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Democrazia

2025 - 05 - EFA wants Europe governed by the Parliament and the Committee of the Regions

REDEFINING LEGISLATIVE POWER IN EU

1.
Introduction
Old and new forms of centralism are endangering the hard core of our values: personal,
social and territorial autonomies. From an “emergency” to another, peoples are reduced to
silence, and are threatened by continuous erosion of democracy in Europe. We, EFA, as the
European political family of those who believe in self-government for everyone and
everywhere, and in subsidiarity as a founding principle of the European institutions, must
mobilize for what we believe in. Unlike other European political families, we have a strong
message, a serious alternative narrative to both declining technocracies and rising
extremisms: a case for Europe as a family of strong local democracies. Since 1981, as EFA,
we have preserved our spiritual, historical, cultural, political heritage, as the most credible
opponent of any concentration of power and wealth. Since ever, we put in discussion
contemporary centralized states of “Jacobin imprint”. We are rooted in 1943 anti-Fascist
and anti-centralist Chivasso Charter. We are inspired by the long-standing experience of
Swiss confederalism. Our founders, Maurits Coppieters and many others, dedicated their
entire life to preserve and deliver to future generations ancient instances of self-
government, protection of minorities and diversities, international solidarity and anti-
colonialism.

2.
EFA’s vision about European Union legislative power
Having left for decades legislative initiative and power in the hands of a narrow and
technocratic executive power (the Commission) has produced a legislative metastasis that
citizens are suffering with increasing discomfort. This must change, to bring Europe back
on the path of our vision: a Europe of peoples, regions, territories, where laws are proposed
by peoples’ representatives if and when believed necessary for all peoples. In the medium-
long term – gradatim - we must find courage, competence, and alliances, to support radical
reforms of the European institutions, inspired by subsidiarity, solidarity, democracy,
starting with increasing the legislative power of the Parliament and the Committee of
the Regions, while reducing the role of the Commission and the Council of Heads of State
and Government.

Created in Florence, 25 March 2025

Adopted unanimously by EFA General Assembly in Nantes, 9 May 2025

Motion number 27

Introduced by Mauro Vaiani

(in the picture part of the presidency of Nantes EFA Assembly; from left to right: Jordi Solé and Lydie Massard) 

Presented by: Patto per l’Autonomia – FVG, Siciliani Liberi, Ora Toscana, Rumâgna Unida

 

 

 

Attenti alla dittatura dei "buoni"

Udine,16 luglio2021

Diritto di voto per i diciottenni anche al Senato

Attenti ai “buoni”

Un messaggio della Presidenza collegiale di Autonomie e Ambiente

La recente legge costituzionale che ha abbassato a 18 anni l’età per il voto al Senato, attesa da tempo per aumentare la partecipazione dei giovani alla vita politica democratica, era una di quelle cose da “buoni” a cui era difficile dire di no.

Eppure, in una repubblica grande e complessa come quella italiana, è necessario domandarsi se questo ritocco della Costituzione non rischi di aggiungere argomenti a favore di coloro che dicono che il Senato è un doppione della Camera, ora che hanno la stessa base elettorale. Quello che ci viene presentato come un ampliamento dei diritti democratici, potrebbe rivelarsi un ben mascherato ma non meno pericoloso disegno centralista e autoritario.

Il governo ha accentrato sempre più poteri. Sempre più spesso il Parlamento è costretto alla mera ratifica dei suoi decreti. Con la riduzione del numero dei parlamentari si è drasticamente ridotta la rappresentanza dei territori e delle diversità politiche, sociali e culturali. Gli elettori non hanno da decenni la possibilità di scegliere le persone, ma solo sigle, cartelli e “leader” soli al comando. Con la legge elettorale si vorrebbe forzare, per uno schieramento che prevalesse sugli altri, una attribuzione artificiosa dei seggi che gli assicuri una maggioranza in entrambe le camere. Questa è una deriva, nonuna manutenzione delle istituzioni.

Continuando così si arriverà presto a dire che il Senato è un doppione della Camera, quindi lo si potrebbe anche abolire. Eliminato il Senato eletto su base regionale, il passo successivo potrebbe essere la messa in discussione delle regioni e della stessa Repubblica delle Autonomie.

Incidentalmente, dopo anni di qualunquismo e di “uno vale uno”, ora ci troviamo in un tempo di rivalutazione della competenza, che però non è affatto, si badi, una fase di allargamento della partecipazione e rafforzamento della democrazia, tanto meno delle autonomie territoriali e sociali. Una opinione pubblica, impaurita e impoverita, stanca di improvvisazione e incapacità, viene spinta ad affidarsi all’ennesimo “salvatore della patria”.

Il conformismo dei media, i monopoli tecnologici e farmaceutici, la gestione centralista della crisi pandemica, la pretesa di gestione tecnocratica del Piano Nazionale Ripresa e Resilienza (PNRR) devono destare preoccupazione, perché le decisioni sono prese da elite sempre più ristrette.

Restiamo vigili, perché troppi “buoni” sono subalterni all’idea che l’uomo solo al comando sia “progresso” per questa Repubblica (e magari un giorno persino per l’intera Unione Europa).

Contro la minaccia del centralismo autoritario dobbiamo continuare la nostra lotta per l’autogovernodei territori. Nell’attuale Repubblica delle Autonomie non dobbiamo solo difenderci, ma passare all’attacco, anche con il rilancio dell’ideale di un Senato delle Regioni, come ampia e potentecamera rappresentativa delle diversità territoriali di questo stato.

 

Per approfondimenti e contatti:

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* * *

(Fonte della foto: https://www.senato.it/)

Continua la lotta per leggi elettorali più giuste per tutti

Riceviamo e volentieri pubblichiamo questi aggiornamenti dagli esponenti della società civile e dagli attivisti con cui abbiamo condotto nel 2024 la lotta contro il Rosatellum. La lotta per avere leggi elettorali più giuste per tutti va avanti. Si fanno sempre più forti le voci che la maggioranza di centrodestra sarebbe disposta a correggere l'orrendo Rosatellum, abolendo almeno il mostruoso voto congiunto e restituendo ai cittadini la facoltà di scegliere almeno due nomi preferiti nella loro circoscrizione, di genere diverso. Questa possibilità va esplorata fino in fondo. Il tempo dei nominati dal Rosatellum - alcuni dei quali ormai da decenni in Parlamento - deve finire ora.

Comunicato su nuove iniziative legislative popolari per la democrazia

Il 10 settembre 2025 sono state presentate presso la sala stampa della Camera dei Deputati due leggi di iniziativa popolare (LIP) proposte dal Comitato Iniziative Popolari, una ordinaria e una costituzionale.

Quella ordinaria intende restituire ai cittadini il diritto di scegliere i propri rappresentanti e propone un sistema elettorale assolutamente proporzionale, senza soglie di sbarramento e senza premi di maggioranza, con facoltà di esprimere sino a due preferenze di genere diverso, con la particolarità che, ove l’elettore non esprima alcuna preferenza, s’intenderà che l’elettorale abbia voluto preferire il capolista del partito votato.

L'iniziativa popolare di riforma costituzionale riguarda invece l'introduzione di una sorta di cancellierato alla tedesca anche in Italia, in alternativa ai folli progetti plebiscitari di elezione diretta del "podestà" d'Italia.

Nel corso della Conferenza stampa sono intervenuti:
* avv. Mattia ORIOLI, promotore, presidente del Comitato Iniziative Popolari;
* on. avv. Enzo PALUMBO, promotore, giurista, già senatore e membro del CSM;
* dott. Ettore BONALBERTI, promotore, presidente Alef, saggista politico;
* on. Mario TASSONE, promotore, già deputato, sottosegretario e viceministro;
* on. Elisabetta TRENTA, promotore, già ministro della Difesa; già presidente del Comitato Besostri contro il Rosatellum
* dott. Raffaele BONANNI, promotore, già segretario generale CISL
* dott. Andrea LEVICO, autore del libro “perché votare ?” (Santelli editore, 2024) e di altri volumi in materia di leggi elettorali.

È possibile seguire il lavoro del Comitato Iniziative Popolari sul sito:

https://www.comitatoiniziativepopolari.it

Sul sito del Comitato si trovano anche i link per firmare le iniziative popolari.

Ricordiamo che altre iniziative popolari per la democrazia sono già in corso e altre verranno tentate. Le trovate sul sito del amici dell'associazione "Voto Libero Eguale), https://votolibeguale.it.

In attesa della risposta della Cassazione al ricorso Palumbo

L'11 settembre è iniziato presso la Suprema Corte di Cassazione il dibattimento su un ricorso presentato contro il Rosatellum. A promuoverlo sono stati gli avvocati Enzo Palumbo (già senatore liberale e membro del CSM) e Andrea Pruiti Ciarello (Consigliere d’Amministrazione della Fondazione Luigi Einaudi). L'iniziativa è volta a contestare la legittimità costituzionale di numerose norme della vigente legge elettorale (il c. d. Rosatellum). Oltre a Palumbo e Pruiti Ciarello, sono ricorrenti anche gli avvocati Tommaso Magaudda, Francesca Ugdulena e Giuseppe Magaudda. Il ricorso era iniziato nel 2018 davanti al Tribunale di Messina.

Le questioni costituzionali sollevate riguardano in particolare:

– l’illegittimità dell’iter legislativo che ha portato all’approvazione del rosatellum;
– la soglia di sbarramento del 3% che lascia privi di rappresentanza milioni di elettori;
– l’obbligatorietà del voto congiunto tra candidati uninominali e liste plurinominali;
– la discriminazione verso i nuovi partiti nell’accesso alla competizione elettorale.

Incombe sul velenoso Rosatellum il ricorso Staderini presso la CEDU

Si avvicina la sentenza della Corte europea dei diritti dell'uomo (CEDU) sulla causa intentata contro il Rosatellum da Mario Staderini, ex segretario dei Radicali italiani. La Corte potrebbe condannare lo stato italiano per le sue leggi elettorali ingiuste e sollecitare una riforma. La riforma dovrebbe essere approvata entro la metà del 2026, nel rispetto delle indicazioni Commissione di Venezia, organismo consultivo del Consiglio d'Europa e massima autorità internazionale in materia di diritto elettorale. La Commissione di Venezia ha sancito che nessuna modifica alle leggi elettorali potrà essere fatta nell'anno precedente alle elezioni. Qualsiasi riforma della legislazione elettorale da applicare per le elezioni successive dovrebbe infatti avvenire con sufficiente anticipo, per consentire ai candidati e agli elettori di comprendere i cambiamenti. Le ultime elezioni politiche italiane si tennero nel settembre del 2022, quindi le necessarie correzioni dovrebbero essere approvate entro il settembre del 2026, un anno prima delle future elezioni del settembre 2027.

Per questo negli ambienti parlamentari sono sempre di più coloro che sono convinti che il governo Meloni e la maggioranza di centrodestra prenderanno una iniziativa per la correzione del Rosatellum già questo autunno.

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Roma, 13 settembre 2025 - a cura della segreteria interterritoriale

Il civismo che ha radici porterà frutto

Un intervento di Mauro Vaiani in dialogo con il prof. Pino Pisicchio, su quale civismo può veramente produrre innovazione e riforme nella Repubblica delle Autonomie e nell'Europa delle Regioni - (L'intervento è stato ripreso integralmente da Formiche.net : https://formiche.net/2025/08/il-civismo-non-si-esaurisce-con-le-liste-civetta-lintervento-di-vaiani/#content , ndr 9 agosto 2025)

 

Stimolato dall’intervento del prof. Pino Pisicchio, intitolato “Il trionfo delle liste civiche non ha nulla di civico” (apparso su Domani del 30/7/2025), vorrei ricordare come in tutta la Repubblica, nelle elezioni comunali e regionali, la presenza di liste civiche locali, nel senso lato di formazioni prive di simboli di partito, sia un fenomeno antico e consolidato, semplicemente incomprimibile, espressione del diritto-dovere costituzionale dei cittadini di attivarsi per scegliere i propri amministratori locali.

Questa presenza civica non è in crescita solo perché i partiti stessi promuovono liste civiche che in realtà sono liste civetta dietro le quali essi nascondono la propria impopolarità, quelle che il prof. Pisicchio chiama liste “ancillari” di uno dei due campi in cui si vorrebbe polarizzata la vita politica italiana.

Sta crescendo un civismo libero e autonomo, in gran parte indipendente se non in aperta polemica con le piramidi politiche del centrosinistra e del centrodestra. E’ questa è una buona notizia. Un civismo che, sia chiaro, se dalla crisi dei due poli rinascesse una piramide politica di “centro”, sarebbe indipendente anche da essa. Un civismo che sarebbe quanto meno ingeneroso liquidare come espressione di “potentati locali”.

Il civismo migliore è espresso da candidati liberi e autonomi che emergono e talvolta, almeno in ambiti territoriali ristretti, riescono a scardinare il bipolarismo, perché sono portatori di valori, culture, competenze e soluzioni ai problemi della propria comunità locale.

Poiché non esistono soluzioni “italiane” ai problemi dei tanti e diversi territori italiani, questo civismo locale è indispensabile.

I media ci bombardano con gli slogan agitati da pochi capi politici italiani, per uno dei quali dovremmo “tifare”, ma nessuno di questi slogan, da diversi decenni, produce buona politica per risolvere i problemi che si accumulano nelle periferie. Intendiamoci: di tifosi i capi politici italiani ne hanno ancora parecchi, ma ormai la rottura con questa politica italiana e i suoi slogan generici, per due cittadini su tre, è profonda e, al momento, appare irreversibile.

Il civismo di cui parliamo non è riportato dalla “piena” dell’antipolitica o del populismo. Ha radici culturali e politiche molto profonde: l’autonomismo antifascista ed europeista ispirato dalla Carta di Chivasso del 1943 (quello che i leghisti e i loro alleati hanno incredibilmente tradito); il fiume carsico, che potremmo chiamare “olivettiano”, dei civismi laici sempre in cerca di innovazione e bellezza, sensibili al richiamo della “campana” della humana civilitas, che risuona in ogni territorio; il socialismo autonomista di Giacomo Matteotti; la passione civile per le autonomie locale tipica del cristianesimo-sociale.

Il civismo che ha tali radici può generare nuove autonomie personali, sociali, territoriali, in Italia e in Europa, per noi e per le generazioni future.

Mi permetto di contraddire il prof. Pisicchio su un punto: con leggi elettorali più giuste, alcuni esponenti di questo civismo migliore potrebbero davvero riuscire a partecipare alla politica italiana ed europea, come indipendenti e come innovatori. Noi di Autonomie e Ambiente ci crediamo e per questo siamo in dialogo e al lavoro con altre reti del civismo, della solidarietà, del rilancio della partecipazione dei cittadini alla vita pubblica.

Firenze, 31 luglio 2025

 

Mauro Vaiani Ph.D.
vicepresidente segretario di Autonomie e Ambiente

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Il Fatto Quotidiano intervista Lorena López sulla sconcertante esclusione di EFA dallo Eurovision Debate

La presidente EFA, Lorena López de Lacalle Arizti, è stata intervistata oggi, 23 maggio 2024, da Marco Pasciuti per il Fatto Quotidiano, in merito alla sconcertante esclusione di EFA, una delle dieci famiglie politiche europee, dall'odierno Eurovision Debate:

https://www.ilfattoquotidiano.it/2024/05/23/europee-european-free-alliance-noi-invitati-e-poi-esclusi-dal-dibattito-su-eurovision-tra-gli-spitzenkandidaten-il-nostro-romeva-che-e-catalano-da-fastidio/7559351/

 

Persone e comunità, cuore della democrazia, firmate!

Le principali campagne di raccolta firme sulla nuova piattaforma governativa, quelle che hanno avuto il sostegno dei media e di alcune organizzazioni, si sono concluse.

Tuttavia sono ancora in corso alcune raccolte di firme su interessanti proposte di legge di iniziativa popolare, davvero utili a chi vuole fermare l'erosione della democrazia in Italia e in Europa.

Persone, comunità, tirate fuori il vostro cuore, fatelo battere, andate sulla piattaforma, valutate e, se siete d'accordo, firmate.

Segnaliamo, fra le altre:

Ritorno delle preferenze

Non i vecchi o meno vecchi trucchetti, con i numeri e le cordate, ma un voto libero, diretto, personale, segreto, uguale da parte di ogni cittadino a un uomo e a una donna, per la Camera e per il Senato. E' un messaggio in bottiglia contro gli incompetenti e i prepotenti delle liste bloccate del Rosatellum:

https://pnri.firmereferendum.giustizia.it/referendum/open/dettaglio-open/500013

Trasparenza dei partiti

La proposta di legge si intitola “La Tua Politica. Scelte per la Democrazia – Democrazia interna e Trasparenza dei Partiti Politici”. Mira a garantire una maggiore democraticità e trasparenza all’interno dei partiti politici italiani. C'è bisogno di aggiungere altro? E' un altro bel segnale da mandare in un Parlamento dominato da partiti leaderistici, verticali, centralisti, autoritari.

https://pnri.firmereferendum.giustizia.it/referendum/open/dettaglio-open/500022

Assemblee civiche

Questa proposta si chiama “La Tua Politica. Scelte per la Democrazia – Partecipazione Democratica e Assemblee Partecipative”. Prevede la creazione di assemblee partecipative a livello nazionale, regionale e locale. L’intento è valorizzare la partecipazione attiva dei cittadini nel processo decisionale democratico, permettendo loro di contribuire all’elaborazione delle politiche pubbliche. La proposta si ispira alle raccomandazioni europee e dell’OCSE in materia di partecipazione civica.

https://pnri.firmereferendum.giustizia.it/referendum/open/dettaglio-open/500023

* * *

Queste iniziative hanno il sostegno di un mondo non certo potente, ma ricco di cultura, passione, generosità. Il ritorno delle preferenze è un segnale voluto da tantissimi esponenti del Comitato Besostri contro il Rosatellum. Le altre due proposte sono una iniziativa delle ACLI e di Argomenti 2000, a cui stanno aderendo esponenti cattolici che hanno partecipato alla recente Settimana Sociale di Trieste, dell'Azione Cattolica, del Movimento Politico per l’Unità, di Agesci, Masci, Base Italia e altre.

Trieste, 24 ottobre 2024 - a cura della segreteria interterritoriale

 

Porre fine allo stato di emergenza

Udine,28 novembre 2021

Per la fine dello stato di emergenza

Comunicato stampa della Presidenza di Autonomie e Ambiente

1) Riprendendo riflessioni già emerse e consolidate in Autonomie e Ambiente, sia in nostre precedenti prese di posizione che nelle decisioni della nostra II Assemblea generale, torniamo a chiedere che si ponga fine allo stato di emergenza entro il 31 dicembre del 2021. E’ necessario che il potere esecutivo e ogni altra autorità centrale - sanitaria, di protezione civile, di pubblica sicurezza, delle forze armate – ritornino entro i limiti delle loro funzioni ordinarie.

2) Alla luce dell’esperienza interna e internazionale, il Covid non è più una malattia sconosciuta, né sono più sconosciute le potenzialità ma anche i limiti delle misure messe in campo per prevenirla (distanziamento fisico, mascherine, riduzione delle occasioni di assembramento) o per curarla (dalle cure precoci anti-infiammatorie ai nuovi vaccini).

3) Le amministrazioni regionali e comunali, gli ospedali, le aziende sanitarie, le università e i centri di competenza devono avere le risorse promesse dal Governo, per poter ricostruire una sanità territoriale pubblica, presente in prossimità fin nelle più piccole e remote località, nel rispetto della Costituzione e degli Statuti di autonomia. Il Covid ha dimostrato, una volta di più, che solo una rete di servizio sanitario pubblico territoriale è in grado di fronteggiare con la necessaria elasticità le situazioni di crisi. Questa elasticità deve essere protetta e anzi premiata, nel tempo, da una seria programmazione, territorio per territorio, sotto il controllo stretto dell’opinione pubblica delle comunità locali, le dirette interessate.

4) In caso di nuovi focolai, i sindaci e i presidenti di regione hanno i poteri necessari per imporre restrizioni circoscritte e appropriate alle caratteristiche di ciascun territorio, senza più ricorrere a disastrose quarantene generalizzate o a provvedimenti inutilmente discriminatori. I più recenti decreti (come quello sul c.d. Super Green Pass) ci paiono difficilmente conciliabili con il quadro normativo europeo sin qui consolidato.

5) Pur non volendo entrare in discussioni che non ci competono, ricordiamo quanto da Autonomie e Ambiente già sostenuto in passato su un tema specifico: è di cruciale importanza valorizzare le cure precoci domiciliari, che hanno dimostrato di poter ridurre drasticamente l’ospedalizzazione e le complicazioni. Il Covid è una malattia con cui dobbiamo imparare a convivere. L’infodemia di terrore non è più in alcun modo giustificabile.

6) Le forze sorelle di Autonomie e Ambiente ribadiscono la necessità di sospendere i brevetti (waiver of patents) dei nuovi farmaci, che – ricordiamolo - sono stati integralmente finanziati dai fondi pubblici. Si devono moltiplicare i centri di produzione locale, in ciascun territorio, di ciò che serve alla sanità pubblica, in un rapporto con i privati meno sbilanciato a favore di questi ultimi.

7) Ci sia consentito, infine, di esprimere la nostra preoccupazione. I poteri emergenziali centrali sono già andati oltre i limiti costituzionali. Il significato della parola “emergenza” viene stravolto, quando gli interventi straordinari diventano ordinari. Non ci pare ci sia consapevolezza che quella del Covid non è una emergenza, ma un fenomeno destinato a ripresentarsi. Anche in campo sanitario, come si è già dimostrato necessario in caso di crisi ambientali od energetiche, è tempo di programmazione.

 

Per approfondimenti e contatti:

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Silenziati ma non domati

Riceviamo e diffondiamo il comunicato stampa diffuso dalla presidente Elisabetta Trenta, con cui il Comitato Referendario per la Rappresentanza (Co.Re.Ra.) informa del suo scioglimento, dopo il "silenziamento" della campagna anti-Rosatellum del 2024. Un "silenziamento" che, inevitabilmente, ha impoverito il dibattito pubblico e ha reso persino più impervio il percorso molte altre iniziative popolari in corso. Temiamo che i referendum indetti per i prossimi 8-9 giugno non faranno eccezione.

La battaglia per leggi elettorali più giuste, però, non si ferma. Diverse realtà, movimenti, gruppi, intellettuali, attivisti - fra cui le forze aderenti ad Autonomie e Ambiente - che si erano riunite nella campagna "Io Voglio Scegliere", in un ideale proseguimento delle lotte di Felice Besostri, resteranno connesse in vista di altre iniziative.

Intanto, un ricorso contro il Rosatellum, presentato da Enzo Palumbo - già vicepresidente del Comitato Besostri - insieme ad altri giuristi, arriverà in una (rara) udienza pubblica presso la Suprema Corte di Cassazione l’11 settembre 2025. Per un approfondimento si veda qui: https://www.paeseitaliapress.it/senza-categoria-it/2025/05/12/cassazione-fissata-udienza-pubblica-richiesta-remissione-rosatellum-alla-corte-costituzionale/.

Infine, un gruppo di attivisti che hanno partecipato alla campagna anti-Rosatellum, si sono riuniti il 3 maggio scorso a Rimini, per costituire l'associazione “Per la Rappresentanza Voto LibEguale”, per proseguire la lotta fino alla restituzione agli italiani del diritto di scegliere tutti i loro rappresentanti in Parlamento con un voto libero, personale, segreto ed eguale. Per maggiori informazioni, si scriva a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

* * * Il testo integrale del comunicato di scioglimento del Co.Re.Ra. * * *

COMUNICATO STAMPA
Il Comitato Referendario per la Rappresentanza si scioglie, ma la battaglia continua

Roma, 12 maggio 2025 – Il Comitato promotore del referendum per la rappresentanza (Co.Re.Ra.), costituito con atto pubblico il 17 aprile 2024, si è ufficialmente sciolto il 10 maggio 2025, a seguito del mancato raggiungimento del numero di firme necessarie per depositare i quattro quesiti referendari volti a superare l’attuale legge elettorale, il cosiddetto Rosatellum.

Il silenzio assordante che ha accompagnato questa iniziativa è il segnale di un problema più profondo: la volontà politica e mediatica di soffocare l’esercizio della sovranità popolare, marginalizzando non solo le regole della rappresentanza ma anche l’unico strumento che la Costituzione mette direttamente nelle mani dei cittadini.

Questo silenzio – oggi replicato anche nei confronti dei referendum che sono riusciti ad arrivare all'indizione – dimostra che è in atto una strategia mirata a svuotare il valore stesso dell’istituto referendario. Una strategia che, dietro l’apparente legalità, sta minando i fondamenti democratici della Repubblica.

Nel frattempo, come avevamo previsto, il governo prepara una nuova legge elettorale: l’idea è introdurre un sistema proporzionale con un premio di maggioranza abnorme, oltre il 40%, che produrrebbe gli effetti di un premierato di fatto senza passare per una revisione costituzionale. Una forzatura che altera il principio dell’uguaglianza del voto, fondamento della nostra democrazia.

Nonostante lo scioglimento formale del Comitato, la battaglia per una rappresentanza vera, libera e costituzionale non si ferma. Al contrario: continueremo a impegnarci, anche attraverso il sostegno ai ricorsi legali già in corso, affinché il diritto di voto non venga ridotto a una delega passiva e sterile.

Ai cittadini vogliamo dire una cosa semplice ma fondamentale: non siete sudditi, siete sovrani. Avete il potere e il diritto di cambiare questa politica asfittica, priva di idee, e trasformarla in una politica che vi rappresenti davvero.

Il Comitato promotore del Referendum per la Rappresentanza (Co.Re.Ra.)

* * * 

La foto è tratta da una delle ultime manifestazioni del 2024, quella organizzata il 10 ottobre in piazza Santi Apostoli a Roma, organizzata nel tentativo di rompere il silenzio attorno alla campagna del Comitato Besostri anti-Rosatellum: https://autonomieeambiente.eu/news/346-contro-loscuramento-della-campagna-anti-rosatellum.

 

Truccate le regole del gioco a meno di 90 giorni dalle Europee

Il Senato ha cambiato, a meno di 90 giorni dal voto europeo, le regole di presentazione delle liste.

Per i dettagli tecnico-giuridici rimandiamo alla lettura di uno dei pochi siti dove la questione è stata affrontata con la necessaria competenza: https://www.isimbolidelladiscordia.it/2024/03/senato-laula-discute-sul-decreto.html .

Il dimezzamento delle firme necessarie per la partecipazione (da 150.000 a 75.000), per le due o tre forze che le stavano raccogliendo da mesi, è una consolazione minima e avvelenata dall'ipocrisia. Le regole del gioco sono state alterate e questo è un vulnus irrimediabile.

Anche se nelle prossime settimane la Camera, o magari anche il Quirinale, decidessero di intervenire, il danno è già fatto: molti gruppi di sinistra (presenze storiche nel Parlamento europeo), di destra (anche estrema destra), Volt e altri gruppi di attivisti per la democrazia europea, vari gruppi dissenzienti, infine anche noi di Autonomie e Ambiente e di EFA, sono stati privati dell'esenzione di cui godevano praticamente da un decennio.

Nessuna forza (non solo le minori) può mettere in piedi una raccolta di candidature e di firme, ora.

L'iniziativa di Fratelli d'Italia, appoggiata dal resto della maggioranza, è stata portata avanti con una insopportabile leggerezza e, precisiamolo, nel silenzio della stampa. Anche i media più politici e più orientati al servizio pubblico hanno dedicato ben poco spazio a questa vergogna.

Viviamo in un mondo dove non mancano problemi ben più drammatici di questo, ma non dimentichiamo un'antica lezione liberale e radicale: fai strame del diritto e, prima o poi, farai strage di persone e comunità.

Prendiamo atto di questa continua erosione della democrazia, le cui cause remote, sia chiaro, non sono solo nell'avventurismo e nell'antiparlamentarismo del centrodestra. Il problema è ben più grave e più profondo e sia il centrodestra che il centrosinistra (con i pentastellati) hanno gravi responsabilità.

I media sono al servizio di un bipolarismo che è una competizione a chi è più ignorante e strumentale. Silenziano ogni voce dissenziente.

Le autonomie territoriali, personali, sociali sono strangolate dalla metastasi legislativa europea e statale.

Il personale politico è cooptato da vent'anni attraverso la vergogna del Rosatellum (e delle "porcate" che lo hanno preceduto).

Dappertutto, da destra e da sinistra, si chiede l'allentamento persino delle scarse regole esistenti di limitazione dei mandati (e di freno ai conflitti di interesse).

Gli elettori sono letteralmente spinti verso l'astensionismo. Che votino solo i tifosi, così non si metteranno mai in discussione le attuali elite.

Il tutto in una società che è percorsa da sinistre pulsioni centraliste e autoritarie.

È convinzione di chi scrive che le forze sorelle, associate, alleate, amiche di Autonomie e Ambiente e di EFA, costrette ad archiviare il proprio "PATTO AUTONOMIE AMBIENTE", dovranno intensificare la propria solidarietà e la propria capacità di collaborazione, dalla Valle d'Aosta al Salento, dalla Sicilia al Sudtirolo, pena la propria scomparsa.

È possibile che possano restare in campo alcune nostre voci, magari ospitate in altre liste che si offrissero come scialuppa di salvataggio pro-democrazia e aperte alle esigenze dei nostri territori. Non siamo persone facili, né fungibili, né arrendevoli. Vedremo.

Intanto è nostra modesta convinzione che questo ruvido attacco alla libertà di voto ci spingerà a moltiplicare il nostro impegno civico nei comuni della Repubblica, contro il Rosatellum, contro il conformismo dei media, contro questo bipolarismo fra ciarlatani e prepotenti, contro gli aspiranti "sindaco d'Italia" (che ne diventerebbero i "podestà"), contro i napoleoni d'Europa e i tiranni della globalizzazione.

Andiamo avanti, con umiltà, per una Repubblica di Autonomie personali, sociali, territoriali, e per una Europa di popoli, territori, regioni.

Prato, 14 marzo 2024 

Nota di
Mauro Vaiani - vicepresidente AeA per OraToscana - segreteria interterritoriale - comitato elettorale Patto Autonomie Ambiente

 

Una firma per la rappresentanza, quest'estate!

Non c'è altro modo di fermare l'erosione della democrazia, se non quello di ripararla, con umiltà e con coraggio, con azioni non solo a parole.

Centinaia di migliaia di cittadini della Repubblica hanno sofferto in prima persona le frustate delle leggi elettorali ingiuste, dell'assenza di informazione corretta, dell'arroganza delle elite, della violenza del conformismo. Ne cerchiamo 500.000 per indire quattro referendum abrogativi degli aspetti più vergognosi della legge elettorale detta "Rosatellum".

Sappiamo tutti che la democrazia non va mai data per scontata. Da vent'anni abbiamo accettato che i cittadini venissero privati del diritto di scegliere i loro rappresentanti nella Camera e nel Senato e i risultati sono davanti agli occhi di tutti.

Lo diciamo con rispetto ma con franchezza: nulla di ciò che ci sta a cuore - dalla pace alla salute, dall'ambiente alla sicurezza sul lavoro, dalle autonomie alla solidarietà interterritoriale, dall'attuazione della Costituzione al miglioramento delle nostre istituzioni locali, statali, europee - sarà mai risolvibile se non ricominciamo ad avere rappresentanti, invece che dei "nominati" dai capi dei maggiori partiti. Chi non ha compreso questo, ci pare che sprechi tempo ed energie, mentre tutto va in rovina.

Persone di tutte le convinzioni politiche, delle più diverse estrazioni culturali, provenienti da tutti i territori, si sono unite in questa iniziativa, formando il Comitato Referendario per la Rappresentanza, ispirato alle lotte per i diritti elettorali dei cittadini condotte con successo per tanti anni dal compianto Felice Besostri

Senza altro denaro che quello donato dai promotori e dai sottoscrittori, senza altra autorità che quella della nostra competenza, senza altro potere che quello di una parola sincera, rivolgiamo un appello a mobilitarci, insieme, in una azione unitaria di liberazione democratica.

Si firma a partire da sabato 15 giugno 2024 e per i successivi tre mesi di questa estate cruciale perché l'Italia ritorni a essere una Repubblica i cui parlamentari sono scelti dai cittadini, in digitale sul portale telematico oppure su carta presso i comitati locali.

Tutte le informazioni che servono per firmare, donare, dare una mano promuovendo un comitato locale o un gruppo d'azione le trovate qui:

https://www.iovoglioscegliere.it/

https://www.iovoglioscegliere.it/materiali

Poiché, al momento, molti media stanno evidentemente dalla parte dei "nominati" e quindi ci stanno ignorando, seguite e supportate il Comitato Referendario per la Rappresentanza anche sulle reti sociali:

https://www.facebook.com/profile.php?id=61558308164893

https://twitter.com/scegliere_io

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Autonomie e Ambiente, con tutte le forze territoriali sorelle e con tutti gli associati, ha aderito alla campagna referendaria per la rappresentanza, contro il Rosatellum. Il vicepresidente segretario Mauro Vaiani (OraToscana) è stato fra i primi tredici firmatari dei quesiti ed è membro fondatore del Comitato.

Roma, 12 giugno 2024 - a cura della segreteria interterritoriale