna bioregione.

2.4 Le politiche rurali e agroalimentari devono sempre favorire la piccola proprietà, le piccole imprese agricole, i coltivatori diretti; la pastorizia tradizionale, la transumanza, i piccoli allevamenti fondati sul benessere animale; le piccole produzioni per la vendita diretta e il consumo locale; i protagonisti dell’agricoltura eroica nelle zone montane e comunque difficili e fuori mercato; i contadini e gli allevatori che s’impegnano per le tradizioni e per il rispetto integrale dell’ambiente.

2.5 E’ necessario rendere i coltivatori e gli allevatori i principali e autonomi protagonisti di un cammino di progressiva liberazione dall’oppressione normativa, dagli strumenti e dai prodotti inquinanti, dagli allevamenti intensivi, dalle monocolture distruttive dei territori, dai ricatti dell’agroindustria, dalle distorsioni della globalizzazione.

2.6 Per mantenere il principio di precauzione contro gli organismi geneticamente modificati e la produzione industriale di cibo artificiale, dobbiamo condurre la nostra buona battaglia contro la brevettabilità del patrimonio genetico di tutti i viventi, per tagliere alla radice ogni avidità e ogni concentrazione di potere biotecnologico.

3 Compiutezza dellepiccole opere che servono nei territori,decise in autonomia dalle comunità locali

3.1 Le opere di messa in sicurezza, cura e manutenzione in tutti i territori devono avere la necessaria priorità.

3.2 Accettiamo con lungimiranza i profondi cambiamenti che dovranno investire infrastrutture, modalità, capacità e velocità dei trasporti, per renderli meno inquinanti, lasciando ai territori la possibilità di scegliere le tecnologie migliori che saranno disponibili.

3.3 Ci rifiutiamo di sacrificare le risorse di intere generazioni su opere faraoniche, improbabili e sproporzionate come, per esempio, il ponte di Messina.

4 Per una legislazione antitrust in Europa ben piùradicale diqualunque altrasin quivaratanella storia del capitalismo

4.1 I giganti della globalizzazione, con il loro potere massificante, autoritario, predittivo e induttivo dei comportamenti – e non più solo dei consumi materiali - sono incompatibili con la democrazia e con il bene comune locale, europeo e globale, quindi devono essere ridimensionati.

4.2 Nessuna organizzazione, istituzione, autorità pubblica – locale, statale, unionale, internazionale – potrà essere finanziata da privati.

4.3 Nessuna concentrazione finanziaria privata potrà avere il controllo di beni comuni, infrastrutture e servizi pubblici.

4.4 Per approfondire si consultino le sfide lanciate dal Comitato Charta di Melfi.

5 Più credito per tutti nell’Eurozona

5.1 Viviamo in un’area valutaria fortissima, ma disfunzionale, con diversi tassi d’inflazione, disoccupazione, retribuzione, indebitamento e diverse capacità di resistenza alle storture della globalizzazione; il governo dell’Eurozona deve quindi essere reso più responsabile e maggiormente collegato ai bisogni delle persone e delle comunità.

5.2 Per avviare un processo condiviso di riforma del sistema monetario, e quindi fermare la desertificazione economica dei territori, si deve partire dal rendere più elastico, accessibile, diversificato - anche nel tasso d’interesse - il credito per famiglie, piccole imprese, autorità locali, bilanci pubblici (i giganti multinazionali privati fanno già ora quello che vogliono).

5.3 Per supportare la diversificazione e la moltiplicazione delle forme di finanziamento e autofinanziamento di persone, imprese, comunità, nonché la pericolosa concentrazione di ricchezze, dobbiamo porre fine al risiko bancario e tornare a favorire l'esistenza di istituti bancari locali e regionali noprofit.

5.4 I debiti pubblici non devono stare sul “mercato” come se fossero privati; la BCE, le banche centrali statali, le istituzioni finanziarie pubbliche, quindi, devono partecipare allo sforzo comune europeo per rompere le catene del debito, contenendo e cristalizzando gli oneri dei debiti pubblici.

5.5 Per approfondire si consultino le sfide lanciate dal Comitato Charta di Melfi.

6 Basta con la metastasi normativa europea,oltre che statale, regionale, degli enti e delle autorità

6.1 L’esplosione quantitativa delle norme e la moltiplicazione delle fonti che le producono, spesso sovrapponendosi, sono emblematiche della perversione dei centralismi autoritari contemporanei.

6.2 La moltiplicazione delle norme e delle fonti deve finire perché spaventa e opprime una popolazione europea che invecchia, che si è impoverita, che avrà inevitabilmente un divario crescente rispetto alla velocità del digitale.

6.3 Come è stato approfondito dai lavori del Comitato Charta di Melfi, non possono essere imposti all’impresa individuale, familiare, piccola e media, le stesse norme fiscali e burocratiche che possono rivelarsi necessarie per le imprese di maggiori dimensioni.

6.4 Deve tornare la consapevolezza che troppe leggi significano nessuna legge per i potenti, oppressione e arbitrio per i piccoli, esplosione dei contenziosi e un pericoloso declino dello stato di diritto.

7 Ritorno allasussidiarietà

7.1 Sussidiarietà deve ritornare a significare sussidiarietà: in Italia e in Europa si deve tornare alla piena attuazione del principio di sussidiarietà previsto dagli Statuti di autonomia, dalla Costituzione (art. 118), dai Trattati europei (anche così come sono oggi: art. 5 del TUE, il trattato sull’Unione), che siamo stanchi di vedere traditi da continui rigurgiti di centralismo.

7.2 Alle autorità locali più prossime alle comunità e ai territori devono essere restituite le responsabilità più ampie possibili e lasciate le risorse necessarie per assolverle: vogliamo la necessaria territorializzazione delle imposte e, sulla base di essa, riformare o istituire, quando e se necessari, strumenti di perequazione e solidarietà interterritoriale.

7.3 Solidarietà sociale, emancipazione degli ultimi, vicinanza ai fragili e ai disabili, servizi pubblici, beni comuni, devono tornare a essere responsabilità delle autorità locali più prossime: i comuni e le loro libere associazioni intercomunali, come le comunità montane e isolane.

7.4 I territori che lo richiedono devono avere il proprio autogoverno regionale ed essere liberi di costituire le loro associazioni macro-regionali, anche transfrontaliere, anche per riunire regioni storiche divise dagli stati centralisti autoritari

7.5 I territori che sono stati impoveriti dal centralismo, dal colonialismo interno, dalle storture della globalizzazione, devono poter istituire in autonomia le proprie Zone Economiche Speciali Integrali (ZESI, anche come già previste dal diritto comunitario, inter alia, dall’art. 107 del TFUE, il trattato sul funzionamento dell’Unione).

8 Resistenza control’erosione della democrazia,contro gli aspiranti dittatori mediatici

8.1 Le concentrazioni di potere, finanziario, mediatico e oggi anche digitale, mettono in pericolo le autonomie personali, sociali, territoriali, e la stessa vita democratica, provocando il declino della libertà d’informazione e del pluralismo politico e culturale in Italia e in Europa.

8.2 Le leggi elettorali in vigore e gli attuali rapporti di forza politici e mediatici consegnano a pochi capi di partito la selezione degli eleggibili o addirittura degli eletti, riducendo le democrazie a spettacoli mediatici dominati da populismi ed estremismi.

8.3 Rifiutiamo ogni forma di elezione mediatica diretta di capi politici: no al presidente-napoleone d’Europa, no al podestà d’Italia, no alla rielezione a oltranza di governatori e sindaci che sono ormai insopportabili star mediatiche.

8.4 Contro questo degrado ci impegniamo a ogni livello per norme elettorali più giuste (comprensive di regole di par condicio nell’accesso a contributi pubblici e alla comunicazione politica, non solo nelle campagne elettorali), che consentano agli elettori di scegliersi i propri leader locali fra persone che conoscono e che li conoscono.

8.5 Perseguiamo l’instaurazione di istituzioni democratiche d’ispirazione svizzera, con innovativi strumenti di democrazia diretta, adatti ai diversi contesti locali.

8.6 Si veda la nostra nitida e risalente opposizione al premierato.

9 Per una Europaditerritori,regioni, popoli,non gli“Stati Uniti d’Europa”, etichetta di coloro che tifano per un superstato

9.1 Siamo europeisti nativi, perché consideriamo tutti gli attuali stati europei, in varia misura, centralisti e autoritari, ma proprio per questo non vogliamo un superstato continentale, che a sua volta sarebbe centralista e inevitabilmente autoritario.

9.2 Guardiamo al federalismo della Svizzera, non al centralismo delle grandi potenze (Cina, USA, Federazione Russa), come fonte d’ispirazione per lo sviluppo dell’autogoverno locale e delle comuni istituzioni democratiche.

10 Per unaEuropaperpetua et ferma libertas,impegnata per lapace, lasolidarietà internazionale, i diritti umani

10.1 L’Europa, quanto meno dall’istituzione del Consiglio d’Europa nel 1949, è e deve restare in cammino verso la parità di genere, la fine di ogni discriminazione, l’accoglienza di ogni diversità, la protezione di ogni minoranza, l’umanità delle pene, la liberazione dei perseguitati politici, il ritorno degli esiliati, l’asilo ai profughi, relazioni e scambi internazionali equi, un crescente impegno contro ogni forma di colonialismo, imperialismo e militarismo.

10.2 Di fronte alle terribili guerre scatenate dalle potenze centraliste e autoritarie, che mettono in pericolo tante vite umane e la stessa speranza di vita delle generazioni future su questo pianeta, noi dobbiamo restare saldamente attaccati ai pilastri della nostra storia, come lo spirito e la lettera degli accordi di Helsinki del 1975, promuovendo l’autodeterminazione di tutti i popoli e di ogni territorio, mettendo in discussione gli apparati militari-industriali, impegnandoci sempre, anche nelle situazioni più difficili e drammatiche, per tregue e compromessi, nell’interesse delle generazioni future.

10.3 Si veda la nostra ferma posizione per un cessate-il-fuoco nel conflitto russo-ucraino, ispirata alla nostra volontà di essere costruttori di pace, con chiarezza morale, senza ipocrisia, con realismo, impegnati per salvare vite, comunità, culture, diversità, biodiversità, il pianeta stesso.

Uno stile comune

  1. Questi impegni ci uniscono nel Patto Autonomie Ambiente, un’alleanza larga, inclusiva, plurale, orizzontale, confederale, le cui componenti e personalità sono e restano diverse e autonome nei propri rispettivi territori e campi d’impegno sociale e politico.
  2. Com’è evidente sono linee di pensiero e azione, non certo ricette, perché non esistono soluzioni semplici ai complessi problemi del nostro secolo; le soluzioni, peraltro, quando emergeranno attraverso il dialogo, la competenza, il lavoro, la capacità di compromesso dei veri riformatori, non saranno mai le stesse per ogni diverso territorio.
  3. Attraverso l’impegno comune in Europa contro ogni forma di centralismo autoritario, nazionalismo, populismo, giustizialismo, ciarlatanismo, intendiamo rompere nella Repubblica l’incantesimo paralizzante del “bipolarismo all’italiana”, una triste competizione a chi è più incompetente, servile, ipocrita, che ha paralizzato l’Italia per trent’anni.
  4. Candidiamo una nuova nuova leva di leader locali competenti e capaci di individuare e percorrere la strada migliore, ciascuno per la propria comunità, per affrontare la crisi sanitaria, la transizione ecologica, l’impoverimento, l’invecchiamento, lo spopolamento, l’allargarsi delle disuguaglianze; promuovere le pari opportunità; autogestire localmente i servizi pubblici e salvaguardare i beni comuni; mettere le persone al riparo dalla sorveglianza universale e dal centralismo digitale; ricostruire economie locali che restino aperte ma abbiano anche una misura di autosufficienza, biodiversità e diversità alimentare, economica, tecnologica, finanziaria, sociale e culturale.
  5. Non scriviamo sulla pietra e questo documento potrà quindi essere ulteriormente migliorato, non edulcorato, grazie al contributo delle persone diverse che si candideranno.
  6. Fino all’ultimo giorno utile le liste del Patto Autonomie e Ambiente saranno aperte alle realtà territoriali impegnate per le autonomie personali, sociali, territoriali; al civismo che crede nella sussidiarietà; alle culture politiche antiautoritarie; ai protagonisti di lotte ambientali e sociali; a chi s’impegna per i doveri civici, i diritti civili, la solidarietà economica internazionale, la fratellanza tra i popoli e la pace.

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Per contatti e approfondimenti:

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https://www.autonomieeambiente.eu/

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3 - Come muoversi in attesa della par condicio

Dalla segreteria interterritoriale - Roma, 11 febbraio 2024

Abbiamo lanciato un allarme sulla scarsa par condicio concessa dai media e dalla stampa di questa repubblica a democrazia limitata e declinante. Per ora, ammettiamolo, incontrando ben poca attenzione, con le eccezioni di alcune testate e blog che ci seguono regolarmente.

Le forze sorelle e gli alleati, i gruppi, i singoli attivisti devono quindi organizzarsi bene e per tempo, visto che il conformismo dei media sarà spietato con la nostra iniziativa politica ed elettorale.

Un po' di parità di accesso ai media ci sarà garantita dalla legge 22 febbraio 2000, n. 28 sono nelle ultime settimane. Almeno quella non dobbiamo lasciarcela sfuggire e ci dobbiamo preparare sin da ora ad occuparla, nei territori in cui siamo presenti. Vediamo alcuni dettagli, tratti dall'art. 4 della legge pomposamente chiamata "Disposizioni per la parità di accesso ai mezzi di informazione durante le campagne elettorali e referendarie e per la comunicazione politica".

Da ora alla presentazione delle liste, che sarà effettuata il 30 aprile e il Primo Maggio, si può accedere a spazi pubblicitari a condizioni di mercato. Molti concessionari di pubblicità offrono prezzi scontati. Informatevi e, se ne avete le risorse, fate qualche investimento per far conoscere i temi e le persone che vi stanno a cuore.

Dal Primo Maggio in poi ci saranno spazi ripartiti equamente fra le liste in competizione che si saranno presentate in almeno un quarto dei collegi (come il nostro Patto Autonomie Ambiente, che si presenterà in tutte e cinque le circoscrizioni delle elezioni europee).

Depositate le candidature, le emittenti radiofoniche e televisive possono trasmettere messaggi autogestiti per la presentazione non in contraddittorio di liste e programmi, secondo modalità che verranno stabilite dalle autorità di vigilanza sulle comunicazioni. Gli spazi per i messaggi sono ripartiti tra i diversi soggetti politici a parità di condizioni, anche con riferimento alle fasce orarie di trasmissione.

I messaggi autogestiti sono trasmessi gratuitamente e devono avere una durata sufficiente alla motivata esposizione di un programma o di un'opinione politica, e comunque compresa, a scelta del richiedente, tra uno e tre minuti per le emittenti televisive e tra trenta e novanta secondi per le emittenti radiofoniche;

Quindi prepariamoci, provando e riprovando. Sono cose in cui, ripetendo correggendosi, si possono raggiungere buoni risultati.

I messaggi dovranno recare l'indicazione "messaggio autogestito" e l'indicazione del soggetto committente (ogni nostra persona candidata alle elezioni europee dovrà avere un committente responsabile).

Le reti pubbliche sono tenute a darci questi spazi. Le emittenti private locali e territoriali sono incentivate a dare questo spazio, con dei contributi pubblici.

Non facciamoci trovare impreparati!

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4 - Persone cittadine dell'Unione Europea che vogliono votare In Italia

Dalla segreteria interterritoriale - Roma, 18 febbraio 2024

Entro l' 11 marzo 2024 le persone cittadine dell'Unione Europea che intendono votare per il Parlamento europeo in Italia devono presentare domanda di iscrizione alle apposite liste elettorali aggiunte.

Come si legge nella circolare recentemente pubblicata dal Ministero dell'interno "cittadini dell'Unione residenti in Italia, per poter eserci tare il diritto di voto per i membri del Parlamento europeo spettanti all'Italia, devono presentare al sindaco del comune di residen za, ove non lo abbiano già fatto in occasione di precedenti elezioni europee, domanda di iscrizione nell'apposita lista aggiunta istituita presso lo stesso comune per il voto alle elezioni europee. Tale domanda deve essere presentata, ai sensi dell'art. 2, comma l, del [ ] decreto-legge n. 408/94, convertito dalla legge n. 483/94, "non oltre il novantesimo giorno anteriore alla data fissata per la consultazione" e cioè entro 1'11 marzo 2024 (considerando data della votazione domenica 9 giugno 2024).".

I comuni della Repubblica sono tenuti a pubblicizzare questa possibilità di opzione in varie forme, a partire dall'aggiornamento del proprio sito web.

Nell'occasione, i cittadini europei che risiedono in Italia, in comuni in cui nello stesso giorno delle Europee si vota anche per il sindaco e per il consiglio comunale, possono presentare una domanda aggiuntiva per essere iscritti anche nella lista aggiunta dei cittadini europei che intendono votare per gli organi amministrativi locali, sempre seguendo le informazioni che i comuni sono tenuti a pubblicare sul proprio sito web.

Riassumendo: presso i comuni esistono due liste elettorali aggiuntive in cui i cittadini dell'Unione Europea residenti in Italia possono iscriversi, una per l'elezione del Parlamento europeo e un'altra per l'elezione del sindaco e del consiglio comunale. La persona europea che intende avvalersi di questa opportunità deve attivarsi al più presto, per iscriversi a una o a entrambre le liste.

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5 - Il voto delle persone cittadine italiane che non sono nella Repubblica

Dalla segreteria interterritoriale - Roma, 4 marzo 2024

Informazioni per le persone cittadine italiane che non sono nel territorio della Repubblica nei giorni del voto europeo dell'8-9 giugno 2024

Come ricorda la circolare del Ministero dell'interno del 1 marzo 2024, i cittadini italiani che risiedono in altri paesi UE possono optare per votare per il Parlamento europeo nei seggi del paese di residenza, secondo le informazioni che saranno rese disponibili dallo stato in cui abitano. I comuni italiani, dopo aver ricevuto dal Ministero un riassunto di tutte le opzioni, li cancelleranno dalle proprie liste elettorali.

Le persone cittadine italiane che sono residenti in altri paesi UE e iscritte AIRE, votano nei seggi istituiti nelle sedi diplomatiche italiane. Riceveranno al loro domicilio nel paese UE di residenza, un apposito certificato. In alternativa, con lo stesso certificato e portando con sé la propria tessera elettorale, possono decidere di rientrare in Italia e votare nel proprio Comune di iscrizione AIRE (magari per avere la possibilità di votare anche per gli organi comunali, che verranno rinnovati in molti comuni nello stesso giorno delle Europee, presentando apposita richiesta al Sindaco entro il giorno precedente alle votazioni (ma è consigliabile scrivere al proprio comune il prima possibile).

In quegli stessi seggi nelle sedi diplomatiche italiane, nei paesi UE, potranno votare anche gli elettori che si trovino temporaneamente in altro paese UE per motivi di lavoro o di studio, nonché gli elettori familiari con essi conviventi. A tal fine, gli elettori che sono temporaneamente in altro paese UE devono presentare, entro il 21 marzo p.v. (ottantesimo giorno precedente il 9 giugno 2024) apposita domanda diretta al sindaco del comune nelle cui liste elettorali sono iscritti. Maggiori informazioni sul sito del proprio comune, oppure sul sito del Ministero degli affari esteri.

Gli elettori che si trovano, invece, all'estero in paesi non UE, per votare per le Europee dovranno tornare in Italia. Per le Europee non è previsto il voto per corrispondenza.

 

 

 

 

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6 - Avviso sulla raccolta delle candidature

Avviso alle forze sorelle, associate, amiche, in dialogo
sulla proposta PATTO AUTONOMIE AMBIENTE

Raccolta delle candidature per le elezioni europee 8-9 giugno 2024

Dalla presidenza - Bruxelles – Udine - Firenze, 7 marzo 2024

Iniziamo la raccolta delle disponibilità a candidarsi per le elezioni europee dei prossimi 8-9 giugno 2024, nelle liste promosse da EFA e da Autonomie e Ambiente.

Istruzioni

  1. Le candidature vanno inviate a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., per essere affidate alla presidenza, che le tratterà con la necessaria riservatezza.
  2. Si ricorda che sono candidabili persone che abbiano compiuto, il giorno delle elezioni, 25 anni e che sono iscritte nelle liste elettorali di uno dei comuni della Repubblica Italiana.
  3. Sono candidabili altresì cittadini di altri paesi dell’Unione Europea, purché siano in grado di procurarsi nel loro paese i documenti richiesti dalla legge italiana (attestazione di godimento dei diritti politici e certificato di assenza di carichi penali pendenti).
  4. La mail di candidatura deve contenere nome, cognome, luogo e data di nascita, codice fiscale. Le donne coniugate o vedove possono aggiungere il cognome del marito. Si può aggiungere un nomignolo, con il quale si è conosciuti (esempio: Luigi Giammarino, detto Gino).
  5. Si devono aggiungere i propri recapiti: telefono, mail, reti sociali (almeno X-Twitter).
  6. Sarà utile indicare la somma che si è disposti a investire nella campagna elettorale.
  7. La persona disponibile alla candidatura deve indicare il nome, cognome, data e luogo di nascita, codice fiscale, della persona che sarà eventualmente il proprio mandatario elettorale (che è obbligatorio, è diverso per ciascun candidato, non può essere a sua volta candidato).
  8. La persona che si candida dovrà inoltre indicare nome, cognome, data e luogo di nascita, codice fiscale, recapiti, dialmenoun’altra persona, di sesso diverso, che sia a sua volta disponibile a candidarsi insieme a lei (per formare dei ticket intergenerazionali e/o interterritoriali).
  9. Devono essere allegati due documenti, entrambi massimo una pagina, in formato editabile (DOC, ODT, DOCX): 1) un curriculum personale e politico, con foto a colori; 2) una dichiarazione di adesione al programma comune, con l’impegno ad aderire al gruppo parlamentare EFA in caso di elezione, insieme a eventuali altri intendimenti. Le due pagine, in caso di candidatura, saranno rese pubbliche. Eventuali candidature di alleati che non fanno riferimento a EFA o di personalità indipendenti saranno trattate a parte. Sarà nostra cura avvertire i candidati delle modalità e del momento in cui faremo firmare l’accettazione di candidatura e la dichiarazione di candidabilità (che dovranno essere in formato cartaceo).
  10. Chiederemo noi al comune di residenza il certificato elettorale.
  11. Secondo le buon pratiche invalse e salvo indicazioni contrarie da parte del Ministero dell’interno, dovrebbe essere possibile al nostro ufficio interterritoriale chiedere il certificato penale (in formato digitale PDF/A). Ricordiamo che anche quest’ultimo sarà pubblicato sul sito del Ministero dell’interno e sul nostro sito “Elezioni trasparenti”.
  12. Devono essere allegate le scansioni digitali, fronte e retro, di un proprio documento in corso di validità e del proprio codice fiscale.
  13. Si devono indicare le circoscrizioni in cui si è disponibili a candidarsi, in ordine di preferenza. A questo proposito riportiamo uno schema che, salvo modifiche che interverranno con il decreto d’indizione delle elezioni, riporta le circoscrizioni con i seggi assegnati:

 

N

D-UFFICIALE

D-ABBREVIATA

SEGGI

Corte d’appello

1

Circoscrizione I – Italia nord-occidentale

Nordovest

20

Milano

2

Circoscrizione II – Italia nord-orientale

Nordest

15

Venezia

3

Circoscrizione III – Italia centrale

Centro

15

Roma

4

Circoscrizione IV – Italia meridionale

Sud

18

Napoli

5

Circoscrizione V – Italia insulare

Sicilia e Sardegna

8

Palermo

 

Totale

76

 

 

Progetto PAA o 5 studio 14.02.2024

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7 - Avviso sulle norme #taglialiste

Avviso sull'aggiornamento delle norme di accesso alle elezioni europee:

In vigore il provvedimento #taglialiste (detta anche #ammazzaliste) per le elezioni europee 8-9 giugno 2024

Dalla segreteria interterritoriale - Bruxelles – Udine - Firenze, 30 marzo 2024

Sono entrate in vigore le norme #taglialiste, con le quali Fratelli d'Italia e la maggioranza di centrodestra, nel silenzio assordante di gran parte delle opposizioni e dei media, hanno voluto eliminare con una manovra sinistra la possibilità di partecipare alle prossime elezioni europee dei giorni 8-9 giugno 2024 per una mezza dozzina di movimenti, fra cui la nostra iniziativa "Patto Autonomie Ambiente",  promossa da EFA e da Autonomie e Ambiente.

Le istruzioni ministeriali sono state aggiornate e sono disponibili qui:

https://dait.interno.gov.it/elezioni/documentazione/pubblicazione-n1-elezioni-europee-ed2024

Possiamo considerare preclusa la possibilità di partecipare alle elezioni europee con una nostra lista dei territori, delle regioni, dei popoli.

La presidenza si riunirà, subito dopo Pasqua, per valutare gli ultimi adempimenti pendenti.

 

 

Progetto PAA o 5 studio 14.02.2024

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8 - Dichiarazione di trasparenza di Romagna Unita

Dopo l'entrata in vigore del provvedimento #taglialiste (detta anche #tagliaesenzioni, #ammazzaliste) per le elezioni europee 8-9 giugno 2024, l'unico movimento della rete Autonomie e Ambiente che ha deciso di partecipare è Romagna Unita (Rumâgna Unida), nella coalizione "Siamo Europei - Azione", con un unico candidato, Giovanni Poggiali, nella circoscrizione Italia nordorientale (Nordest).

La relativa dichiarazione di trasparenza è disponibile sul sito del Ministero dell'interno:

https://dait.interno.gov.it/elezioni/trasparenza/europee2024

https://dait.interno.gov.it/documenti/trasparenza/EUROPEE_20240609/Documenti/4/(4_man_albonetti_samuele_6_1185)-4_-_romagna_unita_trasparenza.pdf

Il documento è anche archiviato qui:

https://autonomieeambiente.eu/files/9/Documentazione/40/2024-04-11-manalbonettisamueleromagnaunitatrasparenza.pdf

Dalla segreteria interterritoriale - Bruxelles – Udine - Firenze - Ravenna, 5 maggio 2024

 

 

 

 

 

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9 - Biografia, CV e casellario di Giovanni Poggiali

Dopo l'entrata in vigore del provvedimento #taglialiste (detta anche #tagliaesenzioni, #ammazzaliste) per le elezioni europee 8-9 giugno 2024, l'unico movimento della rete Autonomie e Ambiente che ha deciso di partecipare alle elezioni europee è Romagna Unita (Rumâgna Unida), nella coalizione "Azione - Siamo Europei", con un unico candidato autonomista, Giovanni Poggiali, nella circoscrizione Italia nordorientale (Nordest).

Sul sito del Ministero dell'interno sono disponibili il CV (biografia essenziale) e il casellario giudiziale di Giovanni Poggiali:

https://dait.interno.gov.it/elezioni/trasparenza/europee2024

La biografia - CV di Giovanni Poggiali è archiviata e disponibile anche qui:

https://autonomieeambiente.eu/files/9/Documentazione/41/2024-05-01-Giovanni-Poggialicandidato-EFA-AeA-RU-in-lista-Azione-SiamoEuropei-Bio.pdf

Il casellario di Giovanni Poggiali è archiviato e disponibile anche qui:

https://autonomieeambiente.eu/files/9/Documentazione/42/2024-06-01-GiovanniPoggialicasellariocp-20240424.pdf

Per maggiori informazioni visitare il sito per le Europee di Giovanni Poggiali:

https://europee.giovannipoggiali.it/

Dalla segreteria interterritoriale - Bruxelles – Udine - Firenze - Ravenna, 18 maggio 2024

 

 

 

 

 

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