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EFA

Insieme all'Union Valdôtaine

Lo storico impegno della Union Valdôtaine per la Repubblica delle Autonomie e per l'Europa delle regioni, dei territori, dei popoli,  si è concretizzato con il ritorno dell'antica forza autonomista nella famiglia politica dell'Alleanza Libera Europea (Alliance Libre Européenne - ALE / European Free Alliance - EFA). Una delegazione della Union ha partecipato il 13-14 maggio 2022 all'assemblea generale ALE-EFA convocata alle Canarie. La Union Valdôtaine era stata una delle forze fondatrici dell'organizzazione ALE-EFA, nel 1981. E' un felice ritorno all'interno della comunità di movimenti territoriali impegnati per l'autogoverno di tutti i territori d'Europa e del mondo. Per questa "reunion" ha lavorato Autonomie e Ambiente, sin dai suoi inizi, nel 2019. Questo ritorno al lavoro politico interterritoriale insieme con i più autorevoli e credibili gruppi politici d'Italia e d'Europa, è stato il modo migliore per onorare il 78° anniversario della morte di Emile Chanoux.

Per approfondire, qui il comunicato stampa integrale della Union:

https://www.unionvaldotaine.org/nouvelles.asp?id=1396&cat=4&l=1&n=3456

Per sostenere il lavoro politico della Union, si può devolvere alla storica forza autonomista il due per mille (2 x 1000) nella dichiarazione dei redditi, utilizzando il codice Y27.

2xmille UV Y27 2021

 

 

IV Assemblea generale di Autonomie e Ambiente 2024

Come annunciato dalla newsletter di oggi, 16 settembre 2024, tutte le forze sorelle che partecipano ad Autonomie e Ambiente, le realtà alleate, amiche, in dialogo con la nostra rete, sono invitate a partecipare alla IV Assemblea generale, convocata a Imola nei giorni 6-7 dicembre 2024.

Saremo a Imola, ospiti di Rumâgna Unida.

Sarà con noi una delegazione di  European Free Alliance (EFA).

In un mondo in cui il centralismo egemonizza il discorso pubblico, ma fallisce miseramente nel rispondere alle attese della gente, il tema sarà semplice e nitido:

L'AUTONOMIA CURA (Autonomy cares)

Parleremo di un riscatto del nostro antico pensiero decentralista, autonomista, per l'autogoverno di tutti dappertutto, senza timidezze, forti dei valori della Carta di Chivasso del 1943.

Per registrarsi scrivere a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Per restare informati sull'evento, iscriversi alla nostra newsletter (il modulo di iscrizione è in calce a ogni pagina del nostro sito

https://www.autonomieeambiente.eu

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Firenze - Ravenna, 16 settembre 2024 - a cura della segreteria interterritoriale di Autonomie e Ambiente

 

Joël Farcoz alla guida di UV - Il messaggio AeA-EFA

Joël Farcoz, ingegnere trentaseienne di Gignod, è il nuovo presidente dell'Réunion".

Daniele De Giorgis, ha ottenuto 113 voti (due i voti nulli).

Insieme al presidente Farcoz diventa vicepresidente Patrizia Morelli (che aveva in passato partecipato alla stagione di ALPE come movimento autonomo). Tesoriere diventa Michel Savin.

Si tratta di un evidente cambiamento. Nel programma politico di Farcoz abbiamo percepito una comprensione più nitida dei problemi del centralismo italiano ed europeo, che Autonomie e Ambiente ed EFA sperano di poter affrontare insieme all'Union.

Al congresso, EFA e Autonomie e Ambiente hanno inviato una lettera aperta, che pubblichiamo qui integralmente:

Lettre ouverte à la Union Valdôtaine

Gentili persone amiche della Union Valdôtaine,

vi scriviamo nell’occasione del vostro congresso straordinario per la ricomposizione dell’autonomismo valdostano, per augurarvi il miglior esito dei vostri lavori.

Ormai sono quasi cinque anni che Autonomie e Ambiente ha aperto una nuova stagione di collaborazione politica interterritoriale fra movimenti storicamente autonomisti e modernamente territorialisti di tutta la Repubblica Italiana, in stretto raccordo con la nostra famiglia politica europea, EFA-ALE, l’Alleanza Libera Europea.

Dopo una troppo lunga interruzione, la UV e le forze sorelle di Autonomie e Ambiente sono oggi di nuovo insieme in EFA. E’ stato un passaggio importante, ma a noi pare evidente che sia solamente un punto di partenza per affrontare insieme sfide ben più impegnative.

Nonostante i nostri limiti e i nostri errori, andrebbero colti alcuni segnali di speranza. Si stanno diradando gravi equivoci che sono stati la palla ai nostri piedi per decenni. I nostri valori autonomisti non sono più ostaggio di un leghismo degenerato in neonazionalismo. Alcuni autonomismi compromessi in liaisonsdangereuses si stanno dissolvendo. Grazie anche al lavoro politico-culturale del Forum 2043, ci stiamo affrancando da parecchi ciarlatani.

Questo aumenta le nostre responsabilità in un tempo in cui le autonomie personali, sociali e territoriali sono in grave pericolo. Nuove forme di centralismo autoritario stanno stravolgendo la vita economica, sociale, culturale. Le concentrazioni di potere finanziario e tecnologico fanno tremare coloro che, come noi, hanno a cuore le diversità, le biodiversità, le generazioni future.

Pensare che le nostre identità territoriali possano sopravvivere al riparo degli attuali ordinamenti giuridici (gli Statuti, la Costituzione, i Trattati europei), senza una vigorosa ripresa d’iniziativa politica, sarebbe illusorio.

Due questioni politiche sono urgenti, fra tante altre, e pazienza se esse non sono considerate abbastanza “popolari”: 1) contrastare l’elezione diretta del “podestà” d’Italia, perché essa sarebbe la fine della Repubblica delle Autonomie come noi l’abbiamo ereditata dai nostri padri, oltre che un tradimento dei valori della Carta di Chivasso; 2) lottare per la rappresentanza, ponendo fine allo scandalo di leggi elettorali ingiuste, cominciando dall’abrogazione delle parti più vergognose del Rosatellum (Autonomie e Ambiente è copromotrice dei referendum abrogativi appena avviati) ed arrivando a correggerne molte altre, a cominciare da quella europea.

Rafforziamo quindi la nostra collaborazione, perché le libertà, la pace, la giustizia, la salvaguardia del Creato non saranno possibili senza l’energia delle autonomie!

Sin da ora vi invitiamo alla nostra prossima assemblea generale, che si terrà nel primo autunno in Romagna (entro il prossimo 11 novembre 2024, V anniversario della fondazione di Autonomie e Ambiente). Non come ospiti ma – speriamo – come coprotagonisti di una nuova stagione di lavoro politico interterritoriale, che torni a essere d’ispirazione per tutti i movimenti autonomisti d’Europa e del mondo, riprendendo in questo XXI secolo le luminose intuizioni di Bruno Salvadori.

Grazie e a presto, quindi.

Udine – Bruxelles, domenica 16 giugno 2024

Roberto Visentin
presidente di Autonomie e Ambiente
vicepresidente di EFA-ALE

 

 

L'8 marzo più lungo

L'8 marzo 2021 sarà uno dei più lunghi e complicati della nostra vita. Non solo per le ingiustizie dell'attuale crisi sanitaria, economica e sociale, che colpisce le donne più che tutti, ma anche perché domani sarà un giorno che segnerà la storia europea. Il Parlamento europeo voterà in serata sull'immunità di Clara Ponsati, Toni Comin, Charles Puigdemont.

Auguri di cuore a tutte le donne.

Auguri di cuore a Clara Ponsati.

Auguri al Parlamento europeo, che riesca a salvaguardare l'onore e l'integrità dell'Europa, mantenendo l'immunità dei tre eurodeputati catalani minacciati da una proposta ostile originata da ambienti reazionari e sostanzialmente neofranchisti.

Seguite il dibattito su Twitter e sugli altri social:

https://twitter.com/rete_aea/status/1368209682020642819

Il messaggio (diffuso anche in francese e in inglese) del presidente della regione Valle d'Aosta, Erik Lavevaz (della Union Valdôtaine):

https://twitter.com/ErikLavevaz/status/1368615765419716614

 

 

 

L'Alleanza Libera Europea si allarga in altre storiche regioni d'Europa

La nostra famiglia politica europea, EFA, ha tenuto oggi 19 marzo 2025 un'assemblea straordinaria online, a cui hanno partecipato circa 70 fra attivisti e delegati di decine di movimenti territorialisti, regionalisti, civici e locali d'Europa.

EFA ha accolto oggi tre nuovi movimenti regionali. Due di essi, Rumâgna Unida e OraToscana, sono forze sorelle di Autonomie e Ambiente, la rete italiana a cui fanno riferimento i movimenti territoriali attivi nella nostra Repubblica e che condividono i valori e la storia dell'Alleanza Libera Europea. Toscana e Romagna, due storiche regioni d'Europa, hanno ora un punto di riferimento in più nella politica europea. La terza forza politica è Chunta Aragonesista, una forza politica per l'autogoverno della storica Aragona, comunità autonoma del Regno di Spagna.

E' stato un momento importante, per l'avanzamento del nostro ideale di una Europa delle Regioni, dei territori, dei popoli, che rappresenta l'unica Europa possibile, nella sussidiarietà e contro ogni centralismo, per l'autogoverno di tutti dappertutto.

Firenze - Ravenna, 19 marzo 2025, festa di San Giuseppe e del babbo (il padre di famiglia, come si chiama in Toscana e in Romagna) - a cura della segreteria interterritoriale

 

 

 

L'incontro di Olbia per una legge elettorale sarda più giusta per tutti

Autonomie e Ambiente, insieme a EFA, attraverso i propri associati riuniti nel comitato Sardigna Pro S'Europa, in collaborazione con il Comitato Spontaneo Olbia contro la speculazione energetica, ha organizzato a Olbia, alla sede del Milan Club (Via Antonelli 13, traversa Viale Aldo Moro), il 6 marzo 2025, alle ore 17.30, l'incontro su un tema drammaticamente importante: "Per la legge elettorale sarda siamo davvero tutti uguali?". La legge elettorale sarda è fra le più ingiuste, ma è purtroppo in linea con il degrado delle norme elettorali nella Repubblica Italiana e altrove in Europa e in altre società che si autodefiniscono democratiche. Stiamo vivendo in una fase storica di autentica erosione della democrazia.

Introduce Silvia Lidia Fancello, delegata EFA in Sardegna, vicepresidente di Autonomie e Ambiente, referente del comitato Sardigna Pro S'Europa. Mauro Vaiani, vicepresidente segretario di Autonomie e Ambiente, porterà un messaggio dalle battaglie per leggi elettorali più giuste che sono in corso in altri territori della Repubblica e dell'Europa.

Intervengono: Antonello Licheri, già sindaco di Banari e consigliere regionale in Sardegna, noto per aver scritto il volume "Elettori silenziati"; Manuel Pirino, Generazione Italie; Danilo Lampis, gruppo costituente Sardegna Chiama Sardegna; Giovanna Casagrande, Sardegna Possibile; Michele Zuddas, avvocato e attivista contro la speculazione energetica, che spiegherà come una legge elettorale ingiusta possa generare un arrogante centralismo autoritario, come è accaduto con la governatrice Todde e in special modo nel trattamento che la presidente sarda ha riservato ai firmatari dell'iniziativa popolare "Pratobello 2024". Alla fine del dibattito, interverrà Roberto Visentin, presidente di Autonomie e Ambiente e vicepresidente EFA.

Olbia, 25 febbraio 2025 - a cura del Comitato Sardigna Pro S'Europa e della segreteria interterritoriale

 

 

 

 

L'opaca e triste decisione del Parlamento europeo

E' stata resa nota stamane, 9 marzo 2021, la decisione del Parlamento europeo sulla revoca dell'immunità ai tre europarlamentari catalani Carles Puigdemont, Toni Comin, Clara Ponsatì. I tre esuli erano stati trionfalmente eletti nel 2019, alle ultime elezioni europee.

Qui la presa di posizione dell'Alleanza Libera Europea (EFA):

https://www.e-f-a.org/2021/03/09/efa-statement-on-the-lifting-of-immunity-from-catalan-meps/

Qui il dispaccio ANSA con i dettagli sulle votazioni:

https://www.ansa.it/sito/notizie/politica/2021/03/09/il-parlamento-europeo-revoca-limmunita-a-puigdemont_db59d1de-2b30-4471-888b-859521aa088a.html

La presidenza collegiale di Autonomie e Ambiente conferma il proprio supporto e la propria solidarietà ai tre europarlamentari catalani.

Si sono opposti a viso aperto solo gli eurodeputati di EFA, dei Verdi, delle Sinistre, alcuni conservatori decentralisti come gli eurodeputati fiamminghi. Altri, non pochi ma purtroppo non sufficienti a salvare l'onore del Parlamento, si sono ribellati nel segreto dell'urna.

Assordante il silenzio dei partiti centralisti italiani (cioè tutti). Per questo acquista ancora più valore la voce solitaria, moderata ma ferma di Albert Lanièce, senatore della Valle d'Aosta, sempre al fianco delle #autonomie e di tutti i processi di #autogoverno:

https://twitter.com/albertlaniece/status/1369330852698685442

Per le forze che fanno riferimento ad Autonomie e Ambiente o che sono in dialogo con noi, questa ingiustizia deve essere uno sprone a portare avanti la costruzione del nostro progetto politico. Serve ancora di più anche in Italia una alleanza anti-centralista, anti-autoritaria, per il dialogo e per l'amnistia.

Non è un giorno triste per la Catalogna, ma per l'Europa.

 

La famiglia EFA

In tutto il mondo ci sono persone che credono nelle autonomie personali, sociali, territoriali. Aderiscono a storici movimenti per l'autogoverno di popoli, territori, regioni, ma anche a movimenti civici molto variegati, talora molto recenti, che sono emersi nella società contemporanea in correlazione alla mobilitazione sociale universale, resa possibile da un relativo miglioramento delle condizioni materiali di vita per miliardi di esseri umani, dall'alfabetizzazione di massa, dalla diffusione globale di mezzi di telecomunicazione e interconnessione.

In Europa coloro che aderiscono ai valori delle autonomie hanno una famiglia politica, l'Alleanza Libera Europea (ALE), meglio conosciuta con il nome e la sigla in lingua inglese, European Free Alliance (EFA).

La storia di EFA come organizzazione politica europea inizia ufficialmente nel 1981, ma le sue radici sono molto più antiche e diversificate. Gli ideali di una Europa di autonomie erano già vivi al tempo della Carta di Chivasso del 1943 e sono anche più risalenti in molti territori.

EFA è rappresentata nel Parlamento europeo: alcuni eurodeputati formano con i Verdi il gruppo Greens-EFA; altri sono iscritti al gruppo dei Conservatori europei. Nel Comitato delle Regioni dell'Unione Europea è collegata con la European Alliance, che riunisce amministratori delle regioni europee uniti attorno al principio della sussidiarietà.

La famiglia politica europea degli autonomismi e delle reti civiche è una delle organizzazioni politiche registrate presso le istituzioni dell'Unione Europea, ma accoglie anche movimenti politici locali da altri paesi europei non UE e ha relazioni internazionali con movimenti e attivisti impegnati per l'autogoverno dei popoli e per l'autonomia delle realtà territoriali; fra le molte, ricordiamo quelle degli Armeni dell'Artsach, dei Saharawi e di altri popoli berberi, dei Curdi, della Groenlandia, del Quebec, di Portorico.

Ad EFA sono collegate la fondazione culturale Coppieters e l'organizzazione giovanile EFAy.

EFA è costituita da partiti, movimenti e reti territoriali attive in una quarantina di regioni d'Europa, ciascuna con il proprio nome, i propri simboli, i propri originali valori.

Per fronteggiare il centralismo dei rispettivi stati, in Francia, in Spagna e in Italia le realtà EFA si sono organizzate con proprie reti interterritoriali: Régions et Peuples Solidaires, nell'esagono;Ahora Repúblicas, nel Regno di Spagna;Autonomie e Ambiente, nella Repubblica Italiana.

La famiglia EFA è sempre stata ed è tuttora molto orizzontale, plurale, inclusiva. Tutte le organizzazioni che sono collegate attraverso di essa sono e restano assolutamente autonome, gelose custodi della propria diversità e originalità.

Firenze, 18 maggio 2025

Ultimo aggiornamento: 18 maggio 2025

A cura della segreteria interterritoriale di Autonomie e Ambiente

 

La nostra avventura, non avventata, verso elezioni a democrazia limitata

Firenze, 17 gennaio 2023, Sant'Antonio Abate

A meno di cinque mesi dalle elezioni europee (144 giorni al 9 giugno 2023, per l'esattezza), il nostro "Patto Autonomie Ambiente" continua a farsi conoscere. Siamo un'alleanza larga e inclusiva di civismo, ambientalismo, autonomismi, territorialismi, attivisti per le autonomie personali, sociali, territoriali di ogni angolo della Repubblica. Una sorellanza interterritoriale, orizzontale, plurale, confederale, così ampia non la si vedeva da decenni nello stato italiano. Insieme a ALE-EFA, famiglia politica europea dei territorialisti, ci presenteremo alle elezioni europee non solo in Italia, ma anche in Spagna, Francia, Germania, cercando un riscatto in un mondo in cui dominano paurose - vecchie e nuove - forme di centralismo autoritario.

Siamo coscienti che ci assumiamo il rischio di concorrere, con scarsi mezzi, in uno stato, quello italiano, a democrazia gravemente limitata (molto più della maggior parte di quelle che ci sono vicine), ma non possiamo sottrarci a questa sfida, perché siamo gli eredi di una storia preziosa per assicurare alle generazioni future un mondo fondato sulle autonomie locali, quindi una società a misura di persona umana. L'Europa è a un bivio: o si finirà per imitare la Cina e gli altri grandi stati centralisti e autoritari, o ci si ispirerà al federalismo della Svizzera. Saremo forse una piuma, sulla bilancia della storia, ma esserci o non esserci farà la differenza.

Prima ancora di raccontare per cosa lotteremo, per esempio per una agricoltura sostenibile o per una sanità pubblica e prossima, per la promozione delle diversità e biodiversità, per i beni comuni dell'umanità e per la pace, dobbiamo spiegare bene a chi ci rivolgiamo: a quei pochi milioni di persone che già conoscono e amano le autonomie personali, sociali, territoriali.

Questo è ciò che possiamo fare, con senso delle proporzioni, coraggio, pragmatismo, moderazione, in questo contesto in cui vigono leggi elettorali ingiuste; è al potere il governo più centralista della storia della Repubblica; i partiti di opposizione sono anch'essi dominati da leaderismi, populismi, centralismi; i media sono preda di un pigro conformismo.

Ciò nonostante ci saremo. Porteremo il "Patto Autonomie Ambiente" su tutte le schede elettorali delle cinque circoscrizioni della Repubblica, perché i valori della Carta di Chivasso siano un segno di speranza per tutti.

Ci rivolgiamo con fiducia ai cittadini che rifiutano di vedersi ridotti a tifosi di capi e capetti “nazionali”, che non vogliono più dare occasionali voti di protesta, che non si rassegnano alla fuga nell’astensione.

Insieme possiamo fermare il declino del pluralismo e della democrazia, dicendo basta a trent’anni di "bipolarismo", di questa falsa alternanza che non produce mai alternative serie e lungimiranti.

Da troppo tempo ormai centrosinistra, centrodestra, improvvisati movimentismi e collaudati tecnocrati si alternano al potere, ma tutti segnati dalla stessa mentalità centralista.

Il maggioritario all’ “italiana” ha ridotto la politica a una competizione a chi è più conformista, semplicistico, incompetente, spesso volgarmente opportunista.

In opposizione a questo degrado, il nostro "Patto Autonomie Ambiente" darà ai cittadini la possibilità di scegliersi, come rappresentanti, i nostri attivisti, studiosi e leader locali, persone che conoscono e che li conoscono.

Questo impegno è la nostra necessaria resistenza, qui e ora, contro ogni forma di centralismo autoritario e contro il declino economico e sociale, per una nuova primavera di senso civico, democrazia,libertà d’informazione,pluralismo politico e culturale, responsabilità verso le generazioni future,in Italia e in Europa.

 

A cura della segreteria interterritoriale

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La nostra Europa per tutti contro l'Eurovision dei pochi

Il 23 maggio 2024 alle 15 sarà registrato nel Parlamento europeo l'Eurovision Debate, con sole cinque famiglie politiche rappresentate, con

  • Ursula von der Leyen, European People’s Party 
  • Nicolas Schmit, Party of European Socialists 
  • Terry Reintke, European Greens 
  • Sandro Gozi, Renew Europe Now
  • Walter Baier, European Left  

Escluse, anche da questo dibattito, le famiglie politiche minori, come la nostra EFA. Continua l'erosione della democrazia, che non si limita al problema delle norme elettorali ingiuste o addirittura peggiorate in corsa, ma tocca l'accesso ai media e mina il pluralismo politico in Europa (non solo in Italia).

EFA risponderà con un gesto di libertà e musica, come potete leggere qui:

https://forall2024.eu/news/coming-soon-efas-song-for-a-europe-for-all

Dobbiamo continuare a denunciare, con fermezza questa strana idea di "democrazia" che domina in Europa (non solo in Italia): molto conformista (guai a chiedere conto dei guasti del pensiero unico); molto polarizzata, dove possono parlare solo poche voci, quelle dei più potenti; molto ipocrita, perché siamo di fronte a continui inganni mediatici.

In Italia siamo pieni di candidati che non accetteranno mai la carica di parlamentare europeo, mentre vengono totalmente oscurati i candidati più indipendenti, espressi dai territori, come il nostro Giovanni Poggiali, candidato autonomista indipendente nelle liste di Azione-Siamo Europei.

In Europa gli spitzenkandidaten non sono, nemmeno loro, veramente candidati a far parte della Commissione, ma poiché alcuni di loro hanno cominciato a svolgere un ruolo simbolico importante, ecco che anch'essi devono essere oscurati, come sta accadendo con la nostra Maylis Rossberg.

In ogni famiglia politica è arrivato il momento di una scossa contro questa deriva.

L'Europa, con questo centralismo politico, praticato nei e imposto dai suoi stati più potenti, sta andando a sbattere.

Nel Parlamento europeo devono arrivare delle persone indipendenti e scomode, che pongano immediatamente all'assemblea le questioni importanti che da troppi anni sono eluse, a cominciare dal rispetto in Europa dei popoli, dei territori, delle regioni, delle minoranze e delle diversità.

Roma, 21 maggio 2024 - A cura della segreteria interterritoriale di Autonomie e Ambiente

 

 

Le regioni europee sono qui per restare

 2025 05 23 Europe of Regions by gaehlion

Questa immagine è un dettaglio tratto da uno dei tanti tentativi di rappresentare le molte e diverse regioni d'Europa (quil'autore e quila fonte). Non perdiamoci nei dettagli, che sono e saranno sempre perfettibili, finché le popolazioni locali non torneranno a essere libere di definire i limiti geografici delle proprie istituzioni di autogoverno. Se ne afferri la sostanza: questa immagine, come altre simili, è significativa perché ci ricorda che le regioni d'Europa sono qui per restare

Sono antiche, se non antichissime, eppure attuali. Rappresentano ancora molto bene la dimensione di una possibile autonomia per grandi città e i loro circondari, territori, comunità culturali e nazionali, diversità e biodiversità.

Hanno incredibilmente resistito alle atrocità degli stati centralisti e autoritari e alle loro terrificanti guerre. Sono dotate di una straordinaria capacità di resistenza alle potenti pressioni omologatrici e distruttrici della globalizzazione.

Se sono così resilienti è perché sono ambiti territoriali, economici, sociali, politici, culturali, religiosi, vernacolari, oltre che sentimentali, davvero a misura di persona umana. Sono spazi per una democrazia autentica, l'unica possibile, quella in cui gli elettori conoscono personalmente - non solo attraverso il filtro dei poteri mediatici - i propri leader.

Per le loro contenute dimensioni geopolitiche, sono spontaneamente orientate verso la cooperazione con le loro vicine. Le loro istituzioni locali fioriscono quando vengono rispettati principi di sussidiarietà, autonomia, adeguatezza, differenziazione.

Come custodi di antiche e nuove esigenze umane di autonomia personale, sociale, territoriale, sono cruciali per alimentare la coesione sociale, i doveri civici, le economie locali, in particolare la produzione di energie rinnovabili, il ritorno a una agricoltura sostenibile, la protezione dei beni comuni, l'organizzazione di servizi pubblici universali.

Le loro dimensioni, nella storia ma ancora di più per il futuro, le rendono refrattarie a ogni forma di sciovinismo da "grande nazione" (great nation chauvinism). C'erano prima degli imperialismi spagnolo, inglese, francese, tedesco, russo, italiano. Ci saranno ancora quando questi - ancora pericolosi - nazionalismi saranno finalmente e definitivamente sepolti sotto la polvere della storia.

Sono troppo piccole per cadere nella trappola di populismi, sovranismi e altre avventure reazionarie. Gli aspiranti napoleone d'Europa possono salire al potere solo nei grandi stati centralizzati d'impronta giacobina.

Sono le vere protagoniste della costruzione confederale europea, non solo perché molte di esse si sono formate ai tempi della Res Publica Christiana, ma soprattutto perché, nel XXI secolo, l'unica Europa possibile è la loro: l'Europa delle regioni, dei territori e dei popoli. Un'Europa confederale, ispirata dai valori della Carta di Chivasso, potrà conservare nel tempo la nostra comunità di sicurezza (security community) ed essere autentica attrice di solidarietà internazionale, pace, giustizia, salvaguardia del creato.

Al servizio dell'ideale dell'Europa delle regioni c'è una famiglia politica di storici autonomismi e di nuovi civismi, la European Free Alliance (EFA), in cui sono già rappresentate una quarantina delle regioni europee. Aspettiamo tutte le altre, per tener desta la speranza per le generazioni future, in Europa e oltre.

Partner di EFA nella Repubblica Italiana è Autonomie e Ambiente (AeA), una sorellanza di forze politiche territoriali, al servizio di ogni realtà autonoma, autonomista, ambientalista, riformista, civica, attiva nel proprio territorio, e di una nuova generazione di leader locali.

 

Firenze, 23 maggio 2025 - a cura della segreteria interterritoriale di Autonomie e Ambiente

 

Maggiori informazioni sull'evento di Chivasso del 16 dicembre 2023

 

2023 12 16 Patto AeA ed EFA per Chivasso

CON EFA E IL PATTO AUTONOMIE E AMBIENTE A CHIVASSO
PER LE AUTONOMIE PERSONALI, SOCIALI, TERRITORIALI
PER L’EUROPA DEI POPOLI
PER LA PACE
#ForAll

La Carta di Chivasso del 19 dicembre 1943 compie 80 anni, eppure è più giovane, audace, attuale e necessaria che mai. E’ un manifesto cruciale per chi lavora per l’autogoverno del proprio territorio e per costruire una Europa confederale in cui ciascun territorio veda valorizzata la propria diversità, nella libertà e nella sicurezza, pensando soprattutto alle generazioni future.

EFA (Alleanza Libera Europea)
e il Patto Autonomie e Ambiente (AeA)
ti invitano a celebrarla insieme a Chivasso
sabato 16 dicembre 2023:

alleore 10ritrovodavanti a Palazzo Tesio,
il luogo in cui si trovarono per scriverla alcuni attivisti
autonomisti antifascisti, guidati da Émile Chanoux; tutti sono invitati e sono gradite le bandiere dei diversi territori;

alleore 11 all’Hotel La Noce, in piazza Garibaldi 10,
per l’incontro politico dove interverranno
Lorena López de Lacalle (presidente EFA)
Roberto Visentin (presidente AeA)
per la presentazione dell’iniziativa EFA-AeA in vista delle elezioni europee 2024, per le autonomie in Italia e in Europa, per la solidarietà e per la pace in tutto il mondo.

Prima di partire riascoltate la lettura integrale del testo della Carta di Chivasso

Organizzazione sul posto a cura dei Liberi Elettori Piemontesi

Per restare aggiornati sui dettagli dell’evento iscriversi al canale Telegram del Forum 2043:https://t.me/Forum2043

Informazioni: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

 

Occitani per una nuova Europa

Riceviamo e volentieri rilanciamo, pressoché integralmente, un appello occitano per le prossime elezioni europee 2024. L'Occitania è, per definizione, uno spazio europeo. Gli Occitani vivono in diversi stati dell'attuale Unione Europea, a cominciare da Spagna, Francia, Italia. Il loro è un messaggio transnazionale e confederale, che ispira tutti i territori, le regioni, le culture, le diversità, le autonomie, i popoli e le nazioni nel cammino per il pieno autogoverno, al più basso livello possibile.

APPELLO PER UNA LISTA EUROPEA "PER L'AUTONOMIA DELL'OCCITANIA" E PER TUTTE LE AUTONOMIE
 
Le elezioni europee sono ancora distanti, almeno all'apparenza, ma crediamo sia necessario iniziare un dibattimento tra tutte le forze occitane (senza esclusione di natura politica) che portino avanti un'idea autonomista o indipendentista.
Le elezioni europee sono le elezioni più "occitane che ci siano", la nostra nazione si estende infatti su 3 stati (Italia, Francia, Spagna) che fanno parte dell'Unione europea.
Inoltre il formato delle elezioni europee consente una più facile presentazione alle elezioni consentendo di presentarsi senza la raccolta firme (che in Italia e Catalogna rischia di essere una chimera insuperabile visti i numeri esigui di residenti nelle zone occitane), [grazie a] un simbolo presente nel Parlamento europeo.
È necessario mettere alla finestra tutte le divisioni che hanno impedito finora all'occitanesino politico di affermarsi come movimento politico credibile e popolare.
Crediamo sia giunta l'ora di provarci!
Le condizioni politiche (con lo sciovinismo in crescita ovunque come dimostrato dalle recenti elezioni politiche in Italia e Francia e come i sondaggi mostrano in Spagna con Vox) dicono che se continuiamo a essere divisi rischiamo di sparire!
Siamo una delle nazioni non riconosciute più grandi nel mondo ma anche una di quelle dove lingua e cultura stanno velocemente sparendo, inglobate dalla cultura "globale" che finge di tutelare le culture minoritarie ma in realtà le relega a folklore, a diventare una cultura per macchiette: bene, per tutto questo siamo fermamente convinti che si debba reagire! Uniamoci, non in un listone che annulla le diversità e finisce per essere solo elettorale e di élite senza il seguito popolare, ma in un manifesto programmatico semplice, con pochi punti chiari e unitari, su cui tutti siamo concordi!
Noi ci siamo! Chi ci vuole seguire in questa impresa?
 
Versione originale in lingua occitana:
APÉL PER UNA LISTA TRANSNACIONALA "PER L'AUTONOMIA DE L'OCCITANIA"
Las eleccions europèas son encara distantas, au mínim a l'aparença, mas crei qu'es necessari d'iniciar un debat entre totes las forças occitanas (sense exclure de natura politica) que promovon una idèa autonomista o independentista.
Las eleccions europèas son las eleccions mai "ocitanas qu'existisson", la nacion se estén en realitat sus 3 estats (Itàlia, França, Espanha) que son dins l'Union Europèa. A mai, lo format de las eleccions europèas permet una presentacion mai aisada a las eleccions permetent de presentar-se sense la recolha de signaturas (que en Itàlia e en Catalonha risca d'èsser una quimera insuperabla considerat los nombres escasses de residents dins las zonas occitanas) mas amb un simbòl present dins lo parlament europèu.
Una lista unificada a las eleccions europèas amb un simbòl unic d'una realitat autonomista e federalista seria una realitat mai unica qu'una rara en Europa!
Es necessari d'escampar totes las divisions qu'an impedit fins ara a l'occitanisme politic de s'afirmar coma movement politic credible e popular.
Es temps d’i provar!
Las condicions politicas (amb lo chauvinisme crescut a tot arreu, coma demostrat per las recentas eleccions politicas en Itàlia e en França e coma las sondatges mostran en Espanha amb Vox) ditz que si seguèm dividits, nos risquèm de desaparéisser!
Som una de las nacions mai grandas del monde, mas tanben una d'aquelas on la lenga e la cultura s'esvanisson rapidament, englobadas per la cultura "globala" que finta de protegir las culturas minoritàrias mas que las relega al folklore e que se convertiá en una cultura de manchas: ben, per tot aquò, nos convencèm fermament que cal reaccionar! Unim-nos, non pas dins una lista que anula las diversitats e que finís per èsser solament electorala e d’elit sense lo seguiment popular, mas dins un manifèst programatic simple, amb qualques punts clars e unitaris, sus çò que tots som d’acord!
E soi aquí! Qui nos vòu seguir dins aquò?
 
Approfondimenti sull'Occitania:
Fonte:
 
La bandiera dell'Occitania:
Flag of Occitania with star
 Fonte: Di Nimlar - Derived from Image:DrapeauOccitan.png, Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=945312
 
 
 
 

Patto Autonomie Ambiente verso l'Europa

Gino Giammarino, giornalista, editore, attivista e rappresentante di AeA a Napoli e nella circoscrizione Sud, ha intervistato la presidente EFA, Lorena López de Lacalle Arizti, per un approfondimento su come sta crescendo e cambiando il partito politico europeo delle autonomie e su come avanzano i lavori per la partecipazione di una grande lista interterritoriale, il "Patto Autonomie Ambiente", alle prossime elezioni europee del 2024. E' in corso una grande chiamata per tutto il civismo, l'ambientalismo, il territorialismo, a una grande riscossa contro il centralismo autoritario. Una lettura da non perdere:

https://napolivera.info/2023/07/16/autonomia-autogoverno-europa-intervista-a-lorena-lopez-de-lacalle-presidente-dellefa/

Per la pace fra Ucraina, Donbass, Federazione Russa

Autonomie e Ambiente condanna l'invasione dell'Ucraina da parte della Federazione Russa. Invoca l'immediato cessate il fuoco e l'apertura di una conferenza di pace e di ricostruzione.

Ci attestiamo sulla posizione espressa, sin da poche ore dopo l'inizio dell'invasione, da ALE-EFA, la nostra famiglia politica europea:

https://e-f-a.org/2022/02/24/efa-condemns-russias-military-intervention-in-ukraine-which-could-have-devastating-effects/

Ricordiamo le parole pronunciate dalla forza sorella Patto per l'Autonomia Friuli-Venezia Giulia, attraverso il proprio Gruppo consiliare regionale:

:https://www.pattoperlautonomia.eu/gruppo-consiliare/1046-invasione-russa-dell-ucraina

Facciamo nostre le preoccupazioni espresse dalla forza sorella Siciliani Liberi, alla vigilia dell'invasione:

https://www.sicilianiliberi.org/2022/02/23/siciliani-liberi-preoccupati-per-la-politica-aggressiva-della-nato/

Tutto può essere discusso e aggiornato, attraverso mezzi pacifici e democratici. Come autonomisti e decentralisti, noi sappiamo bene che tra le prime vittime della guerra ci sono, dopo la verità, le autonomie personali, sociali e territoriali.

Attraverso il dialogo e il compromesso, invece, tutto può cambiare, anche i confini.

La foto di corredo di questo post è un messaggio di pace condiviso in rete dal fotografo toscano Fulvio Bennati (in arte Benful). Si tratta di uno scatto preso in Toscana nel 2018, che evoca i colori dell'Ucraina. Ringraziamo di cuore l'artista e vi invitiamo a visitare il suo profilo Facebook:

https://www.facebook.com/fulvio.bennati/posts/10225112912124295

 

Perché trovarsi a Imola!

Salvatevi la data: 6-7 dicembre 2024.

Ci troviamo a IMOLA, una delle città romagnole più cariche di storie e significati per riflettere sull'Europa che vogliamo.

Celebriamo la IV Assemblea generale di Autonomie e Ambiente. L'evento è organizzato dalla forza sorella del territorio, Rumâgna Unida. Saranno con noi rappresentanti di EFA (European Free Alliance) e del suo ramo giovanile, EFAy.

Il tema guida dei lavori sarà il motto:

L'AUTONOMIA CURA

 

Chi siamo e cosa facciamo a Imola il 6 e il 7 dicembre 2024

Autonomie e Ambiente (AeA) è una sorellanza di forze territoriali; rappresenta in Italia la storica EFA, la famiglia politica europea dei territori in cerca di autogoverno. A Imola si tiene la IV Assemblea generale, con delegati dei territori, esperti, attivisti e dirigenti politici. Rivendicheremo per le persone, le formazioni sociali, i territori; un’autonomia che cura: le crisi, le guerre, il terrorismo in Europa e nel mondo; la povertà e le malattie; gli anziani e i bambini; l'emarginazione e l'oppressione dei diversamente abili e delle differenze; il degrado urbano e il consumo di suolo nelle città, l'abbandono e lo spopolamento delle aree interne; vecchie e nuove forme di inquinamento (comprese quelle invisibili); l’ambiente e il pianeta per le generazioni future; il conformismo dei media; l’erosione della democrazia; l’incompetenza e l’autoritarismo di vecchi e nuovi centralisti.

Organizzazione dei lavori

  • Venerdì 6 dicembre 2024 dalle 15 alle 19 circa: ascolto di alcuni ospiti politici e istituzionali, esperti e attivisti amici delle autonomie, rappresentanti di movimenti amici, alleati o in dialogo con AeA e con EFA
  • Sabato 7 dicembre 2024 dalle 9 alle 13 circa: gli interventi dei rappresentanti delle forze territoriali appartenenti o candidate ad AeA e a EFA, e dei rispettivi movimenti giovanili

Perché venire a Imola!

Dove domina il centralismo il declino è evidente in ogni campo: dalla sicurezza internazionale ai servizi pubblici del più piccolo dei nostri comuni. Dobbiamo reagire contro ogni inutile e pericolosa concentrazione di ricchezze e di potere. Sono invitati a parlarne insieme, in vista di ulteriori azioni comuni, coloro che sono amici delle autonomie e politicamente autonomi dal conformismo e dal bipolarismo coatto: attivisti, consiglieri eletti, parlamentari di gruppi politici e civici territoriali e locali.

Ulteriori informazioni

Per restare informati è necessario iscriversi alla newsletter di AeA: https://www.autonomieeambiente.eu

I lavori della IV Assemblea generale saranno pubblici e si svolgeranno in lingua italiana.

Sarà al più presto reso noto il luogo dei lavori (una sede dovrà si potrà anche prenotare la stanza per chi dovrà pernottare).

Per accreditarsi alla IV Assemblea è necessario scrivere a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

 2024 12 06 07 IV AG perche venire a Imola biglietto

Piano d'azione degli autonomisti in Europa dopo l'assemblea di Naoned

Si è tenuta oggi una assemblea generale online di EFA, l'Alleanza Libera Europea, a carattere strettamente operativo.

La nostra famiglia politica europea, dopo l'assemblea di Naoned-Nantes,  ha rinnovato la sua presidenza e i suoi organi. Nella riunione di lavoro di oggi, le forze territoriali hanno potuto apprezzare l'operatività del nuovo gruppo dirigente.

Sono stati approvati gli strumenti di bilancio, seguendo gli indirizzi dei revisori dei conti (che sono indipendenti ed esterni).

Sarà attivato un gruppo d'azione per potenziare le capacità di autofinanziamento della famiglia politica europea.

Un altro, ancora più importante, gruppo di azione si dedicherà all'allargamento di EFA. Oggi sono collegate all'Alleanza Libera Europea una quarantina di regioni europee. Bisogna raggiungerne e collegarne molte altre.

Per rafforzare le capacità politiche e culturali di EFA saranno attivati gruppi di lavoro, in particolare per:

1) Digital sphere (AI, platorms, social media)
2) Regional development (CAP reform, cohesion funds)
3) Social Europe (Housing crisis)
4) Linguistic & minority rights
5) Mountainous & cross border regions (quest'ultimo gruppo sarà coordinato da Roberto Visentin, vicepresidente EFA e presidente di Autonomie e Ambiente, su indicazione del Patto per l'Autonomia Friuli-Venezia Giulia)

Continuerà il lavoro dei due forum già attivi in questi ultimi anni: WOMEN'S FORUM e FORUM OF THE ISLANDS.

Si continuerà a rafforzare la collaborazione con tutte le componenti della famiglia EFA: rappresentanti nel Comitato delle Regioni, parlamentari europei, EFAy (la branca giovanile), la fondazione Coppieters.

Si investirà per aumentare la collaborazione con le organizzazioni della società civile (CSOs) e con altre formazioni politiche amiche delle autonomie.

A tutte le forze territoriali che sono parte di EFA è raccomandato di migliorare la visibilità di EFA sui propri siti web, usando il logo che è stato aggiornato secondo le decisioni dell'ultima assemblea generale di Naoned-Nantes. Il nuovo simbolo è disponibile qui.

Brussel-Bruxelles, 16 luglio 2025 

Per maggiori informazioni contattare il segretariato europeo: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 

 

Promemoria Chivasso 16 dicembre 2023

Confermati gli appuntamenti pubblici dell'evento EFA-AeA a Chivasso (attenzione: per la sala dell'incontro pubblico ci siamo spostati di pochi metri, sempre in piazza Garibaldi):

Chivasso, 16 dicembre 2023

CON EFA E AUTONOMIE E AMBIENTE
PER LE AUTONOMIE PERSONALI, SOCIALI, TERRITORIALI
PER L’EUROPA DEI POPOLI, PER LA PACE
#ForAll

La Carta di Chivasso compie 80 anni (19 dicembre 1943-2023) ma è più giovane, audace, attuale che mai, un manifesto cruciale per chi lavora per l’autogoverno del proprio territorio e per costruire una Europa confederale, nella libertà e nella sicurezza, pensando soprattutto alle generazioni future.

EFA (Alleanza Libera Europea)
e la rete di Autonomie e Ambiente (AeA)
ti invitano a celebrarla insieme a Chivasso
sabato 16 dicembre 2023:

 

alleore 10ritrovodavanti a Palazzo Tesio

il luogo in cui fu scritta dagli autonomisti antifascisti guidati da Émile Chanoux; sono gradite le bandiere dei diversi territori;

 

alleore 11 all’Albergo Italia in piazza Garibaldi 7

incontro sull’iniziativa EFA-AeA per le elezioni europee 2024 con

Lorena López de Lacalle (presidente EFA)

Roberto Visentin (presidente AeA)

 

alleore13 all’Albergo Italia in piazza Garibaldi 7

conferenza stampa

 

Con il contributo organizzativo dei Liberi Elettori Piemontesi

EFA ha dato ampio risalto all'evento sul suo sito:

https://e-f-a.org/2023/12/12/charter-of-chivasso-80-anniversary/

 

Per restare aggiornati:
canale Telegram https://t.me/Forum2043

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https://www.autonomieeambiente.eu

 

 

Sa die de sa Sardigna 2023

Questo 28 aprile 2023 cogliamo l'occasione per raccontare al di fuori dell'isola cosa è “Sa Die de Sa Sardigna”, il giorno della Sardegna, che sta assumendo nell'isola il valore di una festa nazionale.

Si ricorda il 28 aprile 1794, la data che è diventata per tutti “Sa Die”, ovvero il giorno in cui furono cacciati da Cagliari, la capitale del regno di Sardegna, i funzionari piemontesi della dinastia straniera dei Savoia, in seguito ad una rivolta popolare.

I Savoia si fregiavano del titolo di "re di Sardegna", ma governavano l'isola dal Piemonte e il rapporto con il loro possedimento d'oltremare stava diventando sempre più "moderno", cioè colonialista.

Ciò che accese la ribellione fu il rifiuto da parte dei Savoia di soddisfare le richieste inviate dagli "Stamenti" di Sardegna, il parlamento dell'isola. Esse vertevano sul rendere i funzionari sardi partecipi delle decisioni prese a Torino (la residenza dei Savoia) in materie economiche, amministrative, civili, militari e anche culturali.

La rivoluzione sarda ebbe da subito i connotati di una lotta antifeudale, contro lo sfruttamento, le crudeltà e la pesante tassazione operata dai colonizzatori piemontesi.

Il vento illuminista aveva soffiato forte in Europa per tutto il Settecento e aveva accentuato, nei ceti più borghesi e colti, due necessità destinate a scontrarsi: molti individui cominciarono a immaginarsi di vivere in uno stato più forte e più giusto, ma molti altri, quelli appartenenti ad antiche nazioni sottomesse, pretendevano un loro proprio stato. La contraddizione avrebbe attraversato la Francia rivoluzionaria nei suoi rapporti con la Corsica e altri suoi possedimenti, ma anche il Piemonte nei confronti della Sardegna e poi anche di Genova e di altri territori nella penisola italiana.

Francesco Ignazio Mannu, un esponente della piccola nobiltà sarda, dovette rifugiarsi in Corsica dopo avere partecipato ai moti rivoluzionari e dall’isola sorella pubblicò clandestinamente una canzone in sardo ritenuta uno dei più antichi canti popolari d’Europa: “S’innu de su patriotu sardu a sos feudatarios” (Inno del patriota sardo ai feudatari). Tale pezzo, meglio conosciuto come “Procurade ‘e moderare”, chiamato anche “la marsigliese sarda” nel 2018 è stato dichiarato dal governo regionale, inno ufficiale della Sardegna.

La figura più emblematica della rivoluzione sarda rimane comunque quella di Giovanni Maria (Giommaria) Angioy.

Era un Intellettuale e funzionario sabaudo, di formazione illuminista. Chiamato a sedare la ribellione, venne direttamente a conoscenza delle condizioni dei suoi compatrioti. Si fece interprete delle loro richieste presso il re e divenne il loro più strenuo difensore fino a meritarsi una taglia sulla testa che lo costrinse all’esilio in Francia.

La riscoperta di queste memorie e l'adozione di esse nella costruzione di una identità civile (con la festa e l'inno nazionali che si sono aggiunti alla storica bandiera dei quattro mori), sono il frutto di un paziente lavoro che viene da lontano, a cui hanno contribuito persone di ogni appartenenza politico-partitica e della più diversa cultura. Non ultimo, deve essere ricordato il contributo che è venuto dalla diaspora sarda, presente in ogni territorio italiano e in molte parti del mondo.

E' ancora tutto molto simbolico, ma è anche un segnale che il tema dell'autogoverno, per il popolo sardo che sta riducendosi e impoverendosi in questi anni di crisi e di emergenze, è sempre attuale ed è qui per restare. I pochi giovani rimasti (o per fortuna tornati) in Sardegna dovranno entrare nella lotta per l'autogoverno, oppure l'isola declinerà fino a diventare poco più che un parco turistico per pochi ricchi oligarchi del pianeta.

Fino a non molti anni fa, motore di ideali di autogoverno era stato anche l'antico Partito Sardo d'Azione (PSDAz). Ebbe origini complesse e magari anche controverse nel reducismo post-Prima guerra mondiale (l'Inutile Strage, di tantissimi giovani sudditi del Regno d'Italia, quindi anche tanti sardi, in una guerra impopolare, vergognosa, dalle conseguenze storiche disastrose). Alla fine del regime fascista, i sardisti azionisti ottennero per l'isola uno statuto di autonomia speciale. Subito dopo l'avvio della nuova Repubblica, purtroppo, s'inaridirono e dispersero lungo fratture politiche "coloniali", imposte da fuori (allineamento con la DC e l'America, oppure con il PCI, per intendersi, e ovviamente scusandosi della sommarietà). L'autonomia fu tradita e restò inattuata almeno finché non si tornò a costruirla con le giunte progressiste guidate da Mario Melis negli anni '70-'80.

Negli anni '90, con il crollo del sistema dei partiti italiani, ai quali era diventato troppo somigliante, il PSDAz è sopravvissuto a se stesso, come forza clientelare di complemento, a volte dell'uno o dell'altro polo "italiano" della c.d. Seconda repubblica (il centrosinistra o il centrodestra).

Il declino è stato lento, anche per la resistenza interna di molte persone che credevano profondamente nell'autogoverno della Sardegna. La fine, invece, è stata drammatica e ingloriosa, con la svendita del "marchio" PSDAz, antica forza politica autoctona della Sardegna, a uno dei fenomeni più ambigui, deteriori e pericolosi apparsi sulla scena politica dello stato italiano, il "leghismo" finto-federalista, neocentralista, populista.

Chi crede nell'autogoverno e nell'emancipazione civile e sociale della Sardegna non è rimasto in un angolo a lamentarsi della morte cerebrale (politicamente parlando) del PSDAz. Si è elaborato il lutto e molte più persone, di tutte le generazioni, stanno lavorando in progetti alternativi per le autonomie, l'ambiente, il lavoro, la vita delle generazioni future, anche attraverso le reti di Autonomie e Ambiente (AeA) e dell'Alleanza Libera Europea - ALE (European Free Alliance - EFA).

Cagliari - Olbia, venerdì 28 aprile 2023

a cura di Silvia Fancello (Lidia) - rappresentante ALE-EFA in Sardegna - referente Autonomie e Ambiente AeA per la Sardegna

Spunti di approfondimento:

https://www.regione.sardegna.it/messaggero/2008_marzo_13.pdf

https://www.ansa.it/sito/notizie/cronaca/2021/04/17/il-partito-sardo-dazione-100-anni-di-lotte-per-lautonomia_9b3690e3-be92-4d3c-a922-f60be23f27b5.html

https://diversotoscana.blogspot.com/2020/10/la-scelta-di-ale.html

 

 

 Flag of Sardinia bandiera Sardegna

 

Seconda Commissione Von der Leyen - Mozione di censura

I deputati europei di EFA non hanno partecipato al voto di oggi - giovedì 10 luglio 2025 - sulla mozione di censura contro la Commissione Von der Leyen II.

Per quanto non esista alcun supporto organico, tantomeno appoggio incondizionato, da parte delle diverse realtà di EFA al secondo mandato della presidente Von der Leyen, i deputati EFA non hanno voluto partecipare a una operazione politica promossa dalle forze di estrema destra (un aggregato confuso, intriso di centralismo e autoritarismo, ostile ai nostri ideali di una Europa delle regioni).

Una iniziativa peraltro sterile, quella venuta dall'estrema destra, perché totalmente priva di una proposta alternativa praticabile e in grado di unire. L'Europa è già abbastanza divisa da polarizzazioni al vetriolo, come sempre sostenuto anche da Autonomie e Ambiente, e non si sente il bisogno di crisi politiche al buio.

Qui la presa di posizione dei deputati EFA di centrosinistra, iscritti al gruppo Greens/EFA:

https://www.greens-efa.eu/en/article/press/efa-meps-refuse-to-join-far-right-circus-over-von-der-leyen-vote

Qui la posizione dei deputati EFA moderati, iscritti al gruppo ECR:

https://x.com/Assita_Kanko/status/1941792417490899385

Qui i dettagli sulla votazione, che si è conclusa con 360 voti contrari alla mozione di censura, 18 astenuti, 175 voti a favore. Ben 167 i deputati che hanno scelto di non partecipare al voto, in gran parte per motivazioni analoghe a quelle dei nostri eletti:

https://www.europarl.europa.eu/doceo/document/PV-10-2025-07-10-RCV_EN.html

Strasburgo, 10 luglio 2025 - a cura della segreteria interterritoriale