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EFA

EFA e AeA insieme, sin dall'inizio

Alcuni dei soggetti politici fondatori di AeA fanno parte dell'Alleanza Libera Europea (European Free Alliance / EFA).

Da questa appartenenza è nata sin dall'inizio la collaborazione di AeA con l'ALE, la quale ha partecipato con i suoi massimi dirigenti alla prima assemblea di AeA del 21 febbraio 2020 e al connesso evento pubblico che si è tenuto lo stesso  21 Febbraio a Udine sul tema "La forza delle autonomie per l'ambiente e il lavoro".

L'EFA opera per rendere l'idea di Europa dei Popoli una realtà politica e culturale a livello europeo e internazionale.

Raggruppa oltre 40 organizzazioni e partiti autonomisti di tutta l'Unione Europea che rappresentano nuovi stati emergenti, nazioni senza stati, regioni e minoranze tradizionali. Il diritto all'autodeterminazione dei popoli è il principio di base che orienta l'azione programmatica dell'EFA.

È presente nel Parlamento Europeo con 13 parlamentari, trai quali il leader catalano Oriol Junqueras.

Qui sono archiviati i link agli interventi dei dirigenti europei presenti a Udine.

Lorena Lopez de Lacalle (presidente EFA)

Jordi Solé i Ferrando (segretario generale EFA)

Anne Tomasi (vicepresidente EFA)

Nelida Pogačić (vicepresidente EFA)

Archivio AeA - Documentazione degli incontri e degli eventi della prima assemblea di AeA - Udine, 21 febbraio 2020

Forum Isole EFA sulla crisi abitativa nelle zone turistiche

In Frisia, l'11 novembre 2023, si è tenuto l'ultimo incontro del Forum Isole EFA, dedicato alla crisi dell' "housing", cioè dell'abitare nelle zone con massicce presenze turistiche. Di seguito pubblichiamo una sintesi dei lavori.

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Terschelling è un’isola di 4.700 abitanti, sul Mare del Nord. E’ un luogo ameno, che attrae molto turismo. Fa parte della Frisia, una delle province che costituiscono lo stato dei Paesi Bassi (quello che comunemente chiamiamo Olanda). EFA (European Free Alliance) lo ha scelto per un seminario di studio sull’ “housing”, ovvero la crisi degli alloggi dovuta alla pressione turistica.

Il problema esiste in tutti i continenti. Si sono studiati casi che spaziano dalla Malesia agli USA, passando per Europa e Mediterraneo.

La prospettiva, da parte dei proprietari di seconde case, di guadagni rapidi, gonfiati oltremisura in alcuni periodi dell’anno, senza la responsabilità della gestione legata ad un unico affittuario, costituisce il nocciolo del problema.

Per coloro che traggono benessere dall’accoglienza turistica, parlare di “problema” risulterà fastidioso, ma ciò che è un bene per alcuni non lo è necessariamente se praticato da troppi. Come ha ricordato la presidente dell’EFA, Lorena Lopez De La Calle, prima o poi la politica tutta e a ogni livello dovrà fare i conti con questo fenomeno negativo creato proprio dall’eccesso di turismo (overtourism).

Del problema alloggi fa parte anche il fenomeno – più antico e forse più studiato, ma mai risolto – della “signorilizzazione” (gentrification) dei centri storici e dei quartieri più residenziali.

Il tema è scottante anche nei territori turistici e nelle città d’arte – grandi e piccole – nello stato italiano.

Deve essere affrontato, anche con l’aiuto di fondi europei. Si devono avere più alloggi (meglio se riutilizzando edifici esistenti) riservati alla popolazione stabilmente residente. Non solo alloggi popolari per gli ultimi, ma più alloggi per tutti, perché anche le classi medie non possono più permettersi di abitare nei territori colpiti dall’eccesso di turismo di oggi e dalla “signorilizzazione” di ieri.

Al seminario ha contribuito Emilia Maggio, che segue il Forum Isole su incarico dei Siciliani Liberi. Per ciò che riguarda la Sardegna, la rappresentante EFA Silvia Fancello (la nostra Lidia), ha illustrato la situazione: il calvario di intere famiglie che da maggio a settembre sono costrette a lasciare l’alloggio in quanto questo viene affittato spezzettando i mesi e le settimane, a volte anche solo per qualche giorno. Spesso queste persone devono spostarsi nei paesi limitrofi o accontentarsi di vivere in locali non idonei ad una civile abitazione. Anche coloro che vengono ingaggiati per lavorare nella stagione turistica vengono costretti a vivere in situazioni precarie, oppure sono costretti a rinunciare al lavoro, perché lo stipendio non può coprire le spese dell’alloggio.

Si ricordi, come caso doloroso ed emblematico, che nel 2013, durante l’alluvione che colpì la Sardegna, un’intera famiglia di origini brasiliane, figli, padre e madre, tutti impiegati nel settore turistico, morirono annegati nello scantinato dove abitavano, proprio alle porte della Costa Smeralda.

Nei diversi territori dello stato italiano la discussione sul tema è ancora al livello delle parole. Ne parlano politici locali e regionali, ma tutti aspettano che faccia qualcosa il governo centrale. C’è ignavia, ma ci sono anche le conseguenze sempre presenti e sempre pericolose della complessità dell’ordinamento italiano, dovuta al centralismo autoritario e alla metastasi legislativa che caratterizzano l’Italia.

Piccoli segnali sono arrivati da Firenze, Venezia, ma anche Milano, dove le amministrazioni comunali hanno finalmente fatto divieto di affittare per meno di due giorni nei centri storici. Una goccia nell’oceano, ma dimostra che la sensibilità al problema sta finalmente emergendo.

Una notizia che segnala una inversione di tendenza viene da New York, dall’isola più costosa del mondo: il tribunale di Manhattan, dal 5 settembre 2023, ha vietato l’affitto per un lasso di tempo inferiore ai trenta giorni.

L’azione di realtà globali come AirBnB è sotto scrutinio, perché essa rischia di configurarsi come pratica abusiva di albergatore e dovrà essere punita con la stessa severità. In questa ricerca di un cambiamento politico, infatti, registriamo un segnale positivo da Federalberghi, che subisce una concorrenza sleale e chiede al governo Meloni di porre fine a questa sorta di “Far West”.

L’argomento “housing” è uno dei molti dibattuti dal “Forum delle Isole“, struttura politica di EFA, costituita nel 2021, impegnata per far emergere nell’Unione Europea i problemi specifici delle isole, ambientali, economici, sociali, oltre a ribadire il nostro tradizionale interesse verso le minoranze etniche, linguistiche e in genere verso l’autodeterminazione delle comunità e degli esseri umani.

Fra i relatori e le relatrici del convegno ricordiamo: Lorena Lopez De La Calle, presidente EFA; Francoise Alfonsi di “Femu a Corsica“, eurodeputato in EFA; Jan Arends presidente di FNP, Partito Nazionale della Frisia; Frank De Boer vicepresidente EFA e componente del FNP; Gea Van Essen, assessora all’Housing di Terschelling; Chris Van Hes assessore all’Housing all’unione dei comuni del sud est Frisia; Sijbe Knol ministro responsabile del nord est Frisia; Bert Koonstra, assessore per l’Housing del nord est Frisia; Sierdjan Koster, docente di economia geografica nella facoltà di Scienze Spaziali all’università di Groningen; Sita Land-Dotinga componente del parlamento frisone eletta con il FNP; Anton Nilsson, rappresentante a Bruxelles delle isole Aland e consigliere rappresentante della Finlandia presso il parlamento europeo; Caroline Van De Pol, sindaca di Terschelling; Barbara Steenbergen capo del collegamento con l'UE dell'Unione internazionale degli inquilini; Matthijs De Vries ministro responsabile delle quattro isole frisone; le già citate Emilia Maggio e Silvia Lidia Fancello.

 

A cura della segreteria interterritoriale del Patto Autonomie e Ambiente
Olbia, 17 novembre 2023

Giovanni Poggiali con alcuni leader delle autonomie della Repubblica

Nella serata di venerdì 31 maggio 2024 Giovanni Poggiali ha incontrato online diversi leader delle autonomie nella Repubblica Italiana. Il viticoltore romagnolo Poggiali, un esponente di rilievo dell'autonomismo europeo, è candidato indipendente di Romagna Unita (parte di Autonomie e Ambiente e quindi espressione della famiglia politica europea delle autonomie, dei popoli, delle regioni, dei territori, EFA - European Free Alliance), nella lista di Azione - Siamo Europei nell'Italia nordorientale.

Si è discusso delle motivazioni fondamentali di questa partecipazione autonomista nelle liste allargate di Azione - Siamo Europei: l'opposizione al bipolarismo sterile; la frenata contro l'elezione diretta del podestà d'Italia; problemi storici lasciati insoluti da trent'anni dai ciarlatani dell'autonomia "differenziata", come la territorializzazione delle imposte; i cambiamenti necessari per porre fine all'avvelenamento del mondo; un attenta revisione dei trattati di libero scambio (il cibo non è una merce qualsiasi); la necessità di una profonda democratizzazione dell'Europa e della piena attuazione del principio di sussidiarietà, in una Europa delle Regioni, più coesa ma anche più giusta.

Gli autonomisti non hanno potuto presentarsi in forma più visibile e con altri candidati, anche perché impediti da leggi elettorali ingiuste (e cambiate in corsa dalla maggioranza di centrodestra). Quella di Giovanni Poggiali con Azione è quindi anche un atto di generosità in un momento di emergenza democratica, in cui il centralismo e il conformismo vorrebbero cancellare le autonomie personali, sociali, territoriali.

Giovanni Poggiali ha potuto parlare agli altri autonomisti delle radici, dello spessore politico e culturale, dell'importanza dell'autonomismo romagnolo per il futuro di una rinnovata Repubblica delle Autonomie e nel cammino verso l'ideale di una Europa delle Regioni, dei territori, dei popoli.

Questa sotto il link a una registrazione della parte finale della conversazione a cui hanno partecipato, fra gli altri: Roberto Visentin (presidente di Autonomie e Ambiente, vicepresidente di EFA, mentore del Patto per l'Autonomia Friuli-Venezia Giulia); Alfonso "Alessandro" Nobile (Siciliani Liberi - siciliano che vive nel Nordest); Silvia "Lidia" Fancello (Autonomie e Ambiente - EFA in Sardegna); Danilo Lampis (Sardegna Chiama Sardegna); Samuele Albonetti (Romagna Unita); Manuel Pirino (lista civica Generazione Sassari); Mauro Vaiani (garante di OraToscana, vicepresidente segretario di Autonomie e Ambiente), che ha moderato la conversazione e la cui voce introduce e conclude l'intervento di Giovanni Poggiali.

 

Ravenna, 31 maggio 2024 - a cura della segreteria interterritoriale

 

Giovanni Poggiali per l'unica Europa possibile: quella delle regioni, dei popoli, dei territori

Giovanni Poggiali candidato autonomista alle elezioni europee nella circoscrizione “Italia nordorientale”

A chiusura di una campagna elettorale che lo ha portato, oltre che in giro per la Romagna, in tutti i territori della circoscrizione “Italia nordorientale” e in modo particolare in Friuli, a contatto con esponenti della politica e della società civile, Giovanni Poggiali, il viticoltore ravennate esponente della rete di Autonomie e Ambiente, manda un ultimo messaggio agli autonomisti.

Essendo stata preclusa agli autonomisti una partecipazione autonoma alle Europee (da sinistre modifiche normative fatte a partita iniziata), la candidatura indipendente dell’autonomista Giovanni Poggiali nella lista Azione-Siamo Europei è un segno di speranza.

Il bipopulismo, il leaderismo, i ciarlatani della “differenziata”, gli aspiranti “podestà” d’Italia, possono essere fermati solo con azioni positive, con il sorriso e con serietà, come questa generosa candidatura romagnola, il sostegno alle liste civiche locali, l’impegno – che sta per iniziare subito dopo le Europee – per la grande iniziativa referendaria contro il Rosatellum ispirata alle lotte e ai valori di Felice Besostri.

“Ho accettato di candidarmi in rappresentanza della rete Autonomie e Ambiente, che vorrei portare in Europa all’interno del gruppo EFA, la European Free Alliance che raggruppa decine di formazioni autonomiste dell’intero continente. Mi impegno per far contare sempre più l’autonomia dei singoli territori all’interno di una Europa delle regioni, dei territori, dei popoli. L’unica che potrà essere veramente coesa e insieme fondata sulla più ampia attuazione del principio di sussidiarietà. Ringrazio gli amici autonomisti, in particolare i Friulani, che mi hanno aiutato in questo percorso.”.

“Tanti autonomisti friulani appoggiano la candidatura di Giovanni Poggiali nella nostra circoscrizione. – sottolinea Roberto Visentin, presidente di Autonomie e Ambiente e vicepresidente EFA – L’esponente autonomista romagnolo da sempre si è speso per il riconoscimento delle autonomie territoriali. Se eletto a Bruxelles sarà una voce fondamentale per le autonomie, la nostra e tutte le altre.”.

Nella foto: Giovanni Poggiali

Ravenna, 6 giugno 2024

Ufficio stanpa: Alberto Mazzotti, 338 8556129

Approfondimenti:

https://autonomieeambiente.eu/forum-2043/318-romagna-italia-europa

https://europee.giovannipoggiali.it/

 

 

Giovanni Poggiali ringrazia elettori e sostenitori

Grazie ad Azione per aver permesso alla Romagna e alla rete di Autonomie e Ambiente di essere rappresentati a queste elezioni europee, attraverso la mia candidatura.
Grazie alla famiglia di European Free Alliance per il sostegno e l’incoraggiamento con cui ci hanno accompagnato, gettando le basi per un filo diretto Romagna-Europa che non si esaurirà in questa tornata elettorale.
E grazie a tutti coloro che hanno seguito me e Rumâgna Unida in questi mesi, dimostrando curiosità, interesse e attenzione verso questo progetto e verso le idee che ne sono alla base, un progetto che ha mosso i suoi primi passi e che si sta già preparando per i prossimi.

Giovanni Poggiali, da Ravenna, 11 giugno 2024

https://www.facebook.com/GiovanniPoggiali.pagina/posts/pfbid02LX1LgpQFD459Zn7y8JJXSjCvrurUq4xpW3fZQdLcGai9PhAewnUzwpSMnPJNGKtql

Grazie Giovanni Poggiali e ora guardiamo avanti

Le elezioni europee sono state difficili per noi e per le nostre idee. Lo diciamo con franchezza: speravamo di suscitare un pochino più di generosità, di convincere più autonomisti storici e moderni territorialisti ad attivarsi, anche solo per un voto tattico.

Dopo la nostra esclusione dalle elezioni, attraverso il coraggio di Giovanni Poggiali e degli amici di Romagna Unita, insieme ad altre realtà autonomiste e civiche, abbiamo portato un nostro piccolo contributo alla lista Azione-Siamo Europei, l'unica lista di una certa consistenza che si era messa di traverso rispetto al "bipolarismo all'italiana" e che ha frenato rispetto alla deriva degli aspiranti podestà d'Italia e napoleone d'Europa. La lista non ha raggiunto il 4%, purtroppo. Siamo comunque grati a Carlo Calenda e agli altri leader della lista per questa esperienza fatta insieme. La nostra collaborazione continuerà su alcuni cruciali temi di democrazia locale ed europea.

Ha votato meno della metà degli aventi diritto e questa è una grande sconfitta per tutti. Nessun progetto politico nuovo potrà affermarsi, se continuano a votare solo i tifosi dell'attuale bipolarismo.

Siamo consapevoli di ciò che sta erodendo la democrazia, perché ne siamo fra le prime vittime: leggi elettorali ingiuste, infodemia invece che informazione corretta, regole assurde e criminogene sul finanziamento dei partiti e delle campagne elettorali. Senza potere, senza denaro, senza continue esasperazioni e semplificazioni mediatiche, tante persone di valore non riescono nemmeno a far sapere agli elettori della loro candidatura.

La polarizzazione al vetriolo sta facendo galleggiare, in entrambi gli schieramenti, i peggiori, non i migliori.

Ciò detto, teniamo desta la speranza. Qualche buona notizia dalle Europee è venuta.

Romagna Unita c'è e GIOVANNI POGGIALI è riuscito a materializzare, dal nulla, oltre 500 cittadini in sostegno di un'idea audace e moderna di autonomia della sua terra.

Facciamo i nostri complimenti a esponenti amici delle autonomie che hanno raggiunto lusinghieri risultati personali: PAUL KÖLLENSPERGER (il leader di Team K),  11.000 voti; ELENA BONETTI (PER) , 8.700; MARIO RAFFAELLI (sostenuto da Casa Autonomia del Trentino), 5.695; LEONARDO LOTTO (giovane esponente valdostano di Azione, nella circoscrizione Nordovest) 7.048.

Complimenti vivissimi all'amico IGNAZIO MARINO, che è stato eletto nella circoscrizione Italia centrale per la lista "Alleanza Verdi-Sinistra". Ha ottenuto oltre 20.000 voti personali, senza mai poter contare su alcuna grancassa mediatica (come invece avevano quotidianamente alcune - spesso sconcertanti - figure e figurine della sinistra, del centro, della destra).

Con un sistema elettorale più giusto, in cui tutti gli elettori potessero (anzi dovessero) scegliere i propri rappresentanti, avremmo più persone come Poggiali, Raffaelli, Lotto, Marino e meno avventurieri e imbonitori.

A questo proposito un promemoria importante: SABATO 15 GIUGNO p.v. parte la grande campagna contro il #Rosatellum e per la rappresentanza. Per Autonomie e Ambiente e per tutti coloro che vogliono il ritorno a una politica meno cinica, meno mediatica, più seria, più riformista, è una grande sfida, che non possiamo perdere.

Altra piccola buona notizia è che si stanno diradando alcuni equivoci, nonostante la pigrizia dei media e la crescita dell'indifferenza. Le persone che amano le autonomie stanno cominciando a capire chi sono gli imbroglioni della "differenziata" e i loro nuovi leader neonazionalisti.

Qualcosa si sta muovendo, quindi.

Nel frattempo non toglieremo il disturbo. Non ci chiuderemo nelle nostre cose a fare da spettatori della deriva autodistruttiva imboccata dall'umanità. Continueremo con la forza dello "smiling boy", il ragazzo che sorride che dal 1989 è una icona per tutti coloro che amano la vita e la libertà delle proprie comunità locali.

Coloro che hanno ridotto la politica a uno spettacolo, stanno distruggendo la Repubblica, incrinando l'unità europea, avvelenando l'ecosistema, trascinando il mondo verso l'apocalisse nucleare.

Dobbiamo agire per riprenderci tutte le nostre autonomie personali, sociali, territoriali, per valorizzare tutte le nostre diversità, per proteggere tutte le biodiversità.

 

Prato, 10 giugno 2024

Mauro Vaiani (garante di OraToscana, vicepresidente segretario Autonomie e Ambiente)

 

 

Green Pass, una proposta controversa

Le 10 forze sorelle di AeA pubblicano un documento aperto, una richiesta di discussione e di riflessione critica su temi che a livello europeo e statale sono molto banalizzati, lasciando spazio a esibizioni mediatiche e torsioni centraliste e autoritarie.

Udine,23 aprile 2021

Alle forze territoriali alleate, candidate e in dialogo con AeA
A tutte le forze EFA

Covid-19 Digital Green Certificate:
Un provvedimento controverso
Richiesta di discussione

Introduzione

Nel marzo 2021 la Commissione ha proposto l’istituzione di un certificato europeo contenente informazioni personali relative al Covid-19: vaccinazione, test e guarigione. Il certificato è chiamato “Digital Green Certificate” ed è noto anche come Green Pass o, più trivialmente, come passaporto vaccinale.

Il 25 marzo 2021, il Parlamento Europeo ha approvato una procedura accelerata per la sua eventuale adozione (Rule 163), con 468 voti a favore, 203 contrari, 16 astensioni.

Il 6 aprile 2021, due organismi europei compenti sulla protezione della riservatezza, lo “European Data Protection Board” (EDPB) e lo “European Data Protection Supervisor” (EDPS) hanno pubblicato un parere congiunto nel quale invitano i legislatori europei a mitigare i rischi che tale strumento porrebbe ai diritti umani fondamentali, fra i quali il suo possibile uso per fini diversi da quelli della sicurezza sanitaria dei viaggiatori e possibili dirette o indirette discriminazioni, nel rispetto dei principi del principale regolamento europeo in materia, il “General Data Protection Regulation” (GDPR).

E’ utile ricordare che la Commissione si è attivata in attuazione degli artt. 21 e 77 del Trattato di funzionamento della UE (TFUE), relativi alla libera circolazione dei cittadini europei ed extraeuropei, peraltro trascurando che la pandemia è un problema di “sicurezza in materia di sanità pubblica” (art. 4, par. 2, lettera k del TFUE), quindi, indubitalmente, una materia in cui la competenzaè concorrente.

Gli stati membri e le autorità locali substatali sono da considerarsi pienamente legittimate ad adottare, di fronte all’emergenza sanitaria, restrizioni ai viaggi per limitare la diffusione del Covid-19, come già accade per altre malattie.

Domande

1) Sappiamo abbastanza riguardo all’immunità da Covid-19? Non ci sono dati o evidenze consolidate, né per le persone che sono negative ai tamponi, né per quelle positive ma non malate, né per quelle che sono guarite, né per le persone che sono state vaccinate. Nessuna di queste categorie è al momento esente dal rischio di essere portatrice sana della malattia. Il documento europeo proposto è quindi privo di solide basi scientifiche e altamente controverso. La fretta con cui lo si vorrebbe istituire ci pare quindi avventata.

2) Il certificato proposto potrebbe essere usato per qualcosa di diversodallafacilitazionedegli spostamenti?Corriamo il rischio che un tale passaporto vaccinale, una volta istituito e consegnato a coloro hanno voluto e potuto (cosa non certo scontata) vaccinarsi, possa diventare discriminatorio rispetto ad altro che il viaggio? Possiamo accettare di schedare la popolazione rispetto all’assunzione di tali farmaci? Non è rischioso un registro centralizzato europeo? Una volta digitalizzate informazioni così sensibili, chi le custodirà e per quanto tempo?

3) E’ veramente urgente e utile in questo momento? I problemi di un tale certificato europeo sono nei dettagli, più ancora che nella sua definizione generale. A chi sarebbe affidata la definizione dei dettagli? Si possono avere opinioni diverse (e anche molto discordanti) sulla politica centralizzata europea in materia di vaccini, ma di sicuro essa è stata fallimentare. Visti gli errori commessi riguardo a tempistica, logistica, costi, clausole di salvaguardia legale, è legittimo nutrire forti dubbi sull’adozione frettolosa di un provvedimento europeo in una materia così delicata.

Controproposta

Chiediamo ai legislatori europei di fermarsi e di non adottare un passaporto così controverso. Rispetto al bisogno diffuso di tornare a spostarsi in sicurezza, il Green Pass rischia di essere una scorciatoia molto mediatica, ma di difficile realizzazione, con inevitabili contraccolpi negativi.

Raccomandiamo, invece, attraverso una agile consultazione allargata a tutte le autorità statali e substatali della Unione Europea, del Regno Unito, della Confederazione Elvetica, dei paesi dell’area Schengen, la condivisionedi protocolli minimi comuni di sicurezza sanitaria per chi viaggia. Un test standard all’inizio e alla fine di un viaggio, per esempio, sarebbe utile a chi viaggia non solo tra gli stati, ma anche tra i diversi territori, senza gravare sui cittadini con nuovi adempimenti e costi burocratici.

Inoltre, e in conclusione, chiediamo una seria discussione, finora incredibilmente mancata, in materia di sospensione dei brevetti, cioè di licenze obbligatorie alla produzione pubblica e locale dei nuovi farmaci sperimentali che sono stati autorizzati per uso compassionevole per fronteggiare la pandemia.

Contatti

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I nostri araldi per le europee 2024

Nel recente congresso di Strasburgo, Maylis Roßberg e Raül Romeva sono stati approvati all'unanimità come i due Spitzenkandidaten dell'Alleanza Libera Europea (European Free Alliance, EFA), il partito politico europeo a cui il nostro Patto Autonomie e Ambiente è strettamente connesso.

Chi è uno  Spitzenkandidat nel sistema politico europeo? Letteralmente la parola tedesca significa "candidato guida". E' una figura di punta, individuata da ciascuna famiglia politica europea, come candidato alla presidenza della Commissione Europea, in occasione delle prossime elezioni europee del giugno 2024. Non c'è alcun automatismo istituzionale (la nomina del presidente è riservata al consiglio dei capi di stato, al momento), ma il messaggio che queste designazioni politiche lanciano a tutti i popoli europei è sicuramente importante: il voto popolare conta per scegliere fra le diverse correnti politiche, che non sono tutte uguali e non vedono tutte il futuro dell'Europa nello stesso modo.

EFA vuole l'Europa come grande confederazione di diversità, nel rispetto delle biodiversità, una grande famiglia di popoli, territori, regioni, impegnata per la pace e per il bene delle generazioni future, attraverso strutture politiche di libertà e realtà economiche di giustizia. Per EFA e per il Patto Autonomie e Ambiente diversità, libertà, giustizia si reggono l'una con l'altra, per fermare ogni centralismo autoritario (a partire dalla urgente necessità di porre fine alle persecuzioni politiche, che ci sono in tutta Europa, ma in particolare in Catalogna dove le nostre forze sorelle lottano per l'amnistia).

I due Spitzenkandidaten di EFA, Raül Romeva e Maylis Roßberg, ne rappresentano la diversità interna e l'attaccamento dei nostri movimenti territoriali al principio di autodeterminazione e autogoverno per tutti, dappertutto. Sono i nostri araldi, messaggeri di pace, rispetto delle diversità e delle biodiversità, libertà e giustizia, per le prossime elezioni europee del 2024.

Raül Romeva (52 anni, della Catalogna) è già stato parlamentare europeo. E' stato membro del governo catalano al tempo del referendum di autodeterminazione del 2017 e per questo è stato in prigione. Incarna, anche come ex prigioniero politico, i nostri ideali di autogoverno democratico, da perseguire in ciascun territorio con metodi nonviolenti. Votare per l'autodeterminazione non può essere mai un crimine.

Maylis Roßberg (23 anni, della minoranza danese in Germania) è stata segretaria del movimento giovanile del partito regionale Südschleswigsche Wählerverband (SSW), che rappresenta l'autonomismo danese dello stato dello Schleswig-Holstein. E' una donna giovane, colta, brillante, che rappresenta la speranza che i nostri valori autonomisti si trasmetteranno e verranno anzi abbracciati sempre di più dalle generazioni future.

Per un approfondimento, sul sito EFA c'è un ampio commento in lingua inglese:

https://e-f-a.org/2023/10/23/maylis-rosberg-and-raul-romeva-efa-spitzenkandidaten/

A cura della segreteria interterritoriale - Bruxelles, 25 ottobre 2023

I territori protagonisti di EFA

Siciliani Liberi, Union Valdôtaine, Patto per l'Autonomia F-VG protagonisti nell'assemblea di European Free Alliance (EFA)

Si è svolta ieri, 4 maggio 2023, l'assemblea generale della famiglia politica europea European Free Alleance (EFA), raggruppamento di una quarantina fra partiti, movimenti, gruppi e attivisti territoriali. EFA ha una rappresentanza parlamentare al Parlamento europeo, nel gruppo Greens-EFA.

Il giovane movimento Siciliani Liberi e la nostra forza sorella maggiore, la Union Valdôtaine, sono state definitivamente confermate, senza opposizioni, come parte integrante di EFA.

"È una grande soddisfazione e motivo di orgoglio, per me, avere contribuito al raggiungimento di questo traguardo. Un percorso che parte da lontano e per il quale abbiamo lavorato da oltre quattro anni; lo abbiamo terminato anche grazie alle nostre forze sorelle in Italia che sono parte della rete Autonomie e Ambiente". È così che si esprime Alfonso Nobile, delegato di Siciliani Liberi all'assemblea generale EFA, nonché responsabile per i rapporti con EFA e con AeA e membro della Segreteria Politica di Siciliani Liberi.

Nel corso della stessa assemblea è stata approvata una mozione politica redatta e presentata da Siciliani Liberi, per la revisione in senso democratico delle leggi elettorali (un tema molto caro a tutte le forze della sorellanza AeA), abolendo le soglie elettorali. La mozione di Siciliani Liberi è stata appoggiata anche dal Patto per l'Autonomia Friuli - Venezia Giulia (la forza che guida la rete interterritoriale AeA) e altre forze territoriali.

Alfonso Nobile ha aggiunto che l'impegno siciliano e delle forze sorelle in Europa continuerà, per difendere posizioni importanti che sono trascurate dai media conformisti. Ha ribadito, per conto di tutta la sorellanza AeA, la nostra contrarietà al progetto di Ponte sullo Stretto di Messina (smargiassata tipica di tutti gli aspiranti "sindaci", podestà, napoleoni, faraoni d'Italia).

Udine, 5 maggio 2023

A cura della segreteria - Si ringrazia per la corrispondenza l'Ufficio stampa dei Siciliani Liberi - tel. 347 1671731 - mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

II Congresso nazionale Siciliani Liberi

Si è tenuto oggi, domenica 18 luglio 2021, il II Congresso nazionale del Movimento Siciliani Liberi, forza sorella di Autonomie e Ambiente. L'assise ha riunito in presenza e attraverso la rete i delegati eletti in tutti i distretti della Sicilia, attraverso una lunga e impegnativa stagione congressuale, che ha visto una grande partecipazione, in particolar modo giovanile.

Ciro Lomonte è stato rieletto segretario. A lui e a tutto il Movimento i nostri complimenti e i più sinceri auguri da parte di tutta la rete di Autonomie e Ambiente.

Per approfondire i contenuti del Congresso si visiti il link:

https://www.sicilianiliberi.org/2-congresso-nazionale/

Pubblichiamo qui un estratto della mozione con la quale Ciro Lomonte si è ripresentato al Congresso:

Bonu Statu e Libirtati!

I punti cardine del nostro progetto a breve

Attuazione integrale dello Statuto, con priorità alla parteeconomico-fnanziaria dello stesso: devoluzione agenzia delleentrate e di tutte le entrate maturate in Sicilia (salvo quantoserve allo Stato per la difesa, la rappresentanza diplomatica ela partecipazione al costo degli organi costituzionali centrali),fiscalità di vantaggio deliberata autonomamente dall’Assemblea Regionale Siciliana, perequazione infrastrutturale.

Sicilia Zona Economica Speciale Integrale (ZESI) da unpunto di vista doganale, fscale, fnanziario, compatibilmentecon quanto previsto dalTrattato sul Funzionamento dell’Unione Europea.

Moneta fiscale complementare,per immettere liquidità nelmercato siciliano, favorire il consumo dei prodotti locali (Km 0)ed aumentare di conseguenza il gettito fiscale regionale.

Devoluzione integrale di tutta l’amministrazione pubblica,inclusa la Polizia, e con la sola esclusione delle Forze Armate,costituite tuttavia in comandi separati.

La Sicilia è la nostra Nazione

Uno degli aspetti più inquietanti della globalizzazione è la distruzione dell’identità dei popoli.Siciliani Liberi si caratterizzacome partito di raccolta dell’Identità Siciliana e su questo non deve esserci alcuna ambiguità.

Esso potrà trovare punti di convergenza, sul piano economico esociale, con le regioni vittime del colonialismo interno italiano, ma nonpotrà mai esserci alcuna confusione politica con il meridionalismo o con ilrevanscismo neo-borbonico. La Sicilia ha bisogno della sua voce distintanelle istituzioni, e non potrà andare al traino di alcuna forza nazionale italiana, mentre può e deve ragionevolmente disporre, sul piano tattico,quelle alleanze e trattative che saranno necessarie alla nostra causa.

La difesa della nostraNazione è anche e soprattutto un fatto culturale ed etnico. Noi, e purtroppo solo noi sicilianisti, difendiamo ilPopolosiciliano da sicura estinzione, per assimilazione di modelli culturali anonimi e globali, per mancata difesa dei nostri confni meridionali marittimi dalla destabilizzazione in atto, per la distruzione delle nostre famiglie, per losvuotamento dei centri rurali e montani.

A questo bisogna contrapporre una valorizzazione della nostra storia, dei nostri beni culturali, della nostra identità nazionale, paralizzata,quasi atrofzzata, dal 1816 ad oggi. Ma noi non vogliamo costruire unmodello diNazione Siciliana ripiegata solo sulla nostra tradizione, per quanto unica al mondo, ma innestarci in questa tradizione per renderlacreativa e proiettata nel mondo di oggi. Le nostre città e i nostri borghi, il nostro modello di società e di cultura, il nostro patrimonio linguistico, letterario, artistico, musicale, dovrà trovare uno speciale impulso. Mai piùmitologia delle “dominazioni” o di “luogo di incontro tra popoli ma senza identità propria”, ma – al contrario – “Civiltà siciliana”, nata dalla felice sintesi tra Occidente e Oriente unica al mondo.

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Il Fatto Quotidiano intervista Lorena López sulla sconcertante esclusione di EFA dallo Eurovision Debate

La presidente EFA, Lorena López de Lacalle Arizti, è stata intervistata oggi, 23 maggio 2024, da Marco Pasciuti per il Fatto Quotidiano, in merito alla sconcertante esclusione di EFA, una delle dieci famiglie politiche europee, dall'odierno Eurovision Debate:

https://www.ilfattoquotidiano.it/2024/05/23/europee-european-free-alliance-noi-invitati-e-poi-esclusi-dal-dibattito-su-eurovision-tra-gli-spitzenkandidaten-il-nostro-romeva-che-e-catalano-da-fastidio/7559351/

 

Il Patto per l'Autonomia F-VG alla guida di una nuova stagione autonomista

Il Patto per l’Autonomia è stato eletto nel Consiglio direttivo dell'Alleanza Libera Europea (ALE-EFA, European Free Alliance) nella recente assemblea del 13-14 maggio 2022, tenutasi alle Canarie. Il segretario del Patto, Massimo Moretuzzo, lo ha definito «Un passaggio importante che riconosce il nostro impegno per le autonomie e la valorizzazione delle diversità».

2022 05 13 14 Bureau EFA conPatto AeA

L'Alleanza europea è una famiglia politica di movimenti politici territoriali che portano avanti valori localisti, territorialisti, autonomisti, federalisti e confederalisti. Vi partecipano quasi una cinquantina di gruppi politici ed, essendo ALE-EFA confederata con il gruppo Verdi europei, è la quarta forza politica del Parlamento europeo.

Ricordiamo anche che Lorena López de Lacalle è stata rieletta presidente di EFA. L’esponente di Eusko Alkartasuna guiderà il partito nei prossimi tre anni con Jordi Solé (Esquerra Republicana de Catalunya) e Anke Spoorendonk (SSW – Südschleswigscher Wählerverband), rispettivamente segretario generale e tesoriera.

Il nuovo Consiglio direttivo è ora composto da 15 componenti in rappresentanza dei partiti aderenti e a garanzia dell’equilibrio di genere, 2 componenti in più rispetto al precedente Bureau, a dimostrazione che il partito sta crescendo e includendo nuovi membri.

Durante la recente assemblea a Las Palmas de Gran Canaria, ALE-EFA ha accolto il ritorno al suo interno della storica forza autonomista Union Valdôtaine, una riunificazione frutto del fecondo lavoro svolto da Autonomie e Ambiente, sotto la guida organizzativa e politica del Patto per l'Autonomia Friuli-Venezia Giulia.

Qui il comunicato integrale del Patto:

https://www.pattoperlautonomia.eu/tutte-le-notizie/1097-il-patto-per-l-autonomia-entra-nel-consiglio-direttivo-di-efa-ale-european-free-alliance

 

 

Insieme all'Union Valdôtaine

Lo storico impegno della Union Valdôtaine per la Repubblica delle Autonomie e per l'Europa delle regioni, dei territori, dei popoli,  si è concretizzato con il ritorno dell'antica forza autonomista nella famiglia politica dell'Alleanza Libera Europea (Alliance Libre Européenne - ALE / European Free Alliance - EFA). Una delegazione della Union ha partecipato il 13-14 maggio 2022 all'assemblea generale ALE-EFA convocata alle Canarie. La Union Valdôtaine era stata una delle forze fondatrici dell'organizzazione ALE-EFA, nel 1981. E' un felice ritorno all'interno della comunità di movimenti territoriali impegnati per l'autogoverno di tutti i territori d'Europa e del mondo. Per questa "reunion" ha lavorato Autonomie e Ambiente, sin dai suoi inizi, nel 2019. Questo ritorno al lavoro politico interterritoriale insieme con i più autorevoli e credibili gruppi politici d'Italia e d'Europa, è stato il modo migliore per onorare il 78° anniversario della morte di Emile Chanoux.

Per approfondire, qui il comunicato stampa integrale della Union:

https://www.unionvaldotaine.org/nouvelles.asp?id=1396&cat=4&l=1&n=3456

Per sostenere il lavoro politico della Union, si può devolvere alla storica forza autonomista il due per mille (2 x 1000) nella dichiarazione dei redditi, utilizzando il codice Y27.

2xmille UV Y27 2021

 

 

Joël Farcoz alla guida di UV - Il messaggio AeA-EFA

Joël Farcoz, ingegnere trentaseienne di Gignod, è il nuovo presidente dell'Réunion".

Daniele De Giorgis, ha ottenuto 113 voti (due i voti nulli).

Insieme al presidente Farcoz diventa vicepresidente Patrizia Morelli (che aveva in passato partecipato alla stagione di ALPE come movimento autonomo). Tesoriere diventa Michel Savin.

Si tratta di un evidente cambiamento. Nel programma politico di Farcoz abbiamo percepito una comprensione più nitida dei problemi del centralismo italiano ed europeo, che Autonomie e Ambiente ed EFA sperano di poter affrontare insieme all'Union.

Al congresso, EFA e Autonomie e Ambiente hanno inviato una lettera aperta, che pubblichiamo qui integralmente:

Lettre ouverte à la Union Valdôtaine

Gentili persone amiche della Union Valdôtaine,

vi scriviamo nell’occasione del vostro congresso straordinario per la ricomposizione dell’autonomismo valdostano, per augurarvi il miglior esito dei vostri lavori.

Ormai sono quasi cinque anni che Autonomie e Ambiente ha aperto una nuova stagione di collaborazione politica interterritoriale fra movimenti storicamente autonomisti e modernamente territorialisti di tutta la Repubblica Italiana, in stretto raccordo con la nostra famiglia politica europea, EFA-ALE, l’Alleanza Libera Europea.

Dopo una troppo lunga interruzione, la UV e le forze sorelle di Autonomie e Ambiente sono oggi di nuovo insieme in EFA. E’ stato un passaggio importante, ma a noi pare evidente che sia solamente un punto di partenza per affrontare insieme sfide ben più impegnative.

Nonostante i nostri limiti e i nostri errori, andrebbero colti alcuni segnali di speranza. Si stanno diradando gravi equivoci che sono stati la palla ai nostri piedi per decenni. I nostri valori autonomisti non sono più ostaggio di un leghismo degenerato in neonazionalismo. Alcuni autonomismi compromessi in liaisonsdangereuses si stanno dissolvendo. Grazie anche al lavoro politico-culturale del Forum 2043, ci stiamo affrancando da parecchi ciarlatani.

Questo aumenta le nostre responsabilità in un tempo in cui le autonomie personali, sociali e territoriali sono in grave pericolo. Nuove forme di centralismo autoritario stanno stravolgendo la vita economica, sociale, culturale. Le concentrazioni di potere finanziario e tecnologico fanno tremare coloro che, come noi, hanno a cuore le diversità, le biodiversità, le generazioni future.

Pensare che le nostre identità territoriali possano sopravvivere al riparo degli attuali ordinamenti giuridici (gli Statuti, la Costituzione, i Trattati europei), senza una vigorosa ripresa d’iniziativa politica, sarebbe illusorio.

Due questioni politiche sono urgenti, fra tante altre, e pazienza se esse non sono considerate abbastanza “popolari”: 1) contrastare l’elezione diretta del “podestà” d’Italia, perché essa sarebbe la fine della Repubblica delle Autonomie come noi l’abbiamo ereditata dai nostri padri, oltre che un tradimento dei valori della Carta di Chivasso; 2) lottare per la rappresentanza, ponendo fine allo scandalo di leggi elettorali ingiuste, cominciando dall’abrogazione delle parti più vergognose del Rosatellum (Autonomie e Ambiente è copromotrice dei referendum abrogativi appena avviati) ed arrivando a correggerne molte altre, a cominciare da quella europea.

Rafforziamo quindi la nostra collaborazione, perché le libertà, la pace, la giustizia, la salvaguardia del Creato non saranno possibili senza l’energia delle autonomie!

Sin da ora vi invitiamo alla nostra prossima assemblea generale, che si terrà nel primo autunno in Romagna (entro il prossimo 11 novembre 2024, V anniversario della fondazione di Autonomie e Ambiente). Non come ospiti ma – speriamo – come coprotagonisti di una nuova stagione di lavoro politico interterritoriale, che torni a essere d’ispirazione per tutti i movimenti autonomisti d’Europa e del mondo, riprendendo in questo XXI secolo le luminose intuizioni di Bruno Salvadori.

Grazie e a presto, quindi.

Udine – Bruxelles, domenica 16 giugno 2024

Roberto Visentin
presidente di Autonomie e Ambiente
vicepresidente di EFA-ALE

 

 

L'8 marzo più lungo

L'8 marzo 2021 sarà uno dei più lunghi e complicati della nostra vita. Non solo per le ingiustizie dell'attuale crisi sanitaria, economica e sociale, che colpisce le donne più che tutti, ma anche perché domani sarà un giorno che segnerà la storia europea. Il Parlamento europeo voterà in serata sull'immunità di Clara Ponsati, Toni Comin, Charles Puigdemont.

Auguri di cuore a tutte le donne.

Auguri di cuore a Clara Ponsati.

Auguri al Parlamento europeo, che riesca a salvaguardare l'onore e l'integrità dell'Europa, mantenendo l'immunità dei tre eurodeputati catalani minacciati da una proposta ostile originata da ambienti reazionari e sostanzialmente neofranchisti.

Seguite il dibattito su Twitter e sugli altri social:

https://twitter.com/rete_aea/status/1368209682020642819

Il messaggio (diffuso anche in francese e in inglese) del presidente della regione Valle d'Aosta, Erik Lavevaz (della Union Valdôtaine):

https://twitter.com/ErikLavevaz/status/1368615765419716614

 

 

 

L'opaca e triste decisione del Parlamento europeo

E' stata resa nota stamane, 9 marzo 2021, la decisione del Parlamento europeo sulla revoca dell'immunità ai tre europarlamentari catalani Carles Puigdemont, Toni Comin, Clara Ponsatì. I tre esuli erano stati trionfalmente eletti nel 2019, alle ultime elezioni europee.

Qui la presa di posizione dell'Alleanza Libera Europea (EFA):

https://www.e-f-a.org/2021/03/09/efa-statement-on-the-lifting-of-immunity-from-catalan-meps/

Qui il dispaccio ANSA con i dettagli sulle votazioni:

https://www.ansa.it/sito/notizie/politica/2021/03/09/il-parlamento-europeo-revoca-limmunita-a-puigdemont_db59d1de-2b30-4471-888b-859521aa088a.html

La presidenza collegiale di Autonomie e Ambiente conferma il proprio supporto e la propria solidarietà ai tre europarlamentari catalani.

Si sono opposti a viso aperto solo gli eurodeputati di EFA, dei Verdi, delle Sinistre, alcuni conservatori decentralisti come gli eurodeputati fiamminghi. Altri, non pochi ma purtroppo non sufficienti a salvare l'onore del Parlamento, si sono ribellati nel segreto dell'urna.

Assordante il silenzio dei partiti centralisti italiani (cioè tutti). Per questo acquista ancora più valore la voce solitaria, moderata ma ferma di Albert Lanièce, senatore della Valle d'Aosta, sempre al fianco delle #autonomie e di tutti i processi di #autogoverno:

https://twitter.com/albertlaniece/status/1369330852698685442

Per le forze che fanno riferimento ad Autonomie e Ambiente o che sono in dialogo con noi, questa ingiustizia deve essere uno sprone a portare avanti la costruzione del nostro progetto politico. Serve ancora di più anche in Italia una alleanza anti-centralista, anti-autoritaria, per il dialogo e per l'amnistia.

Non è un giorno triste per la Catalogna, ma per l'Europa.

 

La nostra avventura, non avventata, verso elezioni a democrazia limitata

Firenze, 17 gennaio 2023, Sant'Antonio Abate

A meno di cinque mesi dalle elezioni europee (144 giorni al 9 giugno 2023, per l'esattezza), il nostro "Patto Autonomie Ambiente" continua a farsi conoscere. Siamo un'alleanza larga e inclusiva di civismo, ambientalismo, autonomismi, territorialismi, attivisti per le autonomie personali, sociali, territoriali di ogni angolo della Repubblica. Una sorellanza interterritoriale, orizzontale, plurale, confederale, così ampia non la si vedeva da decenni nello stato italiano. Insieme a ALE-EFA, famiglia politica europea dei territorialisti, ci presenteremo alle elezioni europee non solo in Italia, ma anche in Spagna, Francia, Germania, cercando un riscatto in un mondo in cui dominano paurose - vecchie e nuove - forme di centralismo autoritario.

Siamo coscienti che ci assumiamo il rischio di concorrere, con scarsi mezzi, in uno stato, quello italiano, a democrazia gravemente limitata (molto più della maggior parte di quelle che ci sono vicine), ma non possiamo sottrarci a questa sfida, perché siamo gli eredi di una storia preziosa per assicurare alle generazioni future un mondo fondato sulle autonomie locali, quindi una società a misura di persona umana. L'Europa è a un bivio: o si finirà per imitare la Cina e gli altri grandi stati centralisti e autoritari, o ci si ispirerà al federalismo della Svizzera. Saremo forse una piuma, sulla bilancia della storia, ma esserci o non esserci farà la differenza.

Prima ancora di raccontare per cosa lotteremo, per esempio per una agricoltura sostenibile o per una sanità pubblica e prossima, per la promozione delle diversità e biodiversità, per i beni comuni dell'umanità e per la pace, dobbiamo spiegare bene a chi ci rivolgiamo: a quei pochi milioni di persone che già conoscono e amano le autonomie personali, sociali, territoriali.

Questo è ciò che possiamo fare, con senso delle proporzioni, coraggio, pragmatismo, moderazione, in questo contesto in cui vigono leggi elettorali ingiuste; è al potere il governo più centralista della storia della Repubblica; i partiti di opposizione sono anch'essi dominati da leaderismi, populismi, centralismi; i media sono preda di un pigro conformismo.

Ciò nonostante ci saremo. Porteremo il "Patto Autonomie Ambiente" su tutte le schede elettorali delle cinque circoscrizioni della Repubblica, perché i valori della Carta di Chivasso siano un segno di speranza per tutti.

Ci rivolgiamo con fiducia ai cittadini che rifiutano di vedersi ridotti a tifosi di capi e capetti “nazionali”, che non vogliono più dare occasionali voti di protesta, che non si rassegnano alla fuga nell’astensione.

Insieme possiamo fermare il declino del pluralismo e della democrazia, dicendo basta a trent’anni di "bipolarismo", di questa falsa alternanza che non produce mai alternative serie e lungimiranti.

Da troppo tempo ormai centrosinistra, centrodestra, improvvisati movimentismi e collaudati tecnocrati si alternano al potere, ma tutti segnati dalla stessa mentalità centralista.

Il maggioritario all’ “italiana” ha ridotto la politica a una competizione a chi è più conformista, semplicistico, incompetente, spesso volgarmente opportunista.

In opposizione a questo degrado, il nostro "Patto Autonomie Ambiente" darà ai cittadini la possibilità di scegliersi, come rappresentanti, i nostri attivisti, studiosi e leader locali, persone che conoscono e che li conoscono.

Questo impegno è la nostra necessaria resistenza, qui e ora, contro ogni forma di centralismo autoritario e contro il declino economico e sociale, per una nuova primavera di senso civico, democrazia,libertà d’informazione,pluralismo politico e culturale, responsabilità verso le generazioni future,in Italia e in Europa.

 

A cura della segreteria interterritoriale

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La nostra Europa per tutti contro l'Eurovision dei pochi

Il 23 maggio 2024 alle 15 sarà registrato nel Parlamento europeo l'Eurovision Debate, con sole cinque famiglie politiche rappresentate, con

  • Ursula von der Leyen, European People’s Party 
  • Nicolas Schmit, Party of European Socialists 
  • Terry Reintke, European Greens 
  • Sandro Gozi, Renew Europe Now
  • Walter Baier, European Left  

Escluse, anche da questo dibattito, le famiglie politiche minori, come la nostra EFA. Continua l'erosione della democrazia, che non si limita al problema delle norme elettorali ingiuste o addirittura peggiorate in corsa, ma tocca l'accesso ai media e mina il pluralismo politico in Europa (non solo in Italia).

EFA risponderà con un gesto di libertà e musica, come potete leggere qui:

https://forall2024.eu/news/coming-soon-efas-song-for-a-europe-for-all

Dobbiamo continuare a denunciare, con fermezza questa strana idea di "democrazia" che domina in Europa (non solo in Italia): molto conformista (guai a chiedere conto dei guasti del pensiero unico); molto polarizzata, dove possono parlare solo poche voci, quelle dei più potenti; molto ipocrita, perché siamo di fronte a continui inganni mediatici.

In Italia siamo pieni di candidati che non accetteranno mai la carica di parlamentare europeo, mentre vengono totalmente oscurati i candidati più indipendenti, espressi dai territori, come il nostro Giovanni Poggiali, candidato autonomista indipendente nelle liste di Azione-Siamo Europei.

In Europa gli spitzenkandidaten non sono, nemmeno loro, veramente candidati a far parte della Commissione, ma poiché alcuni di loro hanno cominciato a svolgere un ruolo simbolico importante, ecco che anch'essi devono essere oscurati, come sta accadendo con la nostra Maylis Rossberg.

In ogni famiglia politica è arrivato il momento di una scossa contro questa deriva.

L'Europa, con questo centralismo politico, praticato nei e imposto dai suoi stati più potenti, sta andando a sbattere.

Nel Parlamento europeo devono arrivare delle persone indipendenti e scomode, che pongano immediatamente all'assemblea le questioni importanti che da troppi anni sono eluse, a cominciare dal rispetto in Europa dei popoli, dei territori, delle regioni, delle minoranze e delle diversità.

Roma, 21 maggio 2024 - A cura della segreteria interterritoriale di Autonomie e Ambiente

 

 

Maggiori informazioni sull'evento di Chivasso del 16 dicembre 2023

 

2023 12 16 Patto AeA ed EFA per Chivasso

CON EFA E IL PATTO AUTONOMIE E AMBIENTE A CHIVASSO
PER LE AUTONOMIE PERSONALI, SOCIALI, TERRITORIALI
PER L’EUROPA DEI POPOLI
PER LA PACE
#ForAll

La Carta di Chivasso del 19 dicembre 1943 compie 80 anni, eppure è più giovane, audace, attuale e necessaria che mai. E’ un manifesto cruciale per chi lavora per l’autogoverno del proprio territorio e per costruire una Europa confederale in cui ciascun territorio veda valorizzata la propria diversità, nella libertà e nella sicurezza, pensando soprattutto alle generazioni future.

EFA (Alleanza Libera Europea)
e il Patto Autonomie e Ambiente (AeA)
ti invitano a celebrarla insieme a Chivasso
sabato 16 dicembre 2023:

alleore 10ritrovodavanti a Palazzo Tesio,
il luogo in cui si trovarono per scriverla alcuni attivisti
autonomisti antifascisti, guidati da Émile Chanoux; tutti sono invitati e sono gradite le bandiere dei diversi territori;

alleore 11 all’Hotel La Noce, in piazza Garibaldi 10,
per l’incontro politico dove interverranno
Lorena López de Lacalle (presidente EFA)
Roberto Visentin (presidente AeA)
per la presentazione dell’iniziativa EFA-AeA in vista delle elezioni europee 2024, per le autonomie in Italia e in Europa, per la solidarietà e per la pace in tutto il mondo.

Prima di partire riascoltate la lettura integrale del testo della Carta di Chivasso

Organizzazione sul posto a cura dei Liberi Elettori Piemontesi

Per restare aggiornati sui dettagli dell’evento iscriversi al canale Telegram del Forum 2043:https://t.me/Forum2043

Informazioni: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

 

Occitani per una nuova Europa

Riceviamo e volentieri rilanciamo, pressoché integralmente, un appello occitano per le prossime elezioni europee 2024. L'Occitania è, per definizione, uno spazio europeo. Gli Occitani vivono in diversi stati dell'attuale Unione Europea, a cominciare da Spagna, Francia, Italia. Il loro è un messaggio transnazionale e confederale, che ispira tutti i territori, le regioni, le culture, le diversità, le autonomie, i popoli e le nazioni nel cammino per il pieno autogoverno, al più basso livello possibile.

APPELLO PER UNA LISTA EUROPEA "PER L'AUTONOMIA DELL'OCCITANIA" E PER TUTTE LE AUTONOMIE
 
Le elezioni europee sono ancora distanti, almeno all'apparenza, ma crediamo sia necessario iniziare un dibattimento tra tutte le forze occitane (senza esclusione di natura politica) che portino avanti un'idea autonomista o indipendentista.
Le elezioni europee sono le elezioni più "occitane che ci siano", la nostra nazione si estende infatti su 3 stati (Italia, Francia, Spagna) che fanno parte dell'Unione europea.
Inoltre il formato delle elezioni europee consente una più facile presentazione alle elezioni consentendo di presentarsi senza la raccolta firme (che in Italia e Catalogna rischia di essere una chimera insuperabile visti i numeri esigui di residenti nelle zone occitane), [grazie a] un simbolo presente nel Parlamento europeo.
È necessario mettere alla finestra tutte le divisioni che hanno impedito finora all'occitanesino politico di affermarsi come movimento politico credibile e popolare.
Crediamo sia giunta l'ora di provarci!
Le condizioni politiche (con lo sciovinismo in crescita ovunque come dimostrato dalle recenti elezioni politiche in Italia e Francia e come i sondaggi mostrano in Spagna con Vox) dicono che se continuiamo a essere divisi rischiamo di sparire!
Siamo una delle nazioni non riconosciute più grandi nel mondo ma anche una di quelle dove lingua e cultura stanno velocemente sparendo, inglobate dalla cultura "globale" che finge di tutelare le culture minoritarie ma in realtà le relega a folklore, a diventare una cultura per macchiette: bene, per tutto questo siamo fermamente convinti che si debba reagire! Uniamoci, non in un listone che annulla le diversità e finisce per essere solo elettorale e di élite senza il seguito popolare, ma in un manifesto programmatico semplice, con pochi punti chiari e unitari, su cui tutti siamo concordi!
Noi ci siamo! Chi ci vuole seguire in questa impresa?
 
Versione originale in lingua occitana:
APÉL PER UNA LISTA TRANSNACIONALA "PER L'AUTONOMIA DE L'OCCITANIA"
Las eleccions europèas son encara distantas, au mínim a l'aparença, mas crei qu'es necessari d'iniciar un debat entre totes las forças occitanas (sense exclure de natura politica) que promovon una idèa autonomista o independentista.
Las eleccions europèas son las eleccions mai "ocitanas qu'existisson", la nacion se estén en realitat sus 3 estats (Itàlia, França, Espanha) que son dins l'Union Europèa. A mai, lo format de las eleccions europèas permet una presentacion mai aisada a las eleccions permetent de presentar-se sense la recolha de signaturas (que en Itàlia e en Catalonha risca d'èsser una quimera insuperabla considerat los nombres escasses de residents dins las zonas occitanas) mas amb un simbòl present dins lo parlament europèu.
Una lista unificada a las eleccions europèas amb un simbòl unic d'una realitat autonomista e federalista seria una realitat mai unica qu'una rara en Europa!
Es necessari d'escampar totes las divisions qu'an impedit fins ara a l'occitanisme politic de s'afirmar coma movement politic credible e popular.
Es temps d’i provar!
Las condicions politicas (amb lo chauvinisme crescut a tot arreu, coma demostrat per las recentas eleccions politicas en Itàlia e en França e coma las sondatges mostran en Espanha amb Vox) ditz que si seguèm dividits, nos risquèm de desaparéisser!
Som una de las nacions mai grandas del monde, mas tanben una d'aquelas on la lenga e la cultura s'esvanisson rapidament, englobadas per la cultura "globala" que finta de protegir las culturas minoritàrias mas que las relega al folklore e que se convertiá en una cultura de manchas: ben, per tot aquò, nos convencèm fermament que cal reaccionar! Unim-nos, non pas dins una lista que anula las diversitats e que finís per èsser solament electorala e d’elit sense lo seguiment popular, mas dins un manifèst programatic simple, amb qualques punts clars e unitaris, sus çò que tots som d’acord!
E soi aquí! Qui nos vòu seguir dins aquò?
 
Approfondimenti sull'Occitania:
Fonte:
 
La bandiera dell'Occitania:
Flag of Occitania with star
 Fonte: Di Nimlar - Derived from Image:DrapeauOccitan.png, Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=945312