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Patto Autonomie Ambiente

2 - Programma comune Europee 2024

 

2024 02 02 LOGO che ci unisce aggiornato Europee 2024

 

Programma comune
Patto
Autonomie Ambiente
per l’Europa dei popoli, delle regioni, dei territori
e per la Repubblica delle autonomie
personali, sociali, territoriali

Elezioni Europee 8-9 giugno 2024

 

In necessariis unitas, in dubiis libertas, in omnibus caritas

 

  • Pubblicazione: 2 febbraio 2024, per la Candelora

  • Ultimo aggiornamento: 2 febbraio 2024, ore 13.30 - Qui la versione PDF

Impegni comuni

Noi, forze politiche, gruppi e persone attiviste nelle nostre comunità e realtà sociali e politiche, alleate nel Patto Autonomie Ambiente, espressione nella Repubblica italiana dell’Alleanza Libera Europea – ALE (European Free Alliance – EFA), radicate nei valori della Carta di Chivasso, adottiamo questi comuni impegni programmatici in vista delle elezioni europee dell’8-9 giugno 2024:

  • 1 Per una sanità pubblica e prossima, universale e gratuita, sotto il diretto controllo delle comunità locali
  • 2 Affidare ai contadini la cruciale missione di rendere l’agricoltura sostenibile nel rispetto dell’ambiente
  • 3 Compiutezza delle piccole opere che servono nei territori, decise in autonomia dalle comunità locali
  • 4 Per una legislazione antitrust in Europa ben più radicale di qualunque altra sin qui varata nella storia del capitalismo
  • 5 Più credito per tutti nell’Eurozona
  • 6 Basta con la metastasi normativa europea, oltre che statale, regionale, degli enti e delle autorità
  • 7 Ritorno alla sussidiarietà
  • 8 Resistenza contro l’erosione della democrazia
  • 9 Per una Europa di territori, regioni, popoli, non gli “Stati Uniti d’Europa”, etichetta di coloro che tifano per un superstato
  • 10 Per una Europa perpetua et ferma libertas, impegnata per la pace, la solidarietà internazionale, i diritti umani

1 Perunasanità pubblica e prossima, universale e gratuita, sotto il diretto controllo delle comunità locali

1.1 Una sanità pubblica decentrata, fondata sulla centralità degli ambulatori di vicinato e affidata a una rete di medici di famiglia valorizzati nella loro autonomia scientifica, professionale, organizzativa, è necessaria per far fronte all’invecchiamento delle nostre popolazioni e concentrare risorse sulla prevenzione.

1.2 Un’autorevole ed efficiente sanità territoriale, il più possibile prossima alle persone, alle famiglie, alle comunità locali, è indispensabile per una pronta risposta in caso di crisi ed emergenze.

1.3 E’ l’unica che possa, nel rispetto assoluto dell’autodeterminazione delle persone, prevenire l’affollamento degli ospedali, gli eccessi della medicina difensiva, il consumo irresponsabile di farmaci, i rischi delle cure fai-da-te, l’esplosione della spesa.

1.4 E’ la strada maestra per contrastare tentazioni tecnocratiche, centraliste, autoritarie, che spesso nascondono la subalternità agli interessi delle grandi aziende farmaceutiche multinazionali.

1.5 Quella di una sanità pubblica e prossima è la più grande sfida anticentralista e antiautoritaria che possiamo lanciare oggi contro le grandi concentrazioni (globali, europee, statali) di ricchezza e potere, che vogliono prendere in ostaggio la salute e la vita.

1.6 Per un approfondimento: https://www.autonomieeambiente.eu/news/184-primi-spunti-di-lavoro-per-la-sanita-pubblica-e-prossima.

2 Affidare ai contadini la cruciale missione di rendere l’agricoltura sostenibile nel rispetto dell’ambiente

2.1 La terra non è una merce, l’agricoltura non è solo un lavoro, ma una missione di custodia di tradizioni, diversità, biodiversità, paesaggi, ecosistemi, che deve essere retribuita in quanto tale.

2.2 In ogni territorio i contadini e gli allevatori sono i primi protagonisti dell’impegno per lasciare un pianeta abitabile alle generazioni future e produrre cibo sano per la salute di tutti.

2.3 Non hanno bisogno di imposizioni dall’alto, perché non esistono soluzioni “one size fits for all” per conservare la biodiversità e le tradizioni di ciascuna bioregione.

2.4 Le politiche rurali e agroalimentari devono sempre favorire la piccola proprietà, le piccole imprese agricole, i coltivatori diretti; la pastorizia tradizionale, la transumanza, i piccoli allevamenti fondati sul benessere animale; le piccole produzioni per la vendita diretta e il consumo locale; i protagonisti dell’agricoltura eroica nelle zone montane e comunque difficili e fuori mercato; i contadini e gli allevatori che s’impegnano per le tradizioni e per il rispetto integrale dell’ambiente.

2.5 E’ necessario rendere i coltivatori e gli allevatori i principali e autonomi protagonisti di un cammino di progressiva liberazione dall’oppressione normativa, dagli strumenti e dai prodotti inquinanti, dagli allevamenti intensivi, dalle monocolture distruttive dei territori, dai ricatti dell’agroindustria, dalle distorsioni della globalizzazione.

2.6 Per mantenere il principio di precauzione contro gli organismi geneticamente modificati e la produzione industriale di cibo artificiale, dobbiamo condurre la nostra buona battaglia contro la brevettabilità del patrimonio genetico di tutti i viventi, per tagliere alla radice ogni avidità e ogni concentrazione di potere biotecnologico.

3 Compiutezza dellepiccole opere che servono nei territori,decise in autonomia dalle comunità locali

3.1 Le opere di messa in sicurezza, cura e manutenzione in tutti i territori devono avere la necessaria priorità.

3.2 Accettiamo con lungimiranza i profondi cambiamenti che dovranno investire infrastrutture, modalità, capacità e velocità dei trasporti, per renderli meno inquinanti, lasciando ai territori la possibilità di scegliere le tecnologie migliori che saranno disponibili.

3.3 Ci rifiutiamo di sacrificare le risorse di intere generazioni su opere faraoniche, improbabili e sproporzionate come, per esempio, il ponte di Messina.

4 Per una legislazione antitrust in Europa ben piùradicale diqualunque altrasin quivaratanella storia del capitalismo

4.1 I giganti della globalizzazione, con il loro potere massificante, autoritario, predittivo e induttivo dei comportamenti – e non più solo dei consumi materiali - sono incompatibili con la democrazia e con il bene comune locale, europeo e globale, quindi devono essere ridimensionati.

4.2 Nessuna organizzazione, istituzione, autorità pubblica – locale, statale, unionale, internazionale – potrà essere finanziata da privati.

4.3 Nessuna concentrazione finanziaria privata potrà avere il controllo di beni comuni, infrastrutture e servizi pubblici.

4.4 Per approfondire si consultino le sfide lanciate dal Comitato Charta di Melfi.

5 Più credito per tutti nell’Eurozona

5.1 Viviamo in un’area valutaria fortissima, ma disfunzionale, con diversi tassi d’inflazione, disoccupazione, retribuzione, indebitamento e diverse capacità di resistenza alle storture della globalizzazione; il governo dell’Eurozona deve quindi essere reso più responsabile e maggiormente collegato ai bisogni delle persone e delle comunità.

5.2 Per avviare un processo condiviso di riforma del sistema monetario, e quindi fermare la desertificazione economica dei territori, si deve partire dal rendere più elastico, accessibile, diversificato - anche nel tasso d’interesse - il credito per famiglie, piccole imprese, autorità locali, bilanci pubblici (i giganti multinazionali privati fanno già ora quello che vogliono).

5.3 Per supportare la diversificazione e la moltiplicazione delle forme di finanziamento e autofinanziamento di persone, imprese, comunità, nonché la pericolosa concentrazione di ricchezze, dobbiamo porre fine al risiko bancario e tornare a favorire l'esistenza di istituti bancari locali e regionali noprofit.

5.4 I debiti pubblici non devono stare sul “mercato” come se fossero privati; la BCE, le banche centrali statali, le istituzioni finanziarie pubbliche, quindi, devono partecipare allo sforzo comune europeo per rompere le catene del debito, contenendo e cristalizzando gli oneri dei debiti pubblici.

5.5 Per approfondire si consultino le sfide lanciate dal Comitato Charta di Melfi.

6 Basta con la metastasi normativa europea,oltre che statale, regionale, degli enti e delle autorità

6.1 L’esplosione quantitativa delle norme e la moltiplicazione delle fonti che le producono, spesso sovrapponendosi, sono emblematiche della perversione dei centralismi autoritari contemporanei.

6.2 La moltiplicazione delle norme e delle fonti deve finire perché spaventa e opprime una popolazione europea che invecchia, che si è impoverita, che avrà inevitabilmente un divario crescente rispetto alla velocità del digitale.

6.3 Come è stato approfondito dai lavori del Comitato Charta di Melfi, non possono essere imposti all’impresa individuale, familiare, piccola e media, le stesse norme fiscali e burocratiche che possono rivelarsi necessarie per le imprese di maggiori dimensioni.

6.4 Deve tornare la consapevolezza che troppe leggi significano nessuna legge per i potenti, oppressione e arbitrio per i piccoli, esplosione dei contenziosi e un pericoloso declino dello stato di diritto.

7 Ritorno allasussidiarietà

7.1 Sussidiarietà deve ritornare a significare sussidiarietà: in Italia e in Europa si deve tornare alla piena attuazione del principio di sussidiarietà previsto dagli Statuti di autonomia, dalla Costituzione (art. 118), dai Trattati europei (anche così come sono oggi: art. 5 del TUE, il trattato sull’Unione), che siamo stanchi di vedere traditi da continui rigurgiti di centralismo.

7.2 Alle autorità locali più prossime alle comunità e ai territori devono essere restituite le responsabilità più ampie possibili e lasciate le risorse necessarie per assolverle: vogliamo la necessaria territorializzazione delle imposte e, sulla base di essa, riformare o istituire, quando e se necessari, strumenti di perequazione e solidarietà interterritoriale.

7.3 Solidarietà sociale, emancipazione degli ultimi, vicinanza ai fragili e ai disabili, servizi pubblici, beni comuni, devono tornare a essere responsabilità delle autorità locali più prossime: i comuni e le loro libere associazioni intercomunali, come le comunità montane e isolane.

7.4 I territori che lo richiedono devono avere il proprio autogoverno regionale ed essere liberi di costituire le loro associazioni macro-regionali, anche transfrontaliere, anche per riunire regioni storiche divise dagli stati centralisti autoritari

7.5 I territori che sono stati impoveriti dal centralismo, dal colonialismo interno, dalle storture della globalizzazione, devono poter istituire in autonomia le proprie Zone Economiche Speciali Integrali (ZESI, anche come già previste dal diritto comunitario, inter alia, dall’art. 107 del TFUE, il trattato sul funzionamento dell’Unione).

8 Resistenza control’erosione della democrazia,contro gli aspiranti dittatori mediatici

8.1 Le concentrazioni di potere, finanziario, mediatico e oggi anche digitale, mettono in pericolo le autonomie personali, sociali, territoriali, e la stessa vita democratica, provocando il declino della libertà d’informazione e del pluralismo politico e culturale in Italia e in Europa.

8.2 Le leggi elettorali in vigore e gli attuali rapporti di forza politici e mediatici consegnano a pochi capi di partito la selezione degli eleggibili o addirittura degli eletti, riducendo le democrazie a spettacoli mediatici dominati da populismi ed estremismi.

8.3 Rifiutiamo ogni forma di elezione mediatica diretta di capi politici: no al presidente-napoleone d’Europa, no al podestà d’Italia, no alla rielezione a oltranza di governatori e sindaci che sono ormai insopportabili star mediatiche.

8.4 Contro questo degrado ci impegniamo a ogni livello per norme elettorali più giuste (comprensive di regole di par condicio nell’accesso a contributi pubblici e alla comunicazione politica, non solo nelle campagne elettorali), che consentano agli elettori di scegliersi i propri leader locali fra persone che conoscono e che li conoscono.

8.5 Perseguiamo l’instaurazione di istituzioni democratiche d’ispirazione svizzera, con innovativi strumenti di democrazia diretta, adatti ai diversi contesti locali.

8.6 Si veda la nostra nitida e risalente opposizione al premierato.

9 Per una Europaditerritori,regioni, popoli,non gli“Stati Uniti d’Europa”, etichetta di coloro che tifano per un superstato

9.1 Siamo europeisti nativi, perché consideriamo tutti gli attuali stati europei, in varia misura, centralisti e autoritari, ma proprio per questo non vogliamo un superstato continentale, che a sua volta sarebbe centralista e inevitabilmente autoritario.

9.2 Guardiamo al federalismo della Svizzera, non al centralismo delle grandi potenze (Cina, USA, Federazione Russa), come fonte d’ispirazione per lo sviluppo dell’autogoverno locale e delle comuni istituzioni democratiche.

10 Per unaEuropaperpetua et ferma libertas,impegnata per lapace, lasolidarietà internazionale, i diritti umani

10.1 L’Europa, quanto meno dall’istituzione del Consiglio d’Europa nel 1949, è e deve restare in cammino verso la parità di genere, la fine di ogni discriminazione, l’accoglienza di ogni diversità, la protezione di ogni minoranza, l’umanità delle pene, la liberazione dei perseguitati politici, il ritorno degli esiliati, l’asilo ai profughi, relazioni e scambi internazionali equi, un crescente impegno contro ogni forma di colonialismo, imperialismo e militarismo.

10.2 Di fronte alle terribili guerre scatenate dalle potenze centraliste e autoritarie, che mettono in pericolo tante vite umane e la stessa speranza di vita delle generazioni future su questo pianeta, noi dobbiamo restare saldamente attaccati ai pilastri della nostra storia, come lo spirito e la lettera degli accordi di Helsinki del 1975, promuovendo l’autodeterminazione di tutti i popoli e di ogni territorio, mettendo in discussione gli apparati militari-industriali, impegnandoci sempre, anche nelle situazioni più difficili e drammatiche, per tregue e compromessi, nell’interesse delle generazioni future.

10.3 Si veda la nostra ferma posizione per un cessate-il-fuoco nel conflitto russo-ucraino, ispirata alla nostra volontà di essere costruttori di pace, con chiarezza morale, senza ipocrisia, con realismo, impegnati per salvare vite, comunità, culture, diversità, biodiversità, il pianeta stesso.

Uno stile comune

  1. Questi impegni ci uniscono nel Patto Autonomie Ambiente, un’alleanza larga, inclusiva, plurale, orizzontale, confederale, le cui componenti e personalità sono e restano diverse e autonome nei propri rispettivi territori e campi d’impegno sociale e politico.
  2. Com’è evidente sono linee di pensiero e azione, non certo ricette, perché non esistono soluzioni semplici ai complessi problemi del nostro secolo; le soluzioni, peraltro, quando emergeranno attraverso il dialogo, la competenza, il lavoro, la capacità di compromesso dei veri riformatori, non saranno mai le stesse per ogni diverso territorio.
  3. Attraverso l’impegno comune in Europa contro ogni forma di centralismo autoritario, nazionalismo, populismo, giustizialismo, ciarlatanismo, intendiamo rompere nella Repubblica l’incantesimo paralizzante del “bipolarismo all’italiana”, una triste competizione a chi è più incompetente, servile, ipocrita, che ha paralizzato l’Italia per trent’anni.
  4. Candidiamo una nuova nuova leva di leader locali competenti e capaci di individuare e percorrere la strada migliore, ciascuno per la propria comunità, per affrontare la crisi sanitaria, la transizione ecologica, l’impoverimento, l’invecchiamento, lo spopolamento, l’allargarsi delle disuguaglianze; promuovere le pari opportunità; autogestire localmente i servizi pubblici e salvaguardare i beni comuni; mettere le persone al riparo dalla sorveglianza universale e dal centralismo digitale; ricostruire economie locali che restino aperte ma abbiano anche una misura di autosufficienza, biodiversità e diversità alimentare, economica, tecnologica, finanziaria, sociale e culturale.
  5. Non scriviamo sulla pietra e questo documento potrà quindi essere ulteriormente migliorato, non edulcorato, grazie al contributo delle persone diverse che si candideranno.
  6. Fino all’ultimo giorno utile le liste del Patto Autonomie e Ambiente saranno aperte alle realtà territoriali impegnate per le autonomie personali, sociali, territoriali; al civismo che crede nella sussidiarietà; alle culture politiche antiautoritarie; ai protagonisti di lotte ambientali e sociali; a chi s’impegna per i doveri civici, i diritti civili, la solidarietà economica internazionale, la fratellanza tra i popoli e la pace.

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Per contatti e approfondimenti:

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https://www.autonomieeambiente.eu/

https://twitter.com/rete_aea

https://www.facebook.com/AutonomieeAmbienteUfficiale/

https://www.youtube.com/@autonomieeambiente

 

 

2023 - 12 - After Chivasso - A report for international press

A report in English after Chivasso Day (Chivasso, 16 December 2023) - from Autonomie e Ambiente interterritorial secretariat

Florence, 18 December 2023

On 16 December 2023, EFA and “Autonomie e Ambiente” (AeA - Autonomies and Environment Pact) celebrated in Chivasso (Piedmont, Italian Republic) the 80° anniversary of the Charter of Chivasso. AeA, we remind, is a network of territorial movements which are active in different territories and regions of the Italian Republic. The network is led by “Patto per l’Autonomia Friuli – Venezia Giulia”, EFA member party.

It was a day of political inspiration. As Émile Chanoux, the autonomist and anti-fascist martyr, who was one of the Chivasso Declaration’s author, once said: what was written in Chivasso by Alpine autonomists applies to all regions, all territories, all peoples. The Charter of Chivasso, published on 19 December 1943, projected ancient confederalist principles into modernity. Now it's up to us to feel Chivasso’s joy and hope, and to let it spread, awaken, unite territorial forces and pro-selfgovernment experiences. An Englishaccuratetranslation of the Charter can be read here.

Early in the morning EFA and AeA delegations have paid homage to the workers who died last August in Brandizzo, near Chivasso. Those young people who fall at work are considered by AeA to be victims of centralism, which makes lives precarious and unsafe, destroying local public services’ quality and safety.

The Charter was celebrated in front of “Palazzo Tesio”, in Chivasso, where it was written, at the presence of representatives of more than a dozen of different political movements from all over Italy.

A public political assembly followed, where many leaders took the floor. Among them Milian Racca, “Liberi Elettori Piemonte” (Piedmont’s Free Electors), a local civic network which was crucial for the organization of the event. On behalf of Alliance for Autonomy, autonomist network, mainly active in Lombardy and Veneto and brand new ally of Aea, Gianantonio Bevilacqua, Paolo Franco and Giancarlo Pagliani have spoken, reminding the importance of Swiss confederalist tradition for the future of Europe.

Other interventions were given by Alfonso Nobile, “Siciliani Liberi” (Free Sicilians, EFA member); Claudia Zuncheddu, “Sardigna Libera” (Free Sardinia, AeA associate); Samuele Albonetti, “Rumâgna Unida” (United Romagna, AeA member); Frédéric Piccoli, “Union Valdôtaine” (Aosta Valley Union, EFA member); Mauro Vaiani, “OraToscana” (Tuscany Now), who is also coordinator of AeA interterritorial secretariat; Roberto Visentin, “Patto per l’Autonomia Friuli-Venezia Giulia", who is AeA president and EFA vicepresident.

EFA president, Lorena Lopez De La Calle y Aritzi, gave the keynote intervention, introducing EFA commitment for the coming 2024 European Elections. She explained how and why EFA “spitzenkandidaten” - Maylis Roßberg and Raül Romeva – were chosen to represent diversity among EFA parties, in our joint effort to promote self-determination, democracy, diversity and bio-diversity in Europe. President Lorena Lopez also presented EFA pragmatic proposals for short-term European political agenda:

– conceive a European way of resolution of conflicts between states and territories, caused by authoritarian centralism, which affects not only Spain;

– establish a special status for European islands, protecting them from unfair economic competition;

– promote a new agricultural policy to protect family-run enterprises and to protect territories from multinational giants’ attack;

– consider landscapes as intangible heritage of humanity and expression of local identity and diversity, worth to be protected by the EU;

– introduce community policies that take into account policies’ impact on young people.

Last but not least, EFA president Lorena Lopez also reminded EFA commitment for international solidarity, decentralism, and peace. EFA supports immediate ceasefire between Israel and Hamas, hostages realease and relief for Palestinian people in Gaza and West Bank. EFA supports Kurdish national cause, Kurdish regions’ selfgovernment. Western Sahara independence process, Artsakh’ people right to return and self-govern in Nagorno-Karabakh.

Such a special Chivasso Day has been a crucial step in making the entire EFA community and her allies able to represent in Europe, and in the Italian Republic, universal aspiration for autonomy and self-government of peoples, regions, territories oppressed by authoritarian centralism of states, aspiring napoleons of Europe, globalization tyrants.

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4 anni di Autonomie e Ambiente, 80 anni di Chivasso

Dalla newsletter del Patto Autonomie e Ambiente uscita oggi, sabato 11 novembre 2023, festa di San Martino:

Chivasso non è un posto per vecchi

San Martino, 11 novembre 2023

Buona festa di San Martino a tutte le persone che seguono il nostro Patto Autonomie e Ambiente. La nostra sorellanza è nata proprio 4 anni fa, l'11 novembre 2019, e oggi è impegnata con la nostra famiglia politica europea, la European Free Alliance, per le elezioni europee del giugno 2024.

Siamo un'alleanza bambina ma, come nel mito etrusco di Tagete, abbiamo i capelli bianchi, simbolo di chi si lascia ispirare da una saggezza antica, quella della Carta di Chivasso, che sta per compiere 80 anni: 19 dicembre 1943 - 19 dicembre 2023.

Le parole confederaliste, ambientaliste, territorialiste, anticentraliste, antinazionaliste di Chivasso sono più attuali e necessarie che mai. Se si vuole davvero una Repubblica delle Autonomie e una Europa dei popoli, delle regioni, dei territori, si riparte da quelle, insieme.

Salvate questa data nel vostro calendario di impegno civico, ambientalista, territorialista: sabato 16 dicembre 2023. Celebreremo l'ottantesimo anniversario di un documento che ha ancora tanto da dire alle generazioni future: 

 

 

 

Per seguire il PATTO AUTONOMIE E AMBIENTE, per la Repubblica delle Autonomie, per l'Europa dei Popoli e per la pace, fate iscrivere amici, sostenitori, attivisti a questa lista postale.Il modulo di adesione è in fondo a ogni pagina del nostro sito. E' fondamentale essere collegati, in vista delle elezioni europee 2024.

Per comunicare con noi e per associarvi ad Autonomie e Ambiente:

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https://www.autonomieeambiente.eu 

 

 

A Melfi al lavoro per una Europa diversa

Si sono svolti oggi a Melfi i lavori del Patto Autonomie e Ambiente, in collaborazione con l'Alleanza Libera Europea (European Free Alliance, EFA), i promotori della Charta di Melfi e gli attivisti e i dirigenti di diversi movimenti del Sud.

Il Patto Autonomie e Ambiente, la sorellanza dei territorialisti della Repubblica Italiana che fa riferimento alla famiglia politica europea dei popoli senza stato e degli autonomisti civici del continente, parteciperà alle elezioni europee del prossimo 9 giugno 2024 e l'incontro di oggi a Melfi, città simbolo di cultura, tradizioni, libertà del Sud, è stato una tappa importante nel lavoro preparatorio. A Melfi, attraverso la Charta di Melfi 2019, gli attivisti territorialisti del Sud hanno avviato una sintesi fra i valori della Carta di Chivasso del 1943 e i principi internazionalisti e anticolonialisti della Carta di Algeri del 1976. Da queste radici profonde sta crescendo in tutti i territori della Repubblica Italiana un nuovo, competente, coraggioso territorialismo a difesa delle aspirazioni di autogoverno di tutti, dappertutto.

L'incontro si è aperto con un commosso minuto di silenzio, dedicato alle vittime di tutte le guerre, alla liberazione di tutti gli ostaggi, alla fine delle persecuzioni politiche con la necessaria amnistia (a partire dalla Catalogna), al ritorno degli esiliati. Fra le tante crisi in cui i territorialisti invocano il cessate-il-fuoco, la riapertura del dialogo, la ricerca di compromessi, si è voluta ricordare la vergognosa cacciata degli Armeni dalla loro terra ancestrale dell'Artsakh (Nagorno-Karabakh) a causa del neonazionalismo azero.

Erano in discussione i temi di una piattaforma economico-sociale molto innovatica - che non esitiamo a definire audace e di cui diffonderemo presto una sintesi più ampia - per la difesa delle diversità e biodiversità e per le autonomie  personali, sociali, territoriali, come via maestra per l'emancipazione e il riscatto del Sud e di tutti i territori emarginati, oppressi, spopolati e impoverita d'Europa e del mondo.

Alcuni dei temi trattati: una radicale contrapposizione alle concentrazioni di potere finanziario e industriale, con una nuova legislazione antitrust quale l'Europa non ha mai conosciuto, che né socialisti né popolari hanno mai nemmeno lontanamente avuto il coraggio di promuovere; l'adesione a proposte innovative come la Petizione europea 941/2018 (primo firmatario Canio Trione), sulla necessità di dare credito a persone, imprese e comunità a tassi d'interesse diversi a seconda delle diversità territoriali; il rifiuto della Zona economica speciale unitaria per il Sud, la Sicilia, la Sardegna (ZES), che i territorialisti vedono come un nuovo e pericoloso vicereame centralista.

Non ci sono ricette centraliste, grandi progetti, opere faraoniche che possano risolvere magicamente i problemi dei territori che sono impoveriti dalla globalizzazione. Anzi il centralismo continua a favorire le grandi imprese costruttrici del Nord, la ulteriore penetrazione dei prodotti del Nord o delle multinazionali, orge di ferro e cemento come il Ponte di Messina, quindi ulteriori perdite di buona terra, paesaggio e identità.

Altri temi sono stati discussi e messi all'ordine del giorno dei prossimi incontri di lavoro del Patto Autonomie e Ambiente nel Sud: semplificazioni, resistenza al centralismo digitale, amministrazione locale dei servizi pubblici e dei beni comuni, controllo locale della produzione di energia rinnovabile, "compro Sud", riforme nella gestione degli immensi debiti pubblici che sono insostenibili e rendono l'Europa schiava di una dipendenza tossica da ossessioni austeritarie.

All'incontro di Melfi sono arrivati contributi e saluti dall'arch. Ciro Lomonte (segretario dei Siciliani Liberi), da Samuele Albonetti (presidente promotore del movimento politico territoriale Rumâgna Unida), Giuseppe (Beppe) Di Bello (il coraggioso ambientalista e territorialista del movimento "Liberiamo la Basilicata), Alessandro Citarella (Meridionalisti federalisti europei, Meridem).

Nella foto di corredo al post i partecipanti all'incontro finale con la stampa: ROBERTO VISENTIN (presidente Patto Autonomie e Ambiente); MAURO VAIANI (studioso e attivista toscano, vicepresidente Patto Autonomie e Ambiente); LORENA LOPEZ DE LACALLE, presidente del partito politico europeo Alleanza Libera Europea - Free European Alliance; GINO GIAMMARINO (editore, attivista, referente del Patto Autonomie e Ambiente nel Sud).

Fra i molti che hanno partecipato e contribuito ai lavori ricordiamo: Canio Trione (economista, attivista, autore del libro  “L’economia Virale”, pubblicato dalla Giammarino editore nel 2021; Stefano Bouché (movimento Lupi del Sud, da oggi associato al Patto Autonomie e Ambiente); Michele Tarantino (associazione culturale Libero Sud); Antonio Caputo (noto napoletanista sin dai tempi della prima Lega Sud); Stanislao Napolano (circolo l'Unione); Giovanni Poggiali (presidente del Movimento per l'Autonomia della Romagna).

La dirigente e attivista di Siciliani Liberi, Eliana Esposito, che è anche una apprezzata musicista, ha portato un importante contributo culturale, oltre che politico, cantando dal vivo il suo brano "Nta lu funnu di lu mari", in siciliano, dedicato alle vittime della conquista della Sicilia e del Napoletano da parte di patrioti italiani che poi si rivelarono parte di un disegno colonialista, oltre che a tutti gli oppressi dalle forze di ogni centralismo autoritario.

Franco Cacciatore, giornalista di Melfi e profondo conoscitore della storia del Melfitano, ha trasmesso ai partecipanti alcune perle della storia del suo territorio, della bella città di Melfi, antica capitale normanna, fòro delle costituzioni federiciane, città negletta dal centralismo italiano ma tuttora faro di cultura e identità lucana.

Gino Giammarino ha annunciato la formazione di un "Comitato Charta di Melfi" in cui si riuniranno tutte le persone associate e associande al Patto Autonomie e Ambiente per la prosecuzione del lavoro politico e per l'organizzazione della campagna elettorale per le Europee.

Lorena López de Lacalle, la presidente EFA, ha concluso i lavori ricordando i valori che la nostra famiglia politica promuove in tutta Europa e nel mondo: la promozione di forme di autogoverno per tutti dappertutto (un mondo di repubbliche sorelle, in pace fra di loro e con l'ambiente); l'unità europea nella diversità; l'emancipazione delle società umane (anche le più piccole, anche quelle minoritarie) dall'umiliazione e dalla paura, per tener desta la speranza di un mondo migliore per tutti.

Nel simbolo di EFA c'è una "E" rovesciata (orientata a sinistra invece che a destra), che è il simbolo della volontà dei territorialisti di promuovere un profondo cambiamento attraverso l'autodeterminazione dei popoli, dei territori, delle regioni.

 

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Si ringrazia https://www.facebook.com/lucanetwebtv/ e il giornalista Vittorio Laviano per aver assicurato una documentazione audiovideo dell'evento.

Melfi, 27 ottobre 2023 - a cura della segreteria territoriale

 

Aspettando Chivasso - 75 anni della Dichiarazione universale

In attesa dell'incontro politico del prossimo 16 dicembre 2023 a Chivasso, ricordiamo i 75 anni della Dichiarazione universale dei diritti della persona umana. Perché siamo decentralisti, territorialisti, confederalisti, autonomisti? Fra le molte ragioni, c'è anche questa: gli stati sono quasi tutti centralisti e autoritari, specie i più grandi, quelli sottomessi alle grandi potenze, quelli corrotti dalle multinazionali e dalle centrali internazionali del terrore.

I paradigmi dell'oppressione nel mondo contemporaneo sono spesso meno ovvi, visibili, interpretabili di quello che vorremmo. Condividiamo tuttavia le osservazioni internazionali che giudicano relativamente più liberi e più civili paesi piccoli o estremamente decentrati: Svizzera, Nuova Zelanda, Danimarca, Estonia, Irlanda, Finlandia, Canada, Australia, Svezia e Lussemburgo (Human Freedom Index 2023).

La persona umana non può essere pienamente libera se non è anche parte di una comunità locale che si autogoverna. Questo, a nostro parere, è implicito nell'art. 2 della Dichiarazione universale, che vi invitiamo a rileggere, e in molti altri documenti internazionali. Per un mondo meno violento, meno inquinato, meno oppressivo, la via maestra è quella dell'autogoverno libero e responsabile di tutti dappertutto.

Chivasso, 10 dicembre 2023

75° anniversario della Dichiarazione dei diritti umani

 

 

 

 

Auguri per il Natale 2023 e per la grande avventura del 2024

Auguri sinceri di buon Natale, per tutte le feste e ancora di più per la grande avventura che ci aspetta nel 2024.

Durante le feste non mancate di seguire il nostro Forum 2043 e di collegarvi con le nostre reti sociali:

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Firenze, San Tommaso e memoria di Ugo di Toscana, 21 dicembre 2023 - a cura della segreteria interterritoriale

 

 

Contro la secessione dei cittadini - Resoconto e registrazioni del seminario politico-elettorale Europee 2024

Si è svolto oggi il seminario politico-elettorale sulle Europee 2024 della sorellanza Autonomie e Ambiente, che promuove, per le prossime elezioni europee, il PATTO AUTONOMIE AMBIENTE.

Siamo una realtà, magari piccola, ma presente nella Repubblica e in Europa, una speranza contro la secessione dei cittadini dalle istituzioni, dai loro territori, dalla socialità, dalla natura, dalle generazioni future.

Hanno partecipato al seminario oltre 55 attivisti, studiosi, leader locali, da gran parte dei territori della Repubblica Italiana, oltre a ospiti significativi, come il prof. Sergio Bagnasco, anima del costituendo comitato anti-Rosatellum; Alfonso Barbarisi, vicecoordinatore del movimento politico cristiano-sociale INSIEME; Luigi Spanu, garante del movimento politico PARTECIPAZIONE ATTIVA.

Fra i temi cruciali affrontati dagli intervenuti, c'è stato quello del crollo della partecipazione dei cittadini di questa Repubblica alle elezioni di ogni ordine e grado. E' da trent'anni un fenomeno in continua crescita, quello dell'astensionismo. Si tratta del più grande fallimento del bipolarismo "all'italiana", centralista e autoritario.

Leggi elettorali ingiuste, un sistema mediatico al servizio di un bipolarismo "ambidestro", una sterile alternanza fra ceti politici di centrodestra o centrosinistra prigionieri degli stessi pregiudizi centralisti e tecnocratici, hanno prodotto ben poco riformismo, impoverimento, spopolamento delle aree marginali, una metastasi legislativa nemica dei contadini, degli artigiani, delle piccole imprese, delle famiglie. Questo fallimento si è visto anche nelle recenti elezioni regionali sarde, in cui la Coalizione Sarda, guidata da una figura di grande rilievo, Renato Soru, è stata oscurata dal sinistro conformismo dei media.

Sono stati rilanciati allarmi specifici e drammatici contro la desertificazione non solo delle colonie interne (la Sardegna, la Sicilia, il Sud), ma dell'intero Appennino; contro lo scandaloso scambio fra autonomie finte, sbagliate, irrealizzabili (autonomie differenziate come impostate dai ciarlatani leghisti) e centralismi veri (il premierato); contro la distruzione delle autonomie e della sussidiarietà, che è cominciata con il soffocamento dei comuni e continua con la distruzione dei servizi pubblici universali; contro un'economia che si pretende di rendere "green" ma che continua a inquinare, ad avvelenare, a perseguire grandi opere faraoniche, come il ponte di Messina.

I partecipanti al seminario, esponenti di movimenti politici territoriali di ogni angolo della Repubblica Italiana, hanno confermato la propria adesione al coraggioso programma comune del Patto Autonomie Ambiente, che si può leggere qui sul nostro sito, sotto il menu ELEZIONI TRASPARENTI. La scelta degli aderenti al Patto è quella d'impegnarsi per temi avanzati, spesso radicali, ma sempre con grande moderazione dei toni e con sapiente riformismo.

Nel programma comune non ci sono ricette, né promesse, né slogan, ma piuttosto una grande ambizione, quella di mobilitare tante diversità locali - movimenti civici, municipalisti, urbani, rurali, territorialisti, regionalisti, storici autonomisti - per la Repubblica delle Autonomie personali, sociali, territoriali; per la sussidiarietà, le comunità locali, le piccole imprese; contro il centralismo dei nostri tempi e le sue paurose concentrazioni di potere industriale e militare; contro la sorveglianza universale e le concentrazioni di potere tecnologico; contro gli aspiranti podestà d'Italia (eletti direttamente da centrali di potere mediatico, come vorrebbe il governo Meloni), napoleoni d'Europa, tiranni della globalizzazione (multinazionali, centrali di potere mediatico, autocrazie, grandi potenze).

Una comunità politica di europeisti nativi, come la nostra, si è ritrovata sia contro il ritorno di vecchi e sinistri "nazionalismi", sia contro il progetto di "Stati Uniti d'Europa", un superstato inaccettabile. Si guarda alla Svizzera, alle autonomie, al federalismo, non certo agli Stati Uniti d'America, tanto meno alla Cina e altre grandi potenze centraliste e autoritarie, con le loro multinazionali.

Nelle conclusioni, il presidente di Autonomie e Ambiente, Roberto Visentin (Patto Autonomia Friuli-V.G.), e il vicepresidente segretario, Mauro Vaiani (OraToscana), hanno ribadito la validità del lavoro interterritoriale di Autonomie e Ambiente e hanno chiesto a tutte le realtà locali di mantenere e valorizzare le proprie diversità, per un progetto a lungo termine, magari affidando a dei giovani competenti il ruolo di "ministri degli esteri" attraverso i quali contribuire alla crescita della sorellanza e all'impegno di tenere in vita la nostra storica famiglia politica europea, EFA (European Free Alliance).

EFA, un'antica famiglia politica dei popoli e dei territori ancora senza autogoverno, tiene viva una speranza politica e geopolitica per le diversità, all'interno di un continente attraversato da conformismi e scetticismi.

Il seminario è stato registrato ed è pubblicato in tre parti sul canale YouTube di Autonomie e Ambiente.

Parte prima - Introduzione e primi interventi

Mauro VAIANI OraToscana Vicepresidente AeA – Segreteria interterritoriale
Alfonso BARBARISI Vicecoordinatore INSIEME Movimento politico cristiano-sociale amico delle autonomie
Sergio BAGNASCO Comitato referendum anti-Rosatellum Per la partecizione, ispirato a Felice Besostri
Stefano PESARESI Rumâgna Unida  
Marco CANNITO Lista civica Città Diversa Livorno  
Elia MIONI Patto Autonomia F-VG Rivista “Il Passo Giusto"
Antonio CAPUTO Comitato Charta di Melfi Cavaliere del lavoro e sostenitore dell’autogoverno napoletano

Parte seconda - Interventi

Claudia ZUNCHEDDU Comitato Sardigna Pro S'Europa Sardigna Libera
Enrico CHIAPPAROLI Lombardia Civica - Alleanza Territorio Federalismo Comitato AeA per la Lombardia
Gennaro FERRILLO  Altro Modo Flegreo  Laboratorio per la cittadinanza attiva
Giovanna CASAGRANDE Sardegna Possibile Sostenitrice della Coalizione Sarda
Luigi SPANU Garante di Partecipazione Attiva Comitato referendum anti-Rosatellum
Mattia PEPINO Assemblada Occitana Valadas  
Stefano BOUCHÉ Comitato Charta di Melfi Lupi del Sud
Giuseppe DI BELLO (Beppe) Liberiamo la Basilicata  
Riccardo GALIMBERTI Lista civica Ri-Bella Firenze Comitato italiano contro l’overtourism
Stefano NESTA Comitato Collevecchio in Europa Attivismo in Sabina
Fausto VALENTINI Primavera dell’Autonomia Trentino
Ciro LOMONTE Segretario Siciliani Liberi  
Pasquale MUSARRA Siciliani Liberi  

Parte terza - Conclusioni

Alfonso NOBILE (Alessandro) Siciliani Liberi Vicepresidente AeA
Luigi GIAMMARINO (Gino) Comitato Charta di Melfi Vicepresidente AeA
Milian RACCA Liberi Elettori Piemonte Vicepresidente AeA
Samuele ALBONETTI Rumâgna Unida Vicepresidente AeA
Silvia FANCELLO (Lidia) Comitato Sardigna Pro S'Europa – Rappr. EFA in Sardegna Vicepresidente AeA
Stefania TARAS IRS - indipendèntzia Repùbrica de Sardigna Vota Sardigna – Coalizione Sarda
Luigi GIAMMARINO (Gino) Comitato Charta di Melfi Vicepresidente AeA
Roberto VISENTIN Patto Autonomia F-VG Presidente AeA – Vicepresidente EFA
Mauro VAIANI OraToscana Vicepresidente AeA - Segreteria interterritoriale

 

 

Note

Si sono giustificati per non essere potuti intervenire:

Francesca MARRAZZA Lista civica Ri-Bella Firenze  
Bruno RUBATTINO Associazione Repubblica di Genova ARGE
Edoardo VITALE Comitato Charta di Melfi Sud e Civiltà
Vincenzo GULÌ Comitato Charta di Melfi Neoborbonici attivisti

Si ringrazia il creativo (e storico popolare DJ) Renzo Giannini, per il supporto tecnico e artistico dato allo svolgimento del seminario.

Prato, 2 marzo 2024 (aggiornato il 3 marzo 2024) - A cura della segreteria interterritoriale

 

Da Chivasso verso un'Europa diversa

2023 12 16 Patto AeA ed EFA per Chivasso

Chivasso - sabato 16 dicembre 2023 - Si è conclusa la giornata a Chivasso organizzata da EFA (European Free Alliance - Alleanza Libera Europea) e dal patto Autonomie e Ambiente (AeA), la nostra rete di movimenti territorialisti, civici, ambientalisti, attivi in gran parte dei territori italiani.

Ci siamo riuniti per celebrare gli 80 anni della nota "Carta" delle autonomie firmata il 19 dicembre 1943 da un gruppo di antifascisti autonomisti delle valli alpine, fra i quali Émile Chanoux, illustre vittima valdostana della barbarie fascista.

Il nostro patto Autonomie e Ambiente, guidato dal Patto per l'Autonomia Friuli-Venezia Giulia, è la principale espressione della famiglia politica europea European Free Alliance - EFA nella Repubblica italiana. EFA rappresenta in Europa istanze di autonomia e di autogoverno di popoli, regioni, territori oppressi dal centralismo autoritario degli stati, degli aspiranti napoleoni d'Europa, dei tiranni della globalizzazione.

Al mattino, prima dei lavori, i dirigenti delle organizzazioni territorialiste si sono recati nella vicina Brandizzo, presso i binari ferroviari, per rendere omaggio ai cinque caduti sul lavoro morti nella notte fra il 30 e il 31 agosto di quest'anno: Michael Zanera, Giuseppe Sorvillo, Saverio Giuseppe Lombardo, Giuseppe Aversa e Kevin Laganà. Erano operai piemontesi con radici familiari in Sicilia, nelle Calabrie, in Campania. Erano esternalizzati e costretti a lavorare in condizioni precarie. Per Autonomie e Ambiente questi caduti sul lavoro sono da considerarsi vere e proprie vittime del centralismo, che allontana il controllo dei servizi pubblici dai territori, degradandoli e precarizzando il lavoro, creando una realtà ingiusta che è esattamente l'opposto dei valori confederalisti e localisti della Carta di Chivasso.

Alle 10, alla presenza dei rappresentanti di una dozzina di regioni e territori, si è tenuta la commemorazione della Carta davanti a Palazzo Tesio, dove essa fu scritta nel 1943. Ha introdotto Milian Racca, dei Liberi Elettori Piemontesi (realtà associata ad Autonomie e Ambiente). Si è ascoltata una lettura integrale del testo della Carta, che stupisce ancora oggi per la sua concisione, freschezza, attualità politica.

Dalle 11 alle 13, in una sala di piazza Garibaldi, si è riunita con puntualità svizzera un'assemblea politica, con la partecipazione di Lorena López de Lacalle(presidente EFA) e Roberto Visentin(presidente AeA). Ha moderato l'incontro Mauro Vaiani, il garante di OraToscana che coordina anche la segreteria interterritoriale di Autonomie e Ambiente. Oltre a esponenti AeA di diverse regioni, fra cui la Sicilia, la Sardegna, la Romagna, la Calabria, sono intervenuti gli esponenti di Alleanza per l'Autonomia (AxA) del Veneto e della Lombardia, fra i quali Giancarlo Pagliarini, storico esponente del confederalismo d'ispirazione svizzera. AxA, che è come AeA una rete di gruppi e realtà federaliste territoriali, ha stabilito con Autonomie e Ambiente e con EFA un accordo politico per partecipare insieme alle elezioni europee del 2024 e per una collaborazione a lungo termine per le autonomie personali, sociali, territoriali in Italia e in Europa.

Il patto Autonomie e Ambiente, allargato alle altre realtà presenti nell'assemblea politica di Chivasso e ad altre, si configura come una larga sorellanza di forze storiche dell'autonomismo, nuove realtà civiche e territorialiste, gruppi ambientalisti localisti. Parteciperà alle elezioni europee con un programma di radicale decentralismo, ispirato dai valori della Carta di Chivasso, in autonomia dagli attuali schieramenti di centrosinistra e centrodestra, entrambi malati di centralismo. Sarà la lista dei territori, della Repubblica delle Autonomie personali, sociali, territoriali, dell'Europa delle regioni e dei popoli.

In calce a questo post pubblichiamo alcuni scatti fotografici della giornata.

Gli interventi della mattinata

  • Mauro Vaiani, OraToscana, che ha introdotto e moderato l'assemblea
  • Milian Racca, Liberi Elettori Piemontesi
  • Alfonso Nobile (Alessandro), Siciliani Liberi
  • Claudia Zuncheddu, Sardigna Libera, associata di Autonomie e Ambiente
  • Angelo Russo, dalla Calabria, Lupi del Sud (realtà parte del Comitato Charta di Melfi)
  • Frédéric Piccoli, Union Valdôtaine
  • Giancarlo Pagliani, presidente dell'Alleanza per l'Autonomia (AxA)
  • Gianantonio Bevilacqua, Alleanza per l'Autonomia - Lombardia
  • Paolo Franco, Alleanza per l'Autonomia - Veneto
  • Samuele Albonetti, Rumâgna Unida
  • Roberto Visentin, Patto per l'Autonomia Friuli-Venezia Giulia, presidente di Autonomie e Ambiente
  • Lorena López de Lacalle, presidente EFA

Hanno inviato messaggi di saluto all'evento:

  • Cristina Machet, presidente della Union Valdôtaine
  • Diego Bovard, "Commission de dix" per la riunificazione dell'autonomismo valdostano
  • Mattia Pepino, Assemblada Occitana Valadas
  • Piercesare Moreni, associato di Autonomie e Ambiente in Trentino
  • Walter Pruner, associato di Autonomie e Ambiente in Trentino
  • Fausto Valentini, "Primavera dell'autonomia", dal Trentino
  • Guglielmo De Marinis, Movimento Autonomista Toscano, anche a nome del fondatore Alessandro Mazzerelli (il MAT è collegato con AxA)
  • Gino Giammarino, Comitato Charta di Melfi, anche a nome delle diverse organizzazioni del Sud che fanno riferimento al Comitato
  • Slovenska Skupnost
  • Giuseppe Di Bello (Beppe), Movimento "Liberiamo la Basilicata"

Erano presenti anche:

  • Roberto Gremmo, scrittore e storico pioniere dell'autonomismo in Piemonte e Valle d'Aosta
  • Enrico Chiapparoli, Lombardia Civica Alleanza per il territorio e il federalismo

Dei contenuti politici emersi nella mattinata, di ciò che unisce tante diversità per la costruzione di un'Europa diversa, più confederale nelle sue strutture, più coerente con i principi di sussidiarietà, dove si possano superare gli attuali stati senza che nasca un superstato continentale, che sia per le generazioni future più una grande Svizzera del domani che una opaca e soffocante piramide (stile la Cina di oggi), forniremo nei prossimi giorni degli approfondimenti e delle testimonianze.

Alcune immagini di oggi

2023 12 16 omaggio Brandizzo caduti lavoro

 

2023 12 16 davanti a Palazzo Tesio

 

IMG 20231216 WA0021

Chivasso, 16 dicembre 2023

a cura della segreteria interterritoriale

https://www.autonomieeambiente.eu

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EFA e AeA insieme per la Repubblica delle Autonomie

Sono uscite questa settimana le newsletter di EFA e di Autonomie e Ambiente.

Sono strumenti indispensabili per capire chi siamo e perché le nostre famiglie politiche si sono organizzate per partecipare alle elezioni europee del 2024 con la lista PATTO AUTONOMIE AMBIENTE.

Per cui chi usa la mail, si iscriva, usando le caselle d'iscrizione che si trovano ai piedi di praticamente ogni pagina dei nostri siti.

Siamo in campo per l'autogoverno di tutti dappertutto, per progetti di buongoverno, contro il bipolarismo all'italiana (competizione fra sinistra e destra a chi è più ignorante e strumentale).

Cagliari, 23 febbraio 2024 - a cura della segreteria interterritoriale

- nella foto Roberto Visentin e Silvia Fancello (Lidia) durante l'ultimo congresso EFA a Strasburgo

 

 

 

I nostri araldi per le europee 2024

Nel recente congresso di Strasburgo, Maylis Roßberg e Raül Romeva sono stati approvati all'unanimità come i due Spitzenkandidaten dell'Alleanza Libera Europea (European Free Alliance, EFA), il partito politico europeo a cui il nostro Patto Autonomie e Ambiente è strettamente connesso.

Chi è uno  Spitzenkandidat nel sistema politico europeo? Letteralmente la parola tedesca significa "candidato guida". E' una figura di punta, individuata da ciascuna famiglia politica europea, come candidato alla presidenza della Commissione Europea, in occasione delle prossime elezioni europee del giugno 2024. Non c'è alcun automatismo istituzionale (la nomina del presidente è riservata al consiglio dei capi di stato, al momento), ma il messaggio che queste designazioni politiche lanciano a tutti i popoli europei è sicuramente importante: il voto popolare conta per scegliere fra le diverse correnti politiche, che non sono tutte uguali e non vedono tutte il futuro dell'Europa nello stesso modo.

EFA vuole l'Europa come grande confederazione di diversità, nel rispetto delle biodiversità, una grande famiglia di popoli, territori, regioni, impegnata per la pace e per il bene delle generazioni future, attraverso strutture politiche di libertà e realtà economiche di giustizia. Per EFA e per il Patto Autonomie e Ambiente diversità, libertà, giustizia si reggono l'una con l'altra, per fermare ogni centralismo autoritario (a partire dalla urgente necessità di porre fine alle persecuzioni politiche, che ci sono in tutta Europa, ma in particolare in Catalogna dove le nostre forze sorelle lottano per l'amnistia).

I due Spitzenkandidaten di EFA, Raül Romeva e Maylis Roßberg, ne rappresentano la diversità interna e l'attaccamento dei nostri movimenti territoriali al principio di autodeterminazione e autogoverno per tutti, dappertutto. Sono i nostri araldi, messaggeri di pace, rispetto delle diversità e delle biodiversità, libertà e giustizia, per le prossime elezioni europee del 2024.

Raül Romeva (52 anni, della Catalogna) è già stato parlamentare europeo. E' stato membro del governo catalano al tempo del referendum di autodeterminazione del 2017 e per questo è stato in prigione. Incarna, anche come ex prigioniero politico, i nostri ideali di autogoverno democratico, da perseguire in ciascun territorio con metodi nonviolenti. Votare per l'autodeterminazione non può essere mai un crimine.

Maylis Roßberg (23 anni, della minoranza danese in Germania) è stata segretaria del movimento giovanile del partito regionale Südschleswigsche Wählerverband (SSW), che rappresenta l'autonomismo danese dello stato dello Schleswig-Holstein. E' una donna giovane, colta, brillante, che rappresenta la speranza che i nostri valori autonomisti si trasmetteranno e verranno anzi abbracciati sempre di più dalle generazioni future.

Per un approfondimento, sul sito EFA c'è un ampio commento in lingua inglese:

https://e-f-a.org/2023/10/23/maylis-rosberg-and-raul-romeva-efa-spitzenkandidaten/

A cura della segreteria interterritoriale - Bruxelles, 25 ottobre 2023

Invito a Melfi - 27 ottobre 2023

Amministratori, attivisti, studiosi e cittadini appassionati di autonomie personali, sociali, territoriali, si incontrano a Melfi per un incontro pubblico, voluto da alcuni degli autori della Charta di Melfi, dal Patto Autonomie e Ambiente, con la partecipazione dell'Alleanza Libera Europea-European Free Alliance (ALE-EFA). L'appuntamento per i partecipanti è presso l'albergo HOSTEL IL TETTO, piazza IV novembre a Melfi, nel cuore della Lucania, per venerdì 27 ottobre 2023 alle ore 9.30. La stampa è invitata alle 11.30 per documentare la conclusione dei lavori.

Il tema dei lavori sarà:

Una nuova economia virale
per i territori del Sud e dell’Europa,
per tutti, non per pochi

Interventi introduttivi di:

  • GINO GIAMMARINO, editore, attivista, referente del Patto Autonomie e Ambiente nel Sud
  • CANIO TRIONE, economista, attivista, autore del libro  “L’economia Virale” (pubblicato dalla Giammarino editore nel 2021)

Coordina: MAURO VAIANI, studioso e attivista, vicepresidente del Patto Autonomie e Ambiente

Conclude: LORENA LOPEZ DE LACALLE, presidente del partito politico europeo Alleanza Libera Europea - Free European Alliance

Saranno presenti dirigenti e rappresentanti di altre formazioni politiche territoriali impegnate, associate, associande, in dialogo con il Patto Autonomie e Ambiente, in vista delle elezioni europee 2024.

Importanti spunti per la discussione sono stati già diffusi, grazie a un lavoro coordinato da Gino Giammarino, dall'economista Canio Trione e da Mauro Vaiani (in coordinamento con gli studiosi che partecipano al Forum 2043, "think tank" civico, ambientalista e territorialista promosso dal Patto Autonomie e Ambiente).

Riassumiamo qui alcune delle tesi che saranno discusse:

Contro il gigantismo - A seguito della globalizzazione, l’economia è fagocitata da grandi conglomerati finanziari e da gigantesche multinazionali, incompatibili con la vitalità dell’economia locale, il bene comune, la democrazia.

Piuttosto che rovine, riforme - I giganti possono crollare sotto il peso delle loro disarmonie interne, certo, oppure per l’insostenibilità dell’economia globale distruttiva, ecocida e genocida, ma lascerebbero il mondo in rovina. Contro il conformismo dominante, contro il pensiero unico che in nome del “mercato” assiste impotente, vogliamo far parte di un movimento politico europeo che ponga una questione drammatica e urgente: i giganti sono troppo grandi per esistere, non troppo grandi per fallire.

Beni comuni, servizi pubblici e monopoli naturali - Nel campo dei beni comuni e dei servizi pubblici, a partire dall’acqua pubblica, siamo per il maggior decentramento possibile delle competenze e per lo spezzettamento dei gestori.

Banche al servizio non al potere - La parabola storica del risiko bancario è giunta, nella Repubblica italiana e nell’Unione Europea, alle estreme conseguenze, producendo posizioni dominanti incontrollabili, elite chiuse in bolle di lusso e di potere, non più in alcun modo al servizio delle persone, delle imprese, delle comunità: un fallimento epocale a cui dobbiamo porre urgentemente rimedio.

Pluralismo nel credito - Non ci interessa l’assistenzialismo, ma vogliamo un pluralismo creditizio ancora oggi sconosciuto: i mutui si allungano, certo, ma le banche pretendono di continuare a usare i soliti vecchi strumenti, mentre la società chiede forme radicalmente nuove di accesso al credito.

Attenuare i difetti dell’Eurozona - Non ci sottraiamo al grande e difficile processo di critica e correzione dei difetti intrinseci e strutturali di un’area valutaria forte ma non ottimale come l’Eurozona, ma vogliamo e dobbiamo cominciare a introdurre dei sollievi concreti. Si devono approntare, territorio per territorio, esperimenti di circolazione di credito locale agevolato con il fine di rendere possibile la partecipazione di tutti al mondo del lavoro e al consumo di beni locali. Si deve pensare, da subito, a rendere possibile che in regioni diverse non ci siano le stesse regole finanziarie e non vigano gli stessi tassi d’interesse: l’economia di una regione più povera non può sopportare lo stesso tasso di una regione ricca. Si veda in particolare la petizione Trione: Petition No 0941/2018 by Canio Trione - On reforming economic and monetary policy – https://www.europarl.europa.eu/petitions/en/petition/content/0941%252F2018/html/Petition-No-0941%252F2018-by-Canio-Trione-%2528Italian%2529-on-reforming-economic-and-monetary-policy.

Contro il nuovo vicereame ZES - Spesso, quando le autorità del centralismo italiano ed europeo parlano di “Sud” come di una realtà unitaria, il Meridione può tranquillamente aspettarsi altre ingiustizie. Analizziamo criticamente i limiti intrinseci la Zona Economica Speciale (ZES) unificata, che dovrebbe imporre le sue formule uniche a tutti i nostri territori (e anche alle isole di Sicilia e Sardegna).

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La Charta di Melfi è un documento giovane, pubblicato nel 2019, elaborato da attivisti per l'emancipazione dei territori del Sud dalla rassegnazione, dalla subalternità, dalla tristezza. Echeggia la Carta di Algeri del 1976, documento anticolonialista e internazionalista. Abbraccia i valori della Carta di Chivasso del 1943, il documento confederalista scritto ancora durante il tempo cupo dell'occupazione nazifascista dagli attivisti per l'autogoverno delle valli alpine, con parole di speranza per tutti i territori, prezioso testo di cui quest'anno celebriamo l'ottantesimo anniversario e che continua a ispirare un moderno territorialismo per il XXI secolo. 

Melfi abbraccia Chivasso e Algeri
e da Melfi si riparte per una Europa diversa
per tutti i popoli, per tutti i territori,
per la pace, per le generazioni future

Per informazioni e per preannunciare la propria partecipazione ai lavori:

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Contatto di Gino Giammarino, referente del Patto Autonomie e Ambiente nel Sud:

Luigi Giammarino (Gino) <Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 

 

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L'autonomia finisce nella differenziata

Firenze - venerdì 19 gennaio 2024 - Dopo vent'anni di ipocrisia e di impotenza da parte di centrodestra e centrosinistra, ormai si è fatta chiarezza: le "ulteriori autonomie", ipotizzate dalla riforma del Titolo V del 2001, sono state ribattezzate dal leghismo "autonomia differenziata" perché il loro destino era quello di finire nel cestino dei rifiuti.

La legge-quadro Calderoli-Meloni crea un percorso a ostacoli che consentirà all'attuale maggioranza di non attuare alcuna reale autonomia in questa legislatura. Nella prossima, poi, si vedrà: se la destra riesce a imporre l'elezione diretta del "podestà" d'Italia, di autonomie non si parlerà più. Non in questa generazione, almeno.

Oltre al danno storico per tutti gli autonomismi, ovviamente la beffa: le norme prevedono che se anche una regione ottenesse l'autonomia su qualche materia, essa potrà essere sempre revocata dal governo centrale e in ogni caso, la concessione non potrà durare più di 10 anni. L'azzeccagarbugli in capo del leghismo, il senatore Calderoli, ha confermato la sua fama di autore di porcate.

L'autonomia differenziata, insomma, come vi avevamo informato per tempo attraverso il Forum 2043, è un gigantesco specchietto per le allodole, una clamorosa "false flag".

Durante il dibattito in Senato, a parte pochissime eccezioni, fra cui quella del senatore Luigi Spagnolli (gruppo Autonomie), abbiamo sentito un greve e conformista coro di centralisti, di sinistra, centro e destra.

Il "bipolarismo" all'italiana si conferma una competizione a chi è più ignorante, ipocrita e spesso opportunista. Vengono ignorati i problemi di attuazione delle autonomie, che sono ovviamente enormi in uno stato centralista come quello italiano. Vengono calpestate le richieste di autogoverno, che pure sono state confortate dal massiccio voto popolare del 2017 in Veneto e Lombardia, e che sono presenti in tutti i territori.

Per reagire a questo degrado, intensifichiamo il nostro impegno per dare agli elettori, alle prossime elezioni europee, una scelta in più: la possibilità di un voto per la Repubblica delle autonomie personali, sociali, territoriali; per l'Europa dei popoli, delle regioni e dei territori; per la sussidiarietà e per la solidarietà interterritoriale; per la giustizia e la pace nella vita internazionale.

Questa scelta in più è il nostro Patto Autonomie Ambiente, espressione italiana della famiglia politica europea European Free Alliance - EFA (che raccoglie istanze di autonomia e di autogoverno di popoli, regioni, territori oppressi dal centralismo autoritario degli stati, degli aspiranti napoleoni d'Europa, dei tiranni della globalizzazione).

Questa ampia sorellanza di forze storiche dell'autonomismo, nuove realtà civiche e territorialiste, gruppi ambientalisti localisti, partecipa alle elezioni europee del prossimo giugno 2024 con un programma di radicale decentralismo da portare avanti in Europa e in Italia, ispirati dai valori della Carta di Chivasso, in autonomia dagli attuali schieramenti di centrosinistra e centrodestra, entrambi malati di centralismo.

Nota per la stampa a cura della segreteria interterritoriale

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La nostra avventura, non avventata, verso elezioni a democrazia limitata

Firenze, 17 gennaio 2023, Sant'Antonio Abate

A meno di cinque mesi dalle elezioni europee (144 giorni al 9 giugno 2023, per l'esattezza), il nostro "Patto Autonomie Ambiente" continua a farsi conoscere. Siamo un'alleanza larga e inclusiva di civismo, ambientalismo, autonomismi, territorialismi, attivisti per le autonomie personali, sociali, territoriali di ogni angolo della Repubblica. Una sorellanza interterritoriale, orizzontale, plurale, confederale, così ampia non la si vedeva da decenni nello stato italiano. Insieme a ALE-EFA, famiglia politica europea dei territorialisti, ci presenteremo alle elezioni europee non solo in Italia, ma anche in Spagna, Francia, Germania, cercando un riscatto in un mondo in cui dominano paurose - vecchie e nuove - forme di centralismo autoritario.

Siamo coscienti che ci assumiamo il rischio di concorrere, con scarsi mezzi, in uno stato, quello italiano, a democrazia gravemente limitata (molto più della maggior parte di quelle che ci sono vicine), ma non possiamo sottrarci a questa sfida, perché siamo gli eredi di una storia preziosa per assicurare alle generazioni future un mondo fondato sulle autonomie locali, quindi una società a misura di persona umana. L'Europa è a un bivio: o si finirà per imitare la Cina e gli altri grandi stati centralisti e autoritari, o ci si ispirerà al federalismo della Svizzera. Saremo forse una piuma, sulla bilancia della storia, ma esserci o non esserci farà la differenza.

Prima ancora di raccontare per cosa lotteremo, per esempio per una agricoltura sostenibile o per una sanità pubblica e prossima, per la promozione delle diversità e biodiversità, per i beni comuni dell'umanità e per la pace, dobbiamo spiegare bene a chi ci rivolgiamo: a quei pochi milioni di persone che già conoscono e amano le autonomie personali, sociali, territoriali.

Questo è ciò che possiamo fare, con senso delle proporzioni, coraggio, pragmatismo, moderazione, in questo contesto in cui vigono leggi elettorali ingiuste; è al potere il governo più centralista della storia della Repubblica; i partiti di opposizione sono anch'essi dominati da leaderismi, populismi, centralismi; i media sono preda di un pigro conformismo.

Ciò nonostante ci saremo. Porteremo il "Patto Autonomie Ambiente" su tutte le schede elettorali delle cinque circoscrizioni della Repubblica, perché i valori della Carta di Chivasso siano un segno di speranza per tutti.

Ci rivolgiamo con fiducia ai cittadini che rifiutano di vedersi ridotti a tifosi di capi e capetti “nazionali”, che non vogliono più dare occasionali voti di protesta, che non si rassegnano alla fuga nell’astensione.

Insieme possiamo fermare il declino del pluralismo e della democrazia, dicendo basta a trent’anni di "bipolarismo", di questa falsa alternanza che non produce mai alternative serie e lungimiranti.

Da troppo tempo ormai centrosinistra, centrodestra, improvvisati movimentismi e collaudati tecnocrati si alternano al potere, ma tutti segnati dalla stessa mentalità centralista.

Il maggioritario all’ “italiana” ha ridotto la politica a una competizione a chi è più conformista, semplicistico, incompetente, spesso volgarmente opportunista.

In opposizione a questo degrado, il nostro "Patto Autonomie Ambiente" darà ai cittadini la possibilità di scegliersi, come rappresentanti, i nostri attivisti, studiosi e leader locali, persone che conoscono e che li conoscono.

Questo impegno è la nostra necessaria resistenza, qui e ora, contro ogni forma di centralismo autoritario e contro il declino economico e sociale, per una nuova primavera di senso civico, democrazia,libertà d’informazione,pluralismo politico e culturale, responsabilità verso le generazioni future,in Italia e in Europa.

 

A cura della segreteria interterritoriale

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Maggiori informazioni sull'evento di Chivasso del 16 dicembre 2023

 

2023 12 16 Patto AeA ed EFA per Chivasso

CON EFA E IL PATTO AUTONOMIE E AMBIENTE A CHIVASSO
PER LE AUTONOMIE PERSONALI, SOCIALI, TERRITORIALI
PER L’EUROPA DEI POPOLI
PER LA PACE
#ForAll

La Carta di Chivasso del 19 dicembre 1943 compie 80 anni, eppure è più giovane, audace, attuale e necessaria che mai. E’ un manifesto cruciale per chi lavora per l’autogoverno del proprio territorio e per costruire una Europa confederale in cui ciascun territorio veda valorizzata la propria diversità, nella libertà e nella sicurezza, pensando soprattutto alle generazioni future.

EFA (Alleanza Libera Europea)
e il Patto Autonomie e Ambiente (AeA)
ti invitano a celebrarla insieme a Chivasso
sabato 16 dicembre 2023:

alleore 10ritrovodavanti a Palazzo Tesio,
il luogo in cui si trovarono per scriverla alcuni attivisti
autonomisti antifascisti, guidati da Émile Chanoux; tutti sono invitati e sono gradite le bandiere dei diversi territori;

alleore 11 all’Hotel La Noce, in piazza Garibaldi 10,
per l’incontro politico dove interverranno
Lorena López de Lacalle (presidente EFA)
Roberto Visentin (presidente AeA)
per la presentazione dell’iniziativa EFA-AeA in vista delle elezioni europee 2024, per le autonomie in Italia e in Europa, per la solidarietà e per la pace in tutto il mondo.

Prima di partire riascoltate la lettura integrale del testo della Carta di Chivasso

Organizzazione sul posto a cura dei Liberi Elettori Piemontesi

Per restare aggiornati sui dettagli dell’evento iscriversi al canale Telegram del Forum 2043:https://t.me/Forum2043

Informazioni: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

 

Maylis Roßberg, EFA Spitzenkandidatin, al Maastricht Debate 2024

Il 29 aprile 2024, alle 19 (ora dell'Europa centrale), si terrà il Maastricht Debate 2024. Per la nostra famiglia politica europea, EFA (European Free Alliance), parteciperà Maylis Roßberg. La giovane leader di EFA Youth fu scelta al congresso EFA di Strasburgo, nell'ottobre del 2023.

Com'è noto, grazie a una sinistra modifica della legge elettorale italiana, voluta da Fratelli d'Italia (ma approvata nel silenzio di gran parte delle elite politiche e mediatiche della Repubblica), EFA e Autonomie e Ambiente non hanno potuto partecipare in modo generalizzato e visibile in tutti i territori della Repubblica italiana alle prossime elezioni europee dei giorni 8-9 giugno 2024. Il nostro "Patto Autonomie Ambiente", che avrebbe mobilitato anche molti alleati civici, ambientalisti, cristiano-sociali, appassionati di territori e di democrazia, non sarà quindi sulle schede (lo saranno alcuni nostri importanti leader, ospitati in liste democratiche allargate).

La nostra EFA Spitzenkandidatin, Maylis Roßberg, interverrà comunque in sostegno alle liste EFA che esistono in diversi altri paesi europei. Sarà lei a dare voce a coloro che sono senza voce in queste elezioni europee: i nostri territori, le regioni, le minoranze linguistiche e culturali, le comunità locali.

Lo farà a Maastricht lunedì 29 aprile 2024, ma anche in Italia, in un incontro pubblico che si terrà a Milano il prossimo giovedì 16 maggio 2024, dalle ore 10.30 alle 17.30 circa e di cui presto EFA e Autonomie e Ambiente diffonderanno maggiori dettagli.

Ai giovani leader che stanno costruendo le autonomie del XXI secolo in una Europa veramente fondata sulla sussidiarietà e sulle autonomie personali, sociali, territoriali, chiediamo di salvarsi queste due date in agenda:

  • seguire online il Maastricht Debate del 29 aprile 2024, con Maylis
  • essere a Milano con Maylis il 16 maggio 2024

Restate aggiornati su Maylis Roßberg, EFA e Autonomie e Ambiente su Twitter.

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A cura della segreteria interterritoriale AeA e del segretariato EFA - Firenze - Bruxelles, 17 aprile 2024

No all'elezione diretta del premier

La proposta di riforma costituzionale presentata alcuni giorni fa dal governo Meloni è peggio di quanto si era immaginato ed era piuttosto difficile: https://www.governo.it/it/articolo/comunicato-stampa-del-consiglio-dei-ministri-n-57/24163 .

Si conferma la prospettiva inquietante di una elezione diretta, quindi meramente mediatica, del presidente del potere esecutivo. Se realizzato, per la scelta della guida della Repubblica si terrebbero non più elezioni, ma referendum tra simulacri indicati dai comitati elettorali, di centrodestra o centrosinistra non cambierebbe nulla, condizionati da concentrazioni di potere finanziario. Vogliono i cittadini ridotti a tifosi e la politica ridotta a uno spettacolo.

Si tenta anche di cristallizzare uno dei peggiori sistemi elettorali d'Europa, che consente ai capi del centrodestra, del centrosinistra (o anche di eventuali terzi incomodi), di nominare direttamente come parlamentari solo persone a loro fedeli.

Un antico antiparlamentarismo e tutte le elite antiautonomiste dello stato italiano cercano una rivincita. Dobbiamo contrastare questi rigurgiti.

Per il Patto Autonomie e Ambiente opporsi a ogni forma di elezione mediatica di un capo del potere esecutivo è un impegno fondamentale, che ci distingue praticamente da tutti gli altri, i quali, chi più chi meno, si sono tutti baloccati con l'idea di una elezione diretta di un sindaco d'Italia, che ne diventerebbe, inevitabilmente, il podestà.

Grazie al cielo si stanno schierando contro il premierato elettivo molte organizzazioni, ma il Patto Autonomie e Ambiente è l'unica forza che si oppone non per schieramento o posizionamento politico dell'ultim'ora, ma per difendere le autonomie personali, sociali, territoriali, che sono indispensabili per assicurare una vita davvero umana alle generazioni future.

Il premierato proposto sarebbe la fine della Repubblica delle Autonomie e della speranza di costruire una Europa dei popoli, in cui abbiano voce direttamente le nostre regioni e i nostri territori, non gli attuali stati centralisti.

Rammentiamo qui i principali interventi della nostra rete contro questo sciagurato tentativo di rendere lo stato italiano ancora più centralista e autoritario di quanto già sia:

https://www.autonomieeambiente.eu/news/62-no-all-uomo-solo-al-comando

https://www.autonomieeambiente.eu/news/86-contro-la-deriva-presidenzialista

https://www.autonomieeambiente.eu/news/95-la-repubblica-non-ha-bisogno-di-un-podesta

https://www.autonomieeambiente.eu/news/149-no-all-elezione-mediatica-di-un-podesta-d-italia

https://www.autonomieeambiente.eu/news/160-per-la-libertas-europea

A cura della segreteria interterritoriale - Prato, 5 novembre 2023

 

 

Petizione Trione per la riforma dei tassi d'interesse dell'Eurozona

Mentre va avanti il lavoro del nostro "Patto Autonomie Ambiente" per partecipare alle elezioni europee dell'8-9 giugno 2024, dobbiamo assolutamente tenere viva l'attenzione su uno dei temi più significativi sollevati, grazie allo stimolo politico-culturale di Canio Trione, dal Comitato Charta di Melfi: la riforma dei tassi d'interesse nell'Eurozona. Canio Trione, nel 2018, portò il tema in Europa con una petizione, di cui vogliamo qui sintetizzare i punti più cruciali. 

Petition No 0941/2018 by Canio Trione (Italian) on reforming economic and monetary policy

La petizione riguarda il ruolo storico della Banca Centrale Europea (BCE) come garante della stabilità dei prezzi, considerata un prerequisito per l'introduzione della moneta unica. Tra le critiche sollevate dalla petizione, il firmatario evidenzia la percepita inadeguatezza istituzionale della BCE nell'affrontare il fenomeno opposto, quello della riduzione dei livelli assoluti dei prezzi, che nel 2018 era un problema come pochi anni dopo tornò a esserlo l'aumento.

Secondo la petizione, questa deficienza della BCE era già diventata evidente dopo lo scoppio della crisi economica e finanziaria, quando la deflazione e la contrazione dei prezzi sono emersi come rischi più gravi per la zona Euro rispetto al temuto impatto dell'inflazione.

In particolare, la petizione critica il fatto che le strategie di politica monetaria della BCE e la sua azione sui tassi di interesse non tengono conto delle diverse circostanze economiche dei singoli paesi membri della moneta unica, come se gli effetti dell'inflazione o della deflazione fossero identici in tutta l’area dell’Euro.

L'Eurozona è un'area valutaria fortissima, ma non ha il controllo sulle turbolenze globali, né sulle storture della globalizzazione, né sui divari geografici, politici, economici e sociali non solo fra gli stati membri, ma anche all'interno degli stati.

La petizione sostiene che, grazie all'esistenza di un unico e rigido tasso d'interesse, stanno aumentando le divergenze strutturali tra i paesi della zona Euro e fra i loro territori.

In alternativa a questa rigidità, la petizione propone di "trasformare il tasso di intervento uniforme della BCE in un tasso medio dei diversi prezzi della moneta, applicato specificatamente in diverse aree dell'Unione". Questo tipo di politica monetaria lascerebbe spazio a linee di intervento differenziate nei paesi e nei territori della UE con diversi gradi di sviluppo economico.

Il testo integrale della petizione è qui:

https://www.europarl.europa.eu/petitions/en/petition/content/0941%252F2018/html/Petition-No-0941%252F2018-by-Canio-Trione-%2528Italian%2529-on-reforming-economic-and-monetary-policy

Raccomandiamo sempre di rileggere l'intervento di Canio Trione sul Forum 2043.

Qui si possono rileggere le sfide lanciate dai lavori del Comitato Charta di Melfi.

Bruxelles, 31 gennaio 2024, a cura della segreteria interterritoriale

 

Promemoria Chivasso 16 dicembre 2023

Confermati gli appuntamenti pubblici dell'evento EFA-AeA a Chivasso (attenzione: per la sala dell'incontro pubblico ci siamo spostati di pochi metri, sempre in piazza Garibaldi):

Chivasso, 16 dicembre 2023

CON EFA E AUTONOMIE E AMBIENTE
PER LE AUTONOMIE PERSONALI, SOCIALI, TERRITORIALI
PER L’EUROPA DEI POPOLI, PER LA PACE
#ForAll

La Carta di Chivasso compie 80 anni (19 dicembre 1943-2023) ma è più giovane, audace, attuale che mai, un manifesto cruciale per chi lavora per l’autogoverno del proprio territorio e per costruire una Europa confederale, nella libertà e nella sicurezza, pensando soprattutto alle generazioni future.

EFA (Alleanza Libera Europea)
e la rete di Autonomie e Ambiente (AeA)
ti invitano a celebrarla insieme a Chivasso
sabato 16 dicembre 2023:

 

alleore 10ritrovodavanti a Palazzo Tesio

il luogo in cui fu scritta dagli autonomisti antifascisti guidati da Émile Chanoux; sono gradite le bandiere dei diversi territori;

 

alleore 11 all’Albergo Italia in piazza Garibaldi 7

incontro sull’iniziativa EFA-AeA per le elezioni europee 2024 con

Lorena López de Lacalle (presidente EFA)

Roberto Visentin (presidente AeA)

 

alleore13 all’Albergo Italia in piazza Garibaldi 7

conferenza stampa

 

Con il contributo organizzativo dei Liberi Elettori Piemontesi

EFA ha dato ampio risalto all'evento sul suo sito:

https://e-f-a.org/2023/12/12/charter-of-chivasso-80-anniversary/

 

Per restare aggiornati:
canale Telegram https://t.me/Forum2043

Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

https://www.autonomieeambiente.eu

 

 

Seminario per la lista Patto Autonomie Ambiente

Sabato 2 marzo si terrà, a partire dalle 15.30, un seminario politico, elettorale, organizzativo, fra tutti coloro che si sono resi disponibili a presentare la lista PATTO AUTONOMIE AMBIENTE, promossa da EFA e da Autonomie e Ambiente, da presentare alle prossime elezioni europee dell' 8-9 giugno 2024. La conclusione dei lavori è prevista per le 18.30.

Qui lo spot di invito, che è stato concepito dal dj Renzo Giannini, di Prato, per Autonomie e Ambiente:

Il seminario è pubblico e tutti possono collegarsi.

Per la prenotazione degli interventi (5 minuti a testa) si scriva a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. e si veda qui:

https://autonomieeambiente.eu/news/255-seminario-politico-elettorale-preparazione-europee-2024

I temi di posizionamento politico da approfondire sono il nostro rifiuto del "bipolarismo all'italiana", l'impegno con i comitati "Felice Besostri" contro il Rosatellum e tutte le leggi elettorali ingiuste e per una nuova stagione di partecipazione, per l'Europa dei popoli, delle regioni, dei territori, per le autonomie personali, sociali, territoriali.

Sarà data la parola ad almeno un leader o rappresentante locale per territorio.

Il collegamento è, lo ripetiamo, a disposizione di tutti:

https://zoom.us/j/94158695080?pwd=Nkgvcm54WldIRkdGZ2RnNHVCMWVBZz09

Sarà attivato intorno alle 15.15 del 2 marzo 2024.

 

Roma, 25 febbraio 2024 - A cura della segreteria interterritoriale

 

Seminario politico-elettorale Europee 2024 - Scaletta interventi e riepilogo informazioni

Seminario politico-elettorale ONLINE di Autonomie e Ambiente, che promuove per le Europee 2024 il PATTO AUTONOMIE AMBIENTE

Le parole chiave

PIÙ AUTONOMIE, meno stati

PIÙ SALUTE, meno veleni

PIÙ DIVERSITÀ, meno conformismi

PIÙ POLITICA, meno armi

 

Link al collegamento e orari indicativi

https://zoom.us/j/94158695080?pwd=Nkgvcm54WldIRkdGZ2RnNHVCMWVBZz09

I lavori si apriranno alle 15.30 e le conclusioni sono previste entro le 18.30.

La scaletta degli interventi delle persone partecipanti

 

ORA indicativa Numero NOME-COGNOME Presentazione Altre informazioni
15:30:00 1 Mauro VAIANI OraToscana Vicepresidente AeA – Segreteria interterritoriale
15:36:00 2 Alfonso BARBARISI Vicecoordinatore INSIEME Movimento politico cristiano-sociale amico delle autonomie
15:42:00 3 Sergio BAGNASCO Comitato referendum anti-Rosatellum Per la partecizione, ispirato a Felice Besostri
15:48:00 4 Elia MIONI Patto Autonomia F-VG Il Passo Giusto
15:54:00 5 Francesca MARRAZZA Lista civica Ri-Bella Firenze  
16:00:00 6 Marco CANNITO Lista civica Città Diversa Livorno  
16:06:00 7 Antonio CAPUTO Comitato Charta di Melfi Cavaliere del lavoro e sostenitore dell’autogoverno napoletano
16:12:00 8 Bruno RUBATTINO Associazione Repubblica di Genova ARGE
16:18:00 9 Claudia ZUNCHEDDU Comitato Sardigna Pro S'Europa Sardigna Libera
16:24:00 10 Edoardo VITALE Comitato Charta di Melfi Sud e Civiltà
16:30:00 11 Enrico CHIAPPAROLI Lombardia Civica - Alleanza Territorio Federalismo Comitato AeA per la Lombardia
16:36:00 12 Gennaro FERRILLO  Altro Modo Flegreo  Laboratorio per la cittadinanza attiva
16:42:00 13 Giovanna CASAGRANDE Sardegna Possibile Sostenitrice della Coalizione Sarda
16:48:00 14 Giuseppe DI BELLO (Beppe) Liberiamo la Basilicata  
16:54:00 15 Luigi SPANU Garante di Partecipazione Attiva Comitato referendum anti-Rosatellum
17:00:00 16 Mattia PEPINO Assemblada Occitana Valadas  
17:06:00 17 Pasquale MUSARRA Siciliani Liberi  
17:12:00 18 Riccardo GALIMBERTI Lista civica Ri-Bella Firenze Comitato italiano contro l’overtourism
17:18:00 19 Stefano BOUCHÉ Comitato Charta di Melfi Lupi del Sud
17:24:00 20 Stefano NESTA Comitato Collevecchio in Europa Attivismo in Sabina
17:30:00 21 Stefano PESARESI Rumâgna Unida  
17:36:00 22 Vincenzo GULÌ Comitato Charta di Melfi Neoborbonici attivisti
17:42:00 23 Alfonso NOBILE (Alessandro) Siciliani Liberi Vicepresidente AeA
17:48:00 24 Luigi GIAMMARINO (Gino) Comitato Charta di Melfi Vicepresidente AeA
17:54:00 25 Milian RACCA Liberi Elettori Piemonte Vicepresidente AeA
18:00:00 26 Samuele ALBONETTI Rumâgna Unida Vicepresidente AeA
18:06:00 27 Silvia FANCELLO (Lidia) Comitato Sardigna Pro S'Europa – Rappr. EFA in Sardegna Vicepresidente AeA
18:12:00 28 Roberto VISENTIN Patto Autonomia F-VG Presidente AeA – Vicepresidente EFA

Introduce i lavori Mauro Vaiani, vicepresidente AeA e coordinatore della segreteria interterritoriale.

Seguono alcuni interventi di saluto e di amicizia da personalità esterne.

Si prosegue con i contributi dai territori.

Intervengono per ultimi gli altri vicepresidenti di Autonomie e Ambiente.

Chiude i lavori Roberto Visentin, presidente di Autonomie e Ambiente.

Non è un dibattito, ma un seminario di ascolto. Dall'aver sentito queste voci, potranno emergere domande e richieste di chiarimento, che però dovranno essere inviate in forma scritta alla mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., per essere considerate nei prossimi appuntamenti di questa campagna elettorale per le Europee 2024.

 * * * 

Per maggiori informazioni : Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

La postazione centrale del seminario online sarà a Prato.

Prato, 1 marzo 2024 - A cura della segreteria interterritoriale