Nulla di ciò che ci sta a cuore sarà possibile se non finisce il ventennio
L'ufficio stampa del Comitato Referendario per la Rappresentanza ha diffuso una nota, in vista dell'apertura, domani sabato 15 giugno 2024, della raccolta di firme sui quattro quesiti di un referendum popolare parzialmente abrogativo dell'odiosa legge elettorale nota come Rosatellum.
“Domani, sabato 15 giugno, parte la raccolta delle firme per il Referendum contro l’attuale legge elettorale, il cosiddetto Rosatellum. Sarà possibile firmare sulla piattaforma attraverso lo spid oppure ai banchetti che saranno indicati sul sito https://www.iovoglioscegliere.it che raccoglie informazioni sulle attività del Comitato Referendario” ha dichiarato Elisabetta Trenta (già ministro e presidente del Comitato Referendario per la Rappresentanza - CO.RE.RA.).
“Il comitato ha raccolto il testimone delle lotte del compianto Senatore Felice Besostri, scomparso a gennaio, che aveva dedicato tante energie alle battaglie per una legge elettorale democratica che riconsegnasse ai cittadini la possibilità di scegliere i propri rappresentanti. Entro i confini consentiti dallo strumento referendario, chiediamo, appunto, la cancellazione di parti indigeribili del Rosatellum”.
Si ricorda che Presidente d’onore del Comitato è Giorgio Benvenuto, mentre i vice presidenti sono Raffaele Bonanni, Sergio Bagnasco ed Enzo Palumbo. Ne fanno parte, tra gli altri, Paolo Antonio Amadio, Roberto Biscardini, Nicola Bono, Francesco Campanella, Marco Cappato, Vittorio Delogu, Giuseppe Gargani, Giuseppe Gullo, Matteo Emanuele Maino, Mario Walter Mauro, Erminia Mazzoni, Enzo Paolini, Mario Tassone, Nella Toscano, Mauro Vaiani.
Ricordiamo che i quattro quesiti su cui si raccolgono firme riguardano:
1) abolizione del vergognoso voto "congiunto"
2) abrogazione delle soglie di accesso, che impediscono a liste locali e candidati indipendenti di accedere alle istituzioni
3) abolizione dell'esenzione dalla raccolta di firme per i partiti già parte del sistema (la raccolta delle firme viene resa sempre più difficile per i nuovi movimenti, perché coloro che già fanno parte del sistema se ne sono esentati)
4) abrogazione delle scandalose multicandidature (che con la scusa di valorizzare in campagne mediatiche i leader, producono l'effetto perverso di togliere all'elettore ogni visibilità su chi sarà veramente eletto al posto del "caro leader")
Si potrà dire che sono solo delle picconate alle attuali elite politiche, ma questo è quanto possibile con lo strumento del referendum abrogativo. Il Comitato Referendario ha incoraggiato anche la presentazione di una legge di iniziativa popolare per introdurre nelle circoscrizione la possibilità per l'elettore di scegliere una donna e un uomo (non si tratta di un ritorno alle antiche preferenze che i cittadini abolirono nel 1991, sia chiaro!). Per approfondimenti si consulti il sito del Comitato: https://www.iovoglioscegliere.it/.
Mauro Vaiani, vicepresidente segretario di Autonomie e Ambiente, insieme a molti altri leader della rete autonomista, firmeranno già domani. Vaiani ha dichiarato: "Nulla di ciò che sta a cuore a chi conduce battaglie politiche nella Repubblica sarà possibile, se non si pone fine al ventennio dei 'nominati'. Dal 2005, anno di entrata in vigore del Porcellum, il Parlamento non è più composto da rappresentanti, ma da nominati selezionati dai rispettivi capo-partito. Siano essi stati di sinistra, centro, tecnici competenti o populisti impreparati, i risultati dei 'nominati' sono davanti agli occhi di tutti: da oltre vent'anni la politica non produce più riforme, ma solo slogan che avvelenano l'opinione pubblica. Sempre meno cittadini vanno a votare. Troppi elettori si sono ridotti a tifosi dell'uno o dell'altro leader che occupa la scena mediatica. Picconiamo il Rosatellum per riprenderci il diritto di eleggere, territorio per territorio, una nuova generazione di rappresentanti.".
"Un Parlamento composto in gran parte da persone che non devono rendere conto ai propri elettori - continua Vaiani - non può produrre nulla di buono e anche questo crediamo sia evidente a molti. Cerchiamo 500.000 concittadini, di ogni convinzione e cultura politica, che comprendano la gravità della crisi della rappresentanza e che siano disposti a unirsi in una battaglia per riparare la democrazia italiana.".
Tutte le forze sorelle e le persone associate di Autonomie e Ambiente si sono impegnate in questa campagna, che durerà tutta l'estate, per concludersi il 15 settembre.
Prato, venerdì 14 giugno 2024 - a cura della segreteria interterritoriale